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30/1/2008
Hundertwasser: sogni ecologici
di Alessandra Giordano
S’inaugura sabato 23 febbraio alle ore 11 la mostra del pittore
austriaco a 80 anni dalla nascita. Ingresso gratuito per vedere
le cento opere all’Art Forum Würth a Capena, Roma.
L’avvenimento merita, perciò napoli.com lo segnala con largo
anticipo.
A
proposito
di
immondizia,
anche
Hundertwasser
(1928-2000) ebbe a dire la sua: “La nostra sporcizia, i nostri
rifiuti vengono gettati lontano. In questo modo avveleniamo
fiumi, laghi e mari oppure li trasportiamo in complicatissimi e
costosi impianti di depurazione, raramente in fabbriche
centralizzate di compostaggio, o invece i nostri rifiuti vengono
annientati. La merda non ritorna mai ai nostri campi e
nemmeno là da dove viene il cibo. Il circuito dal cibo alla
merda funziona. Il circuito dalla merda al cibo è interrotto”.
Il 19 febbraio ricorre l’anniversario della scomparsa del grande
pittore-ecologista, Friedensreich Hundertwasser, una vita
all'insegna dell'armonia, vissuta in sintonia con la natura.
Tanto che alla sua morte nella sua patria di elezione, la Nuova
Zelanda, fu sepolto nel giardino dei morti felici, nel terreno di sua proprietà, sotto una maestosa
pianta di magnolia.
Oggi è famoso per le sue creazioni fatte su strutture architettoniche preesistenti. Durante i suoi
numerosi viaggi, si arricchì di molte idee, esperienze e conoscenze, mettendole in pratica più tardi,
quando iniziò a ristrutturare edifici od a progettare costruzioni nuove. Friedensreich Hundertwasser
non si definisce architetto bensì “medico di un’architettura ammalata“.
E per ricordarlo, l’Art Forum Würth di Capena, Roma, ha raccolto i suoi dipinti per una personale da
“sogno” e che saranno in mostra dal 25 febbraio al 28 ottobre 2008 (ore 10-17).
Hundertwasser, infatti, diceva: “Dipingere è sognare. Quando dipingo, io sogno. Quando il sogno
volge al termine, non ricordo più nulla di quello che ho sognato, ma il quadro resta”. L’avvenimento
merita, perciò napoli.com lo segnala con il dovuto anticipo.
Raccogliendo i suoi sogni, il pittore, grafico, architetto, narratore ed ecologista Friedensreich
Hundertwasser è diventato uno dei più noti e discussi artisti austriaci del dopoguerra. La mostra
personale presso l’Art Forum Würth di Capena offre un’ampia panoramica dei suoi lavori, dagli anni
Quaranta fino alla fine degli anni Novanta, attraverso più di cento opere, tra cui dipinti, opere
grafiche ed arazzi, la maggior parte provenienti dalla Collezione Würth ed alcuni prestiti dall’Archivio
Hundertwasser di Vienna e dalla “Die Galerie” di Francoforte.
L’artista nasce a Vienna nel 1928 con il nome civile di Friedrich Stowasser, che ha modificato
nell’arco degli anni. Nel 1949 prende il famoso nome d’arte Hundertwasser (letteralmente, cento
acque) volgendo letteralmente la sillaba slava sto in hundert (cento). Durante un suo soggiorno in
Giappone nei primi anni Sessanta adotta il nome Friedensreich, traducendo il suo nome nei segni
giapponesi per i termini Friede (pace) e reich (regno) e si chiamò da allora Friedensreich. Più tardi si
aggiungono altri pseudonimi: Dunkelbunt (policromo scuro), perché era la concentrazione massima
di un colore saturo o Regentag (giorno di pioggia), perché i colori sotto la pioggia risplendono
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maggiormente. Sin da bambino sviluppa la passione per l’arte ed esegue i primi disegni a soli sei
anni. Frequenta per alcuni mesi l’Accademia delle Belle Arti di Vienna, ma lascia la formazione
accademica che lo annoia. Seguono numerosi viaggi studio in Italia, Francia, Spagna, Marocco e
Tunisia dove acquisisce importanti stimoli per la sua crescita personale ed artistica, in particolare
dai maestri
Egon Schiele, Gustav Klimt, Paul Klee e Walter Kampmann. Negli anni Cinquanta e Sessanta
sviluppa una sua personale ed inconfondibile forma di linguaggio, che si pone in contrasto con le
nascenti correnti del Tachisme e dell’Espressionismo Astratto.
In tutti i respiri creativi di Hundertwasser, chiamato il “pittore pensatore”, colpisce l’abbondanza
organica delle forme rotonde, di cerchi e spirali, queste ultime considerate l’antilinea per eccellenza e
simbolo del ciclo della vita. L’elemento fondamentale è l’acqua, che in forma di gocce di pioggia
riveste nei quadri un importante ruolo. Le sue opere, molto colorate, decorativamente serpeggianti,
riflettono il suo confronto con la natura e la società, trasudano sensazioni e trasmettono grandi
emozioni, dove la fantasia fa entrare in un mondo parallelo, fatto di sogni. Crea pitture, stampe,
francobolli, singoli edifici, scrive manifesti e libri, in osmosi con la natura e pensati come la vita: non
lineare, non razionale, ma colorata e multiforme.
Fonte: http://www.napoli.com/stamparticolo.php?articolo=20009
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