linee guida per la gestione della toponomastica comunale

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linee guida per la gestione della toponomastica comunale
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LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DELLA
TOPONOMASTICA COMUNALE
1. Le attività di Pianificazione
La pre-assegnazione della toponomastica
Nei casi di variazione urbanistica del territorio attraverso gli strumenti previsti in normativa come
PRG, Varianti, e Piani Attuativi, i comuni devono pianificare le attività di nuova assegnazione della
toponomastica e della numerazione civica.
Nel caso di Piani Attuativi (limitatamente a quelli che hanno superato positivamente l’istruttoria
autorizzativa) l’ufficio è chiamato ad effettuare una vera e propria pre-assegnazione di nuove strade e di
nuovi numeri civici, che verranno rilasciati mano a mano che verranno effettivamente realizzate le nuove
infrastrutture ed i nuovi edifici.
Contestualmente all’approvazione del Piano Attuativo è necessario procedere all’inserimento nel
SITI della futura viabilità (nome previsto e tracciato) e relativamente della futura numerazione civica prevista
per i lotti. Contestualmente gli uffici comunali competenti dovranno dare inizio all’iter autorizzativo per
l’approvazione del nuovo toponimo stradale previsto nel Piano.
E’ importante ricordare come l’assenza di una programmazione nel rilascio della toponomastica e
della numerazione civica sia una delle principali cause di disallineamento tra banche dati della pubblica
amministrazione.
Il fabbricato infatti viene registrato negli archivi catastali, nelle utenze di servizi (gas, acqua, energia
elettrica), ed a volte anche nei registri dell’anagrafe, con i vecchi riferimenti toponomastici (località o strada
principale), prima cioè che gli vengano assegnati i codici e le denominazioni definitive.
Queste informazioni (mappa planimetrica con posizionamento della futura viabilità, posizione dei lotti
e relativi numeri pre-assegnati devono essere comunicati all’Ufficio Ecografico della CM per l’inserimento nel
SITI.
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La mappatura delle autorizzazioni edilizie
L’elenco delle autorizzazioni edilizie rilasciate (P.C. e DIA) dovrà essere mappato rispetto ai
riferimenti territoriali (sia ecografici, che catastali) di cui dispone l’amministrazione comunale.
Nelle varie pratiche edilizie infatti vengono riportati dei riferimenti al territorio a volte di tipo
toponomastico, a volte di tipo catastale (sia urbano che terreni) che servono per descrivere le proprietà o
l’oggetto su cui si vogliono effettuare trasformazioni edilizie, spesso per nominativo del soggetto che edifica.
Tali riferimenti sono però destinati in molti casi ad essere superati dall’oggetto dell’autorizzazione
stessa (nuova costruzione, frazionamento, trasformazione, ecc.). L’ufficio urbanistica dovrà perciò procedere
a relazionare l’elenco delle autorizzazioni rilasciate a riferimenti fissi che non variano nel tempo.
L’anagrafe immobiliare gestita dal SITI fornisce ad ogni fabbricato un codice numerico univoco ed un
codice riferito a foglio/particella che potrebbe essere utilizzato come riferimento certo nella pratica edilizia.
La rappresentazione dei fabbricati autorizzati
Il rilascio della numerazione civica avviene sia per fabbricati già esistenti e quindi presenti in mappa
sia per quelli di futura costruzione, non ancora presenti in cartografia.
Per avere traccia e rappresentazione di tutti i fabbricati autorizzati anche in funzione della pre
assegnazione del numero civico, ad ogni rilascio di Permesso a Costruire sarà inserito nel SITI l’ingombro
provvisorio del futuro edificio.
Tali geometrie, seppur provvisorie (diventeranno definitive al momento dell’accatastamento),
consentono di conoscere le nuove costruzioni oggetto di agibilità nel prossimo periodo (1-2 anni).
Nella fase di richiesta del certificato di abitabilità o nelle dichiarazioni di fine lavori è necessario
richiedere ai tecnici progettisti la documentazione fotografica dell’immobile in formato digitale. La foto dovrà
essere in formato jpg
(640x480 pixel)
e dovrà rappresentare il fabbricato nella sua interezza con vista frontale
da pubblica via. La foto potrà essere spedita dai tecnici direttamente all’indirizzo [email protected]
oppure ad un indirizzo comunale per poi essere girata alla Comunità Montana. Il file dovrà essere chiamato:
comune_foglio_particella.jpg riferita all’elaborato planimetrico depositato all’agenzia del territorio.
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2. Rappresentazione della Toponomastica stradale
La gestione della Toponomastica Stradale comunale passa attraverso due principali attività gestite
nel SITI:
-
Gestione dello Stradario comunale, che consente il mantenimento di un archivio univoco
delle strade, del loro codice identificativo e delle loro caratteristiche.
-
Gestione del Grafo stradale. Che consente la rappresentazione cartografica dei singoli tratti
stradali e degli incroci stradali relazionati allo stradario ufficiale comunale.
Attraverso
l’applicativo
Ufficio
Ecografico
è
possibile
consultare lo stradario comunale e gestire il relativo grafo stradale.
L’obiettivo è rendere questo strumento l’archivio ufficiale della
toponomastica sul quale possano fare riferimento tutte le procedure
amministrative.
3. Assegnazione della numerazione civica
Assegnazione di nuovi numeri civici
I numeri civici sono gli identificativi dell’unità immobiliare e devono essere assegnati dall’ufficio
tecnico in fase di rilascio della pratica edilizia.
Non essendo ancora esistenti le U.I. del futuro immobile è necessario chiedere al progettista alcune
informazioni aggiuntive facilmente derivabili da quelle che normalmente è tenuto a presentare per
l’approvazione del progetto stesso.
Il tecnico dovrà unire alla documentazione di progetto una o più tavole progettuali o documenti
tecnici generici sui quali vengono fornite le seguenti indicazioni :
-
Tavola con planimetria alla scala 1:1000 con indicazione di tutti gli accessi previsti al
fabbricato dalla pubblica via e posizionamento di tutti gli ingressi alle U.I.;
-
numero delle U.I. previste e per ognuna di esse l’indicazione della futura categoria, classe,
consistenza e superficie;
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(Per tale richiesta verso il tecnico esterno è stato predisposto un modello uniforme per tutti comuni che potrà
essere utilizzato anche per la trasmissione dei dati alla Comunità Montana che si occuperà dell’inserimento nel SITI.)
Sulla base di queste informazioni il tecnico istruttore, verificato lo stradario comunale (attraverso il
SITI) rilascia la numerazione civica (interna/esterna) agli immobili futuri.
NUMERAZIONE ESTERNA: di norma, ogni accesso (carrabile o pedonale) dalla strada al fabbricato deve essere
provvisto di numero civico distinto;
Di norma la NUMERAZIONE ESTERNA segnala un accesso ad una proprietà distinta in Catasto, Terreni o Urbano, con
FOGLIO e PARTICELLA.
NUMERAZIONE INTERNA: qualora un ingresso esterno dia accesso a più unità immobiliari interne (indipendentemente
dalla destinazione d’uso), queste ultime vanno obbligatoriamente contrassegnate da apposita numerazione interna. Di
norma, la numerazione interna prevede l’uso di soli numeri (no lettere), e questi vengono assegnati in progressione dal
basso verso l’alto e, a parità di livello, procedendo da sx verso dx in senso orario.
Di norma la NUMERAZIONE INTERNA segnala un accesso ad una Unità Immobiliare distinta in Catasto Urbano.
Assegnazione di numero civico a fabbricati accatastati
Nel caso in cui l’assegnazione del nuovo numero civico venga applicata a fabbricati che risultino già
accatastati, a seguito di trasformazione edilizia che preveda la variazione delle U.I. il tecnico istruttore
procederà secondo le precedenti modalità esposte.
L’assegnazione dei numeri di interno
Quando un fabbricato, con unico accesso sulla strada è composta da diverse U.I. deve avere un
solo numero esterno e tanti numeri interni quante sono le U.I. Il numero interno può essere contraddistinto
da numeri, lettere alfabetiche o numeri arabi.
L’assegnazione del numero d’interno avviene contestualmente al rilascio del numero civico esterno.
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La modifica dei numeri di interno
La modifica dei numeri di interno avviene a seguito di variazioni catastali che investono la banca dati
censuaria del Catasto Urbano.
Nel caso di frazionamento di Unità Immobiliari sarà necessario la creazione di un nuovo interno, al
contrario in caso di accorpamenti si renderà necessario la soppressione di alcuni di questi.
Nel caso d’interventi che stravolgono completamente la divisione interna del fabbricato verranno
completamente soppressi e riassegnati i numeri d’interno.
Non costituiscono variazioni all’impianto ecografico tutti gli interventi che investono i campi di
intestatari o di titolarità, di destinazione d’uso o di rendita.
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Attività di controllo periodico
Verifica di nuovi accatastamenti
Periodicamente dovranno essere svolti controlli automatici per verificare l’avvenuto accatastamento
di nuovi fabbricati o altri tipi di variazione catastale che comportano una modifica all’impianto ecografico
comunale.
Tali controlli si sviluppano sulla base di un confronto tra le banche dati comunali relativamente a
numeri civici e fabbricati, con le banche dati catastali, sia grafiche che alfanumeriche periodicamente
aggiornate.
In particolare potranno essere verificati controlli automatici per verificare l’avvenuto inserimento in
mappa di nuovi fabbricati e poter così assegnare il codice e la geometria definitiva ai fabbricati inseriti
provvisoriamente in banca dati.
Altri controlli riguardano le avvenuti variazioni al catasto urbano che comportano modifiche
nell’assegnazione dei numeri di interno.
Confronto tra accatastamenti e concessioni edilizie
Ad ogni aggiormanento dei dati catastali trasmessa all’amministrazione comunale dovrà essere
effettuato un controllo tra le trasformazioni catastali (nuove costruzioni, cambio di destinazione,
ristrutturazioni, ecc.) e la mappatura delle concessioni edilizie.
Ciò per verificare quali autorizzazioni rilasciate sono state presentate e recepite dal catasto, e quali
invece non risultano ancora esserlo.
Tale attività di confronto consente di effettuare un’attività di accertamento sulle situazioni che, se
effettivamente realizzate, hanno comportato una variazione di valore e rendita e che non risulta al catasto.
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