Festa della Madonna della Consolazione

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Festa della Madonna della Consolazione
Madonna della Consolazione
Maria Santissima della Consolazione è uno degli appellativi utilizzati dalla Chiesa cattolica nella
venerazione di Maria, madre di Gesù. Maria Santissima della Consolazione è patrona della città
di Reggio Calabria e co-patrona della città di Torino.
Festa della Madonna della Consolazione
Viene celebrata con la Festa della Madonna della Consolazione, comunemente detta Festa i
Marònna (Festa di Madonna), un evento particolarmente sentito dai devoti reggini, che ne ha
sempre caratterizzato la cultura e le usanze.
Il secondo sabato di settembre di ogni anno a Reggio Calabria si celebra la patrona, con una
splendida processione che porta la Vara con l'effigie della Madonna. Il dipinto viene trasportato
dai Portatori della Vara dalla Basilica dell'Eremo (o Santuario di Santa Maria della Consolazione,
nella parte alta della città) fino al duomo di Reggio Calabria (vicino al mare, percorrendo a piedi
9 km), attraversando nella fase finale il corso Garibaldi, principale direttrice del centro cittadino; la
Vara così giunge a piazza Duomo dove, prima di essere portata dentro la cattedrale, è oggetto della
tradizionale "Volata", l'ultima fatica dei portatori che consiste nel fare di corsa l'ultimo tratto della
processione, dall'inizio della Piazza del Duomo fin davanti la scalinata della Cattedrale, sotto il peso
dell'immane effigie.
La processione, sicuramente una tra le più imponenti in Calabria e Sicilia, è tra le più importanti
feste religiose d'Italia, e richiama a Reggio durante le celebrazioni migliaia di fedeli dalle due
regioni.
I fedeli trascorrono la notte che precede la processione in preghiera alla Basilica dell'Eremo, in
piazza, i portatori della "Vara" nell'attesa si intrattengono suonando e ballando la
caratteristica Tarantella, che contribuisce a rendere la nottata un evento a sé.
Durante i giorni di festa la città muta il suo aspetto con spettacoli, musica, danze popolari, luna
park, bancarelle e piatti tradizionali come ad esempio le frittole, o le 'Nzuddhe.
In origine la ricorrenza veniva festeggiata il 15 agosto e costituiva una trasposizione in
sede cristiana dell'antica festa pagana della “Grande Madre Terra”, divinità comune all'area
mediterranea.
Il dipinto di Andrea Capriolo
Il dipinto è opera del reggino Nicolò Andrea Capriolo del 1547, tavola cm 120x120; raffigura la
Vergine seduta in trono che sorregge Gesù bambino tra san Francesco con una croce e nella mano
destra il libro della Bibbia, nelle poche righe, del libro, riportate dall'autore del dipinto è possibile
leggere: In principio Creavit Deus Celum Terra Auctem Erat Inanis et Vacua (da uno studio della
Prof.ssa Caterina Maria Marra) e sant'Antonio di Padova con il giglio ed il libro della scienza
teologica, in alto due angeli incoronano la Vergine con in mano una palma.
Il dipinto della Madonna è custodito quasi tutto l'anno entro una pala d'altare in bronzo dorato dello
scultore calabrese Alessandro Monteleone, all'interno della Basilica dell'Eremo. Il quadro del
Capriolo fu benedetto nel gennaio del 1548 nella Cattedrale di Reggio dall’arcivescovo Agostino
Gonzaga.
Leggende devozionali
Il quadro del Capriolo, fu benedetto nel gennaio dell'anno successivo nella Cattedrale di Reggio
dall'arcivescovo Agostino Gonzaga.
Si narra che la sacra effigie, nel 1577, parlò a un umile fraticello per annunciare la fine della
terribile pestilenza che in quel momento affliggeva la città di Reggio, il dipinto portato nella
cattedrale, riapparì subito dopo sulla collina dell'Eremo, questo prodigio fu interpretato dai fedeli
come segno con cui la Madonna chiedeva di erigere proprio in quel luogo la sua chiesa, e la
popolazione così fece, da quel momento in poi il dipinto vive una tradizione carica di fede e di
coinvolgimento popolare, generando una festa particolarmente sentita da tutti i reggini.
Sono note le leggende, miracolistiche sulla Madonna della Consolazione relative a pestilenze,
epidemie, invasioni e terremoti:
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1571 pestilenza;
1594 assedio dei turchi;
1636 pestilenza e prima processione;
1638 catastrofico terremoto;
1672 carestia.
Il 24 maggio del 1657, con un atto notarile, la città di Reggio si impegnò ad offrire ogni anno un
cero votivo in occasione della festa del primo sabato successivo all'8 settembre; e con Decreto della
S. Congregazione dei Riti del 26 agosto 1752 la Madonna che raffigura il dipinto fu dichiarata
"Patrona della città".
La processione ricorre infatti ogni anno in settembre, quando 100 uomini per volta sotto i 1.000 kg
della Vara, al grido di "Oggi e sempre: viva Maria!", accompagnano la Venerata Effigie dall'Eremo
in Cattedrale, dove rimane fino alla domenica successiva al 21 novembre, festa della presentazione
della Beata Vergine Maria, data in cui viene riportata nella sua dimora abituale. Un rito, quello
della processione, che si ripete ininterrottamente, dal 1636, e condensa la devozione dei reggini
verso la Madonna della Consolazione, una consolazione, così come intesa nella sacra scrittura, che
è insieme soccorso, assistenza, aiuto. Nello stesso mese si tengono numerose manifestazioni
religiose, fieristiche, musicali e artistiche.
Storia Da Wikipedia