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esempi di comportamenti partigiani Se dei fascisti sono stati uccisi è perché erano assieme ai tedeschi e quando facevano queste puntate, noi si sparava e si fuggiva; di munizioni ne avevamo poche, i tedeschi invece erano armati fino ai denti. Anche loro, i fascisti, quindi ci lasciavano le penne. Vi porto un esempio: io con un gruppo di ragazzi siamo stati mandati dal nostro comandante alla caserma di Caselette, dove c’erano dei fascisti: era la Guardia Nazionale; questi guardavano i movimenti dei partigiani e li telefonavano ai tedeschi. Io di notte sono piombato lì , erano in 22, e li ho disarmati tutti, dal primo all’ultimo, senza torcere un capello a nessuno, anche se erano dei fascisti che combattevano contro di noi. Io avevo dei ragazzi assieme a me, di 17 o 18 anni, giovani pieni di esuberanza: “ Li fuciliamo Corrado?” “Ma scherzate, sono soldati, sono giovani, cosa volete fucilare.” Abbiamo preso le armi: fucili mitragliatori, due mitra e bombe a mano, ma non abbiamo ammazzato nessuno. Vi porto un altro esempio. Carlo Carli, che sapete è di Avigliana, decorato Medaglia d’oro al Valor Militare, era un comandante partigiano, ex-alpino. Con i suoi uomini ha disarmato un camion pieno di fascisti e tedeschi, vicino ad Avigliana; li hanno disarmati tutti e li hanno lasciati andare. Gli ha lasciato addirittura il camion, dicendo: “Dovreste vergognarvi di combattere contro altri italiani che sono qui per fare andare via i tedeschi”. Carli, 20 giorni dopo, ha ricevuto la notizia che aveva la madre malata, che stava proprio male. È venuto giù vestito in borghese credendo di non essere notato. Quando è arrivato alla stazione di Avigliana, non prevedeva di incontrare alcuni di quelli che erano sopra il camion che aveva disarmato. L’ hanno riconosciuto : “Ecco il comandante che ci ha disarmato”. L’hanno ammazzato lì sui binari della stazione di Avigliana, come un cane, tanto per farvi capire. Noi, se si poteva, si evitava di ammazzare. E infatti, a Usseglio, questo voglio dirvelo, quando siamo andati a prendere le armi all’aeronautica, abbiamo portato un camion pieno di armi che i tedeschi avevano portato lì , insieme a noi abbiamo portato su una decina di repubblichini. Li abbiamo portati ad Usseglio e tenuti prigionieri, non abbiamo ammazzato nessuno , ricordatevelo bene. Noi invece non ci facevano prigionieri; quando ci prendevano ci ammazzavano e torturavano, non tanto i tedeschi che ti fucilavano se ti trovavano armato, ma i fascisti. Te ne facevano passare una per colore, ti portavano in Via Asti e ti torturavano. Altro che dire che i partigiani hanno fatto massacri, loro facevano massacri , non noi. In Piazza della Repubblica a Rivoli, hanno preso cinque ragazzi su in montagna nella Val Sangone, che non erano neanche armati, li hanno portati in Piazza e li hanno impiccati alle piante li davanti alla attuale Banca San Paolo; li hanno appesi lì a quelle piante, i fascisti, non i tedeschi. Ricordatevelo bene. Certe cose bisogna chiarirle. Se dicono che nei partigiani qualcuno ha anche rubato e ne ha approfittato, io sono onesto, e dico che è vero. Ma dovete sapere questo. A Torino c’era il Bonafus, un’ Istituto, un carcere per i minori, allora si era minorenni fino a 21 anni. Quelli che rubavano, e facevano altri reati, li mettevano al Bonafus. Quando è venuto l’8 settembre, i fascisti li hanno liberati e gli hanno detto: “venite con noi”. Erano circa trecento. Ma molti di loro sono venuti in montagna e si sono infiltrati in mezzo a noi e rubavano, andavano di notte a rubare nelle case. Me se li beccavano….. Non so se lo sapete ma al Colle del Lys il nostro comandante Rosa Kovaci ne ha fatto fucilare uno preso con le mani nel sacco, in quanto era andato, una notte, a rubare in una casa di Mompellato. L’indomani mattina, una povera vecchietta e suo marito sono venuti da noi a piangere che gli avevano portato via quel poco che avevano. Il comandante gli ha detto:”Siete capaci di riconoscerli?” “Sì c’era uno con i capelli rossi”. L’abbiamo subito individuato. L’ ha messo al muro e fatto fucilare. Vi faccio poi anche vedere dove è stato fucilato, contro il muro. E non si scherzava mica. I partigiani come facevano a sapere prima chi erano le persone che arrivavano? Non eravamo mica un esercito organizzato, non c’era mica il foglio di buona condotta. Venivano su e dicevano: “Voglio fare il partigiano” potevamo mica sapere se era un ladro o un furfante. Purtroppo qualcuno si è infiltrato in mezzo a noi e ha fatto delle cose anche vergognose, cose che hanno screditato i partigiani, ma i VERI PARTIGIANI non c’entrano niente.