Inventario dei manoscritti medievali della Toscana

Transcript

Inventario dei manoscritti medievali della Toscana
CODEX
Inventario dei manoscritti medievali
della Toscana
STRUTTURA DEL SOFTWARE
1. Il programma CODEX è un applicativo di CDS/Isis e può lavorare in ambiente Dos e in ambiente
Windows; a prescindere dalle caratteristiche dei due ambienti e dalla possibilità per ogni catalogatore di
optare per una immissione dei dati dall’ambiene faciliato di Windows (che comunquerimane più funzionale
al momento della ricerca a quello dell’immissione dei dati); si rende necessaria una conoscenza di base delle
strutture dell’archivio per evitare il rischio di cancellare marcatori, annullando, sovrapponendo o comunque
rendendo inutilizzabili i record.
I programmi ISIS si aprono dal menù principale per effettuare le operazioni principali di immissione,
ricerca, stampa, manutenzione del Data Base. Dal menù principale si accede ai sottomenù, ognuno dei quali
permette ulteriori scelte, le principali sono:
-
Immissione: scelta della maschera, creazione di nuovi record, modifica di record già esistenti;
Ricerca: avanzata, libera, scorrimento dell’indice, selezione voci da visualizzare;
Stampa: per una consigliabile conoscenza delle possibilità di impostare selezioni di stampa o
stampe personalizzate e di recuperare le informazioni, si rimanda al manuale specifico del
programma CDS/Isis.
In questa sede risulta opportuno limitarsi alle informazioni fondamentali, di comune utilità, sia riguardo alle
procedure per l’immissione dei dati, sia riguardo alla prassi di manutenzione e delle norme di interrelazione
dell’archivio.
2. La Banca Dati raccoglie e gestisce tre tipi di informazione:
-
schede di descrizione dei manoscritti (maschera Codex, tipologia di record TIPO I);
-
bibliografia afferente (maschera Biblo, tipologia di record TIPO B);
descrizione delle sedi di conservazione (maschera CBF, tipologia di record TIPO C).
Ad ogni tipologia corrisponde una maschera di immissione distinta.
Istruzioni tecniche: Ad apertura di programma il Data Base per default è posizionato sulla maschera
CODEX, che è la maschera specifica per la descrizione codicologica e nel Campo 999 (d’ora in poi indicato
TAG 999) ha di default la lettera I.
Per cambiare maschera di immissione, si entra in modifica con l’opzione E - Inserimento dei dati del menù
principale e si seleziona W – Seleziona un’altra maschera: dalla finestra aperta si può scegliere la maschera
(= formato) BIBLO (record bibliografico) o CBF (descrizione delle sedi di conservazione); nel TAG 999
questi hanno rispettivamente, di default, la lettera B o C. Occorre prestare attenzione a non cancellare
l’informazione contenuta in questo TAG 999, che permette al programma “sapere” la tipologia del record che
gestisce. Se per un qualche errore la specificazione I, B o C del TAG 999 viene cancellata il record non viene
visualizzato e occorre richiamarlo in modifica e apportare le correzioni del caso. ISIS è un programma molto
protetto e non si verifica mai la perdita di dati se si osservano le istruzioni offerte sempre dall’HELP ai piedi
di ogni schermata, richiamato tramite il tasto F1.
3. Il Data Base si articola in record, ai quali viene automaticamente assegnato dal sistema un numero (REC.
o MFN) costantemente visualizzato sia nelle fasi di lavorazione che di ricerca e di stampa in quanto
identificatore del record stesso. Così nella schermata del menù principale viene indicato il numero totale di
record presente nel database nella forma Massimo MFN: 4326 (esempio); in ciascuna delle tre maschere di
immissione ricorre in fondo a destra il numero che identifica il record specifico, e di conseguenza nei formati
di stampa ogni scheda reca il proprio numero di REC. o MFN, ed infine se si vuole stampare un record
preciso del database occorre inserire nella maschera di stampa il numero del record. È da tenere presente,
ovviamente, che il MFN rappresenta il numero di record di un archivio ed è dunque legato all’archivio
stesso: l’immissione di nuovi record da un archivio personale a quello generale è tale che i REC. dati
dall’archivio personale, una volta passati nell’archivio generale cambino assumendo come MFN di
identificazione, quelli successivi all’ultimo in archivio nel Data Base generale.
I record si strutturano in campi, individuati da TAG numerati, che possono essere a loro volta strutturati in
sottocampi, oppure possono presentare una prima parte libera ed un successivo sottocampo.
HELP: Un messaggio di aiuto con l’indicazione dei sottocampi ed una breve esemplificazione può
essere richiamato all’inizio di ogni campo con F1.
Istruzioni tecniche: I marcatori dei sottocampi devono essere immessi senza spazi (es.
^aAristotele^bLogica^dlacunoso), indifferentemente in maiuscolo o minuscolo.
I campi possono essere ripetibili, vale a dire che diverse informazioni dello stesso livello sono messe nello
stesso campo con un separatore prefissato (il segno di percentuale %) e finiscono in indice individualmente
(es. ripetibilità di possessore, al TAG 450: ^aTedaldo^bDella Casa%^aTommaso^bMinerbetti). La
condizione di ripetibilità è sempre specificata dall’HELP.
4. Il recupero delle informazioni può avvenire, dal Menù di ricerca, secondo diverse modalità. Esiste la
possibilità, selezionando la voce T - Visualizza i termini del dizionario di scorrere tutto l’indice del Data
Base, dall’inizio oppure da una lettera alfabetica precisa; è il modo più veloce per selezionare gruppi di
informazioni omogenee. Alcuni campi compaiono in Indice con etichetta, per una reperibilità agevolata
(vedi Elenco dei sottocampi nel paragrafo dedicato alle maschere di ISIS).
Istruzioni tecniche: All’Indice si arriva selezionando dal Menù generale l’opzione S - Ricerca e recupero
delle informazioni, successivamente si sceglie l’opzione T - Visualizza i termini del dizionario. A questo
punto viene offerta la possibilità di scorrere tutti i termini presenti o posizionarsi su una lettera.
Esempio: qualora desideri reperire tutti i manoscritti per la provincia di Grosseto, seleziono dal Menù
generale l’opzione S – Ricerca e recupero delle infomazioni, successivamente l’opzione T - Visualizza i
termini del dizionario e alla richiesta della “chiave” di ricerca digito Prov=Grosseto, selezionando in
questo modo tutti i record che sono stati immessi nel TAG 1 con sottocampo ^pGrosseto.
Data l’utilità delle Etichette, alla presentazione delle tre maschere di immissione, quali appaiono a video,
abbiamo subito fatto seguire l’elenco dei campi, sottocampi e etichette definite.
5. Come in ogni programma di archiviazione informatizzata di dati, una cosa è la Maschera di Immissione che presenta da riempire una successione fissa e stabilita di campi – altra cosa è la sua visualizzazione e
l’uscita a stampa.
Per rendere immediatamente percepibile la differenza e per agevolare l’incontro con il programma diamo
subito un esempio del risultato a stampa delle informazioni contenute nell’archivio relativamente a
Manoscritti, Bibliografia e Sedi di Conservazione.
SCHEDE CODICOLOGICHE
La maschera di immissione è di 4 schermate, delle quali le prime due dedicate alla zona codicologica,
bibliografica e di indici, le ultime due alle informazioni testuali e gestionali. Nella stampa (formato Codex)
gli elementi sono stati disposti secondo la successione: area catalografica, area testuale, area codicologica,
area storica, area bibliografica.
Esempio:
Siena, Biblioteca comunale degli Intronati F.I.6
XII secondo quarto
1. ff. 1ra-106ra HIERONYMUS, Commentarium in Isaia propheta. Inc. Expletis longo vix tempore
in duodecim prophetas viginti (Stegmüller, Repertorium bibliblicum nr.3353).
2. ff. 107ra-132vb HIERONYMUS, Commentarium in Hieremia propheta Inc. Verba Hieremiae -Ceteri prophetae ut Esaia, Oseae, Iohel fuerunt (Stegmüller, Repertorium biblicum nr. 3356).
3. ff. 133ra-164vb GREGORIUS I PAPA., Homiliae in Hiezechielem Inc. Dei omnipotentis
aspiratione de Iezechihel propheta locuturus (mutilo; lib. I, 1 - II, 15; CCSL 143, 3-397).
Membr.; ff. VI, 164, IV’; 1-12(8), 13(10), 14-15(8), 16(10), 17-20(8); 498 x 366 (f. 10)=19/21 [386]
72 x 20/8 [117 (6/14/6) 117] 7/71; rr. 62/ ll. 62. Iniziali ornate; iniziali semplici, rubricato. Legatura
di restauro. Ripr.: f. 6v, f. 72r, f. 107r, f. 133r.
Poss.: Opera del Duomo (Siena) (des.)
Il manoscritto è identificabile al lemma n. 9 dell’inventario dei manoscritti provenienti dall’Opera
del Duomo di Siena, redatto nel 1761 da Giuseppe Fiaccheri (trascr. In Klange Addobbo, Inventari,
215-221).
Il codice, omogeneo, presenta tuttavia una sequenza delle segnature dei fascicoli indipendente per
ogni opera: i fasc. 1-13 (ff. 1-106) sono segnati I-XII con l’ultimo fascicolo non segnato; i fasc. 1416 (ff. 107-132) non hanno segnature; i fasc. 17-20 (ff. 133-164) sono segnati I-IV, ad eccezione
dell’ultimo fascicolo che è mutilo.
Bibl.: Klange Addabbo, Inventari, 215; Ilari, Indice, V, 104, 105; Garrison, Studies, I, 60, 68; Berg,
Studies, 32, 194; Censimento dei codici, 1077; Klange Addabbo, Fogli senesi, 104, 108; Klange
Addabbo, Codici miniati, 84-87.
Cartulazione moderna a penna.
I ff. I-IV e I’-IV’, cartacei, sono di restauro. I ff. V-VI, segnati A e B, di recupero, provengono da un
antifonario del sec. XV, lo stesso che è servito per i fogli di guardia dei mss. F.I.1 e F.I.7.
Il codice è composto da otterni intervallati da quinterni in corrispondenza della fine delle opere.
[F.G.]
[Rec.: 3793]
SCHEDE BIBLIOGRAFICHE
L’immissione avviene su due schermate (maschera Biblo), la maschera di stampa (Formato Biblo) seleziona
le informazioni e le dispone secondo la consuete norme bibliografiche.
Esempio:
Bettazzi, Laudi di Borgo = E. Bettazzi, Laudi della città di Borgo S. Sepolcro, «Giornale Storico
della Letteratura Italiana», XVIII (1891), 242-276.
SCHEDE DELLE SEDI DI CONSERVAZIONE
La maschera di immissione occupa una facciata; la stampa si presenta nel modo seguente:
Biblioteca: Biblioteca comunale Labronica “F. D. Guerrazzi”
PATRIMONIO: 540 manoscriiti; Mss. presenti nel Database: 21
NOTIZIE STORICHE: Gli statuti che sanciscono la nascita dell’Accademia Labronica, attiva a Livorno fra
il 1816 e il 1868, esprimono l’intento di dotarla di una biblioteca, presto istituita. Nel 1840 la biblioteca fu
destinata all’uso pubblico; dopo i rivolgimenti politici del 1848 l’Accademia prese vitalità, e il patrimonio
librario evito la dispersione grazie alla sua donazione al Municipio livornese alle condizioni di mantenere il
nome di Biblioteca Labronica, aprendone l’uso alla città (1852). Negli anni successivi le raccolte si
accrescono in parte ecc…
Sito Internet: http://opacprov.comune.livorno.it/labron/labron.html
Bibl.: Luschi, Biblioteche pubbliche a Livorno; Luschi, L’autografoteca Bastogi, vol.I.