330 Hildy ed Ernst Beyeler - Fondazione Internazionale Menarini

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330 Hildy ed Ernst Beyeler - Fondazione Internazionale Menarini
n° 330 - maggio 2007
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Direttore Responsabile Lucia Aleotti - Redazione, corrispondenza: «Minuti» Via Sette Santi n.1 - 50131 Firenze - www.fondazione-menarini.it
Hildy ed Ernst Beyeler
La Fondazione Beyeler di Basilea, importante museo privato su progetto di Renzo Piano, compie dieci anni e si presenta a MiArt
Il 2007 segna una data
cruciale per Hildy ed
Ernst Beyeler che festeggiano un doppio anniversario: i dieci anni della
Fondazione che porta
il loro nome e i sessanta
anni della ormai storica
galleria di Basilea. Un
anniversario che è stato
celebrato anche a MiArt
2007, la fiera d’Arte Moderna e Contemporanea
di Milano, arrivata quest’anno alla sua dodicesima edizione. Proprio
nel settore della fiera riservato alle gallerie con
opere storiche la Fondazione Beyeler di Basilea
ha partecipato alla manifestazione, presentando
due capolavori che fanno
parte della prestigiosa
raccolta: una tecnica mista su cartone di Christo, realizzata nel 1998
in occasione della mostra a lui dedicata, e Océanie, la mer, un grande découpage su tela di Henri
Matisse.
«Il sindaco di Milano spiega Donatella Volontè,
responsabile di MiArt ha voluto inaugurare quest’anno la prima edizione
dell’Ambrogino d’oro
per le Arti che sarà assegnato sempre in concomitanza con la nostra
Fiera». Il vincitore del
neonato premio è stato
proprio Ernst Beyeler,
presidente dell’omonima
Fondazione nella cui sede
si è appena inaugurata
la grande retrospettiva
Edvard Munch. Segni del-
Facciata d’ingresso della Fondazione Beyeler di Basilea
l’arte moderna che resterà
aperta fino al 15 luglio.
Questo doppio anniversario consacra definitivamente i coniugi Beyeler nel mondo dell’arte,
dando vita ad un’esposizione speciale che parte
proprio dalla vita della
Galleria: L’Altra Collezione: Omaggio a Hildy ed
Ernst Beyeler. La mostra
– dal sottotitolo Dieci
anni della Fondazione Beyeler. Sessanta anni della
Galleria Beyeler - aprirà
il 19 agosto e riunirà un
gruppo di opere transitate dal 9 Bäumleingasse,
indirizzo della Galleria
rimasto immutato fino
ad oggi: una serie di capolavori sarà presentato
al pubblico e messo in
ideale dialogo con la collezione del museo. Questa Altra Collezione, che
vanta nomi del calibro
di Braque, Cézanne, Gauguin, Giacometti, van
Gogh, Kandinsky, Klee,
Léger, Miró, Mondrian,
Monet e Picasso, proviene dall’imponente
fondo dei Beyeler, composto da circa sedicimila
tele, sculture e lavori su
carta, escludendo le
stampe e le edizioni
d’arte. Una mostra che
rivela inoltre le predilezioni personali della coppia, le opere che hanno
lasciato andare e quelle
che hanno scelto di tenere, un tributo all’opera
di tutta una vita e che ha
portato alla creazione di
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un luogo unico per l’arte:
la Fondazione Beyeler.
La Fondazione fu inaugurata ufficialmente il
18 ottobre 1997 a Riehen presso Basilea: un
museo costruito nell’arco
di tre anni e firmato dall’architetto Renzo Piano,
che ha realizzato tra l’altro il Centre Pompidou
di Parigi. Un progetto
ambizioso finanziato da
una fondazione costituita
nel 1982 dai coniugi Beyeler, che è al tempo
stesso l’organismo di sostegno per le attività del
museo e la Fondazione
che porta il loro nome.
Il comune di Riehen ha
messo a disposizione il
terreno, mentre il Cantone di Basilea Città contribuisce a coprire annualmente circa un terzo
delle spese di gestione
del museo.
L’edificio di Renzo Piano,
rivestito di porfido rosso,
è formato da quattro monumentali muri longitudinali paralleli, da vetrate frontali e da un giardino d’inverno situato
sul fianco occidentale,
che si affaccia sul paesaggio circostante. L’ariosa
copertura in vetro impostata sui muri longitudinali consente di illuminare gli interni di
luce naturale per una migliore fruizione delle
opere d’arte.
La Collezione Beyeler,
comprendente all’incirca
200 quadri e sculture
d’arte moderna, è sorta
nel corso di un’attività
più che cinquantennale
svolta da Hildy ed Ernst
Beyeler parallelamente
alla loro professione di
galleristi. La raccolta è
stata ulteriormente arricchita tramite nuove
acquisizioni, tra le quali
si annoverano opere si-
gnificative di artisti quali
Cézanne, van Gogh,
Warhol e molti altri. Una
Fondazione unica nel suo
genere non solo per la
collezione straordinaria
ospitata in un edificio di
grande fascino sotto il
profilo architettonico,
ma anche per la suggestiva cornice paesaggistica. Alla collezione permanente è affiancato un
programma di mostre
temporanee di altissimo
livello internazionale,
che indagano l’arte del
XX secolo senza trascurare le manifestazioni artistiche legate al contemporaneo vero e proprio. Proprio grazie alle
esposizioni temporanee,
che di volta in volta occupano un terzo circa degli spazi espositivi, la
Fondazione Beyeler intreccia sempre nuovi rapporti anche con l’arte di
oggi. Ogni anno vengono allestite fino a quattro mostre temporanee,
che presentano evidenti
legami con il carattere
peculiare della collezione
permanente.
Dall’inaugurazione a oggi
sono state realizzate esposizioni di grande rilievo
dedicate ad artisti noti
a livello internazionale
come Jasper Johns, Paul
Klee, Wassily Kandinsky, Roy Lichtenstein,
Cézanne, Andy Warhol,
Mark Rothko, Francis
Bacon, fino a personaggi
chiave per l’arte di oggi
come Anselm Kiefer,
Christo & Jeanne-Claude
o Ellsworth Kelly.
Per quanto concerne la
collezione permanente,
cuore pulsante del museo, si parte dal tardo impressionismo e dal postimpressionismo con
opere di Paul Cézanne,
Vincent van Gogh e
Edgar Degas: La colazione dopo il bagno - Basilea, Fondazione Beyeler
Claude Monet, per poi
passare al cubismo con
Pablo Picasso e Georges
Braque, nonché ad altri
gruppi rappresentativi
di opere di Joan Miró,
Piet Mondrian, Henri
Matisse, Wassily Kandinsky, Pablo Picasso e
Paul Klee. Segue l’espressionismo americano con
Mark Rothko e Barnett
Newman. La raccolta si
chiude cronologicamente
con lavori di Georg Baselitz, Anselm Kiefer e
Luciano Fabro. Il nucleo
principale è completato
da una selezione di sculture provenienti dall’Africa, dall’Alaska e
dall’Oceania, interessante contrappunto al
retaggio culturale europeo e americano.
La collezione si è configurata in oltre cinquant’anni, contestualmente
all’attività nella Galleria Beyeler: dagli inizi
Hildy ed Ernst Beyeler
incominciano a mettere
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da parte le opere che non
volevano o non potevano
vendere. Proprio nella
loro galleria di Basilea,
negli anni ’40 i coniugi
Beyeler organizzano le
prime mostre, tra le quali
figurano le xilografie
giapponesi, i disegni di
artisti impressionisti o
postimpressionisti e la
produzione grafica di
Toulouse-Lautrec. La galleria diventa presto un
fulcro intorno a cui gravitano le opere di artisti
oggi considerati i veri
maestri dell’arte moderna. Il successo della
galleria decreta l’avvio
dell’odierna raccolta, con
l’acquisto di opere come
Improvisation 10 di Wassily Kandinsky (1910).
Importanti sono però anche i contatti personali
che i coniugi Beyeler intrattengono con gli stessi
artisti, come nel caso di
Picasso, del quale figurano alcuni importanti
lavori in una delle sale
principali della Fondazione. Le opere di Picasso
e un gruppo di opere di
Paul Klee sono state in
effetti tra le prime a determinare la fisionomia
della collezione attuale.
Il carattere particolare
di questa imponente raccolta privata risiede tanto
nel suo limitarsi a un’area
d’interesse ristretta,
quanto nel suo concentrarsi su una sola epoca.
Grazie alla scrupolosa
selezione e alla qualità
elevata delle opere presentate, essa offre ben
più della visione soggettiva di un collezionista
ma un vero e proprio panorama esaustivo e appassionante delle avanguardie artistiche del
XX secolo. La Collezione
Beyeler raccoglie soprat-
tutto dipinti, nonché alcune sculture, e viene integrata da opere di Baselitz, Kiefer e Fabro.
L’arte concettuale e altre tendenze più recenti
che si esprimono con
nuovi media sono tralasciate consapevolmente.
A tali correnti viene comunque dato spazio all’interno delle esposizioni temporanee, il cui
compito è stabilire un
dialogo con il presente
e rendere il museo un
luogo di vivo incontro e
confronto con l’arte.
Al di fuori della collezione, dell’architettura
e delle mostre temporanee, un altro caposaldo
del museo è rappresentato dalla vocazione per
la divulgazione dell’arte.
Vengono proposte, infatti, visite guidate pubbliche e private per
gruppi o riflessioni su
opere scelte. Rientrano
nello stesso concetto anche quelle manifestazioni
che, trascendendo l’ambito propriamente figurativo, mirano ad affinare la generale sensibilità per l’arte. Ne sono
esempio le serie di conferenze tenute in collaborazione con la compagnia del teatro di Basilea, durante le quali si
dà lettura di testi scritti
da artisti o su artisti di
fronte alle opere in questione. L’iniziativa arricchisce ulteriormente le
proposte della Fondazione Beyeler, un luogo
ideale per conoscere l’arte
moderna e contemporanea: una testimonianza
straordinaria di cosa significa coltivare una vera
e profonda passione per
l’arte.
federico poletti
sopra La sala Monet e sotto la sala America della Fondazione Beyeler
Foto ©Foundation Beyeler Basel