Appassionato testimone e comunicatore

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Appassionato testimone e comunicatore
Settimanale d’informazione
ANNO LVI- N. 7
euro 1
www.vocedellavallesina.it Jesi, domenica 1 marzo 2009
Impôt reprisé Tassa riscossa Ufficio di Jesi
Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi
Editoriale
Quaresima
M
i ha sempre affascinato,
all’inizio della Quaresima, il
brano del Vangelo proposto per il
Mercoledì delle Ceneri, in cui si
invita il credente a vivere “di nascosto”, a pregare di nascosto, a
fare la carità in segreto, a digiunare senza farlo sapere a nessuno.
Si propone al cristiano di diventare una specie di dottor Jekyll e
mister Hide del bene, uno con la
doppia vita, quella pubblica molto
normale, quella segreta (e che tale
deve rimanere) piena di preghiera,
digiuno e carità.
Il cristiano vive il meglio della sua
religione stando “da solo di fronte a Dio”, che è l’Unico che deve
sapere delle nostre preghiere, dei
nostri digiuni, dei nostri gesti
d’amore. Forse è questo il solo
modo che abbiamo per ribadire
che per noi Dio è veramente unico, e solo con Lui è lecito gestire
la nostra vita interiore.
Il cristiano è uno che ha una vita
segreta, nascosta, conosciuta
solo da Dio. E quindi, nello stesso tempo, solo Dio conosce la vita
segreta di ognuno, nessun giudizio umano è lecito sulla vita degli altri in quanto gli uomini non
sanno e non possono conoscere
quello che solo Dio sa.
In un mondo in cui le cose più
intime e private vengono messe
in piazza e spettacolarizzate, il
cristiano si sottrae a questa logica e riscopre il valore del silenzio,
cioè non parla di cose che non
può sapere, che solo Dio conosce.
La sera della morte di Eluana mi
aspettavo che calasse, almeno per
quella sera, il silenzio su di lei. E
invece, subito, una puntata speciale di Porta a Porta, con tanti
che parlano, parlano, parlano e
danno giudizi. Mi ha scandalizzato più del Grande Fratello, che
è quello che è, e non pretende di
essere di più di quello che è.
Forse noi, uomini e donne, parliamo tanto per esorcizzare la
paura di cose più grandi di noi,
di eventi inspiegabili, di angosce
metafisiche. Ma di fronte a misteri così grandi come la vita e la
morte le parole sono insufficienti, si incartano su se stesse, sono
inadatte alla circostanza, servono solo a dimostrare che “noi”
abbiamo più ragione di altri, ma
è una ben magra consolazione.
Solo il silenzio rigenera le parole, solo dopo un grandissimo
silenzio mi posso permettere di
abbozzare una parola che sarà
molto simile a quelle che Dio
pronuncia e che solo nel silenzio
vengono ridonate e rivelate a chi
ascolta: perdono, speranza, amore, redenzione, fraternità. Queste parole sono magiche, divine
perché creano quello che dicono,
realizzano quello che evocano.
Riscopriamo allora la ricchezza
di questo tempo di Quaresima,
tempo di silenzio, di ascolto, di
solitudine di fronte a Dio. Come
quando uno va nel deserto. Da
solo. Con Dio, senza operatori
turistici, senza telecamere, senza
cellulare, con poco cibo. Per (ri)
scoprire che sono poche le cose
che contano veramente nella
vita.
Andiamo nel deserto della Quaresima. Anche, infine, per addomesticare il nostro corpo, spesso
dimora di appetiti insaziabili, per
trasformarlo in corpo dell’Amore, puro, sobrio, vero.
Don Fabio Belelli
3-31 marzo: al Museo Diocesano la mostra itinerante sulla vita e le opere di San Paolo
Appassionato testimone e comunicatore
U
na mostra che va oltre i confini religiosi e ripropone una grande figura di apostolo, evangelizzatore, appassionato testimone, fino al
martirio, della verità incontrata, in nome della quale
era cordialmente aperto all’incontro e al dialogo con
tutti. “Vicino ai contemporanei, grande comunicatore
e viaggiatore, capace di mettere in rete le persone e le
esperienze”: così don Cristiano Marasca, responsabile dell’ufficio Scuola della Diocesi ha presentato l’apostolo San Paolo al quale è dedicata una mostra itinerante che sarà a Jesi da martedì 3 marzo. La Chiesa
sta ricordando l’apostolo Paolo a duemila anni dalla
nascita e in occasione dell’Anno Paolino voluto dal
papa Benedetto; anche la Diocesi di Jesi ha promosso alcune iniziative tra cui incontri di formazione per
laici e per insegnanti, un pellegrinaggio per sacerdoti,
diaconi, catechisti ed operatori pastorali il prossimo
20 giugno sui luoghi di San Paolo a Roma e l’allestimento di questa mostra “Sulla via di Damasco: l’inizio
di una vita nuova”. Il vescovo Gerardo Rocconi, nel
presentare il progetto, ha espresso l’augurio che tanti
giovani possano visitare la mostra, accompagnati dai
loro insegnanti di religione che hanno partecipato ad
un corso di formazione con il quale sono stati abilitati a fare da guida. La mostra è stata finora allestita
in 40 città italiane ed è stata già tradotta in inglese,
russo e spagnolo mentre sono in corso le traduzioni
in ebraico e in arabo. A Jesi i 44 pannelli suddivisi in
due sezioni, saranno collocati nella sezione di Arte
Contemporanea del Museo Diocesano, in piazza Federico II e potranno essere osservati fino al 31 marzo.
La mostra sarà inaugurata martedì 3 marzo alle ore
18,30 presso la Sala Teatro del Museo Diocesano alla
presenza del Vescovo e del responsabile del Museo
prof. Randolfo Frattesi; padre Giorgio Vigna, commissario di Terra Santa per il Piemonte e curatore di
una sezione della mostra condurrà una breve conversazione sulla personalità di San Paolo, guida per un
modo nuovo e autentico di essere fratelli. In tempi
di multiculturalismo, la sua capacità di incontro e di
dialogo con tutti, costituisce un esempio di grande attualità.
Ester Donninelli e Katia Buratti, conservatrici del
Museo diocesano, che hanno curato la segreteria della mostra, hanno ringraziato il comune di Jesi, la Provincia di Ancona e l’Assemblea legislativa delle Marche per aver concesso il patrocinio e le assicurazioni
Generali, New Beetle Tour Operator Viaggi Studio e
l’associazione Res Humanae per il contributo concesso. La mostra itinerante è promossa dal Servizio nazionale per il progetto culturale della Chiesa Italiana
e da Itaca, società editrice e di promozione culturale
e gode del patrocinio della Custodia di Terra Santa e
della Basilica di San Paolo Fuori le Mura.
Orari di apertura della mostra:
da lunedì a sabato: ore 9 – 13; venerdì, sabato e domenica:
ore 17 – 20
Ingresso libero
Informazioni e prenotazioni per visite guidate per
scuole e gruppi:
Ufficio Beni Culturali, Museo Diocesano a Palazzo Ripanti
Nuovo, piazza Federico II, 7 dal lunedì al venerdì dalle 9
alle 13 – tel. 0731 226749 – [email protected]
L’impegno del Vaticano in omaggio al bicentenario della nascita di Darwin
Un convegno sul dialogo tra scienza e fede
E’
quanto afferma il teologo contributo sull’evoluzione in
Gianfranco Ravasi, per- generale, con particolare riché, egli dice, nessuna delle ferimento al mondo animale
due – scienza e fede - esaurisce e all’uomo. Perché, tengono a
il mistero sull’essere umano e sottolineare i promotori delsull’universo. Ravasi, che parla la interessante iniziativa, se da
nella sua qualità di presidente una parte la Chiesa mantiene la
del Pontificio Consiglio della teoria della creazione, essa stesCultura, preannuncia una con- sa non esclude la teoria darwiferenza internazionale promos- niana pur prendendo atto che
sa dal Vaticano in collaborazio- “la relativa fluidità della teoria
ne con l’università statunitense evoluzionistica contemporanea
“Notre Dame” dell’ Indiana. Il è dovuta in gran parte ad una
tema che verrà affrontato sarà serie di scoperte dell’ultimo
di estrema attualità: “L’evoluzio- quarto di secolo che richiedone biologica: fatti e teorie” e si no una riconfigurazione della
svolgerà in questi giorni, dal 3 tesi darwiniana che potrebbe
al 7 marzo.
condurre ad una teoria evoluIl convegno, che vedrà la pre- zionistica di terza generazione”
senza di scienziati provenienti (Osservatore romano del 10
da tutto il mondo e impegnanti febbraio u.s.). Insomma, il pronelle discipline che più da vici- posito è quello, da una parte, di
no aiutano a sviluppare il tema evitare una impostazione apoproposto, offrirà il contributo logetica o propagandistica, e
della paleontologia, della bio- dall’altra, di offrire l’occasione
logia molecolare, dell’antropo- di un incontro al più alto livello
logia, dell’epistemologia, della di scienziati, filosofi, teologi per
teologia ecc. Cioè saranno chia- una riflessione sui fondamenti
mate a rapporto tutte quelle e problemi suscitati dall’evoludiscipline che possono dare un zione biologica.
E’ noto che uomini della Chiesa e molti scienziati di ogni
estrazione ideologica gridarono allo scandalo quando
Darwin, dopo la sua circumnavigazione
quinquennale,
diede alla luce le conclusioni
dei suoi studi sulla evoluzione
delle specie. Successivamente
tutti vennero a più miti consigli e oggi nessuno nega la tesi
darwiniana in nome anche
dei tanti successivi approfondimenti scientifici. La vivacità del creazionismo presente
negli Stati Uniti va letta come
espressione fondamentalista
di gruppi evangelici preoccupati del rischio della negazione del “disegno intelligente”
che vede e vuole una finalità
dell’essere in generale e di
ogni essere in particolare. Ma
una lettura finalistica degli
esseri e quindi dell’uomo e
di tutto l’universo, lo conferma da sempre la Chiesa, che
però non trova contradditorio accettare anche la tesi
evoluzionistica. Del resto un
antropologo positivista come
Paolo Mantegatta, nel commemorare a Firenze la morte
di Darvin avvenuta nel 1882,
dichiarava che “la scienza non
offende né può offendere la
fede: l’una e l’altra hanno missioni diverse e zampillano da
diverse sorgenti della natura umana”. Insomma, rimane
sempre valido il principio, di
fronte alla tesi creazionistica
dei fondamentalisti americani che esclude la possibilità dell’evoluzionismo, che
la Bibbia non va interpretata
alla lettera dal momento che
il suo scopo, che non è mai
scientifico, è solo quello di un
insegnamento religioso. Vale
quanto già affermava Galileo,
ampiamente ripreso da Pascal: la fede esplora un mondo dove la scienza non può
arrivare e la scienza esplora
un mondo dove i mezzi della ricerca non sono dati dalla
fede, ma dell’esperienza.
Vittorio Massaccesi
[email protected]
2
Cultura e società
1 marzo 2009
Del più e del meno
Chi ha paura delle ronde?
di Giuseppe Luconi
Le ronde. Le ronde di cui tanto si parla
in questi giorni. Le ronde dalle tante polemiche: chi le vuole e chi no, chi le ritiene
utili e che le teme. Premesso e chiarito subito che il ricorso alle ronde ha carattere di
emergenza, per cercare di limitare i danni
in una situazione di emergenza, e che non
c’entrano – non devono entrarci – discriminazioni di razza, di colore, di religione
(la delinquenza non ha etichette), va aggiunto subito che le ronde non sostituiscono le forze dell’ordine:
collaborano con loro,
sono un “valore aggiunto”.
°°°
Mettiamoci nei panni del cittadino, che
giustamente si chiede:
per “ronde” che cosa
si intende? Non ci si
riferisce a gruppi improvvisati
composti
da persone magari un
po’ esaltate, armate di
bastoni, coltelli a serramanico e all’occorrenza anche di un cappuccio. Non sono
gruppi che fermano persone “sospette”, le
perquisiscono, le malmenano…
Sono persone appartenenti ad una regolare associazione di volontariato composta
per lo più da ex poliziotti ed ex carabinieri,
con le fedine penali a posto, persone “sotto
il controllo dei sindaci e dei prefetti”. Vogliamo chiamarle ”ronde di galantuomini”?
Non sono persone violente, non sono armate, vanno per le nostre strade, ma non
arrestano, non perquisiscono, non malmenano… Solo in casi sospetti chiedono l’intervento delle forze dell’ordine.
°°°
A non volere queste “ronde di galantuomi” sono gli stessi che erano e sono
contrari all’uso dei militari per la sicurezza del territorio. Eppure si tratta di militari
che non vanno in giro in assetto di guerra, che non minacciano, non sparano, non
vanno all’assalto… Sono militari che invece
di rimanere nel chiuso di una caserma si
Congratulazioni
Mercoledì 18 febbraio presso l’università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, Giovanni Capogrossi, di Jesi,
ha conseguito la laurea specialistica in “Biotecnologie Industriali”
riportando la votazione di 110 e
lode presso la Facoltà di Scienze
e Tecnologie, Corso di Laurea
Specialistica in Biotecnologie Industriali. Il neodottore ha discusso la tesi su: “Studio comparativo
sull’estrazione
dei lipidi neutri contenuti in
matrici diverse
utilizzando varie tecniche di
preparazione
del campione”.
Congratulazioni vivissime a
Giovanni dai
suoi
familiari per questo
importante
traguardo raggiunto e per il
suo percorso
professionale.
rendono utili sorvegliando le strade meno
sicure delle nostra città. Non sono automi
in divisa: sono i nostri figli, i nostri nipoti
che hanno scelto di indossare una divisa “al
servizio del Paese”, così come le altre forze
dell’ordine… In altre parole, non vengono
impiegati per militarizzare il territorio, ma
per sorvegliarlo.
°°°
In Tv ci è stato detto che ronde sono
già in servizio in diversi
Comuni, sia in Italia che
all’estero. Ci hanno fatto
vedere anche immagini
di alcune ronde: sinceramente, spero che
non siano del modello
propostoci e cioè quello di gruppi numerosi,
che davano più l’idea di
una comitiva di persone
uscite da una riunione
conviviale o da un circolo sportivo. E poi le
“giubbe” dal colore fosforescente indossate da alcuni, che possono essere una divisa di riconoscimento ma
che si notano da lontano e mettono sull’avviso eventuali malintenzionati. Sarebbe un
po’ come collocare lungo le strade statali
cartelli con la scritta: “Polizia Stradale a
500 metri”….
°°°
E’ stato detto che le ronde segnano la
fine dello “Stato di diritto”. Il cittadino
qualsiasi interpreta la definizione come se
si fosse in presenza di una grave minaccia
al diritto. Ma al diritto di chi? si chiede il
cittadino. Di chi rivendica il diritto di essere rispettato, di non vivere nella paura? O
il diritto di chi rivendica la libertà di rubare,
di violentare, di uccidere? Se io, da solo o
magari in compagnia di un amico, durante
una passeggiata mi accorgo di un individuo
che sta scassinando una porta o scavalcando il recinto di un giardino e col cellulare
segnalo la cosa ai carabinieri o alla polizia,
in quel momento anch’io finisco tra coloro
che sono contro lo “Stato di diritto”?
Montecarotto inaugura
il municipio
Domenica 1° marzo sarà inaugurata a Montecarotto la sede municipale. Alle ore 9,30 presso il
teatro ci sarà una conferenza con
il saluto del sindaco di Montecarotto Mirella Mazzarini, del presidente della Provincia Patrizia Casagrande e del prefetto Giovanni
D’Onofrio. A seguire, interverranno l’ingegner Mario Pompei,
che parlerà de “La Ricostruzione
post-sisma 1997”; l’ingegner Massimo Traversari a proposito di
“A.P.Q. sulla sicurezza degli edifici strategici: l’esempio guida del
Municipio di Montecarotto”; l’ingegner Alessandro Dell’Acqua per
“l’Analisi di vulnerabilità sismica
di edifici murari a schiera esistenti: un aggregato storico di Montecarotto”; l’architetto Paolo Adorisio e l’ingegner Giuseppe Dottori,
progettisti, su “I lavori di restauro
della Sede Comunale “. Le conclusioni saranno affidate al governatore della Regione Marche Gian
Mario Spacca. Dopo il taglio del
nastro, previsto per le ore 11, sarà
possibile visitare l’edificio.
Maiolati festeggia i 103 anni di Jolanda Moretti
“Una donna meravigliosa”
G
rande festa alla casa di riposo di
Maiolati Spontini per i 103 anni
della signora Jolanda Moretti. Nel
pomeriggio del 6 febbraio si sono incontrati le sue figlie Marcella e Anna
Maria, i nipoti e pronipoti, la reggenza
dell’Opera Pia Spontini, gli amministratori comunali, i residenti a Maiolati e il vescovo Gerardo Rocconi che
ha celebrato la Santa Messa insieme
al parroco don Marco Cecconi. “E’ un
motivo di gratitudine al Signore per la
vita di Jolanda, semplice e operosa, che
ha conosciuto tanti momenti belli ma
che ha anche attraversato le due guerre, ha affrontato angosce e preoccupazioni sempre fidandosi di Dio” ha detto il Vescovo nell’omelia con l’augurio
che ha rivolto a Jolanda “di vivere sempre con semplicità e fiducia nell’amore
del Signore”. Nel salone dell’Opera Pia,
allietati dalla fisarmonica di Sabrina
Esposto, Jolanda è stata festeggiata
con una grande torta e con un video
che ha ripercorso le tappe significative
della sua storia. Jolanda è attiva partecipante alla vita quotidiana interna
alla Casa di riposo gestita dalle Opere
Pie di Maiolati Spontini e prende par-
te alla ginnastica mentale e all’animazione proposte dalla Alma Consulting,
la società che per il secondo anno si
occupa della riabilitazione cognitiva e
dell’animazione sociale degli ospiti.
“E’ una grande commozione e tanta tenerezza per mamma che è ancora vigile grazie a Dio – ha detto nel giorno
della festa la figlia Anna Maria – è stata una donna sempre molto laboriosa
e serena”. “Con nonna ho vissuto due
o tre anni, la vengo a trovare tutte le
settimane, è una donna buona, una
donna pacifica, che fa della semplicità
e della tenerezza la sua vita” ha detto
il nipote Carlo. E la bisnipote Valeria:
“Per me è il mio modello di donna da
sempre, semplice, che ama la vita e
rende la vita speciale con poche parole e tanti fatti: questo è il suo motto”.
Ancora la bisnipote Marta: “E’ sempre
buona e ironica, non vuole spendere mai soldi per lei ma pensa sempre
a noi, ha una vita basata sulla bontà,
sulla misura, sul rispetto degli altri”. E
la figlia maggiore Marcella: “Mamma
è meravigliosa, coraggiosa. Fino a 102
è stata con noi ed ora si trova ugualmente bene perché, ci dice Jolanda a
noi figlie: io sto bene”.
Dalla testimonianza del nipote
Carlo:
Jolanda Moretti, quondam Giuseppe
ed Albina Anibaldi, è nata mezzadra a
Jesi, in contrada Campolungo, sotto un
padrone di nome Fioretti Sbrigia. Per
fratelli ha avuto Nello, Marsilio, Ida
e Sisto. Si è maritata con Alessandro
Santarelli nel gennaio del 1923 e nello
stesso anno è nata Marcella. Lisà era
stato mezzadro anche lui, e poi fante
nella prima grande guerra mondiale
e aveva salvato la pelle perché patentato autista di un Signor Colonnello.
Lasciata la terra (che è bassa, come
ben sa chi la zappa) aveva cercato fortuna in città insieme a Jolanda, nella
casa-bottega in via Garibaldi 49, giù
pel Borgo. Mai più sotto padrone, né
a dar retta al fattore, meglio contare
le foglie di tabacco, che macchiavano
le mani, meglio essere manutentore
nelle filande, falegname tuttofare e ingegnoso inventore
di piccoli attrezzi, invidiati
dalle amiche di Jole, come
lei setarole canterine, con
le dita scottate per tirar via
bozzoli dall’acqua bollente.
E poi venne Anna Maria e
quindi, dopo tanto lavoro e
anni passati con Lisà giù da
basso, il momento di vedere
le figlie, sposate, partire per
grandi città. I giorni sono
corsi veloci: i nipoti, nonno
malato sulla poltrona, e tu a
far tutto da sola, in silenzio,
nella casa di Jesi, comprata
pezzo per pezzo da quel falegname
che rubava con gli occhi.
Per qualche anno hai vissuto col nipote romano (che stava tutto il giorno in
archivio a cercare storie di poveri cristi jesini, studiando per la tesi) e poi,
cosa fare altrimenti?, ti sei trasferita a
Roma, dove hai visto e vedi andare nel
tempo, figlie nipoti e bisnipoti, e ogni
tanto racconti qualcosa, tenuto celato
da sempre.
Nonna, parli poco e ti lamenti di
meno, la tua natura è bella, semplice
e concreta, come i tuoi occhi azzurri,
tersi come il cielo di marzo, colore che
i miei figli rinnovano al mattino.
Dalle valutazioni svolte durante il 2008
emerge che Jolanda, dall’alto dei suoi 103
anni, ha aumentato di 2 punti percentuali le sue capacità cognitive entrando nella
forbice di punteggi che decretano un deterioramento mentale moderato. Anche per
il tono dell’umore affermano che “nonna
Jolanda” si annovera tra i punteggi dei
soggetti normali. Grande soddisfazione
quindi per il lavoro svolto dalla Alma
Consulting deriva proprio da questi dati
che, inseriti all’interno di quelli del resto
del gruppo, hanno portato ad un indice
di successo dell’intervento riabilitativo
del 71,5% cioè 10 ospiti su 14. Per il 2009
il programma delle attività è gia pronto
ed è iniziato proprio con la preparazione
dell’addobbo per la festa di compleanno
di Jolanda Moretti dove tutti gli ospiti
hanno partecipato con la solita dedizione
e passione che li ha portati ad ottenere
ottimi risultati in termini di qualità della vita.
3
Cultura
1 marzo 2009
Sesto concerto degli ‘Amici della Musica’ con Clarissa Vichi
SCUSATE IL BISTICCIO
(ghiribizzi lessicali)
Peter Pun (con la u)
www.peterpun.it
CACHET PROBLEMATICO
Sento dire in giro che il compenso destinato
al conduttore di Sanremo 2009 si aggira
attorno al milioncino. Trattandosi di
Paolo Bonolis, la domanda - avrebbe detto
Lubrano - sorge spontanea: un milione del
vecchio conio o del nuovo?
NOSTALGIA [di una] CANAGLIA
Pare che al Governo brasiliano stia per
giungere, tra le altre, una richiesta in
romanesco per ottenere l’estradizione
di Cesare Caino Battisti. Testo del
telegramma:
ARIDATECE ER MACELLARO
NB - Non sarà inutile notare che una delle
quattro vittime del “macellaio metaforico” è
per l’appunto un onesto macellaio reale. Sia
onore alla sua memoria.
Il ‘canto dell’anima’ incontra la canzone d’autore
I
l soul, nato con il gospel per
esprimere la religiosità e la spiritualità della musica afro americana, dagli anni ’50 in poi è stato
assimilato da altri generi come
l’hard pop e il rhythm and blues
dove ha trovato interpreti eccezionali in Ray Charles e James Brown.
Da quest’ultimo filone è derivato il ‘soul vocale’ (come dire ‘canto dell’anima’), che ha avuto come
musa la grande Aretha Franklin.
Diffuso oggi non solo in America e
in Europa, il soul vocale è entrato
in contatto con altri generi musicali che ha contaminato e riplasmato
o dai quali è stato contaminato e
trasfigurato.
Anche più precocemente di Aretha
Franklin Clarissa Vichi, a soli
nove anni, ha iniziato ad interessarsi del soul e a cantare. Per esserne affascinati, in un paese come il
nostro di diversa tradizione musicale, ci vuole una vocazione molto
speciale che, nel suo caso, è nata in
ambito familiare. Poi la passione è
diventata un’arte coltivata con la
Risarcimenti Inail-Inpsema
PREVIDENZA
Ridicolizzato pesantemente, durante la
trasmissione di Santoro, dalla satira – a
senso unico, al solito – di Vauro, Gasparri
replica… per le rime.
Contro Anno Zero
“che – dice - bara”
Maurizio spara
ad alzo zero.
STORIA DELL’ARTE
Xxxxxxxxx Yyyy
C’è un pittore dell’800 italiano, macchiaiolo;
il quale, pur essendo nato a sud del Po
– e quindi considerato dai [trans]padani
terunàss a tutti gli effetti – è però da essi
tenuto in alta considerazione, soprattutto
a causa del suo cognome (che tutti gli
invidiano).
Di chi si tratta?
***
segna, sogna
Venerdì 27 febbraio
“PIANGE PIANGE MARIA…”
La Citazione
a cura di Riccardo Ceccarelli
Il destino dell’uomo
La vita eterna opera nel tempo perché offre la comunicazione con Dio nel tempo e dona la capacità più alta
di vivere la vita: lo fa solo perché l’uomo ha un destino
eterno che può essere perduto o guadagnato in questa
vita. Tale è l’essenza del Cattolicesimo.
Gianni Baget Bozzo, L’Anticristo, Mondadori, Milano
2001, p. 24
derful World’) si è passati a cantanti e cantautori italiani: G. Paoli, L.
Tenco, L. Bertè, P. Pravo, L. Dalla,
Mina e ancora Giorgia, Vasco Rossi, Domenico Modugno, De Gregori. Non sono stati dimenticati lo
swing e il jazz anni ’40 e ’50 di Nat
King Cole e di Franck Sinatra; né i
Beatles e Fabrizio De Andrè.
Clarissa Vichi ha rielaborato in soul
ogni canzone che ha trasfigurato e
reso quasi irriconoscibile con un
grafismo musicale ricercato, complesso, vibrante. In accordo con
lei Andrés Langer ha ugualmente
spaziato in libertà su temi e motivi, sfruttando con estro e fantasia,
ma sempre con proprietà stilistica,
tutte le risorse della tastiera.
Sono stati salutati a lungo e ripetutamente dagli applausi di un
pubblico attento, interessato; anche incuriosito dalla novità dello
spettacolo. Gli ‘Amici della Musica’
stanno effettivamente ampliando
gli orizzonti e moltiplicare la gamma delle loro proposte.
Augusta Franco Cardinali
Importanti novità
VOLGARI SCIACALLI
Venerdì 27 febbraio ore 21 a Jesi al Teatro Studio Valeria
Moriconi - nell’ambito della Rassegna Scompagina/2 Libri
in scena con dedica a Valeria Moriconi e in collaborazione
con la Diocesi di Jesi per l’ottavo centenario della Cattedrale
medievale - La Macina & Lo Sperimentale Teatro A porteranno in scena “PIANGE PIANGE MARIA POVERA
DONNA… Tradizione e religiosità nella cultura orale
umbro-marchigiana”. Lo spettacolo è firmato nella regia
da Allì Caracciolo. L’ingresso allo spettacolo è gratuito con
assegnazione del posto obbligatoria fino ad esaurimento disponibilità da un’ora prima dell’inizio.
partecipazione a concorsi canori,
con l’approfondimento degli studi,
con la frequentazione di ambienti specializzati, con l’attenzione
all’esperienza di altri cantanti.
E’ venuta a Jesi l’8 febbraio per il
sesto concerto degli ‘Amici della Musica’: non sola, ma accompagnata da un pianista argentino,
Andrés Langer. L’attività di questo
versatile artista spazia dal genere
colto a quello leggero, dalla musica cameristica al folklore musicale argentino senza trascurare altri
settori specializzati o ‘di nicchia’
come, appunto, il soul. Una sua
tesi di ricerca sul rapporto fra folklore e musica colta può dare misura della consistenza dei suoi studi
musicali.
Di autori famosi, ma non tutte popolarissime, le canzoni presentate.
Ad essere scelte sono state delle
‘perle’ che potevano mettere maggiormente in risalto le capacità di
elaborazione e di improvvisazione
dell’interprete. Dopo un omaggio
a Louis Armstrong (‘What a Won-
I
l 2 febbraio scorso è stato
pubblicato il Decreto Ministeriale relativo al Fondo
di sostegno per le famiglie
delle vittime di gravi infortuni sul lavoro. Tale Fondo
prevede una prestazione “una
tantum” di natura economica. Le famiglie di coloro che
sono deceduti anteriormente
al 2 febbraio 2009 potranno
presentare apposita domanda entro il 13 marzo 2009.
Questa prestazione può essere richiesta anche dai familiari delle vittime di infortuni
mortali avvenuti in ambito
domestico purchè risultassero regolarmente assicurate. Il
decreto inoltre prevede che
in caso di decessi avvenuti a
partire dal 2 febbraio 2009, le
richieste per avere l’una tantum devono essere presentate entro 40 giorni dalla morte.
La prestazione spetta ai familiari
superstiti:
coniu-
C inema
L
ge e figli in primo luogo
e, in loro mancanza, genitori, fratelli e sorelle.
Gli importi che verranno erogati sono i seguenti:
- In presenza di un solo
superstite compete un importo di 1.500 euro
- In presenza di due superstiti compete un importo
complessiva di 1.900 euro
- In presenza di 3 superstiti
compete un importo complessivo di 2.200 euro
- In presenza di più di
3
superstiti
compete un importo complessivo di 2.500 euro
ESONERO PUBBLICI DIPENDENTI
I dipendenti dello Stato,
escluso il comparto scuola,
potranno chiedere – entro il
1° marzo di ogni anno – (questo fino al 2011) l’esonero
dal servizio, purchè siano in
possesso del requisito contributivo di 35 anni. La richiesta
di utilizzo di questa nuova
normativa consente la erogazione di un trattamento pari
al 50% di quello percepito in
attività di servizio, aumentato al 70% nel caso in cui
i dipendenti della pubblica
amministrazione si impegnino in servizi di volontariato.
I soggetti presso i quali è
possibile svolgere attività di
volontariato comprendono
le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (onlus),
le associazioni, i comitati, le fondazioni, le società
cooperative e gli altri enti
di carattere privato, con o
senza personalità giuridica.
Ulteriori e più dettagliate
informazioni possono essere
reperite rivolgendosi ai patronati che svolgono gratuitamente la propria attività.
Gianfranco Pigliapoco
Il regista americano Stanley Kubrik e i suoi capolavori
Eyes Wide Shut
a carriera di Stanley Kubrick si
conclude con Eyes Wide Shut
(1999), che lo stesso regista definì, parlando con il suo più stretto
collaboratore, Julian Senior, «il mio
miglior film». Il giorno dopo questa
confidenza, il 7 marzo 1999, Kubrick
morì nel sonno per un attacco di
cuore.
In questa sua ultima opera Kubrick
ripresenta un tema che ha accompagnato tutti i suoi racconti: la dualità e
l’ambiguità dell’essere umano. Bene e
male, amore e odio, sesso e violenza,
desiderio e paura, fedeltà e tradimento. I personaggi dei film di Kubrick
combattono tutti contro tali forze interiori. Le circostanze esterne, sia che
si parli di guerre, di relazioni amorose, che di crimini, contribuiscono
a rendere evidente questo scontro,
queste dicotomie proprie dell’essere
umano, a beneficio dello spettatore.
Eyes Wide Shut cerca di equiparare
l‘ambivalenza dei sogni con la realtà.
L’autore racconta la crisi matrimoniale del dottor Harford (Tom Cruise) e
di sua moglie Alice (Nicole Kidman,
allora moglie anche nella vita di Cruise) e mette a confronto tradimenti
reali e solo fantasticati ponendosi la
domanda: c’è differenza tra sognare
un’avventura sessuale e averne una?
L’impatto del film sullo spettatore è
spiazzante, duro da digerire. Il suo
ritmo lento ricorda le opere di Antonioni che presentavano fluidi movimenti di macchina e amanti tormentati. Anche l’uso dei colori primari
è dotato di significato simbolico. Il
rosso rappresenta la tentazione e il
sesso: è rossi l’abbigliamento dell’organizzatore dell’orgia dove il dottor
Harford viene catapultato in seguito
allo smarrimento dovuto alla confessione della moglie. Il giallo è il colore
del tradimento. Il blu è il colore del
pericolo e della paura. Infine, il viola, una combinazione di rosso e blu,
il colore delle lenzuola che si trovano
sul letto quando Bill racconta tutto
ad Alice.
La colonna sonora ha anch’essa una
funzione d’amplificazione dei sentimenti messi in scena, sia essa quella
diegetica (vedi il Requiem di Mozart
nel caffè) sia quella extra-diegetica
(l’inquietante canto che accompagna l’orgia nella villa). Come in ogni
suo altro film, Kubrick ha la capacità di utilizzare la colonna sonora in
modo originale, spesso giocando sul-
la differenza tra ciò che si ascolta e le
immagini che vi scorrono sopra (un
esempio su tutti, lo scontro tra bande
in Arancia meccanica, accompagnata da una musica da balletto), ma altrettanto spesso sapendo scegliere ad
hoc la giusta atmosfera musicale in
ogni parte della narrazione.
La pellicola nella sua totalità rappresenta semanticamente le difficoltà di
gestire amore, rispetto e tentazioni. È
un’analisi dell’essere umano, delle sue
debolezze, della depravazione e dello
smarrimento della società di fronte
all’allontanarsi di ideali che dovrebbero essere propri della quotidianità
di ogni uomo. Eyes Wide Shut è stato un film indigesto per molti, anche
per gli stessi attori che lo hanno interpretato. Non è un caso che l’idilliaco matrimonio tra la Kidman e
Cruise sia finito poco dopo l’uscita
del film
Con la sua ultima opera Kubrick è
riuscito a portare dentro il film lo
spettatore, come mai nessuno ci era
riuscito prima. Lo ha costretto a riflettere, a giudicare se stesso, a porsi
di fronte alle proprie debolezze.
Il suo ultimo capolavoro.
Andrea Antolini
4
Attualità
1 marzo 2009
La settimana scorsa è iniziato il ciclo di incontri su “Famiglia migrante”
Immigrati di seconda generazione
Delusione e mistificazione
di Riccardo Ceccarelli
er un padre cui viene a mancare
P
la propria figlia o che fa di tutto
“per – dice lui - toglierla da una si-
tuazione non dignitosa e liberarla”,
cioè farla morire magari di fame e
di sete, rispettando una sentenza,
non rimangono che la compassione,
il dolore ed il silenzio. Quel silenzio che lui, Beppino Englaro, aveva
invocato e chiesto fin dal giorno in
cui Eluana era stata portata a Udine
per l’accudimento accompagnatorio verso la morte: “Il silenzio, voglio solo il silenzio”, aveva implorato. Credevamo che mantenesse la
promessa, una volta che la giustizia
gli aveva concesso ed assicurato
quanto a lungo aveva chiesto. Difficile infatti non credergli. “Da ora in
poi non parlo più. Starò in disparte
perché Eluana è finalmente libera”,
aveva detto mentre si celebravano i
funerali della figlia, lui assente, “per
sfuggire all’inevitabile assedio mediatico”. Beppino invece rompendo
ogni indugio, non solo non ha mantenuto fede a quanto aveva detto,
ma in crescendo rossiniano ha dato
interviste alla stampa (“Corriere
della Sera”), è intervenuto per la seconda volta a “Chetempochefa” di
Fabio Fazio il 21 febbraio, telefonicamente si è fatto presente lo stesso
giorno, a Roma in piazza Farnese
durante la manifestazione contro
il disegno di legge sul testamento
biologico, lunedì 23 febbraio è stato
ospite a “24 Mattino”, la trasmissione di Radio 24 condotta da Alessandro Milan. Rotto il silenzio di fatto
è entrato in politica, anche se da Fabio Fazio ha detto il contrario. Non
volevamo pensarlo; i casi Welby e
Coscioni però, le cui consorti, defunti i mariti, hanno trovato continua visibilità ed un buon appannaggio partitico-politico, ce lo avevano
fatto ipotizzare. Ci dispiace per lui
e per il suo dolore e soprattutto per
quella figlia, ormai fatta diventare
simbolo di una battaglia ideologica
per introdurre l’eutanasia nel nostro
paese. Ed avevano ragione quelli
che dicevano che a molti di Eluana come persona non interessava
nulla: doveva diventare un simbolo.
Era già tutto scritto. Lo aveva fatto il
professor Maurizio Mori in un libro
(“Il caso Eluana Englaro”, Pendragon, Bologna 2008) in cui paragonava Eluana ad una “nuova Porta Pia”
per spazzare via il senso sacro della
vita. Beppino Englaro aveva fatto
la prefazione. Paragone ripetuto in
una intervista dello stesso Mori a
“L’Unità” del 10 febbraio. Liberissimi loro di dire quello che vogliono.
Padronissimo pure il padre di cambiare idea. Non vogliamo giudicarlo.
Ci si lasci però la libertà di manifestare una profonda delusione. Attorno a lui ed a Eluana si muovono
tutto un ‘mondo’, un movimento,
una lobby, che in nome della vita
umana “dignitosa” la stanno trasformando in un grottesco dominio della morte camuffato e nascosto in un
esuberante e vitalistico corteo che
assomiglia più a quello di carnevale.
Altro è il cammino della vita. Dove
sono la ragione, l’amore, la pietà?
Dove la condivisione, la solidarietà,
la partecipazione? Dove lo specifico
dell’umanità? Parole, dette e ripetute, delle quali però si sono perduti
il senso ed il significato. Basta pensare alla grande mistificazione, alle
verità e bugie dette sul caso Englaro.
La delusione e la pena non hanno
più argini.
G
iovedì 12 febbraio, alla scuola meccanica: si va dove già vive qualcuprimaria Mestica di Jesi, si è te- no di nostra conoscenza, è una catena
nuto il primo incontro del seminario migratoria. Anche gli immigrati che
“Famiglia migrante e comunità ritro- vivono oggi nella provincia di Ancovata: l’immigrazione al femminile”. na si sono basati per le loro decisioni
Assente per malattia la psicologa Ele- su questo parametro e, secondo i dati
na Liotta, è stato il professor Gabriele dell’Istat, erano 5255 nel 2004, sono
Sospiro dell’università politecnica di leggermente calati nel 2005 ma l’anAncona ad aprire il ciclo di conferen- no scorso hanno raggiunto la cifra di
ze. Il tema affrontato è stato “Immi- 7744, la più alta di tutti i capoluoghi
grati di seconda generazione”: quella marchigiani.
parte di giovani, cioè, che sono nati L’integrazione di queste persone nella
in Italia da genitori stranieri o sono nostra società è un problema cruciale
arrivati comunque prima dei 18 anni.
in Italia, come in tutti i paesi europei.
La sala stentava a contenere tutti i “Integrare significa fare in modo che
partecipanti: docenti di scuole medie, chi si trasferisce in un altro paese abelementari, superiori ed università, bia le stesse opportunità di un autocstudenti italiani, stranieri, operatori tono”. Secondo lo studioso portoghesociali e sanitari, genitori e molti altri se Alejandro Portas, che ha analizzainteressati, tutti preoccupati sul come to i fenomeni migratori nella propria
relazionarsi con questi “nuovi mar- nazione e all’estero, ci sono tre possichigiani”: un appellativo che è anche bilità di assimilazione degli stranieri:
il nome di un’associazione locale di inserimento nella classe media (l’opragazzi di origine straniera.
portunità più valida), nell’underclass
Il prof Sospiro ha introdotto la di- (proletariato o situazioni inferiori), o
scussione con un excursus personale: nella comunità di appartenenza, dove
è lui stesso infatti un immigrato di si mantiene molta eredità culturale,
seconda generazione, essendo arri- ma non si raggiunge mai l’integraziovato a Jesi, con i genitori, ancora mi- ne sociale.
norenne. Perchè proprio a Jesi? - ha In Italia il problema è soprattutto nelchiesto allora qualcuno, orgoglioso le scuole, ma c’è una bella differenza
della bellezza del nostro territorio. a parlare di ragazzi nati qui da geniMa, al di là della cultura e del pae- tori stranieri - “imparano l’italiano
saggio, il professore ha spiegato che o lo jesino contemporaneamente ai
la scelta della destinazione da parte loro coetanei italiani o jesini” - o di
degli stranieri è spesso una questione ragazzi arrivati qui, ad esempio, a 13
o 17 anni, che speso presentano ritardi di apprendimento rispetto ai pari
età. Inoltre le loro situazioni scolastiche variano molto anche in base al
paese e alla situazione di provenienza.
In generale sono orientati verso gli
istituti professionali e tecnici rispetto ai licei, e le ragazze sono più brave
dei loro compagni maschi. Secondo i
sondaggi effettuati dallo stesso prof
Sospiro, il 45% crede che la propria
situazione non sia cambiata rispetto a quella che vivevano prima della
partenza e il 37% pensa di essere diventato più ricco (soprattutto i ragazzi provenienti dall’Europa balcanica).
A presentare le maggiori difficoltà
scolastiche, economiche e sociali
sono spesso i nordafricani e gli asiatici. Quindi, quali sono le soluzioni da
adottare? Non c’è una ricetta magica
per risolvere la situazione problematica di questi giovani, ha spiegato
il professore, ma potrebbe essere un
buon inizio facilitare, ad esempio, il
conseguimento della cittadinanza
italiana, che nel nostro paese non è
immediata alla nascita, ma si ottiene
solo in base alla permanenza in Italia
da parte dei genitori.
Il prof Sospiro ha concluso la discussione con una citazione del pensatore
Max Firsch: “volevamo braccia e sono
venute persone”, ma ha aggiunto “ed
oggi abbiamo anche i loro figli”.
Diana Orefice
Considerazioni ed esperienze dopo il decreto legge del Governo sulla sicurezza
Ronde: toccasana ai nostri mali?
S
ì del Consiglio dei
Ministri, venerdì
20, al Decreto legge
sicurezza anti-stupri,
un
provvedimento
composto da 12 articoli e dall’attivazione
di ronde costituite da
“ex agenti di polizia,
dei carabinieri e delle
forze armate, muniti
di telefonini e radio
rice-trasmittenti per
segnalare situazioni di pericolo e di altrimenti vi bruciamo il negozio!” mi
disagio (inizialmente si era parlato di apostrofò una voce gelida e determinasemplici cittadini non armati)”. Stop ta. Naturalmente, cessammo le nostre
alla concessione degli arresti domici- “ronde” non perché ci fossimo spavenliari per gli stupratori. “Il Governo ha tati, ma perché ci rendevamo conto che
dato via libera ai volontari per la sicu- non erano i delinquentelli della banda
rezza” - ha spiegato il ministro dell’In- a minacciarci, ma una rete delinquenterno Roberto Maroni - “e assumerà ziale organizzata e ben più ampia a
2500 unità fra le forze dell’ordine. Gli cui stavamo dando fastidio. Capimmo
elenchi dei volontari verranno tenuti che si trattava di una situazione che
dalle Prefetture.”
non poteva essere gestita da semplici
La notizia mi ha lasciata perplessa, cittadini, ma chiedeva tutto un lavoro
non perché non condivida la necessità di fiducia e collaborazione con le Fordi prendere provvedimenti in merito ze dell’Ordine. Gli anni passarono non
(anzi!), anche se non riesco a capire la senza problemi. Sopportammo anche
contraddizione contenuta nelle dichia- diverse rapine a mano armata e pesanrazioni del Premier che afferma: “Gli ti furti, ma riuscimmo sempre a manstupri nel 2008 sono diminuiti del 10%. tenere la calma, grazie anche ad una
Questa diminuzione del 10% vale an- copertura assicurativa, e a collaborare
che per la città di Roma.” E poi: “L’ur- - assieme agli altri commercianti più
genza del decreto è dovuta all’emer- grossi a cui venivano fatti esplodere i
genza di questi giorni.” Ma allora, si va negozi per via del “pizzo”non pagato meglio o si va peggio? C’è emergenza con le Forze dell’Ordine finchè l’intera
o no?
organizzazione mafiosa venne piano
Mi ha lasciata perplessa, in realtà, per piano sgominata.
la proposta delle ronde, espressa forse
in modo superficiale e semplicistico, Oggi ne parlo qui semplicemente per
come se fosse una formula veramente sottolineare l’importanza di trattarisolutiva. Ci sono invece molte cose re queste problematiche con estrema
su cui riflettere…
delicatezza e prudenza. Da provvedimenti lampo come le ronde possono
Ventisei anni fa, fortemente decisa a emergere infatti alcuni grossi rischi:
non emigrare e allo stesso tempo esa- 1. che i cittadini non riconoscano più o
sperata dai continui concorsi indetti appieno la funzione e l’importanza di
sempre a zero posti nella mia Provin- Corpi costituti e operanti già da anni, e
cia, misi su una piccola attività com- siano portati a illudersi di poter fare da
merciale. In quel periodo, però, c’era “soli”; che si registri una maggiore diuna banda che ogni notte svaligiava i spersione e debolezza degli interventi;
negozi. Con altri commercianti ci ac- 2. che si creino situazioni che vadano
cordammo a vigilare a turno ogni not- a complicare o intralciare il delicatissite. Così, nelle ore più cruciali - tra le mo lavoro delle Forze dell’Ordine inve23 e le 4 - si girava in coppia control- ce di agevolarlo;
lando le diverse saracinesche. Finchè 3. che si crei una situazione di falsa coun bel giorno ricevetti una telefonata pertura dovuta alla precarietà del “temanonima: “Smettetela di girare di notte po del volontariato”. Mi spiego. Ci sono
due forme di volontariato:
una, assolutamente senza
compensi; l’altra, comunque con qualche compenso. Si pensi ai pensionati
che a Jesi agevolano l’attraversamento pedonale
nei pressi delle scuole nei
momenti di entrata-uscita
degli alunni. Uno di loro
mi spiegava che alcuni lo
fanno davvero per “volontariato” per cui sono
sempre presenti; altri lo fanno giusto
per prendersi il compenso previsto per
trenta ore di volontariato su un tempo
più lungo; invece, maturate le trenta
ore, non si fanno più vedere determinando discontinuità nella copertura
del servizio. Funzionerà a intermittenza anche per le ronde?
E ancora, altre riflessioni:
- in assoluto, ogni cittadino dovrebbe
sentire il dovere della responsabilità
sociale, sentirsi coinvolto e collaborare,
impegnarsi, con le Forze dell’Ordine;
- è impensabile, poi, che una coppietta si apparti in zone controllate; come
è impensabile fare la ronda in parchi
ampissimi e in posti poco frequentati…
- ci sono già numerose associazioni
private che erogano servizi di vigilanza
come i metronotte che girano e controllano; oggi ci sono anche gli agenti
di quartiere…
- le ronde, sia pure di cittadini non
armati; i militari per le strade: sono
presenze che rendono maggiormente
consapevoli i cittadini della mancanza
di sicurezza, ne aumentano l’ansia, la
paura, dequalificano l’esistenza.
In conclusione, un aiuto in più va
sempre bene, ma non è certamente il
toccasana ai mali che ci affliggono. La
chiave va cercata nella fermezza e nella certezza della pena; nell’impegno e
nella collaborazione di tutti a vigilare
soprattutto sui minori, sulla loro educazione e tutela, sulla loro corretta
informazione, oltre che a riferire soltanto di situazioni di emergenza. Nella volontà politica di gestire correttamente e con tempestività il fenomeno
dell’immigrazione clandestina e degli
accampamenti nomadi irregolari.
Paola Cocola
5
Cultura
1 marzo 2009
Candido Cannavò ha concluso la sua vita terrena
“A
Era stato anche nella redazione di Voce
ddio direttore, già ci
manchi” così l’edizione on-line della Gazzetta
dello Sport, salutava il suo
storico direttore, Candido
Cannavò, scomparso improvvisamente domenica
scorsa all’età di 78 anni a
causa di un malore.
Giornalista stimato da
tutto il mondo sportivo e
non, Cannavò aveva un debole per nostra Jesi, città
che aveva visitato per ben
tre volte. Indimenticabili
quella del 2004 e l’ultima,
recentissima, di cinque
mesi fa, per festeggiare
le due olimpioniche della
scherma, Valentina Vezzali
e Giovanna Trillini, atlete
che lui amava. A colpirlo
della nostra città era stato
il gran numero di società
sportive, di atleti e di impianti. “Sono città come
Jesi, le città della provincia
italiana – aveva spiegato
nel suo intervento – dove
c’è passione ed impegno
nello sport come nelle attività quotidiane, a tenere
unito e fare grande il nostro Paese”.
Anche il sindaco Fabiano
Belcecchi e l’assessore allo
sport Bruna Aguzzi, hanno voluto inviare le loro
condoglianze alla famiglia
ed alla Gazzetta. “Resterà
vivo il ricordo di una personalità brillante e profondamente legata al mondo
dello sport – hanno scritto – che ci ha voluto concedere due volte il privile-
tempo di visitare la redazione di Voce, accompagnato dall’attuale direttore,
Beatrice Testadiferro. “Di
lui ricordo la grande semplicità – racconta Beatrice
– nel rapportarsi con noi
giovani giornalisti”.
Giuseppe Papadia
gio della nostra ospitalità,
avendo modo, attraverso
la scherma e le sue campionesse, di apprezzare
anche i tanti altri volti che
la Provincia è stata esclusa
N
Ex Sadam: confronti a pochi
giorni dal vertice romano
fanno di Jesi una vera città
dello sport”.
Candido Cannavò oltre
ad essere un grande giornalista sportivo, è stato
anche un grande narratore di storie. Nei suoi tre
libri ha raccontato le vite
degli emarginati e dei diversi. La sua fame di storie
lo portò a Jesi il 12 marzo
2005 per parlare del suo libro “Libertà dietro le sbarre”. Un incontro voluto da
don Mariano Piccotti, che
lo ricorda così: “Cannavò
è stato un uomo che oltre
ad essere interessato allo
sport, era interessato alle
persone”. Il pretesto per il
suo passaggio in Vallesina fu la presenza di suor
Anna Maria Vissani, che
Cannavò volle conoscere a
tutti i costi.
Nel suo breve week-end
jesino, il direttore della
Gazzetta trovò anche il
UN SIMPATICO AMICO: Candido Cannavò
Quando Lucia Bellaspiga presentò il suo libro
su Carlo Urbani a Milano,
Candido Cannavò era tra i
giornalisti ad ascoltare la
particolare testimonianza
del Medico senza frontiere. Scoprì allora che il gran
Dottore aveva una particolare amicizia con me,
suora confidente e sorella
nello spirito. Alla fine della serata disse a voce alta:
“Voglio incontrare quella
suora e abbracciarla! Sono
desideroso di conoscere
questa persona, per quello
che è stata vicino a Carlo
Urbani!” Da allora abbiamo comunicato per e-mai;
era un simpatico dialogo
sui grandi valori della vita
dentro una società sempre
più avvolta dal buio.
Dopo un anno, nel 2005,
lo invitai a nome del nostro Centro di Spiritualità
a presentare un suo libro
“Oltre le sbarre”, che da
bravo giornalista manifestava una speciale attenzione umana verso coloro
che noi condanniamo con
facilità. Fu una serata ricca
di stimoli e di provocazioni. E scoprì in quell’uomo
un animo sensibile, aperto, generoso, al di là del
suo dirsi non praticante.
Si concretizzò così il suo
desiderio di incontrarmi
e parlare a lungo sulla sua
storia umana e di famiglia!
Mi fece molte domande
sulla mia vita e sulla bella
relazione con Carlo Urbani. Comprese e apprezzò, in quella circostanza,
l’apertura e la spontaneità della relazione umana
da parte di una suora. Mi
disse: Il mondo ha bisogno di donne consacrate
che sappiano vivere dentro
le realtà più diverse e con
cuore aperto e generoso.
Accettammo di fare qualche foto insieme e quando
le vide, mi disse scherzosamente: siamo la coppia più
bella del mondo. Sono tutte espressioni di un uomo
libero e schietto, che non
guarda le realtà della vita
con l’occhio soltanto professionale, ma soprattutto
con il cuore di chi sa leggere dentro le contraddizioni umane la vera sapienza dei più piccoli, dei
poveri e degli emarginati.
La notizia della sua morte
ci addolora...
Sr Anna Maria Vissani
essuna novità: tutto l’azienda faccia la bonifica c’era affatto la centrale
tace dalle stanze dei e poi lasci il terreno per le a biomasse e nessuno lo
bottoni. Ma fuori e sulla nostre coltivazioni».
ha ancora fatto presente
stampa continuano botta Risultato: dopo circa due all’azienda».
e risposta, smentite, di- mesi la Sfir presenta un E l’assessore provinciale
chiarazioni. Ancora una altro progetto, questa vol- al lavoro Maurizio Querserata di discussione sulla ta mirato ad impiegare i cetti interviene e parla
Nella foto di Anna
questione Sadam, organiz- terreni per la produzione senza mezzi termini: «se
Vincenzoni, Candido
zata dal Comitato tutela ortofrutticola, salutistica riesce il tentativo di porCannavò con sr Anna
della salute e dell’ambiente e biologica, anche per cir- tare tutto a Roma, sarà
Maria Vissani, dopo la
della Vallesina il 20 febbra- cuiti agrituristici e risto- una pesante sconfitta per
presentazione del suo libro
io presso Palazzo dei Con- razione. Soddisfatti i sin- il territorio» - e annuncia
a Jesi, il 12 marzo 2005
vegni. Assente l’ammini- dacati, i cittadini, l’azienda. - «se mi chiameranno a
strazione jesina; assente, Al momento sono stati Roma, non andrò: dall’ulper impegni precedenti, riassunti 25 lavoratori dei timo incontro la provincia
l’amministratore delega- 120 a tempo indetermina- di Ancona non è stata più
to Eridania Sadam Pietro to, a cui se ne sommano 15 coinvolta nell’evoluzione
LA SOMARA DEL PROFETA
Tamburini, protagonista dell’azienda Butos, assorbi- della vicenda, senza essedi un botta e risposta con ta dalla Sfir. Entro l’hanno re messa a conoscenza del
(7)
il Comitato prima e dopo si dovrebbero riassumere necessario. È gravissimo».
l’incontro. Tutti invitati tutte le persone in cassa in- Intervengono i cittadini,
alla serata.
tegrazione (non straordina- esasperati; intervengono
(la gente lavora e quando lavora, lavora)
Questa volta si tratta di ria ma per riconversione).
i consiglieri comunali Leun’altra esperienza, «un «Bisogna dirlo» - spara a onello Negozi (pd), Siro Cosa vede la somara e che tristo, ho scritto loro il fo- E l’atteggiamento che ho
glio e chi s’è visti, s’è visti.
tenuto davanti a chi lavora
esempio da seguire» se- zero Adriano Mei del di- Rossetti (movimento de- il profeta non vede?
La mattina dopo mi viene è stato sempre improntato
condo il Comitato, quello rettivo del Coordinamen- mocratico), Daniele Mas- Vede questo.
di Forlimpopoli (Forlì- to dei Comitati ex-Sadam saccesi (an): «deve arriva- I primi anni che ero arci- alla messa la mamma di alla massima comprensione.
Cesena), scarsi 13.000 - «Maccaferri ha un allea- re un altro progetto» - af- prete a Poggio S. Marcello, lei.
***
abitanti ma una bella de- to potente che si chiama ferma con forza Rossetti non la pensavo come ades- “Que j’ede ditto a mi’ fija?”
L’anno scorso, tanto per
terminazione, che ha pra- Marcegaglia per questo è - «e devono arrivare i dati so. Anzi, la pensavo del Mi dice piòta-piòta.
collegare il tutto, ho avuticamente costretto la Sfir, importante non lasciare sulle polveri sottili; è as- tutto diverso, tanto che
to la fortuna di abitare per
altro colosso saccarifero, da soli i Comitati e com- surdo che l’assessore Olivi c’è gente che, quando mi “Perché?”
diversi mesi in un conad abbandonare l’idea di battere un capitalismo dica che nell’indagine epi- guarda, dice che non mi
“È venuda a casa che dominio di una dozzina
una riconversione dello straccione che fa proposte demiologica su Falconara riconosce più.
di famiglie. Stando lì, ho
zuccherificio in centrale a economicamente immora- non ci sia niente di impor- Ha ragione: nemmeno io mango parìa più lia…”
“Le ho detto che il battesi- conosciuto quasi tutti gli
biomasse.
li, in una situazione di cri- tante». «Con questa ricon- me rconoscio più.
Questo scaturisce dal vi- si drammatica». E attacca versione, l’Api sta aumen- Ho cambiato dalla mattina mo non è una barzelletta: orari di lavoro di quella
‘l Signore c’è morto sulla gente: al mattino alle sei e
deo dell’intervista al sin- Belcecchi «un ectoplasma tando la forza di invasione alla sera e il motivo c’è.
croce!!”
mezzo eravamo in tanti a
daco Paolo Zoffoli, tra- che non ha minimamente verso Jesi e nessuno si sta
***
Poi rimasi zitto tanto che scendere le scale; e non di
smesso durante la serata: reagito alle dichiarazioni di opponendo» - conclude
La sera prima erano venu- lei si prese la libertà di re- rado, rincasando io verso
«quando mi hanno chia- Maccaferri; amministratori Massaccesi.
le 20, incrociavo persone
mato al Ministero, tutti jesini, come volete essere Intanto dopo questa se- ti a casa mia ‘no ragazzo e plicare:
volevano chiudere la parti- ricordati?» - tuona Mei.
rata, si fa sentire anche ‘na ragazza a fare il certifi- “Perché quessi, sor arci- che andavano a fare il turta, ma io sono andato forte «Nel gennaio 2008 il sin- il capogruppo del Pd alla cato che serve per tené’ un prede, non è che non c’ha no di notte.
niente da fa’ tutto ‘l santo Ebbene: quell’opinione mi
dell’appoggio dei cittadini, daco ha firmato a Roma provincia di Ancona, ri- bambino sul battesimo.
si è rafforzata!!
dei comuni limitrofi, dei un preaccordo quando il cordando
all’assessore Io quella volta ero un puro; giorno. Quessi fadiga’…”
***
politici locali» - racconta mandato del Consiglio e Quercetti la necessità che uno al quale i conti dove- E cominciò a dirmi la
il sindaco, che a Roma a dei cittadini era stato ben continui a farsi parte atti- vano tornare e se non tor- giornata della figliola che Voglio dire, con questi
sbattuto i pugni sul tavolo diverso» - ricorda Massi- va nelle sedi istituzionali, navano o bisognava ripas- lavorava a cadena giù da semplici racconti, che non
di confronto dicendo «se mo Gianangeli vicepresi- locali e nazionali, dove sarli o era meglio smettere Garbì’ (ora Fileni): una è che la gente è trista. Non
giornata talmente zeppa è trista per niente e non ci
non abbiamo certezze, non dente del Comitato tutela verrà affrontato il proces- di fare l’aritmetica.
Siccome i due li conosce- che se, notte la sera, gliela vuole manco male. No: è
firmiamo; vogliamo una della salute e dell’ambiente so di riconversione.
Maria Chiara La Rovere vo bene ed in chiesa ce li faceva a véde’ ‘l letto, non che lavora.
riconversione che valoriz- della Vallesina - «peraltro
vedevo solo quanno tro- era bella che je la faceva E il lavoro è lavoro e se
zi il territorio, altrimenti in quel preaccordo non
nava e ’llampava, i conti a prende’ sonno da quan- chiama fadiga; e notte la
non mi portavano. Lì per to non se sentiva più le sera la gente è stanca e va
lì me pizzicava’ le ma’ de ma’. …E tante le ‘olte fadi- a dormire; e se noi pretenrimandalli a casa senza ga pure ‘l sabbedo!
diamo veglie notturne con
quel foglio, poi gliel’ho ti- La domenniga madina tanto di lettura di brani
rata per le lunghe, dicendo dorme fino a tardi, ché della Sacra Scrittura, riuloro quello che serve per qualche ‘olta non c’ho ‘l nioni dove debbono espritené’ un bambino sul bat- coraggio mango io de mere opinioni pensate e
tesimo…: insomma una svejalla, porettella…”
sensate… è difficile che ci
robba fina, una lezioncina Ci rimasi male.
possano venire, perché o je
carina e saputa.
Sono trascorsi più di 20 se chiude l’occhi dal sonno
Loro, zitti.
anni da questo fatto, ma o è tutto ‘no spalùscino!
Poi, pé’ non famme sangue non me l’ho più scordato.
Don Maurizio
6
Jesi
1 marzo 2009
L’avvocato
pianeta famiglia
risponde
di
ancora sugli ausiliari del traffico
iste le polemiche di
V
questi giorni sui limiti dei poteri di accer-
e 4173/2007). Pertanto,
ritenuto che, sulla questione, esiste un contrasto
tamento delle infrazioni interpretativo delle Sezioda parte degli ausiliari ni Semplici, la Seconda
del traffico, con tanto di Sezione della Corte di
esposti alla Procura della Cassazione, con l’OrRepubblica e al Prefetto, è dinanza n. 166 dell’8
bene chiarire quali siano i gennaio 2008, ha dispotermini della questione.
sto trasmettersi gli atti
Secondo una prima in- al Sig. Primo Presidente
terpretazione, le com- della Corte di Cassazione,
petenze delegate ai di- affinché valuti l’opportupendenti delle società nità di una pronuncia sul
concessionarie sono limi- ricorso a Sezioni Unite.
tate alle violazioni in ma- In attesa della decisione
teria di sosta dei veicoli delle Sezioni Unite, le Se(art. 7, 1° co., e art. 157, zioni Semplici continua5°, 6° e 8°, c.d.s.) commes- no ad emettere sentenze
se nelle aree comunali, sull’argomento. La più
urbane ed extraurbane, recente è sempre della
oggetto di concessione, Seconda Sezione della
specificatamente
desti- Cassazione (13 gennaio
nate, con delibera della 2009, n. 551): con tale
giunta comunale, al par- sentenza si afferma che
cheggio o alla sosta sulla gli ausiliari del traffico,
carreggiata e per la cui in tanto sono legittimati
fruizione è imposto il ad accertare e contestapagamento di una som- re violazioni a norme del
ma di denaro, potendosi codice della strada, in
estendere anche alle aree quanto dette violazioni
poste a servizio di quelle impediscano od in quala pagamento, immediata- siasi modo ostacolino o
mente limitrofe alle aree limitino l’ordinato e coroggetto di concessione, retto esercizio dell’attiviesclusivamente se ed in tà di gestione dei postegquanto precludano la fun- gi pubblici o di trasporto
zionalità del parcheggio pubblico delle persone,
(Cassazione 7336/2005, svolta dall’impresa dalla
7979/2005, 8593/2005 quale dipendono. Laddoe 18186/2006).
ve, invece, le violazioni
Secondo una seconda consistano in condotte diinterpretazione, invece, verse (quale, nella specie,
si è ritenuto che il potere il posteggio su di un mardell’ausiliario dipenden- ciapiedi non funzionale
te della società conces- al posteggio od alla masionaria del parcheggio a novra in un’area in conpagamento, concesso dai cessione e neppure alla
comuni ai sensi dell’arti- circolazione in corsie ricolo 17, 132° co., 1. 15-5- servate ai mezzi pubblici),
1997, n. 127, non è limita- l’accertamento può essere
to a rilevare le infrazioni compiuto esclusivamente
strettamente collegate al dagli agenti di cui all’art.
parcheggio stesso, ma è 12 c.d.s. e non anche daesteso anche alla preven- gli ausiliari del traffico, di
zione ed al rilievo di tutte cui alla l. n. 127 del 1997,
le infrazioni ricollegabili art. 17, comma 132 e, per
alla sosta nella zona og- quanto più interessa, 133.
getto della concessione, Poiché, dunque, la matein relazione al fatto che ria è ancora in evoluzionella suddetta zona la so- ne e non sappiamo quale
sta deve ritenersi consen- sarà la soluzione che, alla
tita esclusivamente negli fine, verrà adottata dalle
spazi concessi e previo Sezioni Unite della Cassapagamento della tariffa zione, sarebbe opportuno
stabilita, essendo la con- usare la massima prudencessionaria direttamente za nell’utilizzazione degli
interessata, nell’ambito ausiliari, limitando la loro
territoriale suddetto, al funzione alle ipotesi più
rispetto dei limiti e dei restrittive.
divieti per il solo fatto Paolo Marcozzi, avvocato
che qualsiasi violazione
incide sul suo diritto alla Indirizzare le richieste a
riscossione della tarif- paolo.marcozzi@tiscali.
fa stabilita (Cassazione it oppure a redazione@
9287/2006, 20558/2007 vocedellavallesina.it
R
iprendiamo oggi il nostro viaggio sul pianeta famiglia.
Dopo che il tempo del fidanzamento ha completato il suo corso, se l’incontro si rivela un buon
incontro, arriva il momento di passare alla fase successiva del ciclo vitale: il
matrimonio.
Qui, in realtà, ai giorni
nostri, si apre subito una
questione: matrimonio o
convivenza? Ma prima di
entrare in questa domanda (ne parleremo la prossima volta), facciamo alcune
riflessioni che possono accompagnarci nella comprensione della novità di
questo momento.
Perché, che si decida per il
matrimonio o per la convivenza, c’è una cosa che
immediatamente cambia
nella vita di queste due
persone e delle loro famiglie: da oggi essi non vivono più ciascuno nella casa
dei propri genitori, ma
vanno ad abitare nella
stessa casa. In una casa
condivisa. Questo passaggio segna un grande cambiamento.
Ora la famiglia siamo noi
due. Le famiglie d’origine
ci sono sempre, negli affetti e nella realtà, ma loro
sono le famiglie d’origine,
quelle in cui siamo nati e
cresciuti per tutti questi
anni. Ora la famiglia siamo noi due. Una nuova
famiglia.
E’ la realizzazione di un
sogno, di un progetto condiviso. E’ come partire per
un viaggio. Non sappiamo
ancora bene dove ci porterà. Non possiamo saperlo,
perché è il viaggio della
vita. Sappiamo, però, con
chi lo stiamo facendo. Siamo in buona compagnia:
io con te e tu con me. Noi
due. Che ci siamo scelti.
Questa è la fonte alla qua-
Federico Cardinali
MATRIMONIO: noi due, una nuova famiglia!
le attingere quell’energia
necessaria per costruire
nuovi equilibri nella nostra relazione.
Perché parliamo di nuovi
equilibri? Qualche esempio per capirci.
Fino a ieri, dopo un tempo passato insieme, anche
una giornata intera, la sera
ciascuno tornava a casa
sua. Se la giornata era stata buona, sentivamo il dispiacere di lasciarci. Ma se
la giornata era stata così e
così o addirittura carica di
tensioni, tornando a casa,
la sera, ciascuno si ritrovava da solo, nella propria
camera, con sé stesso. E
questo tempo di solitudine e di silenzio, con i nostri pensieri, diventava un
tempo utile per riflettere, e per trovare la strada
per allentare e sciogliere
la tensione. Ora, invece,
siamo tutti e due qui, nella stessa casa. Andremo a
dormire nella stessa camera. Come ce lo giocheremo? Riusciremo a ritrovare quel silenzio, fatto di
riflessione, necessario perché il dialogo possa continuare a crescere?
Un’altra novità. Fino a ieri
eravamo ospiti in casa dei
nostri genitori. Ospiti. Nel
senso che la gestione della
casa, le spese, le faccende,
i pranzi, le pulizie… tutto
era sulle loro spalle. Nel
bene e nel male. Ora il
cambiamento è radicale.
Da oggi la nostra casa è
sulle nostre spalle.
Nostre… di chi? Perché
questo diventa il problema.
Chi fa che cosa. Le spese,
le pulizie, i pranzi e le cene,
la lavatrice, il ferro da stiro… E’ scontato? Magari
fino a qualche tempo fa lo
era: lui lavorava fuori e lei
stava in casa, quindi tutto
ciò che faceva funzionare
la casa era compito suo (= Quanti maschietti, anche
di lei).
giovani e ‘moderni’, la penE oggi? Oggi tutti e due sano così! Dalla mamma
svolgiamo un lavoro fuo- alla moglie. Loro, poveriri casa. Logica vorrebbe, ni, ‘lavorano’ e la sera sono
quindi, che anche i lavori stanchi! E lei non lavora? Sì,
in casa vengano con-divisi. ma lei… è una donna!
Ma… la logica è una cosa, Ragazzi, diamoci una svela realtà, spesso, è un’al- gliata! Non vi pare che è
tra! Non vi pare? Perché ora… anche scossa? Ragaztanti nostri ragazzi (= ma- ze, anche voi però…
schi) sono stati cresciuti Se è vero che ‘chi ben cocon l’idea che le faccende mincia è a metà dell’opera’,
di casa ‘è roba da donne’. chi non dovesse cominciaNon è questo il modello re ‘bene’ (= con una conche noi genitori, cinquan- divisione sufficientemente
tenni o sessantenni, abbia- buona) dove andrà a finire?
mo passato ai nostri figli (e
alle nostre figlie)? Solo un Solo qualche esempio e
esempio: la camera. Quan- qualche pensiero che ho
te volte i genitori (= le voluto condividere con voi,
madri!) si lamentano che pensando al matrimonio.
i figli lasciano tutto in di- Per dire quanto sia gransordine. Anche i figli gran- de il cambiamento che,
di. Ma se in casa ci sono vivendo insieme, abbiamo
due figli, non succede che portato nella nostra vita e
le richieste sono differenti? quanto sia necessario laA lei viene insegnato che vorare insieme per costrudeve imparare a rimet- ire un nuovo equilibrio.
tere a posto le sue cose, a
rifarsi il letto, a preparare Anche per dire, però, che
il pranzo, a sparecchiare e non dobbiamo spaventarapparecchiare la tavola, a ci di fronte alle difficoltà
cucinare, ecc. E a lui? Eh, che la vita insieme ci metma lui è un maschio! Lui terà davanti, giorno dopo
da grande dovrà lavorare, giorno. Sappiamo di avere
ti pare che deve imparare una grande risorsa, naa pulire la cucina o a rifar- turalmente: il piacere di
si il letto?!
condividere, finalmente, la
Bene! Si fa per dire! E nostra vita. Di poter stare,
come la mettiamo adesso? finalmente, insieme. E con
Fino a ieri c’erano i genito- tutto il tempo per noi due.
ri. E da oggi in poi?
Da soli! E’ il desiderio che
Anche qui: costruire un diventa realtà. Ed è pronuovo equilibrio. Una re- prio a questo desiderio
lazione che sia capace di che possiamo attingere per
esprimere rispetto, l’uno costruire la nostra casa.
per l’altro, nella reciprocità. Nella condivisione del (Pianeta famiglia 6.
lavoro e nella condivisio- continua)
ne della casa. Ciò che non
so fare posso impararlo. A Chi vuole scrivere allo
meno che io pensi che nei psicologo può farlo o per
cromosomi di una donna e-mail
(redazione@voci sono iscritti la lavatrice, cedellavallesina.it o caril ferro da stiro, la cucina, [email protected]) o per pol’aspirapolvere, sapere cosa sta a Voce della Vallesina
serve che ci sia nel frigo, e - colloqui con lo psicologo
tante altre cosette di que- - P.za Federico II, 8 - 60035
sto genere… I cromosomi! JESI
Maiolati Spontini: il Comune stanzia 50 mila euro a fondo perduto per impianti termici
L’Amministrazione comunale ha
stanziato 50 mila euro da destinare
per contributi a fondo perduto a favore dei cittadini che installano nelle proprie abitazioni impianti solari
termici o fotovoltaici. “Si tratta di
una somma consistente – fa osservare l’assessore alle Attività economiche Fabrizio Mancini – su cui il
Comune può far conto, e ha potuto
inserire nel bilancio, perché arriva
dai proventi della discarica Cornacchia di Moie. Tutti i cittadini che beneficeranno del contributo non solo
non dovranno restituirlo ma sarà cumulabile con gli incentivi previsti dal
Governo”. L’iniziativa rientra nell’ambito della politica ambientale portata
avanti dall’Amministrazione, che negli ultimi anni ha realizzato progetti
come l’installazione dei pannelli solari delle scuole, la raccolta degli oli
alimentari esausti, la distribuzione
delle lampadine a basso consumo e
tanti altri progetti, anche di sensibilizzazione dei confronti degli alunni
delle scuole.
Il contribuito per gli impianti foto-
voltaici è di 600 euro per kw di picco
prodotti, per un massimo di 3 mila
euro, comunque non superiore al
20 per cento della spesa sostenuta in
modo da rendere possibile cumulare
il finanziamento con gli incentivi del
conto energia. Per gli impianti solari
per la produzione di acqua calda, il
contributo è di 500 euro ad impianto,
con l’aggiunta di 400 euro per ogni
ulteriore unità immobiliare servita,
e comunque non superiore al 50 per
cento della spesa per godere dei benefici previsti dalla Finanziaria.
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Vita ecclesiale
LA CHIESA LOCALE
IL DIARIO
DEL VESCOVO
GERARDO
Giovedì 26 febbraio
Mattino: Loreto, Ritiro Spirituale con i Sacerdoti
delle Marche
ore 21: Moie, Incontro con i fidanzati
Venerdì 27 febbraio
ore 16: Riunione della Commissione per i Beni
Culturali Ecclesiastici
ore 19.30: Azione Cattolica, Incontro formativo
Sabato 28 febbraio
Mattino: Ritiro delle Suore della Diocesi
ore 15.30: Parrocchia di Collina, Incontro con i
Cresimandi
ore 17.30: Parrocchia di Collina, Incontro con i
genitori dei Cresimandi
Domenica 1° marzo
Mattino: Ritiro con i partecipanti al Corso per
Ministeri
ore 12: Montecarotto, Cerimonia di inaugurazione
locali del Comune
ore 16.30: Palazzo della Signoria: Lettura di Dante
ore 21: Incontro a carattere vocazionale
Martedì 3 marzo
ore 15.00-18.00: il Vescovo riceve nella cappella
di San Floriano, in Duomo, coloro che desiderano
confessarsi o avere un colloquio spirituale. Senza
appuntamento.
Mercoledì 4 marzo
ore 15.30: Riunione del Centro Regionale
Vocazioni
ore 18.30: Incontro con gli Aspiranti al Diaconato
ore 21.15: Parrocchia San Francesco d’A ., Incontro
con i Fidanzati
Giovedì 5 marzo
ore 10: Riunione del Collegio dei Consultori
Venerdì 6 marzo
ore 15: Parrocchia San Francesco d’A. Incontro
con un gruppo di Cresimandi
ore 16.30: Accoglienza della
“Madonna
Pellegrina”
ore 17: Santuario delle Grazie: Rosario e S.
Messa
Sabato 7 febbraio
ore 18: Santuario delle Grazie: Rosario
ore 19: Santuario delle Grazie: S. Messa
Domenica 8 marzo
ore 10.30: Santuario delle Grazie: S.Messa
animata dal CIF nella “Giornata della Donna”
ore 14.30: Alla Casa Natale di S. Maria Goretti
con i Cresimandi di Macine
ore 16.30: Santuario delle Grazie: S. Messa per
Ammalati e Volontari UNITALSI e AVULSS
ore 21: Incontro a carattere vocazionale.
Parola
di Dio
1 marzo 2009
7
1 marzo 2009 - prima domenica di quaresima - anno b
Si riparte: shalom su tutta la Terra
in cui “restare”,
cioè un tempo
di grazia interaIn quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel desermente vissuto e
to rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le beaccomp ag nato
stie selvatiche e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu
da Dio. Si tratta
arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di
di un esercizioDio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino;
prova di fiducia
convertitevi e credete nel Vangelo».
reciproca (ricuperando Adamo)
senza scorciatoie.
COMMENTO
specialmente quando sta Il popolo nel deserto, come
Nei tre vangeli sinottici per arrivare a Gerusalem- Adamo, aveva dubitato di
(Matteo, Marco e Luca) è me e fin sotto la croce. Qui Dio. Satana suggerisce di
annunciato Gesù trascinato si tratta di prove alle quali lo non credere all’amore panel deserto, messo alla prova. stesso Spirito lo sottopone. terno di Dio. “Stava con le
Marco è originale. Intanto La libertà di obbedire come bestie selvatiche e gli angeli
si tratta qui di una brevissi- il nuovo Adamo, è insidia- lo servivano” (nuova traduma e densissima descrizio- ta dalle suggestioni di un zione). E’ un quadro che rine che segue il racconto del messianismo facile. E sia- chiama il giardino dell’Eden,
Battesimo. Come dire che mo condotti anche noi con là dove ogni minaccia era
Gesù immerso nell’acqua lui nel deserto. E’ lo spazio superata e la violenza cansporca dei peccatori, Lui, simbolico, vivibile anche cellata (cfr Isaia 11, 6-8).
proprio Lui, il Figlio, l’amato, dentro casa, per verificare Shalom possibile su tutta la
sul quale è sceso lo Spirito, è l’autenticità (vedi anche il terra! Cielo e terra si inconsottoposto alla prova, come vangelo del Mercoledì delle trano. Gesù non è un angelo,
ogni umana e fragile crea- ceneri) del proprio rapporto né cancella l’animale istintitura. Non solo all’inizio del con Dio. I 40 giorni dicono vo e selvaggio che è in noi.
suo ministero ma sempre tutto il tempo necessario Siamo tutt’ora condizionati
† Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,12-15)
di don Mariano Piccotti
[email protected]
e non pienamente integrati,
ma in Lui questo ormai diventa possibile. La bestialità
che è nell’uomo (raccontata
dalla TV ogni giorno) è superabile senza sognare uno
spiritualismo disincarnato.
Il Regno di Dio è qui; questa
quaresima è la tua occasione
preziosa.
LE DUREZZE
DELLA VITA
(19 agosto 1990)
Le durezze della vita
non ti stanno piegando.
Le delusioni, le lacrime
non ti risucchiano
verso le tenebre.
Il “SI’” al tuo Signore è
vero.
Il tuo sguardo,
a volte pieno di lacrime,
più avanza nella vita
più si confonde con il tuo,
con il mio Signore.
(Ernesto Olivero)
7 marzo: Santa Teresa Margherita del Cuore di Gesù
A
Consumata d’amore per Gesù
l secolo Anna Maria Redi, nacque ad
Arezzo il 15 luglio 1747
in una nobile famiglia
molto devota. Il padre
le insegnò ad amare
il Signore: “Gesù sa
bene che, fin da piccolina, non ebbi altro
desiderio che quello di
piacergli e di divenire
una santa” scrisse in
seguito.
A nove anni entrò nel
collegio delle Benedettine di Firenze dove
iniziò a vivere una forte devozione verso il
Sacro Cuore di Gesù
grazie anche alla lettura della vita di s. Margherita Alacoque. Nel 1763 ebbe una
locuzione interiore che segnò la sua
futura vocazione: “Io sono Teresa di
Gesù. Ti voglio tra le
mie figlie”; a diciotto
anni, matura umanamente e spiritualmente,
entrò presso il Monastero Carmelitano di
Firenze, prendendo il
nome di suor Teresa
Margherita del Cuore
di Gesù, dove realizzò
la sua vocazione contemplativa.
Pervasa
da profonda umiltà,
amava il silenzio e il
raccoglimento ed era
ricca di carità verso le
consorelle. Un amabile sorriso era sempre
impresso sul suo volto.
Appagare la sete di Dio
attraverso l’imitazione
di Cristo divenne lo scopo della sua
esistenza. Si sentiva però piccola e la
sua più grande preoccupazione era di
non amare abbastanza. L’amore verso
Dio si concretizzò nella missione di
infermiera che esercitò con straordinaria abnegazione. La sua carità fu silenziosa ed eroica e visse in completa
ubbidienza e umiltà traendo forza dalla SS. Eucaristia. Nel 1768 alla lettura
della prima lettera di Giovanni “Dio è
Amore” (1Gv 4,16), visse una profonda esperienza mistica che la condusse
a immolarsi come vittima d’amore al
Cuore di Gesù, (come s. Margherita
Alacoque). Dopo tanta Grazia arrivò
la dolorosa “notte dello spirito”: priva
della consolazione sensibile dell’Amore di Dio, la Santa dimostrò l’intenso ardore che aveva di Lui, lottando
contro se stessa e raggiunse le vette
dell’eroismo con l’assistenza ad una
povera sorella impazzita. Morì a ventidue anni per una peritonite fulminea, continuando a preoccuparsi, in
fin di vita, delle consorelle ammalate.
Giordano Maria Mascioni
Loreto: il vescovo Gerardo partecipa alla Giornata del Pellegrino
CHIESA dell’ADORAZIONE
luogo di adorazione e di ascolto
Dal lunedì al venerdì (eccetto i giorni festivi infrasettimanali), dalle ore 16 alle 19,30 un Sacerdote è a disposizione nella Chiesa dell’Adorazione, in Piazza della Repubblica 2 a Jesi, per le Confessioni e il colloquio spirituale.
Questo servizio, offerto a tutti, vuol essere in modo particolare una opportunità data ai giovani.
Tutti i venerdì dalle 19 alle 20 un piccolo gruppo di giovani si riunisce nella Chiesa dell’Adorazione per un’ora
di preghiera davanti alla SS Eucaristia. Sono invitati altri
giovani che cercano un momento di silenzio, di meditazione sulla Parola di Dio e di preghiera di adorazione.
Settimanale di ispirazione cattolica
fondato nel 1953
A
Loreto il 15 marzo si
daranno appuntamento rappresentanti di tutte
le diocesi della Regione
Marche. In occasione della
IVª edizione della Giornata
del Pellegrino, che vedrà riuniti i pellegrini, gli animatori pastorali e gli assistenti
spirituali, i collaboratori e
gli amici dell’Opera Romana Pellegrinaggi, le diocesi
marchigiane parteciperanno numerose alla manifestazione che avrà luogo
domenica 15 marzo tra
Montorso e Loreto.
Alle ore 14 i partecipanti
verranno accolti presso la
Sala “Cardinale Eduardo
Pironio” del Centro Giovanni Paolo II a Montorso,
dove il saluto di mons. Giovanni Tonucci, Arcivescovo di Loreto, introdurrà la
IVª edizione della Giornata
del Pellegrino delle Marche. Il pomeriggio di festa
si snoderà in un momento di riflessione e musica
Piazza Federico II, 8 - 60035 Jesi An
Telefono 0731.208145
Fax 0731.208145
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del 10.1.1953 • Stampa Galeati Industrie Grafiche, Imola www.galeati.it • Spedizione in abbonamento postale • Abbonamento annuo 35 euro - di amicizia 50 euro - sostenitore 100 euro • Tutti i diritti riservati • Esce ogni mercoledì •
Associato alla Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici)
Ai sensi dell’articolo 13 del D. Lgs 196/2003 (Codice privacy) si comunica che i dati dei destinatari del giornale sono contenuti in un archivio
informatico idoneo a garantire la sicurezza e la riservatezza. Saranno utilizzati, salvo divieto espresso per iscritto dagli interessati, oltre che
per il rispetto al rapporto di abbonamento, anche per proprie attività istituzionali e per conformarsi ad obblighi di legge.
dedicate a San Paolo, che
prenderà il via dalla solenne introduzione dell’icona di San Paolo Apostolo, proseguirà poi con la
lettura di passi scelti dagli
atti degli apostoli e dalle
lettere, successivamente
la catechesi sul messaggio
dell’Apostolo delle Genti,
curata da mons. Edoardo
Menichelli, Arcivescovo di
Ancona-Osimo, e si concluderà con una performance musicale.
Subito dopo sarà la volta
della presentazione dei
programmi e delle attività
del 2009 dell’Opera Romana Pellegrinaggi, con
cui terminerà la prima
parte della IVª Giornata
del Pellegrino della Regio-
ne Marche a Montorso.
La manifestazione infatti
proseguirà a Loreto con
l’accoglienza della statua
pellegrina della Madonna di Fatima presso Porta Romana e la solenne
processione al Santuario
Lauretano, dove è in programma il saluto da parte
di mons. Giancarlo Vecerrica, Arcivescovo di
Fabriano-Matelica.
La recita del Rosario presso
la Basilica della Santa Casa,
guidato da mons. Gerardo
Rocconi, Vescovo di Jesi, e
la solenne Concelebrazione Eucaristica, presieduta
da mons. Giovanni Tonucci e dagli altri Vescovi
presenti, concluderanno la
manifestazione.
In radio le riflessioni del Vescovo
Il vescovo di Jesi, mons. Gerardo Rocconi ogni mattina alle 7.20,
sulle frequenze di Radio Duomo in Blu (106,7 oppure 95,2 Mhz da
Jesi) propone una sua breve riflessione a partire dal Vangelo del
giorno. La rubrica vuole offrire una chiave di lettura cristiana
sulle vicende quotidiane. Il vescovo Gerardo si sofferma sull’importanza di diventare ogni giorno più consapevoli che l’amicizia
con Gesù riempie il cuore e la vita e si augura che questo semplice incontro radiofonico possa contribuire “a lasciarsi guidare
sui sentieri belli e impegnativi che il Signore sta percorrendo
davanti a noi”
8
Vita Ecclesiale
1 marzo 2009
A
Il valore della tolleranza
nello scrivere…
N
l’asterisco
on voglio entrare nell’analisi storica di ciò che è
successo in Spagna nella guerra civile che ha dilaniato quella nazione. Pongo un problema di un clima che si instaura in una fascia di nostri lettori. Nella
rubrica di Catani, “Il refrattario” che ormai da diverso
tempo vuole analizzare i diversi periodi storici, salta
agli occhi che tale analisi non è di uno storico che si
pone come analista al di sopra degli eventi per meglio
considerare con una sua imparzialità quello che è avvenuto ma risalta la scelta di parte. Non si attualizzano gli eventi storici, con il presente, le analogie sono
spesso difficili da cercare, ma soprattutto si rischia di
forzarne i contenuti. Parlare delle violenze avvenute
nel franchismo, dove centinaia di persone persero la
vita, avvalorando la tesi di un dittatore come Franco
per aver fatto una crociata contro i “senza Dio”, si rischia di giustificare una guerra civile che in entrambi
gli schieramenti ha avuto i morti, di chi per liberare
la Spagna dal dittatore, di chi invece credeva che con
Franco si liberasse la Spagna dal pericolo comunista.
Uno storico si pone sempre nell’ottica della ricerca
della verità! Lo impone la complessità della storia,
questo non implica non dire i fatti avvenuti, ma una
rigorosità nell’interpretarli, perché dalla sua ricerca
altre persone, venute dopo, possano trarne giovamento da errori avvenuti per non ripeterli. Dobbiamo trasmettere valori come la solidarietà, l’equilibrio
della ricerca, non serve cercare la verità per dividere, ma per imparare la tolleranza che il vangelo vuole
che la mettiamo in pratica anche con la capacità del
perdono.
A chi serve ritornare a periodi che diversi studiosi
hanno e continuano ad analizzare per la loro complessità con difficoltà non facili da superare? Allora
se la Spagna di Zapatero ha una politica anticlericale
che vuole distruggere la cattolicità spagnola lo si dica
chiaramente! Perché giustificare il franchismo per
far questo? Perché condannare un governo che con
una legge vuole ricercare la verità sulla propria storia
passata? Certamente, essa sarà valutata dagli storici
quando la ricerca sarà ultimata! Non si vogliono sottovalutare le nefandezze di quel periodo, che ha visto
molti cattolici perseguitati per il loro credo, ma non
si deve dimenticare che per combattere Franco e portare la Spagna verso la democrazia molti altri di altre fedi hanno perso la loro vita. Non c’è stato nessun
dittatore nella storia che abbia difeso la Chiesa! La
Chiesa si è difesa con i suoi martiri, nei periodi storici insieme ad altri uomini si sono trovati ad affrontare
la libertà del loro credo sia religioso che politico, e in
diversi Paesi con diverse dittature ideologiche hanno
perso la loro vita. Come i martiri spagnoli sono stati
uccisi per il loro credo, così in dittature orrende che
si sono susseguite nella storia europea e in varie parti
del mondo, sono morti i cattolici per la libertà di essere cristiani e di essere cittadini di uno stato libero e
democratico.
I giovani proiettati verso il terzo millennio hanno l’obbligo di guardare il futuro, con la lezione di un passato, però senza astio, con tolleranza, per costruire un
mondo migliore del ‘900 dove le divisioni ideologiche
hanno costruito gulag e campi di concentramento, diviso popoli tra di loro, fatto guerre, senza ricordare le
ferite avvenute, ma con la consapevolezza che in un
mondo accogliente si può costruire la pace e la democrazia, fondamento del vivere civile senza ripetere
una storia di sofferenza
Remo Uncini
*
Diminuiscono i fedeli islamici
Il 15% dei musulmani residenti in Europa hanno lasciato l’islam. In Gran Bretagna sono attorno alle 200mila unità e in
Francia si calcola che ogni anno 15mila
islamici diventino cristiani: più o meno
10mila cattolici e il resto protestanti. Due
anni fa lo sceicco Ahmad al-Qataani, intervistato da Al-Jazeera, pronunciò parole allarmate: “L’islam è sempre stato la
principale religione dell’Africa e un tempo c’erano 30 lingue africane che si scrivevano in caratteri arabi. Il numero dei
musulmani africani è attualmente di 316
milioni, metà dei quali sono nordafricani
di cultura araba. Nella parte dell’Africa
non araba il numero dei musulmani non
eccede i 150 milioni. Quando si pensa
che l’intera popolazione africana è di un
miliardo di persone, ci si rende conto
che in proporzione il numero dei musul-
lcuni canti liturgici, Canti per la Liturgia – tempo di Quaresima
Possiamo dire “la verità” o
come i grandi classici
le verità in tanti modi: con
della poesia, della musica e
immagini, con parole, con
dell’arte, facendo affiorare
l’ironia, con il silenzio…
alla coscienza di chi canta
L’ora, il tempo, il momeno ascolta, i “semi” di veri- passare da questo mondo nuclei tematici sulla base to…è una metafora, ormai
tà e di bontà della Parola al Padre, dopo aver amato i del messaggio evangelico di uso comune, dell’ora
eterna da cui germoglia la suoi che erano nel mondo, veicolato dalla preghiera di suprema della morte… Ma
vita dell’uomo e dell’uni- li amò sino alla fine”(Gv Gesù al Padre: “l’ora”, “ami- l’ora di Cristo acquista, per
verso, sono messaggeri di 13,1). Segue la lavanda dei ci” ( non servi), “figli tuoi”, il credente, una connota“senso”.
piedi dei discepoli e l’an- cioè figli nel Figlio; “la vita” zione diversa: non è più
Mentre meditavo sul nuncio del tradimento…
(= “la vita eterna: conosce- solo il momento ultimo
dramma di Eluana, accolta Il Canto è la parafrasi, in re Te…”) (Gv 17,3); l’amore, dell’esistenza, ma è l’Ora
il 9 febbraio nella Casa del poesia e musica, della co- l’unità, la verità, la gioia.
della verità e dell’amore
Padre celeste per ricevere siddetta “preghiera sacer- L’unità scaturisce dal mi- che si dilata oltre il tempo…
il dono della Vita che non dotale” (Gv 17). di Gesù, stero di Cristo e della Il Figlio di Dio, che accetmuore, ho intuito come mediatore di salvezza.
Chiesa: “io sono in loro ta la morte in croce e si
certezza che l’ora della
e tu in me”(IV strofe): le annienta nel dono totale
morte, per il credente, é “Nel tuo amore, nell’uni- comunità cristiane, se uni- di sé, in quella stessa Ora
l’ora della Vita.
tà”
te dalla fede e dall’amore, vince la morte e risorge in
Con “Le Ceneri” ha inizio Le parole esprimono da potranno dare al mondo, pienezza di Vita e di Gloil tempo “forte” della Qua- sole lo slancio mistico del come Chiesa vivente, una ria.
resima: un cammino di 40 Figlio nella preghiera al Pa- testimonianza
credibile L’autore annuncia la verità
giorni che, in realtà, é il dre e nell’addio ai discepoli, dell’amore di Dio.
in forma denotativa, direi
paradigma di tutta la vita “amici”, “figli” amati da Dio Il messaggio essenziale: la “cherigmatica”, con scelte
del cristiano, nel passaggio e chiamati a continuare nel vita vera è “conoscere Te e foniche, sintattiche e lesdal peccato alla grazia, dal tempo la missione di Cri- il Figlio tuo…”. “Conosce- sicali che convergono con
“deserto” alla comunio- sto.
re”, nel linguaggio biblico, le note del pentagramma a
ne con Dio e con i fratelli, 1. E’ giunta l’ora, Padre, significa comunicare in- creare un ritmo onomatodalla croce alla gloria della per me,/ ai miei amici timamente, entrare in re- peico martellante…
Risurrezione.
ho detto che/questa é la lazione profonda; una re- Tu o i … d a t i … / … t o r n o
Ecco perché mi è venuta vita/:conoscere Te e il Fi- lazione vitale con Dio che a te…/ …tu, nel tuo…
l’idea di proporre la “lettu- glio tuo, Cristo Gesù.
muove il cuore e la mente. nell’unità. …Tu … La
ra” di un Canto che mi ha 2. Erano tuoi, li hai dati Di qui “la gioia vera”.
tua…verità….Te …perfetsempre affascinato per la a me; ed ora sanno che La preghiera di Gesù fa in- ti nell’unità... Il fonema
bellezza delle parole e per torno a te;/ hanno cre- tuire l’intimo colloquio fra dentale incide in profondiil ritmo della melodia: “E’ duto: conservali tu nel il Padre e il Figlio, solo che tà lo spazio e il tempo con
giunta l’ora” ( di L. Sca- tuo amore, nell’unità.
del Padre non è dato sen- l’effetto dell’annuncio di un
glianti-Folk), un “andante” 3.Tu mi hai mandato ai tire la voce…Il testo non Evento unico nella storia.
in tonalità di “fa maggiore”, figli tuoi,/ la tua parola nomina lo Spirito Santo, Gli accordi musicali e i
facile da intonare e da ese- é verità,/ e il loro cuo- promesso da Gesù, per- fonemi, la struttura della
guire, al suono dell’organo. re sia pieno di gioia/: la ché non è ancora scocca- frase, breve ed essenziale,
Lo troviamo al n. 39 de “I gioia vera viene da te.
ta l’Ora; ma leggendo “nel l’uso frequente di pronomi
canti per la Liturgia” del- 4.Io sono in loro e tu in tuo amore”, comprendia- personali, tutto concorre,
la Diocesi di Jesi: quattro me /: che sian perfet- mo che l’Amore trinitario nel Canto, a dare voce alla
quartine dense di conte- ti nell’unità;/ e il mondo è il fondamento dell’unità fede nella sua radicalità
nuto.
creda che tu mi hai man- della Chiesa e della fami- evangelica: questa è la VeScrive l’evangelista Gio- dato,/ li hai amati come glia umana.
rità e noi ve la annunciavanni: “Gesù, sapendo che ami me.
mo!
Maria Crisafulli
era giunta la sua ora di Il discorso si sviluppa per “La tua parola è verità”
E’ giunta l’ora
IL REFRATTARIO
NON CI STO
Non ci sto. In questi giorni
ci dicono di fare silenzio,
di non parlare, di stare zitti. Ma io non posso tacere.
Non posso tenere dentro
di me una rabbia profonda che mi assale. Il 9 febbraio si è consumato un
terribile omicidio “legale”
nella democratica e civilissima Italia. Il 9 febbraio
sono stati gettati nel fango
secoli e secoli di carità e
solidarismo cristiani, ben
rappresentati da quelle
eroine che sono le suore
misericordine di Lecco,
che per anni si sono prese
cura, nel silenzio e nel nascondimento più totali, di
Eluana Englaro. Già, Eluana. Eluana era viva ed è
stata ammazzata. Ammaz-
zata per fame e per sete. E l’unico Signore della vita e
io non ci sto.
della morte. Trovo abomiNon posso tollerare che nevole e ripugnante che il
dei giudici si arroghino Capo dello Stato, che oril potere di vita e di mor- mai non mi rappresenta
te su una persona, sulla più, assecondato da Fini,
base, peraltro, di volontà omettendo una firma, abpresunte. Non posso ac- bia condotto una disabile
cettare che un padre si innocente al patibolo, adcomporti come un qual- ducendo motivi di costitusiasi genitore spartano zionalità.
che getta il proprio figlio Non ci avevano detto per
disabile dal Monte Taige- anni, questi antifascisti
to. Non posso concepire militanti, pieni di retorica,
che dei medici, anziché che la Costituzione difencurare, come la deonto- de i diritti inalienabili dei
logia ippocratica prevede, cittadini e dunque anche
uccidano un essere umano il diritto alla vita? Non ci
eseguendo la condanna a avevano detto che i princimorte inflitta dalla “giusti- pi fondamentali della prizia”. Trovo vergognoso che ma parte del testo costitucattolici pavidi venerino zionale erano intoccabili e
più la Costituzione, come “sacri”? Interpretare corfosse un nuovo vitello rettamente la Costituzione
d’oro, anziché Gesù Cristo, significa rispettare prima
di tutto l’art. 2, nel quale
è scritto che la Repubblica
riconosce i diritti fondamentali della persona. Si
usa il verbo “riconoscere”
per indicare che tali diritti preesistono allo Stato e
questa è una concezione
tipicamente cristiana. E a
me sembra che il rispetto
di questo articolo non ci
sia stato.
E non mi si venga a dire
che Eluana non era viva,
perché questo è un ragionamento antiscientifico e
nazista. Si. Nazista. Chiamiamo le cose col loro
nome. Non nascondiamoci dietro ipocrisie buoniste
ed eufemiche. Io non ci
sto. Non è questa la civiltà
progredita e moderna che
voglio. Federico Catani
mani è diminuito notevolmente rispetto Secondo l’articolo invece la crescita del pacità degli ulema, che spesso scelgono
all’inizio del secolo scorso. D’altra parte cristianesimo è dovuta alle conversioni il silenzio, di rispondere in maniera conil numero dei cattolici è aumentato da degli adulti. Il leader cristiano “evange- vincente alle sue osservazioni. La ragione
un milione nel 1902 a circa 330 milioni. lical” Wolfgang Simpson ha detto che ultima di questo successo è che, diversaA questi si aggiungono 46 milioni di ap- “negli ultimi due decenni sono arrivati a mente da certe controparti occidentali
partenenti ad altre confessioni cristiane. Cristo più musulmani che in tutti i secoli che criticano l’islam solo da un punto di
Ogni ora 667 musulmani si convertono precedenti”. Piombini parla anche di un vista politico, l’interesse principale di Boal cristianesimo. Ogni giorno 16mila personaggio egiziano, il sacerdote copto tros è la salvezza delle anime”. Raymond
musulmani si convertono al cristianesi- Zakaria Botros, definito dal giornale ara- Ibrahim sul periodico conservatore stamo. Ogni anno 6 milioni di musulmani si bo al-Insan al-Jadid “il nemico pubblico tunitense National Review ha spiegato il
convertono al cristianesimo. Sono nume- numero uno dell’islam”. I suoi programmi fenomeno affermando che “molti critici
ri enormi”. E’ probabile che lo sceicco ab- trasmessi via satellite dagli Stati Uniti, nei occidentali non capiscono che per disinbia un po’ esagerato le cifre, per suscitare quali discute da un punto di vista cristia- nescare l’islamismo radicale occorre prouna reazione di allarme fra i suoi corre- no gli aspetti più problematici del Corano porre al suo posto qualcosa di teocentriligionari; ma è probabile che la crescita (la guerra santa, l’inferiorità delle donne, co e di spiritualmente soddisfacente, non
numerica dell’Islam, che ha superato il la lapidazione e così via), hanno provo- il secolarismo, la democrazia, il capitalicattolicesimo come singola religione più cato conversioni clandestine di massa al smo, il materialismo o il femminismo. Le
praticata nel mondo si debba infatti quasi cristianesimo. La sua perfetta conoscen- “verità” di una religione possono essere
esclusivamente all’alta natalità dei Paesi za della lingua araba e delle fonti islami- sfidate solo dalla Verità di un’altra reliislamici, i cui tassi di mortalità infantile che gli permette di raggiungere un vasto gione. Padre Zakaria Botros combatte il
si sono enormemente ridotti rispetto al pubblico mediorientale, e “gli spettatori fuoco con il fuoco”.
passato grazie alla medicina occidentale. rimangono colpiti dalla frequente incaGiacomo Galeazzi
In diocesi
1 marzo 2009
9
Ottavo centenario della Cattedrale (XXX)
“Tanto pe’ fini’…”
H
o voluto titolare così, riecheggiando (in clima sanremese) la nota canzone di Nino
Manfredi, questo articoletto
conclusivo. Dove naturalmente il
volonteroso lettore dovrà aspettarsi un finale un po’ pirotecnico,
“alla grande”, com’è oggi invalso
dire alla romanesca.
Invito però subito ad osservare
bene l’allegata foto di Simonetta
Bravi, una delle partecipanti alla
mostra “Sguardi sulla cattedrale”, tenuta nel novembre scorso
al Palaconvegni di Jesi. E’ stata
scattata dal finestrone della controfacciata, a livello del cornicione. L’ho scelta perché mette in
evidenza la serie dei nove archi o
costoloni della volta a botte fino
a raggiungere il Cristo del catino
absidale. Ebbene, da quando ho
principiato a scavare dal duomo
quei significati che ho tentato di
sciorinare in questi mesi su Voce
(grazie al Cielo, un po’ di fanta-
sia non mi manca!), questi archi
mi hanno spesso richiamato la
modernissima cappella del Sacramento che l’architetto Trinci
(già sovrintendente dei beni artistici delle Marche) ha costruito
negli anni ’60 presso la chiesa di
Fonte Avellana, ricavandola da
un attiguo ambiente del monastero. Due parole per descriverla,
sennò non ci intendiamo: in tutta la sua lunghezza (una decina
di metri) l’ambiente è sormontato da nove archi bianchissimi
degradanti e convergenti verso
il fondo dominato da un grande
rotondo in cristallo illuminato e
policromo, con al centro il tabernacolo. Trinci, in omaggio al più
che probabile passaggio dell’”altissimo Poeta” nel monastero
posto ai piedi del “gibbo che si
chiama Catria”, ha voluto richiamare la struttura del paradiso
dantesco composto di nove “cieli”
concentrici che culminano nella
“candida rosa”, luogo dell’abitazione di Dio. Non mi chiedete
di spiegare di più, sia perché non
sono un dantista, sia perchè non
è qui il caso di disquisire sulla
complessa cosmologia del poeta:
basta comunque sfogliare un’antologia delle medie per trovare
qualche disegnino che possa servire alla bisogna.
Dante dunque, dall’”infima lacuna” infernale, passando per
il purgatorio dove è divenuto
“puro e disposto a salire alle stelle”, ascende di cielo in cielo, fra
spiriti sempre più elevati (amanti, sapienti, giusti, contemplanti…) e cori angelici di sempre
maggiore dignità (dagli Angeli
ai Cherubini e ai Serafini) fino
al trono dell’Altissimo. Un vero
“Itinerarium mentis in Deum” è
dunque la Divina Commedia,
che traduce in poesia altissima il
celebre scritto di S. Bonaventura
(non a caso gli addetti asseriscono che esiste uno stretto legame
tra francescanesimo e il Poema
“cui han posto mano e cielo e
terra”). Arriviamo così all’ultimo,
“centesimo” canto, il 33° del paradiso, reso ormai popolare da
Benigni nelle sue arruffate, ma
straordinariamente coinvolgenti
“letture”. Ebbene, dopo la sublime, conosciutissima preghiera
di s. Bernardo a Maria, Dante
inizia l’ultima parte del suo cam-
mino verso Dio. “Egli si sforza di
dire e protesta di non poter dire,
perché qui chiaramente continua il filo della sua esposizione
teologica, annodandola a quel
punto in cui la teologia deve
negare se stessa nell’imperscrutabile e nell’ineffabile” (B.Croce).
E’ insomma un susseguirsi di sublimi sospiri per dichiarare che
non può né ben ricordare né descrivere quello che ha visto lassù.
Ma quando è arrivato al culmine
della luminosissima visione della
SS. Trinità (tre cerchi concentrici iridati) egli scorge nel mezzo
un ulteriore sconvolgente mistero: “Dentro da sé, del suo colore stesso,/ mi parve pinta della
nostra effigie/ per che il mio viso
in lei tutto era messo” (vv.130133). Capite? Proprio quando il
mistero divino doveva presentarsi più rarefatto e “luminosamente oscuro”, Dante ritrova il
volto di uno “della nostra effigie”,
cioè il volto del Figlio di Dio fatto uomo, Gesù Cristo!
Ed è proprio quello che ritroviamo nel nostro duomo. Il volto
del Cristo nell’abside dipinto
dal Biagetti (che non si sognava
certo di essere Michelangelo!) si
trova al centro di un immenso
cerchio fiammeggiante posto al
culmine di quella fuga di archi
bianchi (i cieli danteschi!). Come
a dire che se la gioia del paradiso
consiste nel venir ammessi alla
contemplazione del volto divino
(come preghiamo in ogni messa
per i nostri defunti), ebbene questo “volto” sarà quello di Cristo
che disse: “Chi vede me, vede il
Padre (Dio)” (Gv 14,9). E’ quanto
lo stesso pittore ha voluto raffigurare nei quattro personaggi
posti accanto al Cristo: a differenza dei “Pantocrator” bizantini, dove in genere i santi ai lati
guardano verso i fedeli, i nostri
invece fissano tutti con occhi ardenti il volto del Signore (anche
questa è stata una piccola, recente “scoperta”). Si realizza così
la misteriosa, suprema unione
d’intenti, allorché “il desìo e il
velle” umano si fonde, “ sì come
ruota ch’igualmente è mossa”
con quell’”Amor che muove il
sole e l’altre stelle”.
Don Vittorio Magnanelli
Dato presso la Basilica cattedrale in Jesi, il 21 febbraio 2009,
nella festa di s. Pier Damiani,
priore di Fonte Avellana
P.S. Fra quegli “spiriti tutti
contemplanti”, sia nel paradiso dantesco che nell’abside del
duomo, c’è pure S. Romualdo,
maestro di Pier Damiani. Dopo
un meritato riposo dalle fatiche
giornalistiche, avrei qualcosa
da dire pure su di lui. Non vi
sbarazzerete presto di me.
MUSEO DIOCESANO: UN 2009 PROMETTENTE
In arrivo la mostra su San Paolo
U
nel primo
anniversario
in ricordo di
Jesi
Giovedì
12 marzo
il 25 dicembre. In
primissimo piano,
a fare da ambientazione principale per i personaggi, il modellino in
scala del centro
storico di Jesi
magistralmente realizzato dal
sig. Gianfranco
Colocci e la scena della natività,
l’evento più significativo per il popolo dei credenti,
e a completamento di questo presepe sui generis la
scena della nascita dell’imperatore
Federico Hohenstaufen, all’interno di
una tenda – realizzata dal sig. Leonel-
Movimento dei Focolari
n risultato inatteso quello raggiunto dal Museo Diocesano di Jesi durante le festività natalizie: oltre 700 visitatori hanno trascorso almeno un’ora
nelle sale del Museo, aperto con orario
straordinario, tutti i giorni dal 21 dicembre al 6 gennaio. Per l’occasione
nella sala Teatro di Palazzo Ripanti è
stato allestito un presepe federiciano,
opera realizzata per iniziativa della
Fondazione Federico II e in collaborazione con il Comune di Jesi, che ha inserito il Museo tra gli itinerari appositamente organizzati per il periodo natalizio. Con quest’iniziativa si è voluta
celebrare la nascita di Federico II, avvenuta il 26 dicembre del 1194, come
evento storico che, idealmente, è stato
letto e presentato come una vicinanza
tra la straordinaria vita dell’imperatore,
eccellenza di cultura e illuminato stratega, e il messaggio cristiano di Gesù
di Nazareth, universalmente ricordato
Chiara Lubich
La comunità
ore 18.30 della Vallesina
Chiesa di invita a partecipare alla
S. Pietro Apostolo
S.MESSA
celebrata dal Vescovo
Mons. Gerardo Rocconi
Seguirà una proiezione video per continuare a vivere la sua eredità
lo Porcarelli – in
piazza San Floriano, che solo
in tempi recenti
è stata dedicata
a l l ’i m p e r a t o r e .
Sullo sfondo delle
scene principali
alcuni dei castelli
fatti realizzare da
Federico in Italia,
dal celeberrimo
Castel del Monte
ai resti del castello di Prato, fino a
Barletta, Andria e
Siracusa, solo per
citarne alcuni, in
parte evocati con
suggestive fotografie aeree sistemate sul blu intenso e carico di luce
del fondale, in parte richiamati dalle
sagome dei castelli in terracotta realizzati dalle cooperative Zanzibar e
Cooss Marche. Questa è l’immagine che si è offerta ai tanti visitatori
accorsi al Museo, che hanno potuto
conoscere anche la ricca collezione di oggetti d’arte distribuiti nelle
nove sale, alcune ancora ornate con
decorazioni settecentesche grazie ai
lavori commissionati dalla famiglia
Ripanti che ne fece la propria abitazione.
Quali altre interessanti iniziative ci
proporrà il Museo? Una mostra sulla figura di San Paolo: Sulla via di
Damasco. L’inizio di una vita nuova,
nell’anno che gli è dedicato, ma per
conoscere tutte le anteprime l’appuntamento è a breve (Museo Diocesano: lun. – ven. dalle 10 alle 13;
ven. e dom. dalle 17 alle 20; ingresso
libero; tel. 0731.226749).
Ester Donninelli
Testimonianza dal pellegrinaggio a Manoppello
“Guardati da Lui”
S
iamo un gruppo di 52 pellegrini che abbiamo avuto la gioiosa e commovente esperienza di
un pellegrinaggio meraviglioso
compito l’11 febbraio: la meta è
stata il “Volto Santo” di Manoppello, in provincia di Chieti. In
questo luogo di grazia si conserva
e custodisce l’immagine del viso
di Nostro Signore Gesù impresso
su di un panno. Il velo che è stato
posto sul volto di Cristo al momento della morte fa leggere in
modo chiaro i segni della Passione: il dolore e l’amore si sono fusi
insieme e hanno accompagnato
il compimento del dono di chi si
da’ all’umanità. Abbiamo avuto
la sensazione di essere a tu per tu
con l’amore infinito di Gesù per
noi, guardati personalmente da
Lui. Il 1° settembre 2007 Papa Benedetto è stato in pellegrinaggio
al Volto Santo dove si è fermato
a lungo in silenzio e in preghiera.
Dopo questo momento di gioia indicibile ci siamo trasferiti a
Pianella, in provincia di Pescara,
dove padre Antonio, attualmente
al Santuario delle Grazie di Jesi,
è stato parroco per nove anni.
Abbiamo potuto pregare davanti
alla nuova statua
di padre Pio esposta per la circostanza nella chiesa
della
Madonna
del Carmine che
padre Guglielmo
Alimonti ha benedetto ed abbiamo
partecipato
alla
Santa Messa concelebrata da padre
Tommaso,
assistente del gruppo
San Pio di Pianella, padre Antonio
e don Fabio Belelli. Il nostro
grazie vivissimo a coloro che
hanno promosso e organizzato
questo pellegrinaggio che ci ha
dato la possibilità di rafforzare
la nostra fede.
p.l.
foto di Antonella Ramazzotti
Vallesina
1 marzo 2009
11
Nuovi percorsi d’arte contemporanea: un artista chiaravallese
Immagini nel labirinto degli specchi
C’
è qualcosa di paradossale; di divertente
e di serio, di ingenuo e di
lucidamente critico nelle
opere di Corrado Caimmi,
trentacinquenne
pittore
chiaravallese che espone
fino al 1° marzo presso la ex
chiesa di S. Bernardo per la
rassegna ‘Nuove Sviste’. La
mostra è rappresentativa di
varie tecniche da lui adottate, cioè colori acrilici o
ad olio, pastelli o collage e
fa ben intendere come sia
singolare la personalità di
questo artista.
A colpire il visitatore sono
immediatamente i colori squillanti, netti, decisi;
poi, ad un’osservazione più
attenta, i soggetti curiosi,
grotteschi e a volte deliberatamente volgari trasfigurati in immagini scomposte
e come riflesse da specchi
concavi o convessi che deformano i lineamenti o
ingrandiscono mostruosamente i dettagli. Ad essere
ironicamente, argutamente
presa di mira è una realtà
dissestata. La denuncia di
una natura violentata è palese nella raffigurazione di
pesci tatuati, di feti di animali, di una testa di delfino
destinata a trasformarsi in
una scatola di tonno, di una
mucca, allacciata a strani,
asettici marchingegni, pazientemente pronta a diventare una macchina da latte.
Una satira aperta è riservata ad aspetti di una supertecnologica civiltà: il carnaio di una metropolitana
di Tokio nell’ora di punta; i
visi di personaggi anonimi
ipocritamente sorridenti.
Quanto allo stile qualche
richiamo alle scomposizioni figurative di Picasso o al
surrealismo di Dalì si rende
non di rado visibile.
La denuncia però si stempera nel sorriso quando
l’artista, pensando all’infanzia, fa appello alla più serena fantasia: quando strappa
le pagine dei suoi fumetti
e dei suoi libri di fiabe per
ridisegnare e reinventare
un mondo di buffi, curiosi
pupazzi scanzonati e giocherelloni. Nostalgia di un
tempo perduto? Per niente. Corrado Caimmi è per
vocazione e per scuola un
disegnatore molto abile e
divertente di fumetti ed un
originale illustratore di libri
scolastici. Che andranno
sicuramente a ruba, perché
ai ragazzi, e non solo a loro,
piace sorridere: perché anche – e la circonferenza si
chiude - l’artista intende
esorcizzare e mettere alla
berlina proprio quegli incubi del nostro tempo che in
altre opere ha inteso rappresentare.
Fotoservizio
Augusta Franco Cardinali
Un nuovo CD dell’unico interprete italiano del ‘fado’
L’ineffabile saudade di Marco Poeta
In Italia, anzi, in Europa è l’unico ‘fadista’
non portoghese riconosciuto come tale
dai portoghesi stessi;
l’unico a saper suonare
la ‘guitarra portuguesa’
con un’abilità persino
superiore a quella dei
massimi virtuosi di
questo raro strumento. E’ l’italiano Marco
Poeta, nato, come per
predestinazione, proprio a Recanati. Non
scrive tuttavia liriche
come Giacomo Leopardi. Sa però
esprimere con la sua arte quella
‘saudade’ che è nascosta nell’anima portoghese, ma che in fondo è
sentimento segreto di tutti i grandi
poeti. Saudade non è tristezza né
malinconia. E’ l’incantamento indicibile di chi contempla l’infinito del
mare e del cielo, la trascendenza
del ‘dolce naufragare’ dello spirito.
Potrebbe corrispondere allo spleen
con cui due secoli fa si indicava un
indistinto sentimento scaturito da
una ineffabile meditazione interiore.
Marco Poeta è nato per il fado
chissà come e chissà per via di
quali cromosomi inscritti nel suo
Dna. Non ha alle spalle una preparazione accademica. A diciotto
anni conosce la bossa nova e se ne
appassiona a lungo, collaborando
con i più grandi musicisti brasiliani come Caetano Veloso, Chico
Boarque, Badem Powell. Entra
poi in contatto con Sergio Endrigo, Franco Cerri, Fausto Cigliano
e collabora con loro. L’interesse
per il fado risale a dieci anni fa. Un
colpo di fulmine: l’ascolto casuale
di un disco di Amalia Rodrigues.
Sarà poi Antonio Chainho ad insegnargli a suonare la chitarra portoghese. Da allora al fado Marco
Poeta ha dedicato una intensissima
attività in cui ha coinvolto anche
molti musicisti e cantanti italiani
come Eugenio Finardi, Francesco
di Giacomo, Elisa Ridolfi, Lucio
Dalla. Porta anche alla ribalta interpreti nuovi come Alice Fabretti,
Valentino Mercorelli, Matteo Mo-
retti. E’ ideatore di trasposizioni dall’italiano
in portoghese di famose
canzoni italiane e riesce
a dimostrare come esistano affinità tra la sensibilità musicale dei due
paesi. Intende anche
trasmettere la sua passione ad altri, fondando
a Recanati l’Accademia
del Fado che accoglierà
anche insegnanti portoghesi.
Ora, dopo tre CD usciti
nel 2001, nel 2003 e nel
2005, Marco Poeta ne ha pronto
uno nuovo dedicato, appunto, alla
‘Saudade’. L’ha inciso con Massimo Sbaragli, alla chitarra classica
– altro strumento di cui lui stesso è
un virtuoso - e sarà presentato con
il concerto che il 6 marzo sarà dato
al Pergolesi in favore della Scuola
Magnificat fondata da P. Armando Pierucci a Gerusalemme. A
proposito. Padre Pierucci è stato,
anni fa, suo insegnante di musica.
Nella sua disciplina l’aveva classificato con un ’cinque’. Evidentemente si può essere grandi maestri;
non necessariamente anche grandi
profeti.
Augusta Franco Cardinali
CENERENTOLA VA A BALLA’
Daglie Marine’
gimo a balla’
famoce belle, daglie
gimo al Noir!…
A nuantri donne stasera
mango ce fa paga’…
‘Rrivamo lì davanti
alle undici e tre quarti:
-Potemo bocca’?
E li du’ ommini
sull’attenti:…
-Po’ n’ sede più tanto
monellette…
Chi n’ se bocca prima de
mezzanotte!
O Marine’, è cambiadi i
tempi
sta a guarda’:…
Quessi ‘ncomincia
quanno nuantri
lassavamo ‘nda’!
…Chi n’se balla solo a
uffo
A ‘ sa discoteca
Cenerentola glie fa ‘n
baffo!
Maria Giannetta Grizi
(Libertà scaduta de
balla’)
Cercasi lampione
Foto Anna V. Vincenzoni. Da sinistra
Andrea Pieralisi, Marco Poeta
e Nicola di Francesco
Carnevale di San Giuseppe
“Ogni scherzo vale!”
L
a gente del quartiere san Giuseppe ha vissuto
il “Carnevale dove ogni scherzo vale” con
le maschere e la musica del pomeriggio di
domenica 22 febbraio. Un costume, un piccolo
carro sopra un’apetto, una banda con trombe e
sassofoni e rullante hanno preceduto il corteo,
per le vie della parrocchia, ballando, per la
gioia dei più piccoli ma anche dei grandi in una
processione strana ma simpatica!
Tutti in fila, diretti dal fischietto del direttore
con il “nasone.” Il quartiere, dalla finestra,
guardava questa singolare parata, sapeva che
era carnevale, ma non poteva sapere che quello
vestito da “bassotto”, mitica figura di Topolino,
era il parroco don Giuliano Fiorentini; quello
con il “nasone” e un piccolo spadaccino era
il giornalaio o quello vestito da gentleman
era il capo degli scout, o quei ragazzi e
ragazze sull’apetto erano il gruppo dei ragazzi
dell’Azione Cattolica, oppure quello vestito
da pinguino insieme ad altri pinguini erano i
grandi, i “seriosi”, che per i nipoti e con i vestiti
di piume e pappuccette rosse o gialle facevano
i monelli. Poi tutti si sono trovati nella palestra
Carbonari per farsi meglio vedere mascherati,
per danzare insieme. Anche per divertirsi,
serve una comunità, e anche tanta allegria
per stare insieme: in fondo anche così ci si
conosce. Quelli sulla finestra che guardavano,
forse si moscavano i “gomiti” per non esserci!
Prenotatevi per il prossimo anno: c’è posto per
tutti per un carnevale dove “ogni scherzo vale”!
Remo Uncini
Foto Marco D’Aurizio
Capita di avere un’emergenza e di dover leggere
l’orario degli autobus a lume di…accendino!
p.c.
Piccole maschere
Il piccolo Nicola Zannini di tre anni con la maschera da tigrotto partecipa con i suoi amici alla festa di Carnevale della
scuola materna Santa Caterina di Via Roma, dalle Suore Calasanziane. Nonna Anna lo ha fotografato mentre si riposa
dai giochi e fa merenda e noi pubblichiamo volentieri questa
bella foto.
CANTIERI APERTI
PROGRAMMA REGIONALE INFRASTRUTTURE VIARIE:
4,8 MILIARDI DI EURO DI INVESTIMENTI
TERZA CORSIA
AUTOSTRADA A14
FANO-GROSSETO
E78
Regioni Marche, Umbria e Toscana hanno
definito l’intesa per la realizzazione
dell’opera in project-financing, investimenti
per 1,8 miliardi di euro, il Ministero sta
avviando le procedure per la gara e la
realizzazione dei lavori nel 2009.
I lavori in corso per 2 miliardi di euro di
investimenti, 172 km lungo tutto il territorio
delle Marche. Previsti 240 milioni di euro di
opere di compensazione. Regione Marche
premiata per “velocità di autorizzazione,
consenso degli Enti locali e innovazione
sui temi ambientali”.
USCITA PORTO
ANCONA A14
Investimenti per 480 milioni di euro
in project financing, gara completata,
avvio cantieri dei lavori programmati
da Anas nel 2009 per il collegamento
veloce del Porto con la grande
viabilità.
DIRETTISSIMA SS76
ANCONA-PERUGIA
Consegnati i lavori nei tratti
Marche ed Umbria, 485 milioni
di investimenti per bypassare
in modo veloce gli Appennini
e potenziare il sistema
logistico integrato
Porto-Aeroporto-Interporto.
DIRETTISSIMA SS77
CIVITANOVA-FOLIGNO
BRETELLA
DI URBINO
Lavori programmati
in fase di realizzazione.
Lavori avviati, aperta la Galleria “La Maddalena”,
oltre 1 miliardo di investimenti programmati in
realizzazione. L’infrastruttura, insieme a direttissima
Ancona-Perugia e Pedemontana delle Marche,
completa il progetto Quadrilatero.
PEDEMONTANA
DELLE MARCHE
Il progetto attraversa l’entroterra
marchigiano, con interventi a stralci.
Da Sud, aperto il tratto sulla SS 78
Picena, previsto l’adeguamento nel
tratto Sforzacosta-Sarnano,
finanziato il tratto Matelica-Fabriano,
in corso di progettazione il tratto a
Nord fino a Cagli.
MEZZINA E
SS4 SALARIA
120 milioni di euro di investimenti
programmati e in corso di
realizzazione, con priorità della
Regione presentata al Governo nazionale per il completamento delle opere.
PIANO REGIONALE INVESTIMENTI STRATEGICI
• Avanza la realizzazione del programma
regionale delle opere viarie e di trasporto in tutte le Marche che comprende molti
altri interventi come le reti ferroviarie,
l’adeguamento delle Gallerie di Cattolica e
Castellano per lo sviluppo dell’intermodalità
marchigiana, la complanare Fano-Pesaro,
la SS16 Adriatica, l’Interporto e l’Aeroporto
delle Marche, i porti regionali, i servizi di
trasporto locale, ecc..
• L’accellerazione di tali lavori e progetti fa
parte anche del piano di investimenti strategici anti-crisi della Regione, che ammonta
nel complesso a oltre 7 miliardi di euro, con
le dimensioni di una finanziaria nazionale.
• Tale piano potrà favorire almeno 15.000
nuovi posti di lavoro, con investimenti in infrastrutture viarie e di trasporto, in reti immateriali a banda larga, in innovazione e ricerca, in infrastrutture sanitarie e scolastiche, in interventi del Piano-casa.
REGIONE MARCHE, FUTURO IN MOVIMENTO
In dialogo
Rotatoria di viale Trieste
“Q
uanto tempo dovrà
ancora trascorrere
prima che gli operai del
Comune mettano mano
alla riparazione di quella
rotatoria?”. E’ quanto si
chiedono i cittadini che
abitano in prossimità
dell’incrocio tra via XXIV
Maggio e Viale Trieste
e i tanti che, quotidianamente,
percorrono
l’asse sud della città. “E’
l’ennesimo esempio tangibile della trascuratezza della cosa
pubblica, del menefreghismo e della
elefantiaca burocrazia che domina il
palazzo comunale”, dicono in molti. E
non hanno torto. Il danneggiamento,
infatti, è avvenuto a metà del mese
di dicembre 2008 e, cosa da tenere
in considerazione, non è stata opera
di sconosciuti; fu infatti il conducente di un mezzo pesante a provocarlo,
lo stesso che a distanza di poche ore
dall’accaduto si è presentato sponta-
neamente negli uffici comunali per
segnalare il misfatto, successivamente denunciato alla sua compagnia di
assicurazione.
Ebbene, nonostante tutta la buona
volontà del responsabile e la copertura assicurativa il rivestimento in
pietra della rotatoria, danneggiato
dall’impatto, rimane miseramente li a
testimoniare l’inefficienza della macchina comunale.
s.b.
Domenica la prima iniziativa dopo il restyling
Albanostra vicina alla gente
A Morro d’Alba è nata Albanostra,
la società di mutuo soccorso vicina
alla gente. La Banca di credito Cooperativo di Ostra e Morro d’Alba è
giunta alla definizione di un nuovo
soggetto mutualistico “AlbanostraSocietà di Mutuo Soccorso G. Leopardi”, in grado di connotare la
banca non solo in ambito creditizio, ma anche all’interno del tessuto
sociale in cui opera. Il principio è
quello della solidarietà e della mutualità, intese come partecipazione alla vita del territorio. Ha come
fine di attivare una serie di servizi e
assistenze per i propri iscritti, operando prevalentemente in ambito
sanitario e di assistenza alla famiglia
ma anche culturale, ricreativo e turistico. Domenica mattina 1° marzo
Albanostra proporrà uno screening
gratuito del colesterolo all’auditorium Santa Teleucania alle 9,30, seguirà un incontro per presentare i
nuovi servizi e le opportunità per il
nuovo anno. Albanostra è un pro-
getto coinvolgente che ha permesso
la condivisione dei valori della matrice storica della Società di Mutuo
Soccorso “G. Leopardi” di Morro
d’Alba, costituita nel lontano 1873,
per poi attualizzare e ampliarne i
contenuti.L’adesione ad Albanostra
permette di aderire a campagne di
prevenzione e check-up sanitari
con costi a parziale carico della mutua. Per aderire basta sottoscrivere
l’apposito modulo presso qualsiasi
filiale della Banca di Credito Cooperativo di Ostra e Morro d’Alba o
presso la sede sociale di Piazza Romagnoli 6 a Morro d’Alba. Possono
aderire ad ALBANOSTRA-Società
di Mutuo Soccorso G. Leopardi tutte le persone fisiche che sono Soci o
Clienti della Banca di Credito Cooperativo di Ostra e Morro d’Alba. La
mutua estende i propri benefici al
nucleo familiare del socio, dove per
nucleo familiare s’intendono i figli
minorenni, anche se non conviventi.
Michela Gambelli
Andiamoci piano
do
lan
igo
Sp
N
el bel mezzo di Anche lei è stata stuuna trasmissione prata, ha aggiunto. Sa
di largo ascolto, ma che cosa significa quefuori contesto, Dario sta terribile esperienza
Fo ha parlato degli e perciò preferiva non
stupri di cui purtrop- rievocarla perché si
po recentemente sono sarebbe sentita male.
state vittime in Italia Ma come: chi non ha
alcune ragazze e don- memoria corta ricorne anche in età avan- da che anni fa l’aveva
zata. Il pluridecorato invece ‘coram populo’
artista si è dichiarato raccontata in televiconvinto che ci sia nel sione e sulla stampa
nostro paese chi vuole suscitando gran clastrumentalizzare fatti more. E ora non se
del genere per fomen- la sente più? Sembra
tare razzismo e intol- strano.
Andiamoci
leranza. Gli ha fatto piano poi a dichiarare
da spalla sua moglie, che sono tantissimi in
Franca Rame, che ha Italia i reati di violenaggiunto un carico da za carnale compiuti in
undici. Ha assicurato, famiglia. Si potrebbe
con non minore per- pensare ad una denunsuasione, che in Italia cia di ‘autorazzismo’ e
quasi tutti gli stupri, e indurre a credere che
sono moltissimi, av- siamo
effettivamenvengono in famiglia. te un popolo di stuSono da attribuire a pratori e di maniaci
padri, zii, amici di fa- sessuali. Ma sarebbe
miglia, nonni, paren- un’affermazione sulla
ti e collaterali. Solo quale, di sicuro, non
di una minima parte tutti sarebbero d’acsono responsabili al- cordo.
cuni immigrati, euroAugusta Franco
pei od extraeuropei.
Cardinali
13
1 marzo 2009
Liceo classico di Jesi: sopralluogo dell’assessore provinciale Quercetti
Lavori al termine e finalmente c’è l’aula magna
S
opralluogo
tro maggio sarand e l l ’a s s e s s o r e
no terminati tutti
provinciale Quergli interventi.
cetti, il 12 febbraio
Soddisfatta il discorso, presso il
rigente scolastico
cantiere dove sono
Giuliana
Petta:
in corso i lavori di
“la puntualità e
adeguamento
sila serietà delsmico e di ristrutla Provincia mi
turazione del liceo
hanno
permesclassico
‘Vittorio
so di rassicurare
Emanuele II’ di Jesi,
quanti lamentariferendone poi alla stampa. li, l’inaugurazione all’inizio vano qualche difficoltà logistica”
“Rispettati i tempi, a pasqua il dell’anno scolastico 2009/2010. - afferma - “l’aula magna è un
ritorno delle classi nello stori- “L’aspetto fondamentale, e di regalo stupendo ed era ormai
co edificio”. Quasi 2 milioni di stringente attualità, è certa- indispensabile; nel 2010 vi feeuro di investimenti per l’in- mente la sicurezza e su questo steggeremo i 150 anni dall’istitero intervento. E finalmente abbiamo messo massimo im- tuzione di questo Liceo, per cui
un’aula magna, che fungerà an- pegno e risorse” - precisa l’as- si sta già formando un comitato
che da biblioteca. Unico neo: sessore.
di docenti e soggetti pubblici e
le palestre.
“Questo intervento dimostra privati”.
E a vedere il cantiere da vici- quanto sia complesso e costoso Per la dirigente rimane solo un
no, si notano anche qualità dei intervenire su edifici così anti- unico neo: le palestre, visto che
materiali e precisione nelle re- chi” - spiega Alessandra Valla- attualmente i ragazzi devono
alizzazioni. Insomma, un bel sciani responsabile area edili- spostarsi nei locali, pur nuovi
lavoro pubblico, finanziato dal- zia scolastica della Provincia di e ampi, di via Zannoni. “Se il
la Provincia, con contributi di Ancona e direttore dei lavori Circolo Cittadino ci concedesse
Stato e Regione.
- “strutture che necessitano di il passaggio il problema sareb“L’intervento principale” - affer- numerosi cambiamenti”. Oltre be risolto” - questione su cui
ma l’assessore all’edilizia scola- al lavoro principale di cui si di- dovrebbe decidere la Provincia
stica della Provincia di Ancona ceva, infatti, ci sono i lavori di - “oppure il Comune potrebbe
Maurizio Quercetti - “che ri- adeguamento alle norme di si- metterci a disposizione l’Apguarda l’adeguamento sismico curezza con la riqualificazione pannaggio”.
e la ristrutturazione completa degli infissi esterni ed interni Nell’occasione l’assessore Querdella facciata su via Palestro e e l’adeguamento degli impianti cetti annuncia anche che dopo
piazza Oberdan, è giunto or- elettrici, elettronici ed antin- la demolizione del corpo officimai al termine, il che significa cendio, il completamento dei ne dell’Itis-Ipsia di Jesi, già efaver rispettato i tempi di con- lavori di restauro delle facciate fettuata, smaltite le macerie, ci
segna, appunto per febbraio del cortile interno e il rima- sarà la ricostruzione di un mo2009”. L’assessore annuncia che neggiamento della copertura derno edificio funzionale. Oltre
il ritorno delle classi nell’edifi- del tetto, il completamento dei 4 milioni di investimenti.
cio avverrà probabilmente nel lavori di adeguamento con l’inFotoservizio
corso delle vacanze pasqua- stallazione dell’ascensore. EnMaria Chiara La Rovere
14
Pagina Aperta
1 marzo 2009
Jesi - Il Palazzo e dintorni
AGENDA
Il santo del giorno
Giovedì 26 febbraio san Nestore, venerdì 27 san Leandro, sabato 28 san Romano, domenica 1° marzo
sant’Albino, lunedì 2 san Basileo, martedì 3 san Tiziano, mercoledì 4 san Lucio, giovedì 5 sant’Adriano,
venerdì 6 santa Coletta, sabato 7 santa Felicita, domenica 8 san Giovanni di Dio.
Farmacie
Farmacia di turno, la notte, a Jesi
Giovedì 26 Coppi febbraio , venerdì 27 Moretti, sabato 28 Coppi, domenica 1° marzo Coppi, lunedì 2
marzo Calcatelli, martedì 3 Coppi, mercoledì 4 Comunale 1, giovedì 5 Cerni, venerdì 6 Comunale 2, sabato 7 Granmercato, domenica 8 Coppi.
Farmacia di turno, la notte, in Vallesina
Giovedì 26 febbraio Montecarotto, venerdì 27 Moie
(Angelico), sabato 28 Macine, domenica 1° marzo
Moie (Angelico), lunedì 2 Angeli, martedì 3 Moie
(Lucarelli), mercoledì 4 Macine, giovedì 5 Poggio San
Marcello, venerdì 6 Castelbellino, sabato 7 Pianello
Vallesina, domenica 8 Angeli.
NotizieBrevi
Auser, un’auto per Jesi
Ora anche la città di Jesi ha la sua auto per il servizio di
trasporto agli anziani. Grazie al contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Jesi, l’associazione di volontariato
Auser filo d’argento ha potuto acquistare una Fiat Punto che
servirà ad accompagnare gli anziani per le attività sanitarie
o nel servizio a domicilio. L’iniziativa è stata presentata alla
stampa sabato 14 febbraio nella sala consiliare del comune
di Jesi. Circa ottanta i volontari Auser in tutta la Vallesina, la
metà di loro opera sul territorio di Jesi. Per acquistare l’auto, la Fondazione ha erogato 10mila euro; 5mila invece sono
stati donati dal centro sociale “L’incontro”.
l.r.
Carabinieri
I Carabinieri del Radiomobile di Jesi hanno tratto in arresto A.R. cinquantacinquenne nativo di Santa Maria Nuova,
residente nel maceratese per spendita di banconote false.
L’uomo di professione rappresentante ma attualmente disoccupato, era già stato individuato dai Carabinieri di Jesi: lo
stesso alcuni giorni prima aveva noleggiato una macchina in
città e in compagnia di una donna di origine rumena si era
recato nel litorale maceratese ove aveva speso almeno due
banconote da euro cento, false ma ben realizzate, in esercizi
commerciali del luogo.
Ancora sul parcheggio
dell’ospedale
eanche un mese gio? Almeno avremo
N
fa siamo stati co- la soddisfazione di
stretti ad occuparci del prendercela con chi è
mistero del parcheggio responsabile oppure
del nuovo ospedale, prendere atto, con dispinti da certe invi- spiacere ma anche con
perite proteste che ci comprensione, di tangiungono via telefono to apparente assurdo
nella nostra qualità di comportamento se i
mediatori di notizie motivi addotti sarantra il Palazzo e l’uomo no del tutto giustificadella strada; e ancora ti. Non si comprende
giungono incertezze perché gli enti pubblisull’agognata apertu- ci in genere – e adesso
ra di un servizio che anche il nostro Murri
permetterebbe a tanti – tendono tanto spesso
cittadini – già legati al a chiudersi nel mistedolore per il familiare ro, a mancare di ogni
in ospedale – di poter trasparenza anche in
almeno trovare, con informazioni che non
relativa facilità, una hanno niente di peripiazzola per l’auto che coloso per la privacy
sono obbligati ad usa- né per la sicurezza delre data la distanza del lo Stato.
Murri dalla città.
Egregio direttore MinMa è mai possibile che gione, mille anni fa
non si debba sapere il sono stato presidente
motivo reale che non del nostro ospedale e
permette ancora l’uso ”mi piccavo” di far sadel parcheggio, un par- pere tante cose ai dicheggio per ben 400 pendenti e ai cittadini
posti auto? Doversi ar- con un mensile ciclorangiare su e giù con stilato; lei ci faccia sal’auto prima di strap- pere, almeno, se la repare a madre terra un sponsabilità del blocco
piccolo spazio, magari è dei soldi o della ditlontano centinaia di ta costruttrice o della
metri dal Murri, pri- provincia o della Rema di poter procedere gione o …della pigriverso la porta d’ingres- zia di qualche dipenso? Un piccolo spazio dente. Oppure metta
su cui, spesso, incom- subito a disposizione
be il rischio di una il servizio. Non le pare
bella contravvenzione! un nostro sacrosanto
Ma perchè il diretto- diritto sapere come
re Ciro Mingione, che stanno le cose? Forse
pure non disdegna – e che l’ospedale Murri
gli fa onore – di venire non lo abbiamo pagato
a contatto con i citta- noi con le nostre tasse?
dini per far conoscere Chiediamo solo che
il presente e l’avvenire un servizio funzioni
dei servizi ospedalieri, o che si conoscano le
perché non fa cono- vere cause del suo stop.
scere i motivi reali del Grazie.
v.m.
blocco del parcheg-
Jesi: nuovi orari per gli uffici comunali
Conciliare i tempi di lavoro
Diventa operativo dal 2 al pubblico di tutti gli uffici
marzo il progetto per la ri- municipali - ad esclusione
organizzazione degli orari ovviamente dello Sportello
del Comune di Jesi e l’avvio Unico Servizi che divendello Sportello Unico Ser- terà il front-office ufficiavizi che accorperà l’Urp ed le - sarà uniforme secondo
altri uffici di immediato uti- le seguente modalità: lulizzo da parte dei cittadini. nedì, martedì, mercoledì
“Un cambiamento impor- e venerdì dalle ore 11 alle
tante per l’intera struttura ore 13.30, giovedì dalle ore
comunale - ha sottolineato 15.30 alle ore 18.30, menil sindaco Fabiano Belcec- tre il sabato la residenza
chi - chiamata ad uno sfor- municipale resterà chiusa.
zo condiviso nell’obiettivo “Una scelta - ha aggiunto il
prioritario di una pubblica sindaco - che unita a quella
amministrazione in grado del nuovo orario di servizio
di garantire servizi sem- tiene conto da un lato dei
pre migliori alla comunità. principi di “conciliazione
Come tutte le novità - ha dei tempi di vita e di lavoro”
continuato il primo citta- dei dipendenti e dall’altro
dino - anche in questo caso del diritto dei cittadini ad
sarà necessario un periodo avere uno ed un solo orario
di assestamento, che mi di riferimento, in linea con
auguro breve, per mette- la stragrande maggioranza
re a regime ogni aspetto degli enti pubblici. Proprio
e ridurre i disagi iniziali in tale contesto si inserisce
che potrebbero registrar- anche la chiusura della resi. Confido per questo sul sidenza municipale nella
senso di appartenenza e di- giornata del sabato e l’apersponibilità da parte di tutti tura dello Sportello Unico
i dipendenti”.
Servizi sei giorni su sette”.
Tre sono le novità sostan- Sportello Unico Servizi
ziali per i cittadini che Jesi - Nasce un unico frontprendono forma e sostanza office in grado di erogare
con questo progetto.
servizi di sportello, attualCambiamento degli orari mente distribuiti tra Ufficio
- Da lunedì 2 marzo, l’orario relazioni con il pubblico
(Urp) e vari uffici sparsi nei inoltre, postazioni cosidvari piani del palazzo. Por- dette periodiche per quei
rà il Comune di Jesi in linea servizi, come Tributi o i
con le moderne organizza- Servizi Educativi, che solo
zioni di pubbliche ammini- in alcuni periodi dell’anstrazioni ed eviterà al citta- no presentano esigenze
dino di vagare da un ufficio di maggior contatto con i
all’altro. S.U.S.J. - acronimo cittadini. Verranno conferdi Sportello Unico Servizi mate le postazioni pubbliJesi - è ubicato al piano ter- che per la navigazione in
ra di piazza Spontini 1, sarà internet. Inoltre lo spazio
una struttura sempre a di- polivalente dello Sportelsposizione del pubblico ed lo Unico Servizi accoglierà
in grado di fornire risposte l’ufficio del Difensore Cichiare ed esaurienti. Sarà vico favorendo così il conaperto sei giorni su sette ad tatto con i cittadini per la
esclusione della domeni- totale assenza di barriere
ca con i seguenti orari: dal architettoniche.
lunedì al venerdì dalle ore Ingresso
sorvegliato
9 alle ore 13.30, il giovedì del Palazzo municipale
pomeriggio dalle ore 15.30 - L’attivazione dello Sporalle ore 18.30, il sabato dal- tello Unico Servizi agevole ore 9.30 alle ore 12.30. lerà il lavoro di back-office
Accoglierà da subito l’Urp, dei dipendenti. In tal senso
che continuerà a svolgere l’ingresso sorvegliato del
l’attuale attività istituzio- Palazzo municipale, attranale prevista, nonché altre verso un portierato unico,
quattro postazioni: Spor- oltre a garantire standard
tello catastale (lunedì e di sicurezza, rientra nella
mercoledì con orario 8,30 - logica conseguenza di li12,30); Ufficio Promozione mitare il continuo ingresso
Sociale, Servizio Integra- del pubblico negli uffici cozione Lavorativa, Sportello munali, permettendo così
anagrafico per rilascio cer- ai dipendenti di poter svoltificazioni e carte d’identi- gere le loro mansioni senza
tà cartacee (nella giornata essere costretti a ripetute
del sabato). Sono previste, interruzioni.
Latte Fresco
Alta Qualità
15
Sport
Jesina Calcio: progetto Insieme per crescere
Juniores Jesina – La “palla” passa a mister Belardinelli
Piccoli giornalisti crescono
C
ontinuano le iniziative
legate al progetto “Insieme per crescere”, ideato dalla
Jesina Calcio per diffondere
i sani principi dello sport
tra i giovani delle scuole.
Martedì scorso gli alunni di
una classe terza delle scuole medie Savoia, accompagnati dalla professoressa
Francesca Costantini, sono
stati ospiti allo stadio Carotti di Jesi per assistere da
vicino agli allenamenti della
squadra di Trillini. Sotto la
guida del direttore generale
Alessandro Cossu i ragazzi hanno visitato la pancia
del “Carotti” girando tra
gli spogliatoi, la palestra, la
sala stampa, lo stanzino del
magazziniere e gli uffici. La
giornata è proseguita nella
sala stampa, dove gli alunni
hanno intervistato l’allenatore Giovanni Trillini,
Cossu, alcuni
giocatori (il
capitano Lucas Figueroa e
il vice Nicola
Focante) e i
membri della
società Gaetano Martini e Michele
Mancini. Ne è
uscito un colloquio molto interessante,
grazie soprattutto all’acume
delle domande poste dai ragazzi. Il resoconto di queste
interviste si trasformerà in
veri e propri articoli firmati
dagli alunni, che nei prossimi giorni verranno pubbli-
“Si deve ancora crescere”
D
cati sul sito internet della Jesina (www.jesinacalcio.it) e
sul giornalino 11 Leoni, periodico della società biancorossa distribuito allo stadio
e per le vie di Jesi a ridosso
delle partite casalinghe dei
Leoncelli.
Uisp Jesi: no al certificato medico
Raccolta firme in piazza e sul web
Continua la campagna promossa dal Comitato Uisp (unione
italiana sport per tutti) di Jesi,
iniziata il 24 gennaio scorso,
per eliminare il costo del certificato medico obbligatorio. Almeno 10.000 firme l’obiettivo
della campagna che ha preso il
via dal comitato Uisp di Jesi per
chiedere che “la Giunta Regionale delle Marche e il Consiglio
Regionale tutto si adoperino
per approvare l’abolizione della ‘certificazione medica per le
attività ginnico-motorie a carattere ludico e sportive non
agonistiche’ o in via subordinata che ne
sia disposta la totale gratuità”. La raccol-
ta di firme avviene presso la
sede Uisp di Jesi (viale Verdi
39/a), in molte palestre e piscine del territorio, presso le
associazioni sportive affiliate
alla Uisp.
Da qualche giorno si può
aderire alla petizione anche
sul web, firmando su www.
firmiamo.it/eliminiamoilcostodelcertificatomedico.
E
l’appuntamento sarà anche in
Piazza della Repubblica a Jesi,
dove si potrà firmare nella
mattina di sabato 28 febbraio. Info: Comitato UISP Jesi,
0731.213090 - [email protected]
m.c.l.r.
CALCIO
Eccellenza
per i nostri leoncelli, che con queAncora al tappeto la nostra Jesina, in sta sconfitta ci vengono a trovare in
trasferta nella Bassa Marca, a Mon- zona poco tranquilla: a quota 31.
tegranaro. Per un gol streminzito, Per il prossimo turno viene al Carotbuscato a poca distanza dal triplice ti la Vigor Senigallia (punti 26).
fischio di fine partita. Una gara che
avrebbe meritato almeno il pareggio Promozione
per un primo tempo ben giostrato Il San Marcello pareggia in casa, ildai leoncelli, colpevoli di avere spre- luso il 50’ da una segnatura contro
cato alcune ghiotte occasionissime il Futboll Pesaro, siglata da Paciaai danni del portiere calzaturiero, rotti. Perché il bravo Polidori imPrioletta. Addirittura alla mezz’ora il patta decisamente al 62’. Meglio va il
pur bravo Strappini si è impaperato Vallesina che vince a Moie contro il
Sant’orso (3-2).
a porta vuota!
Invece all’88’ l’argentino Belmonte,
entrato da poco tra i locali, si trova Prima e seconda categoria
a colpire di “cabeza” su calcio d’an- Il campionato ha osservato un turno
golo, superando il portiere jesino di riposo, onde recuperare diversi
Argentati, per l’uno a zero definitivo. rinvii per causa neve e sistemare le
Una boccata d’ossigeno per il Mon- classifiche.
Vir
tegranaro ed una ulteriore delusione
Moie: Piscina comprensoriale Cis
Ristrutturazione e ampliamento
I
l CIS Srl, società
in house providing che unisce 12
Comuni della media Vallesina, ha
pubblicato l’avviso
di gara per l’affidamento d’incarico
per la ristrutturazione della Piscina
comprensoriale di
Moie di Maiolati
Spontini.
L’intervento si rende necessario
vista l’esigenza di modernizzare e aumentare la capienza degli impianti così
da soddisfare il crescente
numero di iscrizioni che
negli ultimi anni hanno
congestionato la struttura. La modalità della gara
d’appalto della progettazione prevede, da parte
dei concorrenti, l’invio di
un preliminare che sarà
valutato dal Cis, e poi l’assegnazione del progetto
esecutivo al vincitore della
gara. I professionisti interessati possono avere ul-
1 marzo 2009
teriori delucidazioni
sia personalmente
nella sede del Cis
in via Fornace 25
a Moie di Maiolati
Spontini dove potranno ritirare copia
del bando di gara,
sia dal sito www.cisinfo.it nella sezione
“Bandi”. La piscina
consortile è uno dei
fiori
all’occhiello
del territorio associato al
Cis, una risposta concreta,
strategica e funzionale ai
bisogni della popolazione
di gran parte della media
Vallesina. Il suo ampliamento e ammodernamento risponde all’esigenza di
attualizzare l’impianto.
opo la settimana di
sosta e il derby di
sabato 28 a Chiaravalle
contro la Biagio Nazzaro, i “baby leoncelli”
saranno impegnati il 7
marzo contro la Falconarese. Il quinto posto
nella graduatoria del
campionato regionale
Juniores girone B (dominato dal Piano San
Lazzaro), a meno due
lunghezze dalla seconda classificata (Vigor
Senigallia) e ad un passo dalla stessa Falconarese e dalla Fortitudo Fabriano, rende felice mister Stefano Belardinelli…
Mister, qual è il tuo pensiero globale riguardo alla “truppa” Juniores?
Sono complessivamente soddisfatto dell’atteggiamento dei ragazzi e dei progressi che
hanno mostrato fin qui, non solo dal punto
di vista del gioco ma anche dal punto di vista
umano. Riguardo a quest’ultimo, è fondamentale dire che se non ci sono le basi comportamentali, che sono le chiavi d’accesso
per quelle professionali, ogni discorso diventa superfluo. Inoltre vedo tanta disponibilità da parte della “truppa”; come allenatore,
cerco sempre di rendere
il più possibile partecipi
tutti quanti, anche se in
verità qualcuno dovrebbe migliorare un po’ il
senso di responsabilità e
maturità. Ciò consentirebbe loro di dare delle
risposte ancor più significative sul campo...
Se l’intero collettivo riuscisse ad assimilare la
massima “compostezza” ed umiltà, potrebbe diventare ancor più
competitivo a livello di prestazioni, anche se
hanno un peso relativo.
Sono comunque contento dei risultati registrati, anche se la cosa più importante rimane farli crescere bene, in modo da renderli
pronti quanto prima all’inserimento in prima squadra.
A tal proposito, ci sono alcuni giovani davvero interessanti che potranno rivestire un
ruolo importante nell’organico bianco-rosso
della prossima stagione d’Eccellenza…
Non resta che fare un forte in bocca al lupo
alla Juniores per quest’ultima fetta di stagione…
Daniele Bartocci
VOLLEY Raggiunte le finali di Challenge Cup
Monte Schiavo ospite del Castellana Grotte
fanalino di coda Chieri
rugia 35; Busto Arsizio 33;
Inatolsabato
scorso ha combiSassuolo 30; Conegliano 29;
proprio un bello scherCastellana Grotte 24; Pavia
zo di Carnevale alla Monte
Schiavo Banca Marche. Le
piemontesi, infatti, hanno
sbancato il PalaTriccoli battendo le spaesate jesine per
3-0 (parziali: 25-21, 25-22,
25-20). Le “prilline”, ancora
prive delle infortunate Zilio
e Bown, hanno pagato carissima la serata negativa in
ricezione del libero Mataloni (nella foto) ed un approccio troppo blando alla
partita.
Mercoledì 18 febbraio, Rinieri e compagne avevano
raggiunto le final four di
Challenge Cup, battendo a
domicilio per 3-0 le francesi dell’Albi (parziali: 25-21,
25-19, 25-21) nella gara di
ritorno dei quarti.
La classifica dopo la sesta
giornata di ritorno: Pesaro
55 punti; Bergamo 45; Novara 41; Monte Schiavo
Banca Marche Jesi 36; Pe-
19; Cesena 17; Santeramo
15; Chieri, Vicenza 10 punti.
Oggi, domenica 1° marzo,
le “prilline” vanno a far visita alla matricola Castellana Grotte (ore 17.30), formazione a caccia di punti
per entrare nei play-off. Le
pugliesi sono allenate dal
tecnico Radogna e possono contare sull’esperienza
dell’ex Petkova e dell’argento olimpico, Scott-Arruda.
Domenica scorsa è tornata
a disposizione la brasiliana
Elisangela, dopo la squalifica di tre mesi per doping.
All’andata finì 3-1 per le jesine.
Gip
BASKET Campionato fermo per le finali di Coppa
Per la Fileni Bpa un fine settimana di riposo
on è bastato il
La classifica dopo il
N
calore degli olsettimo turno di ritre tremila spettatorno: Varese 30 pun-
tori del PalaTriccoli,
a spingere la Fileni
Bpa verso la vittoria
contro la capolista
Varese. Domenica
scorsa i lombardi
hanno espugnato
il palasport jesino
vincendo 91 a 88 un
incontro combattuto fino all’ultimo. “Abbiamo fatto un’ottima partita – ha detto nel dopo gara, coach
Ciaboco – Abbiamo cercato di lavorare sulla
loro difesa, provando a tenere i loro rimbalzi
offensivi”. Tra gli arancio-blu si è ben comportato Sambugaro (nella foto a destra, con
il tecnico Ciaboco), impeccabile nel tiro da
tre punti. In tribuna erano presenti anche
l’ex Hoover (ora a Teramo in A) e Roberto
Mancini.
ti; Casale Monferrato,
Soresina, Veroli 26;
Sassari 24; Rimini,
Fileni Bpa Jesi, Pavia, Livorno, Reggio
Emilia 22; Scafati,
Brindisi 20; Roseto,
Venezia, Pistoia 18;
Imola 16 punti. Questo fine settimana il
campionato si ferma per lasciare spazio alle
final four di Coppa Italia di Lega due, che si
disputano a Cremona. La manifestazione ha
come protagoniste le squadre che avevano
chiuso il girone di andata ai primi quattro
posti: Reggio Emilia, Varese, Veroli ed i padroni di casa del Soresina. La Fileni tornerà in campo domenica prossima, 8 marzo, a
Casale Monferrato.
Giuseppe Papadia
Moie: gare alla Bocciofila
La bocciofila E. Campanelli di Moie ha organizzato domenica 15 febbraio il 4° trofeo il Mosaico Sistemi di arredamento e il
6° memorial Adelio Priori, gara regionale
festiva con 356 coppie partecipanti. Ha diretto G. Torcolacci di Pesaro. Il Presidente
dell’associazione moiarola Giancarlo Fabbretti è stato recentemente riconfermato
dal consiglio direttivo, dopo l’ottimo lavoro
della precedente legislatura. Le classifiche:
Cat.A/B, 1) Federico Patregnani, France-
sco Tosoni, Colbordolo; 2) Marino Denti,
Luciano Pieraccini, Colbordolo; 3) Michele
Muratori, Andrea Tonelli, Oikos Fossombrone; 4) Gianfranco Del Conte, Gastone
Biagiotti, Oikos Fossombrone. Punteggio della finale 12 a 5. Cat.C/D, 1) Mario
Galli, Gianfranco Giorgetti, Ol.Marzocca;
2) Gino Penserini, Franco Giommi, Colbordolo; 3) Bruno Pagliari, Luca Maggioli,
Cagliese; 4) Mario Antinori, Gisleno Bruffa, Pergolese. Punteggio della finale 12 a 3.
16
Esperienze
1 marzo 2009
Corso di Formazione per famiglie e single
IL TUO TEMPO …per il mio DOMANI
I
l tuo tempo …per il mio
domani è lo slogan della nuova
proposta formativa che riparte a
marzo, rivolto a coppie, famiglie,
single per parlare insieme di
bambini e adolescenti e per
conoscere una forma di accoglienza
e aiuto per minori, quale l’AFFIDO.
Il percorso formativo rappresenta
un invito a fermarsi, a dare del
tempo per parlare insieme di figli
e dei loro bisogni, per conoscere il
modo per sopperire alle difficoltà di
un bambino e della sua famiglia che
temporaneamente non è in grado
di occuparsi completamente delle
sue necessità affettive ed educative.
E’ l’esperienza dell’affido familiare,
che consente di constatare come il
superamento degli stati di necessità
non si realizza solo con l’intervento
indispensabile delle Istituzioni, ma
anche attraverso la disponibilità
degli affidatari, cioè di volontari,
che concorrono alla realizzazione
del benessere ed alla realizzazione
del domani di tanti bambini ed
adolescenti.
I Comuni dell’Ambito Territoriale
Sociale IX e l’ASUR ZT 5 da
tempo stanno attuando azioni che
promuovono le reti di sostegno
sociale tra famiglie, come valore
e risorsa del nostro territorio,
patrimonio della nostra cultura
locale da sostenere e diffondere
. Curare l’attenzione verso una
cultura della responsabilità e
dell’accoglienza in tutte le sue
forme e potenzialità, è obiettivo
comune, che coinvolge istituzioni
pubbliche, privato sociale e
cittadinanza.
Il percorso informativo è promosso
dal Servizio Integrato Affido
dell’Ambito e dell’ASUR in
collaborazione con le Associazioni
OIKOS e Consultorio “la famiglia”
di Jesi.
Il programma si articola su
quattro incontri del mese di
marzo : sabato 7, sabato 14, 21 e
28 marzo, dalle ore 16.30 fino alle
18.30 presso l’accogliente struttura
dell’Ostello di Villa Borgognoni in
Via Crivelli, 3 Jesi. Gli interventi
di esperti provenienti da altre
realtà italiane, come Michele
Augurio Giudice Onorario del
Tribunale dei Minorenni di Milano
e la dott.ssa M. Teresa Federici,
psicologa psicoterapeuta esperta
su tema del disagio dei bambini
ed adolescenti, contribuiranno ad
arricchire i confronti, le riflessioni,
le esperienze che emergeranno dal
corso.
Non mancheranno le testimonianze
di famiglie affidatarie, che sapranno
spiegare attraverso le loro storie
le motivazioni ed il significato
dell’affidamento familiare.
Per le famiglie che parteciperanno
con i propri figli, è garantito un
servizio di babysiteraggio, uno
spazio gioco e merenda con
l’animazione di operatori delle
Associazioni di volontariato.
Teatro Pergolesi, 6 marzo
Insieme per il Magnificat
“I
nsieme per Magnificat”: la
serata a favore della Scuola
Musicale Magnificat di Gerusalemme che si svolgerà
al teatro Pergolesi, venerdì 6
marzo dalle ore 21. Promossa
dal Premio Vallesina in collaborazione con i club Lions
e Rotary di Jesi e l’Aurora
Basket, la manifestazione ha
il patrocinio della Regione
Marche, del comune di Jesi,
della Fondazione Pergolesi
Spontini e della Provincia di
Ancona. L’iniziativa è stata
presentata da Claudio Ospici,
presidente Lions club di Jesi,
Gianluca Fioretti presidente
del Premio Vallesina, Maurizio Ricci presidente Rotary
e Nicola Di Francesco segretario generale del Premio in
quale ha anche annunciato
che il 6 marzo sarà conferito al presidente del Premio
Vallesina, dopo otto anni di
intenso lavoro, il Premio Nazionale Paul Harris, riservato
a non iscritti al Rotary ma
meritevoli di riconoscimenti.
I due presidenti si sono detti
felici di poter collaborare per
questa iniziativa di servizio a
scopo umanitario: la ragione
per cui questi club lavorano è
proprio quella di contribuire a
progetti di solidarietà. Inoltre
è stato comunicato, nel corso
della conferenza stampa di
presentazione, che dall’8 al 15
maggio il Rotary di Jesi sarà a
Gerusalemme ed incontrerà
padre Armando Pierucci.
Ospite d’eccezione della serata, nel corso della quale si
esibirà anche padre Armando
accompagnato da una cantante israeliana e una palestinese, sarà la cantante Linda
che presenterà una sorpresa
insieme a Marco Poeta. I biglietti sono in vendita a 30
euro; ai presenti sarà dato in
omaggio il cd “O Fado” di Poeta. Un appuntamento da non
perdere, condotto dal giorna-
lista Rai Paolo Notari e che
vedrà la partecipazione anche
degli Onafifetti e di Corrado
Olmi, per ascoltare della buona musica e contribuire alla
costruzione della nuova sede
per la scuola Magnificat.
Fotoservizio
Anna V. Vincenzoni
Nella foto di Anna
Vincenzoni, da sinistra il
presidente Lions Claudio
Ospici, il presidente del
Premio Vallesina Gianluca
Fioretti e il presidente
Rotary Maurizio Ricci