Italian Genius Now. Casa dolce Casa

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Italian Genius Now. Casa dolce Casa
Italian Genius Now. Casa dolce Casa
Progetto del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci – Prato
A cura di Marco Bazzini
Sarebbe ora che imparassimo a trattare la terra che abitiamo con lo stesso amore che portiamo alla nostra
casa.
Arturo Schwarz
Una vita libera dal bisogno. La signora Jonson ha detto: figuratevi se ho voglia di fare a meno del mio
aspirapolvere e del tosaerba o del ferro da stiro. Padronissima signora! Si porti pure tutto quello che vuole,
anzi si attrezzi un’isola felice con tutta la sua mercanzia. L’unico problema è che il mare si è ritirato
dappertutto e l’isola spunta in mezzo a una pianura senza messaggi in bottiglia. Guarda quella montagna
lontana, cosa vedi? È quello il luogo dove abitare o è solo il limite di abitabilità ottimale. È l’uno e l’altro
poiché non esiste contraddizione, è solo un caso di complementarietà. Così pensava un’Alice assai adulta
saltando la sua corda molto lentamente.
Superstudio, Supersuperficie/Vita, 1972
Negli ultimi decenni attenzione e sensibilità verso le questioni ambientali sono cresciute, le
condizioni dell’ambiente peggiorate.
I dati relativi allo stato dell’ambiente negli ultimi venti anni rivelano che le emissioni sono
aumentate, la superficie occupata da insediamenti raddoppiata, e la biodiversità ridotta e
compromessa.
Le condizioni del pianeta, tutelate da azioni e accordi politici internazionali non vincolanti , sono –
indiscutibilmente e – significativamente peggiorate.
Gli ecosistemi sottoposti a continua pressione diretta (impiego e prelievo di risorse) e indiretta
(effetti delle emissioni) si degradano progressivamente.
Il numero degli individui e dei consumi ha superato la capacità delle risorse e dell’assorbimento del
pianeta rendendo impossibile ai sistemi naturali di rinnovarsi.
IGN. Casa dolce Casa non ha come intenzione e come proprio fine sottolineare in modo critico il
nostro attuale comportamento nei confronti del mondo, non propone gli orrori ambientali e i
disequilibri causati da sviluppo e accelerazione dell’azione umana.
I mezzi di comunicazione di massa svolgono questo compito ampiamente, sebbene la sensibilità
ecologica sia lontana dall’essere raggiunta, e sono forse gli unici mezzi deputati ad utilizzare
immediate drammatiche immagini.
All’arte sono richiesti un’azione e un fine diversi, la sua essenza consiste nel creare visioni che
inducono pensiero e consapevolezza.
“Riusciremo a trasmettere visioni ed immagini, a produrre piccoli oggetti per gioco” dicono ancora
i Superstudio.
Il film Supersuperficie/Vita diviene citazione e introduzione a questa mostra. Realizzato per la
storica mostra realizzata al MoMA, dal titolo Italy: The New Domestic Landscape, si presentava
come un manifesto di pensiero in cui gli artisti Superstudio esponevano idee ‘radicali’ che
oltrepassavano i confini consueti delle discipline architettoniche.
Il termine ecologia significa scienza dell’interrelazione tra organismi viventi e ambiente, e quindi,
in un contesto critico di questa interrelazione, di scienza dei problemi ambientali e dei
provvedimenti da adottare per la salvaguardia dell’equilibrio naturale.
Nel senso etimologico più stretto, il termine greco oikos significa casa.
Cercare e creare le proprie ‘abitazioni’ è carattere fondamentale delle specie animali, compresa la
specie umana.
La costruzione, sistemazione e gestione delle abitazioni è, in particolare, una delle principali attività
dell’umanità.
L’attività edilizia, capillare e strettamente connessa alle comunità locali e al territorio, condiziona la
qualità degli insediamenti, dei territori, dei paesaggi, definisce per gran parte le relazioni con
l’ambiente.
Una cultura edilizia dettata da ragioni di mercato fondata su criteri unici universali e uniformi si è
progressivamente sovrapposta ad una cultura collegata alle società locali e alla specificità
dell’ambiente.
Sarebbe necessario recuperare una concezione e una pratica legata antropologicamente ad un luogo
che sia capace di progettare non soltanto un risultato, l’edificio o la città, ma un gesto creativo.
Questa mostra intende ‘sottrarre’ ad architetti (e designer) il monopolio della mediazione tra uomo e
ambiente restituendo all’artista, secondo l’esperienza del Rinascimento italiano, la possibilità e
capacità di progettare la ‘casa’ nella libertà di espressione dell’arte e in sintonia con la cultura di
appartenenza.
Le opere degli artisti invitati non devono rappresentare il nostro presente, ma diventare il nostro
presente, in modo che attraverso di loro si possa iniziare a pensare e ad individuare il momento
significativo [per la] scoperta dell’evoluzione dei centri urbani e del concetto di civilizzazione del
nostro Pianeta, come si legge nella presentazione all’Expo 2010.
Attraverso il lavoro degli artisti sui temi dello spazio, dell’ambiente e dell’architettura possiamo
immaginare esperienze diverse di sviluppo, conoscenze avanzate sull'urbanistica e nuovi approcci
all’habitat umano (stili di vita innovativi, nuove condizioni di lavoro) al fine di incoraggiare e
promuovere uno sviluppo sostenibile tra differenti comunità.
Artisti ed opere selezionati
Superstudio, Supersuperficie/Vita, video, 1972
Massimo Bartolini
Paolo Canevari
Alice Cattaneo
Loris Cecchini
Francesco De Grandi
Michael Fliri
Tancredi Mangano
Gianni Pettena
Massimo Bartolini, Aiuole, stampa fotografica su alluminio, 2000