Diemme Filtration

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Diemme Filtration
cave & cantieri
Gruppo Bilfinger-Berger
Diemme Filtration
al quadrato
L’azienda di Lugo (RA),
grande protagonista
nelle tecnologie di
separazione solido-liquido
per processi industriali, ha
recentemente cambiato
proprietà senza perdere
niente della sua storia e
della sua identità, ma anzi
elevando a potenza le sue
possibilità e le prospettive
di crescita. Ne abbiamo
parlato con Rosario
Eduardo Tagliavini,
Amministratore Delegato
Rosario Eduardo Tagliavini, Amministratore
Delegato di Diemme Filtration
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ome in un libro: finito un capitolo,
ne inizia un altro. La narrazione
non si interrompe e non si stravolge, ma anzi cresce l’aspettativa di nuovi
sviluppi ed eventi significativi. Allo stesso
modo Diemme Filtration, uno dei nomi
più importanti al mondo nel settore della
filtrazione: pochi mesi fa ha vissuto un
cambio di proprietà, passando dalla famiglia Melandri a quella del colosso multinazionale Bilfinger-Berger, ma non ci sono
stati strappi o trasformazioni radicali.
Chiuso un capitolo, se ne è appunto aperto
Brunella Confortini
un altro. La sua storia sta proseguendo
senza soluzione di continuità, con una sola
differenza rispetto al passato: l’orizzonte
di sviluppo, che adesso è molto più ampio, con possibilità di crescita in precedenza inimmaginabili.
Per farci spiegare al meglio questo nuovo
capitolo delle vicende dell’azienda romagnola e tutto ciò che comporta, siamo andati nella storica sede di Lugo e abbiamo
incontrato Rosario Eduardo Tagliavini,
Amministratore Delegato di Diemme Filtration.
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Ing. Tagliavini, quali sono
le ragioni del cambio di
proprietà? Cos’è cambiato
da quando è entrato il gruppo
Bilfinger-Berger?
Per capirlo facciamo un passo indietro, ricordando la storia dell’azienda e gli eventi
relativi al cambio di proprietà. Diemme
Spa nasce nel 1923, quando il fondatore,
Alfredo Melandri, progetta e realizza le
prime macchine per la spremitura meccanica dell’uva. Nei primi decenni del secolo
scorso l’azienda ha come mercato principale l’industria enologica e sviluppa tecnologie innovative per i processi di vinificazione. Negli anni ’70 però, grazie all’intuizione di Primo Melandri, figlio di Alfredo,
le tecnologie di filtrazione, applicate fino
ad allora esclusivamente al settore enologico, vengono estese anche ad altri processi industriali. È un periodo di progresso
economico in tutta Europa e la crescente
domanda di filtri per il settore industriale
può essere soddisfatta solo con la creazione di una struttura altamente specializzata nella tecnologia di separazione solido-liquido, dotata di un’organizzazione
tecnica, commerciale e produttiva propria.
In quegli anni, quindi, la Diemme Spa si
ristruttura e si riorganizza per diventare
un’azienda multi-business. Nascono due
rami d’azienda indipendenti, la Divisione
Filtri e la Divisione Enologia, che conquistano in breve tempo ruoli da protagoniste nei rispettivi settori a livello nazionale
ed internazionale. L’anno scorso, la svolta:
la divisione filtri viene scorporata da Diemme Spa e acquisita da Passavant –
Geiger GmbH, parte del Gruppo Bilfinger
Berger. La società nata dallo spin-off della
divisione filtri, denominata Diemme Filtration Srl, entra così a far parte di Passavant – Geiger GmbH, specializzata in tecnologie ambientali e nel trattamento delle
acque e inquadrata nella business unit
Facility Service di Bilfinger Berger.
Sostanzialmente cos’è successo? La famiglia Melandri ha deciso di consolidare
il business aziendale originale, l’enologia,
in cui è sempre stata molto coinvolta, sia
a livello di direzione che di operatività, rinunciando contestualmente alla divisione
filtrazione, che già da tempo era stata affidata a manager di fiducia.
Negli anni il ramo filtrazione era cresciuto
molto e in qualche modo il suo sviluppo
era limitato dal fatto di essere una realtà
provinciale e familiare. Questa infatti è
un’azienda che esporta l’85% della sua
produzione in 40 Paesi al mondo e si confronta su progetti di decine di milioni di
euro con delle multinazionali, non con
delle aziende di dimensioni medio-piccole.
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Come si colloca Diemme
Filtration all’interno del gruppo
Bilfinger-Berger?
Era ormai evidente che per garantire uno
sviluppo futuro paragonabile a quello dei
competitor diretti – che appartengono
tutti a delle multinazionali con migliaia di
dipendenti – Diemme necessitava inevitabilmente di collocarsi in un grosso
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gruppo. Quando è arrivata l’offerta del
gruppo Bilfinger-Berger l’occasione è sembrata perfetta, sia per il bene dell’azienda
che per la famiglia, che, come detto, desiderava concentrarsi sulla divisione enologica.
Ci tengo innanzitutto a dire che il gruppo
Bilfinger-Berger ha rilevato sì l’azienda e
il suo know-how, ma anche l’organico
(115 persone qui in Romagna e una trentina di operatori, diretti e indiretti, nelle filiali estere) per intero. L’azienda rimarrà
a Lugo, così come la produzione, che
verrà anzi potenziata, perché faremo probabilmente anche delle lavorazioni ad alto
valore tecnologico aggiunto per conto
dell’intero gruppo. Stiamo infatti costruendo di fronte alla sede aziendale il
nuovo laboratorio di ricerca e sviluppo, che
sarà due volte più grande di quello attuale:
avremo quindi più spazio per la strumentazione e assumeremo nuovi tecnici.
En passant mi sembra importante sottolineare che già in questi primi mesi dopo
l’acquisizione il personale è cresciuto di
circa il 10% rispetto a prima, sia per sdoppiare alcuni ruoli che erano in comune con
la divisione enologica di Diemme Spa, sia
in previsione dell’immininente aumento di
lavoro.
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Dopo questa premessa, vediamo più in
dettaglio l’acquisizione. Diemme Filtration è stata acquisita
dalla Passavant-Geiger, una società che a
sua volta fa capo al
gruppo Bilfinger Berger
SE. La Passavant-Geiger è da sempre una
delle protagoniste
mondiali della filtrazione, ma non ci sono
sovrapposizioni con
noi: la nostra gamma di
prodotto e la loro sono
infatti perfettamente
complementari, perché
loro sono specializzati
nella depurazione urbana, mentre noi siamo
leader nel settore industriale. E anche la presenza a livello mondiale
è complementare: noi
siamo molto forti in Russia, Sud-America, India e loro in Africa e in MedioOriente. A questo punto si è quindi venuta a creare una situazione del tutto virtuosa, con enormi possibilità di sviluppo.
La Passavant-Geiger, e di conseguenza
anche Diemme Filtration, fa parte della
divisione BBFS, vale a dire Bilfinger-Berger Facility Service che conta circa 14
mila dipendenti in tutto il mondo con un
miliardo e trecento milioni di fatturato annuo. Questa divisione, insieme ad altre
4 (Bilfinger Berger Industrial Services;
Bilfinger Berger Power Services; Bilfin-
grandi. Se prima esportare su certi mercati era difficile per via dei dazi e della
concorrenza locale, ora possiamo aspirare ad entrare ovunque, grazie al fatto
di appartenere a un gruppo multinazionale di queste dimensioni con una presenza internazionale globale.
Abbiamo gettato le basi per diventare
protagonisti mondiali dal punto di vista
dei volumi di vendita: dal punto di vista
della tecnologia credo sinceramente che
lo fossimo già…
Qual è il bacino di utenza dei
vostri prodotti? Quali i vostri
settori di riferimento?
ger Berger Civil e Bilfinger Berger Project
Investments), costituisce il Bilfinger-Berger Group vero e proprio, vale a dire la
holding quotata in borsa, che nel complesso ha 58.000 dipendenti e più di 8 miliardi di fatturato. Numeri enormi che, come
ben si può capire, ci hanno fatto diventare il numero 1 del nostro settore, visto
che i nostri concorrenti si aggirano al massimo sui 10.000 dipendenti. E quindi noi,
che eravamo i più piccoli – una sorta di
felice eccezione rappresentata dall’azienda provinciale in un mondo di colossi
– siamo diventati tutt’ad un tratto i più
Noi vendiamo uno stesso prodotto – il
filtropressa – a due distinti target di mercato: il settore della depurazione industriale (40% del nostro fatturato) e quello
dell’industria di processo (60%). Il primo
è a basso valore tecnologico. L’esempio
tipico è quello del lavaggio inerti: si lava
la sabbia e ne esce fuori un’argilla che
poi viene smaltita, essendo uno scarto.
Il secondo invece è ad alto valore tecno-
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logico, perché include complessi meccanismi produttivi. Un esempio di questo
genere è la lavorazione dei concentrati
minerali: essi devono essere disidratati
e successivamente raffinati, al fine di poter estrarre i metalli. In questi ambiti quello
che esce dal nostro filtropressa, sia come
filtrato (liquido) sia in forma solida è un
valore aggiunto perché fa parte di un prodotto che poi il cliente venderà.
Quanto ai settori in sé, al di là della lavorazione richiesta, il minerario e il metallurgico costituiscono il 60% del nostro
totale; un altro 20% è rappresentato
dall’industria chimica e poi il resto è molto
frammentato, in quanto va dalla depurazione urbana ai segmenti alimentare, farmaceutico ecc.
Come accennavo in precedenza noi produciamo filtripressa, vale a dire macchine
caratterizzate da un duplice tipo di design: uno meccanico e uno di processo.
Se il design meccanico determina l’affidabilità della macchina (robustezza, sicurezza…), il secondo determina le sue ca-
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ratteristiche intrinseche e le prestazioni
ed è un aspetto di grande importanza,
che fa davvero la differenza. Noi infatti
analizziamo il prodotto da filtrare e sulla
base dei risultati delle prove, nonché della
nostra esperienza, customizziamo il filtropressa scegliendo i materiali migliori e i
componenti e gli accessori più idonei.
Questo è il valore aggiunto di Diemme
Filtration, quello che ci rende diversi dai
nostri competitor. Per continuare ad essere sempre all’avanguardia in questo
campo abbiamo messo in atto anche delle
collaborazioni e dei progetti di ricerca con
il dipartimento di Chimica Industriale e
dei Materiali e col DICMA (Dipartimento
di Ingegneria Chimica, Mineraria e delle
Tecnologie Ambentali) dell’Università di
Bologna. E per tale motivo, pur essendo
un’azienda strettamente metalmeccanica,
ci piace definirci “metalmecchimici”…
Disponiamo infatti, a livello di ingegneria
di processo, di competenze uniche al
mondo sia come professionalità che come
strumentazioni di laboratorio.
Il vostro fiore all’occhiello è
quindi la customizzazione delle
macchine?
Direi proprio di sì. Il primo passo per noi è
sempre entrare nel processo produttivo del
cliente: prima dobbiamo capire come funzionano i suoi meccanismi operativi e solo
dopo proponiamo una soluzione. Non vendiamo semplicemente una macchina: vendiamo una soluzione tecnica su misura che
si basa su un filtropressa. Infatti se è vero
che fabbrichiamo e commercializziamo un
filtro, è altrettanto vero che insieme ad esso
forniamo, normalmente, tutto un pacchetto
di ingegneria e di accessori (pompe, compressori, i conveyors…), che costituiscono
l’impianto di filtrazione. È questo che negli
ultimi dieci anni ci ha permesso di crescere
e diventare una realtà riconosciuta a livello
mondiale. Al contrario di tante aziende, specializzate in piccole nicchie, per le quali dispongono di molti prodotti, noi abbiamo un
unico prodotto e un’unica soluzione con i
quali siamo presenti in tutte le applicazioni
industriali e in tutti i mercati. n