IL BRASILE

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IL BRASILE
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Balbi Sabrina 5BTUR
Esame di Stato 2015
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Siti utilizzati
http://www.emmemme.org/pBrasile.htm
http://www.brasile.tv/muoversi-in-brasile.html
http://www.homeaway.it/case-vacanze-appartamenti/brasile/
mato-grosso/r26459
http://it.wikipedia.org/wiki/Mato_Grosso
http://www.lerotte.net/download/article/articolo-111.pdf
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Introduzione
Il tema principale della mia tesina è il Brasile. Oggi avevo intenzione di illustrarvi le sue caratteristiche geografiche, le sue problematiche in relazione ai contrasti tra la popolazione, poi andrò ad analizzare una regione in particolare di questo paese, il Mato Grosso, di cui
fa parte il Pantanal. Qui esporrò come sta crescendo il turismo in
questa regione e cosa fare per promuoverlo. Infine, per concludere,
passerò ad un autore italiano, Giuseppe Ungaretti, recatosi in Brasile
per una cattedra all’università di San Paolo e vi illustrerò il suo periodo
brasiliano.
Personalmente ho scelto di intrecciare questi argomenti perché il
Brasile è un paese a me molto vicino e avevo il piacere di presentarvelo in tutti i suoi pregi e i suoi difetti.
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• GEOGRAFIA
Il Brasile è il più grande paese dell’America Latina. Copre quasi la
metà del continente sudamericano e si colloca al quinto posto tra i
paesi più grandi del mondo. Confina con dieci paesi: con il Dipartimento della Guyana Francese, il Suriname, la Guyana, il Venezuela e la
Colombia a nord, con l'Uruguay e l'Argentina a sud, con il Paraguay, la
Bolivia e il Perù ad ovest.
L'Oceano Atlantico bagna tutta la parte orientale del paese. Presenta vari ambienti naturali:
• il nord comprende la grande foresta amazzonica, attraversata
dal Rio delle Amazzoni, il fiume più lungo del mondo e che ha la
maggior portata d'acqua;
• nel nord-est l'Altopiano del Brasile, formato da rocce molto antiche, alterna zone di arida savana e di boscaglia;
• lungo le coste di sud-est l'altopiano ha un bordo rialzato, che
si affaccia verso il mare con ripidi pendii;
• al centro si estende l'Altopiano del Mato Grosso, che degrada
a sud-ovest verso l'ampia palude del Pantanal;
• nel sud-ovest l'altopiano degrada con tavolati rocciosi e bassopiani attraversati dai fiumi Uruguay, Paraguay e Paraná. Per scendere da un piano all'altro del tavolato i fiumi formano imponenti
cascate, come quelle dell'Iguaçú, un affluente del Paraná.
La temperatura media annuale è superiore ai 22°C. Dall'Amazzonia al Tropico si accentuano le escursioni termiche tra una stagione
caldissima ed una stagione più fresca. In complesso la stagione delle
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piogge è quella estiva, da ottobre a marzo, mentre la stagione secca
corrisponde all'inverno, da marzo a settembre. Nel sud, infine, la stagione umida è l'inverno e il clima è subtropicale.
Il Brasile ha una società multietnica. La popolazione brasiliana è,
principalmente, discendente degli Indios, coloni portoghesi, schiavi
africani e di diversi gruppi di immigrati, che sono arrivati nel Brasile
soprattutto fra il 1820 e il 1970. Gli immigrati erano principalmente
italiani e portoghesi, ma anche tedeschi, spagnoli, giapponesi e sirianilibanesi.
Il Brasile è uno degli Stati più ricchi di risorse naturali del mondo,
ma la maggior parte della sua popolazione vive in condizioni di
povertà e di miseria. Gli squilibri sociali e le differenze di reddito tra le
varie classi sociali della popolazione sono evidenti e rappresentano
uno dei problemi più gravi di questo Paese.
Altri problemi sono causati dalle dimensioni stesse del territorio
brasiliano: distanze enormi separano i centri, la popolazione non è distribuita omogeneamente, zone molto ampie sono ancora ignote ed il
loro sfruttamento è al centro di controversie e dibattiti internazionali.
Il Brasile è l'unico paese di lingua portoghese nelle Americhe.
Fatta eccezione per le grandi piantagioni di canna da zucchero e
di una parte di quelle di cacao e caffè, le grandi proprietà sono dedicate all'allevamento. La coltura del cacao, di cui il Brasile è il secondo
produttore mondiale.
Nel settore industriale il progresso è stato decisamente più equilibrato. La siderurgia è ormai molto sviluppata. Il ferro è una delle più
importanti risorse minerarie del Brasile, ma non certo l’unica. Anche
considerevoli quantità d'oro, rame, cromite, nichel, diamanti, gemme
varie ecc. Il 40% della superficie agricola è in mano a pochi proprietari
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latifondisti, i quali non solo la sottoutilizzano, ma sottopagano i coloni
che la lavorano.
MATO GROSSO
Ora più da vicino vorrei presentarvi una zona del Brasile chiamata Mato Grosso.
Lo Stato di Mato Grosso, che si trova nel centro del Brasile, può
esser definito uno dei luoghi più belli e suggestivi del Paese. Al sud di
questa regione, si trova il Pantanal. Il paesaggio alterna alte montagne
di arenaria a canyon, gole ed incredibili cascate. Le vallate sono ricche
di vegetazione e, grazie alle costanti inondazioni dei fiumi circostanti,
costituiscono una terra dalla quale parte la più grande catena alimentare del mondo. Questa terra è stata famosa e costantemente esplorata per le sue miniere aurifere, nella capitale Cuiabà sono ancora
presenti le piccole stradine che costituivano il percorso della caccia all’oro. E’ uno stato del Brasile, situato nella parte occidentale del Paese,
il cui nome significa "giungla fitta”.
Nella regione si trovano insediamenti di indios Bororo ed esiste
una piccola comunità di Yudja (o anche Jurunas, Yuruna, Iuruna), un
gruppo etnico.
Nonostante il paesaggio molto naturale, i mezzi di trasporto
sono garantiti: l’aeroporto di riferimento è l’ Aeroporto Internacional
Marechal Rondon a Cuiabá. Qui sono presenti servizi di autobus regolari che collegano i centri urbani. La viabilità stradale è buona escluse
le strade Transpantaneira e la Estrada Parque che conducono al Pantanal, esteso nel sud-ovest del Mato Grosso, che sono per tratti sterrate
e precarie.
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L’acquario d’acqua dolce più grande del mondo costruito del
2013. Il progetto dell’Acquario fa parte di un programma, promosso
dal Governo dello Stato del Mato Grosso do Sul, e collegherà il turismo, il tempo libero, l’educazione ambientale e la ricerca scientifica. Il
Centro per la Ricerca e per lo Sviluppo dell’Ittiofauna del Pantanal è
destinato a diventare una delle istituzioni culturali più visitate del
Brasile e sarà economicamente sostenibile, dal momento che punta a
diventare un fondamentale polo di attrazione turistica del Mato Grosso
do Sul, con conseguenti positivi benefici, anche nel settore alberghiero, nei trasporti aerei e di altri relativi servizi. Il Centro diventerà
inoltre il più grande punto di riferimento del Paese per la diffusione
delle conoscenze sulla biodiversità del Pantanal.
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• ECONOMIA
Il magico Pantanal è stato catalogato dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità e Riserva della Biosfera. Situato nello Stato del
Mato Grosso do Sul, l’area è considerata la zona umida di acqua dolce
più grande al mondo. Il Pantanal è uno degli ecosistemi più importanti
del pianeta, vera e propria riserva della biodiversità.
Per questo, sta diventando una destinazione turistica molto
ambita. Le destinazioni turistiche sono località che presentano elementi e proposte da risultare attraenti e fruibili per i turisti. Devono perciò
assumere la forma di prodotti. La materia prima subisce una trasformazione, riempiendo il luogo di strutture e servizi, facendo in modo
che essa sia raggiungibile. Infatti per esempio per raggiungere questa
località, come prima citato, si può utilizzare l’aeroporto di Cuiabá.
Questa zona è ricca di prodotti notorietà, ovvero quei paesaggi,
monumenti o città che si promorzionano da soli. La notorietà in sé è
un’efficace comunicazione, è una promozione che ne garantisce la
commercializzazione. A quel punto è sufficiente che esista la possibilità
di raggiungere i luoghi interessati e il prodotto è fatto. La notorietà è
costruita attraverso la storia, la cultura diffusa, l’apparizione continua
sui media, il passaparola, trasformandoli in oggetti che creano curiosità e stimolano il desiderio di andarli a vedere. Nel nostro caso un
esempio possono essere le cascate, le spiagge, le grotte, il tutto,
splendidamente preservato. Il problema è che , una volta soddisfatta la
curiosità, spesso sorge una punta di delusione, che deriva dal fatto che
le riprese cinematografiche e televisione rendono ancora più attraenti
gli oggetti che inquadrano e dal vivo appaiono anche nei loro aspetti
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meno ben conservati. Un’altra reazione si può avere con l’accompagnamento di una brava guida.
Per promuovere bene un territorio bisogna esserci la collaborazione tra pubblico e privato, perciò bisogna attuare una politica di
promocommercializzazione. Essa è infatti significa che la promozione
e la commercializzazione, vale a dire di vendita, di una destinazione
avvengono in modo rapido e conseguente. In rete vale la regola dei
tre click: l’utente che non riesce in poche mosse a finalizzare il suo acquisto abbandona la pagina web. Quindi i siti che promuovono un territorio, mostrando fotografie e filmati, e lo descrivono promettendo
“coste meravigliose, reperti storici unici, vegetazione lussureggiante,
cieli tersi e simili, senza permettere al potenziale cliente di passare
subito all’acquisto, ma rimandandolo ai soliti venditori di alberghi, non
solo sono inutili, ma anche dannosi.
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• ITALIANO
GIUSEPPE UNGARETTI
Ungaretti e il Brasile… perché ?
Gli era stata offerta una cattedra a San Paolo. Questo lavoro gli
garantiva una esperienza nuova in un paese a lui sconosciuto e una
maggiore stabilità economica, in quanto la sua famiglia aveva sempre
risentito di problemi finanziari.
I cinque anni trascorsi in Brasile cambieranno Ungaretti.
Umanamente, per la perdita del figlio Antonietto, esteticamente
perché l’incontro con il barocco brasiliano e la natura lussureggiante
saranno motivo di riflessione. Stilisticamente perché in quei cinque
anni, se si escludono alcuni componimenti in morte del fratello scomparso nel 1937 e del figlioletto, non riesce a scrivere nessuna poesia,
ma furiosamente si dedica alla traduzione come gli capiterà in altri
momenti di crisi, nel 1944 per esempio.
Voleva creare un volume di traduzioni ma non vide mai luce.
Afferma: “Un altro mezzo di propagazione è la traduzione. Mezzo
inefficace, dannoso, come ogni segno di debolezza, se mette sott’ordine di una lingua straniera, la propria, per far colpo sugli allocchi di
casa. Sono imprese che non daranno mai gloria, né se ne ricaverà un
utile qualsiasi più che magro. Questa è la peggiore delle ipotesi. Se tra
il traduttore e l’autore non c’è una certa affinità d’animo, di gusti, d’intelligenza, la traduzione sarà sempre scadente”
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Infatti, il poeta Vinicius de Moraes era subito diventato un amico
di Ungaretti appena sbarcato in Brasile.
Una delle sue poesie che Ungaretti ha tradotto è stata “A vida
vivida”. Possiamo vederne alcune strofe:
“Quem sou eu sinão um grande sonho obscuro em face do Sonho Sinão uma grande angústia obscura em face da Angústia
Quem sou eu sinão a imponderável árvore dentro da noite imóvel E cujas presas remontam ao mais triste fundo da terra?…
De que venho sinão da eterna caminhada duma sombra Que se
destrói à presença das fortes claridades
Mas em cujo rastro indelével repousa a face do mistério E cuja
forma é a prodigiosa treva informe?
Riportiamo la traduzione di Ungaretti:
“Chi sono io se non un grande sogno oscuro di faccia al Sogno
Se non oscura grande angustia di faccia all’Angustia
Chi sono io se non quell’albero imponderabile dentro la notte
Ferma con quegli appigli che risalgono al fondo più triste della
terra?…
Da che cosa vengo io se non dall’eterna camminata di un’ombra
Che in presenza delle forti chiarezze si distrugge
Ma che offre nella sua traccia indelebile riposo al volto del mistero E per forma ha la prodigiosa tenebra informe?”
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Nella prima strofa , Vinicius si sminuisce, sentendosi peggiore
della propria sensazione di angoscia. Poi parla della donna, quella che
è al tempo stesso la sepoltura e risurrezione, dove lui muore e risorge .
Nei versi successivi c’è una metafora: parla dell’amore, come un
vagabondo che lo cerca senza stancarsi mai, lasciando trasparire la sua
insoddisfazione tanto nel piacere quanto della noia. Alla fine, giunge
alla conclusione che lui è la sofferenza e la paura, affermando che le
descrizioni sono riferite e lui stesso, perciò questa poesia è un’autoanalisi.
Mettendo a confronto la poesia di Vinicius de Moraes e la
traduzione, vediamo che Ungaretti rispetta i due assi: quello sintagmatico e paradigmatico. L’asse sintagmatico, in poesia, non è solo
l’ordine delle parole, ma la conservazione del ritmo con le sue battute
e le sue pause. L’asse paradigmatico è quello della sinonimia, ma anche qui gioca un ruolo altrettanto importante, la melodia. Tutto sommato, pochi i cambiamenti. Per esempio:
Senão / uma / grande / angústia / obscura
Se non / ø / oscura / grande / angustia
In italiano viene omesso l’articolo indeterminativo uma/una e
abbiamo uno scambio di lessemi, obscura/oscura che nell’originale
segue il sostantivo, mentre in traduzione passa prima di grande.
Un lavoro di questo genere corre il rischio di scadere in un esercizio che si limiti a mettere a confronto due componimenti, cercando
di trarne delle regole. Nessuna regola si trae da questa comparazione.
Nessuna regola perché Ungaretti è un poeta che sceglie le opere da
tradurre con le quali sente affinità. L’atteggiamento del poeta è una
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dimostrazione e un esempio di quanta riflessione, ripensamenti, dubbi
e incertezze animino il traduttore. Per Ungaretti la traduzione è un laboratorio in cui cimentarsi. Il rispetto che prova nei confronti dei testi
tradotti è dimostrato da quel lavorio, da quell’insoddisfazione che lo
induce sempre a rimaneggiare, teso a una resa in italiano che non
svilisca l’originale, ma che al contempo consenta al lettore di cogliere
l’essenza, la sostanza della poesia. Per lui, come si leggerà nella
citazione finale, non c’è distinzione tra creazione e traduzione perché
entrambe dettate da un moto dell’anima.
Infatti Ungaretti afferma che nel comporre la sua stessa poesia, si
è sempre preoccupato del senso delle cose da esprimere con esattezza. Il suo desiderio era essere vero. “Il valore della poesia è intrinseco
alla sostanza verbale”. I novenari, i settenari e gli endecasillabi, non
essendo mai schemi, non gli sono nati dopo aver trovato le parole per
partito preso, ma gli nascevano insieme alle parole, muovendone naturalmente il senso. Infatti quando nella sua traduzione c’è un endecasillabo, è perché le parole stesse dell’originale, dettavano alla
traduzione che si sforzava di essere esatta in quel senso e nessun altro.
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