Una guida su Italia Oggi 7
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Una guida su Italia Oggi 7
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Lo strumento 2.0 fa girare 1,8 miliardi solo in Lombardia, dove arriva anche l’Eurex dell’Olio a pag. 10 Fisco - Ravvedimento a tre vie: come regolarizzare i mancati o tardivi versamenti di Imu e Tasi, in scadenza il 16/12 Barbero a pag. 12 Impresa/1 - Vita lunga all’accertamento: il nuovo termine per le società estinte è quinquennale. Lo prevede il dlgs semplificazioni fiscali De Stefanis a pag. 15 Impresa/2 - Sul piatto 400 milioni di euro per una industria più verde e informatizzata. Lo stanziamento messo a disposizione sul Fondo per la crescita Lenzi a pag. 17 Ambiente - Tassa governativa dovuta per ogni singola attività di gestione rifiuti autorizzata dall’Albo gestori ambientali. Lo ha chiarito l’Agenzia delle entrate Dragani a pag. 20 Spendere meglio - Italia fanalino di coda per le coperture assicurative contro le calamità naturali P Pada a pag. 23 D Documenti - La Ctp d di Campobasso sulla d differenza tra decad denza e prescrizione it www.italiaoggi.it/docio7 Sette IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE Seguici anche su Professionisti usa e getta Nemmeno una delle riforme chieste dalle professioni negli ultimi dieci anni è riuscita ad arrivare in porto. Invece le corvè chieste a loro si sono moltiplicate MARINO LONGONI [email protected] DI L a politica delle professioni degli ultimi dieci anni è un fallimento completo. I governi che si sono succeduti hanno infatti annunciato alle professioni, in parte anche approvato, una serie di riforme di un certo spessore, ma nessuna, dicasi nessuna, di esse è arrivata in porto. Nella maggior parte dei casi si sono perse nell’indifferenza delle commissioni parlamentari, come il ddl sull’esercizio abusivo delle professioni o il riordino della disciplina delle professioni sanitarie. Altre volte ci ha pensato la burocrazia ministeriale a scavare la fossa a riforme approvate dal parlamento: è il caso del testo unico sulla disciplina delle professioni, evidentemente ritenuto troppo impegnativo da realizzare e perciò lasciato cadere nel dimenticatoio; oppure del regime fiscale delle società tra professionisti, la cui mancanza inibisce di fatto la possibilità di aprire una società interprofessionale; così pure il provvedimento che dovrebbe definire l’assicurazione dei medici, obbligatoria dal 15 agosto 2014, non si è mai visto, e in mancanza di queste regole i medici che vogliono rispettare l’obbligo assicurativo, sono lasciati a brancolare nel buio; ci si chiede come sia possibile che dopo dieci anni non si sia riusciti a definire lo status giuridico di restauratore; ancora, il decreto per l’equipollenza dei titoli di commercialista e revisore legale è stato annunciato come pronto già ad aprile di quest’anno, ma poi se ne sono perse le tracce. Soltanto quando le riforme sono contro le professioni riescono a diventare operative. Chissà perché. Il caso più clamoroso è l’abolizione delle tariffe professionali: il divieto è stato varato con il decreto ViscoBersani del 2006 e dopo alterne e complesse vicende di fatto rinnegato dallo stesso legislatore che nel 2013 ha reintrodotto le tariffe sotto mentite spoglie (parametri). Ma è quando si introducono nuovi obblighi, spesso non retribuiti, che il legislatore italiano riscopre tutta la sua efficacia luciferina. L’anagrafe tributaria ha la necessità di avere i dati fiscali già ordinati, in un data base? Semplice, basta chiedere ai professionisti di inviare le dichiarazione dei redditi secondo specifiche definiti dall’Agenzia delle entrate in modo che siano loro stessi a riempire di contenuti questa banca dati. C’è bisogno di incrementare la lotta al riciclaggio? Basta imporre ai professionisti l’obbligo di controllare, schedare, denunciare i propri clienti, poco importa se questo innesca un conflitto di interessi insanabile: se il professionista non adempie, pagherà multe salatissime. Il colmo però lo si è toccato con l’invio del 730 precompilato, previsto per il 2015. L’Agenzia delle entrate manderà un modello precompilato che, per sua stessa ammissione, sarà incompleto nell’85% dei casi. Ai professionisti il compito di completarlo. Ma se i dati che inseriranno, o quelli già forniti dalle entrate risulteranno errati (magari per un errore o una dimenticanza del cliente o della stessa agenzia) a pagare saranno i professionisti stessi. Robe da matti. Morale: le riforme che interessano le professioni non interessano per niente alla politica, né all’alta burocrazia. I fatti, o meglio, la mancanza di fatti, è li a testimoniarlo. Finché si tratta di sbandierare questa o l’altra innovazione, magari in vista di una consultazione elettorale, ministri e sottosegretari si fanno in quattro. Ma poi, chissà perché, anche nel caso che questa venga messa in cantiere, incontra sempre qualche ostacolo sul suo percorso che le impedisce di diventare efficace. Al contrario, quando si tratta di introdurre corvè, di utilizzare una categoria professionale al servizio di una macchina pubblica sempre più inefficiente e collassata su se stessa, le norme si approvano ed entrano in vigore in tempi rapidissimi. Evidentemente lassù qualcuno non li ama. © Riproduzione riservata Ricognizione di ItaliaOggi Sette sulle misure a sostegno delle imprese e delle famiglie in difficoltà finanziaria Crisi di liquidità, una soluzione c’è Affari P La giustizia iustizia civile QUESITARIO ha nuovi strumenti h Reagire O forse no alla crisi Legali Venditori cercansi: lle posizioni disponibili nel porta a porta b er imprese e famiglie a corto di liquidità c’è una via d’uscita. Diverse, infatti, sono le misure a sostegno delle imprese e delle famiglie in difficoltà finanziaria. Per avere un quadro d’insieme, ItaliaOggi Sette ha aggiornato la guida «Reagire alla crisi», realizzata nel 2009 da Abi, Cassa depositi e prestiti e Sace. Vengono riassunte le risposte ai problemi più urgenti, utilizzando a sostegno gli strumenti messi a disposizione dal governo italiano tramite Cassa depositi e prestiti, Sace e l’Abi e tramite altri bandi di contributo operativi a livello nazionale. Oltre agli incentivi regionali e altri incentivi: dai contributi a fondo perduto fino all’80% per la valorizzazione di modelli, disegni, brevetti e marchi, ai finanziamenti agevolati per il sostegno dell’export. Le misure, nello specifico, permettono di trovare la liquidità necessaria per investire a tassi convenienti; prendere una boccata di ossigeno nel rimborsare i finanziamenti; ottenere delle garanzie pubbliche per ottenere con più facilità finanziamenti bancari; ridurre i rischi legati agli investimenti all’estero; trovare i fondi necessari per investire nella ricerca e sviluppo. A cura di Gilberto Gelosa 50 Sommario 1 2 2 Credito e liquidità per imprese e famiglie 3 5 6 Commenti a cura di ROBERTO LENZI Diverse sono le misure a sostegno delle imprese e delle famiglie in difficoltà finanziaria. Per avere un quadro d’insieme, ItaliaOggi Sette ha aggiornato la guida «Reagire alla crisi», realizzata nel 2009 da Abi, Cassa depositi e prestiti e Sace. Nella guida aggiornata vengono riassunte le risposte ai problemi più urgenti, utilizzando a sostegno gli strumenti messi a disposizione dal governo italiano tramite Cassa depositi e prestiti, Sace e l’Abi e tramite altri bandi di contributo operativi a livello nazionale. Le misure di sostegno a favore delle imprese permettono di: t trovare la liquidità necessaria per investire a tassi convenienti; t prendere una boccata di ossigeno nel rimborsa- DIRITTO SOCIETARIO Diritto societario 2 Imposte indirette Imposte sui redditi Previdenza Redditi d’impresa Opportunità del microcredito Il commercialista della nostra cooperativa ci ha informati della possibilità di accedere al micro-credito. Ora i soci, che sono stati informati della possibilità, chiedono maggiori delucidazioni anche se il nostro professionista ci ha detto che non c’è fretta e che, viste le numerose scadenze di dicembre, ora non gli è possibile convocarci in assemblea per spiegarci cosa è questo micro-credito. Chiediamo qualche delucidazione in merito e gli eventuali riferimenti per ricuperare, anche via internet le norme relative. M.R. Risponde Giannino Cascardo Con la pubblicazione del Decreto del Ministero dell’economia e delle finanze 17 ottobre 2014, n. 176 (G.u. N° 279 dell’1/12/2014) a cui si rinvia per maggiori dettagli, ha – finalmente – preso corpo la disciplina del microcredito, come attuazione dell’art.111 del T.u.b. (Testo unico bancario – dlgs n. 385/1993). Redditi fondiari e immobiliari re i finanziamenti; t ottenere delle garanzie pubbliche per ottenere con più facilità finanziamenti bancari; t ridurre i rischi legati agli investimenti all’estero; t trovare i fondi necessari per investire nella ricerca e sviluppo. Le misure di sostegno a favore delle famiglie permettono di: t sospendere il pagamento delle rate del mutuo e usufruire di altre agevolazioni se si è perso il lavoro o si è in cassa integrazione; t ottenere con più probabilità finanziamenti bancari. Di seguito sono riportate le domande e le risposte che indicano come poter usufruire delle misure di sostegno. 15 Dicembre 2014 La riproduzione, anche parziale, è riservata per l’intero fascicolo 15 Dicembre 2014 Lenzi da pag. 33 Scarica subito il software completo e provalo con i tuoi dati! Vuoi saperne di più?... vai su NELL’INSERTO/2 NELL’INSERTO/1 www.gbsoftware.it oppure seguici su Tel. 06-97626328