il disturbo visuo-spaziale dell`apprendimento in soggetti
Transcript
il disturbo visuo-spaziale dell`apprendimento in soggetti
IL DISTURBO VISUO-SPAZIALE DELL’APPRENDIMENTO IN SOGGETTI CON DIPLEGIA SPASTICA Servizio di Riabilitazione U.O.C. di Neuropsichiatria Infantile Dipartimento di Scienze Pediatriche Policlinico Universitario “G. Martino” Messina C. Impallomeni, F.Bitto, A. Nicotera, G. Cardile, G. Burrascano, A. Guarnera, A.Saporito, G. Tortorella. Introduzione Nei soggetti con Diplegia spastica, in cui comunemente non si evidenziano deficit significativi del funzionamento cognitivo generale, sono identificabili importanti disordini delle performance e in particolare della coordinazione occhio-mano, che interferisce con lo sviluppo di funzioni visuo-percettive e di integrazione visuomotoria. Il profilo cognitivo valutato con le Scale Wechsler mostra solitamente una significativa discrepanza tra Q.I. Verbale e Q.I. di Performance, che risulta inferiore, con cadute specifiche nelle prove che richiedono competenze visuomotorie e visuopercettive (Disegno con cubi, Ricostruzione di oggetti, Cifrario). Tali caratteristiche del profilo cognitivo rappresentano un fattore di rischio significativo per lo sviluppo, in età scolare, di un disturbo specifico dell’apprendimento di tipo visuo-spaziale (Cornoldi, 2003). I disturbi visivi e visuopercettivi di origine periferica o centrale fanno spesso parte del quadro clinico delle PCI (Van de Hout, 2004) e possono essere associati a difetti nell’attenzione visiva selettiva (Hood e Atkinson, 1990) conseguenti a lesioni del lobo parietale. Obiettivo del lavoro Scopo di questo lavoro è fornire i risultati di un intervento neuropsicologico mirato ai disturbi visuo-percettivi e visuo-spaziali, comunemente associati alle PCI, dimostrandone l’efficacia, in un soggetto affetto da diplegia spastica di natura connatale. Materiale e metodo Il nostro lavoro illustra il caso clinico di una bambina affetta da diplegia spastica, nata nel 2000 e seguita presso il nostro Servizio di Riabilitazione dal 2003 (Clinica di N.P.I. Policlinico Universitario G. Martino di Messina), che ha effettuato, accanto al consueto trattamento motorio di fisiokinesiterapia, anche un trattamento di tipo cognitivo, a frequenza plurisettimanale, intrapreso in epoca prescolare, dai 3 ai 6 anni, e proseguito in età scolare (6-9 anni). La prima tappa del percorso abilitativo ha previsto attività volte a sviluppare le capacità di percezione visiva, orientamento spaziale e temporale, la conoscenza dello schema corporeo, equilibrio e coordinazione visuo-motoria, le prassie visuocostruttive, le capacità attentive e mnemoniche. La seconda fase è stata più specificamente centrata sul supporto degli apprendimenti, soprattutto nell’ambito logico-matematico, che risultava maggiormente compromesso. Le performance cognitive e scolastiche di questa paziente sono state correlate con quelle di un gruppo controllo di 14 bambini con diplegia spastica comparabili per età, ambiente socio-culturale e sottoposti a trattamento solo fisiokinesiterapico. E’ stata somministrata una batteria di test che comprendeva valutazione cognitiva WISC-R e Matrici di Raven; una prova di attenzione selettiva visiva (Test delle Campanelle Modificato); prove di apprendimento scolastico di lettura e scrittura (Sartori), di calcolo scritto e orale (ABCA). Risultati e conclusioni I risultati mostrati dalla probanda hanno evidenziato punteggi più alti della media nei singoli sub test della WISC-R e nel Q.I. totale e migliori performance di apprendimento scolastico, soprattutto in ambito logico-matematico. Tali dati evidenziano l’utilità di un trattamento cognitivo precoce nelle PCI, al fine di prevenire l’instaurarsi di un disturbo specifico dell’apprendimento, in età scolare. Bibliografia -C. Cornoldi, G. Friso, L.Giordano, A. Molin, S. Poli, A. Rigoni e P.E. Tressoldi (1997) Abilità visuo-spaziali:intervento sulle difficoltà non verbali dell’apprendimento (V edizione) Trento: Erickson, pp 7-38. -T.T.S. Ingram (1996). The neurology of cerebral palsy. Arch. Dis. Childh., 41: 337-357. -L. Jacobson. Visual dysfunction and ocular signs associated with periventricular leucomalacia in children born preterm. Acta Opthamol Scand 1999; 77: 365-66