un filo di cultura

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un filo di cultura
LIBRI
La cometa curiosa a
di Carla Merlo*
UN FILO DI CULTURA
LIBRI
favore dell’UNICEF
La collaborazione di Vincenzo Amato con l’UNICEF inizia ben prima della
stesura e della donazione dei suoi Racconti.
Presentatore degli spettacoli organizzati dal Comitato provinciale di Verbania
dell’UNICEF ha sempre reso le serate ancora interessanti e stimolanti, riuscendo a trasmettere ed amplificare il senso di generosità e solidarietà nei presenti. Uno di questi incontri si è svolto al termine di un viaggio di Vincenzo
nei Territori Palestinesi Occupati. Aveva ancora negli occhi le immagini dei
bambini che vivono in un Paese senza pace, in mezzo alle rovine, senza scuole né giochi, dove il disagio si respira ovunque. Un Paese a cui non viene neppure riconosciuta la propria identità, e dove gli adulti difficilmente riescono
a trasmettere sicurezza ai bambini nelle condizioni di instabilità nelle quali si
trovano.
Vincenzo attraverso i suoi intensi racconti di viaggio, descriveva la situazione
di questo popolo, in particolare dei bambini, con profonda emozione e partecipazione. Sorse spontaneo il desiderio di aiutare nel migliorare, per quanto
poteva essere possibile, le condizione di vita di questi bambini. Le idee iniziarono a trasformarsi in fatti concreti. Vincenzo diede la propria disponibilità
nel collaborare mettendo a disposizione la sua penna. Il Comitato Provinciale UNICEF sezione Verbania contattò
l’UNICEF nazionale per informarsi sulle modalità per aiutare questo popolo. Da qui il progetto: “Ritorno alla normalità per i bambini dei territori Palestinesi Occupati”. Si decise dunque di pubblicare a favore del progetto UNICEF
alcuni racconti ambientati in Terra Santa, i cui protagonisti sono i bambini.
Ne “La Cometa curiosa ed altri racconti” l’autore parla dei bambini, delle loro emozioni, dei loro desideri, descrive
sentimenti veri, ci regala la nostalgia delle cose semplici ed essenziali accompagnandoci in un clima familiare e sociale
che desidereremmo ritrovare. Una lettura che affascina i lettori di tutte le età: fa sognare i più piccoli e i più grandi li
accompagna nell’armonia del ricordo.
Benché il titolo del libro abbia uno stretto legame con l’atmosfera natalizia, nei racconti di Vincenzo si possono ritrovare differenti storie che raccolgono tematiche diverse e di natura stilistica differente. Uno dei racconti è tratto
da un’esperienza personale, in cui il modus vivendi dei popoli occidentali viene confrontato con quello dei territori
Palestinesi, e dove viene raccontato come la catena di solidarietà umana si riesca a creare anche tra persone poverissime. I racconti uscivano dalla penna di Vincenzo con una fluidità meravigliosa perché le parole venivano suggerite
dal desiderio di essere utili ai bambini con gli occhi tristi che aveva incontrato e conosciuto durante il suo viaggio. Il libro è stato più volte presentato al pubblico nel territorio delle province del V.C.O e di Novara attraverso la lettura dei
racconti a cura di attori accompagnati da strumenti musicali e le serate hanno assunto un’atmosfera familiare anche
per la presenza dei Soci Coop, coordinati dall’entusiasmo di Claudia Bersani, che hanno offerto una “dolce” pausa.
Da questo progetto, sono nati momenti di incontro culturali, di solidarietà, di scambio di conoscenze sui popoli palestinese ed israeliano. La piacevolezza dei racconti e la capacità di comunicare di Vincenzo ha portato ad una somma
complessiva di euro 14.000,00 di offerte a favore del progetto dell’UNICEF che si impegna ad aiutare i bambini nel
dar loro messaggi di pace e di tolleranza attraverso la costruzione di scuole, di luoghi per il gioco e per la riabilitazione fisica, con la presenza costante di personale educativo locale appositamente formato.
Presidente Comitato provinciale UNICEF - Verbania
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il Filo di Arianna
di Stefania Sartore
LIBRI
E eFILM
...storie
visioni che
ci raccontano la Vita
Il film racconta la vita di James Barrie, scrittore dei primi
del Novencento, e delle vicende che lo portarono a concepire il suo capolavoro: Peter Pan che andò in scena per la priregista
ma volta al Teatro Duke of York di Londra nel 1904. Tutto
Marc Forster
comincia un pomeriggio al Kensington Park, dove lo scritProduzione
tore incontra i fratellini Llewelyn Davies e la loro mamma,
Regno Unito/U.S.A.
la bella vedova Sylvia. Anche se la frequentazione della fa2004 Buena Vista
miglia scandalizza la società vittoriana procurandogli attriti
con la moglie Mary e Emma Du Maurier, madre di Sylvia,
Barrie diventa un intimo di casa Davies e un inseparabile compagno di giochi dei bambini, per i quali inventa mille spunti avventurosi che fra pirati cattivi e isole che non ci
sono, preludono al mondo immaginario di Peter Pan.
Questo è un film sulla fantasia sorgente del genuino stupore, sulla fantasia come modalità capace di confortare e redimere l’innocenza dal dolore che devasta il cuore, perché i protagonisti vengono tutti dal dolore: Barrie in piena crisi
matrimoniale e reduce dal fallimento della sua ultima commedia; Sylvia con quattro figli, vedova. Ma esiste una grazia, una possibilità di guardare sé e la realtà, trasformandola con gli occhi della fantasia, non per evadere in un mondo
più o meno consolatorio, dimenticando il dolore che si sta vivendo, quanto per ricominciare a vivere in prima persona
un gusto per l’esistenza, una gioia nel rapporto con gli altri. Barrie riesce a “traghettare” i ragazzi, in particolare Peter,
il maggiore dei figli, nella realtà attraverso l’immaginazione.
Tutti i bambini sono i veri protagonisti di questo film, non a caso, in una scena, forse la più geniale di tutto il film, i
venticinque posti che Berrie ha chiesto di lasciare liberi per la serata della “prima”, in mezzo ad un pubblico formato
dalla créme dell’aristocrazia londinese, vengono occupati dai bambini di un orfanotrofio che decretano, con i loro occhi spalancati e con le loro risa, il successo della commedia.
L’infanzia
nel mirino
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UN FILO DI CULTURA
Rumi ha dieci anni, due mesi, tredici giorni, due ore, quatitolo
ranta minuti e sei secondi. Le sue probabilità di tornare a
La bambina prodigio
casa da scuola in compagnia di John Kemble sono dello 0,2
autore
per cento, probabilità che si riducono di molto se si tiene
Lalwani Nikita
conto degli orrendi vestiti assolutamente fuori moda che suo
padre la costringe a indossare. I numeri fanno parte della
edizione
Guanda (collana
vita di Rumi fin da quando lei aveva otto anni e durante un
Narratori della Fenice)
viaggio in India - Paese dal quale la sua famiglia è emigrata
a Cardiff - aveva dato mostra di un precoce e straordinario
talento matematico... Al ritorno in Inghilterra, il suo destino
era segnato: Rumi “la bambina prodigio”, Rumi che deve studiare, Rumi che non ha tempo per il divertimento, i libri,
gli amici, la vita normale delle sue coetanee. Ma non è facile per una ragazzina che sta entrando nell’adolescenza sopportare il peso delle aspettative famigliari, affrontare lo stress e la fatica di un esame di ammissione a Oxford e vivere
la frustrazione di essere esclusa dai coetanei due volte, perché indiana e perché piccolo genio...
LIBRI E FILM
titolo
Neverland