Notizie storiche relative alla collezione xilologica dell`Orto Botanico
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Notizie storiche relative alla collezione xilologica dell`Orto Botanico
23 Quad. Mus. St. Nat. Livorno, 22: 23-27 (2009) Notizie storiche relative alla collezione xilologica dell’Orto Botanico Lucchese MASSIMO GIAMBASTIANI1, CHIARA SIMI2, ALESSANDRO MANFREDINI3 RIASSUNTO: Gli autori hanno svolto una serie di ricerche d’archivio dalle quali risulta che la maggior parte dei pezzi della Collezione Xilologica dell’Orto Botanico Lucchese risale al periodo antecedente al 1860. Dopo l’unità d’Italia la collezione è stata incrementata a ritmo molto ridotto fino al 1870. In seguito, essendo state soppresse le ultime strutture universitarie presenti nella città di Lucca, la Collezione ha visto un lento ma progressivo depauperamento fino all’inizio del XX secolo. Parole chiave: Orto Botanico Lucchese, Collezione Xilologica. SUMMARY: The authors have carried out a series of archive researches from which it appears that the majority of samples belonging to Lucca Botanical Garden’s Xylologic Collection date back before 1860. After the unification of Italy the collection has been slowly increased until 1870. Later on, with the suppression of the last universitary structures in the city of Lucca, the Collection has been progressively depauperated until the beginning of the twentieth century. Key words: Lucca Botanical Garden, Xylologic Collection. Introduzione Il documento più antico, fin qui conosciuto, riguardante la Collezione Xilologica di Lucca è un manoscritto senza data conservato presso la Biblioteca dell’Orto Botanico. Questo manoscritto, che proviene dalla Biblioteca dell’Istituto Tecnico F. Carrara, fu integralmente pubblicato dal Professor Paolo Emilio Tomei (1993). Le ipotesi fin qui fatte sulla datazione del documento, che sembra essere dei primi anni del XX secolo, sono in effetti molto verosimili, in quanto, a quell’epoca, per qualche anno, l’Orto fu alle dipendenze dell’Istituto “Carrara” (Ricci, Rovai, 1996). La lettura del documento menzionato ha portato gli studiosi a ipotizzare che la Collezione Xilologica sia stata fatta acquistare o realizzare quando Cesare Bicchi, compilatore del manoscritto, era Direttore dell’Orto Botanico, ovvero tra il 1860 e il 1906 (Giambastiani, 2007). Documenti da noi consultati, presso l’archivio del Liceo Classico “N. Machiavelli”, sembrano invece dimostrare che parte dei pezzi sono risalenti al periodo antecedente l’unità d’Italia. Ricordiamo che quello che oggi è il Liceo Machiavelli fu, dal 1818 al 1849, una Università a tutti gli effetti (Busti, 2000), mentre da quell’anno al 1867, ebbe caratteristiche ibride, mantenendo gli insegnamenti del primo anno di tutte le facoltà universitarie (Manfredini, Giambastiani, 2008). Esistendo prima nell’Università e poi nel Liceo Università una cattedra di Botanica, da cui l’Orto dipendeva, è chiaro che molti documenti relativi ad esso si trovano ancor oggi presso l’archivio liceale. 1. Istituto per la Documentazione sul Castagno e la Ricerca Forestale. Via Tinivella, 108 - 55100 Lucca. 2. Istituto per la Ricerca sulla Biodiversità e l’Etica delle Biotecnologie. Via Jacopo della Quercia, 286 - 55100 Lucca. 3. Dipartimento di Biologia - Università di Pisa - Via Santa Maria, 53 - 56126 Pisa. 24 Massimo Giambastiani, Chiara Simi, Alessandro Manfredini Descrizione e discussione dei documenti rinvenuti Nell’Inventario degli oggetti esistenti nel R. Giardino botanico di Lucca e sue attinenze - 1850 è indicato che ….nella stanza 3za a levante o della scala… si trovavano ….122 pezzetti di legno lustro. Questo documento è del 1850 (Archivio del Liceo Machiavelli; l’inventario porta la data del 31 ottobre, è firmato da Giovanni Barsotti, Direttore Interino del Regio Liceo e si trova oggi conservato in uno scatolone, essendo stato probabilmente estratto dalla filza di competenza in anni passati). Ancora nell’Inventario degli oggetti componenti le collezioni scientifiche artistiche e letterarie dell’I. e R. Giardino Botanico di Lucca, documento del 9 ottobre 1855, firmato da Attilio Tassi (Professore di Botanica) e controfirmato dal Direttore del Liceo Luigi Arrighi, sono citati i soliti 122 pezzetti di legno; si legge però: …122 pezzetti di legno polimentati e di specie diverse - diversi detti da lustrare fatti di recente (Archivio del Liceo Machiavelli. Anche questo inventario è nel medesimo scatolone in cui si trova quello citato precedentemente). Crediamo sia abbastanza probabile che questi 122 legni, costituenti senza dubbio una collezione xilologica, siano ancora, almeno in parte, compresi tra quelli conservati all’Orto Botanico. Come si vede da quest’ultimo inventario la collezione non era stata acquistata in blocco ma veniva fatta realizzare ad artigiani locali. Accanto ai pezzetti polimentati, che significa lucidati, ve ne erano altri, in numero non specificato, ancora grezzi e da preparare (…diversi detti da lustrare fatti di recente). In un ulteriore Inventario del Liceo, risalente al 1870 (Ministero della Pubblica Istruzione Inventario delle proprietà mobili dello Stato esistenti al 31 Decembre 1870 nel R. Liceo di Lucca compilato a termine dell’Art. 17 e seguenti del Regolamento Generale per l’amministrazione del patrimonio dello Stato e per la contabilità generale, annesso al R. Decreto 4 settembre 1870 n.5851), sono annotati 200 pezzi con la denominazione “Mostre di legni diversi” (Archivio del Liceo Machiavelli filza 441 protocollo n.16 dell’anno 1872). Come si vede, in quattordici anni, la collezione si era progressivamente incrementata. Ci sembra normale supporre che i pezzi inventariati nel 1850, 1856 e 1870 siano gli stessi ancor oggi presenti. Non ci pare infatti logico che questa vecchia collezione sia totalmente scomparsa, mentre una nuova sarebbe stata acquistata o fatta fare in epoca più recente. D’altro canto una Collezione Xilologica ha il suo maggiore interesse nell’uso didattico che ne può esser fatto, quindi è presumibile che essa sia nata nel periodo in cui all’Orto Botanico si tenevano corsi universitari. Come vedremo il numero dei pezzi della collezione si era già ridotto ai primi del XX secolo e, purtroppo, si è ridotto ulteriormente da un secolo a questa parte; sembrerebbe quindi che la Collezione Xilologica abbia rallentato il suo ritmo di incremento verso il 1870, ovvero poco dopo la chiusura delle ultime cattedre universitarie avvenuta tre anni prima. A titolo di curiosità riportiamo anche il fatto che, in un inventario relativo alle dotazioni dell’Istituto Tecnico “F. Carrara”, è citata la presenza di una Collezione Xilologica Provinciale composta però di soli 46 esemplari (Archivio dell’Istituto Tecnico F. Carrara; Nota del materiale scientifico esistente nel Gabinetto di Storia Naturale dell’Istituto Tecnico F. Carrara - Lucca). Non ci sono dubbi sul fatto che quest’ultima collezione sia la stessa oggetto del nostro studio; come già detto l’Orto Botanico, per pochi anni all’inizio del XX secolo (Giambastiani, 2007), fu alle dipendenze dell’Istituto Carrara, dove esisteva una scuola di agronomia e agrimensura. Il basso numero di esemplari citati può essere dovuto ad un errore di trascrizione o al fatto che solo una parte della collezione fosse stata data in uso all’Istituto Tecnico. Questa seconda ipotesi appare però poco probabile in quanto nelle dotazioni dell’Istituto Carrara compaiono, in maniera completa, tutti gli oggetti appartenenti all’Orto, compresi gli erbari e la Collezione Pomologica. In ogni caso, i dati archivistici in nostro possesso sembrano indicare con chiarezza che la collezione si sarebbe formata a partire dalla prima metà dell’ottocento, con i Professori Volpi e Puccinelli, per continuare ad essere ampliata sia dal professor Tassi (1850 - 1859), che dal professor Bicchi (1860 - 1906), anche se, dopo il 1870, il numero dei pezzi non aumenta più ma, al contrario, tende a ridursi. A conferma dei dati d’archivio citiamo infine uno scritto di A. Bertacchi, comparso nel 1876 sul periodico L’Agricoltore; in questo contributo, dedicato allo studio scientifico delle montagne, il Bertacchi, tra le altre cose, afferma: “Presso l’Orto Botanico della nostra città esistono importanti Erbarj, collezioni di semi, di legni, ed altre speciali della Provincia, formate per cura del distinto Notizie storiche relative alla collezione xilologica dell’Orto Botanico Lucchese naturalista, che fu Benedetto Puccinelli, e del suo valente successore Cav. Cesare Bicchi”. Al di là della mancata citazione del Tassi, studioso che a Lucca non fu mai molto amato, probabilmente perché imposto alla direzione dell’Orto Botanico dal governo Toscano durante la travagliata parentesi granducale (1848 – 1859), vediamo come qui si attribuisca, se non al Volpi, almeno al Puccinelli (Direttore dal 1833), il merito di aver iniziato la raccolta dei legni. Come abbiamo visto, nel citato inventario del Liceo Machiavelli del 1870, erano menzionati 200 pezzi, nell’inventario del Bicchi risalente all’inizio del XX secolo il loro numero risultava essere di 166 (Tomei, 1993). Abbiamo il fondato sospetto che il Bicchi abbia omesso di inserire in elenco alcuni doppioni, ovvero esemplari della stessa specie che ancor oggi sono presenti nella raccolta. Se ammettiamo l’esistenza di qualche campione doppio si può pensare che, verso il 1900, non si fosse passati da 200 a 166 pezzi, ma ad un numero più alto, limitando quindi, sia pure parzialmente, il depauperamento della collezione. A confortare la nostra tesi c’è anche il fatto che sui cartellini antichi, oggi scomparsi, attaccati sui campioni fino al 1996, vi era una numerazione progressiva fino al numero 181. Nell’ultima parte del XX secolo la Collezione Xilologica fu, per lungo tempo, depositata in un armadio metallico posto lungo la parete meridionale dell’aula didattica dell’Orto Botanico, situata presso il baluardo di San Regolo. Da documenti gentilmente fornitici da Angelo Lippi, già curatore dell’Orto Botanico, apprendiamo che la Collezione fu restaurata nel 1996. L’intervento fu eseguito presso i Laboratori di Restauro del Libro del Monastero delle Benedettine di Santa Maria (Rosano - FI). Alcuni pezzi erano danneggiati dai tarli; furono quindi fatti trattamenti di disinfezione con pentadiclorofenato. Non risulta che i pezzi siano stati riverniciati durante il restauro, ma semplicemente lucidati. Il Bicchi, nell’inventario citato, diceva espressamente che ciascun esemplare era munito di cartello del proprio nome (Tomei, 1993). La specie di molti dei 160 pezzi oggi presenti non è più identificata e la ricatalogazione completa potrebbe avvenire solo utilizzando un adeguato microscopio. Al principio di questo secolo le strutture dell’Orto Botanico hanno goduto di importanti lavori di restauro. Durante questa fase la collezio- 25 ne è stata spostata in una sede non idonea, all’interno di un armadio, presso il deposito comunale di San Filippo, dove è rimasta per qualche anno. Nel novembre del 2008 la raccolta è stata finalmente riportata in sede e provvisoriamente sistemata in una stanza al piano terreno dell’Orto Botanico, sul lato settentrionale, per la precisione nel vano comunicante con il laboratorio, già utilizzato come biblioteca ed oggi in attesa di destinazione. Due degli autori, nel 2006, con l’autorizzazione della Presidenza dell’Opera delle Mura di Lucca, svolsero un breve esame della collezione quando questa si trovava nel Deposito Comunale. Da tale sopralluogo risultò che i campioni avevano un cartellino moderno riportante la nomenclatura già presente sui cartellini antichi. In 92 casi tale nomenclatura era coincidente con quella dell’elenco storico già pubblicato (Tomei, 1993). Tra i suddetti 92 esemplari 7 risultano essere dei doppioni e 3 hanno nome incompleto ma comunque riferibile ad una delle specie citate nell’elenco storico. Vi sono poi 7 campioni con nomenclatura diversa da quelle inserite nell’elenco storico. Altri 5 campioni hanno cartellino con nomenclatura incompleta e non riferibile all’elenco storico. 54 campioni hanno la dicitura “illeggibile” e 2 sono privi di cartellino. Elenco delle specie indicate sui cartellini presenti. Le nomenclature sono quelle in uso tra il XIX e il XX secolo. I numeri sono quelli che si possono leggere sui cartellini attuali. * Nomenclatura incompleta e non riferibile ad una specie inserita nell’elenco storico + Nomenclatura incompleta ma riferibile a una specie inserita nell’elenco storico ** Nomenclatura completa non presente nell’elenco storico 1 2 3 5 6 7 8 9 Cedrus libani Pinus uncinata ** Amygdalus communis ** Eucalyptus [illeggibile]+ Quercus sessiliflora ** Juglans cinerea Linn. Picea excelsa Fraxinus [illeggibile]* 26 Massimo Giambastiani, Chiara Simi, Alessandro Manfredini 10 acero al leceo del conchino * 11 Juniperus virginiana 12 Bignonia grandiflora doppione 13 Abies pectinata DC. 14 Prunus armeniaca 15 Bignonia catalpa 16 Sorbus domestica 17 Morus papyrifera Linn. 18 Larix europaea 19 Zanthoxylon clava-herculis Linn. 21 Populus tremula Linn. 22 Cornus florida 23 Morus alba Linn. 24 Salix [illeggibile]+ 26 Pinus insignis 27 Sambucus nigra Linn. 31 Fraxinus quadrungulata Michx 33 Ginkgo biloba Koemph. 34 Prunus mahaleb 36(1) Pyrus malus 37 Carpinus betulus 40 Rhamnus alaternus 41 Crataegus aira doppione 42 Buxus sempervirens Linn. 43 Acer pseudo-platanus Linn. 44 Pyrus malus Linn. doppione 46 Cornus mascula Linn. 48 Thuya wareana 50 Viburnum prunifolium Linn. 53 Quercus pseudosuber Willd. 54 Syringa vulgaris 55 Erica arborea Linn. 57 Viburnum opalus 58 Palirius australis 59 [illeggibile]us communis * 60 Viburnum sinense Linn. ** 61 Salix anulata ** 62 Cercis siliquastrum Linn. 63 Liriodendron tulipifera Linn. 65 Lagerstroemia indica Linn. 66 Sophora japonica 72 Acacia angustifolia 73 Robinia tortuosa 75 Taxus baccata 76 Cedrus deodara Land. 77 Abies balsamea Mill. 81 olivo di boemia doppione 51 Eleagnus angustiflolia 87 Laurus nobilis Linn. 89 Mimosa julibrissin 91 Salix babilonica Linn. 93 Ficus carica 94 Betula alba 95 Populus fastigiata 96 Cornus florida doppione 97 Fraxinus ornus Linn. 99 Cupressus torulosa 101 Cupressus glauca 102 Alnus laciniata 103 Juglans nigra 104 pesco innestato su susino * 105 Cupressus pyramidalis Linn. 106 Persica vulgaris Mill. 108 Quercus pedunculata 110 Pyrus torminalis ** 114 Pinus pinaster 118 Mespilus germanica 120 Fagus aspenifolia 121 Quercus fastigiata Linn. 123 Craaegus monogyna 124 Juniperus communis Linn. 125 Crataegus aira 128 Quercus suber Linn. 130 Juglans nigra doppione doppione 131 Melia azederach Linn. 133 Myrtus romana 134 Bignonia grandiflora 135 Quercus robur varietà [illeggibile] ** 136 Viburnum tinus 137 Rhamnus frangula 138 Castanea vulgaris 139 Pinus pinea 140 [illeggibile]us communis Linn. * 141 Bignonia radicans Willd. 143 Olea fragans Linn. 145 Laurus canphora 146 Juglans regia 148 Celtis cordata 150 Prunus laurocerasus 152 Eucalyptus globulus 153 Pauwlonia imperialis 154 Cytisus laburnum 155 forse Platanus [illeggibile]+ 158 Melia azederach 161(1) Castanea vulgaris radice 161 (2) Fraxinus pendula Notizie storiche relative alla collezione xilologica dell’Orto Botanico Lucchese Ringraziamenti Si ringrazia sentitamente il Signor Angelo Lippi, già curatore dell’Orto Botanico Lucchese, per i dati relativi all’ultimo decennio del XX secolo che ha voluto cortesemente fornirci. Si ringrazia la Direzione dell’Orto Botanico di Lucca e dell’Opera delle Mura di Lucca, in particolare la Dott.ssa Antonella Giannini. Si ringraziano il Liceo Classico “N. Machiavelli” e l’Istituto Tecnico “F. Carrara” nelle persone dei dirigenti Prof. Vittorio Barsotti e Prof.ssa Ave Marchi. Bibliografia BERTACCHI A, 1876. I Monti. In L’Agricoltore Periodico mensile del Comizio Agrario Lucchese, 10: 149 – 157. BUSTI L., 2000. L’Università lucchese. In Fine di uno Stato: Il ducato di Lucca 1817 - 1847. Volume IV, la cultura, parte seconda. Istituto Storico Lucchese - Actum Luce. Anno XXIX n. 1 - 2 Lucca. GIAMBASTIANI M., 2007. Guida dell’Orto Botanico Lucchese. Titania Editrice Lucca. MANFREDINI A., GIAMBASTIANI M., 2008. Le Collezioni Scientifiche Lucchesi vol I. Le Raccolte Zoologiche dei Vertebrati. Istituto per la Ricerca sulla Biodiversità e l’Etica delle Biotecnologie. RICCI G., ROVAI D., 1996. L’Istituto Tecnico “Francesco Carrara” 1896 - 1996 Cento Anni di Vita. In Collana di Cultura e Storia Lucchese 18. Maria Pacini Fazzi Editore Lucca. TOMEI P.E., 1993. Un interessante documento sull’Orto Botanico di Lucca. Studi Versliesi, 6-7: 19-21. Extended abstract The authors have carried out a series of archive researches from which it appears that the majority of samples belonging to Lucca Botanical Garden’s Xylologic Collection date back before 1860. In the Classical Lycée N. Machiavelli archive three inventories have been identified; from the first of these documents, dated 1850, it appeared that a 122 woods including collection was at the Botanical Garden, while from the second, which dates 1855, we learn that an undefined number of new pieces had already been prepared by a craftsman and was waiting to be polished. A third 27 document, dated 1870, indicates that the collection was made up of 200 pieces. A document already published reports that the pieces of the collection were 166 at the beginning of the twentieth century, while today there are 160. After the unification of Italy, the collection was increased up to 1870. After that date, having been removed the last university in the city of Lucca, the collection saw a slow but progressive collapse until the beginning of the twentieth century. In 1996 the collection was restored at the Book’s Restoration Laboratories of the Benedictine Monastery of Santa Maria (Rosano, Florence).