Curriculum - Il bel concorso
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Curriculum - Il bel concorso
Curriculum scientifico e didattico di Franco Quaranta Posizione accademica Il candidato si è laureato con lode in Ingegneria Meccanica il 21/12/1981 nonché in Ingegneria Navale e Meccanica, con lode il 19/12/1985 È Ricercatore dal 23/9/1991, confermato dal 23/9/1994, afferisce al SSD ING-IND 02 (ex I01C) Attività scientifica • Sintesi dell’attività svolta Al conseguimento della Laurea in Ingegneria Navale e Meccanica, dopo un adeguato approfondimento delle conoscenze inerenti gli argomenti fondamentali dell’impiantistica navale, ha iniziato a collaborare alle attività di ricerca - teorica ed applicata - attive in quel campo; i primi risultati si sono avuti nel campo dell’individuazione di algoritmi di previsione delle principali caratteristiche delle navi quali pesi ed ingombri dello scafo, dei motori, degli allestimenti, ecc. In cooperazione con Ricercatori dell’Istituto Motori del CNR, ha poi intrapreso una intensa attività di ricerca su argomenti di tipo sperimentale che ha portato ad alcuni studi sulla compatibilità tra i combustibili ed i lubrificanti utilizzati sui motori diesel 2T in uso nel naviglio mercantile nonché sulle emissioni allo scarico dai motori diesel dedicati alla propulsione navale. In collaborazione con alcuni dirigenti della Diesel Ricerche e della Grandi Motori Trieste ha realizzato alcune indagini sul funzionamento dei motori marini ad alto grado di sovralimentazione con particolare riferimento ai problemi che sorgono durante le operazioni ai bassi carichi. All’ingresso nel ruolo di Ricercatore, il candidato ha intrapreso da subito la via della ricerca sperimentale – sempre seguita dalla analisi teorico-numerica dei dati raccolti – consolidando i rapporti scientifici già intrapresi in precedenza; sono state così realizzate svariate attività aventi per oggetto il monitoraggio dei sistemi energetici navali – in primis, quelli propulsivi – e la misura ed analisi delle relative emissioni allo scarico. Alle sperimentazioni realizzate sono seguite le analisi volte ad individuare i modelli fisici relativi alle realtà studiate. L’esperienza fatta sul campo e l’approfondimento delle conoscenze sulle condizioni reali di funzionamento dei sistemi propulsivi ha permesso di individuare ed analizzare sistemi alternativi proponibili per superare alcuni problemi specifici. È stato possibile, così, perseguire un filone di studi che ha portato a concepire la soluzione ibrida diesel-elettrica come risposta alle esigenze di riduzione di impatto ambientale per la navigazione in acque interne e costiere; e la pertinenza della scelta fu dimostrata dal finanziamento da parte CEE del progetto LIUTO (Low Impact Urban Transportation water Omnibus) che vide la cooperazione internazionale del Dipartimento di Ingegneria Navale con l’Azienda di trasporto veneziana ACTV, l‘lntermarine SpA della Spezia, l’istituto MARIN di Wageningen (Olanda), la SCHOTTEL-Werft di Spay/Rhein (Germania) e la SWA-Schiffbau di Potsdam (Germania). Il progetto LIUTO ha avuto lo scopo di dimostrare la possibilità di contenere l’impatto ambientale – sia quello atmosferico, sia quello idrodinamico – nel caso particolare della navigazione lagunare; le risorse ottenute furono finalizzate parte al progetto ed alla costruzione dell’imbarcazione (che è tutt’oggi in servizio nei canali di Venezia) e parte alla verifica della riduzione dell’impatto ambientale raggiunta con in nuovo veicolo. Il candidato è stato coinvolto sia negli aspetti progettuali relativi all’apparato di propulsione del veicolo, sia nella definizione dell’originale sistema di misura adottato per dimostrare il Curriculum scientifico e di dattic o di Franco Quaranta - pag. 1 raggiungimento dell’obiettivo posto di riduzione dell’inquinamento idrodinamico generato dalle operazioni del vaporetto sulle banchine lagunari. Successivamente, il candidato si è dedicato all’attività di monitoraggio degli impianti di propulsione navale eseguendo, in cooperazione con alcuni colleghi del Dipartimento di Ingegneria Navale e, all’esterno, con alcune Compagnie di navigazione, varie campagne di prove al vero cui sono seguite alcune prove in vasca al fine di valutare la qualità dell’operazione di previsione delle prestazioni del veicolo testato. Questa attività è stata impostata e realizzata su veicoli veloci al fine di misurare le prestazioni effettive di apparati di propulsione mossi da idrogetti, data la nota difficoltà di reperire dati significativi per questo tipo di propulsore. Dal paragone tra le prove “full scale” e le risultanze in vasca è stato possibile trarre delle conclusioni originali sull’efficienza della previsione delle prestazioni. Nell’ambito degli studi previsti dal progetto PRIN 2003, il candidato si è interessato della messa a punto di strumenti analitici – tratti dall’analisi statistica effettuata sulla base di diversi campioni – utili alla valutazione dei dati di primo progetto dei fast ferry. • Lavori realizzati L’attività descritta in sintesi ha permesso di realizzare i lavori che si analizzano nel seguito. 1) A. Paciolla, F. Quaranta: "Sulla previsione del peso nave vuota", Studi Marittimi, Anno X, n°32, dicembre 1987 Attraverso espressioni analitiche semplici tratte da regressioni lineari, per vari tipi di nave, vengono forniti valori di previsione del peso della nave vuota in funzione dei parametri di primo progetto come CB e v / L . Il valore di ∆o è riferito dapprima al dislocamento di pieno carico e poi – al fine di migliorare la qualità di valori forniti – alla superficie complessiva dello scafo, parametro generalmente non disponibile nella prima fase del progetto ma apprezzato attra verso espressioni specializzate tratte dalla letteratura disponibile. 2) A. Campanile, A. Paciolla, F. Quaranta: "Una nuova presentazione della serie B di Wageningen", La Tecnica Italiana, Anno LIV, n° 1, gennaio 1989 Viene proposta una presentazione alternativa delle caratteristiche delle eliche a 4 e 5 pale della serie B-Wageningen; la differenza con quella originale consiste nell’aver adottato in ascissa un valore del parametro Bu che include la potenza effettiva al posto di quella al mozzo presente, per l’appunto, nella elaborazione originale. Questa rappresentazione permette di rendere più veloce la determinazione dell’elica di rendimento ottimo partendo dalla potenza effettiva in quanto evita le iterazioni che impongono l’ipotesi di un valore di rendimento e la relativa verifica. 3) G. Landri, A. Paciolla, F. Quaranta: "Combustibili e lubrificanti per motori diesel marini: problematiche, normative, sperimentazioni", La Termotecnica, ottobre 1989 Vengono esposte le tematiche principali dell’uso dei combustibili pesanti nei motori diesel navali 2T con lubrificazione separata e la loro azione in presenza di oli lubrificanti di determinata composizione. Viene presentata la sperimentazione in atto presso un impianto presente nell’Istituto Motori del CNR di Napoli in cui possono essere bruciati combustibili pesanti e ne può essere valutata l’interazione con i lubrificanti del cilindro, di apposita formulazione. Curriculum scientifico e di dattic o di Franco Quaranta - pag. 2 4) A. Paciolla, F. Quaranta: Sul peso dei motori diesel veloci per la propulsione del naviglio minore, Napoli, Dipartimento di Ingegneria Navale dell'Università di Napoli, 1989 In prosecuzione del filone aperto con il lavoro 1), nell’intento di fornire valori preliminari dei parametri coinvolti nella prima fase del progetto navale, si è esaminato un campione di motori diesel destinati alla propulsione del naviglio minore. Il risultato è rappresentato analiticamente da alcune espressioni – frutto dell’applicazione del metodo dei minimi quadrati – che forniscono la previsione di peso dell’apparato motore in funzione dei parametri che l’analisi di sensibilità preliminare aveva mostrato influenti: numero di cilindri, alesaggio dei cilindri, potenza, corsa dei pistoni e numero di giri del motore. 5) G. Landri, A. Paciolla, F. Quaranta: "Experimental investigations of the impact of heavy fuel oil on marine diesel engine", Fourth International Symposium on Practical Design of Ships and Mobile Units (PRADS) '89, Varna (Bulgaria) 23 ÷ 28 ottobre 1989 Vengono analizzati gli effetti nel campo navale delle crisi petrolifere che, tra gli anni ’70 ed i primi ’80, avevano determinato cambiamenti radicali sulla produzione e distribuzione dell’energia a livello mondiale; dopo aver descritto i profondi cambiamenti nella composizione dei combustibili destinati alla propulsione navale ed i conseguenti sviluppi tecnologici che i motori marini stavano subendo per adattarsi allo scenario energetico profilatosi, viene fatto il punto sull’evoluzione della classificazione ISO-CIMAC emessa per distillati e residui destinati all’uso marino. Viene, inoltre descritta l’attività svolta in collaborazione con l’Istituto Motori del CNR di Napoli volta a verificare la compatibilità tra i combustibili ed i lubrificanti destinati al cilindro in motori marini 2T a lubrificazione separata. La lubrificazione “per punti” in uso nel motori 2T con testa croce permette di calibrare le caratteristiche - generalmente basiche - dell’olio iniettato per neutralizzare l’acidità che si sviluppa in camera di combustione a causa delle sostanze normalmente contenute nel combustibile e che non possono esserne allontanate con la tecnologia corrente del trattamento del combustibile a bordo; la finalità di tutto ciò è di neutralizzare l’acidità dell’ambiente che si crea durante la combustione e contenere, così, l’aggressione alle parti meccaniche da parte dei composti acidi. A questo scopo, in IM è stato realizzato un impianto capace di analizzare sperimentalmente la compatibilità di ogni combustibile con ogni olio sottoposti a test simultaneamente; vengono, quindi, presentate le attrezzature installate e suggerite procedure di test che permettano di creare uno standard di riferimento nell’uso di combustibili e lubrificanti nel motore diesel 2T. 6) T. Franca, F. Quaranta: Il prob lema dei b assi carichi nei motori diesel ad alto grado di sovralimentazione per la propulsione navale, Napoli, Dipartimento di Ingegneria Navale dell'Università di Napoli, 1989 In risposta alla fenomenologia rivelatasi tra i motori diesel ad alto grado di sovralimentazione (specialmente i 4T) che hanno mostrato gravi problemi di esercizio ai carichi parziali, i produttori di motori diesel hanno preso a studiare il problema per arginare le drammatiche conseguenze dell’insorgere di fenomeni imprevisti. In cooperazione con la Diesel Ricerche, è stato messo a punto e rappresentato un modello analitico semplice che - sulla base di ipotesi semplificative ma accettabili - spiega i motivi dell’aumento vertiginoso dei carichi termici al ridursi del numero di giri dei motori in presenza di rilevante erogazione di coppia. Curriculum scientifico e di dattic o di Franco Quaranta - pag. 3 7) A. Paciolla, F. Quaranta: "On the choice of the high-speed diesel engines for the propulsion of small vessels", CIMAC International Symposium On Small Diesel Engines, Varsavia, 21 ÷ 22 maggio 1990 – presentato al simposio dal candidato Il lavoro è frutto di una lunga indagine tesa a raccogliere i dati relativi a motori diesel veloci destinati alla propulsione di piccole imbarcazioni, per sottoporli ad un’indagine statistica finalizzata a fornire valori di pesi ed ingombri dei motori utili nella prima fase di progetto dei natanti in questione. Per procedere nell’analisi, è stato realizzato un database comprendente più di mille unità i cui dati sono stati raccolti partendo da riviste specializzate e, in molti casi, ottenuti direttamente delle case produttrici, coinvolte nell’operazione. Viene descritto il campione analizzato nelle sue caratteristiche principali – e rappresentato in modo sintetico attraverso distribuzioni per cilindrata, potenza al volano, numero di giri, ecc. – e vengono forniti i risultati dell’analisi di sensibilità, volta a determinare i parametri più influenti, nonché quelli dell’analisi statistica in termini di regressione poliesponenziale. Per ognuna delle variabili determinata statisticamente (lunghezza, larghezza, altezza e peso del motore) viene descritta la procedura e gli eventuali problemi incontrati unitamente alla soluzione adottata per giungere ad una equazione di regressione significativa; vengono inoltre riportati la tabella dei coefficienti di regressione e la diffusione dell’errore percentuale unitamente alla relativa curva di Gauss. 8) F. Quaranta: La scelta ed il funzionamento del motore diesel per la propulsione navale, Napoli: Dipartimento di Ingegneria Navale dell'Università di Napoli, 1992 Dopo un inquadramento generale del problema della propulsione navale, dei regimi tipici sostenuti dagli AM dei vari tipi di nave e della rappresentazione dei parametri influenti sul funzionamento, viene proposta un’indagine originale (basata su dati delle costruzioni Fincantieri) che mostra l’influenza del tipo di propulsore adottato sulle caratteristiche di “crash stop” della nave. Viene inoltre formalizzata una procedura per la definizione della potenza al volano partendo da quella al mozzo ed in funzione dell’esercizio previsto per la nave, vengono date indicazioni sui problemi di esercizio che potranno verificarsi con motori diesel ad alto grado di sovralimentazione. 9) G. Landri, A. Paciolla, A. Polletta, F. Quaranta: "The problem of exhaust emissions of marine diesel engines", NAV 92, Genova, 7÷10 luglio 1992 Sulla spinta delle crescenti esigenze di contenimento dell’inquinamento da scarichi di MCI, vengono analizzate le condizioni di carico dei motori navali e le relative emissioni. Nel quadro delle regolamentazioni vigenti, vengono suggeriti i criteri base cui attenersi per esportare nel campo navale quanto già è cogente in quello dell’autotrazione terrestre: vengono così ipotizzati dei “test method” per la prova preliminare al banco dei motori nonché le procedure che si possono attivare per il controllo delle emissioni dalle imbarcazioni naviganti in acque interne o prossime alla costa e perciò destinate ad influenzare il livello di inquinamento delle aree servite. 10) G. Landri, A. Paciolla, A. Polletta, F. Quaranta: "Environmental impact of exhaust emissions of marine diesel engines", 2nd International Conference on Fluidmechanics, Combustion, Emissions, and Reliability in Reciprocating Engines: Capri, 14÷19 settembre 1992 – presentato alla conferenza dal candidato Vengono focalizzati i vari aspetti delle emissioni allo scarico dai motori marini proponendo un approccio che tenga nel giusto conto la grandissima varietà presente nella categoria dal punto di vista delle potenze installate a bordo (che da pochi kW arriva fino alle decine Curriculum scientifico e di dattic o di Franco Quaranta - pag. 4 di migliaia), della missione per cui la nave è stata realizzata, del carico ai motori principali; fattori, tutti questi, che influenzano non poco tipologie e quantità degli emessi. Dopo aver rappresentato i principali meccanismi di emissione e le nocività specifiche di ogni sostanza presente nei gas di scarico, vengono descritte le principali modalità di emissione in funzione del profilo di missione della nave e delle modalità di navigazione mettendo in rilievo l’inevitabile impatto della navigazione di navi di grosso dislocamento in prossimità di zone densamente abitate, del profilo di carico dei mezzi plananti, di tutte quelle condizioni che pongono problemi di tutela ambientale dall’aggressione degli scarichi dei motori marini. Vengono poi rappresentati i sistemi adottabili nel campo navale per l’abbattimento delle sostanze inquinanti allo scarico; tra esse, il sistema SCR (Selective Catalytic Reduction), destinato ai motori di notevole potenza, di cui vengono prospettati gli aspetti tecnici principali ed i costi in comparazione con altri sistemi aventi la medesima finalità di riduzione degli emessi. Viene, infine, effettuata una comparazione delle proposte del “ISO 8178 project” (“tentative rule” della ISO sulle emissioni in campo marino) con altre proposte avanzate nel campo nonché con il regolamento ECE/ONU 49, dir.88/77/CEC che contiene la modalità di prova dei cosiddetti “13 modi” con i quali si tenta di simulare le emissioni di un motore con un profilo di missione di tipo urbano. Dal paragone effettuato si forniscono raccomandazioni utili per la formulazione della regolamentazione (di omologazione e di controllo) sulle emissioni allo scarico nel campo navale. 11) F. Balsamo, A. Brighenti, G. Landri, A. Paciolla, F. Quaranta: "Experimentation and measurements on the propulsion plant of a water bus in service on the ’Canal Grande’ in Venice", CIMAC International Council on combustion engines, Varsavia 23-24 maggio 1994 Con questo lavoro inizia la descrizione di una lunga attività sperimentale basata su prove “full scale” eseguite a bordo di navi durante il loro regolare servizio. Tra fine ’93 ed i primi mesi del ’94 furono eseguite varie prove di prestazioni al vero su un vaporetto dell’ACTV – la compagnia che gestisce il trasporto pubblico lagunare a Venezia – in regolare servizio sulle linee che percorrono i canali interni e le acque limitrofe della laguna veneta. Tali prove nascono dall’esigenza di avviare un filone di ricerca teso a monitorare il funzionamento dell’AM di navi in esercizio in acque interne, al fine di valutare l’impatto ambientale della loro presenza in zone densamente abitate e di proporre sistemi idonei al contenimento, così come richiedono gli enti preposti alla formulazione di norme cogenti in materia di emissioni allo scarico da MCI. La memoria - riferita a prove al vero eseguite su un M/B dell’ACTV in condizioni dedicate ed in servizio di linea - analizza e sintetizza la richiesta di potenza al motore principale durante il servizio sulla linea 1 ossia quella che – attraversando il Canal Grande con fermate molto vicine tra loro - contiene il più alto numero di “stop and go” e, pertanto, è esposta alle peggiori condizioni di funzionamento dal punto di vista del consumo specifico di combustibile e di emissioni allo scarico. Per introdurre la tematica delle emissioni allo scarico, si è simulata una emissione standard partendo dal profilo di emissioni al vero e dalla conoscenza di quello – tratto dalle prove al banco – di un motore simile a quello presente a bordo del vaporetto. La memoria si conclude con una descrizione sommaria di sistemi alternativi - idonei alla drastica riduzione di consumi specifici ed emissioni allo scarico - con una apertura sulle sperimentazioni ed elaborazioni che saranno poi realizzate e rappresentate in tempi successivi. Curriculum scientifico e di dattic o di Franco Quaranta - pag. 5 12) F. Balsamo, A. Paciolla, F. Quaranta: Un sistema per la misura a b ordo dei parametri caratteristici del funzionamento dell'apparato motore e della navigazione, Napoli, Dipartimento di Ingegneria Navale, 1994 Viene schematizzato e descritto il sistema di acquisizione dati usato per effettuare le prove al vero; vengono presentati alcuni esempi di prove in mare. 13) F. Balsamo, A. Brighenti, G. Landri, A. Paciolla, F. Quaranta: Sistema ib rido per vaporetti: studio di pre-fattib ilità, Napoli: Istituto Motori del CNR (paper n. 94RR822), 1994 Nel lavoro - svolto in collaborazione con l’Istituto Motori del CNR e l’ACTV di Venezia viene presentata una serie di studi che portano alla valutazione della convenienza di adottare un sistema di propulsione ibrido diesel-elettrico per la navigazione lagunare; di tale sistema si esegue un vero e proprio studio di prefattibilità, accurato al punto da essere sottoposto alla valutazione dell’ACTV per la realizza zione di un prototipo o la trasformazione di un battello a propulsione elettrica già esistente. Dopo l’analisi del sistema di misura adottato (che include la valutazione e la dichiarazione degli errori di tutti gli elementi presenti nella catena di misura), sulla base di varie campagne eseguite al vero su un M/B dell’ACTV, viene ricostruito il profilo di carico al motore e viene individuata e quantizzata l’”irregolarità” dell’erogazione del momento motore, fonte principale di sprechi energetici e, soprattutto, di emissioni allo scarico. Viene poi dettagliata la specifica di un sistema ibrido diesel elettrico di cui si forniscono gli schemi e caratteristiche di funzionamento; per stimare il possibile contenimento di consumi ed emissioni, si applica il profilo di carico ricavato tramite le prove a bordo al nuovo sistema, simulandone le risposte in termini di consumi ed emissioni. I risultati di tutta l’elaborazione vengono riportati in un capitolo (posto all’inizio del lavoro) che sintetizza le condizioni osservate al vero, ne analizza le criticità, introduce ai sistemi di propulsione alternativi realizzabili con la tecnologia corrente, verifica l’opportunità di un’applicazione ibrida proponendo una soluzione specifica e valutandone costi e benefici. 14) F. Balsamo, A. Brighenti, G. Landri, A. Paciolla, F. Quaranta: "The propulsion of public transport vessels in coastal and inner waters: working data acquisition, elaboration and study of alternative solutions" NAV 94, Roma, 5 - 7 ottobre 94 – presentato alla conferenza dal candidato Sulla base del lavoro 11), si descrive il risultato di altre – e più approfondite – campagne di prove al vero eseguite sul vaporetto in servizio su linee interne ed esterne nella laguna veneta; oltre all’analisi e sintesi dei risultati delle prove a bordo - che permettono la piena valutazione del profilo di carico del motore principale - vengono descritte le prime prove dirette di emissione che erano state eseguite contemporaneamente a quelle di numero di giri e coppia (e quindi potenza) del motore di propulsione. Vengono, così, presentati dei diagrammi che mostrano i rilasci nell’ambiente di NOx, THC e CO; questi ultimi componenti sono stati rilevati adattando – in collaborazione con l’Azienda “TecnoTest” di Sala Baganza (PR) – uno strumento destinato ai rilievi delle emissioni da motori per autotrazione in modo da renderlo idoneo alle misure sui motori in studio. Vengono poi paragonati i valori delle emissioni rilevate al vero con i limiti imposti dalle leggi vigenti nel campo dell’autotrazione traendo l’evidente conclusione della mancata soddisfazione – per molte condizioni d’esercizio – delle normative già esistenti nel campo del trasporto pubblico urbano, di prossima attivazione anche per i MCI funzionanti in prossimità dei centri abitati; e di conseguente necessità di studiare sistemi alternativi (che pure vengono Curriculum scientifico e di dattic o di Franco Quaranta - pag. 6 proposti, almeno nelle linee generali) tesi a ridurre l’impatto ambientale del lavoro delle imbarcazioni a motore in prossimità di zone densamente abitate. 15) F. Balsamo, A. Brighenti, G. Landri, A. Paciolla, F. Quaranta: "The propulsion of coastal and inland water transportation vessels - Working data acquisition and th preliminary design of innovative systems to reduce pollutant emissions", CIMAC 21 International Congress on combustion engines, Interlaken, maggio 1995 - paper D75 – presentato al congresso dal candidato Sulla scorta dei risultati del filone di ricerca esposto in 11) e 14), vengono riportate l’analisi e la sintesi di ulteriori dati tratti dalle campagne di prove al vero eseguite in laguna e vengono presentate alcune elaborazioni relative alle emissioni di NOx (sia in termini di portata oraria che di emissione specifica). Vengono poi presentate alcune proposte di soluzione ibrida diesel-elettrica per il vaporetto in studio e, sulla base dei profili di carico misurati al vero, vengono presentati i risultati di una simulazione – eseguita su questo nuovo impianto – di consumi specifici di combustibile e delle relative emissioni allo scarico. Del sistema viene rappresentato il flusso temporale dell’energia durante le corse (utilizzando i profili di carico misurati al vero) unitamente alla sintesi delle potenze erogate; particolare attenzione viene riservata alla definizione dei cicli di carica e scarica delle batterie i quali influenzano direttamente i rendimenti del sistema di propulsione e, con essi, i livelli di consumi ottenibili. Per dare una dimensione ai miglioramenti ottenibili, i risultati della simulazione vengono posti a confronto con quelli ottenuti dalle prove al vero sul sistema tradizionale; viene così dimostrato che, con l’adozione del sistema proposto, sebbene le riduzioni di consumi specifici non siano di estremo rilievo, il contenimento delle emissioni allo scarico è di proporzioni tali da giustificare le complicazioni derivanti dall’adozione di un sistema non convenzionale. 16) F. Balsamo, A. Paciolla, F. Quaranta: "Monitoraggio ed elaborazione dati di bordo", Tecnologie & Trasporti per il Mare - L’Automazione Navale, Anno XXVI, n° 10, Novembre 1995, pp. 28 – 30 Viene presentato lo studio del funzionamento dei natanti destinati alla navigazione in acque interne e costiere evidenziandone la criticità dal punto di vista dell’impatto ambientale e proponendo le soluzioni alternative in fase di studio. 17) F. Balsamo, A. Paciolla, F. Quaranta: "L’acquisizione a bordo dei dati di propulsione e di navigazione", La Termotecnica; Anno L, n° 3, Marzo 1996, pp. 65 – 72 Vengono presentati gli ultimi sviluppi nella composizione del sistema di acquisizione dati utilizzato per le prove in mare e vengono riassunte le esperienze condotte al vero nonché le ipotesi di sistemi alternativi ideati per risolvere il problema della riduzione dei consumi specifici di combustibile e dell’inquinamento ambientale per la navigazione prossima ai centri abitati. Vengono mostrati i risultati di alcune prove condotte con il sistema descritto nonché – per la prima volta – i dati ricavati durante alcune campagne di prova eseguite sul traghetto “Sibilla” della CaReMar in regolare servizio tra Napoli e le isole del golfo. 18) F. Balsamo, A. Brighenti, F. Quaranta: Apparato di propulsione ibrido - studio preliminare del sistema, documento n.500012-REL-0000T001, progetto ECE LIUTO (D.G. XXII), 13/1/97 Curriculum scientifico e di dattic o di Franco Quaranta - pag. 7 Lo studio, eseguito nell'ambito del progetto LIUTO, definisce i requisiti e le caratteristiche di progetto di un sistema di generazione ibrida di energia da installare su vaporetti. Destinato al sistema di propulsione del vaporetto LIUTO, esso permette di definire la massa e le dimensioni di massima degli apparati principali necessari per il progetto navale; l'obiettivo principale è stato focalizzato nella scelta del miglior compromesso tra efficienza energetica e limitazione emissioni inquinanti, flessibilità operativa, di allestimento e manutenibilità, costo del sistema. Dopo una breve discussione sui tipi di sistemi ibridi disponibili, vengono sintetizzati i calcoli della domanda di potenza ed energia per l'esecuzione delle missioni tipiche dei battelli in esame. Vengono poi definiti in dettaglio la filosofia di esercizio e controllo del sistema, con l'ausilio di schemi funzionali, il modello del sistema di produzione e trasformazione dell'energia e i criteri di dimensionamento dei sottosistemi. Sono riportati in dettaglio la metodologia di progetto seguita, i modelli di richiesta di potenza utilizzati, i modelli di accelerazione e decelerazione di riferimento, le simulazioni dei profili di potenza dell’ibrido. 19) F. Balsamo, A. Paciolla, F. Quaranta: Preliminary considerations about the full scale tests to determine the environmental impact of the present M/Bs and the LIUTO hull, report DINLIUTO-WP42-1-V1, progetto ECE LIUTO (D.G. XXII), 11/7/97 Questo lavoro contiene tutte le considerazioni ed i calcoli preliminari alle attività da svolgere nell’ambito del progetto LIUTO, WP 4.2. Esso si apre con l’inquadramento del problema del “wake wash” sulle banchine lagunari e sugli studi già realizzati al riguardo; si passa poi a descrivere le metodologie di prova che si intende effettuare e le relative strumentazioni da realizzare allo scopo. Dall’analisi dei fenomeni da studiare, si traggono i valori presumibili delle grandezze da misurare (campo di velocità dell’acqua ed altezza dell’onda prodotta dalle perturbazioni generate dalla navigazione) e si fornisce il dettaglio delle strumentazioni da usare per la misura. 20) F. Balsamo, A. Brighenti, S. Miranda, A. Paciolla, P. Pagan, C. Pensa, F. Quaranta: "The contribution of DIN in the LIUTO European project", IMAM ‘97 - Istanbul, novembre 1997 Vengono riassunti tutti gli studi condotti nel quadro del progetto LIUTO; e ciò sia nell’inquadramento del problema e definizione dello scenario operativo, sia nel campo della progettazione della carena, sia nella definizione e realizzazione del sistema di valutazione dell’impatto idrodinamico dell’imbarcazione. 21) F. Balsamo, A. Paciolla, F. Quaranta: Final report on the preliminary full scale tests carried out in Venice in July 1997, report DINLIUTO-WP42-5-V1, progetto ECE LIUTO (D.G. XXII), 19/2/98 Nel luglio del 1997, nello scenario del progetto LIUTO, fu deciso di eseguire delle preprove al vero in modo da testare il sistema di misura nelle condizioni in cui sarebbe poi stato utilizzato durante le prove finali: prove in canale, con passaggio casuale di imbarcazioni; prove in acque libere, con passaggio di un battello a disposizione; prove in prossimità di un battello in manovra. Nel lavoro viene descritta la metodologia utilizzata, vengono ripercorse le analisi preliminari – che avevano portato alla messa a punto del sistema di misura – e vengono descritti i risultati della campagna di prova eseguita. Tali risultati vengono riportati sotto forma di velocità dell’acqua e di altezza d’onda generata nelle varie condizioni di prova; per i casi in cui il M/B era a disposizione, vengono altresì tracciate le rotte percorse e le distanze relative dai punti di misura predisposti. Curriculum scientifico e di dattic o di Franco Quaranta - pag. 8 Alla fine vengono commentati e criticati gli assetti sperimentati e vengono proposte alcune soluzioni alternative in vista della messa a punto finale del sistema di prova. 22) F. Balsamo, A. Paciolla, F. Quaranta: "A system for the experimental determination of the hydrodynamic impact of M/B operating in Venice", PRADS ‘98, Den Haag, settembre 1998, in Pratical Design of Ships and Mob ile Units, Elsevier Science – presentato al congresso dal candidato Il lavoro, inserito nel quadro delle attività previste dal progetto LIUTO, descrive la metodologia seguita per valutare l’impatto idrodinamico del passaggio di un vaporetto sulle strutture presenti sulle banchine veneziane e riporta le risultanze delle prove sperimentali. La determinazione di tale impatto è stata realizzata misurando la velocità dell’acqua e l’altezza d’onda generate dal passaggio di un vaporetto la cui rotta e velocità sono state oggetto di misure con utilizzo di GPS. Partendo dall’inquadramento del problema del deterioramento delle coste lagunari (e, più specificamente, delle banchine dei canali veneziani) viene esposta la metodologia ideata e seguita per realizzare le prove al vero; vengono poi rappresentati i risultati - ottenuti in fase di postelaborazione dei dati raccolti e di loro sintesi - attraverso diagrammi temporali che riportano le grandezze misurate. Vengono altresì esposte le varie questioni relative ai molti aspetti sperimentali di cui si compongono tali tipi di prove, dal settaggio dei sensori, agli azzeramenti, agli altri problemi di disturbo che è impossibile evitare del tutto in condizioni di prova in zone dove la navigazione è estremamente intensa. 23) F. Balsamo, A. Paciolla, F. Quaranta: The calib ration of the sensors for the measurement of the water velocity (part 1), report DINLIUTOsens, ECE LIUTO progetto (D.G. XXII), 2/2/99 Viene descritta l’accurata serie di analisi compiute sul sensore attrezzato per i misuratori di velocità destinati a definire il campo delle velocità generato nell’acqua dal passaggio della carena; vengono riportati i risultati del test di accuratezza della misura ed in particolare di quelli di isteresi, ripetibilità e linearità nella risposta dal sensore provato su un apparecchio realizzato appositamente per simulare le condizioni di funzionamento al vero del sensore. 24) F. Balsamo, A. Paciolla, F. Quaranta: Final report on the full scale tests on the environmental impact of the conventional M/B and the new LIUTO b oat, report Nº DINLIUTO-WP42-F, progetto ECE LIUTO (D.G. XXII), 7/4/2000 In questo lavoro riassuntivo delle operazioni compiute nell’ambito del WP4.2 del progetto LIUTO sono riportati delle prove finali di comparazione tra l’impatto idrodinamico del M/B LIUTO e del vaporetto convenzionale. Prima di ciò vengono riportati gli aspetti metodologici essenziali seguiti per realizzare correttamente le prove al vero; in particolare vengono descritte le prove eseguite sulla strumentazione per rivelarne le caratteristiche essenziali (come quelle di risonanza alle forzanti dovute al moto ondoso generato dai passaggi dei battelli in prova) e validarne l’idoneità alla misura da realizzare. Viene poi descritta tutta la preparazione della strumentazione e del sito di prova; la presentazione dei risultati è sotto forma del tracciato di passaggio dei M/B e delle relative velocità dell’acqua ed altezza dell’onda provocate. 25) F Balsamo, A.Paciolla, F. Quaranta: Some considerations about the comparison with the present M/B LIUTO, internal report, June 2000 Curriculum scientifico e di dattic o di Franco Quaranta - pag. 9 Si presentano e si discutono i principali risultati dei test al vero in termini di formazione ondosa (definita dal relativo spettro energetico) e di profili delle velocità dell’acqua perturbata dal passaggio della carena. Vengono riportati in forma sintetica i risultati delle prove in comparazione tra la perturbazione complessiva generata dal passaggio del vaporetto convenzionale e dell’imbarcazione innovativa. 26) F. Balsamo, S. Miranda, C. Pensa, F. Quaranta: "Full scale tests on a high speed waterjet catamaran: monitoring and analysis of the working conditions, evaluation of the ship - model correlation procedures"; IMAM 2002 - Rethimno (Creta - Grecia), maggio 2002 – presentato al congresso dal candidato Con questo lavoro inizia la descrizione un’attività di ricerca finanziata con fondi erogati dalla Regione Campania ex lege 41/94 (a seguito della presentazione di un progetto di ricerca di cui il candidato era responsabile scientifico) che ha portato all’analisi del funzionamento ed alla definizione di alcune caratteristiche di navigazione di un catamarano destinato al trasporto di passeggeri tra Napoli e le isole del golfo; oltre a monitorizzare il funzionamento al vero dell’imbarcazione (condizione che fornisce informazioni preziose per la gestione) si è arrivati a fornire le prime indicazioni concrete circa il rendimento complessivo di propulsione, parametro di difficile valutazione quando la propulsione è realizzata con idrogetti – come nel caso esaminato. La valutazione del rendimento globale di propulsione ηp = PE/PD richiede la conoscenza della potenza al mozzo e di quella effettiva; la prima delle due è stata ricavata dalle prove in mare (la posizione dei sensori torsiometrici è tale da permettere proprio la valutazione di questo parametro). La definizione della potenza effettiva ha posto qualche problema in più dal momento che non è praticamente possibile derivarla da prove al vero; disponendo di prove in vasca sul modello in scala 1:13 – sebbene eseguite con dislocamento non uguale a quello proprio dell’imbarcazione durante le prove al vero – si è potuto procedere alla valutazione per estrapolazione del valore della potenza effetti va e, con essa, del rendimento globale di propulsione. Naturalmente, per completare la valutazione della potenza effetti va, è stato necessario apprezzare alcune sue componenti come la resistenza delle appendici e quella d’aria; per la prima sono state riportati in percentuale i valori letti in vasca, per la resistenza d’aria è stata utilizzata la formula di Hughes. I risultati così ottenuti sono stati comparati con quelli disponibili per gli idrogetti in adozione alla nave studiata, mostrando una sostanziale coerenza con essi e fornendo, in definitiva, un contributo originale alla previsione della potenza nel caso di navi simili a quella oggetto della sperimentazione presentata. 27) F. Balsamo, S. Miranda, C. Pensa, F. Quaranta: "Analisys of the operations of a catamaran in service in the Neapolitan gulf; comparison between full scale trials and towing tank tests"; FAST 2003 - Ischia (Napoli), ottobre 2003 – presentato al congresso dal candidato Proseguendo l’indagine descritta in 26), sono state realizzate altre serie di prove al vero con rilievo accurato, oltre che dei parametri legati alla propulsione ed alla navigazione del catamarano, anche di quelli – il dislocamento, in primis – che qualificano le condizioni di navigazione. Ripetendo in vasca le condizioni di navigazione rilevate al vero, è stato possibile ottenere, per trasferimento vasca-mare, un valore più accurato della potenza effettiva P E e, con essa, del rendimento propulsivo globale. Il lavoro sintetizza tali sperimentazioni, ne evidenzia le metodologie, compara i dati ricavati con quelli forniti dal produttore dell’idrogetto e ne commenta le discrepanze. Curriculum scientifico e di dattic o di Franco Quaranta - pag. 10 28) F. Balsamo, F. Quaranta: "Le prove al vero del naviglio da diporto: procedure e finalità"; SEA-MED 2004, Messina, 2 luglio 2004 Vengono analizzate nel dettaglio le tematiche relative alle prove al vero delle prestazioni esaminando, per ciascuno dei parametri rilevati, le tecniche adottate, i problemi da superare, le strumentazioni idonee. Dal momento che, per effettuare lo screening del funzionamento di una imbarcazione, è necessario misurare anche grandezze come dislocamento ed assetto, vengono fornite alcuni indicazioni – tratte dalla lunga esperienza degli autori in materia di prove in mare – utili ad eseguire con successo queste operazioni. Riguardo alle prove di potenza, poi, viene tratta la metodologia messa a punto per superare il problema della misura della coppia attraverso strumentazioni basate su applicazioni estensimetriche e vengono messe in rilievo tutte le tecniche adottate per superare i molti problemi operativi che sorgono durante il rilievo. Vengono fornite, infine, indicazioni operative per realizzare una serie completa di indagini sperimentali sul funzionamento di una imbarcazione e per eseguire il monitoraggio continuo delle sue prestazioni. 29) T. Coppola, A. Paciolla, F. Quaranta: "On the design of propulsion systems and hull weight estimates for high-speed ferries"; 4th International Congress on Maritime Technological Innovations and Research (ICMTIR) - Barcelona, 20 - 22 October 2004 Vengono riportate le risultanze di un’analisi statistica operata su database disponibili presso il Dipartimento di Ingegneria Navale di Napoli dai quali vengono tratti dati utili alla determinazione dei parametri delle navi veloci durante la fase di primo progetto. Vengono analizzate le dipendenze di tali parametri da quelli relativi all’esercizio della nave (velocità di avanzo, resistenza presumibile al moto, numero di Froude, ecc.) e, tenendo conto dell’esperienza di Posdunine, vengono ricavate altre dipendenze statistiche utili ai fini di migliorare la qualità delle previsioni eseguite. Ulteriori indicazioni utili al primo progetto delle navi veloci sono fornite applicando una procedura originale che permette di stimare in particolare il peso scafo: vengono fornite le relazioni approssimate per il calcolo delle derivative presenti nell’equazioni ottenute con lo sviluppo in serie di Taylor. Infine, vengono forniti i range – calcolati sempre per via statistica - dei coefficienti β presenti nelle relazioni approssimate, validi per le monocarene (solo pax e car/pax). A completamento delle previsioni di pesi ed ingombri, vengono presentati gli esiti di una analisi di regressione operata su un vasto campione di motori diesel al fine di calcolare pesi ed ingombri. 30) F. Balsamo, F. Quaranta: "Low emission propulsion plants for urban and coastal transportation"; IMAM 2005 – Lisbona (Portogallo) - memoria accettata per la presentazione al congresso che si terrà tra il 26 ed il 30 settembre 2005 Viene proposto il tema del trasporto pubblico in zone costiere o provviste di canali di navigazione interna; per quei casi, nell’ottica di ridurre l’impatto ambientale del trasporto pubblico urbano, si propone l’attivazione di linee di collegamento via costa o via canale con servizio passeggeri. Per contenere l’impatto ambientale si propongono sistemi di propulsione alternativi, capaci di ridurre consumi ed emissioni allo scarico; al fine di proporre un’applicazione reale, in collegamento con uno studio simile tendente a dimostrare l’applicabilità di una soluzione del genere per la città di Genova, è stato simulato l’esercizio di un battello di linea utilizzando sia un sistema di propulsione convenzionale, sia un sistema ibrido diesel-elettrico. Dal risultato del confronto si evince la convenienza del sistema ibrido specialmente quando il grado di irregolarità del carico è più Curriculum scientifico e di dattic o di Franco Quaranta - pag. 11 elevato; si desume altresì come l’applicazione del sistema alternativo riduca le emissioni nocive in maniera drastica. 31) T. Coppola, A. Paciolla, F. Quaranta: "On the problem of the machinery choice and hull weight"; IMAM 2005 – Lisbona (Portogallo) - memoria accettata per la presentazione al congresso che si terrà tra il 26 ed il 30 settembre 2005 In prosecuzione delle conclusioni tratte nel lavoro 29) è stata puntualizzata l’analisi del database nei suoi aspetti principali sia per le monocarene sia per i catamarani (only pax e car/pax per entrambe le tipologie di carena) e, quindi, la procedura per ottenere la stima delle principali dimensioni dei fast ferry. È stato esteso il calcolo in serie di Taylor per la determinazione del peso scafo, anche ai catamarani (only pax e car/pax) fornendo i relativi coefficienti β delle relazioni approssimate. È stata messa a punto, inoltre, la procedura per la determinazione dei pesi e degli ingombri dei motori ampliando il database con l’immissione dei dati relativi alle turbine a gas ed effettuando le relative regressioni. La collocazione editoriale dei lavori realizzati è la seguente: -) 14 presentati a congressi internazionali -) 1 presentato a congresso nazionale -) 5 lavori pubblicati su riviste nazionali -) 1 pubblicato dal CNR -) 6 pubblicati nel quadro del progetto “LIUTO” -) 4 pubblicazioni del Dipartimento di Ingegneria Navale • Responsabilità di progetti di Ricerca Il candidato è stato responsabile scientifico del progetto “Analisi energetica del funzionamento di un mezzo veloce destinato al collegamento tra Napoli ed i porti dei comuni rivieraschi” finanziato dalla Regione Campania ex lege 41/94 (annualità 1997 e 1998) per complessive £ 90.000.000, erogate tra il 2000 ed il 2002. Ha partecipato (come “personale universitario dell’Università sede della ricerca”) a tutti i progetti di ricerca nel campo dell’impiantistica navale finanziati nel Dipartimento di Ingegneria Navale di Napoli. Attività didattica Il candidato è stato impegnato in attività didattiche sin dal suo ingresso in servizio nel 1991. Nel seguito, si sintetizzano le attività svolte in questo campo. • Didattica integrativa e di supporto Tra gli Anni Accademici 1991/92 e 1999/2000 ha partecipato attivamente alla didattica del corso di “Impianti di Propulsione Navale” tenendo alcune lezioni integrative e di esercitazione sui seguenti argomenti: - definizione dei parametri in gioco nella propulsione navale, ricavo della potenza propulsiva dagli strumenti analitici disponibili o con le prove di autopropulsione; - curve di potenza di una nave e sua dipendenza dalle condizioni di navigazione e propulsione; - strumenti di rappresentazione dei parametri legati alla propulsione: diagrammi di layout, per la scelta del motore primo, e di carico per la rappresentazione del funzionamento; concetti di MCR e CMCR Curriculum scientifico e di dattic o di Franco Quaranta - pag. 12 - propulsione con eliche a passo fisso: diagramma di carico con e senza alternatoreasse; - propulsione con eliche a passo variabile: diagramma di carico con e senza alternatore-asse; caratteristiche di crash-stop - il problema dei bassi carichi per motori ad alto grado di sovralimentazione: caso dei motori 2T e 4T; metodi di contrasto ai fenomeni di innalzamento del carico termico. Tra gli Anni Accademici 1994/95 e 1997/98 ha partecipato attivamente alla didattica del corso di “Impianti Navali” tenendo alcune lezioni integrative e di esercitazione sui seguenti argomenti: - gli impianti per il trattamento a bordo dei combustibili: variazione negli anni della composizione dei combustibili utilizzati e delle sostanze contenute in essi; effetti sui motori di alcune sostanze ammesse alla combustione, metodi di contrasto utilizzati, impianti adibiti al trattamento dei combustibili, presentazione di schemi reali; - impianti di trattamento degli emessi allo scarico dai motori navali; emissioni dai motori marini di piccolo taglio e metodi di abbattimento; la sperimentazione sui grandi motori; i sistemi SCR. Queste attività sono certificate dai registri delle lezioni regolarmente depositati alla fine di ogni Corso dal docente ufficiale, prof. Antonio Paciolla, e vengono documentate specificamente nella dichiarazione del docente stesso, presentata tra i documenti e titoli utili ai fini della valutazione. • Supplenze universitarie Dall’Anno Accademico 1995/1996 il candidato è supplente, senza soluzione di continuità, del Corso di “Apparecchiature e Strumenti di Bordo” – inserito come esame di indirizzo a scelta al quinto anno del Corso di Laurea in Ingegneria Navale e Meccanica prima e Ingegneria Navale poi – ed ha sviluppato il seguente programma: - la navigazione: punto nave e posizione, metodi di definizione, la bussola magnetica, la bussola giroscopica, elementi di geometria terrestre - le onde E/M: modello ondulatorio, velocità, spettro elettromagnetico, polarizza zione, potenza media, modalità di propagazione, caratteristiche degli strati dell’atmosfera - radiotecnica: antenne, diagrammi di radiazione, isotropia, direzionalità, omnidirezionalità, guadagno, antenna parabolica, trasmettitore, ricevitore, canali radio, trasmissioni digitali; - il radar: principio di funzionamento e tipologie, il radar nautico, frequenze, propagazione delle microonde, visibilità, effetti della rifrazione atmosferica, logica del radar ad impulsi, elementi, equazione radar, riflettori, radarfari, racon radar, sea clutter, potere risolutore telemetrico e goniometrico, cautele nell’installazione a bordo e nel contatto con le microonde; - sistemi di navigazione satellitare: satelliti, orbite, velocità, orbite geostazionarie; il GPS: caratteristiche segmenti, principio di funzionamento, errori, GPS differenziale; sistemi INMARSAT, METEOSAT, risponditori SART, boe EPIRB e gli altri sistemi di sicurezza previsti dal GMDSS; - l’ecoscandaglio: caratteristiche, propagazione e velocità delle onde acustiche nell’acqua, principio di funzionamento e schema, generatori del segnale, installazione - il radiogoniometro: principio di funzionamento, triangolazione con i radiofari e ricerca navi in avaria, diagramma di radiazione, antenna di verso, errore di sito - il solcometro: misura relativa ed assoluta della velocità della nave, i tipi in uso a bordo; il solcometro di Pitot: equazione caratteristica, installazione - principi di misura: i sistemi di misura automatici, sensori e trasduttori, accuratezza, isteresi, linearità, ripetibilità ed altre caratteristiche delle misure. Curriculum scientifico e di dattic o di Franco Quaranta - pag. 13 Come sussidi didattici per lo studio degli argomenti trattati nel Corso, ha indicato, i seguenti testi: - G. Carrera: Lezioni del Corso di Apparecchiature e Strumenti di Bordo (Rev. 2000), DINAV, Genova - M. J. Skolnik: Introduction to RADAR systems, MC Graw-Hill International Editions, 2001, ISBN 0-07-118189-X - P. Monti: Tecniche radar navali, Calderini, 1981; - G.J. Sonnenberg: Radar and electronic navigation, Butterworths, 1988; - M. Vultaggio, G. Han: Sistemi di posizionamento a copertura globale, Istituto di Navigazione "G. Simeon", I.U.N. Napoli, 1994; - M. Vultaggio, A. Greco, G. Han: "Measurement of DGPS in the gulf of Naples", The fourth International Conference on Differential Satellite Navigation Systems, Bergen, 1995; - R.J. Urich: Principles of underwater sound, McGraw-Hill, 1983; - P.C. Etter: Underwater acousting modeling, Elsevier Applied Sciences, 1991, ISBN 185166-528-5; - Iachino: Girobussole, Istituto Idrografico della Marina, Genova, 1956; - F. Balsamo: I sensori a bordo delle navi, a cura del DIN, Napoli, 1994; - SOLAS Consolidated Edition, 1997, IMO, London; - F. Quaranta: Principi di Navigazione, DIN, Napoli, 2002; - F. Quaranta: Complementi di Apparecchiature e Strumenti di Bordo, DIN, Napoli, 2005. I lavori oggetto degli ultimi due riferimenti sono scaricabili direttamente dal sito web del candidato; gli altri sono disponibili nella Biblioteca del Dipartimento o in quella di Facoltà. A completamento dei Corsi di Apparecchiature e Strumenti di Bordo, il candidato ha organizzato seminari tenuti da esperti della produzione e delle tecniche radar al fine di mettere gli studenti a diretto contatto con realtà di rilievo nel settore delle apparecchiature di navigazione; inoltre, al termine di ogni Corso, gli studenti sono stati invitati ad una visita a bordo – effettuata, generalmente, su navi di linea della Compagnia di Navigazione “Tirrenia” – durante la quale hanno potuto prendere visione, spesso per la prima volta durante la loro carriera universitaria, delle apparecchiature di coperta. Queste attività hanno permesso agli studenti coinvolti (molti dei quali prossimi alla laurea) di prendere i primi contatti con il mondo del lavoro e di vivere in prima persona alcuni aspetti della realtà professionale nel campo dell’Ingegneria Navale in cui stanno per inserirsi. Dall’Anno Accademico 1998/1999 è supplente, senza soluzione di continuità, del Corso di “Impianti Navali” – inserito come esame di indirizzo a scelta al quinto anno del Corso di Laurea in Ingegneria Navale e Meccanica prima e Ingegneria Navale poi – ed ha sviluppato il seguente programma: - elementi di meccanica ed idraulica: le grandezze in gioco, equazioni caratteristiche (isotropia della pressione, continuità, energia), pompe; - impianti oleodinamici: caratteristiche generali, applicazioni tipiche, pressioni e portate, costi d’impianto, schemi generali, pompe volumetriche, elementi del circuito, centraline, presentazione schemi di circuiti reali, progetto dei circuiti e proporzionamento delle sue parti; - servizi di sentina, zavorra, antincendio: schemi, interconnessione, pompe, norme SOLAS – RINa per l’impianto di sentina, elementi del circuito, presentazioni di sistemi esistenti, progetto dell’impianto; Curriculum scientifico e di dattic o di Franco Quaranta - pag. 14 - bilanciamento dei traghetti: bilanciamento trasversale e longitudinale, schema e pompe, operazioni, controllo, elementi del circuito e loro caratteristiche generali; - protezione catodica: corrosione dello scafo e dei propulsori, fenomeni elettrochimici, protezione con anodi sacrificali e con sistemi a correnti impresse; - lavaggio delle cisterne: gas inerti, produzione, stoccaggio e distribuzione a bordo, costo ed impiego, generatori a bassa ed alta pressione, combustibili utilizzati, infiammabilità del gas di greggio, protezione, reinertizza zione e lavaggio delle cisterne, “crude oil washing”, macchinette lavatrici; - trattamento a bordo del combustibile: evoluzione dei combustibili in uso nel campo navale, classificazioni, sistemi di trattamento, componenti, procedimento di depurazione del combustibile, presentazione schemi reali, principi per il proporzionamento del sistema. Come sussidi didattici per lo studio degli argomenti trattati nel Corso, ha indicato, i seguenti testi: - R. L. Harrington: Marine Engineering, SNAME, 1992, ISBN 0-939773-10-4; - O. Caocci: Macchine Marine, vol. 3, CEDAM Padova, 1984; - R. Della Volpe, Macchine, Liguori, Napoli, 1994, ISBN 88-207-2317-4; - U. Belladonna: Elementi di oleodinamica, Biblioteca Tecnica Hoepli, 2001, ISBN 88203-2838-0; - H. Speich, A. Bucciarelli: Manuale di oleodinamica, tecniche nuove, 2002, ISBN 88-4811042-8; - G. Landri, A. Paciolla, F. Quaranta: "Combustibili e lubrificanti per motori diesel marini: problematiche, normative, sperimentazioni", La Termotecnica, ottobre 1989; - F. Quaranta: Impianti per il trattamento a bordo del combustibile, Dipartimento di Ingegneria Navale, Napoli, 1993; - F. Quaranta, C. Sabatino: Elementi di calcolo degli impianti oleodinamici, Università di Napoli "Federico II", 2003. I lavori oggetto degli ultimi tre riferimenti sono scaricabili direttamente dal sito web del candidato; gli altri sono disponibili nella Biblioteca del Dipartimento o in quella di Facoltà. A completamento dei Corsi di Impianti Navali, il candidato ha organizzato seminari tenuti da esperti della produzione e della gestione degli impianti tecnologici di bordo al fine di mettere gli studenti a diretto contatto con realtà tecniche di rilievo nel settore degli impianti navali; inoltre, al termine di ogni Corso, gli studenti sono stati invitati ad una visita a bordo – effettuata, generalmente, su navi di linea della Compagnia di Navigazione “Tirrenia” – durante la quale hanno potuto prendere visione, spesso per la prima volta durante la loro carriera universitaria, degli impianti di bordo e del loro funzionamento. Queste attività hanno permesso agli studenti coinvolti (molti dei quali prossimi alla laurea) di prendere i primi contatti con il mondo del lavoro e di vivere in prima persona alcuni aspetti della realtà professionale nel campo dell’Ingegneria Navale in cui stanno per inserirsi; più di una volta, queste esperienze didattiche effettuate a margine del Corso ufficiale hanno suggerito all’allievo di chiedere di poter realizzare la propria tesi su un argomento impiantistico, approfondendo temi sentiti durante il Corso, raccontati da tecnici intervenuti nei seminari ovvero a bordo durante la visita annuale. Negli Anni Accademici 2003/2004 e 2004/2005 ha tenuto, per supplenza, il corso di “Apparecchiature e Strumenti di Bordo” di 3 crediti, inserito come esame di indirizzo a scelta al terzo anno del corso di studi in Ingegneria Navale del nuovo ordinamento. Il programma eseguito è stato tratto da quello del Corso destinato agli allievi della Laurea quinquennale, con alcune limitazioni nell’approfondimento della teoria delle onde E/M, della radiopropagazione, dell’ecoscandaglio e del radiogoniometro. Anche per questi Corsi Curriculum scientifico e di dattic o di Franco Quaranta - pag. 15 sono stati tenuti seminari da parte di esperti esterni e sono state effettuate le visite annuali a bordo, secondo le modalità riportate per l’analogo Corso tenuto nel quadro del precedente ordinamento. Negli Anni Accademici 2003/2004 e 2004/2005 ha tenuto, per supplenza, il corso di “Tecnologia degli Impianti di Bordo”, modulo di 3 crediti del Corso di “Impianti Navali”, inserito come esame obbligatorio al terzo anno del corso di studi in Ingegneria Navale del nuovo ordinamento. Il modulo complementare è quello di “Gestione degli Impianti di Bordo”, tenuto, negli stessi Anni Accademici, dal prof. Flavio Balsamo. Il programma eseguito è tratto da quello del Corso destinato agli allievi della Laurea quinquennale, privato degli aspetti di natura progettuale che gli allievi potranno approfondire nel corso di “Progetto degli Impianti Navali”, previsto per il secondo anno della Laurea Magistrale in Ingegneria Navale come esame di indirizzo a scelta. Anche per questi Corsi sono stati tenuti seminari da parte di esperti esterni e sono state effettuate le visite annuali a bordo, secondo le modalità riportate per l’analogo Corso tenuto nel quadro del precedente ordinamento. Complessivamente, il candidato ha tenuto 21 Corsi a livello universitario: 17 di essi – di 80 ore ciascuno – destinati agli studenti del vecchio ordinamento degli studi (laurea quinquennale); 4 – di cui 2 obbligatori, di 3 crediti ciascuno – destinati agli studenti del nuovo ordinamento (laurea triennale). • Altri Corsi sostenuti in ambito universitario Negli Anni Accademici 2001/2002 (per 10 ore complessive) e 2002/2003 (per 22 ore complessive), nel quadro del progetto di incentivazione didattica, “Acquisizione di un metodo di lavoro finalizzato alla preparazione e stesura della tesi di Laurea”, ha tenuto dei corsi di preparazione alla tesi per studenti prossimi alla Laurea, sui seguenti argomenti: - la tesi di Laurea dal punto di vista impiantistico: valutazione della resistenza al moto della nave, condizioni di moto della nave, condizioni di funzionamento della nave, riflessi nella determinazione della potenza propulsiva totale, scelta del motore primo di propulsione tenendo conto di engine e sea margin, ottimizza zione del motore al CMCR, problemi di funzionamento, diagramma di carico di un motore - la scelta del motore primo per la propulsione: diagrammi di layout per tipologia di motore, tracciatura del load diagram, scelta dei motori 2T, 4T semiveloci e veloci, riduttori, ricavo di dimensioni e pesi; esempi di scelta - problemi di gestione del motore primo e degli ausiliari; progetto e gestione dell'apparato motore con produzione di energia elettrica con alternatore asse e coasse; recupero energetico e cogenerazione - la realizza zione di parti monografiche della tesi in Ingegneria Navale di argomento impiantistico; possibilità e modalità di approfondimenti sui seguenti tipi di impianto: oleodinamico, pneumatico, idraulico (sentina, zavorra, antincendio, bilanciamento), generazione dell'energia elettrica, protezione catodica, trattamento del combustibile, inertizza zione delle cisterne, refrigerazione del carico • Corsi IFTS Nell’anno 2004 ha insegnato nell’ambito del progetto “Disegnatore Progettista e Gestore Operativo di Strutture e Impianti di Unità Navali” tenendo i corsi di “Impiantistica e Macchinari di Bordo” e “Normative per la sicurezza della nave” per un totale di 72 ore sviluppando il seguente programma: Curriculum scientifico e di dattic o di Franco Quaranta - pag. 16 Impiantistica e Macchinari di Bordo: - il mondo navale, il commissioning, i rapporti tra le parti nella gestione mercantile - la propulsione navale: eliche, rendimento di propulsione. - i motori navali: tipologie di motore per ogni tipologia di nave; diesel (lento, semiveloce, veloce), TV, TG, diesel-elettrico; i riduttori navali - produzione dell’energia elettrica per i servizi di bordo; diesel generatori convenzionali, alternatori asse, diesel elettrico - le principali sistemazioni in apparato motore - il disegno degli apparati di propulsione navale: tecniche e rappresentazioni - gli impianti di bordo: sentina, zavorra, antincendio, bilanciamento, oleodinamici, sistemi destinati alla protezione catodica, inertizza zione di cisterne e stive, trattamento del combustibile a bordo, disegno di schemi monofilari di impianto per gli impianti Normative per la sicurezza della nave - gli impianti soggetti alle normative: sentina, antincendio, inertizza zione - sistemi attivi e passivi, di prevenzione e protezione antincendio - evoluzione delle SOLAS: ’74 ed emendamenti; il RINa e la sicurezza - notazioni di classe per i vari tipi di nave; vincoli progettuali legati alla sicurezza, classi antincendio di paratie e ponti • Altri corsi sostenuti Nel gennaio dell’anno 2005 ha insegnato nell’ambito del progetto “ENVIROALISWATHVettore navale ibrido (foil-swath) a basso impatto ambientale e ridotto wake wash”, svolto dalla Rodriquez Cantieri Navali di Messina; in quello scenario ha svolto una parte del corso di “Oleodinamica Teorica” per complessive 26 ore, sviluppando il seguente programma: - sorgenti di energia per i dispositivi - caratteristiche generali dei sistemi oleodinamici, simbologie, norme UNI – ISO, sistemi di unità di misura - principi di idraulica / oleodinamica, principali parametri in gioco - i principi fondamentali: principio di Pascal, di continuità, dell’energia - pompe e compressori in circuito, e prevalenza totale, rendimento, equazione della potenza - le pompe volumetriche: caratteristiche generali, caratteristica, portata - applicazioni oleodinamiche tipiche del campo navale, pressioni e portate utilizzati, costi d’impianto e d’esercizio - schema generale di un sistema oleodinamico, componenti - i fluidi di servizio, i filtri, il piping, gli accumulatori, le centraline oleodinamiche - procedura di calcolo di un sistema oleodinamico, scelta della pompa, verifica a cavitazione - diagramma dell’andamento delle pressioni nel circuito - esempi di calcolo Ha consegnato agli studenti materiale didattico originale a supporto della docenza. • Sito web Dal 2001 è attivo un sito web (URL attuale: http://wpage.unina.it/quaranta), messo a disposizione dall’Ateneo napoletano, in cui il candidato espone le linee principali delle sue attività accademiche; oltre ai filoni di ricerca perseguiti, sono riportate le informazioni sui corsi tenuti unitamente ai sussidi didattici suggeriti, alcuni dei quali sono scaricabili dal web. Curriculum scientifico e di dattic o di Franco Quaranta - pag. 17 In una sezione dedicata alle pubblicazioni, sono elencati i lavori svolti dal candidato; la gran parte di essi può essere scaricata in versione conforme a quella pubblicata. • Altre attività legate alla didattica Il candidato è stato relatore delle seguenti Tesi di Laurea: - “Progetto di massima di un'imbarcazione a motore con velocità di 27 kn per crociere nel Mediterraneo e 7 persone”, candidato Ranieri Quinzii; AA 1996/97 - “Progetto di massima di una monocarena veloce per il trasporto di passeggeri ed auto”, candidati: Stefano Di Mauro, Catello Girace; AA 1998/99 - “Progetto di massima di una petroliera a doppio scafo da 32500 TPL”,candidati: Breda, Parisi; AA 1999/2000 - “Progetto di massima di una nave traghetto passeggeri roll on roll off con impianto di propulsione azimutale elettrico”; candidati: Francesco Caprio, Stefano Scotto di Santolo, AA 1999/2000 - “Progetto di massima di un catamarano polifunzionale da pesca di 20 m”; candidato: Carmelo Cartalemi; AA 2001/2002 - “Progetto di massima di un peschereccio per la pesca a circuizione del tonno”; candidati: Edoardo Recchi, Marco Sassano; AA 2002/2003 - “Progetto di massima di una nave per il trasporto di prodotti chimici di classe IMO I II - III da 6700 t”; candidati: Giuseppe Strignano, Domenico Vagnati; AA 2002/2003 - “Progetto di massima di una nave traghetto Ro-Pax per il trasporto di 250 passeggeri e 80 semirimorchi”; candidati: Francesco Iaccarino, Diego Russo; 2002/2003 - “Progetto di massima di una nave adibita alla produzione ed al trasporto di acqua potabile per rifornire zone a scarsa disponibilità idrica”; candidato: Fabio Russo; AA 2003/2004 - “Progetto di massima di una nave traghetto”; candidati: Vincenzo Oliva, Antonio Riccardi; AA 2004/2005 - “Nave per trasporto passeggeri ed autoveicoli destinata a rotte mediterranee”; candidato: Raffaele Matrisciano; AA 2004/2005 - “Progetto di massima di una nave da crociera per il trasporto di 4000 passeggeri”; candidati: Carlo Incoronato, Biagio Pugliese; AA 2004/2005 - “Nave traghetto adibita al trasporto di persone e veicoli con profili di missione diversi estivo ed invernale”; candidati: Arturo Gasdia, Maurizio Marzocca; AA 2004/2005 Dal suo ingresso in ruolo, il candidato ha partecipato a sedute di esame di vari Corsi del suo settore scientifico-disciplinare; è stato ripetutamente membro della Commissione di Laurea in Ingegneria Navale (vecchio e nuovo ordinamento). È attualmente tutore degli addottorandi di Ricerca Giuseppe Di Pinto e Fabio Russo Ruoli e cariche accademiche Oltre ad essere membro dei Consigli di Dipartimento e di Corso di Laurea in Ingegneria Navale, il candidato ha ricoperto molte altre cariche elettive di rappresentanza dei Ricercatori. È stato eletto rappresentante in Consiglio di Facoltà nel 2000 e, alla sua elezione come membro del CCL in Ingegneria Navale (incompatibile con la rappresentanza in Facoltà, per l’Ateneo napoletano), nel 2002 ha dovuto rinunziare al periodo residuo di carica; è stato rieletto per questa rappresentanza nel maggio del 2005. È stato membro della Commissione permanente Cultura di Facoltà tra il gennaio 2000 ed il luglio del 2003. È membro del Senato Accademico (e della relativa Commissione Didattica) dell’Ateneo “Federico II” dal 1/11/2002. Curriculum scientifico e di dattic o di Franco Quaranta - pag. 18 Altre attività Il candidato si è interessato, in cooperazione con i principali operatori del trasporto pubblico locale, della costituzione e dello sviluppo di un Museo dei Trasporti pubblici (denominazione del progetto: “Museo Campano dei Trasporti”); nell’ambito di tale attività, ha collaborato al reperimento di circa 50 veicoli di interesse storico tra autobus, filobus, tram, vagoni di funicolari, funivie e materiale di allestimento legato al TPL. È stato coordinatore del “Comitato Scientifico per la Costituzione del Museo dei Trasporti”, organismo creato, per volere degli Assessori alla Mobilità ed all’Identità del Comune di Napoli, il giorno 8/1/1988 al fine di valutare la fattibilità dell’iniziativa museale e di promuoverne le prime attività pubbliche; di tale Comitato fecero parte alcuni dirigenti del Comune di Napoli, dell’ANM (Azienda Napoletana Mobilità) e CTP (Consorzio dei Trasporti Pubblici). Il lavoro di istruzione portò alla pianificazione delle attività, alla formulazione di una ipotesi consortile tra i partecipanti; permise, inoltre, la realizza zione di una mostra del trasporto pubblico che si tenne tra il maggio ed il luglio del 1998 negli spazi della “Città della Scienza” (Napoli) e che vide l’esposizione di molte vetture di grande interesse storico, portate in mostra dalle Aziende di trasporto pubblico operanti a Napoli ed in provincia dopo una minuziosa ed efficace operazione di restauro integrale. Data …………………. Firma…………………………………… Curriculum scientifico e di dattic o di Franco Quaranta - pag. 19