Mi chiamo Gregorio D`Agostino, sono uno dei membri del consiglio
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Mi chiamo Gregorio D`Agostino, sono uno dei membri del consiglio
Mi chiamo Gregorio D'Agostino, sono uno dei membri del consiglio direttivo uscente. Durante gli ultimi tre anni ho cercato di non influenzare intensamente il corso dell'associazione lasciando l'iniziativa ai membri confermati per consentire una continuità di azione. Ho, tuttavia, cercato di portare alcuni elementi di innovazione che tendessero al più ampio coinvolgimento dei soci. La formazione dei gruppi di lavoro (come entità autonome) è stata una delle iniziative da me caldeggiate fin dall'inizio del mandato che credo debba essere intensificata. Se riterrete di confermare la vostra fiducia, cercherò di sviluppare la mia visione dell'associazione che è basata essenzialmente su tre pilastri: presidio informativo, servizio ai soci e delocalizzazione territoriale. Il presidio informativo presenta tre aspetti: uno operativo, che si realizza mantenendo i contatti con i centri decisionali al livello europeo, italiano e regionale; uno introspettivo, che si realizza osservando le esigenze delle aziende e dei ricercatori che orbitano nel mondo delle Infrastrutture critiche (IC) ed uno a più ambio spettro che deriva dall'osservazione generale della evoluzione della società. Tale presidio è stato realizzato in passato, ma credo che si debbano trovare delle forme più compiute. Il servizio ai soci (individuali e collettivi) sarà il più importante principio guida dell'Associazione nel prossimo triennio: vorrei mettere in atto degli strumenti per facilitare l'accesso ai finanziamenti (europei, nazionali e regionali) delle aziende e dei soci. Vorrei che l'associazione fornisse un supporto alla formazione di cordate per la partecipazione ai progetti. A tal fine un mio obiettivo di lungoraggio è formare una “associazione di associazioni” simili alla nostra e diffuse in tutta Europa per integrare sinergicamente gli sforzi individuali. Sempre nell'ambito del servizio, si dovrebbero trovare anche le forme giuridiche per utilizzare la legge n. 4 del14 /1/2013 e conferire all' AIIC la qualità di soggetto certificante in materia di sicurezza ed infrastrutture critiche. Per promuovere l'immagine dell'Associazione spero di istituire il premio annuale per il miglio contributo di un giovane alle attività di ricerca e sviluppo nelle IC. Infine vorrei introdurre degli strumenti più moderni (tipicamente informatici, ma non solo) per consentire la più ampia partecipazione territoriale, appunto nella prospettiva della integrazione europea ed oltre. Il mondo scientifico costituisce di fatto un unico “villaggio globale”, vorrei che l'AIIC divenisse uno dei centri di nucleazione per la nascita della comunità internazionale della protezione delle IC. In sintesi il ruolo che vedo per la nostra Associazione è di collocarsi al centro di un ideale triangolo costituito dalle autorità politiche, il mondo delle imprese ed il mondo accademico. Aggiungo alcune note biografiche e una breve descrizione di alcune delle mie attività. Sono nato cinquanta anni fa a Messina dove sono rimasto fino al conseguimento della licenza scientifica presso i Padri Gesuiti dell'Ignatianum. A diciotto anni mi sono spostato per studiare a Roma dove (presso la Sapienza) ho conseguito la laurea (cum laude) ed il dottorato di ricerca in fisica. Sono sposato ed ho due figlie. Come formazione sono un fisico teorico, ma ho avuto occasione di vivere anche l'esperienza di laboratorio; in particolare EXAFS presso il centro Europeo per la radiazione di sincrotrone (ESRF) a Grenoble. Ho trascorso dei periodi all'estero come “visitor scientist” al Paul Sherrer Institute ed alla Boston University. Sono stato ufficiale di complemento nel Genio Militare dove ho avuto la responsabilità di “uomini e mezzi” ed ho avuto occasione di partecipare ad esercitazioni di intervento per calamità naturali. Ho insegnato probabilità e statistica all'università di Torvergata (2000-2005) nell'ambito della scuola di specializzazione in fisica medica. Dal 1989 lavoro all'ENEA (www.enea.it) ed attualmente sono primo ricercatore. Dopo un breve inizio in teoria dei campi (che ha segnato indelebilmente la mia formazione), mi sono occupato di incidenti nei reattori nucleari (per un breve periodo); scienza dei materiali, calcolo parallelo, modellizzazione multiscala di nanomateriali, interazione radiazione materia e anche di genetica forense; da diversi anni ormai di Protezione delle IC (CIP) e di Complexity Science. Sono stato Coordinatore del progetto europeo MOTIA (www.motia.eu) ed ho partecipato a diversi progetti europei sia del settimo programma quadro (FP7) che del direttorato “Home Affairs”. Attualmente sono coinvolto nella Network of Excellence CiprNet (www.ciprnet.eu) e nel progetto europeo (FP7) AFTER (http://www.after-project.eu). Da diversi anni presiedo (insieme ad Antonio Scala) all'organizzazione di una serie di conferenze internazionali denominata NetoNets (Networks of Networks) che si svolgono ad anni alterni in Europa ed USA (Budapest, Chicago, Copenhagen, San Francisco). Insieme ad Antonio scala ho fondato l'organizzazione internazionale netonets.org che si prefigge di unificare la comunità della Complexity Science con quella della “Critical Infrastrucure Protection”. Ho un sito gordion.casaccia.enea.it sito in perenne aggiornamento da cui si può evincere come le mie attività siano in perfetta linea con quelle dell'Associazione. Attualmente sono anche “visitor researcher” alla Boston University (BU) ed al LIMS (London Institute for Mathematical Science). Sono anche referee e co-editor di riviste scientifiche. Qualche recente lavoro su IC e Complexity Science. Questo lavoro è sulla soglia epidemiologica nelle reti interdipendenti: H. Wang, Q. Li, G. D'Agostino, S. Havlin, H. E. Stanley, and P. Van Mieghen "Effect of the Interconnected Network Structure on the Epidemic Threshold" Phys. Rev. E 88, 022801 (2013). Questo lavoro è sulle modellizazioni delle Infrastrutture Critiche: "A Domain Specific Language for the Description and the Simulation of Systems of Interacting Systems" G. D'Agostino, A De Nicola, A Di Pietro, G Vicoli, ML Villani, V Rosato Advances in Complex Systems 15 (2012) 1 Questo lavoro sottolinea l'importanza dell'assortatività ai fini della robustezza delle reti: "Robustness and assortativity for diffusion-like processes in scale-free networks" G D'Agostino, A Scala, V Zlatic, G Caldarelli EPL (Europhysics Letters) 97 (6), 68006 (2012) Questo lavoro mostra un caso in cui le proprietà topologiche (spettrali) aiutano ad individuare i punti critici della rete (elettrica in questo caso): "Spectral analysis of a real power network" V Fioriti, M Sforna, G D'Agostino International Journal of Critical Infrastructures 8 (4), 354-367 (2012) Questo lavoro estende il famoso lavoro su Nature dei gruppo di BU al caso di reti assortative o disassortative:"Assortativity decreases the robustness of interdependent networks" Zhou D, Stanley HE, D'Agostino G, Scala A. Phys Rev E 86 (2012) 066103.