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ALCHIMIEONLINE Segnalibri – Maggio 2015 Una scienziata per le donne Sono srati pubblicati quasi contemporaneamente due romanzi su Trotula De Ruggiero, scienziata della scuola salernitana del sec.XI,entrambi frutto di studi approfonditi e di ambientazioni verosimili. Uno, di Memoli Alpicella – Storia di una leggendaria scienziata medievale – ed.Marin Cava dei Tirreni, descrive una donna che riesce a dividersi con abilità tra i ruoli di moglie, madre e scienziata, l'altro Trotula- di Paola Presciuttini ed.Meridiano Zero, mette in risalto la sensibilità molto contemporanea della protagonista. Le due autrici hanno affrontato con grande perseveranza un argomento complesso e controverso: quando si tratta di ricostruire e ritrovare opere di donne dei secoli antichi molto spesso si incontrano difficoltà in quanto non era facile accedere al sapere, prerogativa maschile e ottenere pubblico riconoscimento. Alla fine del seco XIV Chaucer affermava Mercurio ama la saggezza e la dottrina, Venere le spese e le baldorie,per questo motivo Trotula, nome usato dai Longobardi,era considerata tra le mogli cattive. Sono stati attribuiti a Trotula tre testi editi per la prima volta nel 2001 da M.H. Green. L'importanza dei trattati deriva dal fatto che affrontano secondo la tradizione di Ippocrate e Galeno le problematiche fisiche delle donne fino a quel momento riservate a levatrici e maghe. I medici a quanto si tramanda non ritenevano di dedicare attenzione alla salute delle donne che per molto tempo erano abituate a curarsi tra loro con l'ausilio della pratica secolare e della trasmissione del sapere fitoterapico. La stesura dei trattati sulle malattie delle donne che sono stati attribuiti a Trotula, anche se appaiono evidenti alcune manipolazioni maschili , fu determinato dal fatto che nel periodo in cui nacque Trotula a Salerno, poco dopo l'anno mille, la città era un concentrato di convivenze di diverse civiltà-per quanto fosse praticabile mille anni fa,mentre sembra difficle mlle anni dopo-.I dotti di lingua araba si trovavano a scambiare conoscenze mediche con i dotti greci, bizantini,latini e anche le mulierese salernitanae erano considerate da malati e medici. Questo permise ad una donna di dedicarsi alle problematiche femminili e di lasciare documentazione scritta , per secoli infatti i testi di Trotula sono stati di grande rilevamza scientifica, studiati dalla Sicilia al'Irlanda e così anche le sofferenze femminili sono diventate scienza.