Colpita da un pannello, è grave - Ordine dei Farmacisti di Vicenza

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Colpita da un pannello, è grave - Ordine dei Farmacisti di Vicenza
PIOVENE. Ieri mattina all'interno del magazzino della ditta "Uderzo"specializzata nella produzione di pavimenti in legno
Colpita da un pannello, è grave
Alla ditta "Uderzo" sono intervenuti i carabinieri e i tecnici dello Spisal. FOTOSERVIZIO STUDIO STELLA CISCATO
Marìolina Sola, imprenditrice
di 60 anni, rimasta schiacciata
da un tavolaccio di un quintale
mentre stava guidando il muletto
Elia Cucovaz
A dare l'allarme
è stata la colf
che l'ha trovata
priva di sensi
Ora è ricoverata
in rianimazione
Un'imprenditrice schiacciata
da un pannello di legno versa
in condizioni disperate nel reparto riamimazione del San
Bortolo. Mariolina Sola, di 60
anni, titolare della "Uderzo", è
stata trovata ieri mattina dalla
colf accasciata sotto un tavo- è in corso di accertamento da
laccio del peso di oltre un quin- parte dello Spisal dell'Ulss 4 e
tale, nel magazzino della sua per i rilievi sono intervenuti i
azienda specializzata nella carabinieri della stazione, che
produzione di pavimenti in le- si trova a poche decine di megno di via Monte Cengio 1, a tri dal luogo dell'incidente.
Piovene Rocchette.
Secondo le prime ricostruzioI medici del 118 l'hanno trova- ni, sembra che la donna stesse
ta in condizioni disperate e spostando dei bancali con un
per questo è stato disposto il muletto. Durante l'operazioricovero immediato a Vicen- ne avrebbe però urtato dei
za. La dinamica dell'incidente pannelli di truciolato alti oltre
3 metri che erano appoggiati
alla parete, causando la caduta.
Uno di questi le è precipitato
addosso, travolgendola e provocandole un violento trauma
cranico che l'ha lasciata priva
di sensi.
Non avendo dipendenti, in
azienda non c'era nessun altro. Verso le 9.30, tuttavia, è
passata di lì la collaboratrice
domestica impiegata nell'adiacente abitazione. La colf ha dato l'allarme e cercato di prestare i primi soccorsi alla datrice
di lavoro, fino all'arrivo dei sanitari.
I medici del Suem, constatando le gravi condizioni della signora Mariolina, l'hanno quindi trasferita d'urgenza all'ospedale San Bortolo di Vicenza,
dov'è stataricoveratanel reparto terapia intensiva, in prognosi riservata.
L'imprenditrice è molto nota
in paese e l'incidente ha destato impressione. Era rimasta vedova all'inizio dell'anno scorso per la morte del marito Bruno Rossi, direttore di banca.
Molto attiva nel mondo dell'associazionismo e del sociale, è
anche madrina della sezione
piovenese dell'associazione
nazionale carabinieri.»
ISTITUZIONALE A.ULSS N. 4
ISTITUZIONALE A.ULSS N. 4
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VIA GALLIENO
«Serve una
demolizione»
Prendo lo spunto dal servizio
pubblicato domenica 2 novembre a pag. 11 relativamente alla
stazione di servizio Ex Q8 e all'area tra via Legione Gallieno/
Porta Padova per chiedere suo
tramite all'amministrazione
comunale: a quando l'abbattimento dell' ex stazione di servizio all'angolo di Via Legione
Gallieno/ Via IV Novembre?
L'area in questione, acquistata a suo tempo dall'Ulss n. 6
"Vicenza", è stata data successivamente in gestione alle Aim,
che ne hanno fatto un parcheggio a pagamento. In base al
piano regolatore l'area aveva
destinazione a verde pubblico. Ebbene, com'è possibile
che sia ancora in piedi lo "scheletro" di quello che resta dell'ex stazione di servizio? E' stata cambiata nel frattempo la
destinazione d'uso dell'area?
Credo che un intervento di
demolizione - a salvaguardia
della tanta decantata tutela
delle vecchie mura - da parte
degli enti pubblici coinvolti sarebbe un esempio positivo di
come ci si deve comportare
per rispettare le norme. Invece mi sembra che allo stato gli
enti pubblici si comportino come o peggio dei privati.
Maurizio Casarotto
Vicenza
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ARZIGNANO/2. Parla il dg Giuseppe Cenci
L'ambulanza corre
9.000 volte all'anno
«Così salviamo vite»
Presentato daU'lUss 5 il bilancio
dell'attività del 118 nel 2012
Il Suem, servizio di urgenza-emergenza, nell'Ovest Vicentino rappresenta un esempio
virtuoso della sanità veneta
sia per l'organizzazione che
per l'utilizzo delle tecnologie e
delle strumentazioni più innovative. Come dimostrano i numeri registrati dalla centrale
operativa provinciale di Vicenza del 118.
Nel 2012 sono state circa
8.000 le uscite con intervento
del Suem dell'Ovest Vicentino, alle quali se ne aggiungono altre 1.000 tra rifiuto di
ospedalizzazione, richieste sospese, dirottate o trasporto
con altri mezzi, persone non
reperite e chiamate interrotte
dal richiedente. Di queste
1.582 con codice rosso di gravità, con paziente con grave compromissione delle funzioni vitali; 3.856 in codice giallo, paziente con alterazione del parametro vitale, e 2.798 in codice verde, con carattere non urgente.
«La tempestività dei primi
soccorsi è determinante per la
salvezza delle vite - dice il direttore generale delllUss 5
Giuseppe Cenci - ma il 2012
ha visto concretizzarsi nella
/f]Pronto
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Il pronto soccorso arzignanese
nostra unità socio-sanitaria
anche un progetto pilota della
Regione per il miglioramento
gestionale delle sale d'attesa
del pronto soccorso, con una
figura intermedia, l'assistente
di sala d'attesa, di supporto
tra operatori sanitari e utenti.
Progetto che quest'anno ha ottenuto una menzione di merito dall'Osservatorio innovazioni ICT Sanità».
Inoltre all'Ulss 5 è operativo
da tempo il progetto Stemi della Regione, ovvero la possibilità di trasmettere l'elettrocardiogramma del paziente, dall'interno dell'ambulanza, al
cardiologo all'ospedale.* LN.
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Medici in un'unica struttura:
prò e contro in un convegno
CASTELFRANCO - (mcer)
I medici di base lasciano i
paesi e si aggregano in
studi di medicina di gruppo. Un fenomeno, quello
delle utap (unità territoriale assistenza primaria), che
a Castelfranco sta prendendo piede. Negli ultimi mesi
hanno fatto discutere i casi
di Sant'Andrea oltre il Muson, dove il Comune ha
trovato un'alternativa al medico di base con un sostituto un paio di volte a settimana mettendo a disposizione
gratuitamente i locali per lo
studio, e Campigo, dove il
medico, invece, se n'è andato e non ha più fatto ritorno.
Proprio per discutere del
tema, particolarmente caldo e sentito, l'Osservatorio,
in collaborazione con il Comitato diritti del malato,
dell'handicappato e dell'anziano ed il Coordinamento
del Volontariato di Castel-
franco e Montebelluna, ha
indetto una tavola rotonda
al centro don Ernesto Bordignon per giovedì 21 novembre alle 20.45, dedicata ai
"medici di base e Utap Riflessioni sulla nuova organizzazione sociosanitaria
del territorio". «Si sono realizzati veramente i vantaggi
indicati? Quali tipi di inconvenienti o disagi si sono
manifestati?», si chiedono
gli organizzatori riferendosi alle Utap. Durante la
tavola rotonda saranno riportate anche eventuali domande e osservazioni che si
possono inviare tramite telefonate o e-mail. Questo
l ' i n d i r i z z o :
[email protected].
Per informazioni e per inviare domande si può in
alternativa contattare il numero 0423.732755 dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle
11.
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VENEZIA. Malati derubati in corsia
Una dipendente dell'Asl 10 di Portogruaro è stata denunciata
dai Ce per aver compiuto una serie di furti ai pazienti ricoverati
in ospedale, compresi bancomat poi utilizzati subito lì vicino.
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SANDRIGO. Alberto e Francesco Gatto sono ricercatori universitari
Fratelli scienziati
studiano i segreti
di infarti e tumori
Uno lavora a Madrid nell'ambito
delle malattie cardiovascolari
L'altro è in Svezia per studiare
il metabolismo del cancro
Giordano Dellai
Dottori di ricerca in Spagna e
Svezia per prevenire infarti e
tumori.
È da tempo che i fratelli Alberto e Francesco Gatto non
tornano nella loro casa di Sandrigo, impegnati come sono in
un dottorato di ricerca all'estero.
Il maggiore Alberto, 27 anni,
laurea breve in biologia a Pa-
W Lavorare
all'estero è una
scelta naturale se
si vuole crescere
nella ricerca
ALBERTO GATTO
Dottore di ricerca in Spagna
dova e magistrale in bioinformatica a Bologna, sta lavorando a Madrid per un settore a
metà tra la ricerca biomedica
e l'analisi computazionale nel
contesto delle malattie cardiovascolari.
Suo fratello Francesco, 25 anni, laurea in ingegneria chimica a Padova, è impegnato a
Goteborg nello studio del metabolismo del cancro. Alberto
è a Madrid grazie ad una bor-
sa di studio europea, dopo avere vissuto un'esperienza Erasmus a Barcellona.
«La scelta di lavorare all'estero è abbastanza naturale spiega - soprattutto quando si
vuole realizzare un percorso
di crescita professionale nel
settore della ricerca.
Non mancano opportunità
anche in Italia, ma quella di restare entro i confini nazionali
a mio avviso è una scelta che a
lungo termine non paga. E il
fatto di essere a Madrid piuttosto che altrove è del tutto casuale, la mia unica preoccupazione è di lavorare su un progetto che mi piaccia e che possa costituire una buona opportunità di crescita».
«Il mio lavoro - continua - è
di capire l'impatto di variazioni nel profilo di espressione genica che avvengono nel corso
di un insufficienza cardiaca a
seguito di un infarto. All'atto
pratico questo si traduce nell'analizzare enormi moli di dati, sviluppare programmi per
l'analisi statistica e creare modelli matematici per predire
l'occorrenza e l'impatto di dati
cambiamenti sull'evoluzione
della malattia».
1 \ Mi piace stare
qui, la paga è
ottima, ci passano
pure le spese per
le attività fisiche
FRANCESCO GATTO
Dottore di ricerca a Goteborg
Anche suo fratello Francesco
lavora nell'ambito medicale:
«Dopo avere preparato la tesi
di laurea a Madrid e a Boston
ed avere ricevuto un'allettante
offerta dall'Eni, nel marzo dell'anno scorso sono stato chiamato a Goteborg dal prof.
Jens Nielsen della Chalmers
University of Technology, dove mi occupo del metabolismo
del cancro.
Utilizziamo in laboratorio
dei modelli che rendono conto di tutte le circa diecimila reazioni che in una cellula trasformano il cibo in energia e
materiale per costruire nuove
cellule e simuliamo questi modelli per capire come questi
processi siano alterati in una
cellula tumorale.
Adoro la ricerca, per cui mi
piace stare qua, nonostante il
freddo e la cupezza della Svezia, ho un contratto di quattro
anni, la paga è ottima, ci compensano addirittura le spese
per attività fisiche e figuro a
tutti gli effetti come un lavoratore contribuente».
«In Svezia - continua - collaboro attivamente con laboratori tradizionali e ospedali. Ad
esempio, siamo in collegamento con il Cancer Research di
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Londra per individuare degli
enzimi che aiutano il cancro al
rene a crescere. Siamo in contatto anche con l'Istituto Oncologico Veneto di Padova per
scoprire se una certa classe di
carboidrati è arricchita nei pazienti di cancro al rene».
A Sandrigo abitano i genitori
Franco Gatto e Loreta De Toni. «Da un lato sono contenta,
perché li sento felici e soddi-
sfatti - dichiara mamma Loreta - dall'altro mi rammarico
che l'Italia non abbia fornito
le stesse possibilità entro i
suoi confini».*
© RlPRODUZIONERlSERVATA
Alberto (a sinistra) e Francesco Gatto ricercatori universitari, G.D.
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CINEMA. Al Festival di Roma fuori concorso «I l venditore di medicinali» con Claudio Santamaria e Isabella Ferrari
Medicinali, truffe e corruzione
nelfilmdenuncia di Morabito
E Carlo Carlei firma una nuova versione di Romeo e Giulietta in stile Downtown Abbey
Claudio Santamaria nel film //venditore di medicine di Antonio Morabito
Nessuno, dopo questo film,
guarderà senza sospetto la più
anonima scatola di medicinali, o almeno senza pensare di
non essere vittima di una truffa. Il venditore di medicinali
di Antonio Morabito, film fuori concorso al Festival di Roma, pur affrontando un tema
non certo inedito al cinema,
quello dello strapotere delle industrie farmaceutiche e dei
suoi rappresentanti, è un po'
un piccolo pugno nello stomaco per chi almeno un blister al
giorno lo frequenta. Protagonista di questo film, che ha
avuto anche dei boicottaggi,
Bruno (Claudio Santamaria),
un quarantenne che lavora come informatore medico in
un'azienda in stato di crisi.
Con il rigido capo area (Isabella Ferrari), taglia teste per
vocazione, le cose si mettono
male per Bruno abituato ad
avere successo. E così l'uomo,
già solito come i suoi colleghi
a tentare di comprarsi i medici con viaggi premio e gadget,
non esita a calcare la mano verso la corruzione. Nel film anche un carneo di Marco Travaglio nel ruolo di un un primario di ospedale apparentemente incorruttibile.
Diretto da Antonio Morabito
e sceneggiato dallo stesso regista con Michele Pellegrini e
Amedeo Pagani, E venditore
di medicine (che sarà distribuito dall'Istituto Luce) mette insomma in scena non solo il
comparaggio (ovvero il metodo illegale per convincere i medici a prescrivere i propri farmaci al di là della reale efficacia in assoluto e rispetto i concorrenti), ma anche e soprattutto la validità stessa dei farmaci spesso inutili e inefficaci.
«•.film» dice Morabito, «nasce da una ricerca e anche da
un'urgenza di denuncia. Vengo da famiglia di medici e con
una visione della medicina come missione e quando ho scoperto come funzionavano le
cose ho capito che bisognava
fere qualcosa. La diffusione
del comparaggio e oramai quasi totale. Insomma non ci solo
mele marce, ma questa pratica è la norma. In Francia - aggiunge Morabito - su un'indagine di tremila farmaci, duemilacinquecento sono risultati
inutili perché per molti farmaci essere immessi sul mercato
vuol dire solo superare di pochissimo la soglia dell'effetto
placebo».
E spiega ancora il regista come per ilfilmnon sono mancati boicottaggi: «Dei direttori
sanitari che ci avevano dato il
permesso di girare nel loro
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ospedale ce lo hanno tolto dopo aver saputo cosa facevamo».
Un Romeo & Giulietta popolare, più approfondito nei personaggi e anche, per qualcuno, un po' troppo patinato e
plasticoso. È quello che si è visto a Roma fuori concorso a firma di Carlo Carlei con la prestigiosa sceneggiatura del premio Oscar Julian Fellowes
(Downtown Abbey).
Primo lungometraggio della
SwarosM Entertainment insie-
me a Echo Lake Entertainment in associazione con Rai
Cinema e Indiana, mette in
campo Hailee Stenfield (Giulietta) e Douglas Booth (Romeo) nel ruolo dei due giovani
amanti.
Girato tra Mantova, Verona e
Cinecittà, ilfilmha nel cast Damian Lewis (Lord Capuleti),
Natasha McElhone (Lady Capuleti), Paul Giamatti (frate
Lorenzo). Tra gli interpreti anche Laura Morante nel ruolo
di Lady Montecchi.
L'ennesima rilettura cinema-
tografica dell'opera di William Shakespeare, è questa volta ambientata prevalentemente nelle sfarzose location di
Mantova. «Volevo fare qualcosa di completamente nuovo.
Approfondire di più la sensibilità di ogni personaggio in modo che ognuno fosse capace di
partecipare a questa storia in
modo maggiormente emotivo» spiega il regista. «E questo per raggiungere il mondo
degli adulti e quello di sogno
dei ragazzi».*
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CITTADELLA
Donna, salute e lavoro: Wlss 15
chiama gli esperti al patronato Pio X
(M.C.) Donna, salute e lavoro, esperienze e progetti
nell'Ulss 15. Questo il tema della conferenza dei servizi
di giovedì nella sala conferenze del patronato Pio X in
Borgo Treviso a Cittadella. Gli interventi dei relatori
tratteranno argomenti di carattere sanitario, sociale
ed epidemiologico, approfondendo quelle condizioni
sociali, culturali o di salute della donna che la
differenziano rispetto agli uomini e che determinano
perciò necessità di cura e di
azioni distinte e specifiche. Solo
cogliendo le diversità e le particolarità tra donna e uomo nei diversi contesti, si potrà tutelare al
meglio ogni persona. I lavori si
apriranno alle 9 con le introduzioni di Lorenzo Zanon presidente della Conferenza dei
sindaci e di Francesco Benazzi, direttore generale
dell'Asl 15. Numerosi i relatori presenti i cui interventi
saranno articolati in due sessioni con termine alle 16.
L'incontro è indirizzato particolarmente ad operatori
sociali e sanitari, rappresentanti di enti pubblici o di
associazioni. La partecipazione è gratuita.
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L
PIANO E SERV. SANIT REG.VEN.
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SANITÀ' Scontro sui macroambulatori: la Fimmg invita a interrompere le collaborazioni
Medici di base pronti a boicottare le Usi
TREVISO -1 medici di famiglia sono sul piede
di guerra. Questa sera nella sede della Fimmg,
sindacato che raccoglie circa l'80 per cento dei
dottori, si terrà un'assemblea straordinaria
per discutere, tra le altre cose, della sospensione a tempo indeterminato di ogni rapporto di
collaborazione con le aziende sanitarie. Cosa
vuol dire? «Tutti i medici di medicina generale
- spiega la Fimmg, guidata a livello provinciale
dal dottor Brunello Gorini - che, a qualsiasi
titolo, sono componenti di commissioni, gruppi
di lavoro o qualsiasi altro tipo di rapporto di
collaborazione, sono invitati a interromperne
la partecipazione, fino a comunicazione contraria». L'attività negli ambulatori, almeno per il
momento, non verrà toccata. Anche se i medici
si preparano ad appendere fuori dalla porta un
cartello dai toni durissimi: «Ho giurato di
difendere la salute del mio paziente dalle
malattie e intendo difenderla anche dalle
truffe della politica». Lo stato di agitazione
nasce dalla protesta contro il primo via Ubera
ai macro-ambulatori aperti 24 ore su 24 dato
dalla Regione. In particolare, contro la delibera di giunta sul contratto di esercizio per le
medicine di gruppo integrate. Contratto approvato da altri sindacati, ma duramente contestato dalla Fimmg: «Non è mai stato concordato
con noi - tuona il gruppo - nonostante la stessa
delibera dica che sono state sentite le organizzazioni sindacali per la medicina generale».
SINDACALISTA
Il dottor
Brunello Gorini
della Fimmg
PIANO E SERV. SANIT REG.VEN.
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Diabetici sfrattati
dalla piazza:
«Che amarezza»
MONTEBELLUNA (lbon)
«Sfrattati
dall'Enotour»: è piena di
amarezza la lettera che
Lea Raffaelli, presidente dell'associazione diabetici Fand di Montebelluna e consigliere nazionale, ha scritto al sindaco Favero e a molte altre
istituzioni. L'associazione, infatti, nonostante le
fosse stato promesso, un
mese prima, l'utilizzo di
piazza Dall'Armi per domenica, giornata mondiale del diabete, è stata
confinata nella piccola
via Tripoli. «Tutto questo -spiega la Raffaelliperché successivamente
alla mia domanda la Pro
Loco di Montebelluna
ha organizzato l'Enotour
occupando con un grande tendone l'area di corso Mazzini proprio a ridosso di piazza Dall'Armi nel bel mezzo del
nuovo Put della città». E
così a farne le spese è
stata un'iniziativa sociale e sanitaria di livello
mondiale. «Contesto -aggiunge la Raffaelli- l'insensibilità dimostrata
dal Comune di Montebelluna nel recepire la gravità della malattia del
diabete e chiedo se con
un po' di buon senso non
poteva esserci assegnato un spazio più visibile
considerato che ormai la
strada è solo una grande
piazza».
PIANO E SERV. SANIT REG.VEN.
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Boom degli esami
serali all'Ulss 12
SANITÀ' Tra febbraio e ottobre ben 896 tra risonanze e tac "dopo cena"
Boom degli esami "fuori orario"
Il dgDalBen sulleprestazioni di sera e nei weekend: «Liste ridotte e utenti soddisfatti»
Giacinta Gimma
MESTRE
Boom di esami radiografici in
città. Merito degli «straordinari» cui sono state sottoposte le
attrezzature dell'Ulss 12 veneziana che, da mesi, funzionano a pieno regime. Senza soste serali e nel fine settimana.
Un tour de force che, a quanto
pare, incontra il gradimento
degli utenti che riescono a
fissare un esame anche in
orari, fino allo scorso anno,
off limits ovvero dopo cena
anche fino alle 23.30 oppure
di sabato e di domenica. La
sperimentazione del super-lavoro delle attrezzature è stata
avviata dallo scorso febbraio
fino a giugno e, in questi
cinque mesi, le prestazioni
erogate - si tratta soprattutto
di risonanze, mammografie e
TAC - sono state mille. Dopo
la pausa estiva, l'iniziativa è
ripresa a settembre e le erogazioni fino ad ottobre sono
state 744. Significativo il dato
delle 896 risonanze e TAC
effettuate, nel solo orario serale, da febbraio ad ottobre. «La
proposta dell'Ulss 12 Veneziana ha avuto un notevole successo - spiega il direttore
generale, Giuseppe Dal Ben -
e ha ricadute positive su tutte
le fasce della cittadinanza. Gli
utenti che lavorano sono i
primi ad approfittare della
possibilità di sottoporsi agli
esami nel fine settimana o in
orario serale. Spostando questa fascia di utenti nei nuovi
orari, poi, liberiamo disponibilità negli orari normali, per
quelle persone, come ad esempio gli anziani, che utilizzano
senza difficoltà l'orario diurno. Ma sono numerosi anche
gli anziani che colgono l'opportunità degli esami serali perché molti di loro vengono
accompagnati da un figlio, o
da un familiare, che ora può
stare vicino all'utente anziano
senza sottrarre tempo al lavoro». La decisione di far fare
gli straordinari alle attrezzature è giunta in seguito alle
indicazioni regionali che chiedevano all'azienda di verificare il pieno utilizzo delle attrezzature per gli esami radiografici che, nel 2012, erano state
lómila 158 mentre erano state effettuate 31 mila 642 Tac.
«A partire da questo pieno
utilizzo, per venire incontro al
meglio alle richieste degli
Estesa anche
al sabato mattina
la possibilità
di prelievi di sangue
utenti,- si legge in una nota
dell'azienda - l'Ulss ha aperto
l'accesso agli esami in fasce
orarie nuove. Il bilancio di
queste prestazioni nel fine
settimana o in orario serale
dimostra la validità dell'iniziativa, che ha permesso di venire incontro alle esigenze degli
utenti e contribuisce a ridurre
i tempi di attesa». Proprio in
questi giorni, l'Ulss sta realizzando un sondaggio per verificare l'esistenza di possibili
disagi da parte dell'utenza e
per testare il gradimento
dell'iniziativa che è stata estesa anche alla possibilità di
effettuare prelievi del sangue
il sabato mattina: da maggio
ad oggi, di sabato, sono stati
effettuati 2mila 844 prelievi
di cui mille 187 all'ospedale
dell'Angelo e mille657 al poliambulatorio di via Cappuccina.
© riproduzione riservata
PIANO E SERV. SANIT REG.VEN.
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Pag. 13
LA CRITICA
«Ma per gli anziani soli
una trasferta in ospedale
a quell'ora è proibitiva»
i
Ha fatto un salto sulla sedia.
L. M., 73 anni, pensionata di
Catene non poteva credere
alle proprie orecchie quando, dall'altro capo del filo
telefonico, una centralinista
dell'Ulss 12 le ha proposto di
effettuare la TAC
alle 23.30 di sera.
«Come si fa - si
domanda la noni
na di Marghera a non rendersi
conto che si sta
proponendo un
orario simile ad
una donna di più
di settantanni?»
J_
Lei, infatti, non
ha pensato tanto a se stessa
che, avendo un figlio che
lavora come turnista, avrebbe potuto chiedere un passaggio al suo ragazzo ma ad altri
suoi coetanei soli e senza
alcuna possibilità di un aiuto.
«Come fa - si domanda - un
anziano solo a raggiungere,
da Marghera, l'ospedale
all'Angelo a quell'ora di
notte? Deve forse prendere
un taxi, spendendo magari 50
euro per la tariffa notturna,
con le pensioni da fame che
ci ritroviamo?» L. M. il 29
ottobre si è recata all'ospedale all'Angelo per prenotare
una Tac, con l'impegnativa
del suo medico che aveva
segnato la priorità D che
dovrebbe permettere all'assistito di sottoporsi all'esame
entro un paio di settimane.
Le hanno risposto che era
tutto occupato e che sarebbe
stata contattata telefonicamente. E, in effetti, la chiamata è arrivata. «Dopo una settimana - racconta - mi hanno
detto che mi potevano fissare
l'esame per il 20 novembre
alle 23.30, appunto. Prendere
o lasciare. In caso non avessi
accettato, avrei dovuto aspettare oltre e non me la sono
sentita». Se l'orario dell'esame fosse stato differente, la
donna, che è ancora più che
autonoma, si sarebbe arrangiata con i mezzi pubblici,
prendendo il bus Actv della
linea 3 per smontare alla
fermata dell'Angelo, percorrere il sottopasso della stazioncina e arrivare all'ospedale. «Credo sia giusto che, nel
momento in cui vengono assegnati gli esami, - conclude
L.M. - si tenga conto anche
dell'anagrafe e del fatto che
persone di una certa età hanno maggiori problemi di mobilità: nel caso non possano
contare su un familiare, quel
tipo di proposta oraria è assolutamente improponibile.»
PIANO E SERV. SANIT REG.VEN.
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Pag. 14
Infermiera derubava i pazienti
All'ospedale di Portogruaro sparivano i soldi dei ricoverati. Accusata di 23 casi
Una raffica di furti che, per quasi due mesi,
si sono susseguiti nell'ospedale di Portogruaro. A rubare ai pazienti era un'infermiera: é
accusata di 23 casi. La donna, 36 anni, di
Concordia Sagittaria, è stata denunciata dai
carabinieri.
L'infermiera col vizio del furto
Portogruaro, 36ennedi Concordia denunciata per aver sottratto oltre 20portafogli ai pazienti
Marco Corazza
PORTOGRUARO
Una raffica di furti che, per
quasi due mesi, si sono susseguiti tra le stanze dell'ospedale di
Portogruaro.
Un
ladro
professionista? Macché, a rubare ai pazienti era un' infermiera:
nella sua abitazione sono stati
trovati almeno venti portamonete dei pazienti, soprattutto anziani, e la donna avrebbe intascato
anche denaro utilizzante le tessere bancomat, per un totale di 23
furti accertati in un paio di mesi.
E potrebbero non essere tutti.
Serena Drigo, 36 anni di Concordia Sagittaria, è stata denunciata dai Carabinieri della Compagnia di Portogruaro, diretta
dal capitano Roberto De Paoli,
che da un paio di mesi stavano
indagando sui furti a ripetizione.
Già, perchè i pazienti continuavano a lamentarsi per la sparizione dei loro effetti personali,
nonostante si trovassero ricoverati nella struttura sanitaria protetta. Ma così evidentemente
non era. A minare la tranquillità
dei pazienti per il Pm Annita
Sorti della Procura di Pordenone sarebbe stata proprio la Drigo. A lei gli investigatori dell'Ar-
ma sono arrivati dopo un doppio
furto: un caso, infatti, in cui sono
state derubate sia un'anziana
paziente sanstinese che il medico radiologo. A seguito della
denuncia ai militari di San Stino,
^ 1 COLPI IN DUE MESI
La donna avrebbe
anche utilizzato
i bancomat rubati
prelevando denaro
le due vittime hanno raccontato
che nessuno altro, a parte l'infermiera Drigo, era entrato nella
stanza d'ospedale. Da qui le indagini degli investigatori sanstinesi con i colleghi di Portogruaro,
dove altri pazienti si erano recati
per denunciare i furti dei loro
portafogli. E se qualcuno si era
premunito nel bloccare la tessera bancomat, in almeno quattro
casi il ladro era riuscito a prelevare il contante dopo aver sottratto il portafoglio in ospedale.
L'ipotesi che si trattasse proprio
un dipendente dell'Asl è stato
avvalorato dal fatto che i prelievi
avvenivano in un lasso di tempo
molto breve, tra l'altro presso
banche ubicate nella zona
dell'ospedale.
Sono così scattati i pedinamenti di alcuni infermieri dell'ospedale, finché il fiuto dei carabinieri li ha portati fino a Serena
Drigo, dipendente da anni
dell'Asl e in servizio nel reparto
di Chirurgia, già finita nei guai
con i Nas per vicende giudiziarie collegate al furto di medicinali e all'ambiente della tossicodipendenza. Altre prove sono arrivate dalle riprese delle telecamere agli sportelli Bancomat,
mentre l'infermiera utilizzava
le tessere rubate. D'intesa con il
Pm i carabinieri ieri mattina
sono arrivati a Concordia, dove
a casa della Drigo sono stati
ritrovati una ventina di portafogli con ancora all'interno documenti e carte di credito delle
vittime. In alcuni casi non essendovi il nome del titolare sulle
tessere di credito, i carabinieri
stanno cercando di rintracciare
il proprietario e per questo hanno invitato, chi ancora non lo
avessero fatto, a sporgere denuncia. La Drigo é stata denunciata
a piede libero per ricettazione.
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Pag. 15
OSPEDALE
Indagini dei carabinieri
dopo una raffica di denunce
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Pag. 16
PORTOGRUARO
Diagnosi errata, medico sotto accusa
PORTOGRUARO - Un medico dell'ospedale di Portogruaro sotto accusa per la morte
di un'anziana di 87 anni, deceduta a causa
di una trombo embolia polmonare che,
secondo la Procura, non sarebbe stata
diagnosticata. Il pm Carlotta Franceschetti
ha chiesto il rinvio a giudizio di una
dottoressa del servizio di Medicina che, nel
novembre del 2011, fu chiamata al Pronto
soccorso per un consulto. A contestarle una
precisa responsabilità per la presunta errata diagnosi è stata una consulenza tecnica
effettuata dal dottor Antonello Cirnelli per
conto della Procura. Il legale della dottores-
sa, l'avvocato Giuseppe Sarti, contesta
radicalmente le conclusioni della consulenza della pubblica accusa (effettuata senza
la partecipazione di esperti designati dalla
difesa) e, ieri mattina, ha chiesto il processo con rito abbreviato, condizionato all'esecuzione di una perizia d'ufficio, disposta
direttamente dal gup e dunque con tutte le
garanzie di contraddittorio per l'imputato.
Il giudice per l'udienza preliminare ha
accolto la richiesta e ha rinviato il processo
per nominare il perito che dovrà pronunciarsi sulla vicenda.
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Pag. 17
SAN DONA Previsto l'ampliamento del Centro Alzheimer e dell'Hospice
Più servizi in Casa di riposo
Il reparto Sia per i malati di sclerosi multipla. E sipunta all'ospedale di comunità
Fabrizio Cibin
SAN DONA DI PIAVE
Centro Sia, ospedale di comunità, ampliamento centro Alzheimer, assistenza domiciliare. Con un considerevole aumento dei servizi alla persona,
non solo agli anziani, dunque,
la casa di riposo guarda al
futuro prossimo. Lo ha annunciato il presidente del consiglio di amministrazione della
«Monumento ai caduti», Fabio
Bonadio. La casa di riposo,
sotto la sua gestione, ha già
avuto modo di aumentare il
tipo di servizi. Ne è un esempio il centro «Iris» che ospita e
segue persone, anche giovani,
affette da malattie inguaribili.
Sette posti letto in camere
separate, quindi quattro per
pazienti in stato vegetativo
permanente ne fanno già
un'eccellenza nel Veneto, così
come il centro Alzheimer, che
ha goduto più volte dell'apprezzamento dei familiari dei
pazienti, di cui è previsto l'ampliamento. «In considerazione
dell'aumento dei richiedenti spiega Bonadio - si ipotizza un
ampliamento del reparto che
attualmente ha 10 soli posti
letto, prevedendone una diversa dislocazione, nonché un
centro diurno». Centro Sia
(sclerosi laterale amiotrofica): «Tale percorso è già iniziato, in collaborazione con l'Asl
10, prevedendo nella casa di
riposo un reparto con 6 posti
letto permanenti e 2 di ricovero di sollievo. Proposta che, a
detta del primario dell'ospedale di Portogruaro responsabile del progetto per le sclerosi
laterali amiotrofiche, potrà essere ampliata con l'inserimento di malati affetti da sclerosi
multipla. Il nostre centro di
servizio diventerà, così, un
modello di riferimento per
questo tipo di malattie». Ospedali di comunità: «Il nostro
centro servizi potrà essere un
autorevole candidato ad ospitare posti letto di ospedali di
comunità, così come previsto
dalle recenti schede regionali». Hospice: «L'andamento
della patologia neoplastica nel
territorio del Veneto Orientale, induce a pensare ad un
possibile aumento di 3 posti
letto (portandoli a 10) ed alla
possibilità di realizzare, se
possibile, un day-hospital».
Non ultimo l'assistenza domiciliare: «Come effettuato da altri Comuni nel territorio, si
potrebbe svolgere il servizio
di assistenza domiciliare a
San Dona, che preveda l'interessamento di psicologi, infermieri professionali, addetti
all'assistenza e fisioterapisti».
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Pag. 18
PROTESTA CONTRO L'USL 17
Dirìgente dì distretto
spostato a lavorare
dentro PHospice
» ESTE
La Card Italia contro l'Usi 17. È
una sonora sfuriata quella mossa recentemente all'azienda sanitaria della Bassa Padovana da
parte della Confederazione delle associazioni regionali di distretto. La Card, nell'ultimo
consiglio nazionale, ha infatti
denunciato il comportamento
dell'Usi 17 nei confronti del dottor Antonino Trimarchi, da oltre un decennio direttore del distretto di Este-Montagnana. Trimarchi è vicepresidente nazionale della Card e presidente della sezione veneta. Denuncia il
presidente nazionale Gilberto
Gentili: «Il medico atestino è
stato sollevato, senza alcun processo di valutazione e a seguito
di una decisione unilaterale
dell'amministrazione, dall'incarico che esercitava da 15 anni. Il
dottor Trimarchi è stato inoltre
comandato ad altro ruolo professionale, di medico clinico in
un hospice, pur essendo stato
assunto in ruolo quale specialista in Igiene e Medicina preventiva e medico dell'organizzazione dei servizi sanitari di base».
Dopo l'unificazione dei distretti di Este-Montagnana e Consel-
ve-Monselice, infatti, il direttore unico è il dottor Matteo Borin. Contesta la Card: «L'allontanamento di Trimarchi e la successiva nomina di un nuovo direttore di distretto unico è avvenuta senza traccia alcuna di
procedure trasparenti. Oltre al
dispregio di un'intera carriera
spesa con competenza per la sanità distrettuale e di un ruolo
che da anni vede Trimarchi al
vertice della cultura scientifica
territoriale, in questa vicenda risulta evidente il danno anche
per il sistema pubblico, che non
può giovarsi di questa competenza specialistica nel distretto
né di un medico idoneo specificamente a un settore di cura così delicato quale l'hospice».
Continua l'associazione dei distretti: «La vicenda che ha coinvolto il dottor Trimarchi sta assumendo aspetti grotteschi e
umanamente e professionalmente intollerabili». L'Usi 17
non ha emesso alcuna nota formale di risposta, pur sottolineando la regolarità delle scelte intraprese e la piena competenza
di Trimarchi nell'affrontare la
nuova esperienza lavorativa di
medico all'hospice.
Nicola Cesaro
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Pag. 19
TRAMONTA L'IPOTESI MEROLA
Il Posta non sarà casa per anziani
Il titolare dell'hotel, Baraldo: «Vogliamo rilanciare la struttura»
• ABANO TERME
L'Hotel Posta non diverrà una
casa per anziani. Dopo le tante
chiacchiere, è arrivata l'ufficialità da parte della proprietà.
Lorenzo Baraldo, titolare con
la famiglia dell'albergo, conferma che è definitivamente stata
messa nel cassetto la proposta
di Pietro Merola, comandante
della polizia in pensione, che
si era detto pronto a trasformare l'hotel dismesso in una casa
per anziani in regime alberghiero.
«Il Posta non diventerà una
casa per anziani», conferma
Baraldo, «non c'è mai stato
niente di concreto e tanto meno di firmato. È saltato tutto.
Stiamo valutando in questo
momento come rilanciare
l'hotel per poterlo riaprire in
futuro».
L'idea di Merola era quella
di creare una struttura nella
quale gli anziani autosufficienti avessero potuto passare il resto dei propri giorni in assoluta tranquillità. Ma già la Provincia e la Regione avevano posto ad aprile dei dubbi, visto
che l'hotel, per poter diventare
casa per anziani, sarebbe dovuto diventare giocoforza una
Rsa (con tanto di personale
medico per l'assistenza). La situazione dell'hotel di via Tito
Livio pone ancora più in evidenza la questione dei tanti alberghi dismessi tra Abano e
Montegrotto. Da più di un decennio è chiuso l'hotel simbolo di Abano, l'Orologio, che
l'Enpam ha messo in vendita
abbassando la base d'asta a
12,5 milioni di euro.
Per ridare vita ad alberghi
storici, come a esempio il Salvagnini ad Abano, il Caesar e il
Montecarlo a Montegrotto, occorre la possibilità di cambiare
la destinazione d'uso. Nel
prossimo Pat di Abano, che entrerà in vigore nel 2015, il sindaco Luca Claudio vuole infatti trasformare gli alberghi in
aree congressuali o commerciali, anche in virtù dell'esubero di hotel che c'è al momento
alle Terme.
(f-fr-)
ORIPRODUZIONE RISERVATA
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Pag. 20
Un momento della presentazione del libro «La forza degli anni» nella sala dello studio teologico del Santo
La forza degli anni
«Ascoltate i nonni»
Presentato il libro della comunità Sant'Egidio sulla terza età
«Spesa sanitaria altissima nell'ultimo anno di vita»
«Claudus eget bacillo; pauper
amico». Lo zoppo ha bisogno
del bastone, il povero di un
amico. L'anziano, spesso di entrambi, ma soprattutto di tenerezza, di amore, di simpatia.
Il libro «La forza degli anni»
presentato ieri dalla comunità
di Sant'Egidio nella sala dello
Studio Teologico del Santo, dà
luce piena ai problemi della
terza età, questo dilatarsi della
vita che combina la coscienza
della fragilità con la paura della morte. Antonio Ramenghi,
direttore de "Il Mattino di Padova" ha letto una lettera del
ministro Zanonato, che avrebbe voluto essere presente
all'incontro nella sua città e vicino a quella Comunità di
Sant'Egidio che ha fatto crescere l'empatia nei confronti
degli anziani ed ha accompagnato, distribuendo serenità,
tante vite verso il tramonto.
Ramenghi ha ricordato una
frase di Papa Francesco che ha
invitato i bimbi ad ascoltare i
nonni. E ha aggiunto, rivolto
agli adulti: «Un popolo che
non ascolta i nonni è un popolo che muore». Non c'è ingenuità in questa affermazione ma
la coscienza che la cancellazione della memoria è regressione, come cancellare dal dna la
sovrapponibilità del pollice.
Oggi le categorie marginalizzate sono quelle dei giovani sotto i trent'anni privati di futuro
e degli anziani sopra i 75 anni,
considerati un peso, un peso
sociale che minaccia di azzerare il welfare. Dice Giampiero
Della Zuanna, demografo:
«Metà della spesa sanitaria si
concentra nell'ultimo anno di
vita, quando per la sopravvivenza si spendono 100 mila euro a persona. Questo ha senso
se gli ultimi giorni scorrono
nella serenità. Occorre tratte-
nere l'anziano nella propria casa oppure creare piccole comunità in cui sia curato, consolato anche nella paura di
notti che non finiscono mai. È
giusto che si aspiri ad una fine
circondati da cure e da amici,
è giusto che ci siano risparmiate la povertà e la solitudine».
La scrittrice Antonia Arslan
ci ha commosso con il racconto di un viaggio a New York per
visitare una docente universitaria che ha compiuto in cattedra 100 anni, lucida, vivace, allegra, le è stato reso omaggio
da generazioni di studenti. Sister Mary T.Clark è una suora,
era vestita di viola, con una
splendida spilla, ha parlato
per venti minuti, senza un'incertezza. Intensa, con la sottolineatura del valore della preghiera, la prefazione di Andrea
Riccardi.
Aldo Cornelio
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Pag. 21
CITTADELLA
Un pronto soccorso
efficiente e gentile
• Desidero segnalare positivamente e ringraziare lo staff del
Pronto Soccorso dell'ospedale
di Cittadella che in data venerdì
8 novembre é prontamente ed
efficacemente intervenuto sul
treno proveniente da Milano e
diretto a Treviso, ove lo scrivente ha avuto un malore di particolare intensità. In particolare il
dott. Girardi ed il personale tutto
del predetto pronto soccorso, a
partire dal 118 che é intervenuto,
compreso quello dellaCroceR
ossa italiana, che si e' distinto
per cortesia, disponibilità'e scrupolosità. Ed ho notato che lo stesso trattamento, con la stessa cortesia e disponibilità era offerto a
tutti gli astanti nel Pronto soccorso.senzadistinzione.Un beli'
esempio di efficienza italiana!
Agostino Squeglia
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Pag. 22
Anziana morta per trombosi
Chiesto processo a dottoressa
L'ospedale di Portogruaro dove era stata visitata l'anziana
» PORTOGRUARO
Secondo l'accusa non avrebbe
diagnosticato una trombo embolia che costò la vita a un'anziana di 96 anni II pm di Venezia Carlotta Franceschetti ha
chiesto il rinvio a giudizio di
una dottoressa di Medicina
dell'ospedale di Portogruaro
che, nel novembre del 2011, fu
convocata al pronto soccorso
per un consulto e, secondo l'accusa, non si rese conto della gravità della situazione. La presun-
ta errata diagnosi sarebbe stata
certificata da una consulenza
tecnica del consulente della
Procura. Il legale della dottoressa, l'avvocato Giuseppe Sarti,
ha invece contestato le conclusioni della consulenza della
pubblica accusa e ha chiesto il
processo con rito abbreviato,
condizionato all'esecuzione di
una perizia d'ufficio. Il gup ha
accolto la richiesta rinviando il
processo per nominare il perito
che a sua volta dovrà pronunciarsi sulla vicenda.
(m.p.)
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Pag. 23
In consiglio regionale
Aiuti alle famiglie
in difficoltà
Lite sui ritardi
e il numero legale
VENEZIA — E' scontro in consiglio
sulle modalità di erogazione di una
parte dei contributi destinati alle famiglie in difficoltà, un fondo da 840 mila euro (su 2,7 milioni complessivi)
che dovrebbe servire per aiutare attraverso le associazioni di solidarietà le
famiglie che non riescono a pagare la
spesa al supermercato, le bollette in
Posta 0 i medicinali in farmacia.
«La maggioranza era quasi del tutto
assente in commissione Sanità - attacca il vice presidente Claudio Sinigaglia, Pd - a garantire il numero lega-
le ci ha pensato l'opposizione che ha
tra l'altro profondamente riscritto il
testo, modificando i criteri per assegnare i fondi al privato sociale e alle
associazioni che a loro volta, d'intesa
con i Comuni, assisteranno le singole
famiglie». Un problema di numeri,
dunque, ma anche di tempi: «Nonostante la convocazione d'urgenza della commissione per far arrivare il
provvedimento in giunta domani
(oggi, ndr.), tutto potrebbe risultare
vano - aggiunge Sinigaglia -. Domani
(oggi, ndr.) infatti non è prevista alcuna seduta di giunta e quindi potrebbe saltare l'erogazione del contributo».
Replica il presidente della commissione, Leonardo Padrin: «Quella di Sinigaglia è una mera strumentalizzazione. Il testo è stato concordato tra
maggioranza, opposizione e giunta,
se ne discute da giorni in maniera civile e costruttiva e il voto all'unanimità lo dimostra in pieno. Le assenze
erano quasi tutte giustificate. Spiace
constatare che qualcuno preferisca
sollevare polemiche inutili piuttosto
che concentrarsi sulrisultatoe sconfini perfino nell'allarmismo quando
agita lo spettro di una inefficacia del
provvedimento dicendo che si rischia di perdere il finanziamento per
la mancata convocazione della giunta Anche qui sbaglia: la tempistica di
approvazione del provvedimento è
stata concordata con l'assessore».
Federico Caner, capogruppo della Lega, invece contrattacca: «Noi eravamo assenti per non partecipare alla
spartizione di una somma consistente destinata non direttamente alle famiglie, bensì alle associazioni del terzo settore, ai patronati, alla Cooperazione. Megli sarebbe stato dare i soldi
ai Comuni 0 che i privati potessero accedervi direttamente dal portale della
Regione. Questo per non alimentare
lobby e corporazioni cherischianodi
destinare i fondi ai soliti noti».
(ma.bo.)
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Pag. 24
Il rapporto
Sprint trevigiano: +1,6%, è leader in Veneto
Crisi a due facce:
più produzione
ma calano i posti
de dello 0,9% rispetto a dodici
mesi fa. Questo mentre le organizzazioni sindacali preparano lo sciopero di quattro ore
del 15 novembre in cui l'indiziato numero uno per le sofferenze nazionali è la legge di
stabilità, assieme alla «timidezza ingiustificata» a causa
della quale il governo non saprebbe muoversi per intervenire su campi come costi della
politica ed evasione fiscale.
Nel Trevigiano, come
è stato spiegato in un'assemblea congiunta dei delegati che si è
svolta ieri a
Treviso, alla
presenza di oltre 400 esponenti di Cgil,
CisleUiLitre
segretari si divideranno fra
Barlumi di luce Le fabbriche trevigiane stanno riprendendo a girare dopo anni i presidi territoriali del caTREVISO — Qualche gior- gno-arredo e dell'industria poluogo, di Oderzo e di Monno fa il presidente di Unionca- dei macchinari, anche in que- tebelluna, città, queste ultime,
mere del Veneto, Alessandro sto caso, tuttavia, nelle realtà scelte per le criticità dei distretBianchi, commentando lo di dimensioni medio-grandi. ti industriali in cui si trovano,
-0,2% rilevato nell'indagine La tendenza, confermata peral- cioè legno-arredo e calzatura.
La Cisl funzione pubblica di
VenetoCongiuntura per la pro- tro da un aumento del grado
duzione industriale per il ter- di utilizzo degli impianti, tro- Belluno e Treviso ha intanto afzo trimestre rispetto allo stes- va riflesso anche in un incre- frontato ieri in un convegno il
so periodo del 2012, aveva par- mento del fatturato di 1,1 pun- tema dell'applicazione dei conlato di un segnale di «recessio- ti. In un «quadro previsionale tratti nelle cooperative sociali.
ne tecnicamente conclusa». ispirato alla prudenza», però, Si tratta di un settore che nella
Motivo di più, per la provincia non paiono esservi risposte al- sola provincia di Treviso occudi Treviso, per leggere con otti- trettanto incoraggianti sul pia- pa circa 4.300 addetti su un
mismo il +1,6% attribuito dal- no dell'occupazione, che scen- centinaio di realtà, almeno metà delle quali attive nella sanilo stadio allo stesso indicatotà e nell'assistenza sociale. A
re, correlato, in modo particoquesti lavoratori vanno aglare, al buon andamento se- Dati ottimistici
giunti quelli di cooperative
gnalato nel tessile-abbiglia- Ripartono il legno-arredo
che hanno sede sociale in altri
mento-calzature, in particola- e l'abbigliamento. Ma
territori ma che operano nella
re nelle aziende con più di 50
vanno bene solo le imprese Marca
addetti.
In positivo sono risultati an- con più di 50 addetti
Gianni Favero
che i contributi del settore le-
E i sindacati: «H15 scioperiamo»
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Pag. 25
Sanità II bilancio dei primi mesi
Cinquemila esami
notturni e festivi
«Più posti liberi»
VENEZIA — Più di 1700 esami radiografici,
tra risonanze, mammografie e Tac. E quasi 3
mila prelievi del sangue. La sperimentazione
dell'Usi 12 sugli esami in orario serale e al sabato pare funzionare. II servizio è ancora limitato — visto che l'orario serale è previsto solo
al lunedì e al mercoledì, mentre per quello
che riguarda i prelievi le disponibilità ci sono
solo in via Cappuccina, oltre che all'Ospedale
dell'Angelo — ma sta andando oltre le previsioni di febbraio, quando si erano messe in
conto 1512 prestazioni di Radiologia e Neuroradiologia. La richiesta è stata maggiore e
quindi si è deciso di aumentare la disponibilità, tanto che per fine anno si potrebbe sfiorare quota 2 mila.
Le prestazioni eseguite da febbraio a giugno erano infatti state 1000, mentre dopo la
sosta estiva per le ferie, tra settembre e ottobre ne sono state fatte altre 744. Un numero limitato rispetto al- Tac e prelievi
le 16.158 risonanze e Da febbraio
alle 31.642 Tac ese- 1744 esami
guite nell'intero 2012
da parte dell'azienda, radiologici e
ma all'Usi sono soddi- 2844 prelievi
sfatti. «La nostra proposta ha avuto un notevole successo - dice il dg Giuseppe Dal Ben
- e ha ricadute positive su tutta la cittadinanza: così liberiamo disponibilità negli orari normali». Dal Ben sottolinea che a prenotare non
sono solo i lavoratori, che per ovvi motivi gradiscono le fasce serali e di sabato per non dover prendere ferie 0 permessi, ma anche gli
stessi anziani: «Molti di loro vengono accompagnati da un figlio, 0 da un familiare, che ora
può stare vicino all'utente anziano senza sottrarre tempo al suo lavoro», spiega il dg.
Da maggio è invece possibile anche fare i
prelievi di sangue al sabato, nella sede del distretto 3 di via Cappuccina e all'Angelo. E in
questi mesi il servizio è stato usato moltissimo. In tutto sono stati effettuati 2844 prelievi, di cui 1187 all'ospedale e 1657 & poliambulatorio, (a.zo.)
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«la porta era aperta»
Giallo sulle cause
dell'incendio mortale
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Pag. 26
Il processo Scontro in udienza. L'ex cuoca dell'asilo: «Quei grembiulini sporchi dei bimbi»
Centrale Enel, Greenpeace in aula
«Sottostimate le morti per le emissioni»
Sotto la lente
La centrale Enel di Porto Tolle al centro dei dibattiti sia in
tribunale sia nel mondo politico per la riconversione a carbone
ROVIGO — Nella giornata dell'uscita di tutti gli enti locali emiliano-romagnoli dal processo, ieri mattina si è consumato un duro scontro in aula tra Greenpeace e le difese
Enel nel corso della decima udienza
del procedimento sulle patologie respiratorie causate nei minorenni
per l'attività della centrale di Porto
Tolle quand'era alimentata a olio
combustibile.
Complici le vecchie ruggini per le
invasioni del 2006 e 2009 degli attivisti Greenpeace a Polesine Camerini, la testimonianza del direttore
esecutivo dell'associazione Giuseppe Onufrio è stata molto attaccata
dalle difese. Onufrio, teste delle par-
ti civili, ha parlato del rapporto effettuato dall'istituto olandese indipendente «Somo», ricordando che il documento «non fa che applicare al
parco termoelettrico di Enel, con
particolare riferimento al carbone,
la metodologia dell'Agenzia Europea per l'Ambiente con l'obiettivo
di valutare l'ordine di grandezza della mortalità associata alle emissioni
inquinanti. Si tratta certo - continua
Onufrio - di una metodologia semplificata, che dunque è soggetta a incertezze e a tutti gli effetti fornisce
una evidente sottostima delle morti
in eccesso dovute alle emissioni degli impianti».
Durante il controesame, il colle-
gio di difesa ha depositato una lettera dell'Istituto Superiore di Sanità
(Direzione Generale Dipartimento
del Ministero della Salute) che ha dichiarato lo studio Somo «Privo di
fondamento». A Onufrio è stata poi
contestata la condanna penale dello
scorso ottobre per i fatti relativi all'invasione della centrale Enel di
Porto Tolle nel dicembre 2006. Sempre come teste delle parti civili, ieri
mattina ha testimoniato anche una
ex cuoca dell'asilo portotollese di Pila, che ha ricordato degli episodi di
ricadute oleose dalla centrale Enel
avvenuti nel 1999: «Ricordo i grembiuli sporchi dei bimbi». Invece Stefania Salmaso, dell'Istituto superiore di Sanità, ha spiegato di aver calcolato in 61.000 euro i costi a carico
della Regione Veneto per i circa 700
minori ricoverati in ospedale per patologie respiratorie negli anni tra il
1998 e il 2002. Intanto, sull'iter per
la riconversione a carbone si sono
riaccesi gli animi nel mondo politico, dopo diversi mesi di calma piatta sull'argomento, n governatore Luca Zaia difende a spada tratta la conversione a carbone del polo energetico portotollese: «Stiamo ancora
qui a discutere se e come procedere,
mentre la gente non ha lavoro e la
situazione delle famiglie peggiora
di giorno in giorno». Al contrario i
consiglieri regionali Antonino Pipitene (Idv) e Pietrangelo Pettenò
(Fvs), con l'eurodeputato Andrea Zanoni, chiedono di puntare sul futuro del Delta del Po basato sullo sviluppo sostenibile e sulla conversione della centrale a metano.
A.A. - N.Cap.
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Pag. 27
POST EVENT
I farmacisti ospedalieri
con i cittadini per il futuro
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I
D
al 17 al 20 di Ottobre si è svolto
a Torino il XXXIV Congresso
Nazionale della Società italiana
di farmacia ospedaliera e dei servizi
farmaceutici delle aziende sanitarie (Sito),
il cui tema è stato "Progettare insieme il
futuro tra continuità e cambiamento sanità, professioni e cittadini". "Evento
nazionale da record: cento relatori, 986
abstract presentati e un'adesione mai
registrata con più di 1000 partecipanti
- spiega Francesco Cattel, presidente
del Congresso - di cui il 30% under 35.
Numeri importanti che trasmettono la
fiducia dei membri Sito e delle istituzioni
nel lavoro della Società scientifica".
I farmacisti Sito sono circa 3.000 in Italia,
presenti in modo capillare sul territorio,
operano nel Ssn e lavorano in sinergia
con gli altri professionisti della sanità
anche per contrastare la crisi delle risorse
sanitarie con metodo, appropriatezza
e competenza.
Dopo il saluto di Francesco Cattel,
presidente del Congresso e Laura
Fabrizio, presidente Sito, ha aperto i
lavori Luca Pani, direttore generale
dell'Aita (Agenzia italiana del farmaco)
comunicando che la riorganizzazione
dei Registri dei farmaci sottoposti al
monitoraggio può dirsi oramai terminata
e che presto se ne vedranno i benefici.
Sono seguiti i saluti del Presidente della
12° Commissione Permanente Igiene e
Sanità del Senato, la Senatrice Emilia
Grazia De Biase, Membro della 5°
Commissione Permanente Bilancio e del
Senatore Andrea Mandelli, Presidente
della federazione degli rodini dei
farmacisti (Fofi) e vari Rappresentanti
delle Istituzioni de Piemonte. Vivace il
dibattito su "Professionisti della Sanità a
Confronto tra Massimo Scaccabarozzi.
presidente di Farmindustria; Antonio
Gaudioso, segretario generale di
Cittadinanzattiva, l'oncologo Stefano
Cascinu. Presidente Aiom. Fulvio
Moirano, direttore generale Agenas,
Angelo Lino Del Favero, presidente
federsanità Anci e Cosimo Piccino il
Generale dei Nas.
Grande l'importanza data ai giovani Soci
Sif che hanno aderito al Congresso con
numerose iscrizioni e lavori presentati,
e ai quali sono state dedicate specifiche
sessioni, come la Tavola Rotonda
sul Futuro delle nuove generazioni di
farmacisti delle Aziende Sanitarie.
Ampi spazi alla discussione al cittadinopaziente: una sessione dedicata alle
associazioni dei pazienti, moderata da
Maria Grazia Cattaneo vicepresidente
Sito: due sessioni plenarie dedicate da un
lato ai Bisogni (in)formativi dei cittadini
- risorse e risposte, dall'altro ai Nuovi
modelli clinico-gestionali per rispondere
alle aspettative dei cittadini nella Sanità.
Un bilancio importante per il Congresso
Sito 2013: un grande evento d'apertura, 9
simposi, 12 sessioni parallele, 2 workshop
replicati su diversi orari, sette sessioni
plenarie con 1500 presenze totali. "Sono
orgogliosa del lavoro svolto dalla società
scientifica - afferma Laura Fabrizio,
presidente Sito -. Il tema del Congresso
di quest'anno denota l'impegno dei nostri
professionisti a produrre sempre più
razionalizzazione e appropriatezza in
Sanità al fine di assicurare reinvestimenti
in farmaci innovativi e dispositivi
all'avanguardia, affinchè le cure migliori
arrivino a tutti. I farmaci innovativi infatti,
così delicati dal punto di vista terapeutico
e "gravosi" dal punto di vista della spesa,
trovano un'efficace ed efficiente governo
quando sono gestiti dai farmacisti delle
aziende sanitarie che ne monitorano
l'appropriatezza clinica ed economica
in collaborazione con i prescrittori e con
gli amministratori".
SEGRETERIA GEN & PERSONALE
Pag. 28
E-cigarette lecite
al bar e al cinema
Mauro Pizzin
Colpo di spugna sul divieto di "svapare" le sigarette elettroniche nei luoghi pubblici, come uffici, ristoranti, cinema,
mezzi pubblici e bar. La novità
è figlia di un emendamento al
testo del Decreto istruzione
presentato lo scorso 23 ottobre
dal presidente della commissione Cultura della Camera, Giancarlo Gal an(Pdl).
L'emendamento ha stralciato
l'ultima parte del comma io-bis
dell'articolo 51 della legge 3/03,,
introdotto con il DI Lavoro
76/13, grazie a cui erano state applicate alle sigarette elettroniche le norme in materia di «tute-
la della salute dei non fumatori»
previste per i tabacchi.
L'e-cig rimane invece vietata
nelle scuole, in virtù della normaintradotta dallo stesso decreto Istruzione.
Lunga la catena di reazioni. Il
presidente della Lega italiana
per lalotta contro itumori,Francesco Schittulli, ha chiesto, ad
esempio, l'estensione del divieto di utilizzo delle sigarette elettroniche almeno agli ospedali e
a tutte le strutture sanitarie,
mentre l'ex ministro Girolamo
Sirchia, padre della legge 3/03,
haparlato di «un cattivo provvedimento, non certo mirato alla
salute pubblica, anche nella par-
te che riguarda la liberalizzazione della pubblicità». Più pacato
il commento dell'attuale titolare
del dicastero, Beatrice Lorenzin, per cui «ora comunque bisognerà anche vedere cosa succederà in Europa, visto che noi abbiamo fatto una grande battaglia
per evitare che le sigarette elettroniche venissero equiparate
aifarmaci. Questa battaglia adesso è al parlamento europeo».
Soddisfazione è stata espressa, invece, daMassimiUano Mancini, presidente di Anafe Confindustria, l'associazione nazionale fumo elettronico. Per Mancini «la modifica della norma che
estendevalalegge Sirchia e il divieto di pubblicitàprevisti per le
LEGISLAZ.& POLITICA SANITARIA
sigarette tradizionali anche a
quelle elettroniche era assolutamente doverosa, in quanto certi
divieti assoluti erano unici in Europa e anche dannosi. A questo
punto auspichiamo anche l'avvio di un dibattito parlamentare
che riveda l'assurda tassazione
che dovrebbe entrare in vigore
l'i gennaio prossimo e che porti
finalmente a regole certe». Su
questo fronte Mancini ha rivolto un appello al ministro della Salute «ad aprire un tavolo di consultazione pubblica aper studiare in maniera approfondita il settore della sigaretta elettronica».
I RiPholjUZ!ONERBtKWiA
Pag. 29
Tumori,
sei malati
su dieci
guariscono
ROMA—I malati
aumentano, però sei su dieci
guariscono. E guarire
significa non dover più
pensare al cancro per il resto
della vita,ricordarlocome
una minaccia svanita.
Davanti al presidente della
Repubblica Napolitano, nel
giorno della consegna in
Quirinale dei premi Aire
(Associazionericercasul
cancro) Umberto Veronesi ha
disegnato passato, presente e
futuro di una malattia di cui
non si pronunciava neppure
il nome. Era sinonimo di
disperazione. Oggi chi riceve
una diagnosi, e succede alla
metà degli italiani nel corso
della vita, può sperare. «Nel
2023 la percentuale di
guarigione arriverà al 70% —
prevede Veronesi —. Ci sono
forme difficili come quelle di
pancreas e cervello. Il 90%
dei carcinomi mammari e
dei tumori alla prostata
invece vengono debellati».
L'obiettivo è ambizioso.
Mortalità zero. E poi un altro
passo ancora, evitare che la
gente si ammali. Giocare
d'anticipo è fondamentale
sottoponendosi agli
screening e, ancora prima,
osservando stili di vita
corretti (alimentazione, no al
fumo). I segnali sembrano
positivi, dice il ministro
della Salute, Beatrice
Lorenzin: «Un milione e
mezzo di donne in un anno
tra 50 e 69 anni hanno fatto i
controlli. In Italia 1,3 milioni
di persone sono guarite dal
tumore che può diventare
una malattia con cui
convivere». Però restano
ancora molte differenze tra
nord e sud per quanto
riguarda la partecipazione a
certi tipi di screening. Ed è
alle 1000 persone che ogni
MEDICINA & FARMACOLOGIA
giorno ricevono una
diagnosi tumorale e ai 2,8
milioni che hanno vissuto
questa esperienza ha rivolto
un messaggio di fiducia
Piero Sierra, presidente
dell'Aire e della federazione
Firc: «I progressi si
moltiplicano. Finanziamo
oltre 4 milaricercatori,nel
2012 abbiamo avviato e
confermato quasi 600
progetti». I premi «Credere
nellaricerca2013» sono
andati a Tiziana Bortesi e al
Lions Clubs International.
Margherita De Bac
Pag. 30
Veronesi: «Un italiano su due arischiocancro»
• Nella giornata dedicata alla lotta contro
i tumori, l'oncologo rilancia: l'obiettivo è zero morti
ca, giovane fisico del Cnr, che ha portato la testimonianza diretta, commossa e
convinta di una donna giovane e capace
che da Napoli è andata in Scozia a lavorare per quattro anni e poi è tornata in
Italia. Una «storia a lieto fine» raccontata per dare fiducia e speranza ai tanti
ricercatori che sono dovuti andare
all'estero ma vorrebbero tornare. Una
prospettiva possibile anche per i progetti avviati dall'Are e da Firc di cui ha fatto un bilancio il presidente Piero Serra.
596 progetti avviati nel solo 2012, 91
borse di studio di cui 25 in co-finanziamento con l'Europa, 14 programmi di
oncologia molecolare grazie ai proventi
derivanti dal 5 per mille dei cittadini
per un totale di quattromila ricercatori.
D presidente Giorgio Napolitano, Umberto Veronesi e Anna Chiara De Luca
Il punto scientifico l'ha fatto il professore Umberto Veronesi, direttore
MARCELLA CIARNELLI
Anche se ancora non basta. «Ho ascolta- dell'Istituto europeo di Oncologia di Mi@marciarnelli
to cifre più confortanti da parte del mini- lano. Un bilancio choc. Perché «oggi si
stro Lorenzin per quanto riguarda gli
«È la ottava volta che sono qui» e se è investimenti nella ricerca e ho apprezza- muore di meno» per tumore ma «ci si
successo «è per via di un imprevisto di to che lo stesso ministro si sia affrettata ammala di più. 50 anni fa un italiano su
cui sapete qualcosa». Si è concesso una a dire che comunque siamo ancora al di 20 riceveva una diagnosi di cancro nel
battuta il presidente della Repubblica qua del necessario» ha detto il presiden- corso della vita, oggi siamo a uno su
all'inizio del suo breve intervento in con- te. «Ho sempre creduto molto nell'impe- due. E con il prolungarsi della vita meclusione della giornata dedicata alla ri- gno da destinare in Italia a favore della dia c'è da attendersi un ulteriore aumencerca sul cancro che, come ogni anno, si ricerca scientifica» nella consapevolez- to». Bisogna proseguire sulla strada intrapresa negli anni '90 non limitandosi
è svolta al Quirinale.
za di quali guasti e regressi può provoca- a curare ma impegnandosi nella prevenL'occasione di un bilancio, innanzi- re a un Paese considerare la ricerca, e zione per «impedire che la gente si amtutto scientifico. Ma anche politico, fi- più in generale l'istruzione, come un fa- mali» anche se a metà secolo guariva il
nalmente con tratti positivi, data la scar- nalino di coda. Una delle conseguenze è 30 per cento dei pazienti ed ora si va
sa attenzione mostrata in questi anni stata la cosiddetta fuga di cervelli. Su oltre il 60. Per raggiungere l'obbiettivo
nei confronti della ricerca che, ha ricor- questo punto Napolitano ha invitato a Veronesi ha parlato di un piano d'aziodato Napolitano, «è stata largamente superare « i luoghi comuni e le etichette ne in tre punti: ridurre i cancerogeni
sottovalutata e bistrattata». Invece «1' negative: l'essenziale è mettere i giova- nell'ambiente; migliorare gli stili di vita
Italia, anche politicamente, deve farsi ni ricercatori nelle condizioni di torna- evitando il fumo; «controllare l'alimenpiù matura per far sua la direttrice di un re in Italia, il rientro deve essere consi- tazione e vaccinando i bambini contro i
impegno condiviso» in questo campo.
derata un'ambizione e non un sacrifi- virus oncogeni». Insomma bisogna «scoUn auspicio più volte ripetuto accom- cio».
prire la malattia quando è ancora occulpagnato, però, questa volta dalla consita».
Così
l'ha
vissuto
Anna
Chiara
De
Luderazione che aualcosa sta cambiando.
MEDICINA & FARMACOLOGIA
Pag. 31
Ricerca e giovani
per la farmacologia
n europeo su cinque soffre
di dolore cronico (più di 80
milioni di persone, il doppio
dei pazienti diabetici). I costi diretti e
indiretti di questa autentica pandemia
rappresentano dall'I,5 al 3% del Pil
del Vecchio Continente. È la fotografia
scattata dal presidente della Efic, la
Federazione europea di medicina del
dolore, in occasione del Congresso
annuale 2013, che si è svolto a Firenze dal
9 al 12 ottobre scorsi. Nel suo intervento,
Hans Georg Kress, presidente Efic, ha
sottolineato l'importanza di investire nella
ricerca sul dolore, nella formazione degli
operatori e nella creazione di strutture
specializzate per la prevenzione, la terapia
e la riabilitazione del dolore cronico, ossia
delle forme di sofferenza che perdurino
per oltre 3 mesi.
record che fa di questa patologia la prima
causa di incapacità lavorativa o di pensionamento anticipato).
A giudizio di Kress, l'onere sociale del dolore cronico è dovuto in misura preponderante all'inadeguatezza della terapia. Sarebbero ancora troppo poche le persone
che hanno accesso alle più avanzate cure
farmacologiche: "Un terzo delle persone
afflitte da dolore cronico non riceve alcun
trattamento e il 38% circa è dell'opinione che l'efficacia o la durata della terapia
non sia sufficiente". Sono dati che riferibili in particolare al ricorso agli oppioidi,
crescente ma non ancora adeguato, e soprattutto non sempre consapevole: "Oggi,
rispetto al 1990, le prescrizioni di oppioidi
sono aumentate di 7,5 volte. Cuesti farmaci sono stati a lungo considerati un tabù,
in quanto generano dipendenza. Oggi la
medicina e la politica sanitaria hanno palesemente riconosciuto il loro beneficio nella
gestione dei casi gravi di dolore cronico",
ha detto Kress. Tuttavia non tutti i pazienti con dolore cronico possono ricorrere ai
benefici di questi analgesici: in Europa si
La crisi economica, nel pensiero di Kress,
non deve indurre i sistemi sanitari a risparmiare sulle terapie antalgiche, poiché
è notevole anche l'impatto economico
del dolore non trattato o trattato in modo
inappropriato: "Mi riferisco soprattutto ha chiarito il presidente della Efic - ai costi
indiretti rappresentati dalla perdita di produttività e dall'incapacità lavorativa" (500
milioni di giorni di assenza per malattia, un
rilevano grandi lacune assistenziali. Nel
2010, nelle tre nazioni europee con il più
alto tasso di consumo di oppioidi sono stati
raggiunti rispettivamente 469,79 mg (Danimarca), 413,40 mg (Austria) e 375,98 mg
(Germania) prò capite, ma al contempo, in
altri paesi, non erano disponibili neppure i
preparati di uso più comune impiegati nella
gestione del dolore oncologico.
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MEDICINA & FARMACOLOGIA
Pag. 32
La lunga marcia
dell'industria farmaceutica italiana
Anche con risorse limitate non si rinuncia a ricerca e sviluppo. Le imprese
guidate da Farmindustria penalizzate dalle misure introdotte negli ultimi anni,
chiedono interventi per valorizzare l'innovazione
Di Silvia Gasparetto
R
imanere un'eccellenza italiana, nonostante la crisi, spingendo sull'acceleratore della ricerca e dell'innovazione. È l'obiettivo cui mira l'impresa
del farmaco attraverso Farmindustria, in
prima linea negli ultimi anni non solo
contro i tagli che hanno vessato la sanità
e soprattutto il settore farmaceutico, ma
anche per ottenere un sistema di regole e
incentivi per le assunzioni in R&S stabili,
per consentire alle imprese di riprendere
a innovare, resistere alla crisi e tornare a
crescere. Anche perchè è proprio grazie ai
progressi dovuti all'introduzione di nuovi
farmaci, che la vita delle persone si è allungata di tre mesi ogni anno dal 1951, come
indicato anche da 'L'orologio della vita',
simbolo dell'edizione 2013 dell'assemblea
annuale dell'associazione delle industrie
del farmaco (un 'orologio' che misura ore,
minuti e secondi guadagnati da ciascuno).
Perchè la recessione ha colpito duro anche le imprese del farmaco, e non solo sul
fronte dell'impiego, della produzione o del
fatturato. Ma anche su quello ben più significativo dell'innovazione e della ricerca, da
sempre "Cenerentola" in Italia, a maggior
ragione attraverso la crisi più dura dagli
anni Trenta. Come sottolineato più volte dal
presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, è proprio da questo ambito che
il settore farmaceutico può ripartire, puntando sui circa 6mila addetti in ricerca (9%
del totale) che ancora ci sono e sugli investimenti in R&S che ancora si fanno (circa 1,2
miliardi di euro) anche se in totale si sono
ridotti del 2,5% nel 2012. Dei 174 stabilimenti italiani il 75% fa innovazione, ma dal 2006
a oggi, il trend dell'occupazione nel settore
è in calo di 11.500 addetti (1.500 solo nello
scorso anno) e, cosa ancora più significativa e considerata allarmante dalle aziende,
gli studi clinici sono diminuiti in Italia del
23% in tre anni, più che negli altri grandi
Paesi europei. Nonostante questo, la ricerca
farmaceutica italiana resta competitiva a livello internazionale e il comparto è secondo
in Europa solo alla Germania come capacità
Parole chiave
Ricerca e sviluppo, innovazione, tempi
di pagamento, tagli
Aziende/istituzioni
Farmindustria, Pharmìntech, Eli Lilly,
Chiesi, Roche
produttiva. Proprio per comunicare il valore di questo comparto, Farmindustria ha
anche promosso il tour itinerante in cinque
tappe "Produzione di Valore. L'industria del
farmaco: un patrimonio che l'Italia non
può perdere", partito a maggio 2012 dalla
sede Eli Lilly di Sesto Fiorentino, arrivato
nel 2013 prima alla mostra Pharmintec di
Bologna, e poi a Parma al Centro ricerche
di Chiesi farmaceutici; appuntamento più
recente quello di fine ottobre alla sede di
Roche di Monza.
L'industria del farmaco è in prima linea
nello sviluppo di nuovi farmaci, puntando
su alcune delle nuove frontiere, dai medicinali biotech (in particolare gli oncologici)
alla "medicina di genere": se in tutto il mondo si contano più di 850 farmaci in sviluppo
per malattie che colpiscono la popolazione
femminile, tra il 2006 e il 2010 in Italia si
sono registrati 314 studi clinici che hanno
coinvolto solo donne, la maggior parte dei
quali (oltre il 64%) nell'area oncologica. Ma
l'industria del fàrmaco è impegnata anche
nella ricerca delle terapie adeguate per chi è
affetto da malattie rare: negli ultimi quattro
anni, infatti, sono più che quadruplicati gli
studi clinici, 66 quelli attualmente in corso,
il 90% sostenuto dall'industria farmaceutica.
Sul fronte del biotech, invece, a fronte
di una riduzione del 4,9% del numero delle
aziende in Italia (da 184 a 175) - dovuto soprattutto dall'uscita dal mercato di piccole
e medie imprese - si è registrato un incremento degli investimenti in ricerca e sviluppo del 3,1% (attestandosi su 1,41 miliardi di
euro). Sono circa 320 prodotti in sperimentazione (più della metà dei progetti sono
MEDICINA & FARMACOLOGIA
portati avanti da imprese del farmaco), la
maggior parte dei quali ha raggiunto la fase
II e III (61%), ma c'è anche un promettente
25% di prodotti in fase preclinica. L'oncologia è l'area terapeutica in cui si concentra
il più alto numero di progetti di R&S (45%
del totale), la maggior parte dei quali in fase
avanzata di sviluppo; progetti importanti
anche in neurologia, infettivologia e nelle
malattie rare, tutte patologie con un importante impatto sociale e che traggono dalle
biotecnologie risposte di cura mirate.
Nonostante la vitalità del settore, resta
però la "corsa ad ostacoli" per i paletti e i
tempi lunghi per l'introduzione sul mercato
di un nuovo farmaco: 12/15 mesi per l'autorizzazione nazionale dopo quella comunitaria, 12 per l'inserimento nei prontuari
regionali e infine due per l'effettivo utilizzo
negli ospedali. E i tempi sono solo uno degli
elementi critici: le industrie infatti sono state penalizzate dalle misure introdotte negli
ultimi anni, dall'obbligo di ripianare lo sforamento della spesa farmaceutica ospedaliera alla spinta al mercato dei generici che
ha dato un duro colpo al farmaco "di marca"
(tra l'altro, ha osservato sempre Scaccabarozzi nei mesi scorsi, tra il 2010 e il 2011 in
Italia sono stati liberati 450 milioni di euro
grazie al risparmio generato dai farmaci a
brevetto scaduto, ma solo 150 sono stati destinati all'innovazione), fino ai ritardi nei
pagamenti da parte della Pubblica amministrazione. Tutte questioni che lasciano alle
aziende poca liquidità e meno margini per
poter effettivamente investire in ricerca e
sviluppo, visto che l'impegno primo diventa
quello di sopravvivere.
Per uscire dalla crisi la ricetta di Farmindustria è composta quindi da quattro
ingredienti: "un migliore accesso all'innovazione, fissando un criterio scientifico
che la definisca; il rispetto della proprietà
intellettuale; un patto di stabilità di almeno
3-5 anni in cui si riduca anche la frammentazione regionale e infine il recupero dei
crediti vantati dalle aziende" nei confronti
del Servizio sanitario nazionale.
Pag. 33
TUTTA BIG P H A R M A
PUNTA SULLA
FORMAZIONE
Ogni mese una selezione degli avvenimenti
che impattano sulla salute pubblica
e delle curiosità legate al mondo Healthcare
CORSI SCIENTIFICI E REGOLATORI
VANNO DI MODA
NEL FARMACEUTICO
Tutte le aziende del farmaco investono
in formazione. È quanto evidenziato
dal Bicocca Applied Statistics Center
che. in collaborazione con Adecco, ha
condotto lo studio "Analisi e valutazione
delle esigenze in ambito formativo
dell'area pharma" sui responsabili
della formazione delle più importanti
multinazionali pharma in Italia. In
base all'analisi, il 57% del campione
ha attivato corsi tecnico-scientifici
e la stessa percentuale ha investito
sulla formazione regolatoria, cioè
sicurezza, privacy, gestione delle gare
d'appalto, fiscalità, norme ambientali,
farmacovigilanza. Pari attenzione
è riservata alla formazione tecnica
sull'utilizzo delle strumentazioni,
sul training scientifico incentrato
sulle caratteristiche dei prodotti e
sulla conoscenza delle patologie di
riferimento, In ambito manageriale, il
52.4% ha attivato interventi formativi
sullo sviluppo delle capacità acquisite,
corsi di leadership, team building,
individuai e team coaching. Meno
"battuto" il marketing, sul quale
assicura una formazione solo il 38,1%:
pressoché trascurata la comunicazione,
anche sul web. Il 76,2% del campione
ritiene comunque che nel farmaceutico
la formazione sia appropriata e
soddisfacente: tutte le intervistate
hanno attivato almeno un progetto di
formazione e quasi il 50% ne ha avviat
più di 20 nell'ultimo anno. Punto debole
risulta però la carenza del management
ad affrontare i cambiamenti di
un mercato che sta subendo
trasformazioni repentine e in parte
inattese. Per questo gli ambiti formativi
ritenuti decisivi per il futuro sono le
relazioni con clienti e medici (per il
60,9%) e la formazione manageriale
(52,2%). con un'attenzione particolare
al market access (26,1%).
BIOTECH EUROPEO PROTAGONISTA
NEGLI ACCORDI DEL PHARMA
Dopo il periodo di stallo degli ultimi
anni dovuto alle difficoltà economiche,
il biotech europeo torna a emergere
sulla scena mondiale e attrae
collaborazioni globali. A sottolineare il
dato è un'analisi di FirstVVord Pharma
che ripercorre, con interviste ai chicf
executive officer coinvolti, i deal
più recenti del settore. Tra gli ultimi
figurano due società belghe: Ablynx
e Galapagos. La prima, a settembre,
ha rinnovato la propria partnership
con Merck Serono ampliandola allo
sviluppo di nanoparticelle in aree quali
oncologia, immunologia e neurologia.
Il primo contratto tra le due aziende
era stato firmato nel 2008. In base
al rinnovo, per quattro anni Merck
investirà oltre 25 milioni di dollari
per finanziare la ricerca di Ablynx.
Sempre a settembre Ablynx ha siglato
un accordo di licenza da 840 min
con la statunitense AbbVic per un
farmaco sperimentale per l'artrite
reumatoicle (ALX-0061). AbbVie
è stata protagonista, nello stesso
periodo anche di una partnership
da 405 min con Galapagos per la
sperimentazione di una terapia contro
la fibrosi cistica. A testimoniare il valore
della ricerca biotecnologica europea
anche i deal firmati lo scorso luglio
MEDICINA & FARMACOLOGIA
dalla biotech britannica Immunocore
con Genentech e GlaxoSmithKline
(Gsk) per la tecnologia ImmTacs e
dalla biotech tedesca MorphoSys con
Celgene (818 min) e Gsk (579 min),
rispettivamente per i prodotti MOR
103 contro l'artrite reurnatoide e
MOR 202 contro il mieloma multiplo.
Da notare anche l'ottenimento della
designazione di breakthrough therapy.
status riconosciuto dall'Fda americana
alle molecole altamente innovative,
ofatumumab per la leucemia linfatica
cronica e daratumumab per il mieloma
multiplo. "La capacità del settore
bìotecnologico europeo di fornire
piattaforme innovative per lo sviluppo
dei prodotti - spiega a FirstVVord
Siegfried Bianlojan, executive life
science director di Ernst & Young s'inserisce nel "deficit di innovazione"
dei top player del pharma. L'impatto
netto è la crescita di accordi sempre
più attraenti per composti in fase
iniziale di sviluppo o in preclinica". Tutto
ciò alla ricerca del prossimo prodotto
che possa guidare le vendite di Big
Pharma. Secondo un ulteriore studio
di FirstVVord, condotto sul farmaco
principale che guiderà le previsioni
di crescita per undici delle aziende
pharma principali, in media questi
prodotti porteranno un contributo alla
crescita assoluta delle vendite pari a 2,1
miliardi di dollari per il periodo 2012-18.
In particolare per AbbVie le previsioni
di crescita assoluta per l'antireumatico
Humira (adalimumab) si stima saranno
maggiori rispetto alle performance di
crescita netta aziendale, riflettendo
una dipendenza dell'azienda per questo
prodotto. Il farmaco ha generato
nel 2012 le vendite più alte con 9.3
miliardi. Anche Bristol-Myers Squibb
Pag. 34
sembra essere sempre più dipendente
dall'anticancro nivolurnab. La crescita
stimata delle vendite tra il 2012 e
il 2018 di questo prodotto è pari al
44% delle previsioni di espansione
dei ricavi netti della società nello
stesso periodo. Allo stesso modo,
per la svizzera Roche la crescita delle
vendite del Ti antitumorale pertuzumab
in questo periodo dovrebbe essere
un terzo dell'espansione delle entrate
totali della società. Nel caso di J&J
prodotto driver rivaroxaban si prevede
rappresenterà la più piccola porzione
dei livelli di crescita del ricavi aziendali,
riflettendo l'alto livello delle vendite
derivanti dai farmaci non soggetti a
prescrizione medica.
(Adìam Tekeste)
RAPPORTO OSMED 2 0 1 2 :
FARMACEUTICA IN CALO,
IN A U M E N T O I GENERICI
La spesa farmaceutica nel 2012 è
stata pari a 25.5 miliardi di curo, il 76%
dei quali rimborsato dal Ssn: in media
ogni cittadino italiano ha acquistato
30 confezioni di medicinali attraverso
le farmacie pubbliche e private, per
un totale di oltre 1,8 miliardi (-0,4%
rispetto al 2011) e spendendo circa 430
curo. A rilevarlo e il nuovo Rapporto
dell'Osservatorio nazionale sull'impiego
dei Medicinali (OsMed) dell'Aita,
presentato lo scorso 24 settembre a
Roma. Rispetto al 2011 la spesa per
i medicinali ospedalieri e cresciuta
toccando quota 5,17 miliardi, con una
crescita di oltre il 3,7% rispetto al 2011,
con un disavanzo complessivo di 2,5
mld rispetto al livello di finanziamento
programmato. La spesa farmaceutica
territoriale complessiva invece è
diminuita del 5.6% raggiungendo
19 miliardi, di cui 11,8 per la spesa
pubblica, mentre 7,5 spesi dai cittadini
tra ticket, automedicazione, classe
C con ricetta e classe A acquistata
privatamente. I farmaci cardiovascolari
rimangono al primo posto in termini
di consumo (516 DDD/1000 ab die)
e di spesa farmaceutica totale (4,35
mld): al secondo posto si collocano i
farmaci dell'apparato gastrointestinale
e metabolismo (242,2 DDD/1.000
ab die). Da notare che negli ultimi 8
anni (dal 2004 al 2012) l'uso degl
antidepressivi è cresciuto del 4.5%,
rappresentando oggi una delle voci
principali della spesa farmaceutica
pubblica "L'aumento del consumo dei
farmaci - ha sottolineato il ministro
della Salute, Beatrice Lorenzin, a
margine della conferenza - va di pari
passo con l'invecchiamento della
popolazione: il modo por diminuire
a spesa è dunque investire di più in
prevenzione". Secondo il ministro
oltre a promuovere stili di vita più sani,
soprattutto tra gli over 65, è necessario
ridurre la variabilità di consumo di
farmaci tra Nord e Sud: in regime di
assistenza convenzionata, il valore più
alto, con 1.110 dosi giornaliere ogni
1.000 abitanti, si riscontra in Sicilia,
seguono Lazio. Sardegna e Puglia. Il
valore di consumi più basso è registrato
dalla Provincia autonoma di Bolzano
(743.1 DDD/1000 ab. die), seguita da
quella di Trento. Liguria e Valle d'Aosta.
Nel rapporto è evidenziato anche
il ruolo dei generici e dei biosimilari:
a prescrizione di farmaci a brevetto
scaduto ha rappresentato nel 2012 il
62,1% delle dosi e il 37.7% della spesa
netta. Sia i consumi che la spesa
di questi farmaci sono in aumento
rispetto al 2011. rispettivamente del
10,6% e del 6,4%. Sempre nel 2012
sono stati registrati incrementi nell'uso
dei biosimilari, soprattutto per quelli
dell'epoetina alfa e del filgrastim,
"tuttavia la capacità prescrittiva di
questi farmaci - ha sottolineato Luca
Pani, direttore generale dell'Alfa - resta
al 2% e non riesce a crescere".
C I T T A D I N A N Z A T T I V A PRESENTA
IL P R I M O S T U D I O N A Z I O N A L E
SUI BIOLOGICI E I BIOSIMILARI
La continuità terapeutica di molti
pazienti è a rischio perché alcune
regioni decidono a priori quanti farmaci
biosimilari vanno acquistati rispetto
agli originali biologici: l'allarme è
stato lanciato lo scorso 15 ottobre
dal Tribunale per i diritti del malatoOittadinanzattiva che ha presentato
il "1° Rapporto nazionale sui farmaci
biologici e biosimilari. L'acquisto e
l'accesso nelle Regioni". Nella giungla
MEDICINA & FARMACOLOGIA
SUI FARMACI BIOLOGICI
EBIOSIM1LAM
ihpui •r
•
i
del "fai-da-te" regionale il report, nato
per conciliare contenimento della spesa
e tutela dei diritti dei pazienti, evidenzia
il ruolo centrale che potrebbero avere
i biosimilari, soprattutto alla vigilia
dalla scadenza, tra il 2014 e il 2018,
dei brevetti di alcuni tra i biologici più
utilizzati: "Si stima che nel 2013 - ha
spiegato Tonino Aceti, coordinatore
nazionale del Tribunale per i diritti
del malato - il mercato dei biosimilari
raggiungerà un valore di 2,44 miliardi
di dollari, pari a circa il 2% del mercato
complessivo dei biologici, con una
crescita di oltre il 2 0 % rispetto a
2012. In Italia questo mercato è
ancora ridotto, ma le prospettive di
ampliamento sono numerose. Tra i
biosimilari presto disponibili ci saranno
più di 12 anticorpi monoclonali per
cure oncologiche, diabete e malattie
autoimmuni. Il tutto in una cornice
nazionale ancora indefinita, tanto che
in più casi a decidere la terapia sono
stati i giudici amministrativi". L'indagine
sottolinea che i biologici e biosimilari
sono un settore dell'assistenza
farmaceutica regolato di fatto dai
Tar, caratterizzato da normative
regionali difformi, che mettono al
centro l'esigenza di contenimento della
spesa e non la continuità terapeutica
e la personalizzazione delle cure.
Nonostante l'Aita con il Position
Paper, pubblicato lo scorso maggio,
abbia ribadito che il biosimilare è
simile, ma non uguale, al biologico
di riferimento e abbia stabilito che
la scelta prescrittiva debba essere
affidata al medico, valutando caso
per caso, l'indirizzo prevalente delle
regioni è di standardizzare l'assistenza.
In alcuni casi, come per Friuli Venezia
Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto,
sono indicati specifici obiettivi di
consumo, e in altri, come la Campania.
Pag. 35
usare il biosimilare nei pazienti naive
per tutte le indicazioni terapeutiche
diventa un criterio per la conferma o la
chiusura del centro prescrittore. Per
questo la richiesta di Cittadinanzattiva
è "l'adozione di un provvedimento
di carattere nazionale, vincolante
su tutto il territorio, in grado di tare
definitivamente chiarezza sui biosimilari
e di tutelare uniformemente i diritti dei
cittadini alla personalizzazione e alla
sicurezza del trattamento, nonché alla
continuità terapeutica".
(Fabrizia Puca)
PILLOLE O N L I N E :
BLOCCATO IL S I T O H E X P R E S S
AGCMJL
MTTOWTÀ GARANTE DEUA CCNCQRHEM»
E DO. MERCATO
Stop alla vendita online di
medicinali soggetti a prescrizione
medica. Lo ha intimato l'Antitrust
alla società britannica Hexpress
che commercializzava farmaci
(principalmente per il trattamento delle
disfunzioni sessuali) attraverso siti
internet accessibili anche dal territorio
italiano. Un provvedimento con cui
l'Autorità garante della Concorrenza
e del Mercato (Agcm) ha voluto
ribadire, una volta di più, che, in base
alla normativa attualmente in vigore,
in Italia non è ammessa la vendita
online di medicinali, in particolare,
dei farmaci etici. Del resto, la stessa
direttiva europea 2011/62/UEfa salve
le disposizioni legislative nazionali
che vietano la vendita a distanza di
medicinali soggetti a prescrizione
medica. La sospensiva dell'Agoni ne
confronti di Hexpress è arrivata poche
settimane fa. dopo un procedimento
avviato in seguito alla segnalazione
congiunta di Aita. Nas. Ministero per
lo Sviluppo economico e Ministero
della Salute, oltre a quelle di Guardia
di Finanza - Nucleo speciale tutela
mercati. Federfarma e Federazione
Ordine farmacisti italiani. Secondo
l'Antitrust, il provvedimento di
sospensione si è reso necessario
poiché la vendita online di farmaci etici
espone a gravi rischi per la salute un
numero potenzialmente crescente dì
consumatori, indotti ad acquistare tal
prodotti senza la prescrizione medica.
Inoltre questi medicinali avrebbero
riportato un foglietto illustrativo
in lingua inglese, in contrasto con
l'obbligo, vigente nel nostro Paese, di
vendere al pubblico farmaci recanti
foglietto illustrativo e confezione in
italiano. Nel mirino dell'Antitrust erano
finiti non solo i domini di proprietà
di Hexpress (121doc.net. it.l21doc.
net e 121doc.it), ma anche i siti www.
anagcn.net e www.wcbpharmacy.
biz. Il primo costituiva un ponte
verso i siti britannici e proprio verso
Webpharmacy. che commercializzava
farmaci generici soggetti a prescrizione
medica. Tuttavia, il provvedimento
emanato dall'Agcm ha intimato l'alt
solo ai siti di Hexpress, poiché ne
corso del procedimento il sito www.
anagen.net aveva rimosso tutte le
indicazioni relative alla promozione
dei farmaci ed eliminato tutti i link
alle due farmacie online, mentre il
sito Webpharmacy non risultava più
accessibile da diverse settimane. Già
nel giugno 2012, l'Autorità garante
aveva messo al bando due siti internet
(www.viagra-cialis-lcvitra.it e il suo alter
ego www.bestgenericdrugs.net) che
commercializzavano medicinali (contro
l'impotenza maschile ma non solo)
senza alcuna prescrizione medica e
senza nessun controllo.
(Mario Caporelio)
S E C O N D O L'AGENAS
S O N O IN T O S C A N A
LE M I G L I O R I P R E S T A Z I O N I 2 0 1 2
Avanti, lentamente. Ma verso un
miglioramento complessivo delle
cure ospedaliere erogate ai cittadini.
Anche se restano intere aree del Paese
che arrancano, per lo più regioni del
Sud, soprattutto se commissariate o
sottoposte ai piani di rientro. È il quadro
ancora a luci e ombre tracciato da
Programma nazionale di valutazione
degli esiti per il 2012, elaborato
dall'Agenas (Agenzia nazionale per
i servizi sanitari regionali). Non una
classifica degli ospedali italiani, ha
più volte ribadito l'agenzia, ma una
descrizione trasparente dello stato
dell'arte delle prestazioni ospedaliere
(114 gli indicatori analizzati in oltre
1.440 nosocomi) che fornisce una
MEDICINA & FARMACOLOGIA
serie di "spie" sul funzionamento
del sistema e di best practice utili
soprattutto per intervenire sulle
criticità e migliorare efficacia ed equità
nella tutela della salute dei cittadini.
Secondo l'analisi 2012 sono Toscana,
Emilia Romagna e Lombardia a fornire
le migliori performance mentre le
maggiori difficoltà si registrano
in Campania, seguita da Puglia e
Molise. Sul tonte delle prestazioni si
registrano miglioramenti per parto
cesareo, lunghezza della degenza
dopo laparoscopie e interventi in caso
di fratture al femore. Nello specifico i
parti col bisturi sono passati dal 29,6%
del 2007 al 26.3% del 2012, con molte
Regioni al di sotto del 20%, anche se
restano arce, come la Campania, dove
sono praticati in un caso su due. Mentre
se si stanno effettivamente riducendo i
piccoli punti nascita, rimangono ancora
casi limite come l'ospedale di Nicosia,
in provincia di Enna. di recente teatro
della morte di un neonato dopo un
cesareo d'urgenza, dove si registrano
solo 279 parti all'anno. Ma ci sono
anche altri indicatori che parlano di
una sanità sempre più 'performantc'.
come i casi di frattura al femore: le
strutture che li eseguono entro le
48 ore consigliate sono diventate
il 4 0 % , rispetto al 33% del 2011: in
testa le regioni del Centro Nord. Le
differenze, però, non si registrano
solo tra Regioni diverse, ma anche
tra strutture dello stesso territorio:
guardando I dati degli interventi in
caso di infarto miocardico acuto, per
il quale la sopravvivenza del paziente
è proporzionata alla tempestività, in
Puglia, ad esempio, ci sono strutture
come il Presidio ospedaliero S. Caterina
Novella di Galatina a zero mortalità e
altre, come l'Ospedale di Venere dove
l'indice di mortalità arriva fino al 26%.
Le valutazioni riservano però anche
sorprese "al contrario", perché per
alcuni indicatori non è il Sud a piazzarsi
al top per valori negativi: è il Trentino
Alto Adige, ad esempio, ad "abusare"
di stnppmg delle vene, frequentissimo
intervento di chirurgia vascolare ad
alto tasso di inappropriatezza. Mentre
la migliore performance rispetto
alla permanenza in ospedale dopo
un intervento di colecistectomia in
laparoscopia, tecnica che consente
di ridurre la degenza post operatoria,
si registra in provincia di Lecce,
al Presidio di Casarano, dove tutti
i pazienti vengono dimessi entro
tre giorni. Tra gli ospedali dove, al
contrario, nessun paziente e dimesso
nei tempi considerati "gold standard",
in mezzo a un gruppo di strutture del
Centro-Sud si trova anche l'ospedale
lombardo Gardone.
(Silvia Gasparetto)
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