La Gazzella e il Pachiderma - GAZ-ELLE

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La Gazzella e il Pachiderma - GAZ-ELLE
Caro lettore e cara lettrice,
Ti raccontiamo una favola ispirata ad una storia vera.
Potrai leggerla ai tuoi figli, o potrai dire semplicemente “carina”, o potrai rifletterci un
po’ su.
Una cosa però è certa, questa storia parla anche di te. Perché a tutti prima o poi è
capitato di incontrare un gufo, un elefante e un leone.
C’era una volta nella savana africana una terra attraversata da un fiume che garantiva
la vita ad ogni specie animale.
Branchi di giraffe, rinoceronti, elefanti, zembre, gazzelle e molti altri ogni mattina si
recavano al fiume per bere e mangiare.
Era una zona pacifica con pochi predatori e la vita procedeva tranquilla.
Una giovane gazzella chiamata Elle, per via della strana forma nera sul suo manto,
era sempre in prima fila al branco curiosa di conoscere il mondo.
Da qualche tempo però l’acqua del fiume diminuiva sempre più velocemente e le
piogge, anche se rare, tardavano a aggiungere quel luogo.
Molto presto tra gli animali si iniziò a parlare di siccità che sembrava aver colpito quel
piccolo angolo di beatitudine. Questo voleva dire pericolo di vita per ogni essere
vivente e voleva dire anche guerra per pochi centimetri d’acqua.
Elle non badava molto a quello di cui discutevano i grandi del branco ma era più
interessata a esplorare ogni angolo della savana.
La siccità arrivò e con lei arrivarono anche molti predatori. Un gruppo di venti leoni
affamati ed assetati fecero la loro comparsa una mattina al fiume costringendo tutti gli
animali ad una fuga veloce.
I leoni sapevano che l’unico modo per nutrirsi e bere era quello di restare accanto al
fiume, prima o poi gli animali sarebbero arrivati perché assetati e al quel punto
avrebbero potuto attaccarli.
C’era panico e confusione da ogni parte. Come evitare l’attacco dei leoni?
Elle guardava lontano il fiume e non riusciva a capire cosa stesse succedendo, aveva
avuto il divieto assoluto di avvicinarsi per qualsiasi ragione.
Ben presto gli animali iniziarono ad innervosirsi e a combattere tra di loro per la paura
e per la sete. I leoni attendevano pazienti e affamati, sapevano che prima o poi
qualcuno si sarebbe avventurato verso il fiume.
La gola era secca e bruciava così Elle decise di avvicinarsi al fiume, nonostante il
divieto.
Un passo, un altro e …. Sentì un rumore, zampe di felino.
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I suoi sensi si attivarono e senza sapere come, fece un salto e corse via come mai
aveva fatto nella sua vita.
Era salva, per miracolo, ma la paura le chiudeva la gola più della sete.
Disperata si accasciò a terra, immobile.
- Se resti lì i leoni non dovranno fare neppure fatica per catturarti- una voce parlò.
Elle scatto diritta con le orecchie tese.
- Chi sei? - gridò – Chi ha parlato? dove sei? Fatti vedere! –
- Sono qui, in alto- disse il un gufo panciuto, allargando le ali.
- Oh sei un gufo – Elle sospirò
- Preferivi che fossi un leone? - sghignazzò il gufo
- Certo che no! - arrivò la risposta offesa di Elle
- Perché tremi di paura piccola gazzella? – disse il gufo
- Sono appena scappata per un pelo dalle fauci di un leone- rispose Elle
- E tremi così per questo? - rise di nuovo il gufo
Elle rimase zitta piena di rancore verso quell’arrogante uccello che se ne stava lì,
seduto su un ramo, al sicuro da tutto.
Il gufo smise di colpo di ridere e fisso Elle dritto negli occhi facendola indietreggiare.
- Troverai sempre un leone pronto ad assalirti, e non pensare che io sia così al sicuro
come pensi, nessun animale può pensare di esserlo.
Credi che un leone abbia meno paura di te? …ma lui non si pone la domanda, lui
segue il suo istinto. Perché madre natura non ti lascia mai indifeso… sta a te decidere
se pensare o se agire Il gufo chiuse gli occhi e sposto la sua strana testa verso l’alto e continuò – Cos’hai
fatto quando hai avvertito il pericolo? –
Elle rispose d’impulso – Beh …. Ho corso –
Il gufo riprese a ridere – Sembra proprio che tu non sappia affatto chi sei! …vero? –
Elle ripose alzando la voce –IO SONO UNA GAZZELLA! Non lo vedi? –
E il gufo rispose – Io lo vedo bene, l’unico che non sa chi è una gazzella sei tu! –
Elle innervosita, si alzò e fece per andarsene quando il gufo riprese a parlare con voce
bassa e calma - Devi avere fiducia in chi tu sei veramente e nel fare troverai la forza
per allontanare la paura. Scoprirai chi è una gazzella –
Elle si fermò, come se fosse stata colpita da un sasso, e riuscì solo a dire – Come? 2
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Il gufo continuò - Tutti gli animali siamo collegati, siamo uniti gli uni con gli altri. Non
può esistere la savana senza un equilibrio …cerca alleanze e scoprirai la paura dei
leoni Quella frase suonò come una formula magica gettata nell’aria. Il gufò aprì le ali e volò
via.
Elle rimase lì ferma. Ad un certo punto però capì le parole del gufo e inizio a correre,
corse così veloce che quasi le sue zampe non toccavano terra. Arrivò dalle giraffe
pronta a trovare alleanze.
Prese coraggio e disse – Buongiorno Signora Giraffa –
Un collo alto e giallo si mosse verso il basso e un paio di occhi rotondi guardarono
Elle.
- Che ci fai qui gazzella? Elle iniziò a parlare – Il miglior modo per sconfiggere i leoni è allearsi, tutti noi
animali! voi giraffe siete forti …perché non ci aiutate? –
La giraffa scoppiò ridere e risposte – Non mi importa dei leoni e degli altri animali
della savana, vattene! –
Elle indietreggiò ma non si diede per vinta e passo alle zebre.
Gli fece la stessa domanda e le zebre risposero in coro – Tu sei matta! Meglio morire
di sete che tra le fauci di un leone! Allora Elle andò dai rinoceronti e anche loro non le diedero ascolto.
Continuò così fino a quando non arrivò da Stephen, il grande pachiderma della
savana. Un grande elefante grigio conosciuto da tutti per la sua forza.
Elle prese coraggio e scandì la voce – Stephen, tu sei l’elefante più grande e forte
della savana, aiutaci! aiuta gli animali a raggiungere il fiume. Altrimenti tutta la vita
scomparirà da questa terra.
Stephen non rispose e continuò a mangiare erba come se Elle non fosse lì davanti a
lui.
Elle continuò – Stephen, aiutaci! puoi farlo? Una proboscide enorme si alzò in aria facendo sparire il sole davanti agli occhi di Elle e
due zampe enormi si alzarono in alto e subito dopo si gettarono a terra facendola
tremare.
Elle era terrorizzata da tanta forza e da tanta grandezza ma rimase lì.
L’elefante si avvicinò a Elle e disse – Tu sei tra i primi posti nel menù dei leoni, sei una
fragile, piccola, insignificante gazzella che viene qui da me a dare ordini! Continuò più cattivo che mai – Osi chiedermi aiuto? A me? L’elefante più forte della
savana, l’animale più antico tra gli animali! …nessuno mai oserebbe attaccarmi,
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neppure i leoni. E se qualcuno di loro solo ci provasse, rimarrebbe schiacciato sotto le
mie zampe. Elle rispose d’istinto – Sarai anche forte e pesante Stephen ma la tua forza può essere
anche la tua debolezza. Mai sarai veloce come una gazzella e mai salterai più in alto di
un leone! –
Stephen rispose agguerrito e minaccioso – Vuoi che ti faccia vedere come si schiaccia
una gazzella? –
Elle balzò indietro e lo fissò negli occhi senza paura.
Il grande pachiderma continuò – Hai solo la velocità nelle zampe ma sei una preda e
le prede hanno paura e sono deboli, sono state create per essere meno forti e meno
furbe dei loro predatori – poi si girò e se ne andò lasciando Elle lì sola a fissare la sua
indifferenza.
Elle corse di nuovo dal gufo e gridò – Gufo, gufo! Dove sei? Una voce conosciuta rispose – Ti stai allenando per diventare un usignolo? Non sei
portata se lo vuoi sapereElle senza perdere tempo gli disse – Tu mi hai preso in giro! Tu mi hai detto che
dovevo trovare alleanze per avere la possibilità di salvarci. Invece nessun animale mi
ha dato ascolto! Nessuno… perché mi hai imbrogliato? Morirò o di sete o divorata da
un leone! –
Il gufo rise – Bene, noto che hai già deciso come finirà la tua storia. Tanto vale avermi
chiamato Elle con la rabbia nel cuore, gridò – Io ci ho provato! E non voglio morire! –
Il gufo rispose – Sicura che hai provato proprio con tutti gli animali? –
Elle si azzittì e poi disse – Si, credo di sì …ho chiesto a tutti- Tranne alle gazzelle – il gufo concluse
Elle rimase annuì ma rimase in silenzio, si vergognava di non aver considerato i suoi
compagni.
Il gufo inizio a ridacchiare – Te l’avevo detto che non sapevi chi era una gazzella …
benedetta creatura, non hai consapevolezza di cosa la natura abbia posto nelle tue
zampe … ma soprattutto non ti rendi conto di cosa ha posto nel tuo cuore.
Continuò – Cos’hai fatto quando i tuoi sensi hanno avvertito il leone? –
Elle rispose – Ho sentito che c’era pericolo e ho iniziato a correre cambiando direzione,
ho saltato in alto e il leone non è riuscito a prendermi –
E il gufo aggiunse – Hai cambiato strada velocemente, senza perdere tempo e senza
esitare, questa è una gazzella –
Elle spalancò gli occhi, ringraziò il gufo e si precipitò verso il suo branco di gazzelle.
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Elle raggiunse le altre gazzelle e iniziò a parlare.
- Se andiamo avanti così moriremo tutti. Dobbiamo trovare una strategia che ci faccia
arrivare al fiume per bere. Dobbiamo trovare il modo di imbrogliare i leoni! –
Elle lo disse tutto d’un fiato e ora temeva l’ennesimo rifiuto ma non fu così.
Cento gazzelle rimasero in silenzio a guardarla e qualcuno rispose – Hai ragione Elle
dobbiamo bere e per farlo dobbiamo affrontare i leoni –
Un’altra voce continuò – Ma come? Noi siamo gazzelle! Elle rispose – Si, noi siamo gazzelle. Siamo veloci, agili, istintive e abbiamo le corna
per difenderci. Se ci dividiamo in gruppi potremo avvicinarci al fiume. Mentre un
gruppo va a bere gli altri due gruppi distrarranno i leoni –
- Credi che i leoni si faranno distrarre facilmente? – incalzò una gazzella
Elle disse – Si, se saremo abbastanza bravi da separarli e da cambiare continuamente
direzione –
Le cento gazzelle passarono la notte a organizzarsi e a creare piani di sabotaggio.
La mattina arrivò e cento gazzelle si mossero in direzione del fiume.
I leoni avvertirono la presenza e iniziarono a prepararsi per la caccia. Sentivano già
l’acquolina in bocca e tra di loro sghignazzavano su chi avrebbe preso più gazzelle.
Le gazzelle ormai vicine al fiume iniziarono a separarsi e a dividersi in gruppo, uno era
pronto per andare a bere al fiume e gli altri si prepararono per affrontare i leoni.
Una prima gazzella si fece vedere e immediatamente i venti leoni si gettarono
all’inseguimento ma subito dopo altre gazzelle entrarono in scena e allora, i leoni
disorganizzati, si divisero e iniziarono ognuno a seguire una gazzella diversa. Le
gazzelle erano veloci e ben presto venti leoni si trovarono a correre in ogni direzione
senza riuscire mai a catturare una gazzella. Dall’alto della collina vicino al fiume un
gruppo di gazzelle mandava segnali alle compagne per avvisarle della vicinanza di
leoni o per dire che i gruppi avevano finito di bere.
Dopo un’ora i leoni erano esausti e le cento gazzelle erano ancora tutte vive e ben
dissetate.
Il piano aveva funzionato. Le gazzelle avevano vinto.
Elle aveva capito finalmente cosa voleva dire essere una gazzella. Da lontano arrivò
una risata conosciuta, era il gufo che ridendo disse – Elle alla fine hai capito chi è una
gazzella? –
Elle rispose sorridendo – Si gufo, l’ho capito –
Il gufo disse le ultime parole – E’ nel cambiamento che avviene la trasformazione – e
sparì nel cielo.
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Alcuni giorni dopo, Elle si trovava a brucare l’erba sola ma ad un tratto i suoi sensi si
attivarono e subito capì che qualcuno si stava avvicinando. Non era un predatore,
allora chi era?
Era Stephen, il grande elefante.
Quando il pachiderma fu vicino a Elle, lei spalancò gli occhi vedendo le numerose
ferite sanguinanti su tutto il grande corpo di Stephen.
E gli chiese – Stephen, cosa è successo? Lui rispose – Credevo di essere invincibile così mi sono avvicinato al fiume ma i leoni
mi hanno attaccato senza esitare. Sono vivo per miracolo e ora le mie ferite ci
metteranno giorni per guarire –
Elle rimase in silenzio e Stephen continuò – Avevi ragione gazzella, essere grandi e
forti non sempre ti salva la vita. Non sono stato veloce e soprattutto ho voluto fare
tutto da solo- sospirò e disse – chi avrebbe mai detto che un elefante avesse bisogno
di una gazzella! Elle lo guardò e rispose – Puoi sempre iniziare oraStephen sorrise e disse – Si, hai ragione. Insegnami ad essere una gazzella! –
Fine
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