PROVA SUPERSTOCK CIV HONDA CBR 1000 TEAM SUPERSONIC

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PROVA SUPERSTOCK CIV HONDA CBR 1000 TEAM SUPERSONIC
LA PRIMA RIVISTA AL MONDO CHE PROVA LE MOTO DA CORSA
AGOSTO-SETTEMBRE 2009
PROVA SUPERSTOCK CIV
HONDA CBR 1000 TEAM SUPERSONIC
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PROVA
SUPERSTOCK
CIV
»
HONDA
CBR 1000 TEAM
SUPERSONIC
di FRANCO ZENATELLO
foto BARDI
DIVERTENTE
Precisa e tagliente
come un rasoio,
questa CBR traccia
nell’asfalto veri
e propri solchi,
senza la minima
sbavatura
IL TEAM SUPERSONIC nasce per volere di Alessandro Franzoni, fondatore e tecnico, e Danilo
Soncini, team manager, uniti dalla
stessa grande passione. in circa
pochi anni, hanno messo in funzione un team che può puntare decisamente in alto, per l’elevata qualità tecnica, ed organizzativa. Forti
di una struttura di prim’ordine, hanno già raccolto risultati di elevata
caratura, come un ottimo settimo
posto a Monza nel Campionato
del Mondo Superstock, con Luca
Verdini. Certo i risultati arrivano da
un insieme di fattori. È essenziale
che un buon pilota sia supportato
da un ottimo strumento meccanico. In questo caso, lo strumento è
la CBR 1000, che viene preparata
da Filippo Burgatti, capotecnico del team, che ad
inizio stagione cura
personalmente
la fase di
DA PODIO
Preparata da
sapienti mani,
con maniacale
precisione, questa
Superstock
è sempre nelle
prime posizioni.
Come la lama
di un rasoio
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SUPERSTOCK
CIV
SOLITE MODIFICHE
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L’impianto frenante
deve rimanere di serie,
vengono sostituiti tubi,
della Goodridge, e
pastiglie.
HONDA
GIÀ VISTO
CBR 1000 TEAM
SUPERSONIC
Il monoammortizzatore
è un pregiato Öhlins TTX
36, con precarico molla in
primo piano.
CONTROLLI Come sempre sono vitali le accortezze di assemblaggio
controllo di tutte le misure vitali
della parte ciclistica, accertandosi
che non vi siano irregolarità o difetti. In caso contrario l’eventuale
pezzo non conforme viene scartato e sostituito senza esitazione. Il
reparto sospensioni vede la sostituzione dell’ammortizzatore di serie con un Öhlins TTX 36, al quale
viene abbinata una molla di K100,
e successivamente adattata la taratura in funzione delle esigenze
del pilota. La forcella dunque viene smontata e curata negli scorrimenti, successivamente vengono
sostituiti i pompanti e al suo interno viene impiantata una cartuccia
Öhlins, con molle da K95, la quale
ottimizza precisione di regolazione e sensibilità di guida. Il motore
viene affidato ad un tecnico noto
nella MotoGP, Andrea Dosoli, capotecnico di Marco Melandri, che
ne cura personalmente la preparazione. I passaggi sono obbligati da
un regolamento ferreo, quindi vengono controllate la scorrevolezze,
cercando di tenere quanto
più possibile le tolleranze
“larghe”, cosi da avere un
motore “libero”; poi vengono
curate le bilanciature dei componenti in movimento, come albero
motore, bielle, pistoni, cambio e
alberi a camme. Il lavoro in questo
senso è decisamente lungo e
VISTA DA DIETRO
SI PUÒ NOTARE
IL MINIMO
INGOMBRO DELLA
NUOVA CBR
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KIT CATENA
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RESTA ANCHE QUESTO
Il kit catena è un 520
della EK-PBR, il rapporto
è un 16/42.
Un dettaglio del motorino
attuatore della valvola di scarico,
viene lasciato sulla moto per non
creare un errore in centralina.
NON SI TOCCA
HONDA
QUASI ALLINEATI
Il link della sospensione
posteriore è di serie, non
può essere modificato
per regolamento.
CBR 1000 TEAM
SUPERSONIC
In questa foto è interessante
osservare l’asse tra pignone,
perno forcellone, e perno ruota,
molto vicino all’allineamento.
DALLA MOTOGP Il motore viene preparato da Andrea Tosoli, capoo
tecnico di Marco Melandri
VETRORESINA
I condotti
dell’airbox sono
in vetroresina ed
hanno il profilo
uguale agli
originali
MOTORE CILINDRATA ALESAGGIO
E CORSA
4 cilindri in
linea 4 tempi
78
999,8 cm3
76 x 55,1 mm
RAPPORTO DI
COMPRESSIONE RAFFREDDAMENTO DISTRIBUZIONE LUBRIFICAZIONE
13:1
a liquido
a catena 16 valvole
in carter umido
delicato, in quanto il regolamento
vieta qualsiasi asportazione o aggiunta di materiale su tutte le parti
del motore, quindi l’unica soluzione è quella di avere più motori, e
di questi crearne uno con i migliori
componenti sotto l’aspetto delle
bilanciature. Anche la testata vede un lungo e accurato controllo
tramite il flussaggio, che verifica la
portata di ogni condotto. In fase di
assemblaggio, viene istallata una
guarnizione di testa più bassa che
porta lo squish a 0,85 mm. Inevitabile dunque, l’utilizzo di benzina
a 100 Ottani, permessa dal regolamento. L’espulsione dei gas di
scarico è affidata ad un impianto di
scarico in titanio della Arrow, che
collabora attivamente con il team
per lo sviluppo. La respirazione avviene attraverso un filtro BMC, e
l’alimentazione viene gestita dalla
centralina di serie, ala quale viene
aggiunto un modulo della Dynojet,
una Power Commander 3, con cui
si riescono a creare mappe estremamente precise e redditizie (a
Monza, nel mondiale Superstock
questa CBR aveva la seconda
velocità più alta). Il radiatore di serie, viene aiutato da un elemento
costruito da Febur, che abbatte di
una decina di gradi le temperature
d’esercizio. Anche l’impianto frenante vede solo alcune modifiche,
come la sostituzione dei tubi, ora
della Goodridge in treccia metallica, e delle pastiglie Braking in mescola racing. Le pedane sono
ALIMENTAZIONE
ACCENSIONE
AVVIAMENTO
FRIZIONE
CAMBIO
POTENZA
MASSIMA
COPPIA
MASSIMA
iniezione elettronica
PGM-DSFI
digitale transistorizzata
a controllo computerizzato
elettrico
multidisco in bagno
d’olio
a 6 marce
n.d.
n.d.
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CIV
DETTAGLI
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La vista frontale denota
una cura scrupolosa
dei dettagli.
HONDA
CBR 1000 TEAM
SUPERSONIC
STILE RACING
Il ponte di comando è praticamente invariato, si notano i semimanubri della Zetasassi e i tappi forcella Öhlins.
GAS RAPIDO
Un dettaglio dei blocchetti di
avviamento e devio luci che
rimangono montati sulla moto.
Il gas rapido è Euroracing.
SI ROMPE LÌ
Le leva sono state fatte su
specifiche del team con l’asola
di rottura controllata.
DUNLOP Vengono usati pneumatici Dunlop D211 GP
LA CENTRALINA in ergal ricavate dal pieno della
È DI SERIE MA Zetasassi di Parma, cosi come i
VIENE semimanubri.
AGGIUNTO Comoda quasi
UN MODULO
DYNOJET POWER come fosse
COMMANDER una sportiva di serie
LA POSIZIONE di guida è
molto comoda, quasi inusuale per
una supersportiva. I semimanubri
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sono alti e il piano di seduta è ad
un’altezza pari al modello di serie;
permette dunque una postura non
caricata in avanti, anzi, tutt’altro.
Le pedane, in posizione rialzata,
permettono comunque di puntare
in modo corretto i piedi, lasciando
ampio spazio di movimento alle
gambe. Percorsi pochi giri al Mugello, si avverte immediatamente
una grande armonia della ciclisti-
ca, che risponde reattiva ma non
violenta, veloce nei cambi di direzione, ma nel contempo solida.
In inserimento di curva l’anteriore
è preciso come la lama di un rasoio, traccia un solco nell’asfalto,
seguendo fedelmente la traiettoria,
e questo ti permette di entrare a
velocità stratosferiche con il freno
ancora in mano, senza mollare di
un centimetro. Il merito va in
TELAIO
INCLINAZIONE
STERZO
OFFSET
SOSPENSIONE
ANTERIORE
ESCURSIONE
RUOTA ANT.
SOSPENSIONE
POSTERIORE
ESCURSIONE
RUOTA POST.
FRENO ANTERIORE
FRENO POSTERIORE
CERCHIO
ANTERIORE
CERCHIO
POSTERIORE
CAPACITÀ
SERBATOIO
a diamante con
doppia trave in
alluminio
23,18°
96,3 mm
forcella rovesciata Ø 43 con
cartuccia Öhlins pluriregolabile
120 mm
monoammortizzatore Öhlins TTX
36 pluriregolabile
135 mm
doppio disco da 320 mm con pinze a
quattro pistoncini e pompa radiale
disco singolo da 220 mm con
pinza a due pistoncini
Honda MT 3.50” x 17”
Honda MT 6.00” x 17”
17,7 litri
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vista da vicino
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SUPERSTOCK
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CIV
HONDA
CBR 1000 TEAM
SUPERSONIC
AIUTO
Il sensore
del cambio
elettronico.
TAMPONE
1
Il tampone in
Teflon, situato sul
telaio per limitare
la corsa dello
sterzo in caso di
caduta.
BLOCCATO
Il filtro dell’olio
viene assicurato
tramite fascetta
rilegata.
2
DI SERIE
L’impianto
frenante
posteriore è di
serie, tranne per
il tubo in treccia
metallica della
Goodridge.
4
TIPICO
L’intreccio dei
collettori di
scarico della
Arrow, con il tipico
colore blu del
titanio.
3
5
6
SEMPLICI
Le pedane
Zetasassi sono
semplici
e regolabili
a piacimento.
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HONDA
CBR 1000 TEAM
SUPERSONIC
CON UNA MOTO
COSÌ PRECISA
E VELOCE
SCENDERE
IN PISTA È COME
ANDARE AL PARCO
GIOCHI
parte alle gomme, le nuove Dunlop
GP 211, che in quanto a grip non
hanno rivali. In centro curva non si
avverte alcun movimento anomalo
nel cambio di carico tra anteriore
e posteriore, avviene tutto con armonia, si lascia la leva e si inizia
ad accelerare... E questa moto accelera molto, poiché la ciclistica lo
permette: ti fa schizzare fuori dalle
curve, con l’anteriore che rimane
a terra seguendo la linea prescelta, che il posteriore è fedele nel
“copiare”. Certo, se si insiste con
il gas può percorrere una linea
leggermente più larga lasciando a
terra lunghe righe nere, appagan-
do i palati più fini... Nelle “esse”
il bilanciamento di questa CBR
non lascia dubbi, impeccabile e
precisa in entrata, e fulminea nel
cambio di direzione. Alla Biondetti,
una “esse” molto veloce, da terzaquarta marcia, ci ha lasciati senza
parole, cambia direzione come una
seicento, nonostante la velocità
sia molto elevata. Riesce ad essere agile e leggera in questa fase
permettendo di prendere in mano
il gas subito e di uscire dalla curva con velocità altissime. Il motore
ha una coppia molto corposa, ma
sopratutto una linearità suprema.
Permette di uscire dalle curve sen-
za dover utilizzare regimi elevati. In
centro curva può tranquillamente
girare intorno agli 8-9.000 giri, ma
al momento della richiesta di potenza, riesce a risalire velocemente
e con energia, tirandoti fuori dalla
curva in un attimo, e raggiungendo
la zona rossa, circa a 13.200 giri,
senza il minimo tentennamento.
In staccata l’impianto frenante
compie egregiamente il proprio
lavoro, anche se la potenza non è
la sua colonna portante; piuttosto
sfoggia una grande modulabilità,
che permette di avere un grande
feeling durante la fase di rallentamento. GRAN GUSTO Leggera nei cambi di direzione nonostante la velocità
CON QUELL’ANTERIORE PUOI FARE DI TUTTO
Questa CBR entra in curva come un fulmine, e il suo radicato anteriore permette velocità
di percorrenza stratosferiche.
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