2907348.49 I sung for web

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2907348.49 I sung for web
HMX 2907348.49
HANDEL
Clori, Tirsi e Fileno + Apollo e Dafne
Clori, Tirsi e Fileno Cantata a tre, hwv 96
6.
Lorraine Hunt Lieberson soprano (Clori, a shepherdess)
Jill Feldman soprano (Tirsi, a shepherd)
Drew Minter countertenor (Fileno, a shepherd)
Philharmonia Baroque Orchestra
Nicholas McGegan director
Paul O’Dette archlute
7.
Parte Prima
1.
2.
3.
4.
Overtura
Povero Tirsi, quanto soffristi
di dolor, quanto di pena,
perché dolce catena
t’unisse a quella che paventi infida.
Ed or tu soffrirai
ch’ella ad altri si doni
e di te rida? Ma che far ci poss’io
s’allor che il labbro mio
vuol contro l’infedel porger l’accusa,
sie pente il core e il tradimento scusa?
8.
9.
Quell’erbetta che smalta le sponde
d’un rivo e coll’onde
baciando si sta:
che dice? che fa?
Con più lingue di verde speranza
la bella costanza
spiegando mi va.
10.
11.
Se il guardo non vaneggia, ecco Clori
che appunto tutta gioia sen viene
per raddoppiarmi le nascenti pene;
dentro il vicino speco
nascondere mi voglio,
testimonio fedel del mio cordoglio.
HANDEL APOLLO E DAFNE / CLORI, TIRSI E FILENO
Dubbia così, oh Fileno,
d’esser tradita, oh Dio,
risolvere non so di prestar fede
all’Amor tuo benché in amarmi eccede.
Fileno
Ah crudel pastorella,
la cagion non è questa
onde ostinata sembrar mi vuoi rubella,
ne questa è la cagione
che le serene tue vaghe pupille
volgi a me sì retrose,
ma perché Tirsi tuo così t’impose.
Tirsi
Cor fedele in vano speri
di trovar nel sen di Clori
fede eguale alla tua fé.
Tien per vili i suoi pensieri
donna bella che gl’amori
d’un sol vago accoglie in sen.
Bionda vite ch’all’olmo diletta
si forte, si stretta
catena formò:
che pensa, che vuò?
Fatto specchio d’ogni alma costante
di vivere amante
al cor insegnò.
5.
Clori
Va col canto lusingando
la sua bella il rusignuolo.
Ma poi quella tra le fronde
sospirando le risponde
perché teme affanno e duolo.
Sai perché l’onde del fiume
nega ad altri le sue spume?
Perché al mar le destinò.
Così ancor il tuo bel seno
nega al misero Fileno
la mercé ch’altrui donò.
Clori
Vezzoso pastorello,
tanto incredulo più quanto, più bello,
non è quale ti fingi
la cagion che raffrena l’anima alla catena
di cui la più soave il cor non ha;
ma quel dubio timor che in sen mi sta.
Conosco che mi piaci,
so che ti deggio amar,
ma poi se ’l voglio far
son tutta affanni.
Comprendo il caro ben
che l’amor tuo mi dà,
ma poi dico chi sa
che non m’inganni.
Fileno
Dunque sperando in vano,
vivrò sempre infelice
al duolo in seno?
Clori
Consolati, Fileno,
che quest’anima mia
mossa a pietà del vago tuo sembiante,
col nome di pietosa, è fatta amante.
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NELSON/THOMAS/HAYNES/HUNT LIEBERSON/FELDMAN/MINTER • PBO • McGEGAN
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HANDEL
Clori, Tirsi e Fileno + Apollo e Dafne
Fileno
Ah! che questo non basta
per discacciare, o bella,
quell’intenso dolor che l’alma fiede.
Fileno e Clori
Da quegli ostri e quel cinabro
che hanno il bel del ciel accolto,
escono d’ogni stella
spuntan dai rai del sol
care faville.
Clori
Ma che brami di più?
Parte Seconda
Fileno
Giurami fede!
12.
13.
15.
Clori
Fermati!
Son come quel nocchiero
che dopo la procella
in questa parte, in quella
finché non bacia il lido
sempre penando va.
E benché men severo
mostra Nettun il ciglio,
la vista di periglio
finché non giunge al porto
sempre timor gli da.
Tirsi
No, crudel!
Clori
Son Clori e son fedel.
Tirsi
Sei Clori infida.
Lasciami!
Clori
Se altra pace non brami, altro conforto,
eterna fede il cor ti sacra e giura.
Clori
Pria morir!
Tirsi
(Non voglio più ascoltarti, empia spergiura!)
Tirsi
Non posso più soffrir.
Fileno
Eccomi giunto al lido, eccomi in porto!
Clori
Vuoi che m’uccida?
Clori
Resta sol che a vicenda
sian regolati i nostri fidi amori,
e che sempre costante
amor Fileno corrisponda a Clori.
16.
Fileno
Della pura costanza
che scortarà in amarti ogni opra mia,
vuò che il tuo stesso cor giudice sia.
Duetto:
14.
Clori
Scherzano sul tuo volto
le grazie vezzosette,
a mille, a mille.
17.
Fileno
Ridono sul tuo labbro
I pargoletti amori
a mille, a mille.
HANDEL APOLLO E DAFNE / CLORI, TIRSI E FILENO
Duetto:
2
Tirsi
Creder d’un angue al sibilo fatale
o dell’onda incostante al rauco suono,
empia, dimmi, che vale?
Over che giova, lo sguardo
volger di Medusa al volto,
se non perché abbia il core,
mortal periglio entro del seno accolto?
Lascia che a soffrir vada
di mia tradita fé l’aspro tormento,
senza che più mi accorri
la vicina empietà d’infido accento.
Tra le fere la fera più cruda
di fé meno ignuda
per me non sarà.
E quest’alma di Stige alla riva
più sfinge lasciva
trovar non potrà.
NELSON/THOMAS/HAYNES/HUNT LIEBERSON/FELDMAN/MINTER • PBO • McGEGAN
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18.
19.
20.
HANDEL
Clori, Tirsi e Fileno + Apollo e Dafne
Clori
Tirsi, mio caro Tirsi, ah! se non vuoi
da ferro micidial vedermi estinta,
credimi, e sappi, che tu solo puoi
di quest’anima mia regger l’impero;
credimi, che il pensiero
non vanta fuor di te pensier più degno,
e se a me più non credi,
perché sdegno tu celi?
Credilo a miei sospiri,
alle lacrime, o Dio! che spargo a torto
e ti diran fedeli,
che Tirsi é la mia pace e il mio conforto.
22.
23.
Barbaro! tu non credi,
crudel, tu non ti fidi,
squarcia col ferro il sen,
e osserva il core!
Che ancor che tu lo fiedi
e ancor che tu l’uccidi
dirà che a Tirsi visse,
a Tirsi muore.
24.
Tirsi
Pur cederti mi è forza anco a dispetto
della ragione offesa,
tanto arbitra si è resa
dell’alma mia la tua beltà fastosa,
che vuol per tuo trofeo,
e mio doppio tormento che oda,
veggia e non creda il tradimento.
25.
Clori
T’inganni, ahi! sì, t’inganni,
quelle note amorose,
che poco anzi ascoltasti
scioglier del labbro mio
col pastore Fileno
furo sembianze ascose
d’uno scherzo gentil che uscì dal seno.
Così, mentre io già lieta
ritorno alle mie belle candide pecorelle,
sappi e serva di regola al tuo core,
che di donna l’amore
è come un stral di dotta man scoccato,
che con destrezza vaga
un seno addita, e un altro poi n’impiaga.
21.
26.
27.
Amo Tirsi, ed a Fileno
creder fo d’esser gli amante.
Quest’è gloria del mio seno
saper finger si fedele
a chi nega esser costante.
28.
Fileno
Va, fidati a promessa, a giuramenti,
a voti di semplice donzella!
Or che faranno
là nell’ampie cittadi
quelle, che ammaestrate
dall’esempio e dall’arte, hanno per uso
nel cor di fé digiuno,
alletar mille e non amar ne alcuno?
Povera fedeltà,
quanto sei rara!
Pur non v’è donna che dica
di tenerti per nemica,
non v’è amante che non chiami
la sua fé candida e chiara.
Tirsi
Non ti stupir, Fileno,
che simile al tuo duolo è il duol mio;
sentii poco anzi anch’io
ciò che promise a te Clori infedele,
pure le sue querele,
le lagrime e I sospiri,
languidetti accenti,
han forza d’usurparsi
la tirannia de’ miseri viventi.
Un sospiretto, un labbro pallido,
un dolce sguardo d’un ciglio languido,
spesso incatenano gli Ercoli ancor.
Un’aura flebile di bocca amabile,
un moto supplice di seno candido,
ammollir possono di selce un cor.
Fileno
Tirsi, amico e compagno,
già che tanto si avvanza
l’incostante desio del sesso imbelle
scacciam da noi gelosa cura, e il core
sia serva del capriccio e non d’amore.
Come la rondinella dall’Egitto,
benché offesa, ritorna al nido antico,
così questo mio cor, benché trafitto,
torna di Clori bella al seno amico.
Clori
Così felici e avventurosi amanti,
dal bel cielo d’amore
temer mai non potete
tempesta di sospir, nembo di pianti.
Tirsi
Gradita pastorella,
mentre la tua lusinga
a suo piacere il nostro arbitrio regge,
d’uopo è seguir necessità per legge.
HANDEL APOLLO E DAFNE / CLORI, TIRSI E FILENO
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NELSON/THOMAS/HAYNES/HUNT LIEBERSON/FELDMAN/MINTER • PBO • McGEGAN
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HANDEL
Clori, Tirsi e Fileno + Apollo e Dafne
Fileno
Pari consiglio ho nel mio core impresso,
perché oggi di Cupido devesi far appunto,
quel che si fa del vago sole adorno
miracolo finché splende, e ci da giorno.
Apollo e Dafne
Judith Nelson soprano
David Thomas bass
Bruce Haynes oboe
Philharmonia Baroque Orchestra
Nicholas McGegan director
Trio:
Sinfonia
Clori, Tirsi e Fileno
Vivere e non amar,
amar e non languir,
languir e non penar,
possibile non è.
Benché incostante ancor
speri amante cor
tradito dal pensier
di riportar mercé.
2. Recitativo : Apollo
La terra è liberata !
La Grecia è vendicata ! Apollo ha vinto !
Dopo tanti terrori e tante stragi
che desolaro e spopolaro i regni
giace Piton, per la mia mano estinto.
Apollo ha trionfato, Apollo ha vinto !
Aria
Pende il ben dell’universo
da quest’arco salutar.
Di mie lodi il suol rimbombe
ed appresti l’ecatombe
al mio braccio tutelar.
3. Recitativo : Apollo
Ch’il superbetto Amore
delle saette mie ceda a la forza ;
ch’omai più non si vanti
della punta fatal d’aurato strale.
Un sol Piton più vale
che mille accesi e saettati amanti.
Aria
Spezza l’arco e getta l’armi,
Dio dell’ozio e del piacer.
Come mai puoi tu piagarmi,
nume ignudo e cieco arcier ?
4. Aria : Dafne
Felicissima quest’alma
ch’ama sol la libertà.
Non v’è pace, non v’è calma
per chi sciolto il cor non ha.
5. Recitativo : Apollo e Dafne
Apollo: Che voce ! Che beltà !
questo suon, questa vista il cor trapassa.
Ninfa !
Dafne:
Che veggo, ahi lassa ?
e che sarà costui, chi mi sorprese ?
Apollo: Io son un Dio, ch’il tuo
bel volto accese.
Dafne:
Non conosco altro Dei fra queste selve
che la sola Diana ;
non t’accostar, divinità profana.
HANDEL APOLLO E DAFNE / CLORI, TIRSI E FILENO
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HANDEL
Clori, Tirsi e Fileno + Apollo e Dafne
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Apollo:
Di Cintia io son fratel ;
s’ami la suora,
abbia, o bella, pietà di chi t’adora.
10. Recitativo : Apollo e Dafne
Apollo: Odi la mia ragion !
Dafne:
Sorda son io !
Apollo: Orsa e tigre tu sei !
Dafne:
Tu non sei Dio !
Apollo: Cedi all’amor, o proverai la forza.
Dafne:
Nel sangue mio questa tua fiamma ammorza.
6. Aria : Dafne
Ardi, adori, e preghi in vano ;
solo a Cintia io son fedel.
Alle fiamme del germano
Cintia vuol ch’io sia crudel.
Duetto
7. Recitativo : Apollo e Dafne
Apollo: Che crudel !
Dafne:
Ch’importuno !
Apollo: Cerco il fin de’ miei mali
Dafne:
Ed io lo scampo.
Apollo: Io mi struggo d’amor.
Dafne:
Io d’ira avvampo.
Apollo:
Dafne:
Apollo:
Dafne:
11. Recitativo : Apollo e Dafne
Apollo: Sempre t’adorerò !
Dafne:
Sempre t’aborrirò !
Apollo: Tu non mi fuggirai !
Dafne:
Si, che ti fuggirò !
Apollo: Ti seguirò, correrò,
volerò sui passi tuoi ;
più veloce del sole esser non puoi.
Duetto
a2:
Apollo:
Dafne:
a2:
Una guerra ho dentro il seno
che soffrir più non si può
Ardo, gelo.
temo, peno ;
s’ all’ardor non metti freno
pace aver mai non potrò.
12. Scena : Apollo
Mie piante correte ;
mie braccia stringete
l’ingrata beltà.
La tocco, la cingo.
la prendo, la stringo
ma, qual novità ?
Che vidi? che mirai ?
8. Recitativo : Apollo
Placati al fin, o cara.
La beltà che m’infiamma
sempre non fiorirà ; ciò che natura
di più vago formò passa, e non dura.
Aria
Cieli ! destino ! che sarai mai !
Dafne, dove sei tu ? che non ti trovo.
Qual miracolo nuovo
ti rapisce, ti cangia e ti nasconde ?
Che non t’offenda mai del verno il gelo
ne il folgore dal cielo
tocchi la sacra e gloriosa fronde.
Come rosa in su la spina
presto viene e presto va ;
tal con fuga repentina,
passa il fior della beltà.
9. Recitativo : Dafne
Ah ! ch’un Dio non dovrebbe
altro amore seguir ch’oggetti eterni ;
perirà, finirà caduca polve
che grata a te mi rende,
ma non già la virtù che mi difende.
Aria
Cara pianta, co’ miei pianti
il tuo verde irrigherò ;
de’ tuoi rami trionfanti
sommi eroi coronerò.
Se non posso averti in seno,
Dafne, almeno
sovra il crin ti porterò.
Aria
Come in ciel benigna stella
di Nettun placa il furor,
tal in alma onesta e bella
la ragion frena l’amor.
HANDEL APOLLO E DAFNE / CLORI, TIRSI E FILENO
Deh ! lascia addolcire quell’aspro rigor,
Più tosto morire che perder l’onor.
Deh ! cessino l’ire, o dolce mio cor.
Più tosto morire che perder l’onor.
5
NELSON/THOMAS/HAYNES/HUNT LIEBERSON/FELDMAN/MINTER • PBO • McGEGAN