Una guida su Italia Oggi 7

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Una guida su Italia Oggi 7
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IN EVIDENZA
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Rientro dei capitali - Per la
voluntary disclosure si amplia
la platea dei soggetti con diritto
di accesso. E diventa centrale il
ruolo del professionista
Cavallaro-Squeo da pag. 6
Banche & risparmio - Risparmiatori meno tartassati dalle banche. La spesa media di gestione dei
conti correnti cala nel 2013 a 81,9
euro (-7 euro rispetto al 2012)
Cerne a pag. 9
L’alternativa all’euro - Il baratto sta vivendo una nuova vita
grazie all’online. Lo strumento 2.0
fa girare 1,8 miliardi solo in Lombardia, dove arriva anche l’Eurex
dell’Olio a pag. 10
Fisco - Ravvedimento a tre vie:
come regolarizzare i mancati o
tardivi versamenti di Imu e Tasi, in
scadenza il 16/12
Barbero a pag. 12
Impresa/1 - Vita lunga all’accertamento: il nuovo termine per
le società estinte è quinquennale.
Lo prevede il dlgs semplificazioni fiscali
De Stefanis a pag. 15
Impresa/2 - Sul piatto 400 milioni di euro per una industria
più verde e informatizzata. Lo
stanziamento messo a disposizione sul Fondo per la crescita
Lenzi a pag. 17
Ambiente - Tassa
governativa dovuta per ogni singola
attività di gestione
rifiuti autorizzata
dall’Albo gestori
ambientali. Lo ha
chiarito l’Agenzia
delle entrate
Dragani a pag. 20
Spendere meglio - Italia fanalino di coda per le coperture
assicurative contro le calamità
naturali
P
Pada
a pag. 23
D
Documenti - La Ctp
d
di Campobasso sulla
d
differenza tra decad
denza e prescrizione
it
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Sette
IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE
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Professionisti usa e getta
Nemmeno una delle riforme chieste dalle professioni negli ultimi dieci anni è
riuscita ad arrivare in porto. Invece le corvè chieste a loro si sono moltiplicate
MARINO LONGONI
[email protected]
DI
L
a politica delle professioni degli ultimi
dieci anni è un fallimento completo. I governi che si sono succeduti hanno infatti
annunciato alle professioni, in parte anche approvato, una serie di riforme di un certo
spessore, ma nessuna, dicasi nessuna, di esse è
arrivata in porto. Nella maggior parte dei casi
si sono perse nell’indifferenza delle commissioni
parlamentari, come il ddl sull’esercizio abusivo
delle professioni o il riordino della disciplina delle
professioni sanitarie. Altre volte ci ha pensato la
burocrazia ministeriale a scavare la fossa a riforme approvate dal parlamento: è il caso del testo
unico sulla disciplina delle professioni, evidentemente ritenuto troppo impegnativo da realizzare
e perciò lasciato cadere nel dimenticatoio; oppure
del regime fiscale delle società tra professionisti,
la cui mancanza inibisce di fatto la possibilità di
aprire una società interprofessionale; così pure
il provvedimento che dovrebbe definire l’assicurazione dei medici, obbligatoria dal 15 agosto
2014, non si è mai visto, e in mancanza di queste
regole i medici che vogliono rispettare l’obbligo
assicurativo, sono lasciati a brancolare nel buio;
ci si chiede come sia possibile che dopo dieci anni
non si sia riusciti a definire lo status giuridico di
restauratore; ancora, il decreto per l’equipollenza dei titoli di commercialista e revisore legale
è stato annunciato come pronto già ad aprile di
quest’anno, ma poi se ne sono perse le tracce.
Soltanto quando le riforme sono contro le professioni riescono a diventare operative. Chissà
perché. Il caso più clamoroso è l’abolizione delle
tariffe professionali: il divieto è
stato varato con il decreto ViscoBersani del 2006 e dopo alterne
e complesse vicende di fatto rinnegato dallo stesso legislatore
che nel 2013 ha reintrodotto le
tariffe sotto mentite spoglie (parametri). Ma è quando si introducono nuovi obblighi, spesso non retribuiti, che il legislatore italiano riscopre tutta
la sua efficacia luciferina. L’anagrafe tributaria ha la necessità di avere i dati fiscali già ordinati, in un data base? Semplice, basta chiedere ai
professionisti di inviare le dichiarazione dei redditi secondo specifiche definiti dall’Agenzia delle
entrate in modo che siano loro stessi a riempire
di contenuti questa banca dati. C’è bisogno di incrementare la lotta al riciclaggio? Basta imporre
ai professionisti l’obbligo di controllare, schedare,
denunciare i propri clienti, poco importa se questo
innesca un conflitto di interessi insanabile: se il
professionista non adempie, pagherà multe salatissime. Il colmo però lo si è toccato con l’invio del
730 precompilato, previsto per il 2015. L’Agenzia
delle entrate manderà un modello precompilato
che, per sua stessa ammissione, sarà incompleto
nell’85% dei casi. Ai professionisti il compito di
completarlo. Ma se i dati che inseriranno, o quelli
già forniti dalle entrate risulteranno errati (magari per un errore o una dimenticanza del cliente
o della stessa agenzia) a pagare saranno i professionisti stessi. Robe da matti.
Morale: le riforme che interessano le professioni non interessano per niente alla politica, né
all’alta burocrazia. I fatti, o meglio, la mancanza
di fatti, è li a
testimoniarlo.
Finché si tratta di
sbandierare questa o
l’altra innovazione, magari in vista di una consultazione elettorale, ministri e
sottosegretari si fanno in quattro. Ma poi, chissà perché, anche
nel caso che questa venga messa
in cantiere, incontra sempre qualche ostacolo sul suo percorso che
le impedisce di diventare efficace.
Al contrario, quando si tratta di introdurre
corvè, di utilizzare una categoria professionale
al servizio di una macchina pubblica sempre più
inefficiente e collassata su se stessa, le norme si
approvano ed entrano in vigore in tempi rapidissimi. Evidentemente lassù qualcuno non li ama.
© Riproduzione riservata
Ricognizione di ItaliaOggi Sette sulle misure a sostegno delle imprese e delle famiglie in difficoltà finanziaria
Crisi di liquidità, una soluzione c’è
Affari
P
La giustizia
iustizia civile
QUESITARIO
ha nuovi strumenti
h
Reagire
O forse no
alla crisi
Legali
Venditori cercansi:
lle posizioni disponibili nel porta a porta
b
er imprese e famiglie a corto di
liquidità c’è una via d’uscita. Diverse, infatti, sono le misure a
sostegno delle imprese e delle famiglie in difficoltà finanziaria. Per avere
un quadro d’insieme, ItaliaOggi Sette ha
aggiornato la guida «Reagire alla crisi»,
realizzata nel 2009 da Abi, Cassa depositi
e prestiti e Sace. Vengono riassunte le risposte ai problemi più urgenti, utilizzando
a sostegno gli strumenti messi a disposizione dal governo italiano tramite Cassa
depositi e prestiti, Sace e l’Abi e tramite
altri bandi di contributo operativi a livello nazionale. Oltre agli incentivi regionali e altri incentivi: dai contributi a fondo
perduto fino all’80% per la valorizzazione
di modelli, disegni, brevetti e marchi, ai
finanziamenti agevolati per il sostegno
dell’export.
Le misure, nello specifico, permettono di
trovare la liquidità necessaria per investire a tassi convenienti; prendere una boccata di ossigeno nel rimborsare i finanziamenti; ottenere delle garanzie pubbliche
per ottenere con più facilità finanziamenti
bancari; ridurre i rischi legati agli investimenti all’estero; trovare i fondi necessari
per investire nella ricerca e sviluppo.
A cura di Gilberto Gelosa
50
Sommario
1
2
2
Credito e liquidità
per imprese e famiglie
3
5
6
Commenti a cura di ROBERTO LENZI
Diverse sono le misure a sostegno delle imprese e delle famiglie in difficoltà finanziaria. Per
avere un quadro d’insieme, ItaliaOggi Sette ha
aggiornato la guida «Reagire alla crisi», realizzata nel 2009 da Abi, Cassa depositi e prestiti e
Sace. Nella guida aggiornata vengono riassunte
le risposte ai problemi più urgenti, utilizzando a
sostegno gli strumenti messi a disposizione dal
governo italiano tramite Cassa depositi e prestiti, Sace e l’Abi e tramite altri bandi di contributo
operativi a livello nazionale.
Le misure di sostegno a favore delle imprese permettono di:
t trovare la liquidità necessaria per investire a
tassi convenienti;
t prendere una boccata di ossigeno nel rimborsa-
DIRITTO SOCIETARIO
Diritto societario
2
Imposte indirette
Imposte sui
redditi
Previdenza
Redditi
d’impresa
Opportunità del microcredito
Il commercialista della nostra cooperativa ci ha informati della possibilità di
accedere al micro-credito.
Ora i soci, che sono stati informati della possibilità, chiedono maggiori delucidazioni anche se il nostro professionista ci ha detto che non c’è fretta e che, viste
le numerose scadenze di dicembre, ora non gli è possibile convocarci in assemblea
per spiegarci cosa è questo micro-credito.
Chiediamo qualche delucidazione in merito e gli eventuali riferimenti per ricuperare, anche via internet le norme relative.
M.R.
Risponde Giannino Cascardo
Con la pubblicazione del Decreto del Ministero dell’economia e delle finanze 17
ottobre 2014, n. 176 (G.u. N° 279 dell’1/12/2014) a cui si rinvia per maggiori dettagli, ha – finalmente – preso corpo la disciplina del microcredito, come attuazione
dell’art.111 del T.u.b. (Testo unico bancario – dlgs n. 385/1993).
Redditi fondiari
e immobiliari
re i finanziamenti;
t ottenere delle garanzie pubbliche per ottenere
con più facilità finanziamenti bancari;
t ridurre i rischi legati agli investimenti all’estero;
t trovare i fondi necessari per investire nella ricerca e sviluppo.
Le misure di sostegno a favore delle famiglie permettono di:
t sospendere il pagamento delle rate del mutuo
e usufruire di altre agevolazioni se si è perso il
lavoro o si è in cassa integrazione;
t ottenere con più probabilità finanziamenti
bancari.
Di seguito sono riportate le domande e le risposte che indicano come poter usufruire delle misure di sostegno.
15 Dicembre 2014
La riproduzione, anche parziale,
è riservata per l’intero fascicolo
15 Dicembre 2014
Lenzi da pag. 33
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