ml - update n. 34

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ml - update n. 34
MUSICLETTER.IT
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> CHOOSES THE BEST
-----------------------------UPDATE N. 34 / 2006- 06- 20
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NEW STUFF #1
ARTIST: BRUCE SPRINGSTEEN
TITLE: We Shall Overcome ( The Seeger Sessions)
LABEL: Columbia / Sony
WEBSITE: www.brucespringsteen.net
RELEASE: 2006
ML VOTE: 9 / 10
Springsteen non finirà m ai di st upirci!
Perché? Perché nonost ant e sia da t em po un art ist a
afferm at o che cert am ent e non deve dim ost rare nient e a nessuno, si lascia ancora consum are com e
un giovincello di prim o pelo da una passione di aut ent ico rocker. Con t ale fuoco sacro rim ast o int at t o
at t raverso gli anni ha affront at o a più riprese anche la m at eria root s, folk e count ry, am ericana. Già
gli scarni Nebraska e Th e Gh ost of Tom Joa d pur vivendo di uno st ile asciut t o ed om broso erano
corroborati da iniezioni vitali di rock inquieto. Nel recente Devils and Dust uscito poco più di un anno
fa Springst een aveva ripreso alla grande la st rada sem preverde della t radizione m usicale am ericana:
si t rat t ava di un disco eclet t ico m a part icolarm ent e vibrant e proprio in alcune ballat e folk/ count ry
crepuscolari che gigant eggiavano sugli alt ri pur efficaci episodi del disco. A quest o punt o i solit i
crit iconi e m alpensant i hanno pensat o che Bruce con quest o nuovo W E Sha ll Ove r com e - The
Se e ge r Se ssion s abbia volut o cavalcare la t igre but t andosi a corpo m ort o, m agari diet ro indicazione
di qualche discografico, sul revival dei padri del folk am ericano; quest a prem edit azione sarebbe
conferm at a dalla vendit e lusinghiere che st a facendo W e Sha ll Ove r com e , a differenza di quelle non
proprio esalt ant i di D e vils a n d D u st . Ragazzi, quest i um ori e m aldicenze, che purt roppo ho avut o
m odo di t ast are anche di persona, sono t ut t e balle, perché le Se e ge r Se ssion s di Springst een sono
verosim ilm ent e il t ribut o più vit ale, int enso e disincant at o che l art ist a pot esse dedicare al m aest ro
Pe t e Se e ger, insiem e a W oody Gu t h r ie , padre put at ivo delle am erican root s e della clam orosa
rinascit a della t radit ional m usic in at t o. Al di là di st erili e t endenziose ragioni di m ercat o. E quest o si
respira e percepisce sin dai primi due brani, Old Dan Tucker e Jess James, scoppiettanti e festaioli.
C è di t ut t o in quest i solchi nei quali Bruce è accom pagnat o da un generoso st uolo di st rum ent i e
strumentisti (banjo, violino, fisarmonica, fiati a iosa e cori): folk, country, bluegrass, zydeco, blues ,
dixieland, il tutto affogato e shakerato in modo arruffato e ruspante in un grande pentolone, speziato
alla grande da un urgenza espressiva decisam ent e figlia dei giorni nost ri ed addirit t ura punkoide
Pogues- st yle in qualche caso ( Old Dan Tucker, Pay Me My Money Dowon) . È Bruce che non
reint erpret a il Seeger di My Oklahom a Hom e, John Hernry o Jacob s Ladder pedissequam ent e m a lo
rivitalizza con il suo tipico piglio di rocker caciarone; si fa dolente al contrario in Eyes On The Prize, la
gem m a più rilucent e della raccolta, Shenandoah e Oh, Mary, Don t You Weep con i fiat i st rabordant i
che ricordano ant iche funeral- m archs di colore. Per non parlare della delicat a e t enera versione di We
Shall Overcom e nella quale Bruce aggira alla grande il pericolo dell enfasi che era diet ro l angolo. I l
t ut t o suona dolorosam ent e in sint onia con un Am erica che non è decisam ent e più orgogliosa di chi
siede nella stanza dei bottoni. Riportare alla ribalta (ed invogliare a (ri)scoprire) il passato artistico di
un gigant e del passat o com e Pe t e Se e ge r dai sani valori decisam ent e alt ernat ivi a quelli del sig.
Bush può suonare più punk del punk stesso! ( Pasquale Boffoli)
© 2006 M U S I C L E T T E R . I T
by LUCA
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NEW STUFF #2
ARTIST: PEARL JAM
TITLE: S.T.
LABEL: Sony BMG
WEBSITE: www.pearljam.com
RELEASE: 2006
ML VOTE: 8.1/10
ARTIST: MUDHONEY
TITLE: Under a Billion Suns
LABEL: Sub Pop
WEBSITE: www.mudhoney.org
RELEASE: 2006
ML VOTE: 8.2/10
Mi sono fat t o port are indiet ro nel t em po, e m i sono rivist o con la m ia cam icia di flanella rossa e blu, i j eans
st rappat i e i lunghi capelli che seguivano t raiet t orie irregolari, t rasport at i da quell onda che veniva
chiamata grunge. Oggi di quel genere che negli anni 90 ha t raghet t at o l underground am ericano a
fenomeno di massa, rimane solo la polvere; ma quanto è bello ogni tanto sporcarsi con quei ricordi lontani.
I Pearl Jam ed i M udhoney sono st at i i due gruppi capaci di guadagnarsi credibilit à affront ando
cam biam ent i anche sost anziali, senza m ai snat urare la propria m usica, fat t a di rabbia e poesia. A 4 anni di
distanza da Riot Act ( 2002) arriva nei negozi Pearl Jam , l ot t avo disco della band di Seattle che fotografa
Eddie Ve dde r & Co in st at o di grazia. Un album rock che bilancia equam ent e furia e m elodia, com e nella
m igliore t radizione del punk californiano. La nost ra societ à sem pre più alla deriva ha avut o cont inuam ent e
bisogno di una voce che gridasse e si facesse sent ire; quello era per noi il grunge. Ed oggi quella voce
t orna ad em ozionarci e a scaldarci il cuore. Life Wast ed e World Wide Suicide sono il m icidiale uno- due
posto in apertura dove la chitarra di Mike McCready diventa subito infuocata. Ma da Comatose (brano che
non avrebbe sfigurato in Vitalogy) in poi si evince che per i Pearl Jam quest o è un album sent it o. La voce
di Vedder è devast ant e per int ensit à e pot enza; Marker in t he Sand e Big Wave vengono sput at e e
m et abolizzat e in pochi ascolt i. E se la prim a part e lascia senza fiat o per la vit alit à int erpret at iva, la fine del
disco regala gemme capaci di strappare lacrime (vere!). La delicata e acustica Parachutes, la sofferta Gone
fino alla chiusura affidat a al capolavoro I nside Job, che cita gli Who di Love Reign O er Me. Che l am ore
regni sem pre su di loro. Un de r a Billion Su n s è invece il set t im o disco dei Mudhoney, alt ro leggendario
gruppo di Seattle, dato alle stampe dopo 4 anni di silenzio dal predecessore Since We ve Become
Traslucent. La differenza t ra i due gruppi è principalm ent e che i Pearl Jam si sono caricat i sulle spalle
t ut t o il peso della popolarit à cercando di non rim anerne schiacciat i, m ent re i Mudhoney sono st at i rilegat i
a gruppo di culto, liberi di suonare senza pressioni, una musica figlia della tradizione punk ma con virate
verso un rock più pesante e grezzo, che il gruppo di Vedder ha abbandonato dopo i primi due album. Duri e
puri, quindi, com e dim ost ra anche quest o bellissim o disco. Dall int ro st rum ent ale di A Brief celebrat ion of
Indifference passando per il delirio di Blindspots con t ant o di fiat i e t rom be, all am ore per il rock n roll di
st am po garage Em pt y Shells, al blues st ralunat o e violent o Let s Drop I n fino alle cit azioni di m aest ri quali
Stooges e Black Sa bba t h ( in I n Search of la voce di M a r k Ar m è cadenzat a com e quella di Ozzy m ent re
in On The Move e nella conclusiva Where is t he Future urla e sbrait a, con la chit arra di St e ve Tu r n e r ad
inseguire) . Due dischi im port ant i, dove i t est i svolgono un ruolo fondam ent ale in quant o parlano di
degrado, povertà e sofferenza. Argomenti che la gente, oggi, sembra quasi ignorare. (Nicola Guerra)
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RECENT STUFF
ARTIST: DAKOTA SUITE
TITLE: This River Only Brings Poison
LABEL: Glitterhouse
WEBSITE:
RELEASE: 2003
ML VOTE: 8.5/10
Le t raiet t orie disegnat e dai D a k ot a Su it e si dissolvono con la luce del giorno e il rischio più grave, percorrendo
quest e dist anze, è quello di considerare Th is Rive r On ly Br ings Poison un disco sem plicem ent e angosciant e.
Ma in realt à non è così perché le ar m onie gener at e dalla form azione di Leeds sono sem plicem ent e et er ee e
colm ano, con inelut t abile gar bo, quei bigi spazi di vit a quot idiana oram ai sem pre più irrequiet a e priva di
emozioni. Quelli che escono fuori da quest a sesta fat ica dei D a k ot a Su it e sono, difat t i, brani di una bellezza
profonda spezzati qua e là da im provvisi sussult i m elodici, ora di t rom ba, ora di pianofort e; t racce che rapiscono
il cuore grazie a una misurata combinazione di chitarre acustiche e di canti sofferenti che, lentamente, si
sbrogliano in tessuti ritmici mai sopra le righe. L artefice di questa meraviglia si chiama Chris Hooson,
un compositore aut ent ico che si erge diet ro ogni com posizione del disco m et t endo in m ost ra t ut t o il proprio
t alent o
con
il
m inim o
necessario.
Un
lavoro
rom ant ico
e
depresso
che,
part endo
dal
minimalismo folk di Nick Drake, segue le scie slowcore e quel raffinat o m odernism o folk/ pop di form azioni
come Low e L Alt r a ( con part icolare riferim ent o a Th in gs W e Lost I n Th e Fir e del 2001 e I n Th e
Afternoon del 2002) . Tra le canzoni preferit e spicca, su t ut t e, Sand Fools The Shoreline con la voce di Laura
Donohue che accom pagna m agnificam ent e quella di Ch r is H ooson . Poesia, garbat ezza e t oni crepuscolari
fanno di Th is Rive r On ly Br in gs Poison un album vero e a m isura d uom o. Da ascolt are alla finest ra m ent re
tutto intorno scorre velocemente. ( Luca D Am brosio)
SPECIAL INTERVIEW
THE IAN FAYS
© 2006 di
Nicola Guerra
Th e D a m on Le sson s è l album d esordio di 4 giovani
ragazze che provengono da Arcat a, California. Canzoni
sem plici
a
bassa
fedelt à
sonora
che
t rasport ano
l ascolt at ore in un pop al fem m inile t enero e avvolgent e.
Nick le ha int ervist at e durant e la loro perm anenza in
I t alia,
im pegnat e a fare shopping,
bere aperit ivi e
promuovere il disco.
foto by Laura Fantacuzzi
© 2006 M U S I C L E T T E R . I T
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THE IAN FAYS
N ICK - Allora ragazze, innanzit ut t o com e nasce il
progetto The I a n Fa ys e quale è st at o il passo che
vi ha portato ad incidere The Damon Lessons?
I .F. (Sara) - I o e Lizz, la m ia gem ella, abbiam o
form at o le I an Fays quasi per caso, in est at e,
m ent re le alt re 2 ragazze ( Julia e Lena, Ndi) erano
im pegnat e a cercare delle t ast iere adat t e alla nost ra
m usica. Abbiam o iniziat o a regist rare The Dam on
Lesson in una casa com plet am ent e rosa, dove t ut t a
la band si divertiva a suonare, ad organizzare feste e
a invent are cockt ails nuovi. E st at o m olt o divert ent e
e penso che nel disco quella spensierat ezza che si
respirava nella casa si possa sentire.
foto by Lucio Pellacani
NICK - Molt a gent e associa alla m usica indie una t rist ezza di fondo che rispecchia la nost ra generazione,
ma siamo veramente depressi o abbiamo bisogno della tristezza per poi essere felici?
I.F. - Non so come oggi la gente recepisca la musica indie, noi siamo solo un gruppo che si muove in una
vast a sfera m usicale, dove è possibile fare ballare la gent e com e farla com m uovere. Siam o una m iscela
triste ma allo stesso tempo divertente, una via di mezzo tra Bob Dylan e gli Ace of Base!!!
NICK - Nel vost ro album di debut t o quest o fondo m alinconico sem bra via via sparire per dare luce ad
una delicatezza rassicurante e poetica? Ma siete proprio cosi?
I.F. - Credo proprio di sì
NICK - Nonost ant e il disco sia abbast anza low- fi,
dent ro c'è t ut t o un universo fat t o di piccoli sussurri
e suoni. È il vost ro m ondo o e anche quello di t ut t e
le donne?
I.F. - Non abbiam o m ai pensat o che il nost ro
suono
rappresent asse
anche
una
part e
dell universo fem m inile fino a quando non abbiam o
iniziat o ad esibirci dal vivo; lì abbiam o capit o
quant o pot esse dare la nost ra m usica, soprat t utto
alle donne. Ogni volt a che finisce un concert o
finiam o sem pre a chiacchierare con delle ragazze,
a scam biarci pet t egolezzi, bevendo del buon vino
bianco e parlando di vest it i e delle nost re m ise.
Credo che le band form at e da ragazze uniscano
molto di più.
foto by Elena Morelli
© 2006 M U S I C L E T T E R . I T
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-----------------------------NICK - Ascolt ando la delicat a " It's Okay To Use The F- world in
a Break- up Song" ho avut o un im m agine di voi sulla spiaggia
della vost ra California. Dit em i che la avet e scrit t a lì e m i faret e
felice...
I.F. - Ho scrit t o quella canzone nel m ezzo della spiaggia di
Pismo! Come lo sapevi?
NICK - A proposit o di spiagge e m are, quant o influisce un
luogo nella stesura della vostra musica?
I.F. - I luoghi sono font i d ispirazione im port ant issim i; per
quant o riguarda la nost ra m usica quelli che am iam o di più
sono: il Carnevale, Disneyland, il Nat ale nell I daho, il 4 Luglio
( ubriache! ! ) , le cam ere da let t o a St eubenville, l Ohio
NICK - Siet e st at e in I t alia parecchi giorni. Quale sono le cose
che vi hanno affascinat o e quelle invece che vi hanno
infast idit o. Cosa vuol dire per un m usicist a port are la propria
musica fuori dai confini della sua terra?
foto by Elena Morelli
I.F. - La cosa che ci è piaciut a di più dell I t alia è l aperit ivo! ! I n Am erica è im pensabile avere del cibo
grat is accom pagnat o da ot t im o vino! La cosa più frust rant e per noi era ent rare in negozi di scarpe e non
riuscire a com unicare con le com m esse Suonare fuori dalla nost ra t erra però è st at a un esperienza
bellissima ed eccitante, che speriamo di ripetere al più presto.
NICK - Ho sem pre pensat o che la bella m usica non ha bisogno di t roppi " effet t i speciali" . Una canzone
cantata con il cuore, solo voce e chitarra, emozionerà per sempre. Oggi di cosa ha più bisogno la musica,
di passione o di idee?
I.F. - Ha bisogno di gent e che m et t a in gioco le proprie idee. A volt e bast a un giocat t olo di St ar Wars o
una piccola t ast ierina casio per t rovare una m elodia efficace, alt re volt e invece un accordo in chiave
m inore può essere appassionant e e m eraviglioso. La nost ra m usica, pur nella sua sem plicit à, ha bisogno
di entrambi le cose.
NICK - Tornando al disco, t rovo m olt o bello che nonost ant e
abbiat e m ischiat o acust ica ed elet t ronica, il risult at o finale dia
risalt o alle canzoni. A volt e sot t rarre elem ent i port a al cuore delle
cose...se il cuore esiste....
I.F. - La sem plicit à è m olt o im port ant e per il nost ro gruppo, ed è
anche una delle prim e cose che la gent e not a di noi. Quando
suoniam o dal vivo, a volt e, siam o solo due piccole gem elle, una
chit arra e una drum m achine, quindi è nat urale che il suono sia
povero e quello che il pubblico avvert e è proprio l anim a della
canzone.
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-----------------------------NICK - Dopo un disco cosi dolce e
sognant e
dobbiam o
aspet t arci
cam biam ent i per il prossim o lavoro? I o
vi vedrei bene suonare punk, che dite?
I.F. - Lo prenderem o in considerazione!
Pensa che in quest o periodo st iam o
ascolt ando m olt o i Misfit s, sarà un
caso? Ult im am ent e il nost ro più grande
cam biam ent o è st at o quello di inserire
in organico un bat t erist a, che al
m om ent o è un ragazzo. Vest e sem pre
m olt o bene, indossa una cam icia bianca
con cravatte coloratissime e il suo modo
di suonare ricorda quello della nost ra
tastiera!!! Il suo nome è Bradley!!
NICKQuali sono at t ualm ent e i
m usicist i che apprezzat e? E in I t alia?
Com e
giudicat e
la
nost ra
scena
alternativa?
I.F. - Alcune delle nost re band preferit e sono; The Magnet ic Fields, Too
Two, The Misfit s, The Janes, Arcade Fire e Casiot one For The Painfully
Alone. Qui in
I t alia abbiam o avut o la fort una di conoscere band
st raordinarie com e St aff, Julie s Haircut , Yuppie Flu, St udiodavoli and
Set t lefish; abbiam o però vist o solo la scena m usicale di Bologna che è
abbast anza sim ile alla cit t à dove viviam o noi, Arcat a. Tut t i conoscono t ut t i
e c è sem pre il pret est o per fare delle belle serat e a base di m usica dove si
finisce sempre per diventare amici di bevute!!!
NICK - Il vostro futuro sarà comunque nella musica?
I.F. - Speriam o di sì. I l nost ro obiet t ivo fut uro è quello di riuscire a suonare a New York e far part e di
O.C.
GRAVEN WORDS
Era una m at t ina t ranquilla e la cit t à era ancora avvolt a nel buio, infilat a a let t o. I l
t em po diceva che era est at e: il vent o aveva quel cert o t occo e il respiro del m ondo
era lungo, caldo e lent o. Bast ava alzarsi e sporgersi dalla finest ra per sapere che
quest o era il prim o giorno di libert à e di vit a, il prim o m at t ino d'est at e. Douglas
Spauding, dodici anni, appena sveglio, lasciò che l'est at e lo cullasse nel flusso pigro
dell'alba. (L e st a t e I nca nt a t a
Ray Bradbury)
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by LUCA
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