ciò che volevo migliorare la scorsa stagione è

Transcript

ciò che volevo migliorare la scorsa stagione è
DEBORAH SCANZIO
« CIÒ CHE VOLEVO
MIGLIORARE LA SCORSA
STAGIONE È ANCORA DA FARE,
CON FRED WEISS ABBIAMO
INIZIATO QUESTO PROCESSO,
MA CI VUOLE TEMPO
»
«Cambia che si deve gestire meglio il proprio fisico, le pause
e il lavoro qualitativo diventano più importanti. Inoltre per me
ora sciare è un lavoro. Dopo tanti anni si danno molte cose
QFS TDPOUBUP F MhFOUVTJBTNP DIF TJ IB B BOOJ VO QPh
svanisce. È normale, ma è importante ritornare ad apprezzare le piccole cose e ricordarsi la fortuna che si ha a fare un
lavoro così».
Ha già in mente che tipo di programma di salti porterà
in questa stagione e nella prossima?
«Per questa stagione vorrei proporre quello che non sono riVTDJUBBGBSFMhBOOPTDPSTP#BDLnJQF-PPQ1FSMhBOOPQSPTsimo vediamo se rispolvererò il Back Full oppure punterò su
questi salti più sicuri».
Sochi 2014 sarà la sua ultima Olimpiade o mai dire mai?
Cosa si aspetta dai Giochi Olimpici in Russia?
«In effetti dico sempre che dopo Sochi vorrei fare altro nella
mia vita, ma mai dire mai. Se dovessi ottenere un ottimo risultato alle Olimpiadi, o sentissi ancora il desiderio di continuare
a gareggiare e se il mio fisico me lo permetterà, potrei anche
continuare. L'obiettivo è arrivare a Sochi nelle condizioni di
poter competere con le migliori».
Come le è sembrato il primo approccio con il nuovo allenatore francese Fred Weiss, che lo scorso anno guidava la
selezione transalpina di Coppa Europa? Cosa ha portato
di nuovo secondo lei nelle metodologie di allenamento?
«Sono rimasta molto contenta del nuovo allenatore. È bravo a comunicare e gestire la squadra. A livello tecnico, per
quando mi riguarda, l'obiettivo è lo stesso di prima: sciare
più diretta, girando meno gli sci. Fred utilizza parole e concetti
EJWFSTJNBBODIFDPO&UJFOOF-FDPVSTJMUFDOJDPQSFDFEFOUF
EJPSJHJOFDBOBEFTFOES
MBWPSBWBNPTVRVFTUPx
In percentuale, quanto contano nel freestyle il fisico
e la testa? E su quale di questi due aspetti pensa di dover
migliorare di più?
j$SFEP F 4FO[B mTJDP OPO QVPJ UFOFSF VOB QJTUB
di gobbe, ma se hai il fisico senza la testa, non ce la fai comunque. Malgrado una gara duri sui 25-30 secondi, è molto
duro, ci vuole forza per sciare tra le gobbe e fare una ripresa. Dall'altra parte, in quel tempo non hai margine d'errore
e devi pensare a molte cose, quindi anche mentalmente è
impegnativo. Io spesso mi stanco prima mentalmente che fisicamente. Nel nostro sport devi sempre essere concentrato,
sennò il rischio di infortunio aumenta. Fino all'anno scorso
dovevo migliorare più la testa, ora vedremo».
Dopo molti anni non sarà più sola in Coppa del Mondo,
perché verrà affiancata da Giorgia Bertoncini. Di lei si dice
un gran bene. Cosa può svelarci riguardo questa 18enne
di belle speranze? Allenarvi insieme sarà importante
per lei?
freestyle
«Mi fa molto piacere non essere più sola. Giorgia ha un grande talento e la fortuna di non aver paura a saltare. È molto
istintiva. Credo che quest'anno per lei sia importante fare
esperienza in Coppa del Mondo, vedere le piste e le differenze con la Coppa Europa, così avrà almeno un anno del
circuito maggiore alle spalle prima delle Olimpiadi. Non so
quanto sia importante allenarsi con me, io cerco di dare il
buon esempio, a volte di darle dei consigli, spero di esserle
d'aiuto».
esata che gareggiava con i suoi idoli: Janne Lathela e Kari
Traa. Poi ho iniziato a conoscere diverse persone che piano
QJBOP IBOOP TNFTTP 0SB NBMHSBEP EFCCB DPNQJFSF anni, sono una delle veterane e molti giovani non li conosco.
Parlavo spesso con Margarita Marbler e alla fine anche con
+FOOJGFS)FJM0SBWBEPNPMUPEhBDDPSEPDPOMBTQBHOPMB3Fyes Santa Olalla».
L'americana Hannah Kearney, dopo l'infortunio
di qualche settimana fa, è in rapida ripresa: sarà
ancora lei a dominare la Coppa del Mondo o si aspetta
una crescita da parte di Justine Dufour-Lapointe
o da parte di altre giovani nord-americane?
j$SFEPDIFTBSËBODPSB)BOOBIMBEPOOBEBCBUUFSFµVOP
scalino sopra le altre da quando si è ritirata la canadese JenOJGFS )FJM 1FSÛ JP MhBOOP TDPSTP OPO DJ TPOP TUBUB F OPO TP
quanto siano cresciute Justine e le altre. Credo che si stiano
BWWJDJOBOEPBE)BOOBIFGPSTFQFSMFJOPOTBSËDPTÖTDPOUBUP
vincere tutto. Lo spero, anche perché renderebbe la Coppa
del Mondo più interessante».
Pare che con il progetto FuturFisi il freestyle italiano possa
finalmente allargare la base dei praticanti e trovare nuovi
innesti di valore: che ne pensa?
«Lo spero tanto! È una bella idea e di sicuro un grande passo
avanti rispetto agli ultimi anni, dove non si investiva più nei
settori giovanili e nella promozione di questo sport».
Vive a Piotta, nel Canton Ticino. Dica la verità,
si sente più svizzera o italiana?
«Sono nata e cresciuta a Piotta: fino a quando non ho iniziato
a sciare per l'Italia, mi son sempre sentita solo svizzera, non
sapevo nemmeno che potevo avere il passaporto italiano,
quindi onestamente mi sento più svizzera. Però quando scio
mi sento italiana e devo molto all'Italia, alla Fisi e alle Fiamme
Azzurre per aver creduto in me ed avermi dato la possibilità e
le condizioni ideali per svolgere al meglio il mio sport».
Che idea si è fatta dello slopesyle che debutterà a Sochi
2014? Le piacerebbe provarlo un giorno?
«Per essere una freestyler sono un po' quadrata. Da bambina
facevo un po' di big air e seguivo i video dei freestyler, poi ho
smesso e mi sono concentrata solo sulle gobbe. Ora non mi
entusiasmerebbe provare lo slopestye. Per quanto riguarda
le Olimpiadi, io vedo questo sport ancora come uno show:
è più difficile delle gobbe da giudicare, quindi mi fa strano
vederlo ai Giochi, ma probabilmente chi fa sci alpino pensa
la stessa cosa di noi gobbisti».
Come vive l'ambiente della Coppa del Mondo? Ha legato
ed è diventata amica con qualche atleta in particolare?
«Partendo dal presupposto che sono abbastanza introversa,
per me è cambiato molto. All'inizio ero una ragazzina spa-
E' molto appassionata di mountain bike e la scorsa estate
ha partecipato anche ad una gara, la “Sandbike”:
com'è andata?
jµVOBQBTTJPOFDIFIPEBMNBDIFRVFTUhBOOPIPQPtuto approfondire "grazie" all'infortunio. Perché mi piace?
Perché mi rilassa, rispetto a quando scio non devo pensare
a niente. E poi mi fa stare bene far fatica. La Sanbike é stata
una bella esperienza. Mi piaceva il suo scopo benefico».
Continua a seguire l'hockey sul ghiaccio?
«Già, la mia grande passione: l'Ambrì Piotta. Purtroppo negli
ultimi anni non sta andando tanto bene, ma io vado sempre
a vederli quando sono a casa, altrimenti li seguo sul pc. Chiedete ai miei compagni: pensano che sia malata».
Da 0 a 10, quanto pensa che possa ancora essere
importante Deborah Scanzio per il freestyle italiano?
«Non ne ho idea, spero ancora molto».
L'Italia non investe sul freestyle: quanto sarebbe
fondamentale avere una gara di Coppa del Mondo
nel nostro Paese per fare pubblicità a questa disciplina?
«Sicuramente una gara di Coppa del Mondo in casa aiuterebbe la visibilità del freestyle, è davvero un peccato che
OPO DF OF TJBOP QJá )P HBSFHHJBUP EBM BM BMmeno una volta all'anno in Italia, poi più niente. Per fortuna
dall'anno scorso c'è Chiesa Valmalenco che ospita i Mondiali Junior di Freestyle. Forse per aumentare la conoscenza di questo sport sarebbe interessante organizzare degli
eventi collaterali alla gara. Ad esempio una mini pista di
gobbe da far provare a bambini e non, consigliati da ex
atleti o allenatori».
Pensa che la strada intrapresa dagli Sci Club di Livigno,
Zoncolan e Bergamo, che hanno delle squadre di gobbe
e un buon canale di reclutamento, sia quella giusta
per sviluppare questo sport?
«Sì, spero che altri club seguano il loro esempio. Ammiro molto il loro lavoro e i frutti già si vedono: due atleti che vengono
da questi club ora si allenano con la squadra di Coppa Europa. Sarebbe ideale se nelle stazioni dove sciano questi club
ci fossero delle piste di gobbe fisse per far allenare i ragazzi
e avvicinare i giovani».
Il suo sogno segreto nel cassetto?
«A parte vincere le Olimpiadi? Scrivere un libro».
69