Ecco la maratona del teatro giovane
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Ecco la maratona del teatro giovane
36 GIOVEDÌ 2 SETTEMBRE 2010 L’ECO DI BERGAMO SPETTACOLI Al via la prima edizione con Lombroso, Dilaila, B:Folk, Miura, Canali e tanti altri ospiti «500 giorni insieme» Solza Rock, italiani indipendenti in vetrina Il «Del Borgo» riparte gratis con anteprima ■ Il lavoro continua. Pulsa costante seguendo i battiti elettrici e acustici del rock indipendente italiano. Dopo un anno di concerti, gente ed emozioni sussurrate sotto le volte del salotto acustico di Neverlandinverno, la direzione artistica di Neverland esce dal castello Colleoni di Solza, rimane fedele al paese dell’isola, definito «un posto che assume sempre più i connotati di una piccola capitale culturale» e avvia Solza Rock. Alla sua prima edizione, da oggi a domenica 12 settembre, nell’area feste comunale di via Rossini a Solza, prevede un susseguirsi di concerti gratuiti alle 21,30. Il primo battito ha ritmo pop melodico, che affonda le radici nel cantautorato italiano anni Sessanta e Settanta, con i Lombroso e i Dilaila. I primi sono il duo composto dall’ex violinista degli Afterhours, Dario Ciffo, ora chitarra e voce, e il batterista Agostino Nascimbeni. Strizzando l’occhio a Battisti e Beatles hanno inciso il terzo album Una vita non mi basta. A seguire i Dilaila capitanati dalla voce di Paola Colombo. Il nome ricorda Dalida. Riferimento non stonato. Nei brani di Ellepì, loro terzo capitolo discografico, riecheggiano i tempi di Tenco e compagni. Domani Solza Rock, in collaborazione con la concomitante rassegna «Isola Folk», proporrà alle 22, al centro sportivo, il new folk dei B:Folk: arie popolari in giravolta con sonorità variegate, dai ritmi delicati, cadenzati e veloci, mescolati al rock. Sabato 4 il rock psichedelico e new wave dei Miura, nati da una costala dei Timoria, e le chitarre, a volte sfrisate e distorte, del rock intimista dei Corni Petar. Domenica sapore revival con Samuel Katarro, alias Alberto Mariotti da Montale, in provincia di Pistoia. Nei suoi due album, Beach Party, eco di un disco dei Beach Boys’ del 1965, e The Halfduck Mystery, riecheggia l’onda surf e folk rock anni Sessanta e Settanta, da John Fogerty ai Byrds, dai Beach Boys’ ai Beatles. Ad anticiparli il noise rock dei Bancale, che disintegra il suono armonico per sposare una musica minimalista e sperimentale, amalgama di post-punk, blues, ambient e rumori di lamiere, su cui si stende il parlato di Luca Barachetti. Giovedì 9 il rock poetico e d’impegno sociale, scarno e dalla passione viscerale del cantante e chitarrista Giorgio Canali, ex Cccp, e i suoi Rossofuoco. Ad aprire la loro esibizione il quintetto milanese Guignol, con musica che spazia dal rock’n’roll al garage, dal funky e punk anni Settanta al blues. Venerdì 10 il rock dei bergamschi Spread, a metà tra la furia sonora e la dolcezza, e quello dei milanesi Io?drama, dal climax ascendente: arrangiamenti acustici amplificati in sonorità elettrificate. Sabato 11 sarà di scena il «folk’n’roll» del suo siciliano Il pan del diavolo, impasto di due chitarre acustiche, grancassa e sonagli. Ad anticiparli il rock figlio del beat britannico anni Sessanta del duo milanese Sorry Ok Yes, definiti i The Kinks del ventunesimo secolo. Domenica 12 chiuderanno la rassegna musicale il cantastorie bresciano Ettore Giuradei, alle prese con La repubblica del sole, singolo d’anticipo del prossimo album, e lo spettacolo musicale teatrale di Elia Billoni, rilettura scanzonata degli scritti del mantovano Dino Fumaretto. Daniela Morandi Il chitarrista Giorgio Canali Ecco la maratona del teatro giovane «Per amore o per forza»: sei giorni, 22 spettacoli. Ospite di eccezione Else Marie Laukvik dell’Odin Una passerella per le compagnie emergenti bergamasche. E una notte intera di spettacoli non stop ■ Palcoscenico, vetrina, laboratorio, tensione verso l’espressività e desiderio di stare insieme si intrecciano nella rassegna «Per amore o per forza. Le lunghe notti del teatro giovane», che prende il nome dall’insopprimibile passione per il teatro. La manifestazione, presentata ieri a Palazzo Frizzoni, si svolgerà in città dal 7 al 12 settembre ed è organizzata dalle Politiche Giovanili del Comune di Bergamo, dal Teatro Tascabile e dall’Accademia delle Forme Sceniche con il contributo della Fondazione della Comunità Bergamasca. Forte del successo degli scorsi anni, «Per forza o per amore» si presenta nella terza edizione con un cartellone ampio e autonomo di 6 giorni e 22 spettacoli, che si chiuderà con un’ospite di eccezione come Else Marie Laukvik dell’Odin Teatret. La formula ha mantenuto inalterata l’originalità che si incarna, in primo luogo, nella modalità di selezione degli artisti attraverso un bando aperto a cui possono aderire giovani con un’età inferiore a trent’anni residenti a Bergamo e provincia. La vitalità del tessuto artistico bergamasco è stato uno dei punti di pregio sottolineati da Alessandro Rigoletti, presidente dell’Accademia delle Forme Sceniche: «La rassegna è una creatura magnifica che nasce dal lavoro e dalla passione sul territorio del Ttb. Non ci sono premi, giurie o selezioni ma solo uno spazio libero dove esibirsi. Siamo con- L’attrice e regista Else Marie Laukvik tenti che il progetto sia cresciuto e con esso la qualità dei lavori presentati». Queste le realtà teatrali partecipanti: Non c’è storia, Cut Off, Teatro Lavori in Corso, Nomen Teatro, Teatro Caverna, Reggae Angels, Teatrandum, Delirium Tremens, Progetto Bonsai, Curve Marginali, Antonietta Fusco, Senza Ghetto, Nicole Sartirani, Progetto Nur, Kick Breath Performing Foundation, Les Misensamble, I Burlatti, Esteterotici, Compagnia dell’Invidia e Teatro Ebbro. «La risposta che abbiamo avuto ci inorgoglisce – ha aggiunto Danilo Minuti, assessore allo Sport e Istruzione del Comune di Bergamo –. Gli spettacoli saranno gratuiti, in modo da dare la possibilità a tutti di assistere. Sarà un regalo alla città». La rassegna sarà ospitata negli spazi giovani di Bergamo, come il Teatresco e l’Agorà dello Spazio Polaresco (a Longuelo, in via del Polaresco 15) e lo spazio giovanile «Edonè» di Redona (in via Gemelli), ma anche in luoghi suggestivi co- me l’ex monastero del Carmine in Città Alta, sede del Ttb, e il castello di San Vigilio. Il secondo tratto caratterizzante è la formula della maratona notturna a chiusura della rassegna, che inizierà sabato 11 alle 17 al Teatresco dello Spazio Polaresco, si sposterà alle 3,45 alla Sede del Ttb in Città Alta per concludersi con l’ultimo spettacolo alle 6 al castello di San Vigilio. Un autobus messo a disposizione dagli organizzatori garantirà il collegamento fra le tre location. La manifestazione prenderà il via martedì 7 con La storia infinita di Non c’è storia e La stanza bianca di Cut Off (rispettivamente alle 21 e alle 22,30 al Teatresco). La serata successiva sarà dedicata alla proiezione del filmato Ricerche dietro le quinte. L’organizzazione dell’Underground realizzato durante la preparazione della rassegna da Federica Pagni e Francesca Locatelli (alle 18 al Teatresco). Lo spettacolo di Else Marie Laukvik I miei bambini di scena si svolgerà domenica 12 alle 18, sempre al Teatresco. L’attrice si fermerà anche per un incontro informale con i giovani attori per i quali il Ttb organizzerà un secondo momento di formazione, intitolato «Fuochi d’artificio», il 16 ottobre al Circolo Fuori Rotta di Treviglio, in località Battaglie, come spettacolo-lezione. Il programma completo è disponibile sul sito www.giovani.bg.it. IIIII ALL A FESTA DEL PD A SERIATE «Il tempo delle susine verdi» Show di Paolo Hendel Per Paolo Hendel (nella foto) sembrava essere arrivato «Il tempo delle susine verdi», un paio d’anni fa: meno politica, più costume, un monologo sull’amore cha mescolava Pablo Neruda, Amedeo Minghi e Platone. In realtà le susine del titolo restano verdi, ma la satira politica non ha mai davvero perso terreno. Il comico lo dimostra stasera a Seriate, all’area feste di via Pastrengo, dove si è trasferita quest’anno la Festa Democratica provinciale: non ha perso la voglia di ridere di ciò che non gli piace. Ci aveva spiegato una volta: «Si ride per prendere una boccata d’aria. Non è una voglia, ma una necessità. Che non viene meno con gli anni». Lo spettacolo sposta in effetti il tiro, sulla scia del precedente «Il bipede barcollante», che partiva interrogandosi sull’evoluzione dell’uomo. «Il tempo delle susine verdi» – scritto a quattro mani con il fido Piero Metelli e accompagnato dalla chitarra di Ranieri Sessa – sviluppa temi più esistenziali e privati, come l’amore. Salvo farsi scappare la battuta, e scivolare verso argomenti d’attualità. E affidare a Carcarlo Pravettoni – il suo «alter ego» affarista, cinico e addetto agli affari sporchi – un intervento di satira «al contrario». È il punto forte dello spettacolo, per il legame che Pravettoni ha stretto con il pubblico. Hendel, 58 anni, fiorentino, sul palcoscenico dai primi anni ’80, inventò questo stralunato faccendiere una decina d’anni fa, quando lavorava con la Gialappa’s Band a «Mai dire gol»: non se ne è più separato. Di Hendel, ricordiamo la discreta carriera cinematografica e soprattutto televisiva, nell’arco di una ventina d’anni. Inizio ore 21,30, ingresso libero. Infotel. 035-248180. P. G. N. ■ Tutti al cinema gratis stasera (ore 21) al cineteatro Del Borgo di piazza Sant’Anna (sotto la galleria). È una simpatica consuetudine del Sas (Servizio assistenza sale di via Bonomelli) ad ogni inizio stagione. Tenetevi la serata libera, perché ne vale la pena, oltretutto conveniente. Sarà offerta la proiezione in prima visione per Bergamo di 500 giorni insieme, una vivace commedia americana diretta dal neo-regista Marc Webb e interpretata da giovani in ascesa come Joseph Gordon-Levitt e Zooey Deschamel. È una «love story» – come è stato scritto – post-femminista che procede a incastri spazio temporali, irriverenti e indipendenti dal comune senso dell’amore eterno che si giura a Hollywood. Una voce fuori campo avverte subito: «Questa non è una storia d’amore, è una storia sull’amore». Si racconta, nell’inquieta Los Angeles di oggi, di Tom, timido architetto che per campare progetta biglietti d’auguri per una ditta, che incontra Summer (sarebbe Estate ma in italiano è diventata Sole) e se ne innamora perdutamente. Succede. Ma lei non sembra proprio che abbia perduto la testa per lui. Però, tra il se e il ma, la relazione va avanti per i cinquecento giorni del titolo (con tanto di contagiorni). Non pochi. Troppi, sfogliando la classica margherita «T’amo, non t’amo». T’amo? E sì che i due hanno diverse passioni in comune, dalla musica per gli Smiths alla pittura di Magritte, e insieme vanno perfino all’Ikea. Si può supporre perché. Non basta. L’amore, come si sa, è pazzariello. Dal momento dell’incontro all’epilogo non tutto si può svelare. Si vedrà. Intanto nella frase di lancio si sostiene che «A volte innamorarsi è lo sbaglio migliore che si possa fare». Nella colonna sonora di 500 giorni insieme – attenzione – c’è un hit di Carla Bruni, strizzando l’occhio al musical. Il film di Marc Webb è stato presentato con successo al Sundance film festival fondato da Robert Redford a Park City nello Utah, e al festival di Locarno. Intanto che al cinema Conca Verde stanno per essere ultimati i lavori di ristrutturazione e ammodernamento, il cinema d’essai comincia al Del Borgo di piazza Sant’Anna, compresa la proiezione pomeridiana del martedì. Dopo 500 giorni insieme arriveranno per primi (sempre al martedì ore 16 e al mercoledì e giovedì ore 21) La nostra vita di Daniele Luchetti (7, 8, 9 settembre), Bright Star di Jane Campion (14, 15, 16), Draquila-L’Italia che trema di Sabina Guzzanti (21, 22, 23), Il segreto dei suoi occhi di Juan José Campanella (28, 29, 30), Basilicata coast to coast di Rocco Papaleo (5, 6, 7 ottobre), Cosa voglio di più di Silvio Soldini (12, 13, 14). Seguiranno Il piccolo Nicolas e i suoi genitori, L’uomo nell’ombra, Departures, Affetti e dispetti, Il padre dei miei figli, Copia conforme. È il meglio del cinema d’oggi. Prezzi d’ingresso euro 4,50 (ridotto 3,50). Elisabetta Locatelli «Notti di Luce» Illusionista, Cantoria Evangelica di Linz e finale al parco F. Col. La band bergamasca di scena ad Almenno San Salvatore Tra il coro e i racconti, spunta David Cats Famiglia Rossi, musica e allegria ■ Stasera in Città Alta due splendide cornici per due spettacoli di «Notti di Luce». La basilica di Santa Maria Maggiore ospiterà nel tardo pomeriggio, alle ore 18, il concerto del coro La Cantoria Evangelica di Linz («Evangeliche Kantorei Linz»), diretto da Kristian Schneider. L’attività della Cantoria Evangelica di Linz si svolge dal 1950 a testimonianza del grande fermento culturale che anima il capoluogo dell’Alta Austria. Da allora il coro coltiva in particolare l’esecuzione di opere sacre di Johann Sebastian Bach oltre che grande opere oratorie e composizioni vocali «a cappella». Il coro ha tenuto diversi concerti in Italia e in Europa. Kristian Schneider ha studiato musica sacra evangelica al Conservatorio di musica e teatro di Amburgo con Rose Kirn e Wolfgang Zerer. È cantore e organista della chiesa di Martin Lutero in Linz, responsabile della musica sacra di diocesi d’Alta Austria e direttore della Cantoria Evangelica di Linz. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti. Il filone di «Notti di Luce» legato all’illusionismo non si arresta allo spettacolo di Aurelio Paviato. Anzi. Se il prestigiatore vigevanese coltiva la micromagia intrecciandola con l’affabulazione, l’illusionista veneto (è nato a due passi di Venezia, 27 anni fa) David Cats segue la strada opposta: il suo Grand Hotel Magic, in programma stasera al Teatro Sociale, pratica le cosiddette «grandi illusioni». È l’altra faccia della prestidigitazione: la dimensione più raccolta e diretta della «close-up magic» da un lato, platee più ampie e apparati più grandi dall’altro. Per la verità, lo stile di Cats (già allievo di Lance Burton e autore di lunghe tournée in Europa, Stati Uniti e Sud America, oltre che su navi da crociera) non è mai privo di ironia. L’ha dimostra- L’illusionista David Cats to anche nei due anni scorsi, in cui si è esibito al Teatro Donizetti prima con L’illusionista e poi con Illusion: qui però questo elemento diventa (almeno all’inizio) più forte. L’ambientazione dello show è in una camera d’albergo, aperta a ospiti a sorpresa: come se il pubblico fosse ammesso a un privato «dopo-spettacolo», magari per suggerire che non si smette di essere prestidigitatori solo perché è calato il sipario. Su questa linea, si collocano anche i racconti di Cats delle proprie esperienze, che fanno da filo conduttore dello spettacolo e mantengono un registro più personale. Ultima nota: la serata è l’unica (insieme a «Notti di linee» di ieri sera, con Bruno Bozzetto, sempre al Sociale) per cui sia previsto un ingresso a pagamento (ma solo sopra i dieci anni), a scopi benefici. Inizio ore 21. Ingresso euro 10 (sopra i dieci anni), devoluti alla Mensa dei Poveri dei Frati Cappuccini di Bergamo, presso i quali (via Cappuccini) e presso il Centro Didattico Produzione Musica (via de Amicis 6) sono disponibili i biglietti dello spettacolo. Info: www.nottidiluce.com, tel. 0354225111. E in città bassa, alle ore 23 nel cortile della Camera di Commercio, la prima delle tre serate (2, 3 e 4 settembre) «I racconti del parco», proiezioni e letture musicate dei vincitori del concorso letterario «I racconti del Parco». Con Adalgisa Vavassori, Andrea Maiolatesi, attori, Matteo D’Aria, chitarra, Alessio Palmieri, sax alto, Matteo Lorito, contrabbasso. Proiezioni stereoscopiche in 3D di Massimo Lodini. Questi i titoli e gli autori dei racconti: «La magia del bosco» di Laura Lodetti, «Il Paradiso» di Giordano Bonaldi, «Madre Acqua, Padre Vento e il Sole» di Alessandra Cantini. Nato da un’idea di Tiziana Sallese, dell’associazione Italo Calvino (Itaca), il progetto si pone diversi obiettivi: valorizzare le bellezze naturalistiche del Parco dei colli e le tradizioni di Bergamo, stimolare gli studenti sui temi ambientalistici, promuovere i giovani scrittori. In soli due anni il concorso ha già ottenuto un successo lusinghiero e la giuria di esperti ha selezionato oltre 200 racconti in tre sezioni dedicate agli adulti, agli studenti delle scuole medie superiori e inferiori. «Notti di Luce» ha colto quindi l’occasione per dedicare ai «Racconti del parco» uno spazio speciale in cui i racconti più originali saranno proposti in forma spettacolare creando un dialogo creativo tra parola, musica e immagini. Per i dettagli della programmazione consultare il sito www.nottidiluce.com. Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere all’Ufficio Relazioni con il Pubblico della Camera di Commercio di Bergamo, telefonando ai n. 035 4225 363-372. P. G. N. ■ Band da «dopolavoristi», per cui comporre musica è in bilico tra hobby e lavoro. «Si sono fatti da soli», riprendendo il titolo di un loro brano inciso in Discorsi da bar, che nel 2003 gli ha resi popolari. Il loro intento è scrivere canzoni allegre, cantabili e ritmate «sulla scia dei Mano Negra e The Clash, fusione tra rock’n’roll e tradizione folk, adatte per concerti live da feste estive», commenta Carlo Biglioli. Alias Carlo Rossi, è la voce di La Famiglia Rossi, che stasera alle 21,30 suonerà per Almenno Rock Bier Festival ad Almenno San Salvatore, zona San Giorgio, per replicare lunedì 6 alla festa del Pd a Seriate. Dal 1994 la band bergamasca non ha mai rinunciato a dire la propria con canzone d’autore «scanzonata», ironica. Dopo tre anni di silenzio, lo scorso aprile hanno inciso un 45 giri virtuale, ascoltabile e scaricabile dal sito www.lafamigliarossi.com. Per lato A e B due inediti: Viva l’Italia e Schiaccialo (tarantella del biscione). «La scelta di non affrontare un nuovo disco – mediamente ne pubblicavamo uno ogni 3 anni – è stata dettata da esigenze familiari e commerciali. Assurdo sostenere grosse spese di produzione, stampa e distribuzione per un disco di due brani di un gruppo “di nicchia”, in un mercato ormai residuale – spiega Carlo Rossi –. Inoltre avevamo l’urgenza di raccontare un’Italia alla deriva, nave senza timone. Abbiamo preferito dire la nostra subito, senza le attese di un disco da registrare». E continua: «Le canzoni sono nate politiche nel senso più deteriore del termine. Cercano di fotografare il momento non roseo del nostro Paese, cogliendone le sfumature grottesche e ridicole per divertire noi e chi ci vuole ancora ascoltare». Gli inediti non passano via radio, ma chi è affezionato alla «famiglia» conosce le parole e li canta durante i concerti, la cui scaletta prevede brani del loro repertorio e la versione arrangiata alla Rossi di Nasinsù, inno dei Cre diocesani. «Le nostre canzoni sono usate spesso dagli animatori degli oratori. È musica che si lascia ballare e fa divertire». Non mancheranno gli inediti. Per Viva l’Italia, il gruppo bergamasco si è ispirato al verso dantesco: «Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta…». Il brano dal ritmo vivace ha testo sarcastico e pessimista «di solito non appartenente al nostro modo di fare musica, vestita più di ottimismo, come in Schiaccialo, amata da pubblico del web. Il perché? Ricalca il ritmo, l’ironia e l’aria festaiola di Mi sono fatto da solo, che ci ha resi popolari». D. Mor.