Piccole e grandi riabilitazioni protesiche metal free: quali
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Piccole e grandi riabilitazioni protesiche metal free: quali
Piccole e grandi riabilitazioni protesiche metal free: quali materiali? Al di là delle tecnologie che sono in rapida evoluzione è sul progetto che si deve lavorare, scegliendo il materiali in base ad una progettualità ben precisa, che viene sviluppata tramite: Raccolta dati/esami clinici Diagnosi e piano di trattamento Scelta accurata del materiale più idoneo Criteri nella scelta del materiale Traslucenza/opacità Mordenzabilità Resistenza Conferma del materiale in fase di rivalutazione dopo colloqui con tecnico ed analisi della situazione clinica. Classificazione dei materiali metal free: No core Core Core in disilicato di litio Ceramica feldspatica (+ceramica rivestimento) Vetroceramica leucitica Core in zirconia Core in allumina Monolitici Disilicato di litio Zirconia L’allumina oggi può essere sostituita dalla zirconia, soprattutto ora che stanno uscendo tipi di zirconia ad elevata traslucenza. Copyright® 2013 | Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica Feldspatica e leucitica Materiali con non elevata resistenza ( Resistenza alla flessione: 90 mPa-110 mpa) Mordenzabili Molto traslucidi Preparazioni supportanti, moncone con funzione di sostegno alla ceramica Spessori 0,6 e 1,5 mm Solo cementazione adesiva Didilicato di litio Core+ceramica da rivestimento oppure monolitico Traslucenza alta (la più alta tra i core) Resistenza alla flessione: 400 mpa Cad-cam o pressofusione Modenzavilità Meglio usarlo per corone singole, anche se viene venduto anche per poti fino a 3 elemneti. Nell’arco degli anni le cialde e le traslucenze sono aumentate, e le indicazioni si sovrappongono alla ceramica feldspatica, che sta pian piano sostituendo. Se si decide di stratificare meglio ridurre la ceramica di rivestimento al massimo (0,3-0,5, lasciando un core di 1 mm) Con questo materiali si riesce ad avere un approccio conservativo, con mantenimento della vitalità pulpare. Possibilità di evitare allungamento di corona clinica anche con preparazioni non ritentive (1,2) grazie al legame resina-ceramica che compensa la mancanza di ritenzione. Grazie alla traslucenza del materiale si riesce a ottenere risultati brillanti anche a spessori ridotti. Con questi materiali è importantissimo valutare il colore del pilastro, perché si lavora a spessori ridotti con materiali traslucenti. La resistenza finale è la risultante della resistenza del materiale che viene cementato adesivamente interamente su smalto, quindi con il massimo dell’adesione. E’ quasi un re-enameling, dove si sostituisce lo smalto compromesso dall’erosione o dall’usura. Con i nuovi di silicati monolitici ad alta traslucenza (es- Impulse) si riescono a realizzare Copyright® 2013 | Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica corone parziali con sostituzione della sola porzione di dente danneggiata, inoltre aumentando la resistenza dell’insieme. In un lavoeo sperimentale (3) dopo un milione di cicli masticatori non si sono verificate fratture e la soglia di frattura del materiale si è mantenuta intorno ai 2500 N Zirconia Resistenza alla flessione 1100 -1200 mpa. Non mordenzabile. Adatto alla realizzazione di strutture, proprietà opacizzante. Possibilità triplice: core e ceramica di rivestimento, monolitico, misto (alcuni denti monolitici altri stratificati) Il fatto che la zirconia abbia una elevata resistenza, non ci esime dal realizzare strutture robuste, rispettando le regole per la realizzazione delle connessioni dove l’altezza è più importante dello spessore. Nei settori anteriori meglio rispettare gli spazi come per la metallo ceramica, mentre nei posteriori è opportuno ridurre al minimo (0,4-0,8 mm) lo spazio per il rivestimento estetico , dando massimo spazio al core sfruttando anche la traslucenza delle ultime zirconie. Anche nello sviluppo del lavoro è importante porre attenzione a dare il massimo supporto alla ceramica, effettuando la doppia scansione, del modellato intero e dopo cut-back, e controllando sia al computer che con le classiche mascherine di silicone sul modellato. Ricordiamo che tra i materiali per creare strutture la zirconia è il più biocompatibile e con il minor grado di adesione batterica. Considerando anche il costo dell’oro diventa vantaggioso anche economicamente. Scelta del materiale in caso di discromie: valutazione del tipo e del grado di discromia, della posizione del margine, della profondità della preparazione. Se il dente è molto dicromico è necessario approfondire un pò di più la preparazione sia come spessore che sotto gengiva TRASLUCENZA/OPACITA’, CON LA FELDPATICA, LA LEUCITE E IL DISILICATO NON SI POSSONO MASCHERARE LE DISCROMIE, MENTRE CON LA ZIRCONIA Sì. Quindi per una discromia importante il posizionamento del margine è critico, così come lo spessore della preparazione e gli spessori della ceramica nella zona cervicale. Copyright® 2013 | Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica Importante fornire al tecnico una fotografia dei monconi e fondamentale è la valutazione condivisa medico-tecnico. Quando non c’è ritenzione meccanica primaria non si possono realizzare restauri non ritentivi (4), quindi se scegliamo la zirconia dobbiamo aFfidarci ai vecchi principi dello Schillinburg, non ci sono dimostrazioni che le varie manovre proposte per rendere adesiva la zirconia siano efficaci . RESISTENZA, concetto che va considerato sotto un duplice aspetto, da un lato la resistenza del moncone che va ad accogliere il restauro, dove la quantità di sostanza dentaria residua è il fattore primario di resistenza agli stress occluso masticatori (5) Quindi sempre chiedersi quale è il materiale che consente di preservare più sostanza ora che abbiamo tanti materiali a disposizione. D’altro canto si deve considerare la resistenza del materiale, chiedendosi quale spessore necessita al materiale, o meglio qual è lo spessore adeguato per garantire resistenza al materiale. Quindi la scelta è tra l’approccio bilayer, dove gli spessori medi richiesti sono 1,2 assiale e 1,5 occlusale, e l’approccio monolitico dove gli spessori possono scendere fino a 0,5 slle pareti assiali mentre sulle superfici occlusale lo spessore deve mantenersi intorno a 1,5-1 mm. Forse in casi adeguatamente selezionati quando si può usare cementazione adesiva è su smalto è possibile scendere di spessore. E’ un argomento in divenire e c’è bisogno di tempo per avere valutazioni affidabili. Due soluzioni in via di sperimentazione sono la zirconia monolitica e il disilicato di litio cotto su un core di zirconia. Un altro aspetto importante è la tipologia della linea di finitura, che tradizionalmente viene indicata per tutti i materiali metal free come orizzontale. In un lavoro del 2006 (6) abbiamo sviluppato uno schema con delle indicazioni: Tipo Leucite De silicato Zirconia Orizzontale XX XX XX X X Verticale XX: consigliata X:possibile Non è stata riscontrata essuna differenza clinica tra margine orizzontale e verticale Alcuni studi mostrano come la zirconia sia resistente sia su preparazioni orizzontali che verticali o addirittura più resistente su preparazioni verticali fino al 38% in più rispetto al chamfer (7, e comunque più resistente rispetto a un chamfer leggero (8). In casi dove ci sino distruzioni avanzate e necessità di cerchiaggio di elementi compromessi sia parodontalmente che meccanicamente, il fatto di poter eseguire Copyright® 2013 | Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica preparazioni verticali sapendo di avere una grossa resistenza e, con la zirconia, anche una grande biocompatibilità per le preparazioni sottogengiva, è un grande vantaggio. Metal free ed evidence base dentistry: che supporto scientifico? In letteratura c’è ancora poco, per ora abbiamo dimostrazioni di efficacia comparabile alla metallo ceramica sulle corone singole con i diversi materiali, dove il successo riportato è del 95-100% (Pjetursson et al 2007, Fradeani 2002, Valenti 2009, Marquaritt 2006) però sui ponti e sulle strutture più complesse vediamo che i problremi emergono, come ci dice lo studio di Swayne, (9): 17 trial selezionati, di cui solo tre randomizzati controllati. Non ci sono studi che superano i 5 anni di follow up, con campioni mediamente limitati. Complicanze: nella maggior parte degli studi fratture di strutture non riportate, mentre la frattura del rivestimento estetico arriva fino al 50%. Integrando con studi usciti nel corso del 2010 si vede che il follow up medio è comunque sempre molto basso, intorno ai 3 anni, e la sopravvivenza intorno al 95% mentre le fratture del rivestimento si aggirano in torno al 25%. Nel lavoro che stiamo portando avanti com AIOP con l’università di Boogna la sopravvivenza è sempre attorno al 90-95%, con le complicanze più elevate nei ponti anteriori, mentre sui ponti posteriori praticamente non ce ne sono , questo ci dice che a volte forse per dare maggiore spazio al rivestimento estetico si sacrifica la struttura a scapito della resistenza dell’insieme. Come dato riassuntivo: su 2024 elementi con follow up da 1 a 5 anni la sopravvivenza dei restauri è superiore al 95%. L’approccio metal free va comunque confrontato alla metallo ceramica, e secondo Pjetursson la frattura della ceramica è del 2,9-3,5% a 5 anni, mentre su impianti 8,8 %. (10) . Heintze (11) conclude in una review che il chipping della zirconia è comunque superiore a quello della metallo ceramica. Gestione delle complicanze: più semplice sui metal free (polishing o riparazione in composito) APPROCCIO METAL FREE E Evidence Based Dentistry Livello di evidenza:basso Periodo di analisi 1-5 anni Sample size:molto basso Sopravvivenza attorno al 95% Dente singolo: metallo-ceramica e metal-free sovrapponibili Frattura struttura zirconia bassa Copyright® 2013 | Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica Frattura rivestimenti variabile fino al 25%) Chipping superiore alle metal ceramiche Rouler 2008: i materlai e le tecniche sono continuamente in evoluzione, i dentisti ed i pazienti sono delle variabili difficilmente controllabili. CONCLUSIONI 1. CI SONO ANCORA INDICAZIONI PER UTILIZZARE CORONE IN METALLO CERAMICA? Sì la metal ceramica rappresenta un materiale affidabile e testato ampiamente che può essere utilizzato nella maggior parte dei trattamenti protesici. Il Metal free usato come alternativa deve ancora dimostrare la stessa predicibilità nel tempo soprattutto in termini di fratture e chipping. La metallo ceramica diventa la scelta più adeguata in tutti quei casi in cui vi è necessità di splintaggio e connettori non estesi 2. QUALI SONO I PROBLEMI CLINICI E TECNICI DELLE CORONE PRIVE DI METALLO? Clinicamentge l’approccio è più conservativo, tecnicamente c’è maggiore facilità di gestione della zona del margine, il risultato estetico è semplificato. Per contro abbiamo dei limiti di resistenza. 3. QUALI SONO LE EVIDENZE SCIENTIFICHE SULLA SOPRAVVIVENZA A LUNGO TERMINE DELLE CORONE COMPLETE? Non sono ancora disponibili RCTs con adeguato follow up e numero di casi che supporti l’approccio metal free, necessaria una attenta valutazione dei fattori di rischio protesici. Copyright® 2013 | Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica