Magi2016 - Comunità Sant`Eusebio

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Magi2016 - Comunità Sant`Eusebio
Epifania 2016 - Manifestazione di Gesù al mondo
Oltre la storia del sasso nero scritta poco prima della Pasqua
ora devo per forza dare la parola al piccolo tassello d'oro che è entrato a far
parte del mosaico. Anche la tessera d'oro potrebbe prendere la parola e
dire:
"Gli artisti mi hanno preparato per entrare in un posto a me
sconosciuto ed eccomi in una chiesa del varesotto su una mano,
incastrato con altre tessere rosse, per formare una ferita: e che ferita! Sono in un segno provocato dalla cattiveria contro uno che non
aveva fatto nulla di male.
Vedo che, da quando sono lì, molti mi guardano e mi fotografano, molti mi toccano: anche il prete pone attenzione a me insieme a quel sasso nero che è poco sotto
la mia postazione.
Sono lì a fermare con la lucentezza dell'oro l'avanzata della ferita e guarire quel male che produce
cancrena, uccidendo le anime e i corpi.
Anche le mani del prete hanno ricevuto, molti anni fa, un po' della forza che viene dall'alto con l'olio
santo. Possono benedire, consacrare, accarezzare nel nome di Dio, facendo così cadere il balsamo profumato dell'amore divino su ogni tipo di ferita.
Glielo ricorderò quando capiterà di dimenticarsi o di non ritenersi all'altezza delle situazioni. Si è
tutti tessera importante, anche se piccola, all'interno del grande mosaico. Il prete, con le sue mani, ha ormai capito bene che la storia è fatta di tanti piccoli sassi neri e tante piccole tessere d'oro e di altri colori,
proprio come in un mosaico".
(da “Farina del mio sacco”)
Che ognuno possa essere quell'oro che guarisce le ferite.
Don Norberto
E’ proprio la storia di un sasso nero! Mentre procedeva la composizione del mosaico, padre
Marko si rese conto che mancavano sassi neri indispensabili per… la bocca degli inferi, da cui sarebbe
emersa la figura di Adamo e di Eva. Tale materiale non era sui bancali inviati dall’Atelier di Roma.
Abbiamo allora preso la macchina e cercato, prima in un vivaio, poi in un negozio per l’edilizia ma
senza successo. Siamo scesi allora verso il lago e, sulla strada che porta a Varese (poco dopo la Schiranna), ci siamo fermati in un’altra ditta che vendeva materiali edilizio. Abbiamo trovato ciò che cercavamo ed espresso la nostra intenzione di ritornare nel pomeriggio. Qualche ora dopo, insieme ad un
operaio che si era inte-ressato al lavoro che stavamo facendo in chiesa, abbiamo iniziato a raccogliere i sassi da un grande mucchio. Erano messi nel cortile, raccolti da una rete di ferro, con sopra dei rovi, segno che quasi nessuno prendeva quel materiale.
Abbiamo riempito tre sacchi di sassi per un peso di 50 chili e per un valore di 30 euro (per precisare il peso e il costo!).
Mentre raccoglievo quei sassi ragionavo tra me tenendone uno tra le dita: “Ma guarda questo piccolo sasso nero sperduto ai bordi del lago di Varese, in un posto dove da tempo nessuno metteva mano! Un sasso tra i tanti che ora viene preso e messo nelle
mani degli artisti del Centro Aletti. Tra poco entrerà in una opera d’arte, grande e bella, in un mosaico dove anche lui sarà importante. Potrà guardare tutti coloro che passeranno da quel battistero… Non sai cosa ti è capitato, dicevo ancora, non immagini
ancora dove tra poco andrai: non più in un mucchio di sassi alla rinfusa, ma in un piccolo posto preparato dentro una opera che
lascerà il segno”. Confesso che mi si sono inumiditi gli occhi immaginando la storia provvidenziale che avevo tra le mani, nella
povertà di un sasso nero, neppure di grande qualità. Quando guarderò il mosaico parlerò e saluterò quel sasso nero che poi ho
chiesto di collocare materialmente nel mosaico, nella parte bassa della bocca dello Sheol.
Penso che quel piccolo sasso nero, guardando coloro che sono davanti a lui nei pressi del battistero, ora dirà: “Tu, che
senti di essere scartato, senza valore, nero, guarda me, guarda dove sono stato messo! Ricorda che nel grande mo-saico della
storia c’è un posto anche per te, quando capiti di essere messo tra le mani d’oro del grande artista del mondo, quel Gesù che ora
ti guarda con gli occhi benevoli, gli stessi con cui osserva Adamo ed Eva ora liberi dal male”.
Lo immagino proprio così, il sasso, piccolo, nero, che forse proseguirà il suo discorso raccontando: “Mentre procedeva la
composizione del mosaico, padre Marko si rese conto…”. (marzo 2015)