Dossier informativo SIMEST - Assocamerestero

Transcript

Dossier informativo SIMEST - Assocamerestero
PROGETTO SIMEST-ASSOCAMERESTERO
“BUSINESS SCOUTING E ASSISTENZA ALLE PMI”
OPPORTUNITÀ NEL SETTORE DELLE BIO E NANOTECNOLOGIE IN BRASILE
OPPORTUNITÀ DI INVESTIMENTO
La forte espansione del mercato brasiliano delle nanoscienze offre interessanti opportunità per le imprese
italiane che intendono investire nel comparto. Disponendo di una delle maggiori biodiversità a livello mondiale,
il Brasile vanta un altissimo potenziale di sviluppo nel settore delle biotecnologie e possiede tutti i requisiti per
trasformarsi in una base di ricerca e produzione: ciò è confermato anche dalla rapida crescita negli ultimi anni di
nuovi incubatori, start-up e spin-off del mondo accademico, che costituiscono oggi i principali players del settore
dopo le Università e i centri di ricerca pubblici (circa il 50% delle imprese biotecnologiche si è sviluppato negli
ultimi cinque anni, con un’incidenza del 2% sul PIL e un valore stimato intorno a US$ 250 milioni).
Anche il mercato delle nanotecnologie si presenta in forte e costante espansione, nonostante sia ancora ad un
livello di sviluppo inferiore alla media mondiale. Vista l’importanza strategica che il comparto riveste
nell’economia nazionale, tale settore rappresenta un campo scientifico prioritario per l’assegnazione di incentivi
statali (le spese in scienza e tecnologia (S&T) in rapporto al PIL sono passate dall’1,29% del 2000 all’1,57% del
2009). Tra gli obiettivi del Piano Pluriennale 2012-2015 (PPA) vi è l’aumento degli investimenti in R&S da 0,59%
del PIL nel 2010 allo 0,9% del PIL nel 2015, l’incremento dal 22,3% al 30% delle imprese che godono di incentivi
governativi per l'innovazione tecnologica e il passaggio da 3.425 a 5.000 del numero di imprese che investono in
ricerca e sviluppo (R&S).
Il mercato delle biotecnologie brasiliano offre principalmente due elementi attrattivi per gli operatori italiani:
un’elevata conoscenza scientifica in alcune aree di ricerca e un importante mercato nazionale di consumo. In tale
comparto possono individuarsi tre principali subsettori: quello Red (salute umana), Green (agroalimentare), e
White (ambiente e biocombustibili).
Secondo un rapporto ICE del 2010, il 38% delle aziende biotech opera nel sub-settore green, grazie anche
all'attività che il Brasile svolge da diversi anni nell'agro-business. Il 28,5% opera invece nelle Red Biotech e il
23% nelle White Biotech.
Il settore più interessante e con maggiori opportunità d’investimento per le imprese italiane risulta essere quello
Red, data l’alta concentrazione, in Italia, di imprese operanti in tale comparto (quasi il 70% del totale), molte
delle quali sono start-up dell’industria farmaceutica o spin-off del mondo accademico. Le principali opportunità
di business nel settore delle nanotecnologie, si trovano nel campo dei prodotti farmaceutici, chimici e cosmetici,
biomedicali, agro-alimentari, elettronici e biologici.
Secondo BCC Research, l’elettronica, le applicazioni biomediche e i beni di consumo sono i settori che mostrano
tassi stimati di crescita rispettivamente del 30,3%, 56,2% e 45,9% per i prossimi 5 anni.
La nanotecnologia viene ampiamente utilizzata anche nel settore medicale e farmaceutico per la diagnosi e il
trattamento di malattie, e nel settore agroalimentare per migliorare il “packaging intelligente" degli alimenti,
l’uso e il rilascio controllato di fertilizzanti e pesticidi con un minore impatto ambientale.
Per quanto riguarda il settore energetico, le nanotecnologie possono contribuire allo sviluppo di fonti alternative
e sostenibili e allo sviluppo di materiali ecologici meno inquinanti. Si prevede che nei prossimi anni in Brasile
crescerà l’uso delle nanofibre, nanotubi, carbonio inorganico e altri dispositivi funzionali per generare,
immagazzinare e trasportare energia.
NORMATIVA
REGIME NORMATIVO
1
Alcuni riferimenti normativi che regolano il settore sono:
Legge sulla Proprietà Industriale n° 9279/1996, che aggiorna e adegua la legislazione brasiliana agli standard
internazionali; Legge sull’Innovazione n°10.973/2004, che "stabilisce incentivi per l'innovazione e la ricerca
scientifica e tecnologica per l'ambiente produttivo, finalizzato alla formazione, l'autonomia tecnologica e allo
sviluppo industriale del Paese"; Legge Nº 8010/1990, che promuove l’esenzione sulle Imposte di Importazione e
dell’Imposta sui Prodotti Industrializzati (IPI). Tale esenzione è valida sulle importazioni di macchinari,
attrezzature, strumenti, ricambi e accessori se destinati alla ricerca scientifica e tecnologica; Legge sulla
Biosicurezza n° 11.105/2005, che regolamenta i processi relativi agli OGM e che ha introdotto la Commissione
Tecnica Nazionale di Biosicurezza (CTNBio), attualmente il principale organo competente per la
regolamentazione del Settore.
LIMITI ED INCENTIVI
La produzione scientifica in nanoscienze e nanotecnologie in Brasile gode di un certo prestigio sulla scena
mondiale, con una comunità scientifica composta da circa tremila persone e dotata delle migliori infrastrutture
dell’America Latina (il Brasile appare al 22° posto nella lista dei 25 paesi con il più alto tasso di produzione
scientifica del settore a livello mondiale). Ciononostante, il numero di brevetti registrati presso l'Istituto
Nazionale della Proprietà Industriale (INPI) è ancora molto basso rispetto ai Paesi sviluppati (in base ad una
ricerca realizzata dalla Biominas nel 2009, il 56,3% delle imprese del settore non possiede brevetti registrati
all’INPI). Tale situazione deriva anche dal fatto che oltre l’82% dei ricercatori brasiliani operano nell’ambito
pubblico della ricerca accademica e scientifica e solo il 18% opera in diretto contatto con le imprese private.
Secondo gli esperti, il maggior limite alla crescita del settore in Brasile è proprio la difficoltà a capitalizzare e
trasformare le conquiste scientifiche in una produzione competitiva di prodotti commerciabili.
Inoltre, il settore incontra ulteriori ostacoli che possono al contempo rappresentare interessanti opportunità per
ricercatori e imprenditori italiani, sia a livello di ricerca scientifica sia a livello commerciale. Oltre alla mancanza
di una coerente e moderna regolamentazione istituzionale e ad una lenta ed onerosa burocrazia pubblica nelle
diverse fasi dello sviluppo scientifico e produttivo, il Brasile é ancora dotato di un’inadeguata infrastruttura
pubblica, di una limitata conoscenza delle regole del business da parte dei titolari di imprese biotech, in gran
parte ricercatori e accademici, e di una scarsa presenza di risorse umane qualificate.
Questi ostacoli evidenziano l’importanza sia della realizzazione di partnership e accordi di cooperazione tra
settore pubblico e privato, sia del trasferimento di conoscenze e tecnologia da parte di imprese estere e soggetti
internazionali dotati di expertise e know-how. Nonostante, infatti, il livello di internazionalizzazione delle
imprese private di bio e nanotecnologie sia ancora ad uno stadio embrionale, vi è un forte interesse degli
operatori brasiliani a cooperare con partner esteri.
Per incentivare lo sviluppo scientifico e stimolare partnership internazionali, il comparto è fortemente sostenuto
dal Governo Federale, che già da diversi anni eroga finanziamenti per le attività di R&D.
Attualmente le principali iniziative del Governo per lo sviluppo nel settore delle biotecnologie sono:
Politica di Sviluppo delle biotecnologie, che vuole promuovere lo sviluppo di prodotti e processi
biotecnologici innovativi, aumentare l’efficienza della struttura produttiva, incrementare le esportazioni, il
volume d’affari e la capacità di competere sul mercato internazionale; Programma Nazionale di Biotecnologie,
ha lo scopo di preservare le risorse naturali, stimolare la produzione industriale nell’agro-business e nel
comparto medico; Fondo Settoriale di Biotecnologie, ha l’obiettivo di favorire partnership tra istituzioni e
centri di ricerca per stimolare lo sviluppo scientifico e tecnologico delle risorse genetiche con una significativa
partecipazione del settore imprenditoriale; Progetto Genoma Brasiliano, con l’obiettivo di sviluppare
competenze nella ricerca e manipolazione dei genomi attraverso sussidi finanziari da utilizzare anche per il
miglioramento delle infrastrutture e della formazione delle risorse umane; Programma Inovar/Fondo
Novarum, costituisce il primo fondo brasiliano dedicato esclusivamente ad investimenti di seed money per
imprese con un’importante base di sviluppo tecnologico. Le aree di interesse sono: IT e biotecnologie,
ecobusiness, agrobusiness e bioenergia. Il Fondo, finanziato dalla Fondazione Biominas e dall’Istituto
Innovazione, realizza attualmente investimenti in imprese attive nelle aree del biotumore, bioexton e excegen
genetica; Fondo Criatec, che con un budget di € 32 milioni capitalizza piccole imprese emergenti e ad alto
potenziale innovativo con seed money al fine di offrire un adeguato sostegno anche di tipo gestionale. L’obiettivo
del Fondo è di realizzare investimenti in imprese che operino nell’ambito delle nanotecnologie, nuovi materiali e
agrobusiness. Possono essere sostenute imprese con un fatturato massimo di € 2.4 milioni/anno e l’investimento
per ogni impresa non può essere superiore a € 600 mila; Programma di Sostegno alla Ricerca in Partnership
per l’Innovazione Tecnologica (PITE), ha come obiettivo quello di intensificare il rapporto tra università,
istituti di ricerca e imprese, attraverso la realizzazione di progetti di ricerca congiunti e co-finanziati.
2
Anche per quanto riguarda il settore delle nanotecnologie, il Governo federale brasiliano ha implementato negli
ultimi anni una serie di politiche, programmi e azioni volte a sviluppare le nanoscienze e le nanotecnologie come:
il Programma Nazionale di Nanotecnologia (PNN), il Piano d'Azione sulla Scienza, Tecnologia e Innovazione
(PACTI) e il Programma di Sviluppo Produttivo (PDP). Tali programmi sono stati rafforzati attraverso la nuova
Politica Industriale Commerciale, Tecnologica e degli Esteri (PITCE) e la creazione dell’Azione Intersettoriale
Fondi Nanotecnologia.
Il Brasile sta inoltre investendo in una serie di strumenti che mirano a rafforzare il suo potenziale innovativo
nelle nanotecnologie, come i bandi di CNPq e del Finanziatore di Studi e Progetti (FINEP), finalizzati a stimolare
una maggiore produttività del comparto e a rendere le aziende brasiliane più competitive sul mercato globale
attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e servizi. Attraverso i suoi programmi e bandi pubblici, FINEP
concede finanziamenti ad istituzioni pubbliche e private sia rimborsabili sia a fondo perduto. Questi ultimi
vengono realizzati con risorse del FNDCT, costituito principalmente dai Fondi settoriali. Le proposte di
finanziamento devono essere presentate generalmente in risposta a bandi pubblici. I programmi FINEP
comprendono tre grandi linee di azione: il sostegno per l'innovazione delle imprese, il sostegno alle istituzioni
scientifiche e tecnologiche (TIC) e il supporto per la cooperazione tra imprese. Il sostegno di FINEP copre tutte le
fasi del ciclo di sviluppo scientifico e tecnologico: la ricerca di base, ricerca applicata, l’innovazione e lo sviluppo
di prodotti, servizi e processi. FINEP supporta anche l'incubazione di imprese a base tecnologica, la realizzazione
di parchi tecnologici, la strutturazione e il consolidamento dei processi di ricerca, sviluppo e innovazione nei
mercati in via di sviluppo. Inoltre, dal 2012 FINEP offre anche supporto per la realizzazione di nuove industrie,
acquisizioni, fusioni e joint venture.
MODALITÀ DI INVESTIMENTO
Attualmente in Brasile oltre l’80% delle attività di ricerca ed investimenti in bio e nanotecnologie vengono
realizzate presso le università e le istituzioni pubbliche di ricerca, presso le quali opera circa il 90% delle risorse
umane qualificate del settore. Pertanto, le imprese straniere che vogliono entrare nel mercato brasiliano si
rivolgono generalmente ai centri di eccellenza nelle specifiche aree di ricerca per poter realizzare accordi e
cercare di migliorare le performance dei loro prodotti o processi. Un esempio di successo è l’accordo che
l’italiana Illy ha stipulato con Embrapa per migliorare la qualità dei suoi prodotti studiando metodi e processi
innovativi per valutare la resistenza della pianta del caffè agli agenti patogeni sia nella sua coltivazione sia nelle
varie fasi di produzione.
Il modello di business in cui le imprese brasiliane si identificano è quello nordamericano delle NBF (New Biotech
Firms), in antitesi al modello coreano. In quest’ultimo l’attività di ricerca e sviluppo si realizza all’interno delle
imprese private, legate a conglomerati industriali con forte presenza internazionale. In quello nordamericano le
NBF capitalizzano know-how scientifico, contatti accademici e business internazionali cercando investitori
interessati a finanziare le loro operazioni. Un significativo esempio di NBF in Brasile è l’impresa Biocancer
specializzata dal 2004 nello sviluppo e realizzazione di protocolli clinici. La Biocancer opera per l’industria
farmaceutica nord-americana ed europea capitalizzando il suo know-how scientifico e professionale. Istituzioni
pubbliche, come l’Embrapa, la rinomata Fiocruz, l’Istituto Butantã sono altri esempi di centri di ricerca brasiliani
di respiro internazionale che grazie ai fondi pubblici e trasferimenti di tecnologia sono in grado di realizzare una
parte consistente delle loro attività.
Le partnership tra università e imprese private bio e nanotech sono in forte crescita, così come gli spin-off
istituiti da ricercatori universitari, e costituiscono un elemento strategico per le imprese del settore. Tra le
partnership di successo troviamo:
Extracta con ricercatori della UFRJ;
Allelyx con la UNICAMP;
FK & Simbios con la UFRGS;
RD Biotech con la USP.
Per favorire l’internazionalizzazione del comparto, facilitare l’insediamento di imprese estere, promuovere il
business concept e assisterle nella gestione imprenditoriale, sono emersi negli ultimi anni numerosi incubatori di
imprese bio e nanotecnologiche, che permettono alle micro-imprese e alle start-up di dare avvio alle loro attività
sul mercato brasiliano. In Brasile esistono attualmente circa 400 incubatori che assistono le imprese nascenti per
un periodo di 3-5 anni. Di questi, il 55% ha una base tecnologica ed il 72% hanno legami formalizzati con
università o centri di ricerca. I servizi forniti comprendono la fornitura di laboratori, banche dati, servizi
professionali, consulenze per l’internazionalizzazione, per la predisposizione di business plan, etc..
Alcuni dei principali finanziatori e promotori privati del settore sono: la Fondazione BIO-RIO, l’Istituto
Innovazione, la Votorantim Nuovi Affari, il CIETEC, la SUPERA, la Biominas e la Incamp.
3
In termini di distribuzione geografica, il comparto si caratterizza per l’elevata concentrazione dei suoi principali
operatori, localizzati prevalentemente nelle aree del sud-est (72%) e del sud (13,6%) del Paese (Cfr. Allegato 1).
Le imprese italiane che vogliono investire in Brasile nel comparto delle bio e nanotecnologie devono analizzare
attentamente gli elementi chiave che permettono l’entrata nel mercato, minimizzando i rischi e aumentando il
grado di successo delle operazioni. Secondo l’opinione dei principali industry experts e opinion leaders del
settore, i fattori chiave di successo per un’impresa straniera interessata ad entrare in Brasile risultano essere:
-
essere in grado di portare un valore aggiunto nel settore in termini di processi o prodotti;
-
capacità di condividere scoperte scientifiche e tecnologiche, know-how ed expertise con i partner locali;
-
capitale disponibile e indipendenza economica;
-
accordi concreti con clienti e imprese nazionali e internazionali;
-
professionalità e competenza delle risorse;
-
capacità di adattarsi al contesto brasiliano.
Poiché l’industria bio e nanotecnologica brasiliana si caratterizza per una ampia varietà di piccole e medie
imprese specializzate, che difficilmente riescono a realizzare direttamente nuovi processi o prodotti, i quali
vengono invece più frequentemente commercializzati da imprese di grandi dimensioni sotto concessione di
licenza, per un’impresa investitrice, soprattutto straniera che vuole realizzare operazioni di M&A, diventa
necessario analizzare il tipo di relazione e di alleanze che l’impresa ha sviluppato in Brasile e/o all’estero.
Operazioni di M&A e di Joint Venture di natura societaria o industriale con controparti locali sono molto rare in
tali settori, poiché le imprese straniere tendono a fare accordi di tipo scientifico e di ricerca senza ricorrere ad
investimenti diretti in Brasile. La modalità di accordo maggiormente diffusa in Brasile, e più interessante per gli
investitori italiani, è il trasferimento di know-how e competenze.
Considerando la forte attrattività del Brasile, di frequente centri di ricerca esteri realizzano accordi di
trasferimento di know-how e tecnologia con i principali centri brasiliani (come la Fiocruz e l’Istituto Butantã),
come approccio al mercato brasiliano. Generalmente gli accordi di trasferimento di tecnologia hanno una durata
limitata e predeterminata (mediamente di 5 anni), durante i quali il detentore della tecnologia opera con il
partner brasiliano, gradualmente trasferisce la tecnologia e nazionalizza il suo processo produttivo. In questo
periodo l’impresa usufruisce dell’accesso esclusivo al mercato nazionale ma trascorsi i 5 anni, il partner
brasiliano produce e fornisce direttamente il mercato locale, retribuendo il partner straniero generalmente
attraverso royalties. Anche l’offerta di servizi di consulenza e prestazioni da parte di operatori specializzati
potrebbe rappresentare un interessante settore di investimento per le aziende italiane.
In Allegato (n. 2) vengono illustrate alcune partnership realizzate negli ultimi anni al fine di indicare le istituzioni
brasiliane più attive ed interessate a questo tipo di accordi e le aree di ricerca maggiormente attrattive per i
potenziali investitori italiani. Segue poi un elenco (Cfr. Allegato 3) dettagliato delle associazioni, centri di ricerca
e imprese operanti nel settore delle biotecnologie.
4