La nuova versione di videokit 2 fili permette la

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La nuova versione di videokit 2 fili permette la
VIDEOKIT 2 FILI
La nuova versione di videokit 2 fili permette la
realizzazione di impianti mono e bifamiliari con
videocitofoni in bianco/nero per una distanza massima
tra gli apparecchi di 120 metri. Per il collegamento
videocitofono/alimentatore e alimentatore/targa
si utilizzano 2 fili non polarizzati.
• Kit per impianti videocitofonici mono e bifamiliari.
• Possibilità di collegare fino a 2 targhe videocitofoniche
in parallelo con 2 fili.
• Ogni targa può avere fino a 2 pulsanti
di chiamata senza aggiunta di fili.
• Possibilità di collegare fino ad un totale
di 4 videocitofoni/citofoni.
• Fino a 2 videocitofoni non sono richiesti
alimentatori supplementari.
• Possibilità di associare ad ogni
videocitofono/citofono uno dei
due o entrambi i pulsanti della targa.
• Tempo di attivazione serratura regolabile
dalla telecamera.
• Possibilità di collegare un pulsante
supplementare per apertura serratura
dalla targa.
• Segnalazione luminosa sul videocitofono
di porta aperta.
• Regolazione del volume di chiamata
sul videocitofono o esclusione con
segnalazione luminosa.
• Funzione di autoaccensione dal
videocitofono con commutazione
ciclica in presenza di due targhe.
• Possibilità di collegare un pulsante
esterno sul videocitofono
per chiamata fuoriporta differenziata
dalla chiamata da targa.
• Possibilità di attivare due funzioni
ausiliarie tramite relé dedicato.
• Distanza massima complessiva tra la targa
e i videocitofoni/citofoni 120 m (distanza
massima tra alimentatore/videocitofono
100 m e tra alimentatore/targa 100 m).
LEONARDO LUCE ITALIA
Non tutti possono farsi luce da soli.
Leonardo Luce Italia, novità nel panorama illuminotecnico europeo,
nasce da un’iniziativa di cinque aziende, profonde conoscitrici del
mercato di settore.
Sfruttando le sinergie di gruppo si pone sul mercato come la prima
azienda, nell’ambito della Comunità Europea, con un controllo totale
sulla filiera produttiva, dalla progettazione del corpo illuminante, alla
sua costruzione nelle proprie unità produttive dislocate in Tunisia e
Cina, fino allo studio e all’esecuzione del packaging.
Grazie alla produzione propria dei sistemi di alimentazione (prima voce
nei costi produttivi nel settore illuminotecnico), Leonardo Luce Italia,
può accostarsi al mercato con proposte dagli elevati standard qualitativi
e con un interessante aspetto economico di cessione.
All’indirizzo telematico www.leonardoluceitalia.it sono a
disposizione, per tutti coloro che ne siano interessati, il catalogo
elettronico, costantemente aggiornato, attraverso il quale è possibile
reperire tutte le informazioni relative ad ogni singolo prodotto.
È inoltre possibile scaricare il programma illuminotecnico per il calcolo
delle applicazioni fotometriche dei prodotti.
Il posizionamento logistico della sede, già attiva e che è stata presentata
il 25 marzo corrente anno, è allocato in Via del
Commercio 11/13 a Buccinasco in posizione
strategica nella prima cintura dell’hinterland
milanese, a soli 500mt dall’uscita della
tangenziale ovest di Porta Genova e si sviluppa
su di una superficie di 8500mq dei quali
7000 coperti.
I propri uffici e magazzino nei pressi di
Hilden-Dusseldorf garantiscono una copertura
logistica efficace per l’area del Nord Europa.
La mission aziendale si prefigge di occupare
a breve un posto rilevante nel contesto
“illuminotecnico” del mercato di riferimento
con l’inserimento di prodotti di design
esclusivo progettati da famosi designer e
architetti nazionali ed internazionali.
In questo modo il catalogo risulta idoneo a
soddisfare qualsiasi possibile richiesta del
mercato sotto il profilo di qualità, servizio,
prezzo e design.
Costume
QUANDO
SANTA
CLAUS
ARRIVA
D’ESTATE
La “Sky”, nel pieno di Ferragosto, quest’anno
ha anticipato Natale di cinque mesi.
Un suo manifesto, con tanto di Santa Claus
con occhiali da sole, di barca al posto della
slitta e di un delfino al posto delle renne,
ha invaso gli spazi pubblicitari di città grandi
e piccole suscitando curiosità anche nei più
distratti.
Lo scopo? Promuovere, dandogli la dignità
di regali anzitempo, i programmi con decoder
fatti di sport, di cinema e di intrattenimenti
che le reti tradizionali non offrono o offrono
in modo ridotto.
La trovata di precorrere i tempi servendosi
di un simbolo assai popolare che “riscalda”
gli animi nel tardo autunno e in inverno,
quest’anno non è stata la sola.
Anche la “Del Prado” ha incominciato
presto, nel pieno dell’estate, sulle reti
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nazionali ad attirare l’attenzione degli amanti
delle statuine del presepio che, specie nel
nostro Paese, ha sempre più collezionisti.
L’Italia, del resto, è la patria dei presepi e
delle figure che li popolano.
In quel di Assisi e di Gubbio, anche cornice
per una fiction seguitissima che ha come
protagonista il parroco-investigatore
don Matteo, San Francesco evocò
ottocento anni fa i tempi della Natività.
Il paesaggio umbro, nel Medioevo
irresistibilmente affascinante e anche oggi
non del tutto cambiato, si prestava e si presta.
Ma dai tempi del patrono d’Italia, la passione
per i presepi e per le statuine che li abitano,
ha trasformato una manifestazione popolare
in arte alimentata da grande fantasia.
Pensiamo ai presepi napoletani e agli
allestimenti scenici - veri capolavori, diventati
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ancora più attraenti grazie all’elettronica e all’informatica - che negli
ultimi due secoli erano diventati straordinari eventi ricorrenti ogni
dicembre e gennaio in tante località italiane.
Ricordiamoci anche che per creare piccoli o grandi motivi natalizi
occorre lavorare un anno intero, ovviamente non lasciandosi
sorprendere dall’inizio delle festività natalizie e di fine anno ma
avendo pronti progetti, collezioni rinnovate di oggettistica, i deliziosi
“fuori porta”, le sfere, gli addobbi.
E come ogni anno, senza perdere tempo, si stanno dando da fare
primarie imprese del settore. Ad esempio - è solo una citazione la “Giocoplast Natale” o la “Impianti & Impianti”.
E ricordiamo anche quello che, in estate, avviene nei vivai per essere
pronti al calare del freddo e delle brume autunnali e invernali.
Il vischio, beneaugurante e quale simbolo di origine antichissima,
va curato in mesi
dell’anno in cui allo
stesso pensano
soltanto i giardinieri.
E ugualmente accade
per le “Stelle di Natale”, essenza delicatissima cui si addice la
primavera. Gli esperti insegnano che, proprio nel mese di agosto
e di settembre se tutte le operazioni di giardinaggio sono state
corrette, la “Stella di Natale” non va più “disturbata”. E così,
rigogliosa e ugualmente beneaugurante come segno di amore,
dalla fine di novembre potrà entrare nelle nostre case allietandole
per i mesi successivi.
Ritorniamo per un istante al “Babbo Natale estivo e con occhiali
da sole” di Sky. La sua carriera pubblicitaria - mettiamola così non è incominciata nel 2004 per “promozionare” antenne paraboliche,
decoder, programmi analogici e digitali più invitanti di quelli usuali.
La versione di Santa Claus (una deformazione anglosassone e
americana di Sanctus Nicolaus) che tutti conosciamo, con costume
rosso e bianco, è stata proposta per la prima volta nel 1931 dai
pubblicitari della Coca Cola. Nei successivi 35 anni il personaggio
che in ogni istante ricordava ai consumatori i colori societari
- appunto il rosso e il bianco - della Corporation statunitense si
impose saldamente in tutto il mondo. E affievolì, o cancellò, il ricordo
del primo Babbo Natale che si era ispirato a San Nicola vescovo
di Myra in Lycia e idealizzato dagli scrittori ottocenteschi come
Washington Irvin, Clement Clarice Moore,
Thomas Nast in modo meno incisivo di
quanto seppero fare, un secolo dopo,
gli uomini della Coca Cola. Però le renne
(9 con tanto di nomi: Dasher, Dancer,
Prancer, Vixen, Comet, Cupid, Dunder,
Blixen più Rodolphe dal buffo naso rosso)
inventati da Clement Clarice Moore, rimasero
anche nei bozzetti pubblicitari della
Cola Cola, di tanti altri creativi e di Sky.
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Gli animali, che simboleggiano i mesi
invernali e che ricordano il Nord, con la loro
paziente mansuetudine sono i più adatti
a Santa Claus che abita, appunto, nelle
gelide lande finlandesi con il seguente
indirizzo: Post Office, SF 96930, Rovaniemi,
Finlandia.
E adesso veniamo alle cosiddette luminarie,
in tutto il mondo un carattere distintivo del
periodo natalizio e di fine anno. Gli studiosi
di sociologia e taluni tecnici di comunicazione
in vena di sondaggi che dicono di aver fatto,
hanno concluso: le ricerche fra il pubblico ci
hanno avvertito che “inghirlandare” le città
con le luminarie non spinge le vendite; e,
quindi, che non serve a nulla, rappresentando
unicamente uno spreco di risorse. Ma noi
siamo di parere diverso: senza luminarie, che
creano atmosfere da favola anche nel borgo
e nel villaggio più sperduti, che periodo
natalizio è? E poi i progetti per l’illuminazione
delle strade cittadine (per esempio a Milano,
o in altre metropoli europee come Londra,
Parigi e Bruxelles, o a New York) sono
una manifestazione di alta creatività e di
tecnologia per le quali occorre tanto lavoro
“di cervello” durante i mesi estivi quando
noi non pensiamo ancora a Natale perché
beatamente stesi su una spiaggia. Non solo:
le tecniche di illuminazione sono diventate
tanto raffinate da valorizzare completamente,
in tutti i periodi dell’anno, i monumenti storici
e architettonici; o quei “richiami prepotenti”
rappresentati dai grandi complessi della
distribuzione, vere cattedrali della modernità.
Gli ideatori di “Impianti & Impianti”- ne
accenniamo fra i tanti - propongono in
catalogo 20 soluzioni base adattabili,non
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solo nelle festività natalizie, ad ogni luogo per valorizzarne le
caratteristiche architettoniche e ambientali. E così noi, all’improvviso,
ci troviamo a perderci dietro alla pioggia di lampade, alle
dissolvenze, ai globi, agli addobbi che riproducono piante e
alberi governati dai computers nelle loro sequenze e mutamenti
programmati elettronicamente come se fossimo dentro ad un
acquerello del pittore inglese ottocentesco William Turner, dalle
atmosfere fantasmagoriche e sognanti.
(En.Vi.)