Quellen und Forschungen aus italienischen
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Quellen und Forschungen aus italienischen Bibliotheken und Archiven Bd. 80 2000 Copyright Das Digitalisat wird Ihnen von perspectivia.net, der Online-Publikationsplattform der Max Weber Stiftung – Deutsche Geisteswissenschaftliche Institute im Ausland, zur Verfügung gestellt. Bitte beachten Sie, dass das Digitalisat urheberrechtlich geschützt ist. Erlaubt ist aber das Lesen, das Ausdrucken des Textes, das Herunterladen, das Speichern der Daten auf einem eigenen Datenträger soweit die vorgenannten Handlungen ausschließlich zu privaten und nicht-kommerziellen Zwecken erfolgen. Eine darüber hinausgehende unerlaubte Verwendung, Reproduktion oder Weitergabe einzelner Inhalte oder Bilder können sowohl zivil- als auch strafrechtlich verfolgt werden. 736 ANZEIGEN UND BESPRECHUNGEN die in den Urkunden genannten Caetani in den Gang der Erbteilungen und der Besitzgeschichte der einzelnen Familienzweige ein. A. R. Jane E. Sayers, Original Papal Documents in England and Wales from the Accession of Pope Innocent III to the Death of Pope Benedict XI (11981304), Oxford (University Press) 1999, CXV, 678 S., ISBN 0-19-820204-0, SL 120. - Dieses englische Werk ist hier wenigstens kurz anzuzeigen, weil es einen weiteren wichtigen Fortschritt des sog. Censimento Bartoloni bringt, der von Rom ausgegangen ist und in dem die Originale der spätmittelalterlichen Papsturkunden weniger ihres Inhalts als ihres kanzleigeschichtlichen Ertrags wegen gesammelt werden. Dazu bietet die Editorin, die zu den führenden Sachkennern gehört, in den diplomatischen Abschnitten ihrer umfangreichen Einleitung eine Fülle von weiterführenden Erkenntnissen. Im Hauptteil werden insgesamt 1077 Originale aus dem 13. Jh. präsentiert, darunter 61 Mehrfachausfertigungen sowie 22 Stücke, die als „additionai numbers" gezählt werden. Damit bietet ganz England zwar nur die Hälfte dessen, was aus demselben Zeitraum alleine im Pariser Nationalarchiv überliefert ist (2181 Originale, verzeichnet von Barbiche, 1975), andererseits aber doch deutlich mehr als alle anderen Gebiete, die bisher für den Censimento erschlossen worden sind: Baden-Württemberg (745 Originale, verzeichnet von Schmidt, 1993), Schweiz (mit Zürich; 605 Originale, verzeichnet von Largiardèr, 1963/1968), Österreich (629 Originale, verzeichnet von Hilger, 1991) usw. Nachdem Patrick Zutshi schon 1990 das Verzeichnis der englischen Originale aus dem 14. Jh. vorgelegt hatte (Original Papal Documents in England 1305-1415, Città del Vaticano 1990), ist England nun nach der Schweiz das zweite Land, das sich rühmen kann, die von Bartoloni gestellte Aufgabe vollständig erledigt zu haben. An dieser Stelle sei nur noch hervorgehoben, daß damit nach dem Fall Paris ein weiterer, eklatanter Beleg für den noch nicht befriedigend erklärten Überschuß der Originalüberlieferung aus dem 13. gegenüber dem 14. Jh. vorliegt (Sayers: 1077, Zutshi: 530 Originale). Vgl. im übrigen meine ausführlichere Besprechung in: The Journal of Ecclesiastical History 51 (2000). M.B. Das Brief- und Memorialbuch des Albert Behaim, hg. von Thomas Frenz und Peter Herde, Monumenta Germaniae Historica. Briefe des späten Mittelalters I, München (MGH) 2000, XVI, 655 S., ISBN 3-88612-091-0, DM 180. - Il manoscritto München clm 2574b qui pubblicato è un unicum per molti versi. Materialmente il più antico manoscritto cartaceo esistente in Germania, riunisce nel suo contenuto un registro personale di lettere con una raccolta di materiali diversissimi, assumendo nel suo insieme il carattere di un QFIAB 80 (2000) ALBERT BEHAIM 737 archivio biografico ed intellettuale tanto intimo quanto complesso. Albertus Behaim (prima del 1200-1260), nato a Böhaming, paesetto della bassa Baviera, divenne canonico a Passau attorno al 1212 e raggiunse la Curia romana già all'epoca di Innocenzo III ed Onorio III. Più tardi si trasferì a Lione, dove per molti anni fece parte del seguito personale di papa Innocenzo IV e dove ebbe modo di seguire tra l'altro il Concilio del 1245 e la deposizione di Federico IL Nella sua patria bavarese fu coinvolto continuamente in molteplici liti, dovute non solo al suo papalismo intransigente, ma anche al suo carattere non proprio pacifico. Il manuale, cominciato nel 1244 ed arricchito, sia da lui stesso che da amanuensi del suo seguito, fino alla sua morte, finora era stato esplorato solo in parte. Sin dall'inizio (Constantin Höfler 1847) gli storici si chinarono sui famosi manifesti della lotta tra Federico II ed il papato, che Alberto raccolse in maniera più completa di chiunque altro e alcuni dei quali sono tramandati esclusivamente nella sua raccolta, come p.es. la lunga missiva con cui uno sconosciuto senatore romano nel marzo del 1246 (n. 36, non luglio 1245, come finora si credeva!) esortava papa Innocenzo IV a fare ritorno a Roma. Questo gruppo di testi, senza dubbio molto importante, costituisce tuttavia solo una piccola parte della raccolta, la cui incredibile ricchezza viene resa accessibile solo grazie alla presente edizione. Nel complesso sono emersi quasi 200 pezzi diversi, fra i quali lunghi testi di carattere letterario e scientifico (p.es. n. 43: le Revelationes dello Pseudo-Methodius; n. 73: il Secretum Secretorum pseudoaristotelico), estratti (soprattutto dalla Historia Scolastica di Petrus Comestor), lettere spedite da Alberto o ad esso destinate, documenti, versi e poesie (p.es. n. 97-100: una sequenza di Carmina trionfali a proposito della disfatta di Federico II a Parma, tramandati solo qui), notizie di medicina (tra l'altro molte ricette soprattutto per i disturbi dovuti all'età; n. 143: un listino prezzi delle medicine a Lione), di astronomia, di astrologia, di geografia e di storia (ma solo poche notizie giurdiche) così come annotazioni personali (p.es. conti, debiti e crediti; n. 71: elenco dei suoi libri, stranamente in parte in lingua ceca; n, 138: il suo testamento redatto nei tardi anni cinquanta a Passau). L'edizione riproduce ovviamente l'ordine del manoscritto; i singoli testi vengono attribuiti rispettivamente alla mano dello stesso Alberto o di uno dei 15 scrittori, individuati in una preliminare analisi paleografica. Il principio di edizione integrale viene mantenuto anche per i testi letterari tramandati da molti altri manoscritti e già editi altrove, per permettere la valutazione critica della tradizione albertiana. Così p. es le Revelationes dello Pseudo-Methodius, tramandate nella versione latina in ca. 200 manoscritti, e qui trascritte in modo che rasenta l'incomprensibile, vengono introdotte da un serrato saggio editoriale che già di per sé costituisce un importante contributo alla sofisticata criticafilologicadel testo. Quanto ai già menzionati mani- QFIAB 80 (2000) 738 ANZEIGEN UND BESPRECHUNGEN festi incrociati di Federico II e della Curia, disponiamo solo ora di un testo che soddisfa tutte le esigenze critiche, e che va citato d'ora in poi. Il lavoro degli editori è stato oltremodo gravoso non solo per la natura enigmatica di molti testi (p.es. oroscopi, enigmi numerici, versi cifrati ecc.), ma anche per la precaria conservazione del manoscritto, che dal secolo scorso in molti punti è ulteriormente peggiorata. Per apprezzare giustamente lo stupendo apparato storico, nel quale vengono identificate persone e luoghi, verificate datazioni, rintracciate le fonti e spiegato il significato spesso oscuro dei testi, bisogna considerare l'estrema varietà tematica che, oltre a toccare molti ambienti storici duecenteschi da Passau fino alla Curia, passa in rassegna la medicina e tutte le scienze naturali del Medioevo. Grazie a questi meriti, la perfetta edizione non solo illustra il profilo singolare di un intellettuale del Duecento, ma servirà come base sicura di future ricerche nei settori più diversi. M. B. Il Notariato Italiano del periodo Comunale, a cura di Pierre Racine, Collana della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Piacenza (Tip.Le.Co Editore) 1999,77 S. - Das schmale, aber gehaltvolle Bändchen veröffentlicht sieben Vorträge, die im Jahre 1997 anläßlich der Präsentation des Registerbandes gehalten wurden, mit dem die Edition des Registrum Magnum von Piacenza abgeschlossen wurde. Deshalb sind neben der Erläuterung des Registers durch die Bearbeiterin R. Peveri Follini (S. 1-6) noch zwei weitere Beiträge dem Piacentiner Notariat gewidmet: R Racine, I notai del Registrum Magnum (S. 7-16) und P Castignoli, L'evoluzione del notariato piacentino dall'alto Medio Evo al secolo XIII (S. 57-65). Die vier übrigen Beiträge greifen dagegen über die Stadtgrenzen hinaus. Hervorgehoben seien der von A. I. Pini über Rolandinus Passagerii (S. 29-46, auch in: Nuova Rivista Storica 84, 2000, 51-72), in dem in weiterführender Zusammenfassung neuester eigener und fremder Forschungen vor allem die Rolle dieses principe dei notai als politischer und ideologischer Führer in der rein populären Phase Bolognas von 1274 bis 1288 erläutert wird. Th. Behrmann weist in einem weitgespannten Vergleich anhand von Beispielen aus Mailand und Genua einerseits und aus Köln andererseits auf grundsätzliche funktionale Unterschiede im dokumentarischen Schriftwesen der deutschen und der italienischen Städte hin. Außerdem: G. Petti Balbi, Il notaio cronista (S. 17-27) und G. G. Fissore, Il notaio ufficiale pubblico dei comuni italiani (S. 47-56). M. B. Antonio Ciceri, Petri Iohannis Olivi Opera. Censimento dei manoscritti, Collectio Oliviana 1, Grottaferrata (Editiones Collegü S. Bonaventurae ad Claras Aquas) 1999, 248 S., ISBN 88-7013-175-X, Lit 69.500. - Die hier anzuzeigende Publikation ist einzuordnen in das im Einvernehmen mit dem QFIAB 80 (2000)