Amarone, patrimonio d`eccellenza da tutelare

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Amarone, patrimonio d`eccellenza da tutelare
Amarone, patrimonio d'eccellenza
da tutelare
L'Associazione "Le Famiglie dell'Amarone d'Arte" presenta l'esclusiva annata 2009 con 11 prodotti di qualità
di Arianna Curcio
02/03/15
Seminario Le Famiglie dell'Amarone d'Arte a Roma. Da sin Stefano Cesari, Paolo Lauciani, Marilisa Allegrini e Maria Sabrina Tedeschi
Tra i territori più belli che hanno dato i natali a grandi vini, spiccano i dolci
declivi della Valpolicella, nella fascia pedemontana della provincia di Verona
che si estende dal lago di Garda fino quasi al confine con la provincia di
Vicenza,
zona
di
origine
dell’Amarone.
Vino pregiato già nell’antica Roma, dall’anno 1000, quando era considerato al
pari del denaro per pagare i diritti feudali, l’Amarone giova di clima e suolo
che hanno un ruolo fondamentale: grazie alla protezione dei monti Lessini a
Nord, alla vicinanza del lago di Garda e all’esposizione a sud dei terreni
collinari e di fondovalle, i vigneti godono di un clima prevalentemente mite e
non troppo piovoso, che si avvicina a quello mediterraneo.
L’Amarone è ottenuto dall’appassimento delle uve conservate in fruttai per
100/120 giorni, dove porta a termine la fermentazione degli zuccheri: chi lo
produce deve saperlo aspettare con pazienza e amore. Così viene reso unico
dalle Famiglie dell’Amarone d’Arte, associazione che riunisce 11 produttori
storici
Allegrini, Begali, Brigaldara, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta
Sant’Antonio, Tommasi, Venturini, Zenato che globalmente producono 2,5
milioni di bottiglie l'anno e realizzano complessivamente un fatturato di 250
milioni di euro, l'80% del quale nei mercati esteri - impegnati a condividere il
loro patrimonio di tradizione, nobile artigianalità e produzione. Un’esperienza
unica che parte dal consolidato carattere dell’Amarone della Valpolicella, e
attraverso le varie tipologie di vino che questa antica terra riesce a donare,
arriva
all’eccellenza
vera
e
propria.
A Roma le Famiglie dell'Amarone d'Arte hanno presentato in esclusiva
l’annata del 2009, anno in cui si sono associate per difendere e sostenere la
qualità e l'eccellenza dell'Amarone. La storia, il percorso, gli impegni, le
tecniche e i sacrifici delle Famiglie, sin dalla vigna, "il delicato processo di
selezione e appassimento delle uve e poi la vinificazione, anche secondo
severi disciplinari e autoregolamenti" che le undici aziende si sono date per
rispettare e mantenere la massima qualità del vino, sono stati raccontati
da Marilisa Allegrini, che presiede l'associazione, accompagnata dai due
vicepresidenti dell'associazioneStefano Cesari (Brigaldara) e Maria Sabrina
Tedeschi (Tedeschi).
Tra i vini in degustazione l’Amarone della Valpolicella Case Vecil della
famiglia Brigaldara, prodotto nella zona classica, storica della Valpolicella. Un
vino al naso nervoso, con sensori id frutti di bosco, tabacco, liquirizia e una
spolverata di cacao. Di impronta tannica decisa, ragala una buona dose di
freschezza. È un vino scuro, concentrato, energico. Così anche uno degli
Amaroni più distribuiti al mondo, il Riserva Costasera dell’azienda Masi e
prodotto con la qualità d’uva oseleta per dare un’impronta tannica decisiva. Di
età più giovane, colpisce subito per l’attacco al legno con sensore di vaniglia.
Abbastanza
presente
l’impatto
alcolico
con
note
di
cannella.
L'Amarone della Valpolicella Classico DOC Allegrini è un vino con più
anni alle spalle, bevibile e ribevibile. Un vino gastronomico “soavemente”
tanninico. E ancora l’Amarone di Valpolicella Classico Vigneto Monte
Sant’Urbanodell’azienda Speri: siamo su 60/70 ettari concentrati nella
Valpolicella Classica. Uno dei vanti della famiglia Speri è quello di fare un
solo Amarone nel quale viene incanalato un notevole impegno, oltre
l’indiscussa qualità. Sensazione di spezie che articolano un vino rotondo,
piacevole,
con
una
gradevole
idea
di
legni
nobili.
L’Amarone è un vino che ha bisogno di molto tempo per sanare l’acidità. Per
disciplinare deve avere un limite di 14 gradi alcolici; quello delle “Famiglie” si
allinea ai 15 gradi. L’Amarone della Valpolicella Classico Riserva Capitel
Monte Olmi è il vino portabandiera dell’azienda Tedeschi. Ricavato dalle
bottiglie del ’64 che portavano il nome proprio delle zone Monte Olmi,
dall’annata 2009 hanno iniziato a produrlo come Riserva. Si tratta di un altro
prodotto che “pecca” di gioventù, carico di frutta nera, con una piacevole idea
di mirra. Eccellenti anche i prodotti delle altre aziende Famiglie dell’Amarone
d’Arte; nessuno tra loro ha un finale deludente e tutti regalano il sapore ultimo
di ciliegia in varie sfumature: questione di alta qualità.
Marilisa Allegrini ha ricordato che "la nostra associazione nasce nel 2009 ad
opera delle aziende storiche che hanno cominciato il mercato dell'Amarone e
che, nel corso del tempo, anche quando questo vino non era ancora così
affermato, hanno lavorato meticolosamente per ottenere una produzione
eccellente che ci ha consentito di affermare questo nobile vino della
Valpolicella nei mercati mondiali, grazie alla sua qualità intrinseca e agli
aspetti organolettici. Così l'Amarone è diventato il vino che tutto il mondo ci
invidia".

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