Ettore Scola, l`ultimo Maestro del cinema italiano

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Ettore Scola, l`ultimo Maestro del cinema italiano
Ettore Scola, l’ultimo Maestro del cinema
italiano
Domenico Palattella (29)
Con la morte di Ettore Scola, non solo scompare uno
dei più grandi Maestri del cinema mondiale, ma
anche l’ultimo regista e sceneggiatore dell’epoca
d’oro del nostro cinema, che ora si chiude per
sempre, con un pizzico di malinconia. Uomo schivo,
ironico, inventò insieme ai colleghi Mario Monicelli,
Dino Risi e Luigi Comencini, la commedia all’italiana.
Scola è stato il regista che meglio ha conciliato la
qualità del film d’autore con la popolarità della
commedia all’italiana, anche grazie ad uno stile
particolarmente raffinato sotto l’aspetto visivo. Ha lavorato con tutti i più grandi, da Vittorio
Gassman a Nino Manfredi, da Ugo Tognazzi a Sophia Loren, da Alberto Sordi a Stefania Sandrelli.
Ha diretto Marcello Mastroianni in nove film e Massimo Troisi in due film a cavallo tra gli anni ’80 e
’90.
Il suo primo vero successo da regista è con Sordi e Manfredi nel film dal titolo chilometrico,
“Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?”, del 1968, dove
la critica sociale si intrecciava con la commedia di costume. Ma è con “Il commissario Pepe”(1969),
in cui dirige un grande Ugo Tognazzi, commissario
integerrimo nell’Italia corrotta di fine anni ‘60; e con
“Dramma della gelosia, tutti i particolari in
cronaca”(1970), con Marcello Mastroianni e Monica
Vitti, che Ettore Scola entra di diritto nella ristretta
schiera dei Maestri del nostro cinema.
Il suo capolavoro sarà però quel “C’eravamo tanto amati”(1974), amaro ritratto di trent’anni di
storia italiana, che è di diritto nella top ten dei film italiani più belli di tutti i tempi. Uno splendido
affresco agro-dolce dell’Italia dalla seconda guerra mondiale agli anni ’70. Al centro del film il tema
del tempo che scorre, l’intreccio narrativo permette di osservare con più emozione che amarezza i
tanti ideali traditi che attraversano la storia d’Italia.
L’intero film è segnato dall’immaginario
cinematografico: Fellini e Mastroianni compaiono
nella parte di se stessi. Ma su tutti svettano Gassman
e Manfredi insieme a Stefano Satta Flores (i
protagonisti), che dei 30 anni cui si riferisce il film,
sono stati tra i massimi rappresentanti. In costante
bilico tra ironia e malinconia, un film che davvero
lascia il segno. Nel 1978 poi, Scola tocca le corde
della poesia con “Una giornata particolare”,
dirigendo Marcello Mastroianni e Sophia Loren, in
una storia poetica, amara, struggente, di estrema
precisione storico-sociologica, ambientata durante la dittatura fascista.
Non si può non nominare infine, “La terrazza”(1980), il capolavoro della sua maturità artistica, crisi
e bilancio di un gruppo di intellettuali, trent’anni prima de “La grande bellezza”. Supportato da una
straordinaria parata dei protagonisti maggiori della commedia all’italiana: Marcello Mastroianni,
Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Jean-Louis Trintignant, Serge Reggiani, Stefania Sandrelli, Stefano
Satta Flores, l’addio del cinema italiano alla commedia all’italiana, con uno dei suoi massimi
capolavori.
Nel corso degli anni ’80 Scola dirige altri film di rilievo, come “La famiglia”(1987) con Vittorio
Gassman e Stefania Sandrelli; e come “Splendor” e “Che ora è”, entrambi del 1989, ed entrambi
interpretati dalla coppia composta da Marcello Mastroianni e Massimo Troisi.
Nel corso della sua sfolgorante carriera, Ettore Scola ha vinto numerosi premi nazionali ed
internazionali, tra cui la Palma d’oro al festival di Cannes nel 1975 per “Brutti, sporchi e cattivi” e 6
David di Donatello, tra il 1978 e il 2011 quando ricevette quello alla carriera. Un Golden Globe vinto
per “Una giornata particolare” e 4 nominations agli Oscar: nel 1978 per “Una giornata particolare”,
nel 1979 per “I nuovi mostri”, nel 1984 per “Ballando ballando” e nel 1988 per “La famiglia”. Ettore
Scola ha dunque attraversato con le sue pellicole cinquant’anni di storia italiana, raccontando un
paese in continuo mutamento sociologico e culturale, senza perdere mai il contatto realistico con
esso. Un maestro che ci ha fatto sognare, riflettere, che ci ha raccontato storie magnifiche, comiche
o tragiche che siano, sempre in bilico tra ironia e malinconia. L’ultimo grande autore del nostro
cinema, l’ultimo grande esponente di una generazione e di un’epoca ormai irripetibili.
Se si dovesse operare una selezione dei migliori film
di Scola, quelli per intenderci che meglio possono far
comprendere l’essenza del cinema del Maestro, non
si potrebbe certo prescindere dai seguenti
capolavori, pietre miliari assoluti del nostro cinema:
“Il commissario Pepe”(1969- con Ugo Tognazzi),
“Dramma della gelosia”(1970- con Marcello
Mastroianni e Monica Vitti ), “C’eravamo tanto
amati”( 1974- con Vittorio Gassman, Nino Manfredi,
Stefano Satta Flores, Stefania Sandrelli, Aldo Fabrizi
), “Brutti, sporchi e cattivi”( 1976- con Nino Manfredi ), “Una giornata particolare”(1978- con Sophia
Loren e Marcello Mastroianni ), “La terrazza”(1980- con Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Marcello
Mastroianni, Stefano Satta Flores, Jean-Louis Trintignant, Stefania Sandrelli ), “Splendor”(1989- con
Marcello Mastroianni e Massimo Troisi ).