L`editoriale
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ZERO COMUNI di Marco Cagnotti Sommario 3 4 8 10 11 13 14 16 17 18 19 20 21 22 23 Zero Comuni bastano Duplice rischio «Positivamente sorpresa» Il resto (per ora) della squadra La versione di Nenad Harakiri La schiavitù del colore Nei Comuni e con i giovani Basta con le prudenze e le ipocrisie A cosa serve l’intelligenza? Una nuova frontiera TV vs YouTube Il potere e il denaro I vaticanisti son tornati Scimmiotti televisivi? Hanno collaborato a questo numero Patrizia Carcano, Werner Carobbio, Caterina Ghirlanda, Marlis Gianferrari, Carlo Maffei, Corrado Mordasini, Enrico Morresi, Virginio Pedroni, Roberto Rippa, Bruno Storni, Cristina Valsecchi, Libano Zanolari Crediti: Copertina, B. Newell; 4, Corrado Mordasini; 5, Corrado Mordasini; 6-7, A. Zveiger; 8, Corrado Mordasini; 9, A. Zveiger; 11, Corrado Mordasini; 12, A. Zveiger; 13, C. Mordasini; 17, Steve Mcsweeny; 19, G. Roncoroni; 22, A. Tille; 23, Eleifert BASTANO Ci sono fatti, oggetti, enti talmente abituali nella nostra esperienza, cultura, tradizione da essere ovvi. Tanto ovvi da non meritare nemmeno due secondi di riflessione critica. Così, giusto per chiedersi se sono necessari, per gettare uno sguardo distaccato che prescinda da abitudini e tradizioni. Come Gedankenexperiment, va’. Prendi i Comuni, tanto per fare un esempio di attualità in queste infuocate settimane di campagna elettorale. Ecco, a che servono i Comuni? Ogni Comune possiede un Legislativo, il Consiglio comunale, e un Esecutivo, il Municipio. Ogni Comune gestisce strade, boschi, terreni, fognature, Scuole elementari, servizi sociali e quant’altro. Per farlo ha bisogno di tecnici e impiegati. Tutto ciò costa. E sappiamo perfettamente quanto la politica e l’amministrazione di paese si prestino a intrallazzi, clientelismi, sprechi, abusi. Alzi la mano chi, nel proprio Comune, non ha avuto sentore di incarichi inutili o appalti truccati, assegnati per parentela, amicizia o appartenenza di partito. La conoscenza personale favorisce queste derive dalla legalità. Non solo: ogni Comune riscuote le proprie tasse, ciascuno col proprio moltiplicatore. Con risultati paradossali: io abito qui e pago una certa cifra in imposte, mentre tu, che vivi 300 metri più in là e hai il mio stesso reddito imponibile, paghi molto meno perché nel tuo Comune s’è installata un’azienda florida o è venuto ad abitare un plutocrate straniero. Insomma, quei 300 metri differenziano significativamente il nostro benessere. In più, il fenomeno si autoalimenta: nei Comuni dove il moltiplicatore è basso gli affitti e i prezzi degli immobili sono alti, perciò lì vanno a vivere i ricchi, che pagano tasse elevate, non hanno bisogno di assistenza e di conseguenza mantengono basso il moltiplicatore… mentre i Comuni ad alto moltiplicatore sono abitati soprattutto dai poveri, con costi sociali più elevati. E tutto questo perché? Perché lì, proprio lì, sul torrente o sulla strada, finisce un Comune e ne inizia un altro. Nemmeno cambiasse la qualità del terreno, vedi un po’. Los Angeles ha una superficie di 1’300 chilometri quadrati: la metà del Canton Ticino (che, peraltro, è in gran parte ricoperto da boschi). E ha 3 milioni e 800 mila abitanti: 11 volte il Canton Ticino. Los Angeles è un unico Comune. Noi, ogni quattro anni, ci troviamo a eleggere i Consigli comunali e i Municipi di agglomerati che nel migliore dei casi hanno 60 mila abitanti e la superficie di un quartiere di Los Angeles e nel peggiore ospitano qualche centinaio di residenti e hanno le dimensioni di… di… beh, di un isolato della metropoli americana. Ma ha senso? Non potrebbe forse il Cantone, con un’Amministrazione opportunamente rafforzata, occuparsi di tutto, dall’asfalto nei vicoli fino ai casi sociali problematici? Si dirà: «Ma vuoi mettere le radici? Vuoi mettere la prossimità con il cittadino?». Mah! Radici? Con la mobilità moderna, quanti vivono nel Comune in cui sono nati? E quanti invece sono finiti dove sono perché i casi della vita, degli affetti, del lavoro ce li hanno messi? E poi che cos’è la prossimità? Il sindaco che mi saluta quando ci incrociamo al bar per bere un bianchino? A me non interessa conoscere di persona il tecnico comunale. Mi interessa piuttosto che qualcuno, fosse anche un funzionario nella Capitale, provveda a mandare qualcuno, fosse anche un tecnico cantonale in trasferta, per mettere una pezza nelle buche della strada sotto casa mia. E che lo faccia presto, bene e a un costo ragionevole. Qualche anno fa Manuele Bertoli aveva lanciato un’idea: cinque Comuni bastano. Forse aveva esagerato. Forse zero Comuni sarebbero più che sufficienti. 3