Segnalazione di una stazione di Sphagnum palustre L. all`Isola d`Elba

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Segnalazione di una stazione di Sphagnum palustre L. all`Isola d`Elba
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Quad. Mus. St. Nat. Livorno, 25: 29-31 (2013-2014)
Segnalazione di una stazione di Sphagnum palustre L.
all’Isola d’Elba
Mairo Mannocci1, Viviano Mazzoncini1
RIASSUNTO : Si segnala il ritrovamento di Sphagnum palustre L. all’Isola d’Elba (LI), Arcipelago Toscano, in
località “alta valle del Fosso di Pedalta”, nel comune di Marciana. I campioni raccolti in data 28 giugno 2001,
sono conservati presso il Museo di Storia naturale del Mediterraneo, via Roma 234, - 57126 Livorno. Attualmente
la stazione è in netta regressione, anche se è sempre possibile reperire alcune piantine in associazione con altri
muschi che vegetano sul substrato granitico o sulle pietre e tronchetti marcescenti ai lati dei rio.
Parole chiave: Sphagnum palustre, Isola d’Elba
SUMMARY : A finding of Sphagnum palustre L. is signalled in Elba Isle of Tuscany Archipelago, in the hight valley of
Pedalta’s stream near Marciana.
Speciments collected on June, 28, 2001 are retained at the Natural History Museum of Mediterraneum, in Leghorn.
At the present time, only few plants of sphagnum are finding in mosses’ s tufts on wet granitic rock.
Key words: Sphagnum palustre, Elba Island
Introduzione
Lo sfagno è una briofita palustre ad esigenze
microterme e strettamente calcifughe (Amadei
et al., 2006). Sphagnum palustre L. è comune
ed ampiamente distribuito in Europa dalla
Scandinavia alle montagne del Sud-Europa
(Auger, 1966; Frey et al., 1995; Lueth, 2011). E’
tipico di ambienti di torbiera, dove l’acqua è
debolmente acida, ma si ritrova anche in terreni
paludosi, stillicidi, sponde di ruscelli, pantani,
boschi e foreste umide dove l’apporto di acqua
acidula è costante (Auger, 1966). In Italia è
comune, dal piano planiziare all’alpino (Cortini
Pedrotti, 2001). In Toscana è abbastanza frequente
nel settore settentrionale, sulle Apuane (Amadei
et al., 2006), in alcune stazioni del Monte Pisano
a San Lorenzo a Vaccoli (Tomei, Garbari, 1979),
nel padule di Fucecchio (Tomei, Garbari, 1979),
palude di Bientina (Tomei, 1987; Tomei, Pistolesi,
1980) ed alle Cerbaie (sfagneta delle Pianore) nel
comune di Santa Maria a Monte (PI) (Bernardini,
2013). Ad oggi non si hanno notizie della
presenza di Sphagnum palustre L. all’Isola d’Elba.
(Sommier, 1903; Bottini, 1907; 1919).
Segnalazione
La stazione del ritrovamento dello sfagno si
trova sul Monte Capanne a circa 530 metri s.l.m.,
con esposizione a NE (riferimento cartografico
NN 94/37 UTM) in località “alta valle del Fosso
di Pedalta , nel comune di Marciana, in prossimità di una curva del sentiero di Pedalta che il
rio attraversa, verso monte, lungo un roccione
di granito in forte pendenza. L’ambiente è molto ombroso e umido in quanto l’acqua vi scorre
tutto l’anno, anche se in scarsa quantità nei mesi
di luglio-agosto. Ai lati del Rio Pedalta, il bosco
è molto fitto e quasi impenetrabile, costituito
prevalentemente da arbusti ed alberelli di scopa
(Erica arborea L. ), corbezzolo (Arbutus unedo
1. Gruppo Botanico Livornese, Museo di Storia Naturale del Mediterraneo, via Roma 234 – 57126 Livorno
E-mail: [email protected]
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Mairo Mannocci, Viviano Mazzoncini
L.), orniello (Fraxinus ornus L.), olmo campestre
(Ulmus minor Miller), carpino nero (Ostrya carpinifolia Scopoli ), biancospino (Crategus monogyna
Jacb.). Nel sottobosco si ritrovano diverse specie
di felci tra cui : piccoli esemplari di Osmunda regalis L., Blechnum spicant (L.) Roth., Polystichum
setiferum (Forsskal) Woynar, Dryopteris affinis
(Lowe) Fraser-Jenkins, Athyrium filix-foemina (L.)
Roth, Selaginella denticulata (L.) Spring.
Lo strato sfagno si ritrova prevalentemente
all’interno di cuscini o pulvini di muschio,
costituiti da una associazione di Mnium hornum
Hedw. e Rhizomnium punctatum (Hedw.) T. J.
Kop., che ricoprono pietre o tronchetti di legno
marcescente ai bordi del rio dove l’acqua scorre
meno velocemente e sempre meno sul lastrone di
granito, sulla base dei rilievi effettuati negli anni.
Altri muschi presenti sono Polytrichum commune
Hedw., Entosthodon attenuatus (Dicks.) Bryhn,
Bryum capillare Hedw., le epatiche Conocephalum
conicum (L.) Dumort., e Calypogeia fissa (L.) Raddi.
In uno dei rilevamenti, sullo strato muscinale
è stato ritrovato anche un fungo del genere
Tricoglossum sp. (Pezizomycetideae), tipico delle
sfagnete.
Lo sfagno, che spunta da questi cuscini,
è meglio visibile nella sua fase di sviluppo
vegetativo nel mese di giugno o nell’autunno
inoltrato ed appare in piccoli ciuffi di colore
verde chiaro con apice (capitolo) colorato di
bruno-rossastro.
Materiali e metodi
L’identificazione dei campioni di sfagno è
stata eseguita in accordo con i testi di Cortini
Pedrotti (2001), Augier (1966), Frey et al. (2006),
Lueth (2011), eseguendo indagini al microscopio
stereoscopico (10X e 40X) e a trasmissione (20X
e 80X) su sezioni manuali di campioni secchi e
freschi, sia non colorati che colorati con blu di
toluidina o rosso neutro. Sono state registrate
immagini fotografiche ai microscopi utilizzando
una fotocamera digitale Canon A 620. Le foto
sono conservate presso gli autori.
Conclusioni
In Toscana gli ambienti di torbiera, ed in
particolare quelli delle sfagnete, sono in netta
regressione come quelli presso il lago di Sibolla
in Toscana (Lamberti et al., 1993 ) o addirittura
alcuni sono seriamente minacciati (Sfagnete di
San Lorenzo a Vaccoli) (Tomei, Garbari, 1979).
Il ritrovamento dello sfagno palustre all’Isola
d’Elba riveste una notevole importanza in quanto
non ancora segnalato per l’isola e potrebbe
rappresentare un possibile relitto glaciale.
Il monitoraggio della presenza di Sphagnum
palustre L. all’Elba negli ultimi 10 anni mostra
uno stato di netta regressione, pertanto sarebbe
auspicabile realizzare interventi mirati alla sua
conservazione in questo particolare ambiente; le
Liste Rosse infatti (Rossi et al., 2013; Forum Acta
Plantarum, www.actaplantarum.org) includono
tutte le specie del genere Sphagnum presenti
attualmente sul territorio italiano.
Bibliografia
Amadei L., Guazzi E., Bedini G., 2006. Fitogeografia Apuana. Il genere Sphagnum (Bryophyta) : distribuzione attuale e aspetti di
conservazione. Biogeografia, 27.
Augier J.,1966. Flora des Bryophytes, Editions
Paul Lechevalier, Paris.
Bernandini A., 2013. I Diamanti delle Cerbaie,
la Sfagneta delle Pianore e il Sentiero delle
Farnie monumentali di Toscana, Comune di
Santa Maria a Monte.
Bottini A., 1907. Sulla briologia delle isole italiane. Webbia, 2 : 345-402.
Bottini A., 1919. Sfagnologia italiana. Mem. Accad. Lincei, 13 : 1-87.
Cortini Pedrotti C., 2001.Flora dei muschi d’Italia. Antonio Delfino Editore.
Frey W., Frahm J.- P., Fischer E., Lobin W., 2006.
The Liverworts, Mosses and Ferns of Europe. Harley Book, Essex CO6 4AH, England.
Lamberti D., Raffaelli M., Fiorini G. (1993). Il
lago di Sibolla in Toscana. Stato attuale del
biotopo e indagine sulla sfagneta. Inf. Bot.
Ital., 25, 177-188.
Lueth M., 2011. Bildatlas der Moose Deutschlands, Fazikel 1b. Freiburg (D)
Rossi G., Montagnani C., Gargano D., Peruzzi
L., Abeli T., Ravera S., Cogoni A., Fenu G.,
Magrini S., Gennai M., Foggi B., Wagensommer R.P., Venturella G., Blasi C., Raimondo
F.M., Orsenigo S. (Eds.), 2013. Lista Rossa
della Flora Italiana. 1. Policy Species e altre
specie minacciate. Comitato Italiano IUCN
Segnalazione di una stazione di Sphagnum palustre all’Isola d’Elba
e Ministero dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare
Sommier S., 1903. la flora dell’arcipelago toscano.
Nota II. N. Giorn. Bot. It. n.s., 10 (2) 133-200.
Tomei P.E., 1985. La flora e la vegetazione del
laghetto di Sibolla. Studi e interventi sperimentali per la conservazione del laghetto di
sibolla. Min. Agr. For. Pisa, 149-177.
Tomei P.E., Garbari F., 1979. Sfagnete di San Lorenzo a Vaccoli, in “gruppo di lavoro per la
conservazione della Natura della Società
Botanica Italiana. Censimento dei biotopi di
rilevante interesse vegetazionale meritevoli
di conservazione in Italia”, Vol. 2. Scheda
9-42, Camerino.
Extended abstract
Sphagum palustre L. was finded in Isola d’Elba
(Tuscan Archipelago, Italy) by authors in June 2001.
A slow, but constant vegetative regression, were
observed during annual checking.
Therefore, a protection of its owen habitat is
necessary as soon as possible.
The station is sited at 530 m osl in a steep slope
of granitic wet rock in the running Pedalta’s stream.
Sphagum is growing as little tufts in association
with the mosses Mnium hornum Hedw. and
Rhizomnium punctatum (Hedw.) T. J. Kop., inside
of tick cushions.
The habitat is a Mediterraneam macchia of shrubs
of Arboreal Heath (Erica arborea L.), Strawberry
Madrone (Arbutus unedo L.), Flowerin Ash
(Fraxinus ornus L.), Smoothleaf Elm (Ulmus
minor Miller)., European Hophornbean (Ostrya
carpinifolia Scop.), Hawthorn (Crategus monogyna
Jacb.) on granitic soil.
Under brush it is possible to find many species of
ferns just as Royal Fern (Osmunda regalis L)., Hard
Fern (Blechnum spicant (L.) Roth.), Soft Shieldfern (Polystichum setiferum (Forsskal) Woynar),
Dryopteris affinis (Lowe) Fraser-Jenkins, Woodland
Lady-fern (Athyrium filix-foemina (L.) Roth),
Selaginella denticulata (L.) Spring.
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