La scomunica di Prete Antioco traduzione

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La scomunica di Prete Antioco traduzione
La scomunica di Prete Antioco
Popolo di Masullas,
che all’ora di rinchiudere
galli e galline
uscite a curiosare:
ascoltate con attenzione tutto quello che dico
per vedere se ho ragione
di cercare le mie capre.
Perché sono già due volte
e questo sarà
l’ultimo ammonimento.
Mentre albeggiava il giorno 20
del mese appena trascorso,
in una notte buia,
davanti all’aia,
alle due o alle tre di notte,
erano più di cinque o sei,
chi armato di pistola e chi di fucile,
sono passati in un vicolo dritta,
hanno buttato giù la porta del recinto
e hanno portato via le capre
di mia proprietà il vicario.
Da qualsiasi parte alziamo la voce:
le capre erano dodici,
c’erano anche quattro pecore filiate,
altre tre che già allattavano,
c’era anche un agnello
che aveva il pelo cosi lucido
da quanto era grasso:
c’era un caprone grande,
c’era anche un montone
ne possedevo anche un altro,
per poter riconoscere,
tutte le mie bestie
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portavano un collare:
solo il caprone
per avvertire del pericolo, portava un campanaccio.
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Il tonto, non ha fatto rumore
quando l’anno portato via
che sarei uscito /
con la spada e il fucile /
che se la sarebbero fatta addosso.
Ne hanno lasciato una,
che era tutta rognosa,
mezzo morta e cisposa .
Eh una bella fucilata
ci sarebbe voluta!
Perché pure al buio
non avevano l’occhio accecato.
Eh se mene fossi accorto!
mi sarei precipitato
e fossi stato armato!
vi avrei cacciato
e sareste stati tristi e neri,
senza testa né cervello.
Basta torniamo a noi,
che non mi voglio arrabbiare ulteriormente:
in più di quel che ho detto
quasi dimenticavo /
c’era anche un montone che era guarito da una malattia,
e ogni anno uno di questi montoni lo uccidevo per la festa di san Libero.
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Popolo disgraziato!
temerario e prepotente,
che rubate tutto quello che trovate!
ascolta e ubbidisci
a quel che dice prete Antioco;
altrimenti vi faccio uno scritto,
che farò uno scritto ( maledizione) /
che in tutti gli angoli del territorio, campagne e terreni seminativi
del bestiame e del raccolto
non rimarrà un filo d’erba e non rimarrà traccia di vita,
ne di contadino ne di pastore,
( Oh! amomia, o Dio!)
senza nessuna speranza
vi cadrà sulla testa qualcosa pesante come il piombo,
grandi e piccini, seguite la via del fumo.
Popolo ignorante, abbandonato già
dalla mano del creatore,
devi fare penitenza:
assieme a tutti i diavoli!
Ma perché mi prendete in giro?
Guardate quanto siete cattivi!
Gente peggiore di voi non esiste;
e siete tutti assieme
un manica di ladri;
né pecore ne agnelli,
ne vacche, ne buoi possono sperare di vivere,
che sia proprietà di paesani, che sia di proprietà di altri
siete arrivati al punto che ognuno vuole entrare
nel s …. del vicino.
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Che diavolo di modi;
che cosa dite,
che vi rinchiudano in galera,
( alla forca sarebbe meglio )
e io direi che è ben fatto;
perché siete tante volpi
e ladri come il gatto,
invidiosi della roba altrui.
Che vi possano saltare via gli occhi
siete infidi come il cane,
che volete vivere di latrocinio
e non volete lavorare!
Malandrini senza senno!
colui che sembra il più tonto
prende al volo la mosca in aria..
Sprofondate fino alla bocca
in ogni sorta di peccato:
guardate che vi ho osservato!
Perché chi è male intenzionato,
si unisce assieme ad altri tre o quattro
ladri come loro
e cercano tutti assieme,
di rubare la roba altrui
e il derubato e fortunato se non viene ucciso.
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Chi ha cattivi pensieri
spettegola del vicino,
dicendo che il signor Crispino,
a tutte le ore,
sta giocando con la moglie
quando tutto il paese
lo deve rispettare,
perché dietro le gonnelle
non è andato mai :
colpo da dove siete usciti!
e di Mimo avete (tirato fuori )spettegolato,
così vi tolgano gli occhi,
e una parte del fegato,
che a mezzogiorno in punto è rimasto
a casa di comare Prudenzia,
a fare il riposo pomeridiano (andare a letto)?
quando si sa che la poverina
non ha i denti,
senza tenere conto degli altri inconvenienti!
Siete voi i cattivi,
non sposati e non sposate,
che in silenzio e al buio
che uscite di nascosto
quando non c’è il babbo;
che ho vergogna
di menzionarle dall’altare!
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Ohi amomia scura!
a non sapere che c’è l’inferno,
e a non aver paura,
di quella bestia di Lucifero!
non lo vedete, forse, dipinto,
che ha un forcone
e la coda di acciaio
e piedi di asino,
che sta in sella al serpente,
che ha sette teste,
senza contare gli scorpioni,
le vipere e le bisce,
che sono in gran quantità
e tigri e leoni:
quanta crudeltà,
ecco cosa fa e non è un gioco.
C’è anche un diavoletto,
che sul sesso delle donne
versa piombo sciolto
e ne le sesso maschile
infila succhiello,
che attraversa la schiena
e lo fa uscire nel sedere!
Ah! c’è da tremare
e da avere orrore
anche se fosse un verme.
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Non piangete ancora,
che state gorgogliando;
Satana, esci fuori
dal profondo dell’inferno
e metti sottosopra
questo paese di massoni,
ed elimina tutti quanti
dagli angoli nascosti alle campagne.
Te lo ordino io
semina il terrore
in questa gente insaziabile;
che le case siano fatte volare via
come la paglia del grano nell’aia,
che per il bisogno
abbiano il cuore e il fegato…
Ma che stupido che sono ?
A chi predico io?
ai tronchi o alla pietra?
(Che vi chiamo M….)
Anche se fosse per un centesimo,
la scomunica papale
vi lancio in questo momento
perché serva da esempio,
che ne avranno paura
quanti ce ne sono all’inferno,
in cielo, o legati con la catena.
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Io ho già qui
gli scritti dei profeti,
le orazioni segrete
e l’esorcismo di Salomone,
i salmi del sabato.
con un’altra orazione/
(che ho preparato io)
- alfea, betta, agios o teu,
- mega, salva, eleison, imas,
- vociston, scapola et imas,
- disperdizio demoniorum,
i libri di comare Osanna,
che faranno tremare come una canna
tutti i presenti:
- virus psalmorum martirizaus
e gli scritti di prete Giacomo.
Ora vi faro vedere
la mia onnipotenza.
Con tutta la teologia
che ho sui libri davanti ai miei occhi,
perché parleranno tutti i diavoli,
anche se in modo frammentato,
con le vesti e gli strumenti sacri
strumenti poderosi di me il vicario
che renderà malleabile,
per tutto l’esperimento
il cuore più duro,
e lo devo annientare
anche se fosse di pietra
o che abbia nel petto
setole di maiale!
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Da qualsiasi parte si cominci:
siano scomunicati e colpiti da anatema
- ab nomine e tota sentenzia,
interditus e suspensiones:
serva da censura e da esempio
la scomunica maggiore,
che arrivi come un fulmine
dalla curia di Roma,
con tutto l’insieme
dei papi e cardinali,
con tutti i cerimonieri.
Lo dico e lo ripeto:
siano scomunicati e colpiti di anatema
tutti coloro che hanno aiutato
o dato qualche consiglio,
sia grande sia piccolo
sia babbo sia figlio,
e quando dico tutti
si devono intendere di sicuro
maschi e femmine:
e se delle mie bestie
qualcuna è stata uccisa,
sarà scomunicato
chiunque ne abbia mangiato,
sia a pranzo che a cena.
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Siano scomunicati e colpiti da anatema
chi è stato contento,
sia vicino, sia lontano,
quelli che hanno riso
e quelli che rideranno.
In modo tale che la scomunica passi
dai babbi e dalle mamme,
di generazione in generazione;
perché tutti quanti restino ben legati
li affido a Belzebù,
il comandante generale
di tutti i diavoli,
che li sistemi tutti dove è lui:
- missus et micidissus,
- dragones et omnes abissus,
- strepitus o stridores dentis,
perché siano bruciati
come si fa con i maiali:
- super supra intru de foris
- in carbonidus desolatoris.
Sono tutto stralunato
da quando mi hanno rubato
le capre e le pecore.
Perché non possano più
fare furti siano messi a pancia in su,
e li calinono in fondo alla fossa
- in tenebris interiores,
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perché non possano più vedere ciò che li circonda:
Vengano tormentati tutti i giorni
mattino e sera,
con cento e un martirio,
in modo da dover urlare aiuto.
Alla fine di tutto questo,
perché possano morire di spavento,
sarà che in tutte le chiese
dei paesi e di Cagliari
le campane suonate a morto.
Perché serva come esempio,
vi lancio le candele,
la stola, il messale e tutto quello che c’è
perché siano calpestati
così siate calpestati voi, figli della perdizione!
- Manatis in ignam etrnum,
tuoni, lampi e temporali
vi possano accompagnare;
- et in testimonium et ignis,
- fiant cun malandrinis,/
- acqua sulfur et ignis,
(che non so cosa diavolo sia ) /
- et cun omnibus preditis.
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Di quello che ho detto prima,
rumoribus et terremotus
corrundem et ipsorum,
per omnia secula seculorum.
Pensavate che burlassi,
o mi avete preso per matto
quando vi predicavo?
La catastrofe non è ancora niente!
Me lo racconterete
tutto quanto il lamento,
io solamente vi scongiuro
con questo nuovo ragionamento,
che non troverete
neanche nel Credo.
Adesso già ne sentirete
frasi e maledizioni,
dell’anno Mracghisadech,
il nostro babbo di Adamo
che ha maledetto il figlio /
de Martini e di Caino
e di tutta la loro discendenza.
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Adesso voglio vedere il cuore
del più prepotente,
se sarà così coraggioso da non spaventarsi
dalla forza delle maledizioni
che io vi lancerò
- surgite, angues.et agnes
- repetunde de habitantes
- et in cordibus sardescant
- et nunqua comungimini,
- moriant impenitentes
- et non amplus revertimini,
- surgite de aquilonibus
- et omnibus contremescite,
che allo scricchiolio delle mascelle
possiate ballare:
e gli occhi spalancati
siano preda di corvi e falchi,
- siat in cornibus fruconatis,
- quadrintas comburescant
- et mulier necaturas ;
che sono donne poco seri e peperute,
senza nessuna possibilità di salvezza.
- disperatur perenziatur,
- malus genus viperarum,
- scimbulatis et legatis
- hominis et feminibus
come picchiano i buoi.
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Da voi tirino fuori legna da ardere
e fiamme di fuoco vivo,
- cun funibus accollatus
- in speluncam sempiternam,
- nunqua foras fugaturas,
- surgite balam de fornacibus
tutta quanta la canaglia:
- crucifigites latrones
- qui vicarium scrutaverunt
- et omnibus disperdimini,
- mec quineaum salva fieri;
- nisi totu reliquimini,
- contristatus stimulamini
- frumnabus et flagelis,
- omini fit corporitas,
- grigores et tempestates,
- famen, sidi et nuditates,
- et nunqua pace in eis;
e per sempre finiate.
Per tutto quello che avete fatto,/
che tutti randagi
vi inseguano
e vi raggiungono ovunque voi siate.
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Una gragniuola di tuoni e lampi
vi bruci vivi e buoni
e vi faccia a pezzettini;
che vi cada addosso la casa
e vi tirino fuori a colpi di zappa,
che vi possano vedere camminando
con la testa attaccata alle ginocchia,
e nella strada dritta
possiate rompervi l’osso del collo.
Possiate lasciare impronte da caprone,
impronte di volpe,
vi strappi ogni cane che vi incontra
un pezzo di carne;
quando uscirete
a caccia o controllare il gregge,
le budella in quel luogo
possiate perdere;
si sollevi un vento,
che vi faccia volare
come la foglia secca della vite.
Che possiate fare uno scatto e cadere
dalla cima più alta,
e ogni volta che al prossimo
augurate del male,
con un salasso, figli miei,
vi tolgano il sangue in grande quantità
che possiate imputridire da vivi.
I pidocchi e la rogna
vi riempiano in modo esagerato,
come gli afidi
riempiono i campi di grano.
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Siate sempre sconsolati,
tristi, senza persone vicino,
vi venga una fame,
che voi stessi
cominciate a morsicarvi,
e vi venga voglia di picchiare
chi vi sta dando da mangiare;
e per poter io conoscere
questa razza di ladri,
gli crescano corna da montone
e unghie di asino.
Satana brutta bestia,
con rabbia e furore vi dia molestia ,
il nemico del Signore
vi tenti, in modo tale
che mamme, babbi e figli
a colpi di vomere /
si taglino le sopraciglia .
Così sarà il fine,,
cosi dovrà morire
chi ha consigliato o mandato
a rubare le capre
e le pecore di prete Antioco,
che non possa avere pace,
né riposo in nessun luogo.
E voi San Lussorio mio,
che siete il mio Santo protettore/
il santo mio fortunato,
che siete tanto poderoso
in cielo, in terra e in mare,
fatemi questo favore,
che tutti di infarto
muoiano vicino.
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Altrimenti prendo San Cristoforo,
e voi in una nicchia,
possiate rimanere soli soli,
e un altro cosa pure
vi farò rimanere
senza luce al buio.
E voialtri cornuti maledetti,
ancora siete duri?
Vi aspetto, attenzione…
Ne dei santi ne dei demoni
non burlatevi molto,
altrimenti oggi stesso
mi darete una riposta.
Vi vedrò con le stampelle,
piegati come un amo
morendo per strada
senza confessione.
Voi credete che burlassi?
O mi credevate matto
quando vi predicavo queste cose?
che tonti che siete!
eppure già lo sapete
il carattere che ho
ed ha la forza
di resuscitare i morti!
allora, dunque, cosa è questo
maligni ingrati
che volete far morire
perfino ai sacerdoti.
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