autovalutazione sicurezza e igiene

Transcript

autovalutazione sicurezza e igiene
Distretto Scolastico N° 53 – Nocera Inferiore (SA)
Scuola Secondaria di 1°grado
“FRESA - PASCOLI”
Viale Europa ~ 84015 Nocera Superiore (SA)
081 933111 Telefax: 081 936230 C.F.: 94041550651 Cod: Mecc.: SAMM28800N
[email protected]
A tutti i lavoratori
All’attenzione del SPP e del RSPP
Al DSGA
Oggetto: Lavoratori, igiene, sicurezza: come realizzare un piano formativo.
Si propone all’attenzione dei lavoratori e del SPP una guida per le imprese che indica come predisporre un
piano aziendale formativo. Può sembrare strano il riferimento a un documento destinato alle imprese e non
alle scuole, ma lo facciamo convinti dell’importanza che riveste la formazione per la tutela e la sicurezza dei
lavoratori, a fronte della necessità di conoscenze ed esperienze sempre nuove, funzionali per un reale
miglioramento delle condizioni lavorative.
Iniziative improvvisate e/o occasionali di formazione dei lavoratori rischiano di essere inefficaci; è necessario,
invece, un piano formativo adeguato ai bisogni formativi rilevati.
A questa logica risponde il documento Formazione dei lavoratori in materia di igiene e sicurezza sul
lavoro - Guida per le imprese (ASL Monza Brianza) che proponiamo per la nostra scuola.
Il documento parte dal presupposto che la formazione alla sicurezza sul lavoro deve essere intesa come “una
parte del processo formativo che un’impresa mette in campo per essere al passo con i tempi, al pari della
valutazione dei rischi che non può essere considerata come un’analisi a sé stante, ma deve essere integrata
con l’attività quotidiana che rappresenta la missionaziendale”.
Un piano di formazione aziendale “rappresenta l’insieme dei progetti formativi utili al raggiungimento degli
obiettivi aziendali (operativi, strategici, di salute e sicurezza sul lavoro, ecc.). Proprio la strutturazione di un
piano di formazione aziendale, che garantisca continuità nel tempo ed efficacia all’azione educativa, rivela
l’intenzione di investire sulle conoscenze e competenze dei lavoratori e di puntare così, decisamente, su una
corretta attività di prevenzione, soprattutto se è stato condiviso dai vari attori del sistema di prevenzione
aziendale”.
Come programmare e realizzare un piano di formazione aziendale?
Il documento specifica che per articolare un buon piano di formazione occorre seguire quattro fasi:
FASE 1 - analisi dei bisogni formativi: tale fase è legata necessariamente agli obblighi di legge previsti dal
DLgs 81/08 e nell’Accordo Stato Regioni del 21/12/11, dalla valutazione dei rischi e dal contesto
organizzativo del luogo di lavoro. Il protagonista è il RSPP che ha il compito di raccogliere i contributi offerti
dal medico competente, dall’ RLS, dai preposti e dai lavoratori. Indicare al datore di lavoro i programmi di
informazione e formazione rientra tra le competenze del Servizio di Prevenzione e Protezione
FASE 2- progettazione delle iniziative di formazione: “la progettazione delle iniziative di formazione, traduce i
bisogni formativi in obiettivi di apprendimento, ossia ciò che deve essere capace di fare il lavoratore alla fine
di un percorso formativo che non era capace di fare prima” (nel documento viene presentata una scheda con
un esempio di traduzione di bisogni formativi in obiettivi di apprendimento). E’ necessario identificare anche
gli “obiettivi specifici correlati con la particolare figura professionale/mansione, differenziando ciascuno di essi
sulla base dei compiti svolti nel contesto lavorativo”. Serve inoltre esplicitare i “risultati attesi dall’intervento di
formazione (risultati dell’apprendimento), preferibilmente espressi in termini di conoscenze (sapere),
competenze (saper fare) e comportamenti (saper essere)”, risultati che dovrebbero “essere coerenti con gli
obiettivi formativi e conseguibili con la partecipazione al percorso formativo”.
FASE 3- programmazione/erogazione: questa fase riguarda lo “sviluppo del piano formativo aziendale, nel
quale sono collocati i progetti formativi e l’articolazione temporale che illustra “cosa sarà fatto, come, da chi e
dove”;
FASE 4- valutazione: la valutazione è un “processo che deve essere centrato sugli obiettivi di apprendimento
e coerente sia con le attività svolte sia con le metodologie utilizzate. Le aree comunemente indagate nella
valutazione sono l’apprendimento (quali principi, fatti, tecniche sono stati appresi), il comportamento (quali
cambiamenti nella condotta di lavoro risultano dal training, quali atteggiamenti sono stati cambiati), i risultati
(quali sono stati i risultati tangibili del programma in termini di miglioramento della qualità, sicurezza, efficacia
ecc.) e il gradimento (se i soggetti si considerano soddisfatti di aver partecipato al programma). Tale
processo restituisce utili informazioni sulle eventuali modifiche da apportare sia alla fase di rilevazione dei
bisogni che di progettazione ed attuazione del corso”.
Il documento, infine, pone l’attenzione anche sulla riunione periodica (art. 35 del D.Lgs. 81/2008), che, di
norma, è indetta almeno una volta all’anno e “rappresenta l’occasione più adatta affinché il datore di lavoro
sottoponga all’esame dei partecipanti la programmazione in materia di informazione e formazione dei
dirigenti, dei preposti e dei lavoratori ai fini della sicurezza e della protezione della salute”. E nel verbale
redatto durante tale riunione deve risultare “evidenza del piano formativo elaborato”.
Si allega scheda da compilare da parte del coordinatore alla sicurezza in collaborazione con lo
scrivente e da tenere agli atti.
Il D.S.
dott. Michele Cirino