Cooperazione nei paesi del Mediterraneo
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Cooperazione nei paesi del Mediterraneo
TITOLO Workshop Business cooperation nei paesi del Mediterraneo LUOGO E DATA ORGANIZZATORE 10 dicembre 2012 Unioncamere Piemonte Rue du Trône 62, 1050 Bruxelles ERRIN European Regions Research and Innovation Network RELAZIONE Nell’ambito della ricerca di opportunità di collaborazioni commerciali nel Mediterraneo, Unioncamere Piemonte ha promosso una discussione approfondita attraverso un workshop “Business cooperation nei paesi del Mediterraneo”, per favorire il processo di cooperazione tra le imprese del Mediterraneo e la comprensione culturale tra queste, in collaborazione con gli esperti e decisori del settore, l’evento rappresenta anche un’opportunità di promozione per il gruppo di lavoro sulla cooperazione internazionale della rete ERRIN. Marie Corman (Policy officer – Affari Internazionali – DG impresa) ha trattato l’argomento: “Le politiche europee di sostegno alle PMI nel Mediterraneo” focalizzandosi sulla “Missione per la crescita”. Il compito principale per la promozione e l'attuazione del programma è incrementare un quadro di condivisione e coordinamento soprattutto per i paesi dell’ Africa e del Medio Oriente. Il programma sulla cooperazione industriale “Euro – Mediterraneo 2011/2012” è un documento di lavoro elaborato dalla Commissione europea, che propone le attività da svolgere nel biennio 2011/2012. Spetta in primo luogo ai paesi partner del Mediterraneo (paesi MED) attuare tali attività, stanziando le risorse necessarie al programma dai loro bilanci nazionali e dal settore privato, eventualmente con il supporto di donatori. Nei limiti dei fondi disponibili, anche la Commissione può sostenerli. Il quadro politico in riferimento al programma, si compone, come rileva Marie Corman, di tre parti principali: - Il Processo di Barcellona Il processo di Barcellona, varato nel novembre 1995, istituisce un partenariato globale attorno a tre assi: il partenariato politico e di sicurezza, il partenariato economico e finanziario, il partenariato nei campi culturale, sociale e umano. Nell'ambito del suo aspetto economico e finanziario si sottolinea il ruolo essenziale della cooperazione industriale nella creazione di una zona euro mediterranea di prosperità condivisa basata sull'introduzione del libero scambio, la realizzazione della transizione economica e la dinamizzazione degli investimenti. - La politica europea di vicinato Il programma di lavoro è parte dell'”Unione per il Mediterraneo e la Comunità europea”, con la “Politica di vicinato, dei paesi vicini dell'Unione europea”, la visione politica di fondo è quella di un’alleanza economica tra l'Unione europea e i paesi MED per condividere e rafforzare la prosperità, la sicurezza e la stabilità in tutta la regione euro mediterranea. - L’Unione per il Mediterraneo: Corregge il primo progetto del programma che fu elaborato dall’ex Presidente francese Sarkozy, unendo Francia, Spagna e Italia in un Summit tripartito, tenutosi a Roma il 20 dicembre 2007. Per i tre Paesi “l’Unione per il Mediterraneo (UPM)” avrà come vocazione quella di istituire con gli Stati mediterranei un partenariato fondato sull’uguaglianza. L’Unione per il Mediterraneo ha dato il valore aggiunto di uno slancio politico alla cooperazione mediterranea e ha assicurato la mobilitazione della società civile, delle collettività locali, delle associazioni e delle ONG. La Prassi operativa ora è quella di definire il punto della situazione e le priorità per i due anni a venire, prendendo spunto dalla Conferenza ministeriale tenutasi a Malta nei giorni 11-12 maggio 2011, in cui i ministri del settore si riunirono e adottarono un programma di lavoro per il 2011-2012. La Commissione europea era rappresentata in questo incontro dal vicepresidente Tajani, responsabile per l'Industria e l'imprenditoria. Per definire le priorità sono necessarie due misure: - formazione e scambio di buone reti di approssimazione pratica; - seminari e workshop di formazione ed eventi, per creare competenze per lo sviluppo e l’innovazione, trattando le issues specifiche d’interesse del paese, anche per i suoi partnership. Con l’utilizzo di alcuni strumenti quali: - la “Carta euro mediterranea per le imprese”, La Carta è strutturata in 10 dimensioni politiche e incorpora diverse caratteristiche della Carta europea per le piccole imprese. - gli accordi sulla valutazione della conformità e l'accettazione dei prodotti industriali; - i vari network delle imprese europee e il grande network tra Egitto, Marocco e Tunisia. Le principali missioni diplomatico-economiche sono state: la missione di forza UE-Egitto e la “Missione per la crescita” in Marocco e Tunisia, durante le quali hanno partecipato leader politici ed economici delle due sponde del Mediterraneo, incoraggiando gli investimenti per far ripartire il turismo, aprire i mercati, creare lavoro e offrire nuove opportunità per le aziende e per le PMI europee. Il Vice Presidente della Commissione Europea Tajani, responsabile per l'Industria e l'Imprenditoria, ha firmato una serie di accordi per ridurre gli oneri amministrativi gravanti sulle PMI, per la politica del turismo, le materie prime, la cooperazione nell'ambito di cluster, d'imprese e i servizi via satellite, inoltre, ha preso accordi sulla riduzione degli oneri amministrativi per le PMI, sulla standardizzazione per rimuovere le barriere tecniche al commercio e sulle materie prime. Niedorf Gudrun (Segretario del Comitato delle regioni e dell’Assemblea regionale e locale Euro – Mediterraneo – ARLEM), ha trattato il tema “prospettive di economia per lo sviluppo sostenibile nel Mediterraneo” soffermandosi sulle attività e i progetti a livello regionale. La situazione economica e sociale del Mediterraneo deve essere interpretata alla luce dei problemi delle regioni, e attraverso i punti di forza e le diverse potenzialità. La discussione si è poi incentrata sulla ricerca di modi per sostenere meglio il decentramento democratico dei poteri nella zona “primavera araba” e le modalità per rafforzare la dimensione regionale del partenariato Euro Med. In questo periodo il Marocco si trova ad affrontare la sfida decisiva di regionalizzazione, e dovrà dare un ruolo nuovo e significativo per gli enti locali e regionali. La questione fondamentale per lo sviluppo di prospettive sostenibili, riguarda in primis le risorse proprie delle regioni, la riforma fiscale e perequativa, i rapporti tra il pubblico e privato e la promozione di nuovi investimenti, che devono crescere attraverso una popolazione dinamica. Ci si deve inoltre focalizzare sugli aspetti dell’istruzione e della formazione, su un’energia meno costosa anche attraverso la ricerca di nuovi partner istituzionali, e particolari prospettive economiche, nel mediterraneo i gas naturali vengono importati ed esportati, ma bisogna cercare di sviluppare le energie rinnovabili ed esportarle, e promuovere un’energia verde più economica. Il turismo sostenibile è fondamentale per incrementare i posti di lavoro, per questo motivo bisogna potenziare le strutture di arrivo dei turisti e le destinazioni, cercando di svilupparlo tutto l’anno e non soltanto in determinati periodi stagionali. Provare a chiedersi realmente come si può promuovere il turismo nel territorio, non tralasciando tutte le aree di sviluppo connesse, quali: il potenziamento delle zone costiere, i trasporti, e la gestione delle risorse idriche. Geoffroy D’Aspremont (Direttore dell’Istituto europeo di ricerca sul Mediterraneo e la Cooperazione euro-araba - Medea), ha trattato il tema “Esperienze socio-culturali di cooperazione Euro mediterranea”. L’importanza della creazione di un piacevole programma di cooperazione culturale, predisporre un’agenda culturale dove siano fissate delle date d’incontro non solo con le maggiori autorità istituzionali culturali, ma anche con i cittadini. Fare un programma regionale fondato su alcune migliori pratiche di riferimento. Trovare delle politiche di finanziamento nel settore audiovisivo, potenziare il programma Erasmus, inaugurare la nuova Università che aprirà in Marocco. Nasceranno tanti nuovi servizi che porteranno a un cambiamento nell’organizzazione della società attraverso la cooperazione culturale, le università, le fondazioni, le associazioni, gli accordi politici; i progetti e le iniziative sono ottime per "migliorare la finestra del dialogo culturale”, arrivando ad una sorta di sinergia per la pace. Luca Polizzi (Senior Executive per i finanziamenti delle politiche europee e Funding Scotland Europe) ha affrontato l’argomento “l'impianto di energia 2013: l'attuazione del partenariato di cooperazione UE -Africa Energy”. “The EU-Africa Energy Partnership and cooperation” è la prima partnership di questo genere nel continente africano per il settore energetico. Si tratta di uno degli otto partenariati della strategia comune Africa-UE adottata dai capi di Stato e di governo africani ed europei a Lisbona nel dicembre 2007. I settori prioritari del partenariato Africa-UE di energia sonoi seguenti: - L’accesso all’energia: l'Africa e l'UE adotteranno un'azione comune per portare l'accesso ai servizi energetici moderni e sostenibili ad almeno ulteriori 100 milioni di africani entro il 2020. Questo sarà un contributo all'obiettivo africano di dare accesso all'energia moderna e sostenibile per altri 250 milioni di persone. - La sicurezza energetica: l'Africa e l'UE adotteranno un'azione comune per migliorare la sicurezza energetica raddoppiando la capacità d’interconnessioni transfrontaliere di energia elettrica aumentando l'utilizzo di gas naturale in Africa, così come moltiplicheranno le esportazioni di gas africani verso l’Europa. - Le energie rinnovabili e l’efficienza energetica: l'Africa e l'UE intraprenderanno un'azione comune come la costruzione di 10.000 MW di nuovi impianti idroelettrici; la costruzione di almeno 5.000 MW di energia eolica; la costruzione di 500 MW di energia solare triplicando la capacità di altre fonti rinnovabili; aumentando l'efficienza energetica in Africa, in tutti i settori. Gli investimenti nel settore energetico africano devono essere potenziati attraverso il miglioramento del dialogo e il rafforzamento del partenariato, per promuovere l’energia e il miglioramento delle infrastrutture e dei servizi energetici del continente. Gli obiettivi da sviluppare per il 2013 sono: - rendere l’accesso energetico possibile per paesi e target diversi; - implementare la partnership e i partner; - incrementare le partecipazioni dei paesi ACP (Africa, Caraibi, Pacifico); - partecipare agli aiuti erogati da EuropAid mediante una serie di strumenti finanziari; - aumentare le risorse del budget al progetto. LINK http://errinnetwork.eu/content/latest-updates http://ec.europa.eu/enterprise/policies/international/files/online- tools-for-making-progress med_en.pdf. http://www.cor.europa.eu/arlem Eseguito da: Nadia Nieddu UNIONCAMERE DEL VENETO Delegazione di Bruxelles Av. de Tervueren 67 - B - 1040 Bruxelles Tel. +32 2 5510490 Fax +32 2 5510499 e-mail: [email protected]