PTOF 2016-2019 - I Circolo Didattico Leonardo da Vinci
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PTOF 2016-2019 - I Circolo Didattico Leonardo da Vinci
DIREZIONE DIDATTICA 1° CIRCOLO “L. DA VINCI” Via S. Pietro, 54 - 91100 TRAPANI C.F. 80004330819 –Codice Meccanografico TPEE001007 Telefax 0923-26980 0923-22534 e-mail: [email protected] – pec: [email protected] sito web: www.cdleonardodavinci.it PTOF 2016 - 2019 PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ART. 1, COMMA 14, LEGGE N. 107/2015 PREMESSA Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa si inserisce nel quadro delle novità introdotte dalla Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti (L. n. 107 del 13 luglio 2015), che perfeziona l’autonomia delle scuole italiane sollecitando queste ultime a una riflessione più profonda sulle strategie di potenziamento dell’offerta formativa e di coinvolgimento del territorio, anche attraverso una progettazione di lungo respiro. Il dettato e lo spirito della legge sono stati innervati nella realtà del 1° Circolo didattico “Leonardo da Vinci” di Trapani: • prioritariamente attraverso l’Atto di indirizzo per le attività della Scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione, definito dal Dirigente scolastico ed emanato con Prot. n. 002939 del 06 ottobre 2015; • tradotti nel presente piano dal Collegio dei Docenti, articolato in commissioni integrate; • tenuto conto delle proposte e dei pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi e dalle associazioni dei genitori; • valutate prioritarie le criticità emerse dal RAV, gli esiti formativi degli alunni e delle rilevazioni Invalsi degli anni precedenti. L’iter di stesura del Piano si è concluso con l’approvazione del Collegio dei Docenti nella sua interezza (delibera n. 56 del 13/01/2015) – atto non obbligatorio, ma voluto dal Dirigente scolastico – e del Consiglio di Circolo (delibera n.° 70, anch’essa del 13/01/2016). Il Piano è, tuttavia, suscettibile di revisione entro il mese di ottobre di ogni nuovo anno scolastico. La sua attuazione sarà ulteriormente definita e calibrata sulla base delle effettive risorse della Scuola, anche giovandosi di un organico potenziato funzionale al raggiungimento degli obiettivi individuati. PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA 2 SOMMARIO Premessa ……… .……….………………………………………………………………………… pag. 2 Linee di indirizzo generali - Scelte di gestione e amministrazione ……………………………….. pag. 4 Priorità, traguardi ed obiettivi …………………………………………………………………….. pag. 5 Piano di miglioramento …………………………………………………………………………… pag. 6 Analisi del contesto socio-culturale ………………………………………………………………. pag. 11 Contesto scolastico ……………………………………………………………………………….. pag. 12 Organigramma e funzionigramma - Risorse umane …………………………………………….... pag. 13 Dati statistici alunni ………………………………………………………………………………. pag. 14 Vision e Mission ………………………………………………………………………………….. pag. 15 Progettazione organizzativa ………………………………………………………………………. pag. 16 Curricolo Verticale ……………………………………………………………………………….. pag. 21 Orario annuale delle discipline……………………………………………………………………. pag. 29 Piano annuale per l’inclusività ……………………………………………………………………. pag. 30 Ampliamento dell’offerta formativa ………………………………………………………………. pag. 35 Valutazione ……………………………………………………………………………………….. pag. 36 Organico attuale personale docente e A.T.A. …………………………………………………….. pag. 41 Fabbisogno posti Organico potenziato personale docente e A.T.A. ……………………………… pag. 42 Attività di formazione – Fabbisogno di attrezzature e infrastrutture materiali ………………….... pag. 43 Accordi di Rete – Monitoraggio del Piano ……………………………………………………...… pag. 44 Allegati: 1 – Atto di indirizzo del Dirigente Scolastico …………………………………………………….. pag. 45 2 – Patto di corresponsabilità ……………………………………………………………………… pag. 51 3 – Piano attività Progetto Dispersione Scolastica ……………………………………………….. pag. 53 4 – Regolamento di Istituto ………………………………………………………………………. pag. 57 3 LINEE DI INDIRIZZO GENERALI PER LE ATTIVITA' DELLA SCUOLA L’Istituto, coerentemente con la legge 107 art. 1 commi 1-4, si propone di perseguire le seguenti finalità e Indirizzi generali per le attività della scuola: Perseguire la formazione integrale della persona. Realizzare il principio di uguaglianza. Assicurare il successo formativo di tutti e di ciascuno rispettando i tempi e gli stili di apprendimento di ciascuno nonché di realizzare il principio di uguaglianza. Porre l’alunno al centro dell’azione educativa. Strutturare ambienti decorosi ed idonei al fine di favorire i processi di apprendimento. Operare per una scuola dell’inclusione. Potenziare l’attenzione alle istanze interculturali nell'ottica della conoscenza e del rispetto reciproco, presupposto per una vera integrazione. Definire e proporre un curricolo adeguato alla formazione degli alunni. Favorire attività di orientamento n e l l ’ o t t i c a d e l l ’ e d u c a z i o n e p e r m a n e n t e . Tenere conto delle proposte delle famiglie. Garantire e rafforzare la partecipazione alle decisioni degli organi collegiali per adeguare il Piano dell’offerta formativa al Piano triennale dell’offerta formativa previsto dai Nuovi ordinamenti per il “potenziamento dei saperi e delle competenze delle studentesse e degli studenti e per l’apertura della comunità scolastica al territorio con il pieno coinvolgimento delle istituzioni e delle realtà locali”. Assicurare “la piena realizzazione del curricolo della scuola e il raggiungimento degli obiettivi di cui ai commi 5 a 26” della legge 107/2015 attuando le forme di flessibilità dell’autonomia didattica e organizzativa previste dal DPR 275/99. SCELTE DI GESTIONE E AMMINISTRAZIONE Le attività di gestione e di amministrazione saranno improntate sui criteri di efficacia, efficienza, economicità, nonché ai principi di semplificazione, trasparenza e buon andamento. A tal fine si terrà conto di: Garantire la massima semplificazione delle procedure nella fruizione dei servizi. Prevenire ogni forma di disservizio. Diffondere, con ogni mezzo, informazioni concernenti la vita della scuola. Favorire la gestione partecipata della scuola. Promuovere convenzioni, accordi di rete, protocolli d'intesa con Comune, Enti locali, Associazioni, soggetti pubblici e privati per incrementare la qualità dell'offerta formativa di cui all'art.7 del DPR 275/99. Partecipare ad iniziative finanziate con fondi comunali, regionali, nazionali, europei rispondenti alle esigenze formative dell'utenza e della scuola. Promuovere attività di orientamento ed open day per la pubblicizzazione dell'offerta formativa. Promuovere la crescita professionale di tutto il personale. Responsabilizzarsi rispetto ai risultati e ai livelli di apprendimento che i propri alunni sono chiamati a raggiungere. Valorizzare le risorse interne. Conferire incarichi a personale esterno secondo il Regolamento d'Istituto e soltanto dopo aver accertato la mancanza di risorse umane interne qualificate. L'organizzazione amministrativa generale sulla base della proposta del DSGA e nel rispetto della Contrattazione d'Istituto, dovrà assicurare orari di lavoro cha garantiscano il pieno svolgimento delle attività scolastiche e l'apertura al pubblico sia in orario antimeridiano che pomeridiano. 4 PRIORITÀ, TRAGUARDI ED OBIETTIVI Il presente Piano parte dalle risultanze dell’autovalutazione d’istituto, così come contenuta nel Rapporto di Autovalutazione (RAV), pubblicato all’Albo elettronico della scuola e presente sul portale Scuola in Chiaro del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dove è reperibile all’indirizzo: www.cdleonardodavinci.gov.it In particolare, si rimanda al RAV per quanto riguarda l’analisi del contesto in cui opera l’istituto, l’inventario delle risorse materiali, finanziarie, strumentali ed umane di cui si avvale, gli esiti documentati degli apprendimenti degli studenti, la descrizione dei processi organizzativi e didattici messi in atto. Si riprendono qui in forma esplicita, come punto di partenza per la redazione del Piano, gli elementi conclusivi del RAV e cioè: Priorità, Traguardi di lungo periodo, Obiettivi di breve periodo. Le priorità che l’Istituto si è assegnato per il prossimo triennio sono: 1) Incrementare le competenze degli alunni in Italiano, Matematica, Lingua Inglese e Informatica in orario curricolare utilizzando il 20% del curricolo. 2) Sensibilizzazione del personale riguardo la somministrazione delle prove Invalsi, mediante incontri di autoformazione. 3) Individuazione di indicatori e descrittori omogenei per la valutazione del comportamento e per lo sviluppo delle competenze civiche e sociali. 4) Monitoraggio degli esiti a distanza a conclusione del primo trimestre/quadrimestre delle discipline. I traguardi che l’Istituto si è assegnato in relazione alle priorità sono: 1) Garantire a tutti gli alunni il raggiungimento del successo scolastico. 2) Raggiungere risultati con variabilità bassa all'interno delle classi e dei plessi dell'Istituto. 3) Sostenere confronti sul piano relazionale e pratico attraverso l'assunzione di comportamenti e atteggiamenti civili e condivisi. 4) Rivedere in itinere la programmazione per eventuali modifiche/integrazioni. Le motivazioni della scelta effettuata sono le seguenti: la scuola si pone come priorità il miglioramento degli esiti scolastici e lo sviluppo delle competenze civiche e sociali attraverso una progettazione adeguata ed un sistema di monitoraggio e di valutazione delle competenze di cittadinanza acquisite. Gli obiettivi di processo che l’Istituto ha scelto di adottare in vista del raggiungimento dei traguardi sono: 1) Strutturazione omogenea per interclasse di test oggettivi e schede di verifica per la valutazione iniziale, intermedia e finale. 2) Elaborazione di un documento valutativo comune per tutte le discipline e per tutte le classi. La valutazione darà aderente alla scala decimale. 3) Aumento e adeguamento della dotazione tecnologica all'interno delle classi, limitatamente alle risorse disponibili. 4) Predisposizione e realizzazione di progetti all'interno del curricolo (PDP) per l'inclusione degli alunni BES e per gli alunni stranieri. 5) Predisposizione e realizzazione all'interno del curricolo di percorsi differenziati in base ai bisogni dell'utenza. 6) Strutturazione di un curricolo verticale per le classi ponte. 7) Predisposizione di progetti in continuità con le classi ponte. 8) Indagine sui risultati di apprendimento conseguiti a distanza. 9) Attivazione di percorsi di formazione destinati al personale, in base ai bisogni formativi. 10) Accordi formalizzati con associazioni, privati, scuole del territorio ed Enti Locali. Le motivazioni della scelta effettuata sono le seguenti: Le scelte che la scuola ha effettuato, sono in linea con le priorità che si è posta; saranno attivati gruppi misti di lavoro per la costruzione del curricolo verticale, per assicurare la continuità tra ordini di scuola e l'orientamento. Verranno 5 elaborati progetti per favorire l'inclusione degli alunni BES e degli alunni stranieri. La scuola attiverà corsi di formazione adeguati alle esigenze del personale, limitatamente alle risorse disponibili. Scelte conseguenti ai risultati delle prove INVALSI. L’analisi compiuta nella sezione 2.2. del RAV (Risultati di apprendimento nelle prove standardizzate nazionali di Italiano e Matematica) ha messo in luce i seguenti punti di forza: - Il punteggio dell'Istituto risulta positivo poiché significativamente superiore alla media regionale e nazionale. - La distribuzione dei livelli di apprendimento su cinque classi, risulta eterogenea rispetto a un totale di sei classi. - I criteri di formazione delle classi sono basati sull'equieterogeneità. - Posizionamento buono dell'Istituto rispetto alla Sicilia e al livello nazionale. - Il dato complessivo dell'istituzione scolastica risulta significativamente superiore alla media regionale e nazionale. ed i seguenti punti di debolezza: - Situazione anomala per un cheating isolato dovuto a un comportamento improprio. - Cheating elevato in matematica (34,2%) in una classe situata in un quartiere socio-economico-culturale svantaggiato. - Non esiste varianza di risultati all'interno della classe. Gli alunni si classificano tutti a livello 2. - Scelta della scuola da parte dell'utenza in base a criteri di viciniorietà. - Significativamente inferiore alla media d'istituto, regionale e nazionale i risultati conseguiti nella prova d'Italiano. - Molto elevato il cheating per una situazione anomala e isolata di una classe. - Un cheating elevato sia in Italiano (75%) che in Matematica (73,4%) in una classe quinta con un background familiare mediano medio basso. Ciò premesso, è stato elaborato il PDM in esito al processo di autovalutazione di cui alla lettera a) dell’art. 25 comma 2 del D.M. n. 435 del 16/06/2015, ai sensi dell’art. 5 del D.D. n. 937 del 15/09/2015. PIANO DI MIGLIORAMENTO "INSIEME PER UN FUTURO MIGLIORE" RESPONSABILE: PROF.SSA SILVANA ROSA MARIA LENTINI GRUPPO DI MIGLIORAMENTO: Ins. Bivona Claudia Ins. Bommarito Rita Antonina Ins. Manzo Rosalba Ins. Marascia Domenica Ins. Tipa Adriana SCENARIO DI RIFERIMENTO Caratteristiche del contesto, vincoli e opportunità interne ed esterne. Il I CIRCOLO DIDATTICO LEONARDO DA VINCI è composto da sei plessi scolastici dislocati soprattutto nel centro storico della città di Trapani. Negli ultimi quindici anni, la città ha avuto un forte incremento di popolazione straniera con problemi di scolarizzazione e alfabetizzazione. La scuola si è sempre proposta, e si propone, di favorire la crescita culturale degli alunni e promuovere il benessere di ogni singolo bambino, portandolo all'acquisizione di competenze che tutti, oggi, devono possedere per entrare da protagonisti nella quotidianità. La maggior parte del bacino di utenza dell'istituto, corrisponde al nucleo antico della città, ma la scuola accoglie anche utenza proveniente da altri quartieri e da comuni limitrofi. Nel centro storico di Trapani sono concentrate attività economiche del terziario e sono presenti importanti servizi pubblici (poste centrali, residenza municipale, uffici comunali, scuole superiori, biblioteca comunale, camera di commercio, archivio di stato). 6 Sul territorio sono presenti Società Sportive e Associazioni culturali. La scuola collabora con altre scuole del distretto partecipando a progetti in rete, sia di formazione che didattici. Gli alunni iscritti sono circa 690, dei quali circa il 6,8% stranieri, presenti sia nella scuola Infanzia che in quella Primaria. Sono organizzati bimestralmente colloqui con le famiglie in ogni ordine di scuola e i genitori sono presenti negli Organi Collegiali. I docenti del Circolo condividono in toto le finalità esplicitate nelle Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012, in particolare le Competenze Chiave del Parlamento Europeo e i traguardi di Competenza Disciplinare. Sono organizzati incontri tra docenti di classi parallele e si privilegiano i progetti didattici curricolari ed extracurricolari quali è dedicata un'intera sezione del POF. Il Dirigente si confronta quotidianamente con il suo Staff e qualsiasi decisione sui plessi viene presa in accordo con i responsabili di plesso. La scuola, ogni anno, sottoscrive con le famiglie un patto educativo. I criteri di valutazione, anche del comportamento, sono stati concordati nel Collegio dei docenti. Una quota del curricolo (20%) è dedicata al potenziamento dell'Italiano e della Matematica e allo studio della Lingua, della cultura siciliana e allo studio del territorio. Nel plesso Leonardo da Vinci e nel Plesso Duca d'Aosta sono presenti laboratori FESR con computer e LIM. Inoltre nel plesso Leonardo da Vinci e nel Plesso Giovanni Verga, quasi tutte le aule sono dotate di LIM (in totale 15). Il gruppo di autovalutazione ha individuato nel RAV le aree di criticità identificate in: 1. Continuità e orientamento 2. Risultati scolastici 3. Inclusione e differenzazione Sono state avanzate delle iniziative, successivamente organizzate nei progetti di seguito presentati, le cui attività sono integrate nel POF. Elenco dei progetti in ordine di priorità: • Continuità e orientamento • Le migliori competenze • La diversità come risorsa lo del Progetto: "RACCONTAMI LA SCUOLA" - CONTINUITA' E ORIENTAMENTO Responsabile del progetto: Rosalba Manzo Data prevista di attuazione definitiva: 2016/2019 Risorse umane impegnate: Docenti di scuola dell'infanzia e delle classi ponte per la condivisione dei materiali e la messa a punto delle strategie disciplinari. Alunni di cinque anni della scuola dell'infanzia, delle classi prime e quinte del circolo. Fase Plan - Descrizione del progetto e pianificazione 1. MOTIVAZIONE DEL PROGETTO: Il progetto nasce dall'esigenza di realizzare una maggiore collaborazione tra insegnati di scuola dell'infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado per offrire agli alunni un percorso di studi il più possibile verticalizzato ponendo maggiore attenzione sia al monitoraggio dei processi di apprendimento degli alunni dei tre ordini di scuola, sia realizzando con maggiore sistematicità, percorsi di orientamento. 2. DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI: Il progetto persegue l'obiettivo di aumentare la condivisione di buone pratiche e la collaborazione tra docenti di diverso ordine attraverso la riflessione comune, l'attivazione, anche con i genitori, di momenti di informazione e di confronto costruttivo. Obiettivi specifici: 1. Favorire una transizione serena tra gli ordini di scuola. 2. Consentire ai bambini un approccio alla scuola Primaria e/o Secondaria di primo grado, che li faccia sentire parte attiva della comunità scolastica. 3. Progettare e realizzare lavori di gruppo con classi di diverso ordine di scuola in un clima di reciproca collaborazione. 4. Soddisfare le esigenze interiori di sicurezza e di identità di ciascun alunno. 5. Mettere ciascun alunno nelle condizioni di scoprire le proprie capacità, le proprie attitudini. Fase Do - Diffusione e realizzazione 1. Definizione delle modalità di attuazione del progetto: • Predisporre occasioni di accoglienza utili a far conoscere il nuovo ambiente scolastico ai futuri alunni e a svelare le ansie e le paure più forti dei bambini, dei ragazzi e delle famiglie. • Progettare percorsi di apprendimento in base al curricolo verticale. • Sviluppare la cooperazione educativa tra gli insegnati dei vari ordini di scuola. • Favorire l'orientamento formativo, all'interno delle discipline, promuovendo un focus su di sé, per formare consapevolezza e autonomia dell'alunno. • Predisporre strumenti utili per l'osservazione degli alunni in passaggio o per l'individuazione precoce di difficoltà di apprendimento o di relazioni sociali. • Incontrare i genitori degli alunni di cinque anni della Scuola dell'infanzia e degli alunni delle quinte classi della scuola primaria per conoscere il PTOF d'Istituto. 7 • • Attivare con i genitori interessati al passaggio, momenti di informazione, di confronto, di riflessione su tutto ciò che il cambiamento comporta (aspetti educativi, emotivi, organizzativi. Monitorare i risultati a distanza. 2. Tempi di Attuazione del Progetto: Triennale. 3. Destinatari del progetto: gli alunni di cinque anni della scuola dell'infanzia del Circolo Didattico, gli alunni delle classi prime e delle classi quinte. Fase di Check - Monitoraggio e risultati Descrivere il sistema e le modalità con cui si intende monitorare l'andamento del progetto, in modo da far si che proceda secondo quanto stabilito, individuando gli eventuali problemi o potenzialità relativi a singole azioni/ attività o a progetto nel suo complesso. Il sistema di monitoraggio del progetto consisterà in una serie di incontri tra docenti della scuola del'infanzia e della scuola primaria all'inizio dell'anno scolastico per uno scambio di informazioni sugli alunni che frequenteranno le prime classi. Durante l'anno scolastico seguiranno altri incontri tra i docenti della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado. I team dei docenti di classe concorderanno modalità di monitoraggio sulle attività di orientamento. A conclusione dell'anno scolastico, si richiederanno agli Istituti secondari di primo grado i tabulati degli esiti a distanza per monitorare la valutazione degli alunni frequentanti il primo anno della scuola. Costituirà indice di valutazione del progetto anche il numero degli alunni di scuola dell'infanzia che si iscriverà al primo anno della scuola primaria del circolo didattico. Definire in particolare: 1. INDICATORI TEMPORALI DEL MONITORAGGIO: Novembre-Gennaio-Giugno 2. RAPPORTO TRA GLI OBIETTIVI PROGRAMMATI E RAGGIUNTI La realizzazione del progetto prevederà una attività di monitoraggio in tutte le sue fasi per verificare l'andamento delle varie azioni e attuare una eventuale rimodulazione al fine di raggiungere gli obiettivi programmati. Fase di ACT - Riesame e miglioramento Descrivere le modalità con cui si intende intervenire con iniziative correttive e/o miglioramento, nel caso in cui la fase di check abbia evidenziato problemi o la necessità di miglioramento. Sulla base degli esiti del monitoraggio evidenziati durante gli incontri tra docenti, si attueranno revisioni e integrazioni degli interventi. Il GdM valuterà, l'efficacia degli interventi attuati, le modalità di coinvolgimento dei docenti e degli alunni nel progetto, i rapporti con i colleghi di altri ordini di scuola per rivedere, eventualmente l'approccio adottato. Titolo del Progetto: "LE MIGLIORI COMPETENZE" Responsabile del progetto: Ins. Flavia Marascia Tempi di attuazione del Progetto : 2016/2019 Risorse umane impegnate: Docenti di Italiano e Matematica delle classi seconde e quinte; alunni delle classi seconde e quinte. Fase Plan - Descrizione del progetto e pianificazione Motivazione del progetto: Il GAV ha rilevato nel rapporto dell'INVALSI sulle prove standardizzate, la presenza di fenomeni di cheating. La scuola, inoltre, ritiene necessario un intervento mirato e a breve termine, finalizzato ad ottenere un miglioramento delle competenze di Italiano e Matematica negli alunni delle classi seconde e quinte, coinvolte nelle prove INVALSI. Inoltre, il progetto, si pone l'obiettivo di sensibilizzare il personale docente coinvolto, riguardo la somministrazione delle prove Invalsi ,attraverso attività di autoformazione. Definizione degli obiettivi: 1. Migliorare le competenze di base linguistiche e logico-matematiche. L'obiettivo, perseguito anche attraverso attività di potenziamento disciplinare previste all'interno del Curricolo locale (20%) per tutte le classi del Circolo didattico, necessità di interventi mirati in quanto il riscontro deve poter essere verificato in un'ottica di rendi contabilità sociale. 2. Accrescere la motivazione e l'interesse per le discipline Italiano e Matematica Il raggiungimento di questo obiettivo può essere attuato anche attraverso strategie di apprendimento che si avvalgono della tecnologia. 3. Ridurre la varianza interna alle classi/tra le classi L' obiettivo può essere raggiunto garantendo pari opportunità, equità degli esiti e dell' Inclusione. Le attività di autoformazione dei docenti, sono opportune azioni finalizzate alla condivisione di percorsi metodologici innovativi , nell'ottica della condivisione e della collaborazione. Fase Do - Diffusione e realizzazione Definizione delle modalità di attuazione del progetto: 1. Rilevazione dei livelli di partenza degli alunni delle classi seconde e quinte tramite prove oggettive comuni di Italiano e Matematica con valutazione attraverso criteri comuni. 2. Analisi dei bisogni formativi degli alunni. 3. Scelta condivisa di strategie metodologiche. 4. Attuazione di interventi mirati finalizzati al potenziamento delle competenze in Italiano e Matematica. 8 5. Monitoraggio e analisi dei risultati delle prove di valutazione intermedie condivise. 6. Pianificazione di eventuali interventi didattici di recupero. 7. Somministrazione di test( INVALSI). 8. Verifica , raccolta dati, analisi dei risultati finali delle valutazioni. Tempi di attuazione del progetto: Triennale Destinatari del progetto: Tutti gli alunni delle classi seconde e quinte della scuola primaria. Fase di Check - Monitoraggio e risultati Descrivere il sistema e le modalità con cui si intende monitorare l'andamento del progetto, in modo da far si che proceda secondo quanto stabilito, individuando gli eventuali problemi o potenzialità relativi a singole azioni/ attività o a progetto nel suo complesso. I presidenti delle interclassi di seconda e quinta, attraverso incontri con il Gruppo di Miglioramento, analizzeranno i risultati delle valutazioni degli alunni relativamente alle discipline Italiano e Matematica allo scopo di individuare eventuali criticità al fine di stabilire insieme alle insegnanti di classe, interventi finalizzati alla modifica o al proseguo del progetto. Definire in particolare: 1. Indicatori temporali del monitoraggio Il monitoraggio sarà effettuato bimestralmente. 2. Rapporto tra gli obiettivi programmati e raggiunti: La somministrazione di test INVALSI permetterà ai docenti di verificare l'andamento delle singole azioni. Oltre alle competenze logico matematiche e linguistiche, verrà monitorato anche l'impegno scolastico del singolo alunno. I risultati delle osservazioni sistematiche saranno registrati su tabelle specifiche elaborate dai docenti di classe insieme al gruppo di miglioramento. Fase di ACT - Riesame e miglioramento Descrivere le modalità con cui si intende intervenire con iniziative correttive e/o miglioramento, nel caso in cui la fase di Check abbia evidenziato problemi o la necessità di miglioramento. Le osservazioni sistematiche e il monitoraggio dei risultati nell'acquisizione delle competenze, permetterà ai docenti coinvolti nel progetto di apportare eventuali azioni di miglioramento. Titolo del Progetto: " LA DIVERSITA’ COME RISORSA" Responsabile del progetto: INS. BIVONA CLAUDIA Tempi di attuazione del Progetto : 2016/2019 Risorse umane impegnate:insegnati di classe. Insegnanti di sostegno, mediatori culturali, Comune, ASL, USP, Associazione Italiana Dislessia. Fase Plan - Descrizione del progetto e pianificazione 1. Motivazione Del Progetto: Il progetto intende promuovere il benessere, l'apprendimento e lo sviluppo personale di tutti gli alunni attraverso un'accurata pianificazione degli interventi, un'azione sinergica di tutte le risorse disponibili all'interno della comunità scolastica e del territorio, l'adozione, come scelta metodologica, della didattica inclusiva, metodologia che pone alla base dell'azione educativa didattica, la valorizzazione e l'utilizzo pratico di tutte le differenze presenti nella classe, nella scuola e nel territorio per potenziare la crescita del gruppo e dei singoli che lo compongono. 2. Definizione degli obiettivi: 1. Migliorare i processi di integrazione culturale. 2. Favorire l'alfabetizzazione emotiva degli alunni. 3. Potenziare l'autostima, l'autoregolazione e la motivazione all'apprendimento rendendolo più attraente. 4. Valorizzare tutte le differenze presenti in classe tenendo conto delle attitudini, delle abilità e delle conoscenze possedete dagli alunni. 5. Migliorare i livelli di apprendimento rispetto alla situazione di partenza. Fase Do - Diffusione e realizzazione 1. Definizione delle modalità di attuazione del progetto: Il progetto è rivolto sia agli alunni BES che agli alunni stranieri. Il progetto di miglioramento interviene sul processo dell'accoglienza, sulla didattica e sull'insegnamento attraverso un lavoro di equipe per condividere conoscenze relative ai modelli pedagogici e didattici relativi alla normativa vigente. Il progetto intende utilizzare tutte le risorse del territorio :ASP, Ass. Italiana Dislessici, Assoc. Famiglie ADHD, Centri di riabilitazione, mediatori linguistici, famiglie, come supporto all'attività della scuola intervenendo sulle procedure documentali che si agganciano ai processi dell'istituzione stessa. Il progetto si articola in più fasi. 1. Conoscenza del contesto socio culturale di provenienza dell'alunno per analizzare e affrontare le forme di svantaggio degli alunni. 2. Identificazione dei livelli di partenza, capacità di apprendimento, stili di apprendimento. 3. Formulazione di un questionario che aiuti l'insegnante nell'osservazione dei bisogni dell'alunno. 4. Formulazione di un P.D.P.. 5. Formulazione da parte degli insegnanti di unità di apprendimento e percorsi relativi ai bisogni educativi in piccoli gruppi e classi aperte. 6. Accoglienza degli alunni in contesti didattici laboratori (laboratori informatici, biblioteca, cineforum) ali che permettono di offrire strategie di insegnamento diversificate. 7. Partecipazione a progetti di particolare spessore educativo (Amico Libro) e attività musicali e sportive. 8. Valutazione dei risultati (interesse degli alunni, incidenza delle strategie didattiche adottate,)con azioni periodiche di verifica 9 per la revisione di eventuali punti di criticità e/o di bisogni emersi: Diffusione dei risultati raggiunti all'interno degli Organi Collegiali. 9. Valutazione dell'efficienza e dell'efficacia delle azioni condotte da soggetti esterni all'Istituzione scolastica (mediatori linguistici, Centri riabilitativi, Associazioni…). 2. Tempi di attuazione del progetto: La durata del progetto è triennale per poter permettere una continuità educativa e procedurale di tutte le iniziative condotte e dei rapporti intrattenuti. 3. Destinatari del progetto: Tutti gli alunni della scuola che hanno evidenziato disturbi evolutivi speciali, bisogni specifici di apprendimento manifestando problematiche di natura socio-economico, linguistica,culturale, relazionale o sia stati identificati come diversamente abili. Fase di Check - Monitoraggio e risultati Descrivere il sistema e le modalità con cui si intende monitorare l'andamento del progetto, in modo da far si che proceda secondo quanto stabilito, individuando gli eventuali problemi o potenzialità relativi a singole azioni/ attività o a progetto nel suo complesso. Definire in particolare: 1. Indicatori temporali del monitoraggio: Il monitoraggio sarà eseguito bimestralmente. 2. Rapporto tra gli obiettivi programmati e raggiunti: Il progetto sarà monitorato in tutte le sue fasi al fine di verificare l'andamento delle singole azioni. Gli indicatori di valutazione previsti sono l'efficacia e l'efficienza degli interventi effettuati e la valutazione quadrimestrale sia dal punto di vista del raggiungimento degli obiettivi di apprendimento previsti, ma anche dal grado di motivazione, la frequenza scolastica, la partecipazione, l'interesse, il benessere e lo sviluppo personale degli alunni. Fase di ACT - Riesame e miglioramento Descrivere le modalità con cui si intende intervenire con iniziative correttive e/o miglioramento, nel caso in cui la fase di Check abbia evidenziato problemi o la necessità di miglioramento. Il monitoraggio svolto in itinere sarà utile per apportare eventuali revisioni delle fasi progettuali con azioni di miglioramento. Gli incontri con il Gruppo di Miglioramento serviranno a monitorare il coinvolgimento non solo degli insegnanti coinvolti ma anche dei soggetti esterni per valutare la qualità del loro supporto ed eventualmente rivedere l'approccio adottato. A conclusione dell'anno scolastico, valutati gli esisti complessivi del progetto, si potranno formulare nuove proposte per l'anno successivo che includano proposte di modifica e/o di miglioramento ulteriore, inoltre verrà somministrato un questionario di gradimento. 10 ANALISI DEL CONTESTO SOCIO-CULTURALE L'utenza della Scuola è divenuta, nel tempo, sempre più composita ed eterogenea, sia per la crescente presenza di alunni stranieri che per la varietà del profilo socio-economico e culturale, dove si osserva una maggioranza di bambini provenienti da famiglie del ceto medio (impiegati, commercianti, piccoli imprenditori) variamente distribuita nelle classi e sezioni della Scuola accanto a bambini di estrazione medio-alta (in larga parte figli di professionisti) e medio-bassa (figli di sottoccupati e disoccupati). Inoltre, si registrano iscrizioni di alunni che non risiedono nei quartieri di appartenenza dei plessi di scuola dell’infanzia e primaria. Generalmente le famiglie mostrano una buona presa di coscienza dei problemi legati alla scuola dei propri figli, partecipando assiduamente agli incontri con i docenti (salvo alcuni casi in cui è la scuola a dover sollecitare tale partecipazione) e interagendo con i Consigli d'interclasse e intersezione; non mancano, però, atteggiamenti di delega. L’analisi del contesto socio-culturale ha consentito alla scuola di individuare particolari esigenze formative che riguardano il miglioramento del livello culturale, la necessità dell’ alfabetizzazione informatica, la valorizzazione dei diversamente abili, un’ attenzione maggiore nei confronti della multiculturalità, l’organizzazione di attività extrascolastiche per sopperire la mancanza di spazi pubblici alternativi alla scuola e scongiurare la dispersione scolastica, la necessità di un maggiore coinvolgimento delle famiglie nel percorso educativo. Nel corrente anno scolastico, la scuola, ha predisposto il PIANO DI MIGLIORAMENTO (PdM) per far fronte alle aree di criticità riscontrate nella compilazione del R.A.V. e progetti che arricchiscono l’offerta formativa attraverso la realizzazione di interventi di formazione, educazione e istruzione, l’uso di strategie comunicativorelazionali, le attività organizzate con e nell’extrascuola, la valorizzazione delle competenze e delle eccellenze, l’uso di laboratori di informatica e scientifico, di comunicazione multimediale e di metodologia alfamediale, l’organizzazione di attività e di eventi con il coinvolgimento diretto delle famiglie. TERRITORIO – IDENTITA’ IL TERRITORIO E’ INTESO COME SPAZIO ALL’INTERNO DEL QUALE CI SI RICONOSCE IN LUOGHI E SIMBOLI, SI PRENDE COSCIENZA DELLA PROPRIA STORIA E SI E’ STIMOLATI A PROGETTARE IL FUTURO. ANALISI DEL CONTESTO TERRITORIALE SOCIALE CULTURALE DEI QUARTIERI TRAPANESI: RISORSE • • • • • • BELLEZZA DEL PAESAGGIO RICCHEZZA DI MONUMENTI UFFICI PUBBLICI PARROCCHIE E ASSOCIAZIONI PALAZZETTO DELLO SPORT PORTO COMMERCIALE PESCHERECCIO E TURISTICO • CANTIERI NAVALI • SALINE CENTRO STORICO - SAN LORENZO - SAN PIETRO - SAN NICOLA - SAN FRANCESCO D’ASSISI PROBLEMI • INQUINAMENTO • SPOPOLAMENTO • DEGRADO URBANISTICO • DISOCCUPAZIONE • SCOMPARSA DI ALCUNE ATTIVITA’ ARTIGIANALI • MANCANZA DI VERDE PUBBLICO • NON SUFFICIENTI AREE DI PARCHEGGIO • STRUTTURE SPORTIVE NON SUFFICIENTI 11 CONTESTO SCOLASTICO La scuola “Leonardo da Vinci”, sede centrale del I Circolo Didattico di Trapani, si trova in via San Pietro n. 54, nel quartiere San Pietro, nel centro storico della Città ed è anche sede della Direzione Didattica, infatti ospita l’ufficio di Dirigenza e gli uffici di Segreteria. Le scelte culturali ed educative che caratterizzano la progettualità del I Circolo Didattico, hanno radici profonde e si basano su un patrimonio pedagogico e didattico che la scuola ha accumulato nel corso della sua storia, passata e recente. Il I Circolo Didattico “Leonardo da Vinci” è composto dai seguenti Plessi: - “Leonardo da Vinci” - Via San Pietro, 54 Il plesso, sede della Direzione Didattica e degli uffici di Segreteria, ospita n. 2 sezioni eterogenee di Scuola dell’infanzia, di cui n. 1 ad indirizzo Montessori e n. 10 classi di Scuola primaria. Nel plesso sono presenti: n. 1 aula magna, n.1 laboratorio scientifico-tecnologico, n.1 laboratorio linguisticomultimediale, n. 1 laboratorio funzionale, n. 1 palestra e n. 1 biblioteca. - “Giovanni Verga” - Via Libertà 10 Il plesso ospita n. 2 sezioni eterogenee di Scuola dell’infanzia e n. 8 classi di Scuola primaria. Nel plesso sono presenti n. 2 sale mensa e n. 1 biblioteca. - “San F.sco d’Assisi” - Via San Francesco Il plesso ospita n. 3 classi di Scuola primaria. Nel plesso sono presenti: n. 1 biblioteca, n. 1 laboratorio d’informatica, n. 1 laboratorio musicale, n. 1 palestra e n. 1 sala mensa. - “Duca d’Aosta” - Viale Duca d’Aosta Il plesso ospita n. 2 sezioni eterogenee di Scuola dell’infanzia e n. 5 classi di Scuola primaria. Nel plesso sono presenti: n. 1 palestra, n. 1 laboratorio multimediale (FESR), n. 1 laboratorio audiovisivo con biblioteca e n. 1 laboratorio alunni H (FESR). - “Don Bosco” - Via Mazzini Il plesso ospita n. 2 sezioni eterogenee di Scuola dell’infanzia ed è dotato di giardino. - “Ascanio” - P.le Ilio Il plesso ospita n. 3 sezioni omogenee di Scuola dell’infanzia. Nel plesso è presente n. 1 sala mensa. 12 ORGANIGRAMMA E FUNZIONIGRAMMA FIDUCIARI Dirigente Scolastico Collab. con Delega alla Firma 2° Collaboratore D.S.G.A. Prof.ssa Lentini Silvana Rosa Maria Ins. Marascia Domenica Ins. Pace Mirella Buffa Josephine Plesso L. da Vinci Plesso S. F.sco d’Assisi Plesso Duca d’Aosta Plesso G. Verga Plesso Don Bosco Plesso Ascanio Ins. Grimaudo Maria Ins. Pace Mirella Ins. Bivona Claudia Ins. Marascia Domenica Ins. Rizzuto Emma Elisa Ins. Navetta Antonina FUNZIONI STRUMENTALI Gestione P.O.F. Area Sostegno Lavoro Docenti Area Sostegno Lavoro Studenti Area Rapporti Interistituzionali Area Tecnologica Ins. Bommarito Rita A. Ins. Grimaudo Maria Ins. Tipa Adriana Ins. Panfalone Giuseppina Ins. Meo Antonino PRESIDENTI DI CONSIGLI INTERSEZIONE E INTERCLASSE Sc. Infanzia Ins. Minaudo F. Classe 1ª Ins. Panfalone G. Classe 2ª Ins. Pace M. Classe 3ª Ins. Bivona C. Classe 4ª Ins. La Luce S. RISORSE UMANE DOCENTI Docenti Sc. Infanzia 23 Docenti Sc. Primaria 61 Docenti Sostegno Sc. Infanzia 4 Docenti Sc. Primaria 13 Ass.ti Amm.vi 4 D.S.G.A. Collab. Scolastici 1 10 ALUNNI Alunni Sc. Infanzia 229 Alunni Sc. Primaria 327 Alunni Stranieri Sc. Infanzia 13 Alunni Stranieri Sc. Primaria 33 Alunni Diversamente Abili Sc. Infanzia 7 Alunni Diversamente Abili Sc. Primaria 17 13 DATI STATISTICI ALUNNI TOTALE ALUNNI N. 670 Sezioni Scuola Infanzia N. 11 Classi Scuola Primaria N. 26 ALUNNI DELLA SCUOLA INFANZIA PRESENTI NEL CIRCOLO TOTALE ALUNNI MASCHI FEMMINE BES NON CERTIFICATI HANDICAP NASCITA ESTERO CITTADINANZA STRANIERA NIGERIANA 1 RUMENA 1 7 229 121 108 5 (5EH, 2DH) BELGIO 1 MAROCCHINA YUGOSLAVA TUNISINA CINESE TOTALE 4 3 4 1 14 ALUNNI DELLA SCUOLA PRIMARIA PRESENTI NEL CIRCOLO TOTALE ALUNNI MASCHI FEMMINE BES CERTIFICATI HANDICAP 1 441 222 17 219 NASCITA ESTERO ROMANIA TUNISIA SERBA PANAMA COSTA D'AVORIO SRI LANKA (16EH – 1DH) BES NON CERTIFICATI 32 CITTADINANZA STRANIERA 2 2 2 1 1 1 SERBA RUMENA YUGOSLAVA MAROCCHINA CINGALESE KOSOVARA PANAMEGNA MACEDONE TUNISINA IVORIANA CINESE TOTALE 11 3 7 1 1 1 1 2 4 1 1 33 INTEGRAZIONE DEI DISABILI E DEGLI STRANIERI - DATI STATISTICI Su 26 classi di Scuola Primaria 12 classi accolgono alunni diversamente abili Su 11 Sezioni di Scuola dell’Infanzia 6 sezioni accolgono alunni diversamente abili N. 13 Docenti di Sostegno Sc. Primaria N. 4 Docenti di Sostegno Sc. Infanzia Alunni Disabili Sc. Primaria n. 16 EH e n. 1 DH Alunni Disabili Sc. Infanzia n. 5 EH e n. 2 DH N. 33 Alunni Stranieri nella Scuola Primaria N. 14 Alunni Stranieri nella Scuola Infanzia PROVENIENZA Marocco Romania Cina Costa D'avorio Tunisia Serbia Bangladesh Kosovo Yugoslavia Panama Macedonia Nigeria Russia Sry Lanka 14 VISION La Scuola si propone di stimolare negli alunni, nel personale scolastico e nell’utenza, un atteggiamento mentale positivo, costruttivo e aperto, al fine di valorizzare le potenzialità di ciascuno, trasformandole in competenze, utili ad affrontare le sfide che la società, complessa e globalizzata, ci pone. "Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile, e all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile". Francesco d'Assisi MISSION L’educazione è libera condivisione di valori. E’ compito degli educatori vivere i valori e proporli agli alunni mediante l’applicazione di metodi e tecniche educative. Migliorare la qualità della vita mediante la condivisione dei Valori Condivisi Vita Pace Salute Amicizia Libertà Legalità Autonomia Sicurezza Autenticità Persona Comunicazione Auto ed Eterostima Creatività Cittadinanza Attiva Professionalità Memoria storica Territorialità Responsabilità Uguaglianza di opportunità Solidarietà Interculturalità Eccellenza Diversità Prosocialità Mondialità Tolleranza Ecologia Ricerca e riflessività Disciplina Favorire l’acquisizione o interiorizzazione dei Valori, mediante: Differenti modelli didattici centrati sul prodotto, sul processo, sull’oggetto mediatore. Diverse metodologie: attiva, iconica, analogica e simbolica. Varie tecniche: Planning Metodo Format Brain Painting Brain Writing Problem Posing Casestudy Strutturazione mirata di gruppi di alunni Problem Solving Circle Time 15 PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA SCUOLA PRIMARIA ORARIO SETTIMANALE DELLE LEZIONI: 5 giorni di lezione settimanali con orario scolastico antimeridiano diversificato: PLESSO LEONARDO DA VINCI: 8:16 - 13:40 PLESSO DUCA D'AOSTA: 8:16 - 13:40 PLESSO "GIOVANNI VERGA": TEMPO PROLUNGATO: dal Lunedì al Venerdì dalle 8:15 alle 13:15 (giorni dispari); dalle 8:15 alle15:15 (giorni pari)con un' offerta didattica di complessive 27 h settimanali + 2h di mensa settimanali. Classi coinvolte: 2ª A - 3ª A - 4ª B - 4ª C - 5ª A TEMPO PIENO (40 h.) per le classi1 a A- 1 a B - 4a A - (8,15-16,15) PLESSO “S. F.SCO D’ASSISI”: Tempo Pieno (40 h.) per la classe 1ª A- 2a A – 3 a A. Sono previsti rientri pomeridiani per partecipare a progetti pedagogico - didattici SCUOLA DELL’INFANZIA Plesso "Leonardo Da Vinci" Plesso "Duca D’aosta" Plesso "Don Bosco" Plesso "Ascanio" Plesso "Giovanni Verga" Dalle ore 8,30 alle ore 13,30 Dalle ore 8,20 alle ore 13,20 Dalle ore 8,20 alle ore 13,20 Dalle ore 8,00 alle ore 16,00 Dalle ore 8,00 alle ore 16,00 ASSETTO ORGANIZZATIVO SCUOLA INFANZIA Nel Circolo vi sono N. 11 Sezioni così suddivise: - N° 1 Sezione Statale ad indirizzo didattico differenziato secondo il metodo Montessori. - N° 10 Sezioni Statali ad indirizzo comune. ORARIO E MODALITA’ DI FUNZIONAMENTO La scuola propone i seguenti modelli orari: SERVIZIO MINIMO per la sola fascia antimeridiana di 25 ore settimanali in 5 giorni, dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 13.30 senza servizio mensa nei plessi: Leonardo Da Vinci. Dal lunedì al venerdì dalle ore 8.20 alle ore 13.20 senza servizio mensa nei plessi: Duca D’Aosta e Don Bosco. SERVIZIO MEDIO di 40 ore settimanali in 5 giorni, dal lunedì al venerdì dalle ore 8,00 alle ore 16,00 con servizio mensa per i plessi Ascanio e G. Verga. Tutte le sezioni adotteranno una modalità di funzionamento flessibile per sezioni aperte per cui i bambini saranno accolti e/o svolgeranno la loro giornata scolastica sia con gli insegnanti della sezione di appartenenza che con gli insegnanti di sezione diversa, ma sempre nell’ambito del proprio plesso scolastico. La scelta del modulo orario, sottoscritta al momento dell’iscrizione, si intende confermata per l’intero anno scolastico (salvo casi particolari per esigenze di famiglia subentrate successivamente all’iscrizione e/o frequenza entro il primo mese dell’inizio delle attività didattiche; o per esigenze personali del bambino/a con autocertificazione). Per chi ne fa richiesta, saranno adottate, nel primo mese di frequenza, forme flessibili di accoglienza per i bambini di primo ingresso, in considerazione dei loro ritmi di adattamento, pur nella garanzia dell’orario obbligatorio della Scuola dell’Infanzia. 16 ASSETTO ORGANIZZATIVO SCUOLA INFANZIA Plesso Scolastico Scuola Infanzia “L. Da Vinci” Sezioni Sez. A Sez. B Montessori Sez. A Scuola Infanzia “Ascanio” Sez. B Sez. C Sez. A Scuola Infanzia “Don Bosco” Sez. B Sez. A Scuola Infanzia “G.Verga” Sez. B Scuola Infanzia “Duca D’aosta” Sez. A Sez. B Docenti Ins. Minaudo Francesca Ins. Calvaruso Francesca P. Ins. Asaro Caterina Ins. Catalano Giacoma Ins. Calvaruso Francesca P. Ins. Galfano Maria Ins. Duran Caterina Ins. Calvaruso Francesca P. Ins. Lazzara Michela M. Ins. Serse Loredana Ins. Calvaruso Francesca P. Ins. Maltese Giovanna Ins. Navetta Antonina Ins. Calvaruso Francesca P. Ins. Asaro Caterina Ins. Rizzuto Emma Elisa Ins. Sugameli Maria Pia Ins. Di Vita Paola Ins. Sugameli Maria Pia Ins. Nastasi Maria Orsola Ins. Lorentino Giacomina Ins. Meo Antonino Ins. Sugameli Maria Pia Ins. Oddo Agostina Ins. Lo Piano Rametta G. Ins. Scalabrino Romina Ins. Speranza Mattia Ins. Sugameli Maria Pia Ins. Corso Crocifissa M. Ins. Agueci Margherita Ins. Calvaruso Francesca P. Ins. Corso Crocifissa M. Ins. Costanza Valentina Ins. Calvaruso Francesca P Funzioni Ins. Prevalente Ins. I.R.C. Ins. Sostegno (H.12.30) Ins. Prevalente Ins. I.R.C. Ins. Prevalente Ins. Prevalente Ins. I.R.C. Ins. Prevalente Ins. Prevalente Ins. I.R.C. Ins. Prevalente Ins. Prevalente Ins. I.R.C. Ins. Sostegno (H.12.30) Ins. Prevalente Ins. I.R.C. Ins. Prevalente Ins. I.R.C. Ins. Sostegno Psicofisico Ins. Prevalente Ins. Prevalente Ins. I.R.C. Ins. Sostegno Udito Ins. Prevalenti (12.30) Ins. Prevalenti (12.30) Ins. Prevalente Ins. I.R.C. Ins. Sostegno Ins. Prevalente Ins. I.R.C. Ins. Sostegno Ins. Prevalente Ins. I.R.C. Docente Coordinatore del Team Docenti e Responsabile di Plesso Ins. Minaudo Francesca Orario di ingresso e di uscita Dalle Ore 8.30 Alle Ore 13.30 (per 5 Giorni) Tot. Ore Sett. 25 Ins. Navetta Antonina Dalle Ore 8.00 Alle Ore 16.00 (per 5 Giorni) Tot. Ore Sett. 40 Ins. Rizzuto Emma Elisa Dalle Ore 8.20 Alle Ore 13.20 (per 5 Giorni) Tot. Ore Sett.25 Ins. Lorentino Giacomina Dalle Ore 8.00 Alle Ore 16.00 (per 5 Giorni) Tot. Ore Sett.40 Ins. Agueci Margherita Dalle Ore 8.20 Alle Ore 13.20 (per 5 Giorni) Tot. Ore Sett.25 17 ASSETTO ORGANIZZATIVO SCUOLA PRIMARIA Plesso “L. Da Vinci” Classi 1ª A 1ª B 2ª A 3ª A 3ª B 4ª A 4ª B 5ª A 5ª B 5ª C Docenti Ins. Bonura Nini’ Ins. Quirino Laura Maddalena Ins. Profera Rosa Ins. Chiaramonte Caterina Ins. Martinez Margherita Ins. Tedesco Michela Ins. Bonura Nini’ Ins. Quirino Laura Maddalena Ins. Profera Rosa Ins. Chiaramonte Caterina Ins. Martinez Margherita Funzioni/Ambiti Italiano - Storia - Geografia - Curricolo Locale Matematica - Scienze - Ed. Fisica - Tecnologia - Curricolo L. Arte e Immagine - Musica Inglese Religione Cattolica Sostegno Psico-Fisico Italiano - Storia - Geografia - Curricolo L. Matematica - Scienze - Tecnologia - Ed. Fisica - Curricolo L. Arte e Immagine - Musica Inglese Religione Cattolica Ins. Pellegrino Giuseppina Italiano - Storia - Geografia - Matematica - Arte e Immagine - Musica - Ed. Fisica - Curricolo L. Ins. Profera Rosa Ins. Chiaramonte Caterina Ins. Martinez Margherita Ins. Anguzza Maria Ins. Profera Rosa Ins. Grimaudo Maria Ins. Martinez Margherita Ins. Dioguardi Paola Ins. Profera Rosa Ins. Chiaramonte Caterina Ins. Martinez Margherita Ins. Marascia Mimma Claudia Ins. La Luce Silvana Ins. Profera Rosa Ins. Martinez Margherita Ins. Marascia Mimma Claudia Ins. La Luce Silvana Ins. Profera Rosa Ins. Chiaramonte Caterina Ins. Martinez Margherita Ins. Novara Giacoma Ins. Civita Leonarda Ins. Ancona Fortunata Ins. Grimaudo Maria Ins. Martinez Margherita Ins. Fodera’ Adriana Ins. Tipa Adriana Ins. Novara Giacoma Ins. Civita Leonarda Ins. Ancona Fortunata Ins. Grimaudo Maria Ins. Martinez Margherita Ins. Benivegna Francesca Ins. Renda Giuseppina Ins. Novara Giacoma Ins. Civita Leonarda Ins. Ancona Fortunata Ins. Grimaudo Maria Ins. Martinez Margherita Ins. Daidone Carmela Scienze - Tecnologia Inglese Religione Cattolica Italiano - Storia - Geografia - Matematica - Scienze - Arte e Immagine - Musica - Curricolo L. Tecnologia - Ed. Fisica Inglese Religione Cattolica Italiano - Storia - Geografia - Matematica - Scienze - Arte e Immagine - Musica - Curricolo L. Tecnologia - Ed. Fisica Inglese Religione Cattolica Italiano - Storia - Inglese - Curricolo L. Geografia - Matematica - Scienze - Arte e Immagine Musica - Tecnologia - Ed. Fisica Religione Cattolica Italiano - Storia - Geografia Matematica - Scienze - Arte e Immagine - Curricolo L. Musica - Tecnologia - Ed. Fisica Inglese Religione Cattolica Italiano - Arte e Immagine - Curricolo L. Geografia - Matematica - Ed. Fisica - Curricolo L. Storia - Scienze - Musica - Tecnologia Inglese Religione Cattolica Sostegno Psico-Fisico Sostegno Psico-Fisico Italiano - Arte e Immagine - Curricolo L. Matematica - Ed. Fisica - Curricolo L. Storia - Geografia - Scienze - Musica - Tecnologia Inglese Religione Cattolica Sostegno Psico-Fisico Sostegno Psico-Fisico Italiano - Geografia - Arte e Immagine - Curricolo L. Matematica - Ed. Fisica - Curricolo L. Storia - Scienze - Musica - Tecnologia Inglese Religione Cattolica Sostegno Psico-Fisico 18 Plesso “S. Francesco D’assisi” Tempo Pieno Classi 1ª A 2ª A 3ª A Docenti Ins. Bommarito Rita Antonina Ins. Perricone Piera Maria A. Ins. Chiaramonte Caterina Ins. Meo Vincenza Ins. Pace Mirella Ins. Piazza Carmela Maria Ins. Zimmardi Filippa Ins. La Barbera Francesca Ins. Chiaramonte Caterina Ins. Martinez Margherita Ins. D’angelo Laura Funzioni/Ambiti Italiano - Matematica - Scienze - Curricolo L. Storia - Geografia - Tecnologia - Arte e Immagine - Musica - Ed. Fisica - Curricolo L. Inglese Religione Cattolica Italiano - Inglese - Storia - Arte e Immagine - Musica - Ed. Fisica - Curricolo L. Matematica - Scienze - Geografia - Tecnologia - Religione Cattolica - Curricolo L. Italiano - Storia - Musica - Arte e Immagine - Ed. Fisica - Curricolo L. Matematica - Scienze - Geografia - Tecnologia - Curricolo L. Inglese Religione Cattolica Sostegno Psico-Fisico Plesso “Duca d’Aosta” Classi Docenti Ins. Gattuso Carolina Ins. Mangione Maria Anna G. Ins. Marrone Carmela Ins. Daidone Claudia Italiano - Storia - Geografia - Scienze - Arte e Immagine - Ed. Fisica Musica - Tecnologia Curricolo L. - Studio del Territorio Matematica - Curricolo L. Inglese Religione Cattolica Italiano - Storia - Geografia - Scienze - Musica - Arte e Immagine - Ed. Fisica - Curricolo L. Studio del Territorio Matematica - Tecnologia - Curricolo L. Inglese Religione Cattolica Sostegno Psico-Fisico Ins. Bivona Claudia Italiano - Storia - Geografia - Musica - Arte e Immagine - Ed. Fisica - Tecnologia - Curricolo L. Ins. Gattuso Carolina Ins. Grimaudo Maria Ins. Marrone Carmela Matematica - Scienze - Curricolo L. Inglese Religione Cattolica Italiano - Storia - Geografia - Matematica - Scienze - Arte e Immagine - Ed. Fisica - Musica Tecnologia - Curricolo L. - Studio del Territorio Inglese Religione Cattolica Sostegno Psico-Fisico Sostegno Psico-Fisico Italiano - Storia - Geografia - Matematica - Scienze - Arte e Immagine - Ed. Fisica - Musica Tecnologia - Curricolo L. - Studio del Territorio Inglese Religione Cattolica Sostegno Psico-Fisico Ins. Lombardo Angelina 1^ A Ins. Gattuso Carolina Ins. Grimaudo Maria Ins. Marrone Carmela Ins. Armata Irene Crocetta 2^ A 3^ A Ins. Polisano Francesca 4^ A Ins. Mangione Maria Anna G. Ins. Marrone Carmela Ins. Poliseri Caterina Ins. Daidone Claudia Ins. Manzo Rosalba 5^ A Funzioni/Ambiti Ins. Grimaudo Maria Ins. Marrone Carmela Ins. Renda Giuseppina Plesso “Giovanni Verga” Tempo Pieno Classi: 1^ A – 1^ B – 4^ A Tempo Prolungato: 2^ A – 3^ A – 4^ B – 4^ C – 5^ A Classi Docenti Ins. Panfalone Giuseppina 1^ A Ins. Fazio Lucia (Tempo Ins. Carrara Rosaria Pieno) Ins. Marrone Carmela Ins. Morici Antonella Ins. Panfalone Giuseppina 1^ B Ins. Fazio Lucia (Tempo Ins. Messina Marianna Pieno) Ins. Marrone Carmela Ins. Morici Antonella Funzioni/Ambiti Italiano - Inglese - Ed. Fisica - Curricolo Locale Italiano - Curricolo L. - Inglese Matematica - Arte e Immagine - Musica - Curricolo L. - Matematica Scienze - Storia - Geografia - Tecnologia - Studio Guidato Religione Cattolica Sostegno Psico-Fisico Matematica - Inglese - Ed. Fisica - Curricolo L. - Matematica - Curricolo Locale Inglese Italiano - Arte e Immagine - Musica - Curricolo Locale Italiano Scienze - Storia - Geografia - Tecnologia - Studio Guidato Religione Cattolica Sostegno Psico-Fisico 19 Ins. Ravazza Maria Ins. Surdo Maria Carmela 2^ A Ins. Scarlata Caterina Ins. Mangione Maria Anna G. Ins. Marrone Carmela Ins. Aleo Mirella Ins. Alestra Giuseppina 3^ A Ins. Sugameli Maria Pia Ins. Corso Vitalba Ins. Marascia Domenica Ins. Domingo Angela Patrizia 4^ A Ins. Cernigliaro Matilde (Tempo Ins. Azzaro Maria Teresa Pieno) Ins. Mangione Maria Anna G. Ins. Marrone Carmela Ins. D’angelo Vincenza Ambra 4^ B 4^ C 5^ A Italiano - Storia - Geografia - Curricolo L. Matematica - Scienze - Curricolo L. Tecnologia - Musica - Arte e Immagine - Ed. Fisica - Attivita’ Alt. R.C. Inglese Religione Cattolica Italiano - Storia - Geografia - Arte e Immagine - Musica - Tecnologia - Ed. Fisica - Curricolo L. Matematica - Scienze - Inglese - Curricolo L. Religione Cattolica Sostegno Udito Italiano - Curricolo L. Matematica - Curricolo L. Scienze - Tecnologia - Studio Guidato Storia - Geografia - Musica - Arte e Immagine - Ed. Fisica - Studio Guidato Inglese Religione Cattolica Sostegno Psico-Fisico Ins. Marascia Domenica Italiano - Curricolo L. Ins. Domingo Angela Patrizia Ins. Iracani Daniela Maria Ins. Azzaro Maria Teresa Ins. Mangione Maria Anna G. Ins. Sugameli Maria Pia Ins. D’angelo Laura Matematica - Curricolo L. Storia - Geografia - Scienze - Tecnologia - Ed. Fisica Musica - Arte e Immagine Inglese Religione Cattolica Sostegno Psico-Fisico Ins. Marascia Domenica Italiano - Curricolo L. Ins. Domingo Angela Patrizia Ins. Iracani Daniela Maria Ins. Cernigliaro Matilde Ins. Mangione Maria Anna G. Ins. Marrone Carmela Matematica - Curricolo L. Storia - Geografia - Scienze - Ed. Fisica - Tecnologia Musica - Arte e Immagine Inglese Religione Cattolica Ins. Ravazza Maria Italiano - Storia - Curricolo L. Ins. Surdo Maria Carmela Ins. Scarlata Caterina Ins. Mangione Maria Anna G. Ins. Marrone Carmela Ins. Mogliacci Maria Rosa Ins. Morici Antonella Geografia - Matematica - Scienze - Curricolo L. Arte e Immagine - Ed. Fisica - Musica - Tecnologia Inglese Religione Cattolica Sostegno Psico-Fisico Sostegno Psico-Fisico 20 CURRICOLO VERTICALE ai sensi delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo e del D.P.R. 1/02/2010 MOTIVAZIONI PER L’ELABORAZIONE DI UN CURRICOLO VERTICALE Particolare attenzione viene dedicata dalla nostra scuola, alla costruzione del curricolo verticale attraverso l’individuazione delle competenze e degli indicatori del percorso di apprendimento disciplinare nell’arco di tutto il primo ciclo dell’istruzione. Il curricolo verticale ha lo scopo di: • Evitare le frammentazioni, segmentazioni, la ripetitività del sapere e tracciare un percorso formativo unitario. • Costruire una “positiva” comunicazione tra gli ordini di scuola. • Consentire un clima di benessere psico-fisico che è alla base di ogni condizione di apprendimento e favorisce la libera espressione delle proprie emozioni e delle abilità cognitive e comunicative. FINALITA’ DEL CURRICOLO VERTICALE • • • • • Assicurare un percorso graduale di crescita globale. Consentire l’acquisizione di competenze, abilità, conoscenze adeguati alle potenzialità di ciascun Alunno. Realizzare le finalità dell’uomo e del cittadino. Orientare nella continuità. Favorire la realizzazione del proprio “progetto di vita”. ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA I tempi annuali dei Campi di esperienza su cui applicare l’eventuale compensazione positiva o negativa sono i seguenti: • • Sezioni funzionanti per 25 ore settimanali: ad ogni Campo di esperienza è attribuita una quota annuale di 165 ore. Sezioni funzionanti per 40 ore settimanali: ad ogni Campo di esperienza si attribuisce un monte ore annuale di 280 ore. La compensazione negativa viene applicata al Campo di esperienza maggiormente affine. ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO NELLA SCUOLA PRIMARIA DISCIPLINE ITALIANO INGLESE STORIA GEOGRAFIA MATEMATICA SCIENZE TECNOLOGIA MUSICA ARTE E IMMAGINA EDUCAZIONE FISICA RELIGIONE CATTOLICA CITTADINANZA E COSTITUZIONE L’educazione alla Cittadinanza viene promossa attraverso esperienze significative che consentano di apprendere il concreto prendersi cura di sé stessi, degli altri e dell’ambiente e che favoriscano forme di cooperazione, di solidarietà e la prima conoscenza della Costituzione della Repubblica. 21 CURRICOLO VERTICALE La conoscenza del mondo I discorsi e le parole Immagini suoni colori Il corpo e il movimento Matematica Arte e immagine Italiano Scienze Inglese Tecnologia Educazione fisica Musica ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO In riferimento alla Indicazioni Nazionali per il Curricolo, vengono definiti i contenuti di conoscenze e abilità, per il raggiungimento dei traguardi di sviluppo delle competenze al termine del primo ciclo d’istruzione. CITTADINANZA E COSTITUZIONE 22 I T A L I A N O COMUNICAZIONE: ASCOLTARE – PARLARE -LEGGERE - SCRIVERE Competenza finale: Ascoltare cogliendo il senso delle conversazioni, delle discussioni, delle informazioni, comunicare usando messaggi semplici ma chiari usando vari tipi di registro, esprimere chiaramente idee e opinioni, interpretare diverse tipologie di testi, produrre testi autonomamente in forma orale e scritta, strutturandoli in modo corretto nell'ortografia. Competenze Abilità Conoscenze Scuola Infanzia: ASCOLTARE ASCOLTARE Prestare attenzione per tempi sufficienti a Elementi della comunicazione funzionale I discorsi e le parole. Ascoltare, comprendere, cogliere comprendere un’informazione o istruzioni. quotidiana. Ascoltare l’insegnante che parla e/o legge. informazioni e comunicare in modo chiaro e corretto. Ascoltare gli interventi dei compagni durante una conversazione. PARLARE PARLARE Esprimersi in modo corretto, anche dal Corretta pronuncia dei fonemi. punto di vista fonologico. Regole di base per intervenire Rispondere in modo coerente a semplici correttamente in una conversazione. domande poste da interlocutori diversi e di Caratteristiche di base di semplici diversa età. comunicazioni orali, finalizzate alla Utilizzare la comunicazione orale in modo narrazione di esperienze personali ed adeguato per esprimere i propri bisogni, all’espressione delle proprie necessità. raccontare esperienze personali, raccontare eventi noti, porre domande. Scuola Primaria: Comprendere il significato di una comunicazione orale. Esprimersi oralmente e per iscritto in modo corretto e pertinente all’argomento proposto. ASCOLTARE Mantenere l’attenzione per tempi prolungati. Cogliere lo scopo e l’argomento di messaggi comunicativi di vario genere. Cogliere in una conversazione le posizioni espresse da altri. Comprendere consegne ed istruzioni. PARLARE Esprimersi correttamente e in modo adeguato alle diverse situazioni comunicative. Porre domande pertinenti per ottenere chiarimenti e/o approfondimenti. Riferire in modo chiaro gli argomenti di studio, esporre le proprie esperienze ed idee. SCRIVERE Esprimere per iscritto esperienze, emozioni, stati d’animo. Produrre racconti scritti di esperienze personali. Produrre testi corretti dal punto di vista ortografico, morfo-sintattico, lessicale. ASCOLTARE Regole per un corretto intervento orale. Tecniche di base per selezionare le informazioni principali di una comunicazione orale e per individuarne lo scopo. PARLARE Regole della comunicazione orale per raccontare, riferire, esporre. Registri linguistici relativi al parlato. Caratteristiche strutturali dei testi orali: espositivi, narrativi, descrittivi. SCRIVERE Produzione di semplici testi organici, coerenti e corretti. Rielaborazione di testi, utilizzando modalità e tecniche diverse. I N G L E S E Competenza finale: Avvalersi della lingua straniera per scopi comunicativi ed operativi Competenze Abilità Scuola Infanzia: ASCOLTARE Scoprire codici linguistici diversi. I discorsi e le parole. Comprendere semplici messaggi e PARLARE comunicare in modo chiaro e corretto. Potenziare le abilità linguistiche attraverso l’utilizzo pratico, in situazioni diverse, della lingua inglese. Scuola Primaria: ASCOLTARE Comprendere frasi ed espressioni di uso Ascoltare e cogliere il senso di un breve frequente relative a scambi comunicativi, messaggio. a contenuti multimediali, alla lettura di PARLARE testi. Intervenire ed interagire in scambi dialogici rispondendo e ponendo domande. LEGGERE Leggere e cogliere il messaggio globale di semplici situazioni comunicative. Conoscenze Discriminare i suoni della lingua inglese. Lessico e procedure relative alla vita quotidiana. Principali strutture linguistiche della lingua acquisite. Lessico e funzioni linguistiche relative al proprio vissuto. Semplici espressioni riguardanti sé stessi altre persone ed ambienti. Brevi scambi dialogici su strutture note. 23 SCRIVERE Scrivere semplici dialoghi riferiti a se stessi, alla propria famiglia. Riconoscere le caratteristiche significative di alcuni aspetti della cultura inglese. Principali tradizioni, festività e caratteristiche culturali del paese. S T O R I A Competenza finale 1: Conoscere gli eventi che hanno caratterizzato la storia ed esporli in modo chiaro, collocandoli correttamente in un quadro spazio-temporale, sviluppando la curiosità per la conoscenza del passato. Competenze Abilità Conoscenze Ordinare in successione fatti ed Indicatori temporali: prima, dopo, poi, Scuola Infanzia: avvenimenti. contemporaneamente. La conoscenza del mondo Sapersi orientare sulla linea del tempo e saper collocare gli avvenimenti personali secondo gli indicatori temporali. Ordinare e collocare cronologicamente Carte storico-geografiche. Scuola Primaria Sapersi orientare sulla linea del tempo e fatti ed avvenimenti relativi a un'epoca e/o saper collocare avvenimenti personali ed ad una civiltà. eventi relativi alla storia della terra e Individuare fatti ed eventi storici dell'uomo, utilizzando i diversi sistemi utilizzando la periodizzazione cronologici. convenzionale. Competenza finale 2: Compiere confronti tra epoche e civiltà storiche, cogliere con consapevolezza cause ed effetti, differenze ed analogie per comprendere culture diverse e comprendere i problemi complessi del mondo contemporaneo. Identificare i cambiamenti prodotti dal Nascita, crescita, invecchiamento, Scuola Infanzia: passare del tempo. cambiamenti fisici nelle persone e negli La conoscenza del mondo. Ottenere informazioni dalle varie fonti. Percepire l’appartenenza alla propria animali. Riconoscere i più importanti segni della comunità. Cambiamenti di stato nelle cose. propria cultura e del territorio. Conoscere i simboli della propria cultura. Individuare cause e conseguenze di fatti ed Greci, Macedoni, Popoli italici, Etruschi, Scuola Primaria Rappresentare e classificare i vari eventi storici. Romani. documenti o le fonti ricavando le Individuare i bisogni e le soluzioni date informazioni necessarie per effettuare dall'uomo nelle diverse epoche storiche. Classificare fonti storiche, ordinarle confronti tra i diversi quadri storicosociali comprendendo e ricostruendo cronologicamente e ricavarne eventi e trasformazioni storiche. informazioni. Competenza finale 3: Conoscere, comprendere ed utilizzare il linguaggio specifico della storia, le diverse fonti e gli strumenti della ricerca e dello studio storico per ricostruire il passato e riflettere sul presente. Raccontare di sé attraverso disegni, giochi Gli indicatori temporali. Scuola Infanzia: motori, drammatizzazioni, gioco di ruoli. Il sé e l’altro La conoscenza del mondo Parlare del proprio vissuto. Schematizzare un contenuto storico Testi di carattere storico e sociale riferiti Scuola Primaria Sviluppare gradualmente le capacità di seguendo una traccia e saperlo a fonti diverse. studio acquisendo conoscenze da varie verbalizzare utilizzando il linguaggio Lessico specifico della disciplina. fonti (Web, Televisione, testi, ecc.) specifico. servendosi delle tecniche di Acquisire termini nuovi arricchendo il memorizzazione, esponendo i diversi lessico specifico della disciplina, argomenti con terminologia specifica. rielaborare ed esporre, anche attraverso l'uso di strumenti multimediali. G E O G R A F I A Competenza finale 1: Esaminare gli ambienti geografici utilizzando le conoscenze acquisite per orientarsi con sicurezza, comprendere la realtà circostante e comunicare le conoscenze acquisite. Competenze Abilità Conoscenze Riconoscere la propria posizione e quella Gli indicatori topologici. Scuola Infanzia: degli altri e degli oggetti nello spazio Il corpo e il movimento vissuto rispetto ad uno o più punti di La conoscenza del mondo Orientarsi nello spazio circostante riferimento. utilizzando i punti di riferimento. Orientarsi nello spazio fisico e geografico. I punti cardinali. Scuola Primaria Orientarsi nello spazio geografico Localizzare le regioni italiane, indicare la Le rappresentazioni grafiche di mappe e posizione dell'Italia nell'Europa e nel cartine. utilizzando i punti di riferimento topologici e la strumentazione adeguata. mondo. Competenza finale n. 2: Capire gli aspetti che legano l'uomo all'ambiente e al proprio territorio effettuando confronti tra le diverse tipologie geografiche. 24 Scuola Infanzia: Il corpo e il movimento La conoscenza del mondo Esplorare ambienti diversi legati al proprio vissuto. Scuola Primaria Leggere e interpretare mappe e carte geografiche di vario genere, localizzando gli ambienti geografici e classificando i diversi paesaggi fisici, cogliendone gli elementi antropici ed il legame tra economia e territorio. Sapersi muovere nello spazio circostante. Scuola Primaria Sviluppare le capacità di studio in maniera graduale ricavando informazioni dai testi ed esponendo i vari argomenti con la terminologia specifica della disciplina. Leggere e rappresentare carte geografiche. Riferire con linguaggio specifico della disciplina le informazioni desunte da testi geografici. La sezione di scuola dell’infanzia. Gli spazi della scuola. Individuare la distribuzione degli elementi Risorse ambientali e attività economiche fisici ed antropici sul territorio dell’Italia. del territorio italiano. Analizzare effetti positivi e negativi degli Influenza degli elementi fisici sulle attività dell’uomo. interventi e delle attività umane sull'ambiente e riflettere sulle modalità di intervento dell'uomo per garantirne il rispetto, la salvaguardia e la valorizzazione. Competenza finale n. 3: Capire ed usare in maniera appropriato il linguaggio geografico, utilizzando le rappresentazioni dello spazio geografico come strumenti propri della disciplina (mappe, cartine, carte geografiche, immagini, tabelle,grafici, foto, filmati, documentari...) per leggere ed interpretare il territorio e le sue caratteristiche. Denominare e rappresentare, con tecniche Paesaggi di città, campagna, mare, Scuola Infanzia: e materiali diversi i vari ambienti collina, montagna … La conoscenza del mondo Riconoscere i vari ambienti. conosciuti. M A T E M A T I C A Competenza finale: Utilizzare gli algoritmi del calcolo matematico. Competenze Abilità Osservare, riconoscere, confrontare Scuola Infanzia: piccole quantità. La conoscenza del mondo A partire da situazioni concrete Discriminare, ordinare, seriare, confrontare, valutare e riconoscere classificare, raggruppare secondo criteri piccole quantità utilizzando semplici dati. simboli. Scoprire, riconoscere, operare con semplici forme geometriche. Riconoscere e riprodurre numeri e altri simboli convenzionali. Leggere e scrivere in cifre e in lettere Scuola Primaria Riconoscere grandezze numeriche e numeri naturali consolidando la utilizzare con sicurezza tecniche e consapevolezza del valore posizionale dei procedure di calcolo mentale e scritto. numeri. Operare confronti e ordinamenti. Comprendere il significato logicooperativo di numeri appartenenti ai diversi insiemi numerici. Rappresentare i numeri reali sulla retta. Rappresentare i numeri in forma polinomiale. Riconoscere e costruire relazioni tra i numeri naturali (multipli, divisori, numeri primi...). Scomporre numeri naturali in numeri primi. Confrontare e ordinare le frazioni. Calcolare la frazione di un numero. Calcolare un numero conoscendo il valore di una sua frazione. Calcolare la percentuale di un numero. Leggere e scrivere in cifre e in lettere i numeri decimali, consolidando la consapevolezza del valore posizionale. Operare confronti e ordinamenti tra numeri decimali. Avviare procedure e strategie di calcolo Mappe concettuali, schemi, diagrammi, grafici e tabelle. Conoscenze Esperienze su quantità di oggetti che vengono confrontati (uso dei termini e simboli: di più, di meno, tanti-quanti, maggiore, minore, uguale) e conteggiati in piccole quantità. I numeri naturali oltre il milione. Relazioni tra numeri naturali. Le potenze. Le frazioni. Numeri decimali. Le quattro operazioni e le loro proprietà. Criteri di divisibilità. Rapporti, proporzioni, percentuali. Figure geometriche piane e solide. Elementi di statistica e probabilità. 25 mentale utilizzando le proprietà delle operazioni. Eseguire le quattro operazioni anche con numeri decimali, con consapevolezza del concetto e padronanza degli algoritmi. Eseguire divisioni con divisore decimale, con dividendo e divisore decimale, con resto diverso da zero alla ricerca del quoziente esatto o approssimato. Comprendere il significato di potenza e della sua operazione inversa. Saper comprendere il testo di un problema. Saper riconoscere le figure geometriche nel piano e nello spazio. Risolvere problemi utilizzando le figure geometriche. Acquisire il linguaggio specifico della matematica. S C I E N Z E Competenza finale n. 1: Osservare, analizzare e comprendere i fenomeni. Competenze Abilità Esplorare la realtà circostante. Scuola Infanzia: Manipolare la realtà osservata. La conoscenza del mondo Osservare l’ambiente circostante con l'impiego dei cinque sensi. Conoscenze I cinque sensi. Esseri viventi e non viventi. L'ecosistema del prato. Il dì e la notte. L’acqua. Il tempo meteorologico. La materia e i suoi stati. Gli ecosistemi (ambienti naturali vicini). Acqua, aria, suolo. Animali e vegetali. Il corpo umano. Osservare fatti e fenomeni della realtà circostante. Manipolare materiali per coglierne proprietà e qualità. Raccogliere dati dalle osservazioni effettuate. Utilizzare strumenti di misurazione in contesti diversi. Competenza finale n. 2: Descrivere i fenomeni utilizzando i termini specifici della disciplina. Rappresentare fatti e fenomeni con forme I cinque sensi. Scuola Infanzia: espressive grafico-pittoriche. Esseri viventi e non viventi. La conoscenza del mondo Descrivere le proprie osservazioni e le Raccontare le esperienze vissute in modo L’ecosistema del prato. esperienze effettuate utilizzando un chiaro. Il dì e la notte. linguaggio appropriato. Il tempo meteorologico. L'acqua. Rappresentare esperienze e fenomeni in La materia e i suoi stati. Scuola Primaria Descrivere le osservazioni e le molteplici modi: disegni, descrizioni orali Gli ecosistemi (ambienti naturali vicini). esperienze utilizzando un linguaggio e scritte, tabelle, diagrammi. Acqua, aria, suolo. appropriato. Animali e vegetali. Il corpo umano. Competenza finale n. 3: Selezionare le informazioni provenienti dalla realtà esterna, riconoscere e analizzare le leggi che regolano i fenomeni della natura e la vita degli esseri viventi, assumere comportamenti consapevoli e responsabili. Riconoscere se un comportamento è I cinque sensi. Scuola Infanzia: positivo o dannoso in relazione a se stessi, Esseri viventi e non viventi. La conoscenza del mondo Possedere atteggiamenti di cura del agli altri, all'ambiente di vita. L'ecosistema del prato. proprio corpo e dell'ambiente scolastico, Il dì e la notte. sociale e naturale. Il tempo meteorologico. L'acqua. Descrivere le più comuni problematiche La materia e i suoi stati. Scuola Primaria Prendersi cura del proprio corpo, avere ambientali evidenziandone gli aspetti Gli ecosistemi. rispetto e cura dell'ambiente scolastico, fondamentali. Acqua, aria, suolo. sociale e naturale utilizzando il bagaglio Riconoscere se un comportamento è Animali e vegetali. di conoscenze scientifiche acquisito. positivo o dannoso in relazione a se stessi, Il corpo umano. agli altri, all'ambiente di vita. Il metodo scientifico. Intraprendere, anche con il gruppo classe, La materia. azioni socialmente positive di salvaguardi Il corpo umano. e rispetto per l’ambiente. La riproduzione. Scuola Primaria Osservare e analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e alla vita quotidiana. 26 Il pianeta Terra. L'Universo e le sue leggi. M U S I C A Competenza finale: Utilizzare la voce, oggetti sonori e strumenti musicali in modo espressivo, ascoltando se stessi e gli altri. Competenze Competenze Competenze Scuola Infanzia : Scuola Infanzia : Scuola Infanzia : Immagini, suoni, colori Immagini, suoni, colori Immagini, suoni, colori Produrre linguaggi/messaggi espressivi Produrre linguaggi/messaggi espressivi Produrre linguaggi/messaggi espressivi con l'uso di tecniche e materiali diversi, con l'uso di tecniche e materiali diversi, con l'uso di tecniche e materiali diversi, attraverso l'uso del corpo, della voce e di attraverso l'uso del corpo, della voce e di attraverso l'uso del corpo, della voce e di vari strumenti musicali. vari strumenti musicali. vari strumenti musicali. Scuola Primaria Scuola Primaria Scuola Primaria Produrre linguaggi/messaggi espressivi Produrre linguaggi/messaggi espressivi Produrre linguaggi/messaggi espressivi con l'uso di tecniche e strumenti diversi. con l'uso di tecniche e strumenti diversi. con l'uso di tecniche e strumenti diversi. A R T E E I M M A G I N E Competenza finale:: Esprimersi e comunicare in modo creativo e personale,leggere e comprendere le immagini e le diverse creazioni artistiche, possedere una personale sensibilità estetica e un atteggiamento positivo e di rispetto verso il patrimonio. Competenze Abilità Conoscenze Utilizzare immagini e disegni per Colore primario e secondario. Scuola Infanzia : comunicare sentimenti ed emozioni. La tecnica di campitura con pastelli a Immagini, suoni, colori Distinguere colori primari, secondari. Utilizzare in modo creativo, spontaneo e/o matita e a cera. Riprodurre segni grafici complessi. guidato, le diverse tecniche espressive con La tecnica dell'acquerello, della tempera. Sperimentare diverse tecniche pittoriche diverse tipologie di materiali. e di manipolazione. Individuare le molteplici funzioni che La struttura della grammatica del Scuola Primaria Distinguere colori primari e secondari. l’immagine svolge da in punto di vista linguaggio visuale (punto, linea, colore, narrativo, informativo ed emotivo. colore primario, secondario, caldo, Distinguere colori caldi e freddi e rappresentare attraverso essi situazioni e freddo, complementare). stati d'animo. Le tecniche: tempera, cera, pastelli, pennarelli, gesso, ecc. Riprodurre segni grafici complessi. Sperimentare diverse tecniche pittoriche Le principali correnti artistiche. e di manipolazione. L’arte nei secoli e il patrimonio artistico del nostro Paese. Produrre e rielaborare in modo creativo le immagini attraverso molteplici tecniche, materiali e strumenti. T E C N O L O G I A Competenza finale: analizzare e descrivere fenomeni appartenenti alla realtà e al mondo artificiale, descrivere struttura e funzionamento di oggetti, strumenti e macchine. Competenze Abilità Conoscenze Si interessa a strumenti e macchine di Oggetti e arredi della casa, giocattoli, Scuola dell'infanzia: uso comune. utensili di vita quotidiana. La conoscenza del mondo Osservare, riconoscere oggetti, fenomeni, Sa scoprire le funzioni e possibili usi di Costruzioni. viventi. oggetti, strumenti e macchine. Vedere ed osservare oggetti e semplici Scuola, aula, casa, giocattoli, oggetti Scuola primaria Riconoscere, descrivere, progettare e strumenti. tecnologici, utensili di vita quotidiana. realizzare semplici manufatti. Riconoscere oggetti di uso comune. Stima e misura (con oggetti domestici e Distinguere i materiali e attrezzi con le di precisione). caratteristiche e le funzioni proprie. Usare Smontaggio e montaggio di oggetti di correttamente attrezzi per le costruzioni di uso comune. figure geometriche solide e piane Utilizzo sicuro di utensili. Progettare e costruire semplici modelli Segnaletica di sicurezza e simboli di rischio. seguendo le istruzioni e rispettando i fondamentali requisiti di sicurezza Sostenibilità. Spiegare, utilizzando un linguaggio specifico, il percorso di produzione di un manufatto. 27 E D U C A Z I O N E F I S I C A Competenza finale: Utilizzare gli schemi motori adattandoli alle diverse situazioni. Competenze Abilità Conoscenze Prendere coscienza del proprio corpo in Consapevolezza del sé corporeo. Scuola Infanzia: rapporto a parametri spazio-temporali Conoscenza dello spazio e dell'uso Il corpo e il movimento Rappresentare graficamente in modo rispetto a sé e agli altri. preferenziale della parte destra o sinistra completo la figura umana. Rappresentare le varie parti del corpo. del corpo. Muoversi nello spazio prendendo Riconoscere destra e sinistra su se stessi. Associazione tra movimenti e coscienza della propria dominanza Sviluppare la coordinazione. suoni/rumori. corporea. Oculo- manuale. Conoscenza delle regole del gioco. Muoversi in base a suoni, rumori e musica. Partecipare a giochi guidati rispettando le regole condivise. Variare gli schemi motori in funzione di Consolidamento e coordinamento degli Scuola Primaria Coordinare gli schemi motori di base parametri spazio, tempo, equilibrio. schemi motori di base. finalizzandone l'azione. Utilizzare consapevolmente le proprie Acquisizione dei movimenti specifici di Riprodurre gesti sportivi controllandone capacità motorie finalizzandole alcuni semplici giochi di squadra. l'esecuzione. all’esperienza ludica. Conoscenza del proprio corpo e dello Riconoscere e valutare traiettorie, Assumere ruoli diversi nel gioco e spazio circostante. distanze, ritmi esecutivi e successioni nell’organizzazione proponendo e Conoscenza delle regole del gioco e temporali delle azioni motorie, sapendo accettando eventuali modifiche. sociali (rispetto dell’altro, organizzare il proprio movimento nello collaborazione reciproca, fair-play). spazio in relazione a sé, agli oggetti, agli Conoscenza dei cambiamenti fisiologici altri. di base legati all'attività motoria. Partecipare attivamente ai giochi sportivi e non, collaborando con gli altri, accettando la sconfitta, rispettando le regole e accettando le diversità. Acquisire consapevolezza delle funzioni fisiologiche (cardio-respiratorie e muscolari) e dei loro cambiamenti in relazione e conseguenti all'esercizio fisico. R E L I G I O N E Competenza finale: Riconoscere l’amore di Dio Padre e sentirsi parte attiva del creato – Riflettere sulla persona di Gesù attraverso la lettura dei Vangeli e collegare i contenuti principali del suo insegnamento alle tradizioni dell’ambiente in cui si vive. Cogliere l’intreccio tra dimensione religiosa e culturale e saper interagire con persone di religione differente nell’ottica dell’accoglienza, del confronto e del dialogo. Competenze Abilità Conoscenze Saper riconoscere la differenza tra ciò che Osservazione dell’ambiente circostante. Scuola dell'infanzia : è creato da Dio da ciò che è stato costruito Il sé e l’altro e La conoscenza del dall’uomo. mondo Scoprire con gioia le meraviglie della Assumere atteggiamenti propositivi nei natura. confronti della natura. Scoprire che Gesù parla di pace e di amicizia. Saper apprezzare l’armonia e la bellezza Comportamenti di tutela e rispetto del Scuola primaria Comprendere che la vita e la natura sono del creato, opera di Dio Padre. creato. un dono di Dio. Cogliere nella vita e negli insegnamenti di I Vangeli: risposta agli interrogativi Confrontarsi con le fonti che parlano di Gesù proposte di scelte responsabili per un dell’uomo. Gesù e coglierne forme espressive e personale progetto di vita. La fratellanza di tutti i popoli. messaggi. Accettare gli altri. Essere accogliente e pronto al confronto con gli altri. 28 L'ORARIO ANNUALE DELLE DISCIPLINE comprende: - Per la Scuola Primaria, una Quota Obbligatoria di 891 ore che include una Quota Nazionale, una Quota Regionale (da definire) e una Quota riservata alle singole scuola (20%). - Per la Scuola dell’Infanzia, un orario flessibile da un minimo di 875 ore a un massimo di 1.700 ore in relazione alle risorse, al Progetto Educativo della scuola e alle richieste delle famiglie. L’orario obbligatorio comprende: − − Una Quota Nazionale (80%); Una Quota riservata alle singole scuola (20%) QUOTA CURRICOLARE LOCALE SCUOLA PRIMARIA In base al D.P.R. n. 234/2000 “Regolamento recante norme sui curricoli dell’Istituzioni Scolastiche” e ai sensi del D.P.R. n. 275/99 e della Nota Prot. n. 721 del 66/06/2006 “Quota oraria dei curricoli riservata alle Istituzioni Scolastiche”, la Quota Curricolare è così suddivisa: • N° 33 ore Lingua e Cultura Siciliana e Studio del territorio • N. 33 ore di potenziamento della disciplina Italiano • N. 33 ore di potenziamento della disciplina Matematica ORARIO ANNUALE DELLE DISCIPLINE Per quanto concerne la Scuola Primaria si stabilisce di assicurare ad ogni disciplina i seguenti tempi annuali all’interno dei quali potrà essere esercitata l’eventuale compensazione, positiva o negativa del 20%. DISCIPLINE ITALIANO LINGUE COMUNITARIE (INGLESE) STORIA GEOGRAFIA MATEMATICA SCIENZE MUSICA ARTE RELIGIONE EDUCAZIONE FISICA TECNOLOGIA TOTALE CLASSI PRIME ORE ANNUALI CLASSI SECONDE ORE ANNUALI CLASSI TERZE – QUARTE ORE ANNUALI CLASSI QUINTE ORE ANNUALI 231 231 198 198 33 66 99 99 66 66 231 66 33 33 66 33 33 891 66 66 198 66 33 33 66 33 33 891 66 66 198 66 33 33 66 33 33 891 66 66 198 66 33 33 66 33 33 891 La compensazione negativa viene applicata alle discipline con maggior numero di ore e non può essere applicata alle discipline Lingua Inglese e Religione. 29 PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE A.S. 2015-2016 Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: 1. Disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) minorati vista minorati udito Psicofisici 2. Disturbi evolutivi specifici DSA ADHD/DOP Borderline cognitivo Altro 3. Svantaggio ( indicare quello prevalente) N. 24 17 S. P. 7 S.I. 3 1 S.P. 2 S.I. 21 1 38 33 S.P. 5 S.I. Socio-economico Linguistico-culturale - straniero 11 8 S.P. 3 S.I. 19 15 S.P. Disagio comportamentale/relazionale 4 S.I. 1 Altro … mutismo selettivo Totali 62 9,25% % su popolazione scolastica 23 N. 1 alunno N° PEI redatti dai GLHO infanzia non ha Ins. di sostegno 1 N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 35 N. 3 alunni segnalati Bes non hanno N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria difficoltà cognitive - di apprendimento Prevalentemente utilizzate in… Attività individualizzate e di Insegnanti di sostegno piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Attività individualizzate e di piccolo gruppo AEC ass. all’ autonomia – alla comunicazione B. Risorse professionali specifiche Sì / No SI SI 1 30 Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Attività individualizzate e di Assistenti alla comunicazione piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Funzioni strumentali / coordinamento Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Psicopedagogisti e affini esterni/interni Docenti tutor/mentor Altro: ASS. IGIENICO PERS. Altro: ASS. LIS Attraverso… Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Coordinatori di classe e simili Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Docenti con specifica formazione Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Altri docenti Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: C. Coinvolgimento docenti curricolari D. Coinvolgimento personale ATA E. Coinvolgimento famiglie F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI Assistenza alunni disabili Progetti di inclusione / laboratori integrati Altro: Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva Coinvolgimento in progetti di inclusione Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante Altro: Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili - SI SI SI SI 4 3 Sì / No SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI - 31 Procedure condivise di intervento sulla disabilità Procedure condivise di intervento su disagio e simili Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Rapporti con CTS / CTI Altro: Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di G. Rapporti con privato sociale e singola scuola volontariato Progetti a livello di reti di scuole Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva Didattica interculturale / italiano L2 H. Formazione docenti Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…) Altro: Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti. Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti. Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi. Valorizzazione delle risorse esistenti. Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione. Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso SI Adesione ai progetti migliorativi del Comune e dell’URS Sicilia SI SI - SI - SI 2 x 3 4 x x x x x x x x 32 nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. Altro: Altro: * = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.). La scuola definisce al proprio interno il GLI , definendo ruoli di referenza interna ed esterna. Il GLI raccoglie e documenta gli interventi didattico-educativi dei docenti di classe. Rileva e valuta il livello di inclusione della scuola. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Compatibilmente con le risorse disponibili si proporranno i seguenti corsi di formazione: - Individuazione e gestione del BES per tutto il personale docente e non. - Gestione della classe, comportamento/problema. - Valutazione e uso di tecnologie inclusive. - Partecipazione a corsi di formazione indetti da reti di scuole. Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive. I docenti di classe si attiveranno per rilevare la situazione iniziale e le strategie di valutazione in itinere che mettano in risalto le potenzialità dell’alunno, ne valutino i punti di forza e le specificità nell’apprendimento per riadattarne il percorso. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola. Utilizzo delle risorse umane : - docenti curricolari - docenti di sostegno - funzioni strumentali - genitori - collaboratori scolastici - didattica di piccolo gruppo e tutoraggio Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti. Coinvolgimento di: - Specialisti ASL - Enti locali - Personale e servizi offerti dalle cooperative: - assistenti igienico-personali, all’autonomia- comunicazione, alla comunicazione LIS - mediatore culturale (assegnato solamente dal 16 Ottobre al 29 Ottobre 2015) Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative. In accordo con la famiglia saranno individuate le modalità e le strategie specifiche adeguate alle effettive capacità dell’alunno per favorirne il diritto allo studio e lo sviluppo pieno delle sue potenzialità. Si potranno concordare momenti di incontro/informazione sulle tematiche inerenti l’inclusione. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi. Potenziamento di abilità/capacità di ognuno. Adozione di misure dispensative e di strumenti compensativi; strategie didattiche funzionali al miglioramento delle performance nelle attività e nella partecipazione. 33 Valorizzazione delle risorse esistenti. Utilizzazione di spazi e ambienti idonei per la realizzazione di progetti e/o per la strutturazione di piccoli laboratori. - ottenuta richiesta di un servizio di Pulmino da parte del Comune di Trapani in favore di un’alunna disabile per trasporto casa scuola e viceversa. Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione. - Effettuare una ricognizione attenta sulle possibilità di finanziamento per l’acquisto di sussidi, materiale didattico, strumenti compensativi di tipo tecnologico in favore degli alunni con DSA. - Aderire ai progetti offerti dal Comune (es: progetti migliorativi - Progetti sportivi… ), dalle associazioni, dal volontariato. - Partecipazione a corsi di formazione indetti da rete di scuole. Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. Progetto continuità (anni ponte). Scambio e raccordo con i docenti della scuola secondaria di primo grado. 34 AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA La scuola promuove progetti didattici finalizzati a favorire il processo di apprendimento degli alunni. (Vedi P.O.F. Annuale) PROGETTI IN COLLABORAZIONE CON IL COMUNE TITOLO DEL PROGETTO Mangio sano…vivo meglio Fai la differenza PROGETTI IN COLLABORAZIONE CON IL M.I.U.R. TITOLO DEL PROGETTO Sport di classe Identi..kit COLLABORAZIONI DEFINITE RAPPORTI CON ENTI LOCALI, REALTA’ ISTITUZIONALI, ORGANISMI, ASSOCIAZIONI CONVENZIONI CON PRIVATI E ASSOCIAZIONI SOGGETTO Privato Privato Privato Privato Privato Associazione Basket Trapani C.S. Pallacanestro Trapani Associazione ANTER Associazione Concerto Musicale di Trapani Associazione “Bio&Tec” PROGETTO Arte e creatività Cantando si impara Let’s play with English Riciclo creativo Sister Act 2 Musicale Sportivo Sportivo Mini Basket Il sole in classe CLASSI COINVOLTE 3^-4^-5^ Plesso G. Verga 1^-2^-3^ Plesso G. Verga Tutte le Sezioni Sc. Inf. Ascanio 4^ A - B - C Plesso G. Verga 3^ A Plesso G. Verga Tutte Sc. Primaria Tutte Sc. Primaria Tutte Sc. Primaria La Banda di Trapani va a scuola Classi del Plesso Duca d’Aosta Ti porto il mare a scuola 1^ A - B Plesso G. Verga 1^ A - B Plesso L. Vinci 1^ A Plesso D. Aosta 1^A-2^A-3^A Plesso S.F.sco Assisi La scuola intrattiene rapporti con il Museo Regionale “Agostino Pepoli”, con l’Associazione “Libera” e con L’Associazione CO.TU.LE.VI. (Tribunale di Trapani). MACRO-AREE DI PROGETTO E PROGETTI SPECIFICI 2016-2019 Ambito Linguistico Ambito Matematico-Scientifico Progetto: P.O.T.E.N.”Z”.I.”A”.M.E…N.T.O. ITALIANO Progetto: “ HELLO AGAIN!” Progetto: P.O.T.E.N.”Z”.I.”A”.M.E…N.T.O. MATEMATICA Progetto: “SVILUPPO DELLE COMPETENZE DIGITALI 35 VALUTAZIONE CRITERI DI VERIFICA E VALUTAZIONE CON DESCRITTORI GENERALI PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE E DEL COMPORTAMENTO SCUOLA DELL’INFANZIA LIVELLO A - AVANZATO B – INTERMEDIO C - BASE D - INIZIALE INDICATORI ESPLICATIVI Il bambino rispetta sempre le regole della scuola, attiva relazioni corrette rispettose e collaborative in ogni contesto e assume atteggiamenti di responsabilità costantemente. Il bambino rispetta le regole della scuola, attiva comportamenti corretti , rispettosi e collaborativi. Il bambino assume un parziale rispetto delle regole della scuola. Le sue relazioni non sono sempre corrette e partecipa alla vita della sezione in modo discontinuo. Il suo atteggiamento non è sempre responsabile. Il bambino assume atteggiamenti di scarso rispetto delle regole della scuola. Le sue relazioni non sono sempre corrette e il comportamento in genere è poco responsabile. Il suo comportamento in genere è irresponsabile e inadeguato alla vita della sezione. CRITERI DI VERIFICA E VALUTAZIONE CON DESCRITTORI GENERALI IL SE’ E L’ALTRO L’AMBIENTE SOCIALE, IL VIVERE INSIEME, LE DOMANDE DEI BAMBINI LIVELLO A - AVANZATO B – INTERMEDIO C - BASE D - INIZIALE INDICATORI ESPLICATIVI Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa confrontarsi ed argomentare. Pone domande sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male e ha raggiunto una consapevolezza delle regole del vivere insieme. Il bambino attiva comportamenti corretti , gioca con gli altri e percepisce le proprie ed altrui esigenze. Il bambino gioca poco con gli altri e quando lo fa le sue interazioni non sono sempre corrette. Partecipa alla vita della sezione in modo discontinuo. Il bambino assume atteggiamenti di scarso interesse per i giochi comunitari. Le sue relazioni non sono sempre adeguate e il comportamento in genere è poco responsabile. Ha acquisito gli obiettivi minimi in modo parziale. CRITERI DI VERIFICA E VALUTAZIONE CON DESCRITTORI GENERALI IL CORPO E IL MOVIMENTO IDENTITA’ AUTONOMIA, SALUTE LIVELLO A - AVANZATO B – INTERMEDIO C – BASE D - INIZIALE INDICATORI ESPLICATIVI Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo. Matura condotte che gli consentono una buona autonomia della giornata scolastica. Il bambino vive la sua corporeità ed adotta pratiche corrette di cura di sé e di igiene. Il bambino percepisce il piacere del movimento cercando di controllarne l’esecuzione. Il bambino assume atteggiamenti di scarso interesse per i giochi di movimento. Ha scarso interesse per le pratiche di igiene personali. Controlla poco l’intensità del movimento nell’interazione con gli altri. La sua identità personale è molto labile. Ha acquisito gli obiettivi minimi in modo parziale. 36 CRITERI DI VERIFICA E VALUTAZIONE CON DESCRITTORI GENERALI L’ARTE, LA MUSICA E I “MEDIA” LINGUAGGI, CREATIVITA’, ESPRESSIONE LIVELLO A - AVANZATO B – INTERMEDIO C – BASE D - INIZIALE INDICATORI ESPLICATIVI Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Formula piani di azione, individualmente e di gruppo. E’ preciso e sa portare a termine il proprio lavoro aiutando anche gli altri che si trovano in difficoltà. Sperimenta varie tecniche espressive. Conosce le varie possibilità offerte dalle TIC. Il bambino utilizza le diverse tecniche espressive-manipolative. Porta a termine il proprio lavoro. Esplora le varie possibilità offerte dalle TIC. Il bambino partecipa in modo discontinuo e rimane poco concentrato nel lavoro che gli si propone anche se mostra interesse solo per le cose che gradisce. Il bambino assume scarso interesse nel ricostruire le fasi più significative per comunicare quanto realizzato. Ha acquisito gli obiettivi minimi in modo parziale. CRITERI DI VERIFICA E VALUTAZIONE CON DESCRITTORI GENERALI I DISCORSI E LE PAROLE COMUNICAZIONE, LINGUA, CULTURA LIVELLO INDICATORI ESPLICATIVI Il bambino sviluppa la padronanza d’uso della lingua italiana e arricchisce e precisa il proprio lessico comprendendone il lessico e le parole. Si avvicina alla lingua scritta in A - AVANZATO modo naturale iniziando anche le prime forme di copiatura o producendo scritture spontanee. Scopre la lingua straniera in maniera giocosa Il bambino sa esprimere e comunicare agli altri argomentazioni attraverso il linguaggio B – INTERMEDIO verbale. Arricchisce le proprie competenze lessicali e sintattiche ascoltando e comprendendo storie, fiabe, narrazioni, etc. Il bambino cerca di migliorare le competenze fonologiche. C – BASE Il bambino gioca e interagisce con il linguaggio verbale anche in modo egocentrico. Ha D – INIZIALE acquisito gli obiettivi minimi in modo parziale. CRITERI DI VERIFICA E VALUTAZIONE CON DESCRITTORI GENERALI NUMERI E SPAZIO, FENOMENI E VIVENTI LA CONOSCENZA DEL MONDO LIVELLO A - AVANZATO B – INTERMEDIO C – BASE INDICATORI ESPLICATIVI Il bambino padroneggia sia le strategie del contare e dell’operare con i numeri, sia quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi, quantità. Conosce la ricorsività degli eventi e usa il linguaggio verbale per descriverli e spiegarli. Distingue differenti sensazioni e percezioni. Condivide le proprie esperienze con quelle degli altri. Si interessa a macchine ed a strumenti tecnologici, scoprendone le funzioni e i possibili usi. (televisione, computer, macchina fotografica, telecamera, lettore CD, lettore DVD, etc). Il bambino individua le posizioni degli oggetti e persone nello spazio usando termini adeguati seguendo un percorso sulla base di indicazioni verbali. Il bambino cerca di padroneggiare le strategie del contare e dell’operare sia con i numeri che con le varie misure di lunghezza, pesi e quantità. CRITERI DI VERIFICA E VALUTAZIONE CON DESCRITTORI GENERALI RELIGIONE CATTOLICA LIVELLO A - AVANZATO INDICATORI ESPLICATIVI Il bambino sperimenta relazioni serene con gli altri, anche appartenenti a differenti tradizioni culturali e religiose. Manifesta con i gesti la propria interiorità dell’esperienza religiosa. Conosce il significato dei sacramenti cristiani. Conosce 37 B – INTERMEDIO C - BASE D - INIZIALE alcune liturgie, simboli, riti e tradizioni. Valorizza le diversità nel rispetto reciproco e nel dialogo sereno e aperto. Conosce i luoghi di incontro della comunità cristiana. Conosce i termini del linguaggio cristiano e li rielabora con parole proprie e nel linguaggio iconografico. Il bambino sa esprimere e comunicare agli altri argomentazioni di carattere cristiano attraverso il linguaggio verbale. E’ consapevole che ci sono diversità culturali e religiose. Cerca di padroneggiare i termini del linguaggio cristiano esprimendole con parole proprie. Il bambino conosce alcune liturgie e simboli della religione cristiana. Accoglie il “diverso” con rispetto ed amore. Intuisce che ci sono diversità religiose anche se appartenenti alla stessa comunità territoriale. Il bambino scopre sentimenti di meraviglia per il creato. Cerca di cogliere il messaggio della cristianità. Ha acquisito gli obiettivi minimi in modo parziale. VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA CRITERI DI VALUTAZIONE VALIDI PER TUTTE LE CLASSI Voto 10 Voto 9 Voto 8 Voto 7 Voto 6 Voto 5 Corrisponde ad un ECCELLENTE raggiungimento degli obiettivi ed è indice di padronanza dei contenuti e delle abilità di trasferirli e rielaborarli AUTONOMAMENTE in un’ottica interdisciplinare. Sarà quindi attribuito agli alunni che dimostrino di possedere una COMPLETA e PERSONALE conoscenza degli argomenti, di aver acquisito PIENAMENTE le competenze previste e di saper fare un uso SEMPRE CORRETTO dei linguaggi specifici, manifestando una sicura padronanza degli strumenti. Corrisponde ad un COMPLETO raggiungimento degli obiettivi e un’AUTONOMA capacità di rielaborazione delle conoscenze. Sarà attribuito agli alunni che dimostrino di possedere una conoscenza COMPLETA degli argomenti, di aver acquisito le competenze richieste, di usare in modo CORRETTO i linguaggi specifici e gli strumenti. Corrisponde a un BUON raggiungimento degli obiettivi e ad un’AUTONOMA capacità di rielaborazione delle conoscenze. Sarà quindi attribuito agli alunni che dimostrino di possedere una BUONA conoscenza degli argomenti, di aver acquisito le competenze richieste e di saper usare in modo GENERALMENTE CORRETTO i linguaggi specifici e gli strumenti. Corrisponde ad un SOSTANZIALE raggiungimento degli obiettivi e ad una capacità di rielaborazione delle conoscenze NON SEMPRE SICURA. Sarà quindi attribuito agli alunni che dimostrino di possedere una DISCRETA conoscenza degli argomenti, di aver acquisito le competenze FONDAMENTALI richieste, manifestando incertezze nell’uso dei linguaggi specifici e degli strumenti. Corrisponde al raggiungimento degli obiettivi ESSENZIALI. Sarà attribuito agli alunni che dimostrino di possedere una conoscenza degli argomenti SUPERFICIALE, di aver acquisito le competenze MINIME richieste con INCERTEZZE nell’uso dei linguaggi specifici e degli strumenti. Corrisponde ad un PARZIALE raggiungimento degli OBIETTIVI MINIMI o ad un mancato raggiungimento. Sarà attribuito agli alunni che dimostrino di possedere LIMITATE O NON ADEGUATE conoscenze, di NON aver acquisito le competenze richieste, con difficoltà nell’uso dei linguaggi specifici e degli strumenti. 38 GRIGLIA PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO Criteri di giudizio 1. Rispetto delle regole della scuola. 2.Disponibilità alle relazioni sociali. 2. Partecipazione alla vita scolastica. 3. Responsabilità scolastica. GIUDIZIO OTTIMO DISTINTO BUONO SUFFICIENTE INSUFFICIENTE INDICATORI E DESCRITTORI Completo rispetto delle regole della scuola. Relazioni corrette, rispettose e collaborativi in ogni contesto. Partecipazione attiva e propositiva. Atteggiamento di costante responsabilità. Rispetto delle regole della scuola. Relazioni corrette, rispettose e collaborative, partecipazione attiva. Atteggiamento di responsabilità. Parziale rispetto delle regole della scuola. Relazioni non sempre corrette. Partecipazione discontinua. Atteggiamento non sempre responsabile Saltuario rispetto delle regole della scuola. Relazioni non sempre corrette e rispettose in ogni contesto. Partecipazione discontinua. Atteggiamento poco responsabile. Non rispetto delle regole della scuola. Relazioni scorrette e non costruttive in ogni contesto. Partecipazione scarsa. Atteggiamento irresponsabile e inadeguato alla vita scolastica. CRITERI DI VALUTAZIONE PER ALUNNI CON DISABILITA' Solo per le prove di ingresso è prevista la valutazione con voto 5 Per la valutazione degli alunni con disabilità nel corso dell'anno scolastico si terrà conto : - del raggiungimento degli obiettivi in base alle potenzialità; - dei progressi fatti rispetto alla situazione di partenza; - dell'attenzione - concentrazione e partecipazione dimostrata; - dell'autonomia; - della coordinazione grosso e fine motoria. La valutazione decimale avverrà in base ai seguenti descrittori: VOTO 5 VOTO 6 VOTO 7 VOTO 8 VOTO 9 VOTO 10 Corrisponde ad un mancato raggiungimento degli obiettivi minimi. Corrisponde al raggiungimento degli obiettivi essenziali:sarà attribuito agli alunni che dimostrano di aver acquisito le competenze minime richieste con incertezze nell'uso dei linguaggi specifici e degli strumenti. Corrisponde ad un discreto raggiungimento degli obiettivi. Corrisponde ad un buon raggiungimento degli obiettivi. Sarà attribuito agli alunni che dimostrano di aver acquisito le competenze richieste e di saper superare in modo generalmente corretto i linguaggi specifici e degli strumenti. Corrisponde ad un distinto raggiungimento degli obiettivi. Sarà attribuito agli alunni che dimostrano di aver acquisito le competenze richieste e di saper superare in modo coretto i linguaggi specifici e degli strumenti. Corrisponde ad un ottimo raggiungimento degli obiettivi. Sarà attribuito agli alunni che dimostrano di aver acquisito pienamente le competenze richieste e di saper superare in modo corretto i linguaggi specifici manifestando una sicura padronanza degli strumenti. 39 VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO DELL'ALUNNO/A CON SUPPORTO DELL'INSEGNANTE DI SOSTEGNO La valutazione viene riferita a: - Rispetto delle regole della classe e/o delle indicazioni del docente - Disponibilità alle relazioni sociali - Partecipazione alla vita scolastica GIUDIZIO Sufficiente Buono Distinto Ottimo INDICATORI E DESCRITTORI Saltuario rispetto delle regole della classe e/o delle indicazioni del docente. Relazioni poco corrette. Partecipazione non sempre costante. Buon rispetto delle regole della classe e/o delle indicazioni del docente. Relazioni non sempre corrette. Rispetto delle regole della classe e/o delle indicazioni del docente:Relazioni quasi corrette. Partecipazione più che buona. Idoneo rispetto delle regole della classe e/o delle indicazioni del docente:Relazioni corrette. Partecipazione costante. La suddetta valutazione è riferita al P.E.I. secondo l'art.15 dell'O.M. 21 Maggio 2001 n. 90 GRIGLIA PER LA VALUTAZIONE DELLA RELIGIONE CATTOLICA GIUDIZIO INDICATORI E DESCRITTORI Corrisponde ad un ECCELLENTE raggiungimento degli obiettivi ed è indice di padronanza dei contenuti e delle abilità di trasferirli e rielaborarli AUTONOMAMENTE in un’ottica interdisciplinare. Sarà quindi attribuito agli alunni che dimostrino di possedere una COMPLETA e OTTIMO PERSONALE conoscenza degli argomenti, di aver acquisito PIENAMENTE le competenze previste e di saper fare un uso SEMPRE CORRETTO dei linguaggi specifici, manifestando una sicura padronanza degli strumenti. Corrisponde ad un COMPLETO raggiungimento degli obiettivi e un’AUTONOMA capacità di rielaborazione delle conoscenze. Sarà attribuito agli alunni che dimostrino di possedere una conoscenza. COMPLETA DISTINTO degli argomenti, di aver acquisito le competenze richieste, di usare in modo CORRETTO i linguaggi specifici e gli strumenti. Corrisponde a un BUON raggiungimento degli obiettivi e ad un’AUTONOMA capacità di rielaborazione delle conoscenze. Sarà quindi attribuito agli alunni che dimostrino di possedere una BUONA conoscenza BUONO degli argomenti, di aver acquisito le competenze richieste e di saper usare in modo GENERALMENTE CORRETTO i linguaggi specifici e gli strumenti. Corrisponde al raggiungimento degli obiettivi ESSENZIALI. Sarà attribuito agli alunni che dimostrino di possedere una conoscenza degli argomenti SUFFICIENTE SUPERFICIALE, di aver acquisito le competenze MINIME richieste con INCERTEZZE nell’uso dei linguaggi specifici e degli strumenti. Corrisponde ad un PARZIALE raggiungimento degli OBIETTIVI MINIMI o ad un mancato raggiungimento. NON Sarà attribuito agli alunni che dimostrino di possedere LIMITATE O NON ADEGUATE SUFFICIENTE conoscenze, di NON aver acquisito le competenze richieste, con difficoltà nell’uso dei linguaggi specifici e degli strumenti. 40 ORGANICO ATTUALE PERSONALE DOCENTE E A.T.A. Consultando le proiezioni relative al numero degli obbligati per i prossimi tre anni, si prevede una sostanziale conferma del numero attuale delle classi. Pertanto, nel rispetto dei limiti e dei parametri come riportati nel comma 14 art. 1 Legge 107, il fabbisogno risulta essere il seguente. ORGANICO ATTUALE SCUOLA INFANZIA POSTI SOSTEGNO ISTITUZIONE SCOLASTICA N. SEZIONI DI CUI A TEMPO PIENO TOTALE POSTI COM. P V U Plesso Ascanio Plesso Don Bosco Plesso G. Verga Plesso Duca D’Aosta Plesso L. da Vinci Plesso L. da Vinci Montessori * TOTALE 3 2 2 2 1 1 11 3 / 2 / / / 5 16* 1 / 1 TOTALE 18 ORGANICO ATTUALE SCUOLA PRIMARIA POSTI SOSTEGNO POSTI LINGUA ISTITUZIONE SCOLASTICA N. CLASSI DI CUI A TEMPO PIENO TOTALE POSTI COM. P V U I F Plesso L. da Vinci Plesso G. Verga Plesso Duca D’Aosta Plesso S. F.sco D’Assisi TOTALE 10 8 5 3 26 / 1 / 2 3 34 8 / 1 3 / TOTALE 46 ORGANICO ATTUALE DEL PERSONALE DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA SCUOLA PRIMARIA CLASSI ISTITUZIONE SCOLASTICA Plesso G. Verga Plesso L. da Vinci Plesso S. F.sco D’Assisi Plesso Duca D’Aosta 1 e 2 2 2 1 1 e 1 1 1 1 3 e 1 2 1 1 TOTALE 4 e 3 2 / 1 5 e 1 3 / 1 TOTALE 8 10 3 5 26 (ORE 2 PER CLASSE) X 26 = 52 ore – 2 ore Ins. Piazza Maria Carmela = 50 ore ORGANICO ATTUALE DEL PERSONALE DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA SCUOLA INFANZIA ISTITUZIONE SCOLASTICA Plesso Duca D’Aosta Plesso G. Verga Plesso L. da Vinci Plesso Don Bosco Plesso Ascanio TOTALE SEZIONI 2 2 2 2 3 11 (ORE 1,5 x Sezione) x 12 = 18 ore ORGANICO ATTUALE DEL PERSONALE A.T.A. PERSONALE A.T.A. NUMERO D.S.G.A. Ass.ti Amm.vi Collab. Scolastici TOTALE 1 4 10 15 L’organico attuale profilo collaboratore scolastico risulta decrementato rispetto a quello previsto dalle attuali tabelle ministeriali per la presenza di una ditta esterna di pulizie. 41 All’organico attuale, già indicato, va aggiunto il seguente fabbisogno di organico potenziato di Scuola Primaria: FABBISOGNO POSTI ORGANICO DOCENTI SOSTEGNO POSTI SOSTEGNO AMBITO Sostegno Sc. Infanzia Sostegno Sc. Infanzia NUMERO POSTI DOCENTI 12,30 1 FABBISOGNO POSTI ORGANICO POTENZIATO DOCENTI POSTI COMUNI AMBITO Potenziamento Ambito Linguistico Potenziamento Ambito Logico-Matematico NUMERO POSTI DOCENTI 3 3 FABBISOGNO POSTI ORGANICO A.T.A. All’organico attuale, già indicato, va aggiunto il seguente fabbisogno di organico potenziato di Personale A.T.A.: PROFILO ASSISTENTI AMMINISTRATIVI N. 2: - N. 1 Ass. Amm.vi - Settore Personale + Gestione Segreteria Digitale e Gestione Sito Web - N. 1 Ass. Amm.vi - Settore Amm.vo - Contabile-Patrimoniale + Gestione Segreteria Digitale e Gestione Sito Web I numerosi adempimenti derivanti dalle novità introdotte da varie norme legislative che prevedono sempre più scadenze incalzanti che spesso si accavallano e il dover ricorrere alla gestione di più applicazioni per la mancata integrazione dei vari software gestionali (soprattutto per quanto attiene al settore personale) giustifica la richiesta di N. 2 ulteriori Assistenti Amministrativi. Non appare superfluo evidenziare che il carico di lavoro è interdipendente sia dal numero di alunni sia, soprattutto, dalla complessità organizzativa derivanti dalla presenza di sezioni scuola infanzia e primaria (e mansioni legate al reperimento supplenti e adempimenti connessi) sia dalla presenza di progetti quali FESR – FESR asse II – POR – etc. PROFILO COLLABORATORI SCOLASTICI N. 11: - N. 3 Plesso L. da Vinci Il plesso è sede di Direzione e Uffici di Segreteria funzionanti in orario anche pomeridiano disposta su N. 3 piani con N. 2 uscite per piano (di cui N. 1 su cortile esterno che accede direttamente all’uscita dell’edificio) e sede di incontri di programmazione, incontri Collegiali, etc.. - N. 4 Plesso G. Verga Il plesso è sede di sezioni di scuola infanzia funzionanti a tempo pieno e classi di scuola primaria, alcune funzionanti a tempo pieno e altre a tempo prolungato. Il plesso è disposto su N. 3 piani con N. 2 uscite di sicurezza per piano (di cui N. 1 su cortile esterno che accede direttamente all’uscita dall’edificio). - N. 1 Plesso San Francesco Il plesso è sede di classi di scuola primaria tutti funzionanti a tempo pieno. Il plesso è disposto su N. 3 piani ma solo N. 2 piani accolgono classi. - N. 2 Plesso Duca d’Aosta Il plesso è disposto su N. 3 piani, è sede di sezioni di scuola dell’infanzia e classi di scuola primaria. - N. 1 Plesso Ascanio Il plesso accoglie solo sezioni di scuola dell’infanzia tutti funzionanti a tempo pieno. 42 ATTIVITA’ DI FORMAZIONE Il Piano Nazionale Scuola Digitale,( D.M.851 del 27/10/2015) prevede tre linee progettuali: − Miglioramento dotazioni hardware − Attività didattiche − Formazione insegnanti Ciascuna di queste mette in campo importanti finanziamenti,quasi tutti tramite bando di progetti che le scuole devono presentare. In coerenza con il Piano Nazionale della Scuola Digitale, la scuola ha partecipato ai seguenti bandi per finanziare la promozione del miglioramento delle dotazioni tecnologiche della scuola, in attesa di autorizzazione: − FESR – Realizzazione/ampliamento rete LanWlan – Progetto 10.8.1.A1 − PON FESR Azione 10.8.1.(Dotazioni tecnologiche e laboratori) e Sottoazione 10.8.1.A3 (Ambienti multimediali) Per le attività di formazione insegnanti previste dal piano, l’Istituto ha aderito alla partecipazione del progetto in rete di scuole ed ha provveduto a nominare quale animatore digitale, l’ins. Bommarito Rita Antonina. Tale figura, per il prossimo triennio, avrà il compito di organizzare il processo di digitalizzazione della scuola attraverso: − Formazione interna − Coinvolgimento della comunità scolastica − Individuazione soluzione metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere nell’ambiente scuola. Nel corso del triennio di riferimento l’istituto scolastico si propone l’organizzazione di attività formative per il personale organizzate sia in rete che in collaborazione con altre scuole, Enti, Associazioni, sulle seguenti tematiche: − − − − − Sicurezza Competenze digitali e didattica multimediale Didattica inclusiva Didattica per competenze Curricolo verticale FORMAZIONE DEL PERSONALE A.T.A. In ottemperanza alle recenti disposizioni normative, si propone la partecipazione di tutto il personale A.T.A. ad iniziative di formazione, sia on-line che in presenza, su: 1) Tematiche concernenti le prestazioni professionali attinenti il proprio profilo professionale. 2) Tematiche concernenti la Sicurezza sui luoghi di lavoro. 3) Tematiche su Anticorruzione (N. 3 incontri annuali) che si dovranno articolare su: a) Codice disciplinare dei dipendenti; b) Codice “specifico” di comportamento dei dipendenti; c) “Benessere lavorativo e stress lavorativo” con questionario sullo stress da lavoro correlato. 4) Utilizzo piattaforma “Segreteria Digitale” (solo per il personale Assistente Amministrativo. FABBISOGNO DI ATTREZZATURE E INFRASTRUTTURE MATERIALI − − − − Si rende necessario completare la dotazione di PC e LIM nelle aule dei vari plessi. Occorre predisporre laboratori d’informatica attualmente presenti in due plessi su sei. Necessita implementare attrezzature e materiale didattico per alunni BES. Occorre implementare attrezzature per l’attività motoria. 43 ACCORDI DI RETE Il nostro Istituto, ai sensi dell’art. 7 del D.P.R. 275 del ’99 per la realizzazione di Progetti Formativi, ha aderito alle seguenti Reti di scuola: F.A.R.O. (Formazione / Autoanalisi / Ricerca / Output) PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA (Formazione BES) SCUOLA DOMANI (Formazione Dirigenti, Docenti e personale A.T.A.) PROMOZIONE DELLA CULTURA MUSICALE (Attivazione Progetto Musicale) RETE PENNISI (Consulenza legale per Dirigenti) RETE PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE (Formazione Animatori Digitale) PARTENARIATO E-TWINNING (stabilire un approccio positivo con i partner europei) RETE SCUOLE ALFAMEDIALI (Apprendere e leggere, scrivere e pensare con l’alfabeto e l’audiovisivo) MONITORAGGIO DEL PIANO Entro il 30 ottobre di ogni anno sarà effettuato il monitoraggio del piano al fine di verificare l’efficacia delle azioni educativo-formative messe in atto nel corso dell’anno scolastico di riferimento. Dagli esiti del monitoraggio dipenderà la revisione e la previsione di azioni correttive dello stesso. Le azioni di monitoraggio riguarderanno in particolare i seguenti aspetti: - Grado di partecipazione dell’utenza alle iniziative proposte - Livello di gradimento dell’utenza alle iniziative proposte - Ricaduta didattica delle attività. 44 ALLEGATO N. 1 ATTO DI INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO Prot. n. 0002939/A19 Trapani lì 06/10/2015 AL COLLEGIO DEI DOCENTI E P.C. AL CONSIGLIO D’ISTITUTO AI GENITORI AGLI ALUNNI AL PERSONALE ATA ATTI ALBO Sito Web OGGETTO: ATTO D’INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015. IL DIRIGENTE SCOLASTICO - - - VISTA la legge n. 107 del 13.07.2015 recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”; PRESO ATTO che l’art.1 della predetta legge, ai commi 12-17, prevede che: 1) le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre dell'anno scolastico precedente il triennio di riferimento, il piano triennale dell'offerta formativa ; 2) il piano deve essere elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico; 3) il piano è approvato dal consiglio d’istituto; 4) esso viene sottoposto alla verifica dell’USR per accertarne la compatibilità con i limiti d’organico assegnato e, all’esito della verifica, trasmesso dal medesimo USR al MIUR; 5) una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, il Piano verrà pubblicato nel portale unico dei dati della scuola; 6) Il piano può essere rivisto annualmente entro ottobre; 7) Per realizzare gli obiettivi del piano le Istituzioni scolastiche possono avvalersi di un organico potenziato di docenti per supportare l’attuazione delle attività. TENUTO CONTO delle proposte e dei pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi e dalle associazioni dei genitori. VALUTATE prioritarie le criticità emerse dal RAV , gli esiti formativi degli alunni e delle rilevazioni Invalsi EMANA ai sensi dell’art. 3 del DPR 275/99, così come novellato dall’art. 1 comma 14 della legge 13.7.2015, n. 107, il seguente Atto d’indirizzo per le attività della scuola e le scelte di gestione e di amministrazione per l’elaborazione del piano triennale dell’offerta formativa per gli anni scolastici 2016/17-2017/18- 2018/19 45 -Indirizzi generali per le attività della scuola Perseguire la formazione integrale della persona; Realizzare il principio di uguaglianza; Assicurare il successo formativo di tutti e di ciascuno; Porre l’alunno al centro dell’azione educativa; Strutturare ambienti decorosi ed idonei al fine di favorire i processi di apprendimento ; Operare per una scuola dell’inclusione; Potenziare l’attenzione alle istanze interculturali nell'ottica della conoscenza e del rispetto reciproco, presupposto per una vera integrazione; Definire e proporre un curricolo adeguato alla formazione degli alunni; Favorire attività di orientamento n e l l ’ o t t i c a d e l l ’ e d u c a z i o n e p e r m a n e n t e . Tenere conto delle proposte delle famiglie. -Scelte generali di gestione e amministrazione Le attività di gestione e di amministrazione saranno improntate sui criteri di efficacia,efficienza,economicità, nonché ai principi di semplificazione, trasparenza e buon andamento. A tal fine si terrà conto di: Garantire la massima semplificazione delle procedure nella fruizione dei servizi; Prevenire ogni forma di disservizio. Diffondere,con ogni mezzo,informazioni concernenti la vita della scuola; Favorire la comunicazione interna ed esterna mediante sito web,registro elettronico, Favorire la gestione partecipata della scuola; Promuovere convenzioni,accordi di rete,protocolli d’intesa con Comune,Enti locali,Associazioni,soggetti pubblici e privati per incrementare la qualità dell’offerta formativa di cui all’art.7 del DPR 275/99; Partecipare ad iniziative finanziate con fondi comunali,regionali, nazionali,europei rispondenti alle esigenze formative dell’utenza e della scuola; Promuovere attività di orientamento ed open day per la pubblicizzazione dell’offerta formativa; Promuovere la crescita professionale di tutto il personale; Responsabilizzarsi rispetto ai risultati e ai livelli di apprendimento che i propri alunni sono chiamati a raggiungere. Valorizzare le risorse interne. Conferire incarichi a personale esterno secondo il Regolamento d’Istituto e soltanto dopo avere accertato la mancanza di risorse umane interne qualificate, L’organizzazione amministrativa generale ,sulla base della proposta del DSGA e nel rispetto della Contrattazione d’Istituto ,dovrà assicurare orari di lavoro che garantiscano il pieno svolgimento delle attività scolastiche e l’apertura al pubblico sia in orario antimeridiano che pomeridiano. -Indirizzi per la stesura del Ptof -Rapporto di autovalutazione e Piano di miglioramento 1) Le priorità, i traguardi e gli obiettivi individuati dal rapporto di autovalutazione (RAV) e il conseguente piano di miglioramento di cui all’art.6, comma 1, del Decreto del Presidente della Repubblica 28.3.2013 n.80 dovranno costituire parte integrante del Piano; A tal fine nell’elaborazione della progettazione dell’offerta formativa triennale si terrà conto delle seguenti priorità individuate nel RAV e conseguenti obiettivi di processo: Incrementare le competenze degli alunni in italiano,matematica,lingua inglese e informatica in orario curricolare utilizzando il 20% del curricolo; Sensibilizzazione del personale riguardo la somministrazione delle prove Invalsi,mediante incontri di autoformazione; Individuazione di indicatori e descrittori omogenei per la valutazione del comportamento e per lo sviluppo delle competenze civiche e sociali; Monitoraggio degli esiti a distanza: a conclusione del primo trimestre/quadrimestre delle discipline. 46 Area di processo Curricolo,progettazione e valutazione Descrizione dell’obiettivo di processo Strutturazione omogenea per interclasse di test oggettivi e schede di verifica per la valutazione iniziale,intermedia e finale. Elaborazione documento valutativo comune per tutte le discipline e per tutte le classi. La valutazione sarà aderente alla scala decimale. Ambiente di apprendimento Aumento e adeguamento della dotazione tecnologica all’interno delle classi,limitatamente alle risorse disponibili. Inclusione e differenziazione Predisposizione e realizzazione progetti all’interno del curricolo (PDP) per l’inclusione degli alunni BES e per gli alunni extracomunitari. Continuità e orientamento Strutturazione di un curricolo verticale per le classi ponte. Predisposizione progetti in continuità con le classi ponte. Indagine sui risultati di apprendimento conseguiti a distanza. Sviluppo e valorizzazione delle risorse Attivazione percorsi di formazione destinati al umane personale,in base ai bisogni formativi Integrazione con il territorio e rapporti Accordi formalizzati con con le famiglie Associazioni,privati,scuole del territorio ed Enti locali. 2) Nel definire le attività per il recupero ed il potenziamento del profitto, si terrà conto dei risultati delle rilevazioni INVALSI relative allo scorso anno ed in particolare dei seguenti aspetti: Si rilevano situazioni anomale e isolate di cheating sia nelle prove di Matematica che di Italiano; Non esiste varianza di risultati all’interno della classe. Nonostante il posizionamento dell’Istituto è buono rispetto alla Sicilia e a livello Nazionale e il dato complessivo risulta significativamente superiore alla media regionale e nazionale,i risultati conseguiti nella prova di Italiano risultano significativamente inferiori alla media d’istituto,regionale e Nazionale. 3) Le proposte ed i pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi e dalle associazioni dei genitori di cui tener conto nella formulazione del Piano sono i seguenti: Partecipazione ad iniziative promosse dalle diverse realtà istituzionali del territorio; Partecipazione a progetti in rete con altre scuole per attività di formazione del personale docente non docente e ad iniziative per il miglioramento delle professionalità sotto il profilo metodologico-didattico. 4) Il Piano dovrà fare particolare riferimento ai seguenti commi dell’art.1 della Legge1, 2: commi 1-4 (finalità della legge e compiti delle scuole): L’istituto, coerentemente con la legge, si propone di: assicurare il successo formativo di tutti gli alunni rispettando i tempi e gli stili di apprendimento di ciascuno nonché di realizzare il principio di uguaglianza, 1 Per ogni punto indicato il DS potrà/dovrà scegliere se inserire indirizzi specifici o limitarsi a richiamare le norme In ciascuno dei punti successivi, dove sono indicate delle righe vuote, il dirigente scriverà le indicazioni che fornisce al Collegio per la redazione del Piano. Se un punto non è pertinente (per esempio, perché riguarda solo un particolare ordine di scuola, ovvero un settore che il DS non ritenga di includere nel Piano), non riportarlo. 47 2 Garantire e rafforzare la partecipazione alle decisioni degli organi collegiali per adeguare il Piano dell’offerta formativa al Piano triennale dell’offerta formativa previsto dai Nuovi ordinamenti per il “potenziamento dei saperi e delle competenze delle studentesse e degli studenti e per l’apertura della comunità scolastica al territorio con il pieno coinvolgimento delle istituzioni e delle realtà locali”, Assicurare “ la piena realizzazione del curricolo della scuola e il raggiungimento degli obiettivi di cui ai commi 5 a 26 “ della legge 107/2015 attuando le forme di flessibilità dell’autonomia didattica e organizzativa previste dal DPR 275/99 attraverso: a) Articolazione modulare del monte orario annuale di ciascuna disciplina; b) Potenziamento del tempo scuola anche oltre i modelli e i quadri orari; c) Programmazione plurisettimanale e flessibile dell'orario complessivo. commi 5-7 e 14 (fabbisogno di attrezzature e infrastrutture materiali, fabbisogno dell’organico dell’autonomia, potenziamento dell’offerta e obiettivi formativi prioritari): − si terrà conto in particolare delle seguenti priorità3: Valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche con particolare riferimento all’italiano nonché alla lingua inglese,; Potenziamento delle competenze matematico-logico e scientifiche; Potenziamento delle competenze nella musica; Valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture Potenziamento delle discipline motorie Sviluppo delle competenze digitali degli studenti Prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e di violenza ;potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore; Alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda per studenti di lingua non italiana con l’apporto dei mediatori culturali; Valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva,aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l’interazione con le famiglie e con la comunità locale. Attrezzature e infrastrutture materiali per ciò che concerne attrezzature e infrastrutture materiali occorrerà tenere presente che: Si rende necessario completare la dotazione di pc e lim nelle aule dei vari plessi; Occorre predisporre laboratori di informatica attualmente presenti in due plessi su sei, Necessita implementare attrezzature e materiale didattico per alunni BES; Occorre implementare attrezzature per l’attività motoria. Organico docenti − per ciò che concerne i posti di organico, comuni e di sostegno, il fabbisogno per il triennio di riferimento è così definito4: 1. Scuola dell’Infanzia: Posti comuni n. 16 di cui 1 indirizzo Montessori, Posti sostegno n. 2 Posti IRC n. 2 di cui una 10 h e1/5 e un'altra 06h. 2. Scuola Primaria: Posti comuni n.34 Posti sostegno n. 09 Posto Lingua Inglese n.03 posti IRC n.04 di cui 2 a cattedra completa , uno spezzone di 2 h e uno spezzone di h 04. 3 Indicare in particolare quali delle priorità elencate dal comma 7 della Legge dovranno essere recepite nel Piano, in aggiunta a quelle emergenti dal RAV di istituto. 4 Riportare i dati così come risultano dall’organico dell’anno in corso al momento dell’approvazione del Piano, distinti per classi di concorso, ed ulteriormente per posti comuni e posti di sostegno. Eventuali variazioni successive potranno essere apportate in sede di aggiornamento annuale del Piano. 48 Potenziamento − per ciò che concerne i posti per il potenziamento dell’offerta formativa il fabbisogno sarà definito in relazione ai progetti ed alle attività contenuti nel Piano, entro un limite massimo di n.5 unità5 per l’attuazione dei progetti riguardanti: Potenziamento delle competenze linguistiche con particolare riferimento all’italiano nonché alla lingua inglese,; Potenziamento delle competenze matematico-logico e scientifiche; Potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore; Alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda per studenti di lingua non italiana con l’apporto dei mediatori culturali; Sviluppo delle competenze digitali degli studenti. Organico ATA − per ciò che concerne i posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario il fabbisogno è così definito6: DSGA n.1 Assistenti amministrativi n.4; Collaboratori scolastici n.10 più contratto pulizie con ex LSU. commi 10 e 12 (iniziative di formazione rivolte agli studenti per promuovere la conoscenza delle tecniche di primo soccorso, programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario e definizione delle risorse occorrenti): Formazione sicurezza per tutto il personale, Formazione sui bisogni formativi rilevati dal personale docente e ATA,anche in rete, in collaborazione con Enti e Associazioni del territorio commi 15-16 (educazione alle pari opportunità, prevenzione della violenza di genere promuovere attività di educazione alle pari opportunità e prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni. comma 20 (Insegnamento Lingua Inglese nella scuola Primaria): Potenziamento dell’insegnamento della lingua inglese; Potenziamento della musica e dell’educazione motoria. commi 56-61 (piano nazionale scuola digitale, didattica laboratoriale) Partecipazione al piano nazionale per la scuola digitale e al progetto nazionale per la banda ultralarga, comma 124 (formazione in servizio docenti)7: La formazione in servizio dei docenti sarà organizzata sia dalla scuola sia che in rete anche in collaborazione con altre scuole,Enti e associazioni sulle seguenti tematiche. Sicurezza; 5 Indicare il fabbisogno di posti nell’organico di potenziamento, nella misura provvisoriamente assegnata per il 2015-16, eventualmente aumentato di una o due unità solo in caso di documentata necessità. Il fabbisogno deve risultare da specifici progetti di attività relativi all’attuazione delle priorità e degli obiettivi del Piano. E’ prudente indicare sotto questa voce un numero che tenga conto dell’accantonamento di alcune unità di personale per le supplenze brevi. 6 Fare riferimento a quello dell’anno in corso. Per gli ATA non esiste organico di potenziamento. 7 Precisare le aree (non gli specifici argomenti) che dovranno essere incluse nel piano di formazione (basarsi sulle risultanze del RAV, delle prove INVALSI, di altri eventuali elementi conoscitivi sul fabbisogno di formazione del personale docente. Indicare altresì, previa informativa alla parte sindacale, la misura oraria minima della formazione che dovrà essere programmata nel PIano. 49 Competenze digitali e didattica multimediale; Didattica inclusiva; Didattica per competenze; Curricolo verticale; Criteri generali. 5) i criteri generali8 per la programmazione educativa, per la programmazione e l'attuazione delle attività parascolastiche, interscolastiche, extrascolastiche, già definiti nei precedenti anni scolastici dal consiglio d’istituto e recepiti nei POF di quei medesimi anni, che risultino coerenti con le indicazioni di cui ai precedenti punti “1” e “2” potranno essere inseriti nel Piano; 6) I progetti e le attività sui quali si pensa di utilizzare docenti dell’organico del potenziamento devono fare esplicito riferimento a tale esigenza, motivandola e definendo l’area disciplinare coinvolta9. Si terrà conto del fatto che l’organico di potenziamento deve servire anche alla copertura delle supplenze brevi e quindi si eviterà di assorbire sui progetti l’intera quota disponibile10. 7) Per tutti i progetti e le attività previsti nel Piano, devono essere indicati i livelli di partenza sui quali si intende intervenire, gli obiettivi cui tendere nell’arco del triennio di riferimento, gli indicatori quantitativi e/o qualitativi utilizzati o da utilizzare per rilevarli. Gli indicatori saranno di preferenza quantitativi, cioè espressi in grandezze misurabili, ovvero qualitativi, cioè fondati su descrittori non ambigui di presenza / assenza di fenomeni, qualità o comportamenti ed eventualmente della loro frequenza. Predisposizione del Piano triennale. 8) Il Piano dovrà essere predisposto dal collegio dei docenti con il coordinamento della Funzione Strumentale a ciò designata, eventualmente affiancata dalla commissione PTOF e dalle Funzioni strumentali quale gruppo di lavoro per essere portato all’esame del collegio stesso nella seduta del 27 ottobre, che è fin d’ora fissata a tal fine. f.to Il dirigente scolastico1 Prof.ssa Silvana Rosa Maria Lentini 1 Firma autografa sostitutiva a mezzo stampa ai sensi dell’art.3 comma 2 del D.lgs. 39/1993 ______________________ 1 Tenuto conto del fatto che sul potenziamento si può prescindere dall’esatta corrispondenza della classe di concorso, indicare una rosa di classi di concorso cui attingere per ciascun posto richiesto. 1 La quota di organico di potenziamento da accantonare per le supplenze brevi dovrà coprire più aree disciplinari, in modo da risultare utilizzabile per esigenze diverse (es.: area letteraria, linguistica, matematica, scientifica). 8 Questo punto è ovviamente a discrezione del DS, il quale, valutata la situazione pregressa della propria scuola, potrà decidere se indicare o no il mantenimento dei criteri di programmazione pregressi stabiliti dal consiglio d’istituto. 9 Tenuto conto del fatto che sul potenziamento si può prescindere dall’esatta corrispondenza della classe di concorso, indicare una rosa di classi di concorso cui attingere per ciascun posto richiesto. 10 La quota di organico di potenziamento da accantonare per le supplenze brevi dovrà coprire più aree disciplinari, in modo da risultare utilizzabile per esigenze diverse (es.: area letteraria, linguistica, matematica, scientifica). 50 ALLEGATO N. 2 PATTO DI CORRESPONSABILITA’ EDUCATIVA Visto il D.M. n.5843/A3 del 16 ottobre 2006 “Linee di indirizzo sulla cittadinanza democratica e legalità”. Visti i D.P.R. n.249 del 24/6/1998 e D.P.R. n.235 del 21/11/2007 “Regolamento recante lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria”. Visto il D.M. n.16 del 5 febbraio 2007 “Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione del bullismo”. Visto il D.M. n.30 del 15 marzo 2007 “Linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di telefoni cellulari e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari, dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti”. Visto il D.L. n.137 del 1 settembre 2008 “Disposizioni urgenti in materia di Istruzione e Università”. premesso che: l’istruzione, la formazione e l’educazione sono processi complessi e continui che richiedono la cooperazione dello studente, della scuola, della famiglia e dell’intera comunità scolastica; la scuola non è soltanto il luogo in cui si realizza l’apprendimento ma una comunità organizzata dotata di risorse umane, materiali e immateriali, tempi e organismi che necessitano di interventi complessi di gestione, ottimizzazione, conservazione, partecipazione e rispetto dei regolamenti; scuola e famiglia sottoscrivono il seguente patto educativo di corresponsabilità, con il quale La scuola si impegna a: fornire una formazione culturale e professionale qualificata, aperta alla pluralità delle idee, nel rispetto dell’individualità di ciascuno studente; offrire un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona, garantendo un servizio didattico di qualità in un ambiente educativo sereno e sicuro, così da sostenere il processo di formazione di ciascuno studente, nel rispetto di ritmi e tempi di apprendimento personali; offrire iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio, al fine di favorire il successo formativo e combattere la dispersione scolastica, promuovendo, contestualmente, anche il merito; favorire la piena integrazione degli studenti diversamente abili, promuovere iniziative di accoglienza e integrazione, stimolare riflessioni e attivare percorsi volti al benessere e alla tutela della salute degli studenti; mantenere un costante rapporto con le famiglie in relazione all’andamento didattico e disciplinare nei tempi istituzionalmente previsti e, su appuntamento in caso di necessità; discutere serenamente e tempestivamente su eventuali rimostranze presentate dalla famiglia; prendere in considerazione ogni proposta di miglioramento Lo studente si impegna a: prendere coscienza dei propri doveri-diritti, rispettando la scuola intesa come insieme di persone, ambienti e attrezzature; mantenere, in ogni momento della vita scolastica, un comportamento educato e corretto, rispettando le persone e i diritti di ciascuno; 51 frequentare, regolarmente, le lezioni, partecipare con la dovuta attenzione e assolvere gli impegni di studio; accettare, rispettare e aiutare gli altri e i diversi da sé, impegnandosi a comprendere le ragioni dei loro comportamenti; utilizzare, correttamente, le strutture, i macchinari e i sussidi didattici e comportarsi in modo da non arrecare danno al patrimonio della scuola; tenere a mensa un comportamento civile ed educato, senza produrre schiamazzi, non alzandosi da tavola senza il permesso degli insegnanti e consumando i pasti offerti, senza sprecare il cibo ( per le classi cui tale servizio viene erogato) La famiglia si impegna a: valorizzare l’istituzione scolastica, instaurando con essa un positivo clima di dialogo, nel rispetto di scelte educative e didattiche condivise, favorendo un atteggiamento di reciproca collaborazione con i docenti; garantire la costante frequenza del proprio figlio/a alle lezioni, controllandone l’impegno nello studio e sollecitando il rispetto dell’ambiente scolastico; controllare, quotidianamente, il diario o il quaderno nei quali vengono apposte le comunicazioni degli insegnanti, firmando, ove occorresse, per ricezione; rendersi disponibile per la collaborazione e per il dialogo educativo, nel caso di convocazioni o incontri richiesti dalla Scuola o dalle famiglie stesse; discutere, presentare e condividere con i propri figli il patto educativo sottoscritto con l’Istituzione scolastica. Presentare, tempestivamente e serenamente, eventuali rimostranze affinchè i problemi possano essere risolti in un clima di reciproca collaborazione Disciplina e responsabilità Il genitore, nel sottoscrivere il presente patto, è consapevole che, come previsto dalla vigente normativa, il compito educativo compete prioritariamente alla famiglia (art. 30 della Costituzione, artt. 147, 155, 317 bis e 2048 del Codice Civile) con conseguente responsabilità, per danni eventualmente cagionati, a carico dei genitori che non abbiano impartito al figlio minore un’educazione adeguata a prevenire comportamenti scorretti. La Scuola, da parte sua, prende atto che è facoltà dei genitori cooperare nella valutazione dell’efficienza e dell’efficacia delle attività formative e del servizio scolastico (D.P.C.M. 7/6/1995 e D.Lvo 150/09).. Trapani, ………………. Firma dei docenti contitolari della classe ___________________________________ ___________________________________ ___________________________________ ___________________________________ ___________________________________ Firma dei genitori ___________________________________ ___________________________________ 52 ALLEGATO N. 3 PIANO ATTIVITA’ PROGETTO DISPERSIONE SCOLASTICA PIANO ATTIVITA' EDUCATIVO-DIDATTICHE DA IMPLEMENTARE NELLE SCUOLE PRIMARIE CARATTERIZZATE DA ALTO TASSO DI DISPERSIONE ED ESITI INFERIORI ALLA MEDIA REGIONALE NELLE PROVE INVALSI L'attuale panorama scolastico, specchio e cassa di risonanza delle più vaste problematiche sociali, evidenzia, nelle sue diverse sfaccettature e all'interno dei diversi ordini di scuola, una situazione di "sofferenza" da parte di molti studenti. Insuccesso nel raggiungimento dei traguardi formativi, allontanamento dal circuito scolastico, comportamenti di autolesionismo e di aggressività nei confronti dei pari e degli adulti, nuove dipendenze da internet, rappresentano solo alcune tra le modalità utilizzate dalle nostre ragazze/i per esprimere il loro disagio. Malgrado i significativi risultati ottenuti in questi anni, la situazione complessiva resta ancora altamente problematica come dimostrano i dati raccolti sistematicamente dall' Osservatorio sulla Dispersione Scolastica dell'USR Sicilia, i dati dell'INVALSI e dell'OCSE-PISA : a) Circa 20% della popolazione tra i 6 e gli 11 anni è considerata "a rischio" di dispersione scolastica nelle scuole del sud e nelle periferie urbane; b) Molti studenti presentano difficoltà nell'acquisire le competenze di base (apprendimenti cognitivi e socio-relazionali) necessarie per un equilibrato sviluppo della personalità e delle capacità adattative. Tali difficoltà sono spesso correlate a problematiche inerenti il disagio familiare, ai rischi evolutivi dovuti alle transizioni ecologiche, ad un modello rigido di insegnamento/ apprendimento. Non è semplice, all'interno di questo quadro, trattare le questioni inerenti le problematiche dell'apprendimento per le numerose variabili che ad esse si interconnettono e che rimandano ad interventi interistituzionali e multifattoriali; si tratta, ovviamente, di credere fino in fondo al "Principio di Educabilità e di successo formativo per tutti" e di pensare che il nostro Sistema Scolastico può diventare più efficace sviluppando un sistema di "protezione" che aiuti i minori a non incrementare i disagi e le difficoltà di partenza e che crei le condizioni per un cambiamento significativo nella vita del soggetto. L'apprendimento, inteso come una modalità permanente di attivazione dell'apparato per pensare, assume la connotazione di un vero e proprio sistema protettivo che determina negli studenti: - Una più bassa esposizione alla situazione che implica stress e disagio emotivo- relazionale; - Un cambiamento del significato che egli stesso attribuisce alla situazione sfavorevole; - Una limitazione delle reazioni negative a catena; - Il miglioramento del proprio senso di auto-efficacia personale; - L'attivazione di nuove opportunità socio - relazionali; - La liberazione di energie psichiche bloccate che possono promuovere apprendimento e capacità di pensiero, creatività, nuove modalità adattive. E' da queste considerazioni che nasce l'esigenza di promuovere un Piano di interventi educativo - didattici e psicopedagogici per favorire lo sviluppo delle competenze di base in contesti ad alto rischio di dispersione scolastica. Per competenze di Base si intendono quelle competenze fondamentali di cui un soggetto ha bisogno per essere in grado di interagire con gli altri e migliorarsi all'interno della società. Queste competenze, ovviamente, si possono sviluppare soltanto in un'interazione continua fra la conoscenza e l'azione. Come opportunamente ricorda Michele Pellerey (2001) "una competenza può essere caratterizzata dall'orchestrazione di un insieme di schemi, ciascuno dei quali è una totalità costituita che sottende un'azione o un' operazione relativa ad un campo operativo particolare " (pag. 241). Nel mondo anglosassone le competenze di Base vengono denominate "Basic Skills" e si riferiscono - in particolare - alla Literacy (scrivere, leggere, parlare e ascoltare) e alla Numeracy (comprendere e utilizzare informazioni matematiche, eseguire calcoli e manipolare informazioni matematiche, interpretare risultati e comunicare informazioni matematiche). A queste Basic Skills, bisogna aggiungere le Life Skills come competenze/abilità necessarie per potere vivere positivamente il rapporto con se stessi e con gli altri. Il seguente Piano, pertanto, si configura come un approccio preventivo che, partendo dalla scuola dell' infanzia, nell'ambito delle istituzioni scolastiche più a rischio, prosegua con interventi rivolti agli allievi della primaria e secondaria di primo grado, individuando come target le classi interessate alle prove Invalsi (2A - 5A primaria e 3A media). E' ormai palesemente riconosciuta, infatti, dai più accreditati ed attuali studi di neuro-psicopedagogia , l'enorme importanza dei primi anni di vita dei bambini per lo sviluppo della mente e per la definizione dell' identità personale, fattori necessari alla base del successo formativo e scolastico dei nostri studenti. L'intervento educativo-didattico precoce - di fatto - rende ancora possibile colmare i gap culturali e sociali che condizionano la piena acquisizione delle competenze di base, necessarie per ogni successivo apprendimento. Definizione del Piano d' intervento e cronoprocessualità Occuparsi degli apprendimenti di base - come abbiamo visto - è fondamentale per la messa a punto di un modello preventivo per l'insuccesso e per le svariate fenomenologie della dispersione scolastica. Si tratta, ovviamente, di creare le condizioni per un cambiamento significativo nella "vita scolastica" del soggetto al fine di favorire una riflessione più attenta sul lavoro dei docenti e sul loro modo di "fare scuola". Centrare l'interesse soprattutto sulla dimensione microsistemica e, in particolar modo, sulle transazioni che si realizzano all'interno del gruppo-classe nella globalità dei processi di Insegnamento/ Apprendimento rappresenta l'idea centrale della presente proposta; infatti, si sostiene che modificando la gestione della didattica all'interno della classe si possano facilitare i processi d'integrazione (auto - eco) e di apprendimento degli studenti in generale e di quelli in situazione di rischio in particolare. Per potere rispondere alla suddetta esigenza si propone di implementare una R-A assistita sullo Sviluppo degli Apprendimenti di Base in considerazione del fatto che la metodologia della R.A. rappresenta il dispositivo teorico-metodologico più adeguato che ci consente, al contempo, di accogliere un bisogno sociale, di coinvolgere i docenti e le famiglie, di riflettere sulle variabili intervenienti e di potere formulare un modello replicabile sia all'interno di altri contesti classe della stessa che in altri istituti scolastici. Lo sviluppo operativo del presente Piano si articolerà nelle seguenti fasi: Individuazione delle scuole e delle "classi - Bersaglio" nelle diverse province della Regione; Coinvolgimento del Dirigente Scolastico, dei docenti dell'organico di potenziamento, dei docenti curricolari e del personale comandato sul Progetto Regionale contro la dispersione; 3. Formazione/Accompagnamento dei docenti dell'organico di potenziamento, ad hoc assegnati; 4. Testing: definizione delle Variabili dipendenti e indipendenti e selezione degli strumenti per la Verifica dei risultati; 5. Costruzione del percorso laboratoriale e delle necessarie connessioni con i gruppi classe; 6. Messa a punto del piano operativo d'intervento quotidiano con l'ausilio dei docenti ad hoc destinati (manipolazione / gestione della Variabile Indipendente); 7. Costituzione del gruppo di R-A (docenti organico di potenziamento, docenti delle classi, etc.) e tutoring sistematico (a cura dei docenti comandati sul Progetto Regionale contro la dispersione ); 8. Monitoraggio dell'andamento della R-A e utilizzazione del feed-back sistematico per procedere agli aggiustamenti in itinere; 9. Re-Testing con l'utilizzazione della stessa batteria testologica utilizzata in input; Valutazione complessiva dell'esperienza e pubblicizzazione dei risultati; 10. Conferenza Regionale sui primi risultati ottenuti con il presente Piano d'intervento; 11. Rimodulazione del Piano e avvio 2° anno di sperimentazione; 12. L'implementazione del Piano Regionale, pertanto, si articolerà in un complesso raccordo tra diversi livelli ecosistemici così come rappresentato nello schema seguente: 1. 2. Le risorse necessarie alla realizzazione del progetto sono state individuate all'interno di quelle già assegnate dall'organico di potenziamento, propedeutico alla attuazione della fase C ,a ciascun Ambito Territoriale. Il personale dedicato è stato individuato percentualmente, con forbice che varia dal 10% al 15%, sulla base di un indicatore di criticità calcolato "ponendo adeguata attenzione alle situazioni caratterizzate da forte processo immigratorio, nonché delle aree caratterizzate da forte dispersione scolastica." Distribuzione per la scuola Primaria Sulla base dei dati rilevati, risulta la seguente distribuzione di posti di scuola Primaria accantonati per il progetto: Provincia Indicatore Posti EE % posti da posti di criticità potenz. accantonare accantonati Agrigento 0,97% 152 11,00% 17 Caltanissetta 1,10% 83 12,00% 10 Catania 0,92% 337 11,00% 37 Enna 0,68% 58 10,00% 6 Messina 1,19% 212 12,00% 25 Palermo 1,09% 386 12,00% 46 Ragusa 1,75% 98 15,00% 15 Siracusa 1,24% 130 13,00% 17 Trapani 1,12% 139 12,00% 17 Totale Sicilia 190 Destinatari dell'intervento Destinatari dell'intervento saranno gli alunni delle scuole del primo ciclo nelle cui classi si sono registratipunteggi alle prove INVALSI inferiori alla media regionale. Utilizzando i docenti assegnati per il potenziamento dell'offerta formativa partirà,nelle classi individuate, un percorso mirato di attività specifiche per il raggiungimento di obiettivi quali: 55 potenziamento delle competenze linguistico-espressive e matematiche; potenziamento delle metodologie laboratoriali; perfezionamento dell'italiano L2; sviluppo/potenziamento della motivazione scolastica; promozione delle abilità di studio e dei processi meta-cogni-emotivi; promozione dell'inclusione all'interno dei gruppi classe e dell'organizzazione scolastica in generale. • • • • • • Articolazione operativa dell' intervento Il Piano d'interventi - coordinato dall'USR - si articolerà in tre fasi globalmente interrelate : Formazione specifica dei docenti assegnati per l'organico di potenziamento, che riguarderà sia lo sviluppo di competenze relative ai quadri di riferimento teorico-disciplinari sottesi alle prove INVALSI sia lo sviluppo di conoscenze/competenze relative alla personalizzazione dei processi di apprendimento (motivazione, metodo di studio, apprendimento cooperativo, etc). b) Progettazione esecutiva che prevede la costruzione di un format condiviso con i dirigenti delle scuole individuate e con gli operatori coinvolti. c) Valutazione che prevede la costruzione di strumenti di verifica, in itinere e finali, a livello cognitivo e meta cognitivo, compresa la ricaduta curriculare e nei consigli di classe dell'azione svolta. A conclusione dell'anno scolastico, sulla base dei dati rilevati con la metodica test/retest, sarà possibile avviare una verifica dell'efficacia delle azioni poste in essere sia a livello di singola istituzione scolastica che a livello provinciale e regionale. All' inizio del percorso ogni istituzione scolastica beneficiaria del "docente dedicato" compilerà una scheda di progetto(che sarà monitorata, nelle diverse fasi, dagli osservatori d'area) che specifichi la situazione iniziale,le metodologie di intervento, l'organizzazione, le azioni di accompagnamento previste, i risultati attesi. Nelle classi individuate si svolgeranno - nel rispetto dell'autonomia contestuale e metodologica - in orario antimeridiano, le attività didattiche di supporto e tutte le altre azioni previste dal PIANO. Risultati attesi a livello regionale La presenza di una risorsa aggiuntiva mirata e orientata e l'individuazione precoce di problematiche connesse con l'apprendimento, consentirà di realizzare interventi di recupero più individualizzati e sintonici con i reali bisogni dei nostri alunni che dovrebbero migliorare i risultati delle rilevazioni(in ordine sia alla riduzione della dispersione scolastica sia al successo scolastico e formativo) e introdurre processi di innovazione e cambiamento nelle organizzazioni scolastiche. Tra i risultati attesi del progetto, considerata la pregressa esperienza di rete degli osservatori sulla dispersione scolastica, è previsto anche quello di facilitare la costruzione di un sistema territoriale di scambio esperienziale utile per la diffusione delle buone pratiche didattiche, al fine di rispondere tempestivamente ai bisogni degli alunni e intensificare/consolidare la funzione interlocutorio-progettuale nei rapporti fra scuole, col territorio e con gli EELL. a) 56 ALLEGATO N. 4 REGOLAMENTO DI ISTITUTO “Il Presente Regolamento trae la sua origine dalle normative in vigore e si propone di integrarle ed adattarle sulla base delle esigenze e delle finalità del 1° Circolo Didattico “L. Da Vinci”. Non tratta però aspetti già normati da fonti di natura superiore quali Leggi, Decreti, Ordinanze, Circolari. Ad esse si fa rimando per quanto qui non contemplato. PREMESSA “La comunità scolastica” La scuola è luogo di formazione e di educazione e, mediante lo studio, promuove negli alunni l’acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca e di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni; in essa, ogni operatore scolastico, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascun alunno ed il recupero delle situazioni di svantaggio, nel rispetto delle libertà e dei principi sanciti dalla Carta Costituzionale. La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di cui è parte, fonda il suo progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante-studente, contribuisce allo sviluppo della personalità dei giovani, anche attraverso l’educazione alla consapevolezza e alla valorizzazione della identità di genere, del loro senso di responsabilità e della loro autonomia individuale e persegue il raggiungimento di obiettivi culturali e professionali adeguati all’evoluzione delle conoscenze e all’inserimento nella vita attiva. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e condizione, nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale, culturale e religiosa. La presente “Premessa” è parte integrante del Regolamento ed impegna tutte le componenti scolastiche alla piena attuazione dei principi, delle finalità e degli obiettivi in essa contenuti. Art. 1: Oggetto del Regolamento 1. “Il Presente Regolamento trae la sua origine dalle normative in vigore e si propone di integrarle ed adattarle sulla base delle esigenze e delle finalità del 1 Circolo Didattico “L.Da Vinci”. Non tratta però aspetti già normati da fonti di natura superiore quali Leggi,Decreti, Ordinanze, Circolari. Ad esse si fa rimando per quanto qui non contemplato. 2. Il presente Regolamento disciplina l’organizzazione ed il funzionamento del 1° Circolo Didattico “L. da Vinci” che comprende sei plessi scolastici: “L. da Vinci”, “Duca d’Aosta”, “S. F.sco d’Assisi”, “G. Verga”, “Don Bosco”, “Ascanio”. 3. Esso è diretto agli alunni, ai docenti, al personale ATA e alle famiglie e costituisce riferimento certo per la conoscenza delle norme da osservare e, al fine di assicurare condizioni di trasparenza, di sicurezza e di buon funzionamento della scuola. 57 Art. 2 : Vita dell’Istituto La vita dell’Istituto consiste di: a. b. c. d. e. f. g. h. attività didattiche; attività di mensa scolastica (funzionante in tre plessi); attività degli Organi Collegiali e/o delle loro articolazioni interne; attività di aggiornamento e formazione del personale; attività di studio e di ricerca condotta dai docenti; attività proprie dei servizi generali ed amministrativi; attività parascolastiche, extrascolastiche, interscolastiche; attività culturali, autorizzate secondo le norme vigenti, condotte di concerto con l’Istituto o autonomamente da soggetti esterni che realizzino, integrandola, la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile. TITOLO I ORGANI COLLEGIALI Art. 3: Partecipazione alla Vita della Scuola La partecipazione delle varie componenti alla vita dell’Istituzione Scolastica avviene nel rispetto dei principi della Costituzione Italiana (art. 3 - 33 - 34) e, più in particolare, delle disposizioni contenute nel D. Lgs. 297/94 e successive modifiche e integrazioni e nel DPR 275/99. CONSIGLIO DI CIRCOLO Art. 4: Attribuzioni Il Consiglio di Circolo ha potere deliberante, consultivo, elettivo, amministrativo. Ha competenze in merito: all’approvazione del Programma economico e finanziario annuale e del conto consuntivo; all’impiego dei mezzi finanziari per il funzionamento amministrativo e didattico; all’abolizione, modifica, integrazione del Regolamento; alla partecipazione delle scuole ad attività culturali e sportive. Inoltre: indica i criteri generali per la formazione delle classi; adatta il calendario scolastico alle condizioni ambientali; stabilisce i criteri generali per la programmazione educativa, l’impostazione del P.O.F. e l’attuazione delle attività para - inter - extra scolastiche; delinea il quadro generale delle necessità dell’istituto, formula proposte al Collegio dei Docenti e stabilisce gli indirizzi generali per l’attività della scuola e le scelte generali di gestione e di amministrazione; adotta il P.O.F. nella sua integrità, dopo le determinazioni in merito da parte del C.d.D.; delibera conseguentemente il piano complessivo della scuola e si attiva coerentemente per l’attuazione del piano a livello di struttura, servizi e risorse; attiva gli indispensabili rapporti inter-istituzionali per la predisposizione delle strutture e dei servizi necessari alla qualificazione dell’offerta formativa; 58 autorizza il DS a stipulare accordi e protocolli d’intesa con le istituzioni e le associazioni territoriali per qualificare l’offerta formativa; verifica la congruità delle proposte educativo-didattiche con gli indirizzi generali stabiliti per la definizione del P.O.F., nel rispetto delle competenze del Collegio dei Docenti, con riferimento ad attività curricolari, extracurricolari, in rete con altre scuole ed enti, a progetti, laboratori, scelte di gestione (tempo normale, prolungato, mensa, utilizzo strutture da parte di terzi), scelte generali di amministrazione (apertura e chiusura uffici). Art. 5: Composizione del Consiglio Il Consiglio d’Istituto ha la composizione che deriva dalle norme in vigore. I rappresentanti dei genitori, dei docenti, del personale A.T.A., vengono eletti dalle rispettive componenti. Il Dirigente Scolastico è membro di diritto del Consiglio e nomina con proprio atto gli eletti. Art. 6: I Consiglieri. Inizio e cessazione della carica 1. I Consiglieri entrano in carica all’atto della proclamazione. 2. La convalida dell’elezione dei Consiglieri viene effettuata nella prima adunanza del Consiglio d’Istituto. 3. Nel caso di cessazione per qualsiasi causa dalla carica di Consigliere, il Consiglio procede alla sua surroga, nella prima adunanza successiva all’avvenuta cessazione, convalidando l’elezione del candidato primo dei non eletti nella medesima lista, previo accertamento dell’insussistenza delle cause di ineleggibilità o incompatibilità. Art. 7: Dimissioni 1. Le dimissioni dalla carica di Consigliere, indirizzate al Presidente del Consiglio, devono essere assunte immediatamente al protocollo dell’Istituto nell’ordine temporale di presentazione. Esse sono irrevocabili, non necessitano di presa d’atto e sono immediatamente efficaci. Nell’ipotesi in cui le dimissioni vengono presentate durante una seduta del Consiglio, verbalmente, con la formula inequivocabile: “In questo momento rassegno le dimissioni dalla carica di Consigliere”, il segretario provvederà alla verbalizzazione delle stesse ed alla immediata conseguente assunzione al protocollo dell’Istituto. 2. Il Consiglio, entro i 20 giorni successivi, procede alla surroga dei Consiglieri dimissionari, con separate deliberazioni, seguendo l’ordine di presentazione delle dimissioni, quale risulta dal protocollo. Art. 8: Decadenza 1. Oltre che per gli altri casi previsti dalla legge, un consigliere decade dalla sua carica per l’assenza ingiustificata a tre sedute consiliari consecutive. 2. Il Presidente del Consiglio, d’ufficio o su istanza di un qualsiasi membro, contesta la circostanza al Consigliere, il quale ha 10 giorni di tempo per formulare osservazioni o far valere ogni ragione giustificativa. 3. Entro i 15 giorni successivi, il Consiglio, ove ritenga sussistente la causa contestata, lo dichiara decaduto. 4. La deliberazione è depositata agli atti della segreteria e notificata all’interessato, ai sensi di legge, entro i 5 giorni successivi alla seduta del Consiglio. Art. 9: Il Presidente del Consiglio 1. Il Presidente, eletto secondo la normativa vigente, presiede il Consiglio ed esercita tutte le altre funzioni attribuitegli dalla legge e dal presente Regolamento. 2. Sovrintende al funzionamento del Consiglio e delle sue articolazioni. 59 3. Mantiene i rapporti con il Dirigente Scolastico al fine di assicurare il buon funzionamento del Consiglio, in particolare lo consulta prima di fissarne le convocazioni. 4. Il Presidente assicura una adeguata informazione ai Consiglieri sulle questioni sottoposte al Consiglio. Art. 10: Elezione del Presidente, del vice presidente e della Giunta esecutiva Il Dirigente Scolastico convoca nei termini stabiliti dalla legge (15 gg.) il Consiglio d’Istituto per l’insediamento e l’elezione del presidente, del vice Presidente e della giunta esecutiva. Nella prima seduta il Consiglio è presieduto dal Dirigente Scolastico che coordina i lavori fino all’elezione del Presidente, che è eletto tra i membri della componente genitori; l’elezione ha luogo a scrutinio segreto. 2. E’ considerato eletto il genitore che ottiene la maggioranza assoluta dei voti. Qualora non si raggiunga la predetta maggioranza nella prima votazione, il Presidente è eletto a maggioranza relativa dei votanti, sempre che sia presente il 51% dei consiglieri; in caso di parità di voti viene eletto il genitore più anziano di età. 3. Il Consiglio elegge altresì il vice presidente, scelto sempre tra la componente genitori, con le medesime modalità di votazione del Presidente. 4. Il Consiglio d’Istituto elegge al suo interno, a scrutinio segreto, la Giunta esecutiva, nel numero previsto dalle leggi in vigore, per ogni componente. Sono eletti coloro che hanno ottenuto la maggioranza assoluta dei voti nella 1a votazione, oppure la maggioranza relativa, nel caso che sia necessaria la 2a votazione. In caso di parità di voti, viene eletto il candidato più anziano di età. Art. 11: Il vice presidente In caso di assenza del presidente, il vice presidente lo sostituisce a tutti gli effetti. Qualora sia assente anche il vice presidente, presiede il Consiglio il genitore più anziano di età. In caso di assenza di tutta la componente genitori, svolge il ruolo di Presidente, il consigliere più anziano di età presente in aula. Art. 12: Il Segretario del Consiglio Il Segretario, fatti salvi i diritti e i doveri derivanti gli dalla sua condizione di consigliere: a) Redige e dirama gli inviti di convocazione. b) Cura la pubblicità degli atti del Consiglio d’Istituto mediante la relativa consegna degli stessi al Dirigente Scolastico, che ne dispone l’affissione. c) Redige il verbale di ogni seduta su apposito registro, a pagine numerate che, dopo l’approvazione, è a disposizione dei consiglieri ed è consultabile presso l’ufficio di segreteria dell’Istituto. È consentita la redazione del verbale con tecniche che prevedono l’uso del computer e delle tecnologie più avanzate; in questo caso le deliberazioni del Consiglio d’Istituto vengono redatte su fogli da incollare sull’apposito registro. Per la stesura dei verbali il segretario verbalizzante può essere coadiuvato dal personale di segreteria. E’ vietata la registrazione audio o video delle sedute. Il Presidente e il Segretario sottoscrivono gli atti e le deliberazioni del Consiglio. Art. 13: Sedute ordinarie e sedute straordinarie 1. Le sedute del Consiglio si distinguono in ordinarie e straordinarie. 2. Sono da considerarsi sessioni ordinarie le sedute in cui si discute di: a) programma annuale; b) conto consuntivo; c) verifiche del programma annuale; 60 d) verifiche dello stato di attuazione dei “Progetti”; e) verifiche annuali. 3. Sono straordinarie tutte le altre sedute del Consiglio. Art. 14: Sedute pubbliche e sedute segrete 1. Le sedute del Consiglio d’Istituto, di norma, sono pubbliche. Il pubblico presente è tenuto ad assumere un atteggiamento corretto che non pregiudichi l’ordinato svolgimento dei lavori. 2. Il Consiglio si riunisce in seduta segreta quando tratta questioni che comportino apprezzamenti sui meriti, capacità, comportamento pubblico e privato, moralità delle persone o che comunque comportino valutazioni sulle qualità delle persone stesse. 3. Quando nella trattazione di un argomento in seduta pubblica si inserisce un fatto o un problema concernente la qualità e la capacità di determinate persone, o allorché l’argomento della discussione, pur non riguardando persone determini motivi di ordine morale di interesse pubblico, tali da ritenere dannosa per l’Istituto o per terzi la sua discussione pubblica, il Consiglio, su proposta motivata del suo Presidente o di un terzo dei Consiglieri, delibera il passaggio in seduta segreta, dandone atto a verbale con esplicita indicazione dei motivi. 4. Relativamente alla seduta segreta tutti i componenti del Consiglio, sono vincolati al segreto d’ufficio. Art. 15: Convocazione del Consiglio di Circolo 1. Le riunioni del Consiglio di Circolo hanno luogo in ore non coincidenti con l’orario delle lezioni. Il consiglio di circolo o di istituto è convocato dal presidente del consiglio stesso. Il presidente del consiglio è tenuto a disporre la convocazione del consiglio su richiesta del presidente della giunta esecutiva ovvero di un terzo dei componenti del consiglio stesso. 2. L’avviso di convocazione deve contenere: a) l’ordine del giorno con gli argomenti da trattare; b) il giorno, l’ora e la sede dell’adunanza; c) la data e la firma del Presidente del Consiglio. 3. L’avviso di convocazione con il relativo ordine del giorno delle sedute del Consiglio viene pubblicato all’albo dell’Istituto. 4. Le convocazioni possono essere trasmessi via E-mail o mediante fonogramma. Art. 16: Termini per l’invio degli avvisi L’avviso di convocazione è notificato ai consiglieri, di norma, cinque giorni prima dell’adunanza per le sedute ordinarie e tre giorni prima per le sedute straordinarie. In caso di convocazione d’urgenza, l’avviso può essere effettuato, previa comunicazione telefonica, anche 24 ore prima della seduta. Art. 17: Validità delle sedute 1. La seduta del Consiglio d’Istituto è valida se sono presenti la metà più uno dei consiglieri eletti; in caso di dimissione e/o di avvenuta decadenza e di non sostituzione di uno o più consiglieri, il quorum viene calcolato sulla base dei consiglieri in carica. Il Presidente, trascorsi 30 minuti dall’ora prevista della convocazione, in mancanza del numero legale, scioglie e rinvia la seduta. Nel caso in cui il Consiglio non può iniziare i lavori per mancanza del numero legale, il Presidente, sentito il parere del Dirigente Scolastico, aggiorna la seduta per la trattazione degli argomenti posti all’ordine del giorno entro i 5 giorni successivi. In questo caso l’avviso di convocazione deve essere inviato ai consiglieri assenti almeno 24 ore prima della seduta. 61 In caso di interruzioni della seduta per mancanza del numero legale, il Presidente, sentito anche il Dirigente Scolastico, aggiorna, entro i 5 giorni successivi, la seduta del consiglio per la discussione dei punti non ancora trattati. In caso di mancato aggiornamento della seduta, i punti non discussi sono rinviati alla riunione successiva. Art. 18: Svolgimento delle sedute 1. Il Presidente all’inizio della discussione di un argomento posto all’ordine del giorno, dopo l’eventuale relazione del Dirigente Scolastico, dà la parola ai consiglieri. 2. Il dibattito deve svolgersi sugli argomenti posti all’ordine del giorno. Eccezionalmente, per casi di comprovata urgenza e necessità, su richiesta di almeno un 1/3 dei Consiglieri e/o del Presidente e/o del Dirigente Scolastico e, previa approvazione della maggioranza assoluta dei presenti, si può discutere su argomenti non inclusi nell’ordine del giorno. Il Consiglio di Circolo, all’inizio della seduta, delibera la modifica dell’ordine del giorno, aggiungendo, ai punti posti all’ordine del giorno, quelli nuovi, con una eventuale loro rinumerazione. Ulteriori punti possono essere aggiunti in sostituzione di quelli programmati, se questi ultimi sono ritenuti rinviabili. 3. La sequenza di trattazione dei punti all’ordine del giorno può essere modificata su richiesta di almeno uno dei consiglieri e su deliberazione della maggioranza assoluta dei consiglieri presenti. 4. Gli interventi ordinati dal Presidente sulla base delle richieste, debbono essere il più possibile coerenti, brevi e concisi e concettosi. chiari, 5. La durata massima degli interventi è fissata in 5 minuti. 6. Le delibere s’intendono valide se sono approvate dalla maggioranza assoluta dei presenti. In caso di parità di voti prevale il voto del Presidente. In caso di conflitto d’interesse di uno o più membri del Consiglio, in rapporto all’argomento trattato, questi non prendono parte alla discussione e alla votazione. 7. La votazione avviene in modo palese per alzata di mano e può esprimere una posizione favorevole, contraria o di astensione. Quando si tratta di persone la votazione si svolge a scrutinio segreto. 8. Possono partecipare alle sedute del Consiglio, con funzione consultiva, tecnici, esperti e specialisti per fornire pareri qualificati relativi ai punti posti all’Ordine del Giorno. 9. La durata massima delle riunioni, di norma, non può superare le due ore, trascorse le quali la seduta si aggiorna per la trattazione dei punti non discussi. Art. 19: Processo verbale 1. La seduta si apre con la lettura del processo verbale della riunione precedente. 2. Il processo verbale deve rappresentare la sintesi della discussione dell’andamento della seduta consiliare. 3. Esso contiene l’indicazione dei punti principali della discussione, il testo integrale della parte dispositiva della deliberazione e,l’indicazione dell’approvazione a maggioranza o unanimità. 4. Ogni consigliere può chiedere che nel processo verbale della seduta sia riportata una propria breve dichiarazione o, in modo sintetico, i motivi di un voto. Tale dichiarazione va riporta integralmente nel verbale solo se formulata per iscritto e sottoscritta dall’interessato e consegnata al segretario verbalizzante per essere custodita agli atti della scuola, allegata agli atti del consiglio a cui si riferisce. 5. Il verbale della seduta deve essere redatto in modo da conservare, nella forma più concisa, menzione di quanto viene discusso, senza eccedere in particolari che possono recar danno alle persone o discredito all’Istituto e senza riportare le dichiarazioni degli interessati, se non preventivamente sottoscritte e autorizzate dagli stessi. 62 6. Il processo verbale delle adunanze consiliari è firmato dal Presidente del Consiglio e dal segretario verbalizzante. 7. La firma del segretario verbalizzante attesta l’autenticità e l’esattezza del verbale, salvo le rettifiche che potranno esservi apportate in sede di approvazione dello stesso nella successiva seduta del Consiglio di Istituto. 8. Al termine di ogni seduta il segretario verbalizzante procederà, d’intesa con tutti i membri che sottoscriveranno seduta stante, a riassumere i testi delle deliberazione adottate. Art. 20: Pubblicità degli atti 1. La pubblicità degli atti del Consiglio avviene, secondo quanto disposto dalle disposizioni in materia, nel rispetto della C.M. 105/1975 e della L. 241 / 90 e successive modifiche e integrazioni. Non sono soggetti a pubblicazione gli atti riguardanti persone, salvo contraria richiesta da parte delle stesse. Ai sensi dell’art. 13 della Circolare n. 105/1975 , la pubblicità degli atti del consiglio di circolo deve avvenire mediante affissione in apposito albo di circolo, della copia integrale del testo delle deliberazioni adottate dal Consiglio stesso. L’affissione all’albo avviene, di norma, entro il termine di otto giorni dalla relativa seduta del consiglio. 2. La copia della deliberazione da affiggere all’albo, sottoscritta e autenticata dal segretario del consiglio, è consegnata al Dirigente scolastico che ne dispone l’affissione immediata e attesta in calce ad essa la data di affissione. Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti singole persone. 3. La copia delle deliberazioni deve essere esposta per un periodo di almeno 15 giorni. 4. La parte esplicativa della seduta, contenente la sintesi della discussione e gli eventuali interventi, nonché tutti gli atti a ciò presupposti, non sono soggetti a pubblicità. 5. La copia della deliberazione e tutti gli atti scritti preparatori sono depositati nell’Ufficio di segreteria del Circolo, per lo stesso periodo e sono esibiti a chiunque ne faccia richiesta. 6. Il verbale della seduta sarà oggetto di approvazione all’inizio della seduta successiva. 7. Gli originali dei processi verbali delle sedute del Consiglio d’Istituto sono depositati agli atti della Segreteria, a cura del segretario verbalizzante. Art. 21: Diritto di informazione e di accesso agli atti amministrativi 1. Ogni Consigliere ha diritto di ottenere dagli uffici della segreteria tutte le informazioni, nonché il rilascio di copie utili all’espletamento del mandato elettivo. 2. I Consiglieri hanno a disposizione, di norma e, ove possibile, nei 3 giorni precedenti la seduta del Consiglio, tutti gli atti inerenti gli adempimenti posti all’Ordine del Giorno; la consultazione avviene negli uffici dove tali atti sono depositati. 3. L’esercizio dei diritti di cui al 1° e 2° comma è effettuato dai Consiglieri, richiedendo direttamente le informazioni al Dirigente Scolastico e la consultazione degli atti al DSGA ed ai responsabili dei singoli settori preposti alla conservazione degli atti stessi. Art. 22: Diritto al rilascio di copie di atti e di documenti 1. L’Ufficio di Segreteria provvede al rilascio di copie, estratti, certificazioni desunte dai predetti registri. 2. La richiesta delle copie è effettuata dal Consigliere presso gli uffici competenti con domanda scritta, contenente gli estremi dell’atto di cui si chiede copia, il motivo della richiesta, la dichiarazione che la copia 63 stessa sarà utilizzata esclusivamente per l’esercizio dei diritti connessi alla carica ricoperta, la data e la firma. 3. Il rilascio delle copie avviene, come disciplinato dall’allegato n. 4 al presente Regolamento (Regolamento per l’esercizio del diritto di accesso agli atti amministrativi). Sugli atti riservati per legge o regolamento, di cui comunque vengano a conoscenza, i Consiglieri sono tenuti al segreto d’ufficio. Per quanto non disciplinato nel presente Regolamento si richiamano le leggi dello Stato e le norme del Regolamento per l’accesso ai documenti amministrativi. Art. 23: Della revoca del mandato al Presidente e alla Giunta Il Consiglio, a maggioranza dei componenti presenti alla seduta del Consiglio, può revocare il mandato al Presidente e/o ai membri elettivi della Giunta, sulla base di motivate mozioni di sfiducia poste all'ordine del giorno su richiesta scritta di almeno un terzo dei consiglieri. Qualora la mozione di sfiducia sia rivolta al Presidente, il Consiglio d’Istituto sarà presieduto dal Vicepresidente o dal consigliere più anziano. Le votazioni sulle mozioni di sfiducia si effettuano a scrutinio segreto. In caso di parità la votazione sarà ripetuta fino a tre volte, quindi si procederà all’appello nominale. In caso di persistente parità prevarrà il voto del consigliere che presiede la seduta. GIUNTA ESECUTIVA Art. 24: Attribuzioni La Giunta esecutiva, oltre alle attribuzioni specifiche previste del D. Lgs. 297/94 e successive modifiche e integrazioni, può deliberare su questioni – problemi delegati dal Consiglio d’Istituto, dandone comunicazione allo stesso nella prima seduta utile. Art. 25: Composizione 1. La Giunta del Consiglio d’Istituto ha la composizione che deriva dalle norme in vigore. 2. I rappresentanti dei genitori e dei docenti vengono eletti dal Consiglio nella prima seduta utile, con le modalità previste dall’art. 10 del presente Regolamento. 3. Sono membri di diritto della Giunta: il Dirigente Scolastico che ne è anche il Presidente ed il Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi che svolge anche la funzione di segretario. Art. 26: Convocazione della Giunta 1. La Giunta esecutiva è convocata dal Dirigente Scolastico secondo le modalità previste dall’art. 15 del presente Regolamento. 2. Specificatamente per la Giunta Esecutiva, la convocazione va disposta con un preavviso di almeno 3 giorni. Nei casi di urgenza la riunione può avvenire in qualsiasi momento anche con comunicazione verbale e/o a mezzo telefono. Art. 27: Validità delle sedute La seduta della Giunta è valida se sono presenti la metà più uno degli aventi diritto. Art. 28: Svolgimento delle sedute Le sedute della Giunta Esecutiva si svolgono secondo le modalità previste all’art.18 del presente Regolamento. 64 Art. 29: Processo verbale Il contenuto del processo verbale è disciplinato dall’art. 20 del presente Regolamento. COLLEGIO DEI DOCENTI Art. 30: Attribuzioni Nell’ambito delle competenze ad esso attribuite dalle disposizioni vigenti ed in particolare dal Regolamento sull’autonomia didattica ed organizzativa, il Collegio dei Docenti: stabilisce, sulla base degli indirizzi e dei criteri generali fissati dal Consiglio d’Istituto e del piano delle attività proposte dal Dirigente Scolastico, le modalità di elaborazione del P.O.F. e ne delibera la proposta finale;esercita le proprie competenze e delibera in materia di autonomia didattica, organizzativa, di ricerca, sperimentazione e di sviluppo per la realizzazione del P.O.F.; delibera in materia di programmazione educativo – didattica, nel rispetto delle scelte educative delle famiglie e della libertà di insegnamento dei docenti;delibera in materia di orario delle attività di flessibilità organizzativa e didattica, di utilizzo delle ore di contemporaneità;verifica, periodicamente, l’attività dell’azione educativodidattica, regolandone, eventualmente, l’andamento; discute le proposte dei Consigli di Interclasse e di Intersezione; adotta e/ o conferma i libri di testo; propone e delibera le iniziative di aggiornamento/formazione dei docenti; esprime proposte e criteri in merito alla formazione delle classi e all’assegnazione delle classi e delle discipline; elegge i membri di commissione e/o Comitati di propria competenza; individua le funzioni-strumentali al POF e le assegna ai docenti; delibera in merito alla aggregazione delle discipline/educazioni in ambiti disciplinari ed a tutte le materie ad esso demandate dalla vigente legislazione scolastica. Art. 31: Composizione del Collegio Il Collegio dei docenti ha la composizione che deriva dalle norme in vigore. Fanno parte del Collegio i docenti con nomina a tempo indeterminato titolari e/o in completamento di cattedra, i docenti supplenti annuali e/o temporanei in servizio a qualsiasi titolo. Art. 32: Il Presidente del Collegio Il Collegio è presieduto dal Dirigente Scolastico; in caso di sua assenza è sostituito dal docente primo collaboratore; in caso di assenza anche di quest’ultimo, dal docente secondo collaboratore. Art. 33: Il Segretario del Collegio Il Dirigente scolastico, all’atto dell’insediamento del Collegio, affida ad un docente le funzioni di segretario verbalizzante. Il docente-segretario, fatti salvi i diritti ed i doveri derivantigli dalla sua condizione di membro del Collegio: - Redige il verbale di ogni seduta su apposito registro, a pagine numerate che, dopo l’approvazione, è a disposizione dei consiglieri ed è consultabile presso l’ufficio di segreteria dell’Istituto. - Può redigere il verbale con tecniche che prevedono l’uso del computer e delle tecnologie più avanzate. - Per la stesura dei verbali il segretario verbalizzante può essere coadiuvato dal personale di segreteria. - E’ vietata la registrazione audio o video delle sedute. 65 Art. 34: Convocazione 1. Il Collegio dei Docenti è convocato dal Dirigente Scolastico o su richiesta di almeno 1/3 degli aventi diritto. 2. La convocazione è effettuata secondo le modalità previste dall’art. 15 del presente Regolamento, deve indicare la data e l’ora di inizio e l’ordine del giorno. 3. L’ordine del giorno è predisposto dal Dirigente Scolastico, o su richiesta di almeno 1/3 dei docenti; la lettera di convocazione è controfirmata dai docenti per presa visione. Art. 35: Termini per l’invio degli avvisi 1. L’avviso di convocazione è notificato ai docenti, di norma, cinque giorni prima dell’adunanza prima per le sedute aventi carattere d’urgenza, non considerando i giorni festivi. e tre giorni 2. In caso di eccezionali e comprovati motivi da verbalizzare, il Collegio dei Docenti può essere convocato con 24 ore di preavviso, esclusi i giorni festivi. Art. 36: Validità delle sedute 1. La seduta è valida quando sono presenti la metà più uno degli aventi diritto. 2. Il calcolo viene effettuato sottraendo al numero degli aventi diritto quello degli assenti giustificati e viene reso immediatamente noto. Art. 37: Durata della seduta La seduta non può di norma superare le tre ore; ove i lavori non fossero conclusi, su richiesta del Dirigente Scolastico o di 1/3 dei presenti, il Collegio può deliberare la prosecuzione dei lavori per altri 60 minuti, allo scadere dei quali la seduta è improrogabilmente sciolta. Art. 38: Rilevazione delle presenze La presenza al Collegio è attestata dalla firma apposta su apposito registro. In ogni caso i docenti che per particolari motivi debbono allontanarsi prima del termine della seduta, prima dell’inizio della seduta, sono tenuti ad avvertire il Dirigente Scolastico, che ne tiene conto per la validità della seduta stessa. Il segretario verbalizzante prende nota dell’allontanamento del/dei docente/i e dell’orario in cui è avvenuto. Art. 39: Svolgimento delle sedute 1. Il Dirigente/Presidente dirige e modera la discussione sugli argomenti da trattare. 2. L’ordine del giorno può essere modificato e/o invertito dietro approvazione della maggioranza assoluta dei presenti, senza procedere a discussione. Le proposte di modifica o riordino dell’O.d.G. possono essere presentate dal Presidente o da almeno tre docenti all’inizio della seduta, per essere sottoposte all’approvazione della maggioranza assoluta dei presenti. Gli eventuali argomenti aggiunti vengono sempre posti in coda all’O.d.G. 3. Il Presidente, all’inizio di ogni argomento posto all’ordine del giorno e dopo la relazione introduttiva, prende nota delle richieste d’intervento e dà la parola ai richiedenti. Gli interventi non possono protrarsi, di norma, per più di 5 minuti. E’ assolutamente vietato interrompere a qualsiasi titolo il relatore. Al termine di tutti gli interventi il Presidente può consentire delle brevi repliche, che comunque, non possono superare i due minuti. 4. Le sedute del Collegio dei Docenti sono chiuse al pubblico ed alle altre componenti scolastiche. La eventuale partecipazione di non aventi diritto debitamente motivata, deve essere autorizzata dal Dirigente Scolastico o approvata all’inizio della seduta dalla maggioranza dei presenti. 66 Art. 40: Ordine delle sedute Se un membro del Collegio turba l’ordine durante le sedute o pronuncia parole sconvenienti, il Dirigente Scolastico lo richiama e può disporre l’inserzione del richiamo nel processo verbale. Art. 41: Processo verbale 1. Per ogni seduta viene redatto processo verbale. 2. Il processo verbale deve rappresentare il fedele resoconto dell’andamento della seduta consiliare. 3. Esso contiene l’indicazione dei punti principali della discussione, il testo integrale della parte dispositiva della deliberazione, nonché il numero dei votanti, dei voti favorevoli, di quelli contrari e delle astensioni su ogni proposta di deliberazione. 4. Dal verbale deve risultare se la votazione sia avvenuta a scrutinio segreto o a scrutinio palese. 5. Gli interventi e le dichiarazioni espresse dai consiglieri nel corso della discussione sono riportate in modo sintetico. 6. Ogni consigliere può chiedere che nel processo verbale sia riportata integralmente una propria breve dichiarazione o i motivi di un voto. In tal caso le dichiarazioni espresse dal/i docente/i devono essere dettate o presentate per iscritto con sottoscrizione del/i dichiarante/i. 7. Il processo verbale del Collegio è firmato dal Dirigente/Presidente e dal segretario verbalizzante. 8. La firma del segretario verbalizzante attesta l’autenticità e l’esattezza del verbale, salvo le rettifiche che potranno esservi apportate in sede di approvazione dello stesso nelle successive sedute del Collegio dei docenti. Art. 42: Approvazione del processo verbale 1. La seduta si apre con la messa in approvazione del processo verbale della seduta precedente. 2. Del verbale della seduta precedente viene data lettura all’inizio della seduta successiva. 3. Sul processo verbale non è concessa la parola se non ai docenti che intendano proporvi una rettifica, o chiarire o correggere il proprio pensiero espresso nelle sedute precedenti, oppure per fatto personale. 4. Se un docente intende proporre modificazioni od integrazioni al verbale, deve farlo formulando per iscritto ed in modo esatto i termini di quanto intende che sia cancellato, modificato od inserito a verbale. 5. Nel formulare le proposte di rettifica, non è consentito riprendere o ripetere in alcun modo la discussione già effettuata. 6. Formulata una proposta di rettifica, il Presidente interpella il Collegio per conoscere se vi siano opposizioni alla stessa. Se nessuno chiede di intervenire, la proposta di rettifica si intende approvata. Altrimenti essa è messa a votazione per alzata di mano. 7. A conclusione degli interventi il Dirigente/Presidente del Consiglio mette a votazione il verbale della seduta precedente. Art. 43: Comitati, Gruppi di lavoro, Dipartimenti 1. Il Collegio dei Docenti può deliberare di costituire, al suo interno, gruppi di lavoro, comitati tecnici e/o di studio, organismi consultivi, ecc., con le finalità indicate nel P.O.F. e, secondo le indicazioni del piano annuale delle attività scolastiche, di organizzarsi in dipartimenti, in sezioni verticali e/o orizzontali, ecc. 2. Ogni docente può presentare la propria disponibilità ad essere eletto e/o nominato in tali organismi, gruppi, comitati, ecc. 67 Art. 44: Diritto di informazione e di accesso agli atti amministrativi Ogni docente ha diritto di ottenere dagli uffici della segreteria tutte le informazioni, nonché il rilascio di copie utili all’espletamento del mandato elettivo. Art. 45: Diritto al rilascio di copie di atti e di documenti 1. La richiesta delle copie di estratti e certificati desunti dal registro dei verbali è effettuata dal docente presso gli uffici competenti con domanda scritta, contenente gli estremi dell’atto di cui si chiede copia, il motivo della richiesta, la dichiarazione che la copia stessa sarà utilizzata esclusivamente per l’esercizio dei diritti connessi alla funzione docente, la data e la firma. 2. L’Ufficio di Segreteria provvede al rilascio di copie, estratti e certificazioni desunti dai registri dei verbali. 3. Il rilascio delle copie avviene come disciplinato nell’allegato 4 al presente Regolamento (Regolamento per l’esercizio del diritto di accesso agli atti amministrativi). 5. Sugli atti riservati per legge o regolamento, di cui comunque vengano a conoscenza, i docenti sono tenuti al segreto d’ufficio. 6. Per quanto non disciplinato nel presente Regolamento si richiamano le leggi dello Stato e le norme del Regolamento per l’accesso ai documenti amministrativi. CONSIGLIO DI INTERCLASSE / INTERSEZIONE Art. 46: Composizione I Consigli di Interclasse/Intersezione sono composti dai docenti di classi parallele o di plesso per la scuola primaria e dai docenti di plesso per la scuola dell’infanzia. Dei Consigli di Interclasse ed Intersezione fanno parte tanti genitori per quante sono le classi/sezioni funzionanti in ciascun plesso. I Consigli di Interclasse ed Intersezione sono presieduti dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato. Le funzioni di segretario sono attribuite dal Dirigente Scolastico ad un docente, membro dello stesso consiglio. Art. 47: Attribuzioni 1. I Consigli di Interclasse, Intersezione hanno il compito di: a. formulare proposte al Collegio dei Docenti in merito al Piano dell’offerta formativa, alla programmazione educativo – didattica ed alla sperimentazione metodologico-didattica; b. formulare proposte in merito alla scelta dei libri di testo e dei sussidi didattici; c. formulare il piano delle attività extrascolastiche, inclusi i viaggi d’istruzione e le visite guidate. 2. Alle sedute partecipano i docenti e i rappresentanti dei genitori. 3. I Consigli di Interclasse e Intersezione si riuniscono ogni due mesi circa. Art. 48: Convocazione Il Dirigente Scolastico convoca i Consigli, con preavviso di almeno 5 giorni; i Consigli di Interclasse e Intersezione possono essere anche convocati su richiesta scritta di almeno 1/3 degli aventi diritto. Art. 49: Approvazione delle delibere Le proposte e le delibere sono valide se approvate dalla maggioranza dei presenti. Art. 50: Per quanto non espressamente previsto nel presente paragrafo si fa riferimento alle indicazioni contenute nel paragrafo dedicato al Collegio dei docenti. 68 TITOLO II RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA Art. 51 Patto di corresponsabilità I docenti di classe, stipuleranno un “Patto di corresponsabilità educativa” con le famiglie, sulla base del seguente schema. La scuola si impegna a: fornire una formazione culturale e professionale qualificata, aperta alla pluralità delle idee, nel rispetto dell’identità di ciascuno studente; offrire un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona, garantendo un servizio didattico di qualità in un ambiente educativo sereno, favorendo il processo di formazione di ciascun studente, nel rispetto dei suoi ritmi e tempi di apprendimento; offrire iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio al fine di favorire il successo formativo e combattere la dispersione scolastica oltre a promuovere il merito e incentivare le situazioni di eccellenza; favorire la piena integrazione degli studenti diversamente abili, promuovere iniziative di accoglienza e integrazione degli studenti stranieri, tutelandone la lingua e la cultura, anche attraverso la realizzazione di iniziative interculturali, stimolare riflessioni e attivare percorsi volti al benessere e alla tutela della salute degli studenti; garantire la massima trasparenza nelle valutazioni e nelle comunicazioni mantenendo un costante rapporto con le famiglie, anche attraverso strumenti tecnologicamente avanzati, nel rispetto della privacy. La famiglia si impegna a: valorizzare l’istituzione scolastica, instaurando un positivo clima di dialogo, nel rispetto delle scelte educative e didattiche condivise, oltre ad un atteggiamento di reciproca collaborazione con i docenti; rispettare l’istituzione scolastica, favorendo una assidua frequenza dei propri figli alle lezioni, partecipando attivamente agli organismi collegiali e controllando quotidianamente le comunicazioni provenienti dalla scuola; discutere, presentare e condividere con i propri figli il patto educativo sottoscritto con l’Istituzione scolastica. Lo studente si impegna a: prendere coscienza dei propri diritti-doveri rispettando la scuola intesa come insieme di persone, ambienti e attrezzature; rispettare i tempi programmati e concordati con i docenti per il raggiungimento del proprio curricolo, impegnandosi in modo responsabile nell’esecuzione dei compiti richiesti; accettare, rispettare e aiutare gli altri e i diversi da sé, impegnandosi a comprendere le ragioni dei loro comportamenti. 69 TITOLO III RAPPORTI SCUOLA-TERRITORIO Art 52. Contratti di utilizzazione dei locali scolastici e delle strutture appartenenti all’Istituzione scolastica da parte di soggetti terzi 1. La concessione in uso dei locali scolastici, previa autorizzazione dell’ente proprietario, è finalizzata a realizzare la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile. 2. E’esclusa la possibilità di concederli in uso a singoli soggetti o comunque a gruppi che non siano costituiti in associazione tra loro da almeno un anno e i cui fini statutari non siano coerenti con l’azione di promozione culturale, sociale, civile. 3. I locali scolastici possono essere concessi solo per utilizzazioni precarie e temporanee, previa stipulazione da parte del concessionario, di una polizza per la responsabilità civile con un istituto assicurativo. 4. L’utilizzazione dei locali scolastici e delle strutture è autorizzata dal Dirigente Scolastico in orari non coincidenti con le attività didattiche curricolari ed extracurricolari ed ogni altra attività e manifestazione promosse direttamente dalla scuola o dall’ente proprietario. La richiesta di concessione dei locali scolastici dovrà essere inviata per iscritto, sia all’ente proprietario che all’istituzione scolastica, e soggetta ad apposita autorizzazione mediante delibera da parte del Consiglio di Circolo. Il Dirigente, nel procedere alla concessione, verificherà se la richiesta è compatibile con le norme del presente Regolamento. 5. La concessione di locali scolastici è subordinata a : Eventuale versamento della scuola di un contributo forfettario di almeno € 300,00 da destinare al funzionamento amministrativo e/o didattico e/o piccola manutenzione edifici e /o acquisto beni e sussidi didattici. La predetta somma verrà utilizzata in base alle esigenze prioritarie della scuola e saranno debitamente rendicontate al C.d.C. Prestazione gratuita di servizi in favore della scuola (corsi di formazione, etc). Il Dirigente scolastico stipula apposita convenzione che, a garanzia di esigenze ed interessi della scuola, dovrà contenere: la decorrenza e la durata della concessione, che comunque non può essere superiore alla durata dell’anno scolastico di riferimento; i tempi e i modi di utilizzo dei locali e delle strutture; l’elenco dei materiali e delle attrezzature concessi in uso, con indicazione delle quantità e dello stato di conservazione; gli obblighi del contraente, tra cui quelli inerenti la vigilanza e la tutela dei locali dei beni in esso contenuti, la pulizia e l’igiene giornaliera dei locali utilizzati; specifiche clausole di salvaguardia; specificare l’esonero di responsabilità dell’istituzione scolastica e dell’ente locale proprietario per l’uso dei locali nonché il rimborso e la riparazione di eventuali danni provocati per colpa o negligenza; le modalità di verifica della convenzione. Contestualemte alla stipula della convenzione dovrà risultare: • eventuale copia del versamento fatto al Comune di Trapani a titolo di deposito cauzionale; • eventuale copia del versamento di un contributo forfettario alla scuola. su conto corrente bancario, specificando la causale. 6. Il concessionario è responsabile di ogni danno causato all’immobile, agli arredi, agli impianti da qualsiasi azione od omissione dolosa o colposa a lui direttamente imputabili o imputabili a terzi presenti nei locali scolastici in occasione dell’utilizzo dei locali stessi. 70 L’istituzione scolastica e il Comune devono in ogni caso ritenersi sollevati da ogni responsabilità civile e penale derivante dall’uso di locali da parte di terzi. L’utilizzo dei locali da parte di terzi è subordinato, inoltre, all’osservanza di quanto segue: • E’ vietato al concessionario l’installazione di strutture fisse o di altro genere, se non previa autorizzazione dell’istituzione scolastica; • È vietato lasciare in deposito, all’interno dei locali, attrezzi e quant’altro; • Qualsiasi danno, guasto, rottura o malfunzionamento o anomalie, all’interno dei locali, dovrà essere tempestivamente segnalato all’istituzione scolastica, • L’inosservanza di quanto stabilito al precedente punto comporterà per il concessionario l’assunzione a suo carico di eventuali responsabilità. I locali vengono concessi previo versamento di un deposito cauzionale al Comune di Trapani stabilito dall’Ente locale. Lo svincolo del deposito cauzionale verrà disposto dopo aver accertato che non siano stati prodotti danni ai locali e agli arredi. Qualora in sede di verifica, in contraddittorio con il concessionario, si determinasse il mancato rispetto delle condizioni di concessione in uso, il Dirigente scolastico può sospenderne la fruizione sino all’immediato ripristino delle garanzie definite dalla convenzione. Il Consiglio di Circolo è chiamato a deliberare in caso di sospensione definitiva della concessione in uso. TITOLO IV ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Art.53. Orario scolastico L’orario scolastico viene deliberato dal Consiglio di Circolo di anno in anno, in relazione al Piano dell’Offerta Formativa e alla normativa vigente. Con la medesima procedura è possibile apportare eventuali modifiche, anche in corso d’anno scolastico, allo scopo di migliorare la funzionalità della scuola e dei servizi o qualora insorgessero particolari esigenze legate a situazioni imprevedibili al momento della progettazione. Modifiche temporanee possono essere adottate dal Dirigente Scolastico solo in caso di urgente necessità. Delle variazioni apportate al calendario ed agli orari verrà data comunicazione verbale e scritta alle famiglie. Qualsiasi cambio di orario giornaliero deve essere comunicato per iscritto al collaboratore del Dirigente o al fiduciario di plesso. Per assicurare l’accoglienza e la vigilanza degli alunni,tutti i docenti sono tenuti a recarsi a scuola con puntualità 5 minuti prima dell’inizio delle lezioni, come stabilito dal vigente C.C.N.L (Art. 29 c. 5 CCNL 29 /11/ 2007/quadriennio 2006-2009), e dovranno apporre la loro firma di presenza nell’apposito registro di plesso. I docenti di scuola primaria accoglieranno gli alunni della propria classe nell’androne 5 minuti prima dell’inizio delle lezioni e dopo averli adunati entreranno ordinatamente in classe. I portoni della scuola apriranno alle ore 8,00 per consentire a genitori e bambini di ripararsi dalle intemperie. I Signori genitori non sono, però autorizzati a lasciare i bambini da soli, dal momento che il personale collaboratore scolastico non può assicurare una continua ed efficace vigilanza sui minori. Tutti i docenti di classe,di sezione,di lingua straniera ecc. sono tenuti,altresì, a svolgere il loro servizio per la durata settimanale prevista per ciascuna categoria. L’orario di funzionamento delle sezioni di scuola dell’infanzia e delle classi di scuola primaria è quello indicato nell’assetto organizzativo approvato in sede collegiale e contenuto nel piano dell’offerta formativa. I Signori fiduciari prepareranno dei cartelli esplicitanti l’orario di funzionamento delle varie sezioni e 71 classi e provvederanno ad affiggerli alle porte delle aule. 9. I portoni degli edifici scolastici verranno chiusi alle ore 9,00, dopo tale momento gli insegnanti potranno registrare le assenze della giornata negli appositi registri di classe. 10. Non è assolutamente consentito ai genitori degli alunni di scuola primaria, tranne che per motivi urgenti o su richiesta dell’insegnante, di accompagnare i bambini in aula, e a tutti i genitori di chiedere notizie all’insegnante in orario di lezione. 11. I docenti possono interloquire con i genitori soltanto alla fine delle attività didattiche. 12. Per nessun motivo sono consentiti colloqui con genitori durante l’orario di servizio, per cui nessun genitore è ammesso ai piani durante l’attività didattica. I genitori saranno ricevuti dai docenti unicamente nelle ore previste per i colloqui o per appuntamento. In caso di necessità ed urgenza il martedì al termine della programmazione. 13. I docenti di scuola dell’infanzia di tutti i plessi attenderanno gli alunni all’interno dell’aula sulla cui soglia saranno lasciati dai genitori. 14. Per la scuola dell’infanzia, considerato che i momenti dell'accoglienza sono più distesi, si dispone che: Per le sezioni ad orario ridotto l’entrata è consentita fino alle ore alle 9,20 Per le sezioni a tempo normale l’entrata è consentita fino alle ore 9,00 I genitori possono entrare nell’edificio scolastico ed accompagnare i propri figli nelle rispettive sezioni, affidandoli direttamente agli insegnanti a cui è demandata la responsabilità. 15. E’ severamente proibito ai docenti di fare entrare durante le ore di lezione, oltre ai genitori, personale estraneo non autorizzato dal Dirigente scolastico. I rappresentanti dei libri pedagogici-didattici da porre in visione agli insegnanti, saranno ricevuti dagli stessi, previa autorizzazione del Dirigente Scolastico, in orario non di lezione. 16. Durante l’orario di lezione, nei plessi scolastici si provvederà alla chiusura degli ingressi e dei cancelli, dove ci sono, dell’edificio per impedire il libero accesso agli estranei e l’uscita di alunni. 17. Nessuno può accedere alle aule senza autorizzazione del Dirigente Scolastico. I fiduciari di plesso e i collaboratori scolastici segnaleranno tempestivamente agli Uffici di Direzione qualunque presenza estranea non autorizzata. 18. I rapporti con gli alunni debbono essere improntati al reciproco massimo rispetto. Art. 54 Vigilanza alunni 1. Tutti i docenti sono tenuti alla sorveglianza degli alunni in qualunque momento della vita scolastica (es. durante tutti i loro spostamenti, all'interno ed all'esterno della scuola, durante la ricreazione, il servizio di mensa, durante l’ingresso e l’uscita, le uscite, i viaggi di istruzione. gite, ecc.). 2. Nella scuola primaria la responsabilità sulla vigilanza è condivisa dai docenti dell’equipe pedagogica della classe, nella scuola dell’infanzia dai docenti della sezione. La vigilanza non può essere delegata ad altri, se non per causa di forza maggiore o perché richiesta da attività svolte in collaborazione Il docente non deve mai abbandonare la classe per tutta la durata delle lezioni, in quanto rimane unico responsabile della classe. Gli alunni, pertanto, non vanno mai lasciati soli. In caso di necessità ci si rivolga al personale ausiliario e, per ogni evenienza da affrontare o situazione da chiarire, si comunichi con i fiduciari dei plessi, collaboratori del Dirigente, con il Dirigente stesso, con la segreteria. 3. La responsabilità personale dell'insegnante di classe, conseguente alle norme di vigilanza sugli alunni, non esonera il restante personale docente ed ausiliario dall'obbligo di intervento, qualora situazioni particolari ravvisino uno stato di pericolo per persone e cose. 4. La vigilanza non può essere delegata a personale estraneo alla scuola. 5. In caso di assenza di uno o più insegnanti, quando non possono essere immediatamente sostituiti con docenti in disponibilità, in compresenza o nominati dalla direzione didattica, il fiduciario del plesso o in sua assenza, l'insegnante più anziano, dispone per la vigilanza degli alunni. In tal caso sono ammessi abbinamenti con classi parallele di ciclo o in mancanza suddivisioni di alunni in altre classi. 6. L'insegnante che ospita gli alunni, di conseguenza, si assume la responsabilità della classe o alunni affidati. 72 7. Le ore di supplenza debbono sempre avere carattere didattico e non possono, pertanto, essere intese come momento di ricreazione. 8. I docenti rispondono in tutti i casi in cui singoli alunni o gruppi di alunni, provenienti anche da classi diverse, sono ad essi espressamente affidati per svolgere attività curriculare o extra-curriculare,(come stabilito dal CCNL scuola), nell’ambito sia dell’orario d’obbligo che in caso di svolgimento di attività aggiuntive di insegnamento deliberate dal Collegio Docenti. Gli alunni possono essere affidati a docenti diversi dalla classe per le attività di laboratorio a classi aperte previste dai progetti educativi di plesso. In caso di progetti di arricchimento formativo che coinvolgono più scuole, gli alunni possono essere affidati ai docenti che attuano i progetti. 9. Non rientra tra i doveri dell’insegnante la vigilanza degli alunni al di fuori dell’edificio scolastico. 10. E’ compito di ognuno vigilare e sensibilizzare gli alunni nell’adozione di comportamenti corretti, affinché non avvengano incidenti, e segnalare, se è il caso, particolari comportamenti e situazioni. Poiché la struttura della scuola (finestre metalliche, porte, pilastri di cemento armato con spigoli) presenta diverse possibilità di rischio: è compito di ognuno vigilare affinché non avvengano incidenti segnalando, se è il caso, particolari comportamenti e situazioni . 11. Per motivi di disciplina e sicurezza gli alunni non potranno essere allontanati dall’aula e lasciati nei corridoi. 12. Durante l’ora di lezione non è consentito far uscire dalla classe più di un alunno per volta, a meno che l’insegnante si sia accertato della presenza di un collaboratore. 13. Durante l’intervallo, la ricreazione si svolgerà nelle aule. Tutti i docenti del team pedagogico vigilano sull'intera classe e collaborano con i colleghi. 14. Nella scuola primaria, alle ore 10:15 un suono della campana segnalerà l’inizio della ricreazione e alle ore 10.30 un secondo suono di campanella ne segnalerà la conclusione, e le attività didattiche saranno riprese con ordine e silenzio. Il personale scolastico è invitato a provvedere al suono della campanella agli orari previsti con estrema precisione. 15. Il cambio dell’ora va effettuato con la massima tempestività e celerità, al fine di non lasciare scoperte le classi, evitando di intrattenersi, in questi particolari momenti, con gli altri colleghi presenti in Istituto. 16. All’uscita, al termine delle lezioni, ogni classe deve essere accompagnata fino al portone d’ingresso della scuola, dal rispettivo insegnante che deve assicurarsi che tutti gli alunni escano in modo ordinato, al fine di evitare spiacevoli incidenti. 17. I docenti sono invitati a non uscire dalle aule con anticipo superiore ad un paio di minuti rispetto all’orario di uscita ed a sfilare dietro le scolaresche affinché tutti i bambini possano essere sorvegliati. 18. Gli insegnanti devono vigilare affinché gli alunni siano affidati ai genitori o agli adulti delegati (i docenti acquisiranno il consenso scritto dei genitori che sono soliti non prelevare i figli).La stessa prassi dovrà essere seguita nel caso in cui il bambino possa essere prelevato dai familiari o da persone di fiducia delle famiglie (delle quali devono essere consegnate fotocopie del documento di riconoscimento). In caso di mancato ritiro in orario dell’alunno, il docente di classe è tenuto a contattare tempestivamente la famiglia; (sarebbe opportuno disporre di più di un numero di telefono per alunno) al protrarsi del ritardo sarà segnalato alle autorità competenti l’abbandono del minore. 19. Per la vigilanza in caso di evacuazione rapida della scuola per calamità si rimanda ai Piani appositamente predisposti. 20. Per favorire l’acquisizione da parte dei bambini delle modalità di evacuazione, si svolgeranno apposite prove. Dopo la prova di evacuazione, gli insegnanti coordinatori di plesso presenteranno in Segreteria una relazione scritta sull’andamento delle prove stesse. 21. I docenti possono accedere agli Uffici di Segreteria per il disbrigo delle pratiche personali solo nelle ore in cui siano liberi dalle lezioni e, di norma, durante l’orario di ricevimento. 22. In base alla normativa sulla privacy (D.L. 196/2003) i docenti dovranno accedere agli Uffici di Segreteria nel rispetto delle norme del Codice sopra citato, dopo aver ricevuto il consenso degli Incaricati o del Responsabile. 23. I collaboratori scolastici esplicano il servizio di vigilanza agli ingressi, nei corridoi, e nei servizi durante l'orario scolastico. Vigilano, inoltre sugli alunni affidati, in caso di particolare necessità. 73 24. Per motivi di sicurezza un collaboratore scolastico dovrà essere sempre disponibile, durante le ore di lezione nelle vicinanze dell'ingresso della scuola. 25. I collaboratori scolastici,se possibile,durante l’orario di lezione,devono sostare in piani diversi e immancabilmente durante la ricreazione. Durante l'ingresso e l'uscita degli alunni il personale ausiliario deve unicamente attendere alla vigilanza degli alunni e collaborare con gli insegnanti per garantire un ingresso e uscita ordinati Art. 55 - Norme di comportamento del personale A.T.A. 1. Durante le ore di servizio non è permesso al personale ausiliario di allontanarsi dal proprio posto di lavoro se non per gravi motivi. In tal caso il servizio va comunque assicurato dal personale restante. 2. Al fine di consentire il regolare deflusso degli alunni al termine delle lezioni, è vietato a persone fisiche e/o automezzi di ostruire gli ingressi. Il personale preposto vigilerà perché ciò non avvenga. 3. Il personale ausiliario è tenuto a vigilare gli spazi comuni dell’edificio durante lo svolgimento delle attività scolastiche. 4. Durante la ricreazione il personale ausiliario controllerà che l’accesso ai bagni avvenga in modo ordinato e civile. 5. Il personale ausiliario responsabile deve segnalare tempestivamente al fiduciario del plesso o docente più anziano, al Dirigente o a un suo collaboratore l'eventuale classe scoperta e assicurare, fino all'arrivo del docente, la vigilanza sulla stessa. 6. Nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, il personale ausiliario collabora con il personale docente, durante l'orario di servizio, per ciò che riguarda l'assistenza nelle attività ai servizi igienici e per la vigilanza dei bambini nei momenti di assenza dell'insegnante. Pertanto, il personale ausiliario dovrà, periodicamente, fare il giro del piano assegnato per eventuale supporto ai docenti impossibilitati ad allontanarsi, fatte salve esigenze contigenti. 7. Il personale ausiliario deve curare la pulizia e l'igiene degli ambienti a lui assegnati. Periodicamente e tassativamente al termine della ricreazione provvederanno all’igienizzazione dei locali e al corretto funzionamento dei servizi igienici (verifica scarichi, flussometri e rubinetti). 8. Il personale ausiliario segnalerà immediatamente alla dirigenza eventuali furti o danni che si verifichino alle suppellettili, attrezzature e dotazioni della scuola, per il reparto a lui affidato. 9. Il personale ausiliario preposto al servizio di portineria avrà cura di tenere la porta d'ingresso rigorosamente chiusa e non consentirà l'ingresso a scuola a persone estranee. In caso di ingresso di personale estraneo, che dovrà essere preventivamente autorizzato dal Dirigente o dai fiduciari nei plessi dipendenti dal Circolo, il personale ausiliario provvederà ad annotare su apposito registro le generalità, estremi di documento di riconoscimento e motivazione. Il personale provvederà a consegnare al visitatore apposito badge che ne consentirà l’accesso ai locali. 10. E’ altresì vietato l’ingresso a coloro che propagandino oggetti o prodotti da acquistare. 11. Il personale ausiliario è tenuto a controllare e verificare puntualmente ogni giorno, prima di lasciare la scuola, che gli ambienti affidati alle proprie cure siano tutti regolarmente ben chiusi. 12. L'orario di servizio del personale ausiliario dovrà subire i necessari adattamenti in funzione delle necessità che la scuola sia aperta anche nelle ore pomeridiane. 13. Il Direttore dei servizi generali e amministrativi a tal proposito fornirà al Dirigente un'ipotesi di utilizzazione annuale, tenendo conto della possibilità di effettuare alcuni lavori di pulizia anche nelle ore pomeridiane. 14. La presenza del personale ausiliario deve essere assicurata in occasione di incontri degli insegnanti coi genitori, di assemblee e manifestazioni che prevedono la presenza di pubblico nonché di adempimenti amministrativi-contabili ed incontri degli organi collegiali. 15. I servizi amministrativi fanno capo al D.S.G.A che si dovrà attenere alle direttive del D.S.: Il DSGA dovrà fissare i turni del personale non docente in modo che siano soddisfatte le esigenze dell'Istituto, tenendo anche conto delle attività extra scolastiche ed interscolastiche nel rispetto dei criteri fissati dal Consiglio di Circolo. La segreteria amministrativa fisserà e renderà pubblici gli orari di ricevimento al pubblico. 74 16. I collaboratori scolastici possono accedere agli uffici di Segreteria per il disbrigo delle pratiche personali solo nell’orario di ricevimento. In base alla normativa sulla privacy (D.L196/2003),il suddetto ingresso è regolato dagli Incaricati e/o dal Responsabile. Art. 56 - Infortuni alunni . 1. In caso di incidente ad alunno o ad adulto, gli insegnanti dovranno dare immediato soccorso ricorrendo alle figure sensibili, e se il caso lo richiede, ad inviare l’alunno presso il più vicino pronto soccorso, attivando il servizio del 118, e comunicare tempestivamente alla famiglia o chi ne fa le veci, alla direzione e alla segreteria. Dovranno, inoltre, subito dopo l’incidente, ai fini della denuncia all’assicurazione, cui tutti gli alunni sono automaticamente iscritti, stendere una relazione dettagliata da consegnare in segreteria, firmata anche da testimoni eventualmente presenti ai fatti, nella quale si dovrà indicare: cognome e nome dell’alunno, plesso, classe/sezione, dinamica dell’incidente, luogo, ora ed esito, nomi di eventuali testimoni o presenza dell’insegnante, soccorsi prestati e conseguenze riportate, (in caso di intervento medico ed ospedaliero sarà allegato il certificato medico).in caso di mancata segnalazione ogni responsabilità civile e penale ricadrà sulle S.S.L.L. La Segreteria, ricevuta la relazione, attuerà la procedura di denuncia agli eventuali Enti competenti. 2. Per consentire l’immediata comunicazione, le famiglie, all’atto dell’iscrizione, rilasceranno uno o più recapiti telefonici per garantire la propria reperibilità in caso di urgenza. I dati saranno trattati alla stregua di quelli sensibili. Art. 57 - Assenze e ritardi . 1. I docenti devono giustificare ogni assenza dal servizio, anche quelle avvenute durante le riunioni collegiali o i Consigli di Interclasse / Intersezione. In caso di assenza per malattia i docenti devono avvisare la segreteria entro le 8,10. 2. In caso di ritardo o di assenza per improvviso evento, il docente deve avvisare con sollecitudine la segreteria per permettere ai colleghi la predisposizione delle supplenze. 3. Le domande per usufruire di permessi retribuiti e permessi brevi devono essere presentate in segreteria almeno 5 gg prima e autorizzate dall’ufficio di dirigenza. Art. 58 - Assenze alunni . 1. I docenti hanno l’obbligo di segnalare tempestivamente al Dirigente Scolastico o al docente delegato eventuali frequenze irregolari o assenze prolungate degli alunni. 2. In caso di assenze prolungate da parte degli alunni (7/10/30 giorni), i docenti devono contattare la famiglia per accertare le motivazioni dell’assenza; nel caso il fatto persista, senza adeguata giustificazione, occorre segnalarlo tempestivamente al Dirigente Scolastico o al suo collaboratore, che provvederà ad inoltrare la segnalazione dell’assenza agli organi competenti. 3. Per le assenze che abbiano durata pari o superiore a 5 giorni consecutivi (festivi compresi) è obbligatorio il certificato di riammissione rilasciato dal medico competente. In assenza di ciò, per ovvie ragioni di tutela della salute dei minori e del personale che si trovano nella scuola, saranno immediatamente convocati i genitori per il ritiro dell’alunno/a fino alla presentazione della necessaria certificazione. Fanno eccezione impedimenti non dovuti a motivi di salute, per i quali sarà cura della famiglia darne anticipatamente, per iscritto, comunicazione ai docenti di classe. 4. Per le assenze per malattia, superiori a 5 giorni, sarà richiesto certificato medico. In caso di malattia infettiva o parassitaria verrà richiesto nulla-osta alla frequenza rilasciato dall'Ufficiale sanitario. 5. Gli insegnanti di Scuola Primaria daranno informazione scritta alla Segreteria delle assenze non giustificate superiori ai sette giorni. Gli insegnanti di Scuola dell’Infanzia daranno comunicazione delle assenze non giustificate dopo quindici giorni. 6. I bambini di scuola dell’infanzia che non frequentano per più di trenta giorni, senza giustificazione scritta delle famiglie, saranno depennati, dando la possibilità di frequenza ad eventuali appartenenti a liste d’attesa. 75 Art. 59 Uscite anticipate alunni. 1. Gli alunni non possono uscire prima del termine delle lezioni se non accompagnati da uno dei genitori o adulto esercente la podestà parentale o affidati ad altro adulto (maggiorenne) solo previa delega scritta del genitore corredata da fotocopia del documento di riconoscimento (tale delega deve essere depositata in segreteria ad inizio anno scolastico). 2. I genitori, o persona delegata dagli stessi e munita di documento d’identità, qualora debbano riprendere i propri figli in anticipo rispetto all’orario di uscita, sottoscriveranno una dichiarazione con la quale si assumono ogni responsabilità, indicando data e orario del ritiro. 3. L’autorizzazione all’uscita deve essere firmata dal genitore e trattenuta nel registro di classe. 4. In caso di ritardo,l’alunno sarà accompagnato esclusivamente da un collaboratore scolastico. 5. L’uscita anticipata deve essere autorizzata per iscritto dal Dirigente o dai suoi Collaboratori o dai Fiduciari di plesso; l’alunno sarà prelevato dalla classe dal genitore accompagnato da un collaboratore scolastico. 6. La presenza degli alunni è obbligatoria, oltre che alle lezioni, a tutte le attività programmate dalla scuola (ricerche, visite istruttive, spettacoli). 7. Nella scuola dell’infanzia gli alunni verranno consegnati sempre ai genitori o a persone delegate adulte. 8. Le uscite ricorrenti devono essere autorizzate dall’ufficio di Direzione. Nel caso di ripetute uscite anticipate, (a meno che non se ne conoscano i giustificati ed inderogabili motivi), la circostanza deve essere comunicata alla presente, affinché adotti i comportamenti ritenuti opportuni. TITOLO V DISPOSIZIONI GENERALI Art. 60 Fumo 1. Per legge è fatto divieto tassativo a tutti di fumare nei locali scolastici Il D.L. N° 104/2013 ha esteso tale divieto anche alle aree all’aperto di pertinenza delle istituzioni scolastiche. 2. La Legge 11 Novembre 1975 n. 584, la Legge 16 Gennaio 2003 n. 3, il D.P.C.M. 23 Dicembre 2003 e O.M. del 26 Giugno 2013 pubblicata sulla G.U. n. 176 del 29 Luglio 2013 (divieto di vendita ai minori di sigarette elettroniche con presenza di nicotina e divieto di utilizzo nei locali chiusi delle Istituzioni Scolastiche) vietano tassativamente di fumare in ogni locale delle scuole di ogni ordine e grado e nei locali adibiti a pubblica riunione. 3. I collaboratori scolastici, oltre ad essere tenuti a rispettare rigorosamente la Legge, sono invitati a farla rispettare segnalando le violazioni al Dirigente Scolastico e al personale preposto. Tale trasgressione sarà punita come previsto dalla legge e dalle norme che regolano i provvedimenti disciplinari .Si raccomanda l'assoluta osservanza di tali disposizioni. 4. Ciascun insegnante è tenuto, inoltre, all'applicazione e al rispetto dei principi e delle indicazioni contenuti nei documenti di Istituto, ministeriali, regionali, provinciali. Art. 61. Uso telefoni cellulari. 1. E’ fatto divieto tassativo a tutti di usare telefoni cellulari nei locali della scuola per uso personale (C.M. n. 362/1998). L'utilizzo del telefono cellulare e di altri dispositivi elettronici durante tutte le attività scolastiche da parte di tutto il personale è comportamento non consentito in particolare nelle aule, durante l’orario di servizio, sia per comunicare che per effettuare riprese video e/o sonore (C.M. del 15 marzo 2007). Eventuali riprese video, da parte dei docenti, sono consentite per finalità didattica e previa liberatoria scritta dei genitori. 2. L’uso è consentito solo per gravi motivi e in caso di strettissima necessità o nei tempi non coincidenti con l’attività didattica, intendendosi per attività didattica anche la sorveglianza degli alunni. L'utilizzo del telefono cellulare e di altri dispositivi elettronici si configura come un'infrazione disciplinare sanzionabile attraverso provvedimenti orientati non solo a prevenire e scoraggiare tali 76 3. 4. 5. 6. comportamenti ma anche, secondo una logica educativa propria della scuola, a favorire un corretto comportamento. Il telefono dei vari plessi dovrà essere usato solo per telefonate di servizio che, come tali, dovranno essere di breve durata. Durante il periodo di permanenza a scuola, eventuali esigenze di comunicazione tra gli studenti e le famiglie, potranno essere soddisfatte, in caso di urgenza o gravità, mediante il telefono della scuola da parte dei docenti o del personale ATA. Durante le uscite didattiche l'uso di dette apparecchiature è consentito e direttamente regolato dagli insegnanti accompagnatori. Eventuali fotografie o riprese fatte con fotocamera, videocamere e con i video telefonini, senza il consenso scritto delle persone riprese, si configurano inoltre come violazioni della privacy e quindi perseguibili per legge. Eventuali riprese audio / video da parte di personale estraneo all’amministrazione saranno effettuate sotto l’esclusiva responsabilità dell’operatore. Art. 62. Segnalazioni. 1. Tutti i casi di pericolo, infortuni, classi/sezioni scoperte devono essere tempestivamente segnalati all’ufficio di presidenza, al fine di adottare le eventuali necessarie precauzioni per la incolumità,vigilanza e sicurezza dell’intera comunità scolastica. Art. 63. Sicurezza. 2. I docenti devono prendere visione dei piani di sfollamento dei locali della scuola e devono sensibilizzare gli alunni sulle tematiche della sicurezza. 3. Non devono essere ostruite le vie di fuga e le uscite di sicurezza. 4. Non è ammesso consentire l’ingresso in palestra o nell’androne o esercitare attività motoria agli alunni che non siano forniti di scarpe di ginnastica (o perlomeno con la suola in gomma) perché così prescritto dalla normativa. Art. 64. Sostanze tossiche o dannose e cibi di provenienza non identificabile. 1. E’ vietato l’utilizzo di sostanze tossiche o dannose per gli alunni. 2. Visto il numero e la gravità delle patologie infantili diffuse tra la popolazione scolastica in relazione ad intolleranze alimentari, allergie, altri disturbi gastrici e intestinali, regolarmente certificati, è vietata l’introduzione dall’esterno di alimenti a consumo collettivo di qualsiasi genere, di provenienza non identificabile o acquistati senza specifica indicazione degli ingredienti (panini, biscotti, torte, ecc). Art. 65. Accesso a internet. 1. Gli alunni e i docenti possono accedere ad Internet solo per motivi relativi ai progetti scolastici. La scuola si riserva il diritto di controllare i siti d’accesso di ogni postazione e di assumere i provvedimenti atti ad evitarne l’uso improprio. 2. Le norme specifiche per l’accesso ad Internet e per tutte le attività a carattere multimediale verranno stabilite dal responsabile del Laboratorio informatico e/o dal fiduciario. Art. 66. Esercizio di attività incompatibili con la funzione docente 1. Il dipendente pubblico è obbligato a prestare il proprio lavoro in maniera esclusiva nei confronti dell’Amministrazione da cui dipende. 2. Il dipendente pubblico, anche se a tempo pieno, può svolgere, se autorizzato dalla propria Amministrazione, incarichi di tipo diverso. Le condizioni e i criteri in base ai quali il dipendente a tempo pieno può essere autorizzato a svolgere un’altra attività sono: - la temporaneità e l’occasionalità dell’incarico. Sono, quindi, autorizzabili le attività esercitate sporadicamente ed occasionalmente, anche se eseguite periodicamente e retribuite, qualora per l’aspetto quantitativo e per la mancanza di abitualità, non diano luogo ad interferenze con l’impiego; - il non conflitto con gli interessi dell’amministrazione e con il principio del buon andamento della pubblica amministrazione; - la compatibilità dell'impegno 77 3. 4. 5. 6. 7. lavorativo derivante dall’incarico con l’attività lavorativa di servizio cui il dipendente è addetto, tale da non pregiudicarne il regolare svolgimento. L’attività deve essere svolta al di fuori dell’orario di servizio. Per quanto riguarda l’esercizio della libera professione, essa è subordinata alle seguenti limitazioni: 1. che gli eventuali incarichi professionali non siano conferiti dalle amministrazioni pubbliche; 2. che l’eventuale patrocinio in controversie non coinvolga come parte una pubblica amministrazione. Infine, perché l’attività possa considerarsi di tipo libero professionale, è necessario che sia prevista l’iscrizione ad uno specifico albo professionale o ad un elenco speciale. Il personale docente non può comunque esercitare altra attività alle dipendenze di privati o accettare cariche in società costituite a fini di lucro, tranne che si tratti di cariche in società o enti per le quali la nomina è riservata allo Stato (art 508, co10,D L.gvo 297/94). Tale disposizione non si applica al personale con contratto a tempo parziale (meno del 50% del tempo pieno). Al personale docente è consentito, previa autorizzazione del D.S., l’esercizio della libera professione a condizione che non sia di pregiudizio all’ordinato e completo assolvimento delle attività inerenti alla funzione docente e che risulti, comunque, coerente con l’insegnamento impartito. E’ fatto divieto ai docenti di impartire lezioni private agli allievi del proprio Istituto. Per le lezioni agli allievi appartenenti ad altra scuola vi è l’obbligo di informare il dirigente scolastico ed è necessario che l’attività non sia incompatibile con le esigenze di funzionamento della scuola. Le violazioni delle prescrizioni in materia di lezioni private possono comportare responsabilità disciplinare. Art. 67. Conservazione delle strutture e delle dotazioni. 1. Il personale della scuola, conformemente alle disposizioni dettate nel decreto 31 marzo 1994 del ministero della Funzione Pubblica – Codice di Comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni – Art. 2 - comma 5, “usa e custodisce con cura i beni di cui dispone” per ragioni di servizio. 2. I docenti sono tenuti ad usare attenzione e cura per le strutture, le attrezzature, gli strumenti e i sussidi che vengono usati durante le attività didattiche; dopo l’uso questi ultimi devono essere custoditi negli appositi locali dotati di porta di sicurezza. 3. I collaboratori scolastici ai sensi dell’art. 51-PuntoIV/1 del C.C.N.L. sono tenuti allo svolgimento dei servizi generali della scuola con compiti di custodia e sorveglianza dei locali, degli spazi scolastici e degli arredi. TITOLO VI Art. 68.Utilizzo del laboratorio d’informatica/ aula multimediale 1. 2. 3. 4. Il personale può accedere al laboratorio secondo le modalità previste dal calendario delle prenotazioni; Durante le attività bisogna evitare di disturbare chi lo utilizza; Fare attenzione ad accendere e spegnere correttamente i computer; Non installare nuovo software: su tutti i computer è attivo un antivirus che può causare conflitti durante l’operazione di installazione. I docenti che hanno necessità di installare programmi o cd-rom sono pregati di contattare i responsabili del laboratorio per avere le indicazioni necessarie; 5. Non inserire nessun tipo di password; 6. Non modificare le impostazioni (salvaschermo, sfondo, colori, risoluzioni, suoni, ecc.); 7. E’ assolutamente vietato aprire, spostare o eliminare dati e cartelle altrui; in esse ciascuno potrà creare una propria cartella personale; 8. Nel caso di individuazione di virus (comparsa di un messaggio dell’antivirus) prendere nota del messaggio e segnalare immediatamente il fatto ai responsabili del laboratorio; 9. E’vietato mangiare e/o bere nel laboratorio; 10. Al termine dell’utilizzo il laboratorio deve essere lasciato nelle migliori condizioni; 11. I responsabili del laboratorio sono a disposizione per qualsiasi esigenza di supporto. 78 TITOLO VII VISITE GUIDATE E VIAGGI D'ISTRUZIONE Natura e caratteristiche A decorrere dal 1° settembre 2000, il “Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche”, emanato con il D.P.R. 275/1999, ha configurato la completa autonomia delle scuole anche in tale settore; pertanto, la previgente normativa in materia è disciplinata da: (a titolo esemplificativo, si citano: C.M. n. 291 – 14/10/1992; D.lgs n. 111 – 17/03/1995; C.M. n. 623 – 02/10/1996; C.M. n. 181 – 17/03/1997; D.P.C.M. n. 349 – 23/07/1999), Nota MIUR n.2209 del 11/04//2012). Le uscite didattiche, visite guidate, i viaggi di istruzione ed eventuali partecipazioni ad attività sportive, ad attività organizzate da altre scuole e/o enti esterni dovranno essere previste nell’ambito del P.O.F., non potranno avere carattere occasionale e essendo considerati precipui e specifici momenti tendenti a potenziare i processi di apprendimento, la loro programmazione richiede, quindi, un dettagliato progetto in cui vengono evidenziate, le finalità, e le modalità. Uscite didattiche Si intendono per Uscite didattiche le attività compiute dalle classi/sezioni al di fuori dell'ambiente scolastico, ma direttamente sul territorio circostante (per interviste, per visite ad ambienti naturali, a luoghi di lavoro, a mostre ed istituti culturali che si trovano nel proprio quartiere e nel proprio paese), purché le uscite si svolgano con una durata non superiore all'orario scolastico giornaliero. Le Uscite Didattiche sono parte integrante del piano annuale delle Uscite-Visite Guidate Viaggi di Istruzione. Visite guidate Si intendono per Visite guidate le visite che le scolaresche effettuano in comuni diversi dal proprio per una durata uguale o superiore all'orario scolastico giornaliero. Le Visite Guidate si effettuano presso parchi naturali, località di interesse storico - artistico, complessi aziendali, monumenti, mostre, gallerie, Città d'Arte… Per le visite guidate nel territorio del Comune, come per le attività parascolastiche realizzate anche in locali esterni alla scuola ( proiezione film, mostre, etc…) nessuna preventiva autorizzazione deve essere richiesta. Le scuole dell’infanzia le effettueranno nel territorio comunale; Le classi di 1^ e 2^ potranno realizzarle nell'ambito della Provincia; Le altre classi del ciclo nell'ambito della Regione. Viaggi d' Istruzione Si intendono per Viaggi di Istruzione tutti i Viaggi che si svolgono per più di una giornata: -Viaggi di integrazione culturale (gemellaggi fra le scuole o fra città, scambi interscolastici….); -Viaggi finalizzati alla preparazione specifica, linguistica o tecnica; -Viaggi connessi ad attività sportive, campeggi, campi scuola, settimane bianche, settimane verdi….. Tutte le iniziative devono essere inquadrate nella programmazione didattica della scuola e devono essere coerenti con gli obiettivi didattico - formativi propri dell'Istituto. Art. 69 -Competenze e procedure La procedura relativa alla programmazione, progettazione ed attuazione delle Visite Guidate o dei Viaggi d' Istruzione, costituisce per la complessità delle fasi e delle competenze un vero e proprio procedimento amministrativo. Affinché siano regolati tempestivamente e con efficacia gli aspetti didattici, organizzativi, finanziari e di regolarità procedurale, il piano annuale delle Visite e dei Viaggi deve essere predisposto dal Collegio dei Docenti entro il mese di Novembre di ogni anno. Al piano delle "Uscite", che è da intendersi vincolante, potranno essere apportate delle modifiche in casi motivati ed eccezionali. 79 Competenze del Consiglio di Classe/Interclasse/Intersezione 1. Esprime il proprio orientamento e dà il parere sulle proposte specifiche. Competenze del Collegio dei Docenti 1. Approva lo svolgimento e il piano complessivo delle Visite o dei Viaggi d' Istruzione. 2. Una commissione provvede a preparare il prospetto specifico. Competenze del Consiglio di Istituto 1. Determina i criteri per la programmazione e attuazione delle iniziative, 2. controlla le condizioni di effettuazione delle singole Visite o Viaggi (particolarmente per quanto riguarda le garanzie formali, le condizioni della sicurezza delle persone, l'affidamento delle responsabilità, il rispetto delle norme, le compatibilità finanziarie e delibera l'approvazione. Competenze delle famiglie 1. Vengono informate, 2. esprimono il consenso in forma scritta alla partecipazione del figlio, 3. sostengono economicamente il costo della Visita o del Viaggio di Istruzione. Competenze del Dirigente Scolastico 1. Riassume nella sua veste tutte le responsabilità amministrative sostanziali; il suo decreto costituisce l'atto finale del procedimento amministrativo. Eventuali rilievi circa l'andamento delle Visite o dei Viaggi possono essere inoltrati al Dirigente scolastico: le osservazioni, le rimostranze o i suggerimenti saranno tenuti in considerazione nella preparazione di successive analoghe iniziative. Art.70-Organizzazione uscite didattiche visite guidate, viaggi di istruzione 1. Le Visite e i Viaggi di Istruzione devono costituire iniziative complementari delle attività didattiche ed utili occasioni per ampliare e approfondire esperienze e conoscenze. 2. E' necessario che venga acquisito il consenso scritto dei genitori ai quali dovrà essere comunicato il programma particolareggiato con le indicazioni delle località. 3. I Viaggi di Istruzione, di norma, non sono consentiti nella scuola primaria; essi costituiscono un'ipotesi eccezionale e necessitano di procedure più articolate. 4. Il periodo massimo in un anno utilizzabile per le Visite Guidate e Viaggi di Istruzione è di 6 giorni per ciascuna classe; limite che non può essere superato se non in presenza di uno specifico progetto di attività formativa e di rilevante interesse, previa delibera del Consiglio di Istituto. 5. La realizzazione delle visite guidate e dei "Viaggi" non deve cadere in coincidenza con le altre particolari attività istituzionali della scuola (elezioni scolastiche, scrutini,). 6. Il versamento della quota relativa all'uscita non deve avvenire nel periodo 15 Dicembre/ 20 Gennaio per chiusura operazioni amministrativo-contabili. 7. Non è possibile compiere Visite o Viaggi di Istruzione negli ultimi 30 giorni di scuola salvo che per le attività sportive o per quelle collegate con l'educazione ambientale. 8. E' vietata qualsiasi gestione fuori bilancio, perciò nessun docente può utilizzare direttamente le somme raccolte per l'organizzazione di Visite Guidate, Viaggi di Istruzione, attività culturali,sportive e ricreative. L'organizzazione e la gestione finanziaria di tali attività, rientra fra le attribuzioni del Consiglio di Istituto. 9. Le Visite e i Viaggi di Istruzione devono essere predisposti per le classi intere e possono essere effettuati con almeno i 2/3 degli alunni della classe interessata. 10. La partecipazione degli alunni alle Visite o ai Viaggi di Istruzione non deve gravare le famiglie di spese troppo onerose. 11. In caso di adesione alle Visite e ai Viaggi di Istruzione l'alunno impossibilitato a parteciparvi, anche per giustificato motivo, dovrà comunque corrispondere la quota riferita al mezzo di trasporto, in quanto essa concorre alla determinazione della spesa globale della classe. 12. Tutti i partecipanti (alunni e docenti accompagnatori) a Viaggi o Visite d'Istruzione, devono essere garantiti da polizza assicurativa contro gli infortuni. Connesso con lo svolgimento delle gite scolastiche, è il regime delle responsabilità, soprattutto riferite alla cosiddetta "culpa in vigilando". In 80 sostanza il docente che accompagna gli alunni nel corso delle "uscite" didattiche, deve tener conto che continuano a gravare su di esso, pur nel diverso contesto in cui si svolge l'attività scolastica, le medesime responsabilità che incombono nel normale svolgimento delle lezioni. In concreto esse riguardano l'incolumità degli alunni affidati alla sorveglianza e i danni eventualmente provocati a terzi a causa dei comportamenti dei medesimi alunni. In entrambi i casi il comportamento degli accompagnatori deve ispirarsi alla cautela legata alla tutela di un soggetto: l'alunno di minore età, giuridicamente incapace. 13. Gli accompagnatori degli alunni in Visite Guidate, Viaggi di Istruzione, scambi culturali, ecc…vanno individuati tra i docenti appartenenti alle classi degli alunni che partecipano al viaggio. Gli accompagnatori dovranno essere non meno di uno ogni 15 alunni di media e fino ad un massimo di 3 docenti per classe (CM 291/92). In sede di programmazione dovranno essere individuati anche eventuali docenti supplenti (almeno uno per classe). 14. La partecipazione alle Visite o Viaggi d' Istruzione rimane limitata agli alunni e al relativo personale. E’ consentita, in via eccezionale, la partecipazione dei genitori di scuola primaria solo se richiesto dagli insegnanti. Poiché la CM 291/92 in relazione alla scuola dell'infanzia prevede: Art.4.1 seconda parte: “Resta confermata l'esclusione delle iniziative in parola per i bambini della scuola materna, data la loro tenera età. Per questi ultimi, peraltro, sulla base delle proposte avanzate dai collegi dei docenti nell'ambito della programmazione didattico-educativa, i consigli di circolo potranno deliberare l'effettuazione di brevi gite secondo modalità e criteri adeguati in relazione all'età dei bambini, avendo cura di predisporre, ovviamente, ogni iniziativa di garanzia e di tutela per i bambini medesimi”, per la scuola dell'infanzia la partecipazione del numero dei genitori sarà stabilita in accordo tra docenti, famiglie e D.S.. Si individua come criterio la partecipazione di almeno due genitori ed eventuali ulteriori disponibilità. La partecipazione dei genitori ai viaggi di istruzione e di eventuale altro personale della scuola o assistenti igienico-sanitari sarà consentita solo previa delibera del consiglio di circolo. Il Dirigente scolastico, in quanto membro del consiglio di classe, può partecipare in qualità di accompagnatore. 15. La partecipazione dei genitori sarà consentita con oneri finanziari a proprio carico. Gli stessi parteciperanno con mezzi propri in caso di utilizzo di mezzi trasporti pubblici da parte degli alunni (AST, automezzo fornito dall’Ente Locale, etc). Sarà possibile, per i genitori, utilizzare i mezzi di trasporto predisposti per gli alunni, previa disponibilità di posti vacanti e previa copertura assicurativa. 16 .Nel caso di partecipazione degli alunni diversamente abili, è compito dei Consigli di Classe provvedere alla designazione di un qualificato accompagnatore, nonché predisporre ogni altra misura di sostegno commisurata alla gravità del disagio. Per casi di disabilità di particolare gravità potrà essere prevista la partecipazione dell’assistente igienico sanitario, previa copertura assicurativa da parte della cooperativa di appartenenza. 17. Nel caso di handicap grave, su richiesta della famiglia o della scuola, l’alunno potrà essere accompagnato da uno dei familiari con oneri finanziari a proprio carico. 18. A qualunque Viaggio o Visita di Istruzione non dovrà mai mancare l'occorrente per il pronto soccorso. 19. Il numero dei partecipanti all' "Uscita" (alunni e accompagnatori) nel caso questa si effettui a mezzo pullman, deve rigorosamente corrispondere al numero dei posti indicati dalla carta di circolazione dell'automezzo. 20..L'assicurazione a favore degli alunni e degli insegnanti è coperta dalla polizza stipulata dalla Scuola a nome delle famiglie ed insegnanti. Art.71 - Circa le Uscite nel territorio si devono rispettare le seguenti condizioni 1. è opportuno che gli insegnanti acquisiscano il consenso scritto delle famiglie, che può essere unico per tutte le uscite che si prevede di effettuare nell'anno scolastico; l'autorizzazione va consegnata in Segreteria. 2. l'uscita viene decisa dagli insegnanti di classe/sezione e può essere effettuata in qualsiasi momento della giornata scolastica; 3. gli insegnanti devono informare, per iscritto il Dirigente Scolastico, almeno un giorno prima dell'uscita nel territorio; 81 4. nella comunicazione vanno specificati meta, itinerario particolareggiato e orario previsti nonché le motivazioni educativo-didattiche; 5. gli insegnanti adotteranno tutte le misure di sicurezza e vigilanza. 6. Le richieste di autorizzazione per l'approvazione particolare e definitiva delle Visite Guidate e Viaggi di Istruzione dovranno essere consegnate in segreteria (modulistica completa e tagliando di versamento effettuato), almeno un mese prima rispetto alla data prevista. Art.72 - Circa le Visite Guidate e Viaggi di Istruzione fuori dal Comune si devono rispettare le seguenti condizioni 1. elenco nominativo degli alunni partecipanti, divisi per classe di appartenenza; 2. Per gli alunni meno abbienti devono essere studiate idonee forme di assistenza economica: copertura all'interno della classe, con eventuali fondi della scuola laddove esistenti. Dovrà essere assicurata, comunque, la partecipazione di almeno i 2/3 della classe. 3. elenco nominativo degli alunni non partecipanti, con giustificazione dell'assenza; 4. dichiarazione di consenso delle famiglie che devono essere informati sul programma dettagliato.; 5. elenco nominativo degli accompagnatori e dichiarazione sottoscritta dagli stessi circa l'impegno a partecipare al "viaggio" con l'assunzione dell'obbligo della vigilanza; 5. nominativi genitori partecipanti, 6. programma analitico e dettagliato del viaggio e preventivo di spesa; 7. dettagliata relazione concernente gli obiettivi culturali didattici posti a fondamento del "progetto di Viaggio"; 8. relazione finale a conclusione del "viaggio". 9. Tutta la documentazione prodotta deve essere sottoscritta dai docenti organizzatori e/o accompagnatori. 10. Ogni visita guidata e viaggio d’istruzione dovrà essere accompagnata dalle specifiche delibere del C.d.C. entro il 30 novembre. Eventuali modifiche al presente regolamento potranno essere apportate dal Consiglio di Istituto a maggioranza identificata in 2/3, sentito il parere, oltre che del Dirigente Scolastico, degli Organi Collegiali. Il presente regolamento, approvato dal Consiglio d’Istituto nella seduta del 12-01-2015 con delibera n17, all’UNANIMITA’, è affidato al Dirigente Scolastico perché vigili sulla sua applicazione. Letto, firmato e sottoscritto Il Presidente del Consiglio d’Istituto __________________________________ Il Dirigente Scolastico _______________________ Il presente regolamento è stato parzialmente modificato con delibera unanime, n° 29 del 30/03/2015. Letto, firmato e sottoscritto Il Presidente del Consiglio d’Istituto Il Dirigente Scolastico 82 ALLEGATO 1) Criteri formazione classi – a.s. 2015/16 Criteri generali per la formazione delle sezioni di Scuola dell’Infanzia Nella scuola dell’infanzia le sezioni possono essere eterogenee od omogenee per età, in base alle proposte del Collegio dei Docenti, sezione scuola dell'infanzia. Criteri formazione sezioni scuola infanzia Richiesta tempo scuola (25/40 ore settimanali) in caso di richiesta del servizio mensa, la precedenza sarà garantita ai residenti nel Comune di Trapani; Frequenza nella stessa sezione di fratelli o sorelle, L'equidistribuzione degli alunni con problemi (alunni BES DSA, alunni diversamente abili) L’equilibrio del numero alunni/alunne. eventuale preferenza espressa dai genitori all’atto dell’iscrizione laddove possibile; alunni diversamente abili; eventuali richieste iscrizioni alunni anticipatari saranno accolte qualora si riscontrasse la disponibilità di posti laddove possibile. Criteri formazione classi scuola primaria Richiesta tempo scuola delle famiglie (27/30/40 ore); L’eterogeneità all'interno di ciascuna classe; L’omogeneità tra le classi parallele; L’equilibrio del numero alunni/alunne; L'equidistribuzione degli alunni con problemi (alunni BES DSA, alunni diversamente abili); Equa ripartizione degli alunni stranieri nelle classi, evitando di superare il 30% di presenza di alunni stranieri all'interno della stessa classe; Alunni provenienti dalle stesse sezioni scuola dell’infanzia e i cui genitori ne fanno richiesta, laddove possibile. In casi particolari, ai sensi del D.Lgs.150/2009, il Dirigente ha la facoltà di soprassedere ai suddetti criteri a salvaguardia del benessere e dei diritti dell’utenza. La composizione delle classi sarà affissa all'albo della scuola, ma non pubblicizzata sul sito della scuola (provvedimento 383 del 6 dicembre 2012 n. del Garante della Privacy). Il decreto di assegnazione alle classi e ai plessi è comunicato nel primo Collegio Docenti e pubblicato all’albo dell’Istituto entro 20 giorni dall’inizio dell’anno scolastico. I suddetti criteri entreranno a far parte integrante del Regolamento d’Istituto con delibera n. 43. Criteri assegnazione classi ai docenti – a.s. 2015/16 Il D.S. informa i membri del C.d.C. che l’assegnazione dei docenti alle classi, ai plessi e alle sezioni è finalizzata alla piena realizzazione del Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto ed è disposta secondo i criteri generali stabiliti dal Consiglio di Circolo e sulla base delle proposte del Collegio dei docenti. Ai sensi del D .Lgs. 165/2001, così come modificato ed integrato dal D.lgs.150/2009, è competenza del Dirigente Scolastico assegnare il personale docente alle classi, alle sezioni e ai plessi e cura di “garantire le condizioni per la continuità didattica, nonché la migliore utilizzazione delle competenze e delle esperienze professionali” ai sensi dell’art.396 D. Lgs 297/94 e dell’art.7 comma7 D.Lgs.59/2004. 83 L’assegnazione del personale docente alle classi, sezioni e ai plessi si effettuerà prima dell’inizio delle lezioni di ogni anno scolastico. Criteri generali di assegnazione dei docenti alle classi,alle sezioni ai plessi 1. Assicurare la continuità didattica, salvo casi particolari che impediscano oggettivamente l'applicazione di tale criterio, e che saranno valutati dal Dirigente Scolastico. In caso sussistano posti vacanti si assegneranno docenti che possano garantire continuità alle classi/sezioni che sono state caratterizzate da percorsi scolastici disomogenei (cambio docenti, docenti part-time, reiterate supplenze). 2. Privilegiare le classi prime assegnando personale stabile per quanto concerne la permanenza in sede. Particolare attenzione alla assegnazione di personale stabile va prestata nelle classi in cui si trovino alunni diversamente abili. Per l’assegnazione dei docenti di sostegno, compatibilmente con l’organico assegnato, si terrà conto: a) della continuità alla classe o sezione in cui risultano inseriti gli stessi alunni seguiti nell’anno precedente e per i quali l’insegnante di sostegno costituisce punto di riferimento stabile per gli stessi. 3. Valorizzare le competenze professionali, culturali, disciplinari e relazionali specifiche dei docenti. 4. Assicurare il funzionamento di tutte le classi dei vari plessi, attraverso una razionale utilizzazione delle risorse professionali. 5. Equa distribuzione tra i plessi e nelle classi di docenti con contratto a tempo indeterminato, determinato e supplenti. 6. Rispondere, laddove possibile, alle richieste delle famiglie, relativamente ai plessi, orario di funzionamento delle classi, rapporto fiduciario con i docenti. 7. Richiesta del docente: l'accoglimento della domanda è condizionato alla disponibilità del posto richiesto, cui possono concorrere tutti i docenti del plesso e secondo i criteri stabiliti. I docenti titolari in servizio presso l’Istituto vengono assegnati alle classi con precedenza rispetto ai docenti trasferiti, utilizzati, in assegnazione provvisoria e ai docenti neoimmessi in ruolo. I docenti trasferiti hanno, invece, la precedenza sui docenti utilizzati. 8. L’anzianità di servizio, viene determinata dalla graduatoria interna d’istituto ma non sarà assunto come criterio vincolante. I docenti che desiderano essere assegnati in altra classe possono presentare richiesta al Dirigente entro il 30 giugno. I suddetti criteri entreranno a far parte integrante del Regolamento d’Istituto con delibera n. 44. 84