Gli itinerari della zona centrale dell`Adula devono rimanere

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Gli itinerari della zona centrale dell`Adula devono rimanere
Berna, 5 novembre 2015
Comunicato stampa
Il CAS e l’ASGM criticano l’eccessivo rigore dell’Ordinanza sui parchi in relazione al Parc
Adula
Gli itinerari della zona centrale dell’Adula devono rimanere percorribili
Il Club Alpino Svizzero CAS e l’Associazione svizzera delle guide di montagna (ASGM) non
si oppongono in linea di principio al progetto del Parc Adula, ma chiedono il mantenimento
di un’ampia libertà di accesso per l’esercizio delle attività sportive in montagna nella zona
centrale del nuovo parco nazionale. Le condizioni quadro dell’Ordinanza sui parchi sono
eccessivamente severe e si ripercuotono in molteplici modi sullo sport della montagna.
Fondamentalmente, il CAS e l’ASGM sostengono i nuovi parchi nazionali quando questi sono a loro volta
sostenuti dalle popolazioni regionali. Essi tutelano paesaggi naturali unici e promuovono il turismo dolce
nelle regioni di montagna, ma non devono però limitare sproporzionatamente lo sport della montagna. È
quanto sta invece accadendo nel caso del progetto Parc Adula, nella cui zona centrale sarà in futuro
percorribile solo un numero limitato di itinerari. «Le condizioni quadro dell’Ordinanza sui parchi sono
troppo rigide», commenta critico René Michel, responsabile per l’ambiente del Comitato centrale del
CAS. L’edizione di novembre di «Le Alpi», il periodico dell’associazione, riferisce la posizione del CAS.
Le richieste del CAS escluse dalla procedura di consultazione dell’Ordinanza sui parchi
Già nel 2003, il CAS si era espresso in maniera critica in merito alla revisione parziale della Legge sulla
protezione della natura e del paesaggio, chiedendo anche nei nuovi parchi nazionali la libertà di compiere escursioni in terreni alpini e d’alta quota sprovvisti di sentieri. È questa la prassi in vigore anche
all’estero, ad esempio in parchi nazionali paragonabili come quello degli Alti Tauri (Austria), quelli degli
Ecrins e della Vanoise (Francia) o quello del Gran Paradiso (Italia). Secondo il CAS, questa consuetudine non entra in conflitto con gli obiettivi ecologici e di tutela della natura di queste istituzioni. Nella bozza
della relativa ordinanza (Ordinanza sui parchi) presentata nel 2007, il CAS rilevò tuttavia la mancata
considerazione di queste sue richieste e inoltrò una volta ancora una chiara presa di posizione. Purtroppo anche quest’ultima istanza rimase disattesa, e fu stabilito che, nelle zone centrali dei nuovi parchi
nazionali, « uscire dai sentieri e dagli itinerari indicati » fosse vietato. Cosa importante da sapere: nonostante il suo nome, l’attuale unico Parco nazionale svizzero dell’Engadina non rappresenta un modello
adeguato per i nuovi parchi nazionali. Conformemente alle categorie internazionali delle zone di protezione, esso è infatti una riserva e non un parco nazionale.
L’alpinismo estivo come minaccia per la natura?
Nel caso del Parc Adula, degli itinerari esistenti per l’alpinismo estivo sono stati in parte cancellati, e
questo in favore di zone senza presenza umana il più vaste possibile. «È sproporzionato e inutile», sottolinea Marco Mehli, vice presidente della ASGM. Il CAS e l’ASGM sostengono le limitazioni in habitat di
particolare pregio ecologico, ma nel processo in atto sono stati presi in considerazione soprattutto le
zone di passaggio di cervi, camosci e stambecchi. Il CAS e l’ASGM sono dell’opinione che il patrimonio
di questi ungulati sia cospicuo e che l’alpinismo estivo non recherebbe loro alcun pregiudizio. E per la
rigida stagione invernale, nella regione già sono in vigore bandite di caccia e zone di tranquillità per la
fauna selvatica, sostenute anche dal CAS e dalla ASGM.
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Votazione nell’estate 2016
Il progetto del Parco nazionale dell’Adula entra ora nella fase decisiva. Da metà novembre, la Charta del
parco è a disposizione dei 17 comuni coinvolti, mentre la prossima estate il previsto Parc Adula sarà
messo in votazione. Il CAS e l’Associazione delle guide auspicano che le cittadine e i cittadini con diritto
di voto dei comuni interessati dal Parco analizzino in maniera approfondita la Charta durante la consultazione e prima della votazione. La zona centrale prevista comprende quasi esclusivamente zone alpine
nelle quali sono presenti ben pochi interessi economici palesi. Questi sono però proprio i terreni percorsi
da alpinisti e guide alpine – che sanno comportarsi in maniera rispettosa anche senza burocratizzare la
protezione della natura.
Per complementi di informazione:
Club Alpino Svizzero CAS
René Michel, responsabile per l’ambiente del Comitato centrale
tel. 079 465 65 61
e-mail: [email protected]
(tedesco / francese)
Associazione svizzera delle guide di montagna ASGM
Marco Mehli, vice presidente
tel. 078 897 72 28
e-mail: [email protected]
(tedesco / francese / italiano)