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4 dalmazia Sabato, 14 luglio 2007 Sabato, 14 luglio 2007 5 SPORT Non solo calcio in Dalmazia, sono tanti i talenti locali che si sono fatti valere, acquisendo fama imperitura anche nel basket (1 e continua) La pallacanestro di Zara parlava italiano di Igor Kramarsich Ottant’anni fa compiuti i primi passi S Il grande centro, Krešimir Čosić e a Zara è arrivata la pallacanestro bisogna in primo luogo dire grazie agli italiani. Quasi ottant’anni fa, precisamente nel 1928, una squadra di militari italiani stanziati a Zara partecipò ad Ancora, ai campionati militari. Però il vero inizio, quello con tutti i crismi dell’ufficialità, risale al primo ottobre 1930. Quel giorno a Zara venne fondata l’associazione cestistica locale con quattro sezioni/squadre: Società ginnastica, Colonia Agricola, Dopolavoro provinciale e Convitto Nicolò Tommaseo. L’otto marzo 1931 venne organizzato il primo campionato locale zaratino e della provincia. A prevalere fu la Società ginnastica che schierò in campo: Aldo Ostoja, Stjepan Minak, Arrigo Batara, Mario Tacconi e Oddone Talpo. I campionati furono organizzati poi negli anni. Quanto fu importante il ruolo della pallacanestro in quegli anni ne è prova che nel 1933 nel rione di Puntamica venne organizzato il primo campo-scuola estivo per giocatori e allenatori. Per gli inizi della pallacanestro zaratina al femminile bisogna aspettare il 1935. Già nei primi anni vennero alla luce le grandi potenzialità delle pallacestiste dalmate. Tra le prime forti cestiste registriamo Lucia Buva, Ana Grdović, Svetka Gracin, Cecilia Karavan, Dora Mazzoni, Maria Mestroni, Alda Perlini, Italia Ponteli, Gianna Verisco, Loredana Svirčić e Genevieve Deković. Tre anni dopo cominciò a imporsi una futura leggenda cestistica, Madera Kalmeta. Nello stesso 1938 iniziò a farsi notare il primo grande pallacestista, Luca Beneveni, il primo nazionale di Zara e provincia. Buoni piazzamenti nel dopoguerra Lo Zadar di Rudolf Jugo del 2004/05 Il «periodo italiano» Poco noto è il “periodo italiano” negli anni quaranta. All’inizio degli anni ’40 la squadra di Zara giocava attivamente nei campionati italiani, ma per le difficoltà relative ai viaggi oltre l’Adriatico parecchio interesse rivestivano in primo luogo le partite contro le varie selezioni spalatine. Anche se gli incontri erano poche i successi non mancavano. Le prime importanti partite le abbiamo nel 1941. La squadra del GIL (Gioventù Italiana di Littorio) fu molto attiva. Il 26 luglio 1941 giocò a Spalato contro il locale GIL perdendo per 49:25. Fu una vera batosta in quella che fu la prima partita del GIL di Spalato. Per gli zaratini giocarono: Romano Foretich, Severio Foretich I e II, Corrado Minussi, Guerino Senizza, Luciano Cuccoch e Mattero Romich. Non meno sfortunate furono le pallacestiste zaratine che il 25 gennaio 1942 persero la prima partita a Spalato per 25:15 per poi vincere il match di ritorno a Zara per 10:7. Nel 1942 le sezioni maschile e femminile furono impegnata nelle qualificazioni ai campionati GIL nazionali. Gli zaratini erano impegnati nel gruppo 17 contro gli spalatini e i cestisti di Chieti, Pesaro e Venezia. Per i cattivi collegamenti non si giocarono tutte le partite ma alla fine prevalsero le squadre zaratine. Nel 1943 alla fase finale dei campionati GIL parteciparono entrambe le squadre dalmate che giocarono la finale per il settimo posto. Prevalsero gli spalatini per 22:17. Quasi identico il risultato nel 1944 con entrambe le squadre sia nella sezione maschile e femminile impegnate nella fase finale del campionato GIL. L’inizio ufficiale della pallacanestro a Zara dopo il secondo conflitto mondiale è datato 26 aprile 1945. In quel giorno venne (ri)fondata la società di educazione fisica di Zara (Fiskulturno društvo Zadar). Subito in seno a questa società venne fondata la sezione della pallacanestro guidata dal trio di giocatori Tullio Rochlitzer, Berto Nadoveza e Enzo Sovitti. Il debutto di questa nuova società fu a Zagabria al primo incontro sportivo territoriale “Prvi zemaljski fiskulturni slet”. E fu subito vittoria. Nella prima partita il 17 agosto 1945 gli zaratini superarono Sušak per 26:16. Giocarono Berto Nadoveza (6 punti), Tullio Rochlitzer (2), Teo Bernardi, Ermano Vazzoler (3), Ante Zeraušek (10), Gojko Mirković (2), Enzo Sovitti (2), Gianni Lazzari e Norino Scirocchini. Questo fu inoltre il primo campionato non ufficiale della Croazia. A prevalere fu, infine, la formazione di Fiume, mentre Zara si piazzò al secondo posto. L’esodo verso l’Italia decimò la squadra Nel 1946 venne organizzato il primo campionato ufficiale della Croazia in funzione di qualificazione per il campionato della Jugoslavia. A prevalere sia nella sezione maschile che in quella femminile fu proprio la squadra di Zara. Campioni della Croazia furono: August Zenne, Tullio Rochlitzer, Ante Zeraušek, Ermano Vazzoler, Guido Pittoni, Enzo Sovitti, Nade Domin, Izidor Maršan e Ratko Alunni. Poi a questi giocatori si aggregarono Gojko Mirković e Anto Relja e sotto la guida dell’allenatore Đuro Vujanić parteciparono a Belgrado al primo campionato jugoslavo. Si piazzarono alla fine al secondo posto. Risultato poi ripetuto anche nel 1947. Però la crisi era dietro l’angolo. Svariati giocatori cominciarono a lasciare Zara. Diversi andarono direttamente in Italia, mentre il più forte dell’epoca, Tullio Rochlitzer passò prima alla Crvena Zvezda di Belgrado e poi in Italia. Il periodo di crisi più nera Zara lo passò nel 1953 quando la società per la prima e unica volta nella storia si vide costretta a retrocedere in seconda divisione. Scrivere dello sport a Zara e non scrivere della pallacanestro è praticamente impossibile. Anche se il calcio viene generalmente ritenuto lo sport principale per i dalmati, per gli zaratini questo è di sicuro la pallacanestro. Si tratta di uno sport che è entrato nel sangue degli zaratini ormai da tantissimi anni. In questo primo episodio vedremo quali sono stati gli inizi cestistici a Zara come pure quali sono stati i successi registrati fino ai giorni nostri. Nel prossimo episodio una breve carrellata delle più grandi stelle nate, cresciute e affermatesi a Zara, da Giergia a Čosić, da Komazec a Vranković. La squadra che ha vinto lo scudetto nella stagione 1974/75 un volta come avversario si ritrovò di fronte i fortissimi giocatori del Real Madrid. Interessante rilevare che in quest’avventura europea grazie a Čosić a Zara arrivò il primo straniero, Douglas Richards. La rinascita grazie a Enzo Sovitti Negli anni ’50 a prendere le redini della squadra e a rilanciarne le sorti ci pensò Enzo Sovitti che in pratica cominciò da zero a ricostruire una società che rischiava di scomparire, nonostante i grandi talenti “sfornati” nei primi anni. Nell’ambito di questa nuova generazione di cestisti tra i primi a imporsi fu Giuseppe Pino Giergia, uno dei due giocatori, con Krešimir Čosić, a scrivere le più importanti pagine della storia della pallacanestro zaratina e nazionale. Zara rimase per quattro anni in seconda divisione fino alla vittoria contro il Maribor, 100:69 che le permise finalmente la promozione. L’allenatore Enzo Sovitti conquistò questo successo con: Vlado Šešelja, Vladimir Ćubrić, Željko Troskok, Paulo Tičina, Franko Jurišić, Đorđo Zdrilić, Franko Kresoja, Gabriel Manarelli, Feručo Jurišić, Mario Perica e Duško Kužet. Giuseppe Pino Giergia fu il grande maestro Per la storia della pallacanestro zaratina è importante il 1962. In quell’anno venne notato un giovane e altissimo centro, Krešimir Čosić che giocò le sue prima partite a 14 anni. Per il debutto nella squadra seniores bisogna aspettare il campionato della Jugoslavia, quello invernale del 1964, quando a soli 16 anni Krešimir Čosić mise a segno i suoi primi canestri. Nel 1965 dal servizio militare torna Giergia che sarà il grande maestro e la guida di Čosić. Subito si arriva al primo campionato vinto. Un titolo conquistato il 23 ottobre 1965 grazie alla vittoria contro l’Olimpija di Lubiana. A vincere questo primo scudetto sono Vladimir Ćubrić, Đuro Stipčević, Miljenko Valčić, Marko Ostarčević, Bruno Marcelić, Jure Košta, Giuseppe Giergia, Petar Anić, Petar Jelić, Mile Marcelić, Krešimir Čosić, Željko Troskot e Milan Komazec. Grazie al successo in campionato gli zaratini hanno l’opportunità di partecipare per la prima volta alla Coppa del campioni. Dopo aver eliminato nelle qualificazioni i romeni della Dinamo di Bucarest, arri- L’ultimo scudetto, quello del 2004/05 L’addio delle leggende vano nel gruppo con i favoritissimi CSKA Mosca, AEK e i bulgari del Červenim Znamjem. Finiscono comunque esclusi dai primi due posti che portano alle semifinali. Con i giovani giocatori successi continui Dopo il primo scudetto e con gli ottimi giovani giocatori cresciuti in casa i successi continuano. Il secondo titolo arriva nel 1967. Prima dell’inizio del campionato la squadra allontana Enzo Sovitti che passa a dirigere la Jugoplastika di Spalato. La compagine zaratina viene affidata a Đorđe Zdrilić. Ancora una volta grazie al grande Giuseppe Pino Giergia e con l’ormai fondamentale Krešimir Čosić sotto i canestri la squadra domina il campionato. Da registrare la partita casalinga contro il BSK di Slavonski Brod. In questa partita Krešimir Čošić segna la bellezza di 61 canestri che per ben 15 anni rimane il record degli zaratini. La nuova avventura europea è un vero successo. La squadra di Zara dapprima gioca nel difficilissimo gruppo con Simmenthal di Milano, Juventud e il CSKA di Mosca. Lo Zadar travolge la squadra di Milano Lo Zadar alla fine vince il girone, tra la sorpresa generale:fondamentale si rivela la vittoria contro la squadra di Milano declassata a Zara per 90: 66, pochi giorni prima dell’apertura del Palasport di Jazine. Nelle semifinali l’avversario è il Real di Madrid. Una squadra pure all’epoca fortissima che si impone in due partite. Importante la partita a Zara dove per la Nel 1975 arrivò l’ennesimo scudetto. Scudetto conquistato di prepotenza con ben 25 vittorie e una sola sconfitta, quella registrata a Spalato contro la Jugoplastika. Fu questa la fine di una generazione d’oro, una delle migliori se non la migliore. A dire addio all’attività di cestista fu Giuseppe Giergia dopo ben 26 stagioni! L’addio di Giergia fu organizzato il 21 aprile 1976 in un incontro contro la nazionale della Jugoslavia. Giergia segnò 10 punti come il numero della maglia che ha sempre portato. Čosić da parte sua accettò di diventare direttore sportivo del Brest, oggi Olimpia. Subito dopo si rischiò il baratro, chiamato seconda lega. Fu una terribile stagione per il nuovo allenatore Giergia che riuscì a convincere nelle ultime giornate a far tornare a giocare Čosić che alla fine si rivelò decisivo. Interessante che Krešimir Čosić in quella stagione giocò l’ultima partita contro l’Igman, ma ufficialmente non organizzò mai la sua partita di addio dallo Zadar. prima volta c’è il tabellone; un incontro da ricordare anche per la prima diretta televisiva. Subito dopo arriva il terzo scudetto, seguito da una partecipazione europea di tono minore. Nel 1969 due brutte notizie. Prima muore a soli 43 anni Enzo Sovitti a Spalato. Poco dopo agli Europei in Italia miglior giocatore viene proclamato il pivot zaratino Krešimir Čosić. Accetta subito l’offerta americana e si reca a studiare all’Università Brigham Young negli Stati Uniti dove però non lascia una traccia importante. Infine Giuseppe Giergia decide di andare a giocare a Gorizia. Inevitabile è il cambio generazionale. I risultati iniziano a scarseggiare e la crisi arrivò anche se si rivela meno grave del previsto. Infatti nel 1970 arriva la vittoria nella coppa nazionale grazie al successo di Spalato contro la Jugoplastika per 64:60. Successo ottenuto grazie al repentino ritorno a casa di Čosić (in vista dei campionati mondiali di Lubiana) e Giergia. La nuova generazione Dopo qualche stagione mediocre nel 1979 una squadra quasi completamente nuova, guidata da Branko Skroče, partecipò alla Coppa Coppe arrivando lontano, ma l’Emerson e Barcelona furono troppo forti. Negli anni ’80 lo Zadar ha cominciato finalmente a contare qualcosa a livello nazionale. Nel 1982 ha esordito il nuovo gioiello fatto in casa, Stojko Vranković. Con lui, l’ormai esperto Skroče, con i discreti Ivan Sunara, Veljko Petranović e Petar Popović, la squadra è ritornata al vertice. Con l’arrivo nella stagione 1985/ 86 dell’allenatore Vladimir Đurović la squadra di nuovo ha cominciato a lottare per lo scudetto. Il campionissimo «Big Kress» Nel 1971 è stata fondata la scuola cestistica guidata nei primi anni da Božo Zdrilić, mentre le cestiste sotto la guida di Željko Ortik per la prima volta si sono qualificate nella prima lega. Nel 1973 registriamo il ritorno a Zara di Krešimir Čosić, dopo quattro anni in America che lo ha soprannominato “Big Kress”. Nel 1973 prima di tornare in patria riceve, come primo europeo, l’offertà di giocare da professionista nel campionato NBA per i Los Angeles Lakers. Offerta rifiutata. Giuseppe Giergia agli inizi della carriera Tornato a Zara l’ormai leggendario Čosić ritrova Giergia e inevitabilmente arriva il quarto scudetto per lo Zadar. Oltre a loro si sono distinti nel 1974 pure Branko Skročo, Zdravko Jerak, Nedeljko Ostarčević, Čedomir Perinčić e altri. Interessante che in quell’anno il premio come miglior pallacestista dell’ex Jugoslavia è andato ex-aequo a Giuseppe Giergia e Krešimir Čosić. Nella sua nuova avventura europea Zara si mise nuovamente in ottima luce e di nuovo arrivò nelle semifinali. Purtroppo ancora Il record assoluto di Zdenko Babić Però in questa stagione nella storia della pallacanestro mondiale ha fatto il suo ingresso di prepotenza Zdenko Babić! Infatti lo Zadar giocava nella Coppa Korač. Nella partita casalinga contro i ciprioti dell’Apollon finita 192:116, Babić mise a segno ben 144 punti! Un record per le competizioni FIBA. In questa stagione esordì pure una futura sicurezza, Adrijan Komazec. Ma quello che è più importante, dopo ben undici anni lo Zadar divenne campione della Jugoslavia. Nella terza e decisiva partita a Zagabria riuscì a batter lo Cibona al terzo tempo supplementare per 111:110. L’eroe fu Petar Popović che segnò ben 35 punti tra cui il decisivo tiro dai tre punti. Subito dopo nell’estate del 1986 andarono a fare il servizio militare Petranović e Popović. Per questo pure l’allenatore Đurović decise di andarsene. Ritornò sulla panchina Giergia che riuscì a conquistare un ottimo quarto posto. La fine degli anni ’80 fu all’insegna della mediocrità e di vari addii tra cui quello di Skroče e della nuova stella Vranković. Ma quello di Stojko Vranković fu un addio importante. Infatti fu il primo giocatore zaratino ad essere ingaggiato da una squadra della NBA. Firmò infatti un contratto con i Boston Celtics. Negli ultimi anni discreti risultati Negli ultimi anni in Croazia lo Zadar ha sempre avuto un ruolo di primo piano. Con la squadra di Spalato e gli zagabresi dello Cibona ha lottato in tutti questi anni per lo scudetto. In questi sedici anni è riuscita a vincere un campionato e cinque coppe della Croazia. Costanti le partecipazioni nelle Coppe Europee e negli ultimi anni nella coppa regionale. Nella prima stagione in Croazia ha raggiunto la finale di campionato e nella seguente la finale di Coppa. È seguito un periodo di crisi fino al ritorno dell’allenatore Danijel Jusuf e del giocatore Emilijo Kovačić. Con loro la squadra zaratina è riusciota a disputare due finali per il campionato e a vincere la coppa nel 1998. Nel 1999 c’è stato il gran ritorno di Arijan Komazec e l’arrivo di Dino Rađa. Con loro è stata vinta ancora una coppa nazionale; è arrivata però la sconfitta nella finale del campionato alla quale ha fatto seguito il piazzamento nelle semifinali nella Coppa Saporta. Seguiranno altre finali perse fino al 2002/03 quando gli zaratini riconquistano la coppa nazionale, ma pure la prima coppa internazionale, la Goodyear league. Finalmente nel 2005 lo Zadar riesce a vincere il campionato, dopo ben 19 anni! Fa il binomio con la coppa nazionale. Coppa vinta pure nel 2006.