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SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
EMILIA-ROMAGNA
Azienda Ospedaliero – Universitaria di Ferrara
Ospedale Plurale
La stanza dei Culti e del
Silenzio al S. Anna
01
Prato, 4 dicembre 2014
Dott.ssa Patrizia Fabbri
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
EMILIA-ROMAGNA
Azienda Ospedaliero – Universitaria di Ferrara
Il CONTESTO
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1. Programma Equità
Regione Emilia-Romagna
Progetto Modernizzazione anno 2008 “Gestire le differenze nel rispetto
dell’equità: strategie aziendali e modelli organizzativi in RER”
- Area Accreditamento e Qualità
- Agenzia Sanitaria e Sociale Regione Emilia Romagna.
- Referente Regionale e Responsabile Aziendale nominato dalla Direzione
Generale, della Dott.ssa Patrizia FABBRI
Si sviluppa con 3 sottogruppi di lavoro Regionali per Area Vasta:
Emilia Nord, Emilia Centro e Romagna
Revisione della letteratura
1° Mappatura in tutte le Aziende dei documenti/strumenti e delle azioni messe in
atto verso l’interno (operatori) e verso l’esterno (cittadini – pazienti), a livello di
Programmazione, Erogazione e Gestione dei Servizi, per gestire le differenze e
garantire equità nei trattamenti.
Benchmarking – Visite all’estero Barcellona, Svezia e Scozia
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1. Programma Equità
Regione Emilia-Romagna
Progetto Modernizzazione anno 2009 (24 mesi)
“Equality assessment: innovazione e sviluppo organizzativo per l’equità
nella programmazione, accesso ed erogazione dei servizi sanitari
che ha previsto la
2° Mappatura Cliente Esterno con Gruppo Regionale e Cliente Interno e Diversity
Management in AVEC
Istituzione dei Board Equità in tutte le Aziende Sanitarie
Progetti di Modernizzazione anno 2011 Area Vasta Emilia Nord e Romagna
e Gruppo di Lavoro Regionale
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Laboratori N. 2 nel 2010, N. 3 nel 2011 e N. 2 nel 2012
Modello scozzese “Approccio strategico all’equità dei servizi”, Strumenti di
Equality Assessment, Modalità organizzative e buone pratiche:
Diversity Management (Svezia) e Agente di Salute (Barcellona); Diversity
Managemment: dalla teoria alla pratica.
2. Programma Equità Aziendale
Delibera Aziendale n. 117 del 9 Giugno 2011
Istituisce il Board Equità Aziendale stabilendo composizione, coordinamento e durata
Composizione
Il Board è composto da operatori presenti in articolazioni organizzative strategiche, quali:
Direzione Generale
Direzione Medica
Direzione delle Professioni
Risorse Umane
Controllo di Gestione
Servizio Tecnico
Strutture in Staff alla Direzione Generale: Qualità Accreditamento, Ricerca e
Innovazione; Formazione e Aggiornamento; Area Comunicazione e Accoglienza;
Comitato Consultivo Misto
Responsabile HPH Aziendale
Mediazione Interculturale
Club Aziendale
Comitato Unico di Garanzia Aziendale (CUG)
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Riunioni Board Equità Aziendale
Sono previste 3 riunioni all’anno:
1. Pianificazione, 2. Revisione intermedia, 3. Riesame finale
2. Programma Equità Aziendale
Integrazione dell’Atto Aziendale con inserimento di un
Documento che riconosce il Sistema Equità Aziendale nella
Mission: Novembre 2012
nasce quindi
Piano Equità Aziendale 2013-2015
che si sviluppa nel
Piano delle Azioni 2013:
2013
N. 16 Schede Progetto, di cui n. 4 di Diversity Management
Piano delle Azioni 2014:
2014
N. 17 Schede Progetto, di cui n. 4 di Diversity Management
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2. Programma Equità Aziendale
Piano delle Azioni 2013: schede progetto
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1. Sperimentazione Standard HPH
2. Progetto - Health Literacy
3. Progetto Equità e Accreditamento Aziendale
4. Carta dei Servizi ed Equità
5. Best Practices – Valutare le azioni di miglioramento rispetto le segnalazioni
6. Il Club Aziendale S. Anna incontra i colleghi dell’Azienda USL di Ferrara
7. Formazione & Equità - Health Literacy e Diversity Management
8. Accessibilità e Fruibilità per Diversamente Abili e “Utenza Debole”
9. Accompagnare a Vivere & Lavorare in Azienda
10. Ospedale e Territorio senza Dolore
11. Diversity Management – Il Benessere Organizzativo
12. Stanza dei Culti e del Silenzio
13. L2 e Intercultura per i Bambini e la Scuola in Ospedale
14. Le Lingue dell’Orientamento
15. Bilancio di Missione & Equità
16. Servizi Esternalizzati – Siamo Quello che Mangiamo
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progetti conclusi
2. Programma Equità Aziendale
Piano delle Azioni 2014: schede progetto
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1. Il Club Aziendale S. Anna incontra i colleghi dell’Azienda USL di Ferrara
2. Accompagnare a Vivere & Lavorare in Azienda
3. Bilancio di Missione & Equità
4. Diversità & Accesso in Pronto Soccorso
5. Non Mandare in Fumo la Salute: Progetto ‘Ospedale senza fumo’
6. Accessibilità e Diversamente Abili
7. Progetto - Health Literacy
8. Ospedale e Territorio senza Dolore
9. Diversity Management – Il Benessere Organizzativo
10. Una Mensa a Colori
11. Equità nella Formazione
12. Best Practices – Valutare le azioni di miglioramento rispetto le segnalazioni
13. Processo di Health Equity Audit (HEA) applicato al Percorso della Donna Gravida
– donna straniera e taglio cesareo
14. Processo di Health Equity Audit (HEA) applicato al Percorso di Accoglienza in
Ospedale
15. Stanza dei Culti e del Silenzio
16.Processo di Health Equity Audit (HEA) applicato al percorso della persona con
sclerosi multipla con fragilità sociale
17. Processo di Health Equity Audit (HEA) applicato alla Donna con gravidanza
indesiderata – donna straniera e IGV
3. Stanza dei Culti e del Silenzio
COME NASCE
Con l’ideazione del nuovo Ospedale, si prevede uno
spazio adeguato, di fianco alla Chiesa Cattolica
Due operatori effettuano una ricerca bibliografica e
visitano le sedi in cui è già presente la Stanza dei
Culti e del Silenzio
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Progettazione
3. Stanza dei Culti e del Silenzio
CHE COS’E’
La Stanza del Silenzio è uno spazio destinato a credenti e non credenti: per
pregare, elaborare sofferenza e dolore, pensare, raccogliersi, rigenerarsi o
per partecipare a incontri e seminari.
E’ uno spazio aperto a tutti, un luogo dove le persone con diverse credenze
religiose e filosofie di vita possono stabilire un contatto con la propria
interiorità, affrontando i dolori e le gioie della vita, che solitamente si
possono incontrare all’interno di una struttura ospedaliera.
Il progetto prevede inoltre, per l’utenza ospedaliera, un servizio di assistenza
spirituale o morale, quindi la possibilità di avere sostegno da un
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rappresentante della propria fede o delle proprie convinzioni.
3. Stanza dei Culti e del Silenzio
PERCHE’
L’ospedale, in quanto luogo dove si avvicendano momenti antropologicamente
importanti – nascita, morte, dolore, veglia, lutto – deve avere uno spazio
dedicato al silenzio in senso esteriore e alla quiete in senso interiore.
Il silenzio e la quiete sono gli ambienti ideali per ascoltarsi ed ascoltare, sono i
mezzi volti a creare rispetto verso le diversità umane, a migliorare le
modalità di concentrazione su se stessi e a favorire la meditazione.
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3. Stanza dei Culti e del Silenzio
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3. Stanza dei Culti e del Silenzio
“Ho voluto raffigurare una goccia che
racchiude una nuova vita, inserita nel
deserto proprio perché la goccia
rappresenta la speranza verso un
percorso di guarigione, ma al tempo
stesso protegge le nuove vite che
nascono in ospedale”
Diana Bianchi
Studentessa del Liceo Artistico
‘Dosso Dossi’ di Ferrara
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3. Stanza dei Culti e del Silenzio
Progetto n. 15 del Piano aziendale Annuale delle Azioni 2014
DOCUMENTI DI
RIFERIMENTO
OBIETTIVI
AZIONI
ATTIVITA’
- Trattato di Amsterdam
Obiettivo generale
Rinnovo del Protocollo
d’Intesa
- Carta dei Diritti dell’UE
Contribuire alla
realizzazione del dialogo
interreligioso
- TOOLKIT n. 3
- Carta dei Valori -Politiche
per
l’integrazione
Ministero dell’Interno
2008
- FEI2011/PROG-
RESPONSABILITA’
Responsabile Ufficio
Accoglienza e Mediazione
e Componente Board
Equità
Piano attività per il 2°
semestre e Piano
utilizzo della stanza
Verbali incontri
Monitorare l’utilizzo delle
Mediazioni religiose
Patrizia Fabbri
Pensare a forme
diversificate di indagini di
gradimento
Responsabile Area
Comunicazione e Board
Equità
Strumento multilingua
per gli utenti e i familiari
B79E12000880001
- Noès 2: Mediazione
Monitorare l’attività e il
gradimento della Stanza
dei Culti e del Silenzio e
della Mediazione religiosa
Predisporre un
calendario di attività ed
un piano di utilizzo della
Stanza
Progetto indagine di
gradimento
ai servizi socio-sanitari
Partecipare agli incontri di
Forum Interreligioso
Divulgare iniziative
e dialogo interreligioso
nella provincia di
Ferrara
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- Protocollo d’intesa
Aziendale sottoscritto il
7 Febbraio 2013
Realizzare un primo
programma di attività da
svolgersi all’interno della
Stanza
Realizzare lo strumento
informativo per le
UU.OO. E multilingua
per gli utenti e familiari
Grado di affluenza alle
iniziative svolte attraverso
la Stanza dei Culti e del
Silenzio
Entro dicembre 2014
Report attività
Report attività svolta
sociale, orientamento
Brochure informativa
Entro ottobre 2014
100506 – Azione 6 –
CUP
Protocollo d’Intesa 2014
Entro giugno 2014
Obiettivi intermedi
Garantire uno spazio
plurale ed eterogeneo per
garantire equità nel
soddisfacimento del
bisogno di religiosità e
spiritualità
INDICATORI DI
RISULTATO
Entro giugno 2014
Sandra Bombardi
Predisporre un’agenda
di incontri con i Referenti
TEMPI
3. Stanza dei Culti e del Silenzio
Il 7 febbraio 2013 viene sottoscritto il
‘Protocollo d’intesa tra l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara e i
rappresentanti delle comunità religiose, non religiose e fedi viventi per
l’assistenza religiosa e morale a persone non cattoliche e non credenti’.
Sottoscrivono l’accordo:
Chiesa Cristiana Evangelica di Ferrara
Chiesa Evangelica Battista – U.C.E.B.I.
Chiesa Evangelica Valdese – Unione delle chiese metodiste e valdesi in Italia
Centro di Cultura Islamica di Ferrara e Provincia
Comunità Ebraica di Ferrara
Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno
Centro Studi Cenresig – Centro Associato Unione Buddista Italiana
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai
Chiesa Ortodossa Rumena
Associazione Gurdwara Singh Sabha Tempio Sikh
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Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (U.A.A.R)
St. Joseph Chosen – Church of God (Ferrara)
Chiesa Cristiana Evangelica (C.E.R.B.I.)
3. Stanza dei Culti e del Silenzio
Al Protocollo d’Intesa si accompagna il Regolamento condiviso per
l’uso della stanza, in cui si legge, tra l’altro:
Art. 1: il locale si trova al primo piano in testa al settore 1 della struttura
ospedaliera con sede in Cona.
Art. 2: il locale è aperto a tutti i pazienti, i familiari e gli amici e a tutto il
personale ospedaliero 24 ore su 24.
Art. 6: a tutti gli utilizzatori è richiesto un tono di voce molto basso in modo da
non disturbare la quiete altrui…..
Art. 7: tutti gli utilizzatori devono garantire il massimo rispetto delle altre
confessioni, culti, fedi viventi e convinzioni presenti.
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Art. 9: e’ possibile lasciare volantini, riviste e giornali riguardanti la propria
confessione, organizzazione, comunità religiosa e non religiosa
unicamente nello spazio allestito nella zona-filtro di passaggio intermedia
fra l’atrio d’ingresso e la sala stessa. Questa operazione non deve essere
in contrasto con il punto 7.
Art.10: è vietato l’utilizzo del cellulare e di altri apparecchi/strumenti che
possano disturbare la quiete altrui.
3. Stanza dei Culti e del Silenzio
Il Protocollo si completa con la ‘Carta dei Valori della Stanza dei Culti
e del Silenzio e del Servizio di assistenza spirituale e morale’
che riporta i valori che costituiscono la base comune dei rapporti tra i
rappresentanti delle comunità religiose, delle associazioni morali e fedi
viventi.
LIBERTA’: “…ognuno ha diritto alla libertà di esprimere la propria particolare
sensibilità in un luogo adatto al raccoglimento, alla preghiera e alla mediazione e a
ricevere conforto e assistenza spirituale o morale da un rappresentante della propria
fede o delle proprie convinzioni.”…
RISPETTO: “…la Stanza rappresenta il luogo di incontro e confronto per
eccellenza, dove il rispetto reciproco è valorizzazione della storia di vita di ogni
individuo.”
COMUNITA’: “le comunità che si incontrano sono quella ospedaliera, quella dei
malati, dei familiari, dei visitatori, quelle religiose e delle comunità laiche”.
PARTECIPAZIONE: “L’incontro e il dialogo costante sono gli elementi
fondamentali per una vera e viva partecipazione espressa nelle sue diverse forme...”
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ACCOGLIENZA: “…L’obiettivo finale diviene accoglienza dell’Altro, che si
realizza in gesto concreto d’ospitalità al fine di allenare la mente delle persone ad
essere più ospitali nei confronti delle diversità”
3. Stanza dei Culti e del Silenzio
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3. Stanza dei Culti e del Silenzio
VALUTAZIONE D’IMPATTO
Punti di forza:
Frequenza ed utilizzo della stanza
Coinvolgimento di tutte le Unità Operative per
soddisfare l’eventuale richiesta di un Ministro
Integrazione con altre istituzioni locali (Comune –
Forum delle Religioni)
Traduzione della brochure in diverse lingue, in base
alle comunità più numerose presenti sul territorio
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3. Stanza dei Culti e del Silenzio
VALUTAZIONE D’IMPATTO
Punti di debolezza:
Uso improprio del quaderno di raccolta di opinioni e
pensieri
Non tutti i culti hanno aderito al Protocollo d’Intesa
Non ci sono state richieste di interventi dei Ministri
da parte dei pazienti delle Unità Operative
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3. Stanza dei Culti e del Silenzio
Grazie
per l’attenzione
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