Nitrox - Pure Tech Agency

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Nitrox - Pure Tech Agency
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MANUAL
Pure Tech Agency
Manuale per immersioni con
Aria arricchita di Ossigeno
“ La teoria senza la pratica è inutile,
la pratica senza la teoria è pericolosa”
— Lao Tzu —
Nitrox
3
Modulo 1 • Introduzione
Pure Tech Agency
Pure Tech Agency
Modulo 1 • Introduzione
NITROX
Autore:
Roberto Menzahi - Andrea Bellati - Marco Braga
Ideazione
Testi:
Progetto grafico:
Collaboratori:
Marco Braga
Roberto Menzaghi - Andrea Bellati
Andrea Bellati - Roberto menzaghi
Dr. Luca Torcello - Maurizio Lucchini
Nicola Bacchetta - Lorenzo Pestelli
Eugenio Gentile - Sebastiano Polgrossi
Progetto editoriale:
Pure-Tech-Agency
A cura del PUBLISHING OFFICE PTA
www.pure-tech-agency.net/IT/PTA/Publishing_Office/index.html
Seconda edizione
Copyright © 2008 Pure Tech Agency
Via Torino, 28 - 21013 Gallarate (VA) - www.pure-tech-agency.net
Nessuna parte del presente manuale può essere copiata, riprodotta, elaborata
e neppure trasmessa in alcuna forma tramite mezzo elettronico o meccanico
senza previo consenso scritto dell’editore, tranne nel caso di brevi citazioni
contenute in articoli di critica o recensioni.
La presente pubblicazione contiene le opinioni dell’autore e ha lo scopo di
fornire informazioni precise e accurate.
L’elaborazione dei testi, anche se curata con scrupolosa attenzione, non può
comportare specifiche responsabilità in capo all’autore e/o all’editore per
eventuali errori o inesattezze.
Nomi e marchi citati nel testo sono depositati o registrati dalle rispettive
aziende.
Pure Tech Agency detiene i diritti per tutte le fotografie, i testi e le illustrazioni
che compongono questo libro.
Finito di stampare nel mese di Febbraio 2008
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Nitrox
Pure Tech Agency
Questo è il manuale che tu, allievo Nitrox PTA, devi usare durante il tuo corso
per essere in grado di utilizzare una miscela iperossigenata.
Esso deve focalizzare la tua attenzione sugli aspetti teorici, ma soprattutto
sulle applicazioni pratiche.
Il manuale è da supporto al corso, ne è parte integrante, ma non
è sufficiente per fornirti tutte le informazioni e conoscenze per
immergerti con le miscele Nitrox: ulteriori informazioni e conoscenze le
apprenderai dal tuo Istruttore PTA, un professionista altamente qualificato
che ti seguirà durante il tuo addestramento teorico e le successive applicazioni
pratiche.
Il manuale è strutturato in cinque moduli, ogni modulo prevede degli obiettivi
d’apprendimento che dovrai raggiungere durante le lezioni di teoria e che
saranno in seguito verificati dal tuo Istruttore durante gli esami finali.
LEGENDA
Leggendo il manuale noterai delle caselle contrassegnate da simboli,
esse ti forniranno preziosi consigli ed informazioni per meglio
comprendere la materia di studio e quindi immergerti in sicurezza.
identifica un’informazione basilare
per la tua sicurezza
ATTENZIONE
sottolinea e rimarca un concetto
FERMATI E RIFLETTI chiave
RICORDA
focalizza la tua attenzione su un
concetto
IDEA
esprime un consiglio dettato
dall’esperienza
ESEMPIO
contraddistingue un esercizio, un
esempio pratico
NOTA
fornisce un’informazione generale
o di approfondimento
Nitrox
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Modulo 1 • Introduzione
INTRODUZIONE
Pure Tech Agency
Modulo 1 • Introduzione
AVVERTENZE
Tu e il tuo Istruttore avete delle responsabilità precise durante
questo corso.
Durante tutte le fasi del corso l’Istruttore valuterà le tue conoscenze
e la progressione del livello d’addestramento sempre e comunque in
funzione della sicurezza.
L’Istruttore dovrà:
• Organizzare le lezioni di teoria
• Svolgere il briefing pre-immersione
• Assicurarsi del tuo equipaggiamento
• Assistere all’analisi del gas che userai in immersione
• Supervisionare direttamente tutte le attività in acqua
• Svolgere il de-briefing post immersione
• Compilare i moduli richiesti per il corso
L’Allievo dovrà:
• Compilare i moduli forniti dall’Istruttore e presentare la documentazione
richiesta per la partecipazione al corso Nitrox PTA
• Leggere e studiare i moduli assegnati dall’Istruttore
• Annotare ciò che non comprende per poterne discutere con l’Istruttore
• Analizzare personalmente il gas che dovrà utilizzare in immersione
• Registrare la propria immersione sul suo personal log book
• Essere responsabile delle proprie azioni e della personale sicurezza
durante le attività in acqua
• Imparare a conoscere le proprie capacità ed i propri limiti
• Immergersi secondo il principio del Sistema di Coppia
BENVENUTO IN PURE TECH AGENCY:
UN ALTRO MODO DI FARE SUBACQUEA!
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Nitrox
Modulo 1 • Introduzione
Pure Tech Agency
MANUALE NITROX
Pure Tech Agency
www.pure-tech-agency.net
MODULI
1 INTRODUZIONE AL NITROX
2 FISICA DEL NITROX
3 FISIOLOGIA DEL NITROX
4 INTRODUZIONE ED USO TABELLE NITROX I – II
5 ASPETTI OPERATIVI DELL’EAN X
6 APPENDICE
Nitrox
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Pure Tech Agency
MODULO 1 - Introduzione al Nitrox .....................................................11
1.1 La storia del Nitrox ............................................................................12
Presente ..............................................................................................................13
La genesi di PTA ................................................................................................13
Futuro .................................................................................................................13
1.2 Suddivisone dei corsi Nitrox PTA ....................................................14
Corso Nitrox ....................................................................................................... 14
Corso Decompression ..........................................................................................15
1.3 Cosa è il Nitrox .........................................................................................16
1.4 L’Aria è Nitrox ..........................................................................................17
1.5 I vantaggi del Nitrox ...............................................................................18
Problematiche del Nitrox ...................................................................................20
1.6 I computer subacquei e il Nitrox .........................................................21
Computer per Aria con miscele Nitrox ............................................................ 22
Computer per miscele Nitrox ............................................................................ 22
Come usarli ........................................................................................................ 22
Malfunzionamento del computer ...................................................................... 23
1.7 Software pianificativi per immersione ............................................. 23
1.8 Applicazioni del Nitrox ........................................................................... 24
MODULO 2 - Fisiologia del Nitrox .........................................................25
Informazioni generali ....................................................................................... 26
2.1 Fisiologia dell’Ossigeno ......................................................................... 27
2.2 Effetti fisiologici al variare della pO2 ................................................. 28
Ipossia ............................................................................................................... 29
Iperossia ai centri nervosi ............................................................................. 30
Calcolo delle UPTD .......................................................................................... 34
Fattori di predisposizione alla tossicità dell’Ossigeno ............................ 36
2.3 Effetti fisiologici al variare della pN2 ................................................ 37
Patologia Da Decompressione (PDD) ............................................................ 38
Fattori di predisposizione alla PDD ............................................................... 40
Narcosi da Azoto .............................................................................................. 41
MODULO 3 - Fisica del Nitrox .................................................................43
Informazioni generali ......................................................................................... 44
3.1 Nozioni di base sulla pressione ............................................................. 44
Pressione ........................................................................................................... 44
Pressione atmosferica ...................................................................................... 46
Pressione idrostatica ........................................................................................ 46
Pressione assoluta ............................................................................................. 46
3.2 Legge di Dalton ....................................................................................... 47
3.3 Frazione - Pressione parziale - MOD ................................................... 48
Nitrox
8
Modulo 1 • Introduzione
INDICE
Modulo 1 • Introduzione
Pure Tech Agency
Frazione di un gas ............................................................................................ 48
Pressione parziale ............................................................................................. 48
M.O.D. - Maximum Operative Depth ............................................................... 49
3.4 Sistema di calcolo a T .............................................................................. 50
3.5 Applicazione del sistema di calcolo aT ...................................................... 51
Calcolo della profondità massima di utilizzo (MOD) ........................................ 51
Calcolo della tossicità dell’Ossigeno .................................................................. 51
Calcolo della Best Mix .......................................................................................... 51
Differenza della percentuale di 02 nella miscela ................................................ 52
3.6 Differenze pratiche nel superare la MOD ................................................. 53
In Aria ................................................................................................................ 53
In Nitrox ............................................................................................................ 54
MODULO 4 - Introduzione e uso tabelle Nitrox I – II in curva .... 55
Informazioni generali ....................................................................................... 56
4.1 Introduzione alle tabelle NOAA I – II .................................................. 57
4.2 Nozioni di base sull’uso delle tabelle ................................................. 57
4.3 Tabella NOAA I ....................................................................................... 60
Esempio con procedimento analitico .................................................................. 60
4.4 Tabella NOAA II ......................................................................................... 62
Esempio con procedimento analitico ....................................................................62
4.5 Calcolo immersioni ripetitive senza sosta di decompressione ......... 64
Esempio con procedimento analitico .................................................................. 64
4.6 Concetto di profondità equivalente respirando Aria .................... 65
Calcolo dell’EAD ................................................................................................. 65
Esempi con procedimento analitico ..................................................................... 68
MODULO 5 - Aspetti operativi dell’EANx .............................................. 69
Informazioni generali ......................................................................................... 70
5.1 Problematiche nell’utilizzo dei gas ....................................................... 71
Pulizia per l’Ossigeno ......................................................................................... 74
5.2 Sistemi, tecniche e centri di miscelazione ............................................ 74
I Centri dove trovare l’EANx .............................................................................. 78
5.3 Analisi dell’EANx ....................................................................................... 79
Come si analizza .................................................................................................. 79
Analizzatori di Ossigeno ..................................................................................... 80
La taratura .......................................................................................................... 81
Analisi del gas ..................................................................................................... 81
Flusso del gas ...................................................................................................... 82
Come si registra .................................................................................................. 83
Sulla bombola ..................................................................................................... 83
Al centro di ricarica ............................................................................................ 84
5.4 Normativa in materia di gas .................................................................. 85
CONSIGLI PRATICI ....................................................................................... 87
APPENDICE .....................................................................................................89
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Nitrox
Pure Tech Agency
MODULO 1
Modulo 1 • Introduzione
LA STORIA E LO SVILUPPO DEL NITROX
Panoramica
• La storia del Nitrox
• Suddivisione dei corsi Nitrox
• Cos’è il Nitrox
• L’Aria è Nitrox
• I vantaggi del Nitrox
• Computer subacquei
• Software pianificativi e Nitrox
• Applicazioni del Nitrox
Obiettivi
Questo modulo ti metterà in condizione di comprendere lo
sviluppo, i benefici e le problematiche delle miscele Nitrox.
Al termine di questo modulo sarai in grado di:
• Definire cos’è il Nitrox e conoscerne la storia
• Conoscere la genesi di P.T.A. (Pure Tek Agency) e la sua evoluzione
• Definire la miscela Nitrox standard e differenziarla dalle miscele Eanx
• Apprendere i vantaggi della respirazione di una miscela iperossica
• Conoscere le problematiche legate all’uso di computer subacquei
• Riconoscere l’importanza dei software decompressivi durante la
pianificazione di una immersione
• Apprezzare il Nitrox in relazione alle sue molteplici possibilità di
applicazione
Nitrox
11
Pure Tech Agency
Modulo 1 • Introduzione
1.1 La storia del Nitrox
Il Nitrox nella sua lunga storia, è stato utilizzato per molteplici scopi.Ad oggi
tutta la comunità subacquea è concorde nell’affermare che la diminuizionedel
contenuto di Azoto a vantaggio di un aumento di
Ossigeno nella miscela respirata, estende i limiti
di permanenza sul fondo senza dover
effettuare alcuna sosta di decompressione o
ne riduce il tempo qualora fosse necessaria.
• Nel 1878, Paul Bert fu il primo scienziato che
teorizzò l’uso di Ossigeno per ridurre i tempi
di decompressione
• Nel 1912, in Germania, fu usato per la prima volta
a
lt un autorespiratore
t
i t
circuito chiuso che forniva una percentuale del 45% di O2 e del 55 % di N2 a
cui fece seguito un altro che miscelava automaticamente il 30% di O2 ed il
70% di N2.
• Nel 1913, un nuovo respiratore a circuito chiuso si immetteva sul mercato:
esso produceva automaticamente il 60% di O2 ed il 40% di N2
• Nel 1914, anche gli Inglesi presentarono un loro respiratore Nitrox a
circuito chiuso.
• Al termine della prima Guerra Mondiale vennero perfezionati i modelli
sino ad allora esistenti
• Nel 1940, uscì un diverso prodotto a circuito semi chiuso che miscelava
automaticamente il 60% di O2 ed il 40% di N2
• Nel 1943, il dott. Chris Lambertsen aggiunse Ossigeno all’Aria per
migliorarne i vantaggi operativi e fisiologici
Durante la seconda guerra mondiale vennero effettuate altre
sperimentazioni da parte di tutte le Marine Militari.
• Nel 1950 la U.S. NAVY (www.navy.mil) presentò ufficialmente il suo
primo modello di respiratore Nitrox a circuito semi chiuso.
Dopo la seconda guerra le miscele iperossigenate fecero il loro ingresso nella
comunità professionale soprattutto per gli enormi vantaggi decompressivi.
• Dal 1960 circa il Nitrox comincia a venire usato anche come miscela di
fondo per lavori subacquei a basso fondale e per rilevamenti scientifici.
La National Oceanic & Atmospheric Administration (ente statale
americano che si occupa di Oceano ed Atmosfera), (www.noaa.gov) decise
di interessarsi scientificamente alla sperimentazione delle miscele
iperossigenate a fini sportivi così cominciò a studiare l’Aria arricchita di
Ossigeno applicata ad attività subacquee non strettamente militari.
Per restringere il campo di ricerca, standardizzò due miscele di Ossigeno/Azoto:
il NOAA Nitrox I e il NOAA Nitrox II con le relative tabelle d’immersione.
I lavori durarono alcuni anni al termine dei quali non solo le miscele
iperossigenate furono riconosciute un’ottima alternativa all’Aria, ma fu
anche redatto un manuale di immersione con Nitrox (il NOAA Diving
Manual) che descriveva le procedure d’uso delle miscele e le tabelle
NOAA per Nitrox I e Nitrox II, era il 1976.
Da allora il Nitrox è entrato con decisione nella comunità ricreativa e tecnica,
grazie anche a numerose associazioni didattiche che hanno proposto training
e standard per il suo uso.
12
Nitrox
Pure Tech Agency
Oltre ad essere normalmente impiegato per usi professionali, oggi il Nitrox
è sempre più diffuso tra i subacquei sportivi grazie all’aumento dei centri di
ricarica e ai corsi offerti dalle varie agenzie didattiche.
HdueO Diving Activities tenne il primo corso Nitrox in Italia nel 1993 e
da allora molte altre associazioni nazionali e non, hanno operato in questo
settore in forte espansione.
La genesi di PTA
PTA affonda le sue radici nell’agenzia di didattica tecnica P.S.A. (Professional
Scuba Association), un’associazione statunitense fondata nel 1967 in Orlando
(Florida) da uno dei vecchi miti della subacquea americana, Hal Watts.
Nel 1993 la società HdueO Diving Activities diventa franchiser di PSA per
diffonderla in Italia e in Europa, Inghilterra esclusa.
La subacquea tecnica comincia il cammino per affermarsi nel Vecchio
Continente finchè, nel 2000, HdueO Diving Activities si rende conto che sono
necessari cambi radicali sia nella struttura che nel metodo d’insegnamento:
nasce così PTA (Pure Tech Agency), un’agenzia di didattica tecnica
che si impone sul panorama subacqueo internazionale come punto di
riferimento per tutti quei subacquei che vogliono fare un salto
di qualità abbandonando l’approccio della “subacquea ricreativa” per
approfondire tutti quegli aspetti e quelle tecniche necessarie per diventare
dei subacquei tecnici veri, puri.
Il marchio PTA viene gemellato al marchio PSA su tutti i Brevetti e nel 2006
arriva il riconoscimento di qualità della CMAS (Confédération Mondiale
des Activités Subacquatiques, www.cmas.org) che promuove PTA come
unica didattica tecnica appartenente alla confederazione che raggruppa le
organizzazioni di addestramento alla subacquea a livello mondiale.
Futuro
La maggiore diffusione dei centri di ricarica
e l’incremento dei subacquei che utilizzano il
Nitrox ha dato un forte impulso allo studio e alla
progettazione di autorespiratori che permettano
di respirare la migliore miscela di gas in ogni fase
dell’immersione permettendo così tempi più lunghi
di permanenza in acqua.
La nuova frontiera della subacquea sia
ricreativa che tecnica è rappresentata dai rebreather,
b
th
macchine
hi
capaci di variare le percentuali di gas respirati e in grado di riciclare
il gas emesso, fornendo così una lunga autonomia d’esercizio.
PTA ha corsi per respiratori a circuito semichiuso/chiuso.
www.pure-tech-agency.net/IT/corsi/diver/rebreather/intro/index.html
Nitrox
13
Modulo 1 • Introduzione
Presente
Pure Tech Agency
Modulo 1 • Introduzione
1.2 Suddivisione dei corsi Nitrox PTA
L’apprendimento
L
delle tecniche che ti permetteranno di
immergerti con miscele iperossigenate è strutturato sulla
base di due tipologie di Corsi: Nitrox e Decompression
www.pure-tech-agency.net/IT/corsi/diver/open_circuit/Nitrox
Per alcune miscele standardizzate di cui si danno le relative
percentuali di Ossigeno e Azoto, introduciamo gli acronimi
universalmente riconosciuti e che saranno perciò usati nei
corsi sopracitati:
Miscela
%O2
%N2
32
36
68
64
CORSI
Nitrox
Decompression
Nitrox I
Nitrox II
EAN32
EAN36
Corso Nitrox
Corso di conoscenza e primo utilizzo delle miscele Nitrox con percentuali di O2 da
22% a 40%, impiegate fino a 40 m e in curva senza sosta di decompressione.
In questo range operativo sono state standardizzate due miscele con
percentuali di Ossigeno fisse: il Nitrox I con il 32% e il Nitrox II con il 36%.
Livello Standard
Prerequisiti
• 18 anni compiuti al momento della
domanda d’iscrizione al Corso
• Brevetto ricreativo di secondo
livello (Advanced Diver o analogo)
rilasciato da didattica riconosciuta
da PTA
Abilitata a:
• Condurre immersioni sino a
profondità di 40 m con Nitrox entro
i limiti di non decompressione e di
E.A.D. di 33 m
• Noleggiare/utilizzare, entro i limiti
di non decompressione e di EAD di
33 m, miscele Nitrox a percentuali
di O2 comprese fra il 22% e il 40%
Livello Limited
Prerequisiti
• 16 anni compiuti al momento della
domanda d’iscrizione al Corso
• Autorizzazione scritta dei genitori, o
di chi ne fa le veci, per i minorenni
• Brevetto ricreativo di primo livello
(Diver o analogo) rilasciato da
didattica riconosciuta da PTA
• 30 immersioni registrate (escluse
le immersioni didattiche)
Abilitata a:
• Condurre immersioni sino a
profondità di 18 m con le miscele
sopra indicate entro i limiti di non
decompressione
• Noleggiare/utilizzare, entro i limiti
di non decompressione e sino a
profondità di 18 m, le miscele sopra
indicate
Corso Nitrox:
• In una immersione senza sosta di decompressione, la miscela ossigenata al 21% si chiamerà Aria
• In una immersione senza sosta di decompressione, la miscela ossigenata al 32% si chiamerà Nitrox I
• In una immersione senza sosta di decompressione, la miscela ossigenata al 36% si chiamerà Nitrox II
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Nitrox
N
ittrox
Pure Tech Agency
Corso di approfondimento delle miscele Nitrox con percentuali di Ossigeno
da 22% a 100% utilizzate entro i 45 m in forma variabile (Best Mix) e con
sosta di decompressione.
Caratterizza il corso:
• La particolare attenzione alla decompressione, stadio d’apprendimento
specifico di questo programma
• L’ottimizzazione della decompressione mediante riduzione dei tempi grazie
a miscele fortemente iperossigenate e/o Ossigeno puro
In questo corso, oltre alle specifiche della miscela per usi decompressivi,
vengono introdotte le norme base per la decompressione che generalmente
non sono trattate in nessun altro corso ricreativo tradizionale.
Prerequisiti
• 18 anni compiuti al momento della domanda d’iscrizione al Corso
• Certificato medico di idoneità all’attività subacquea come richiesto da
normativa nell’area in cui si espletano le immersioni
• Brevetto ricreativo di secondo livello (Advanced Diver o analogo) rilasciato
da Didattica riconosciuta da PTA
• Brevetto PTA Nitrox o equivalente
• 40 immersioni d’esperienza registrate (escluse le immersioni didattiche)
minimo 20 effettuate ad almeno 30 m
Abilitato a:
• Condurre immersioni sino a profondità di 45 m con EANx che richiedono
soste di decompressione
• Utilizzare EANx e Ossigeno in decompressione
• Indossare una bombola decompressiva
• Ottimizzare i tempi di decompressione, mediante l’uso di software decompressivi,
in funzione dei parametri d’immersione tra cui le miscele in uso
• Noleggiare/utilizzare miscele EANx e Ossigeno in immersioni condotte sino
a profondità di 45 m, anche con decompressione
• Noleggiare/utilizzare una bombola decompressiva
Corso Decompression:
• Se pianifichi un’immersione con decompressione utilizzando una miscela iperossigenata
al 21% questa miscela si chiamerà Ean 21
• Se pianifichi un’immersione con decompressione utilizzando una miscela iperossigenata
al 32% questa miscela si chiamerà Ean 32
• Se pianifichi un’immersione con decompressione utilizzando una miscela iperossigenata
ai 36% questa miscela si chiamerà Ean 36
Nitrox
15
Modulo 1 • Introduzione
Corso Decompression
Pure Tech Agency
La parola Nitrox è la composizione delle iniziali delle parole
NITRogen (Azoto) ed OXygen (Ossigeno)
e identifica pertanto una qualsiasi combinazione di Ossigeno (O2) ed di Azoto (N2).
Nitrox
NITRogen
OXogen
Da questo concetto possiamo dunque affermare che anche l’Aria che respiriamo
sin dalla nostra nascita è una miscela Nitrox.
www.pure-tech-agency.net/IT/PTA/in_generale/didattica_Nitrox.html
Sebbene quindi la parola Nitrox definisca in modo generico qualunque miscela
Ossigeno/Azoto, oggi viene normalmente utilizzata per definire le sole miscele
che presentano una percentuale d’Ossigeno maggiore di quella dell’Aria, cioè
superiore al 21%.
Accettata questa convenzione, il Nitrox può essere definito anche come Aria
arricchita d’Ossigeno (o iperossigenata), chiamata anche E.A.N. x (Enriched
Air Nitrox – la x identifica la percentuale di Ossigeno in miscela).
Appare ormai chiaro come il corso Nitrox PTA introduca argomenti nuovi
e sia il primo vero approccio alle miscele respiratorie per uso subacqueo
diverse dalla “normale Aria”.
Prima di introdurre il prossimo paragrafo occorre però ricordare che cosa si
intende per miscela (argomento che poi riprenderemo ancora).
Si definisce miscela gassosa un composto di gas diversi che sono distribuiti
proporzionalmente alle loro percentuali e che partecipano alle azioni chimicofisiche della miscela.
Andrea Bellati
Modulo 1 • Introduzione
1.3 Cosa è il Nitrox
16
Nitrox
Pure Tech Agency
1.4 L’aria è Nitrox
Modulo 1 • Introduzione
L’Aria è una miscela Nitrox composta da:
Aria
COLORAZIONE:
BIANCO-NERO
1%
78%
21%
Azoto
Ossigeno
COLORAZIONE:
NERO
COLORAZIONE:
BIANCO
GAS RARI
GAS INERTI
COLORAZIONE:
VERDE BRILLANTE
Gas Rari
i gas atmosferici che costituiscono l’1% sono:
GAS
ppm*
GAS
Argon
9340
Elio
ppm*
5
Anidride Carbonica
314
Kripton
1
Neon
18
Xeno
0.09
*ppm = parti per milione
Il Nitrox I è una miscela gassosa composta dagli stessi elementi dell’Aria in cui, però,
la concentrazione di Ossigeno è aumentata al 32%, si ha quindi una miscela
standard formata dal 68% di Azoto e altri gas inerti e dal 32% di Ossigeno.
32%
OSSIGENO
68%
COLORAZIONE: BIANCO
AZOTO
COLORAZIONE: NERO
NITROX I
COLORAZIONE: BIANCO
Il Nitrox II è una miscela gassosa composta dagli stessi elementi dell’Aria in
cui però la concentrazione di Ossigeno è aumentata al 36%.
Il risultato è una miscela standard composta dal 64% di Azoto ed altri gas
inerti e dal 36% di Ossigeno.
36%
OSSIGENO
64%
COLORAZIONE: BIANCO
AZOTO
COLORAZIONE: NERO
NITROX II
COLORAZIONE: BIANCO
Nitrox
17
Pure Tech Agency
Convenzionalmente, quando si parla di miscele respirabili, i gas
inerti sono sempre indicati per primi e l’Ossigeno per ultimo:
una miscela 64/36 indica che il gas inerte costituisce il 64% mentre
l’Ossigeno il 36%; allo stesso modo le miscele contenenti Elio sono chiamate
Elio-Ossigeno e non Ossigeno-Elio e quelle con Azoto sono chiamate Nitrox
e non Ossigeno/Azoto.
PTA, invece, ha scelto di indicare prima il valore dell’Ossigeno, adottando
una pratica consolidata nella comunità subacquea, per dare maggiore
risalto al gas che riveste il ruolo più importante.
I vantaggi del Nitrox derivano da una caratteristica fondamentale dalle
miscele iperossigenate:
Minor assorbimento di Azoto dovuto ad una diminuizione
della percentuale dello stesso a seguito dell’aumento della
percentuale di Ossigeno nella miscela respirata
Gran parte dei limiti delle immersioni, infatti, sono dovuti alla respirazione
di questo gas inerte: una sua diminuizione nella miscela respirata, comporta
una diminuizione delle sue problematiche; sarebbe, dunque, più corretto
considerare i vantaggi legati alla diminuizione dell’Azoto piuttosto
che quelli legati all’aumento della percentuale dell’Ossigeno.
I dieci principali vantaggi sono:
1.
Prolungamento dei tempi limite di non decompressione:
• Se pianifico un’immersione a 40 m in Aria il mio limite di non
decompressione US Navy sarà 10’ di cui circa 3’ impiegati nella discesa e
i restanti 7’ realmente sul fondo
• Se pianifico un’immersione a 40 m in Nitrox I, il mio limite di non
decompressione sarà 20’ di cui 3’ impiegati nella discesa ed i restanti 17’
realmente sul fondo
Da questo esempio vediamo come, per questo tipo di immersione, il Nitrox
rispetto all’Aria prolunga di molto (del doppio) sia il limite di non
decompressione che il tempo di fondo.
Gilberto Barizza
Modulo 1 • Introduzione
1.5 I vantaggi del Nitrox
18
Nitrox
N
itr
rox
2.
Minor esposizione alla Narcosi: avrai modo di notare nelle immersioni
che la riduzione dell’Azoto aumenta la lucidità e la prontezza di riflessi
3.
Riduzione del rischio di incorrere in una PDD (il problema
persiste comunque)
4.
Maggior durata dell’integrità cellulare dei tessuti eventualmente
colpiti da PDD: la migliore ossigenazione mantiene reattive più a lungo
le cellule in pericolo di deperimento organico e rende i tessuti più recettivi
al trattamento di emergenza
5.
Maggiore sicurezza utilizzando anche tabelle o computer Nitrox, data
dal fattore aggiuntivo di conservativismo contenuto nel sistema di calcolo
delle tabelle e degli algoritmi Nitrox (avrai modo di conoscerlo quando,
nel modulo 4, studierai l’EAD)
6.
Maggiore sicurezza utilizzando tabelle o computer basati
su algoritmi per immersioni ad Aria: procedura di evidente
conservatorismo per soggetti ad alto rischio di PDD
7.
Minore intervallo di tempo nelle immersioni ripetitive: dovuto al
minor carico d’ Azoto residuo al termine della immersione precedente
8.
Maggior durata delle immersioni ripetitive: avrai modo di effettuare
numerosi esempi reali quando nel modulo 4 studierai le tabelle
9.
Minor stanchezza durante e dopo l’immersione: avrai modo di
apprezzare maggiormente l’effetto salutare dell’Ossigeno non solo dovuto
ad un fattore psicologico, ma ad un reale benessere fisico
10. Minor tempo tra immersione e volo: dovuto al minor carico d’ Azoto
residuo al termine dell’immersione
Il corso Nitrox ti permetterà di approfondire alcune parti generalmente
poco trattate a vantaggio della tua sicurezza e della tua preparazione.
Confronto tra le tabelle
ad Aria U.S. Navy e le tabelle Nitrox I (32%) e Nitrox II (36%)
Tabella Aria U.S. Navy
Tabella Nitrox I
Tabella Nitrox II
Profondità
(m.)
Tempo
(min.)
Tempo
(min.)
Differenza
Tempo
(min.)
Differenza
15
100
200
+100
200
+100
18
60
100
+40
100
+40
21
50
60
+10
60
+10
24
40
50
+10
60
+20
27
30
40
+10
40
+10
30
25
30
+5
40
+15
33
20
25
+5
30
+10
36
15
25
+10
39
10
20
+10
Tavola 1.1 - Confronto tra le tabelle ad Aria U.S. Navy e le tabelle Nitrox I (32%) e Nitrox II (36%)
Nitrox
19
Modulo 1 • Introduzione
Pure Tech Agency
Pure Tech Agency
Modulo 1 • Introduzione
Problematiche del Nitrox
Uno degli inconvenienti del Nitrox è legato alla caratteristica fondamentale
delle miscele iperossigenate:
MINORE assorbimento
di AZOTO
MAGGIORE assorbimento
di OSSIGENO
L’Ossigeno, infatti, diventa tossico ad elevate pressioni e questo pone
un limite alla profondità massima di utilizzo.
Va p
precisato comunque
q
che q
questo p
problema esiste anche
con l’Aria
l’Aria, nel qual caso si presenta a profondità maggiori
maggiori. È
importante perciò comprendere che il Nitrox non è una miscela
da usarsi per immersioni “molto profonde ”.
I problemi legati alla tossicità dell’Ossigeno non devono far
dimenticare i rischi comuni a tutte le attività subacquee, anche se
vengono minimizzati utilizzando miscele iperossiche:
RISCHI
MINORI
PDD
Narcosi d’Azoto
Debilitazione psico-fisica
UGUALI
Ipotermia
Barotraumi
Sovradistensione
polmonare
MAGGIORI
Tossicità dell’Ossigeno
La PTA si dissocia da quelle didattiche che affermano che
con il Nitrox si elimina il rischio di PDD o che denominano
il Nitrox “Aria Sicura”!
Ribadiamo che il rischio di PDD viene fortemente ridotto, ma non è mai annullato
del tutto, anzi è sempre necessario seguire le normali regole di sicurezza:
• Uso di tabelle (anche se molto più permissive) o computer
• Velocità di risalita
• Immergersi in buono stato fisico
• Nessun uso di bevande alcoliche, farmaci, droghe
Ulteriori problematiche possono derivare dal disordine e dalla
approssimazione che il subacqueo odierno ha assunto nelle proprie
immersioni, soprattutto da quando si è diffuso il computer subacqueo: esso
è un eccellente strumento di supporto, ma non è mai da considerarsi
sostitutivo della capacità di valutazione e ragionamento.
20
Nitrox
Infine c’è da considerare la possibilità che il subacqueo, soprattutto in caso
di forte stress, non si senta a proprio agio respirando Nitrox e quindi rifiuti
la miscela convinto di respirare qualcosa di “strano”.
Il problema potrebbe diventare serio se, scendendo in profondità, non si
riuscisse a gestire e contenere lo stress che, quindi, potrebbe esplodere
in nervosismi improvvisi o, peggio, trasformarsi in panico.
Tieni sempre sotto controllo il tuo stato d’animo e quello del tuo
compagno d’immersione.
Il Nitrox non immunizza da
comportamenti sbagliati e irresponsabili
PTA consiglia di frequentare il corso Human Factor dove
potrai apprendere la conoscenza dei percorsi mentali umani
in ogni condizione, con particolare riguardo a esercizi
multipli sullo stress e le emergenze, imparando a conoscere i
meccanismi del ragionamento umano che portano a prendere
determinate decisioni e ad agire di conseguenza
1.6 I computer subacquei e il Nitrox
Andrea Bellati
L’introduzione dei computer ha sicuramente contribuito allo sviluppo dello
sport subacqueo. Questi sono veri e propri microprocessori capaci di compiere
migliaia di calcoli ad ogni immersione; quasi tutti i modelli oggi disponibili
sono programmabili per le miscele Nitrox.
I computer subacquei
consentono di effettuare solitamente immersioni più lunghe
di quelle pianificate
con le tabelle, infatti
considerano, nei loro
calcoli, il profilo reale
di immersione, mentre
con le tabelle si è costretti ad arrotondare
considerando un profilo “quadro” aumentando così i margini
di sicurezza, ma penalizzando significativamente i tempi di fondo.
Nitrox
21
Modulo 1 • Introduzione
Pure Tech Agency
Pure Tech Agency
Modulo 1 • Introduzione
Computer per Aria con miscele Nitrox
Respirando una miscela Nitrox si può utilizzare un computer per immersioni
in Aria, questa procedura è vantaggiosa perchè permette al subacqueo di
effettuare immersioni multilivello con gli stessi profili di quelle in Aria, ma
con un minore assorbimento di Azoto.
Ciò non deve distogliere l’attenzione dalla
Applicate sul computer
necessità di rispettare comunque la profondità
subacqueo un adesivo
con indicata la massima
massima e di controllare i limiti di esposizioprofondità operativa (MOD)
ne all’Ossigeno.
Frequentando il corso Nitrox PTA impari a
pianificare attentamente le tue immersioni.
Ricordati che il computer non è in grado di sapere se stai respirando miscele
diverse da quelle che hai inserito nel suo programma e di conseguenza non potrà
avvisarti se dovessi raggiungere o peggio superare i limiti dell’O2.
Computer per miscele Nitrox
In questi ultimi anni l’industria informatica e subacquea
hanno fatto notevoli progressi e ciò ha portato alla
h
realizzazione di computer per immersione concepiti per l’uso
re
di miscele diverse con differenti percentuali di Ossigeno;
p
permettono inoltre di selezionarle anche in acqua e
d
di tenere sotto controllo la saturazione dell’Azoto e
l’e
l’esposizione all’Ossigeno avvertendo il sopraggiungere dei
li
limiti con allarmi sonori e luminosi.
Come usarli
Possiamo utilizzare un computer subacqueo in due modi:
• nel caso sia un modello per immersioni in Aria, possiamo ugualmente
respirare una miscela d’Aria arricchita e beneficieremo di un importante
margine di sicurezza aggiunto, oltre al vantaggio di una maggiore facilità di
pianificazione offerta dallo strumento.
Ricordati che devi sempre controllare i limiti d’esposizione
all’Ossigeno
ll’O i
e rispettare
i tt
la
l Massima
M
i
Profondità
P f dità Operativa
O
ti in
quanto il computer è programmato solo per l’uso con Aria e non
può calcolare se ti avvicini o superi i limiti del Nitrox
• nel caso sia un modello per immersioni in Nitrox a percentuale d’Ossigeno
variabile potremmo effettuare immersioni molto più lunghe con lo stesso
margine di sicurezza delle classiche immersioni in Aria
Utilizzando un computer per Nitrox a
Ut
percentuale d’Ossigeno regolabile, dovrai
L’uso di un computer pe
fare molta attenzione all’analisi del gas
subacqueo non esime fa
dalla conoscenza ed uso delle (v
(vedremo in seguito come fare) in quanto
tabelle per immersione, anzi le miscele possono essere diverse da
PTA prescrive di averle sempre im
immersione ad immersione: dovrai regolare
con sè durante la stessa,
di conseguenza il tuo computer procedendo
riponendole ad esempio, nella
sempre alla pianificazione dell’immersione
se
tasca del jacket o della muta
con le tabelle Nitrox PTA.
co
22
Nitrox
N
• Non utilizzare una miscela con percentuale d’Ossigeno
minore di quella programmata nel computer: correresti
seri rischi d’incorrere nella Patologia da Decompression
Decompressione
• Fai
molta attenzione nel suo utilizzo, imposta la
percentuale giusta di Ossigeno per permettere allo
strumento di eseguire i calcoli esatti
• Verifica sempre le impostazioni prima di ogni
immersione onde evitare pericolosi errori
• Fai sempre riferimento al manuale d’uso fornito dalla
casa costruttrice
Malfunzionamento del computer
Utilizzando strumenti elettronici come il computer da immersione può
capitare che, nonostante si abbia una buona cura della propria attrezzatura,
si verifichino dei malfunzionamenti. Se ciò avvenisse durante un’immersione
si porrebbe il serio problema del “cosa fare”.
Se disponiamo di un computer di riserva o di un
profondimetro, un cronometro e le tabelle, si può
tranquillamente
concludere
l’immersione
controllando tutti i parametri con questi strumenti;
in caso contrario si deve terminare immediatamente
l’immersione e risalire lentamente seguendo le
indicazioni del computer del compagno.
Questo rende fondamentale il rigoroso rispetto
di un sistema di coppia efficiente.
Occorrerà comunque che i due subacquei effettuino
una sosta di sicurezza di 3’ a 5 m di profondità.
Trascorrendo parte della tua immersione ad una profondità maggiore rispetto
a quella del tuo compagno, e avendo il computer in tilt, come potresti fidarti
dei dati riportati da quello del tuo compagno?
NON AFFIDARE AL CASO LA TUA SICUREZZA!
1.7 Software pianificativi per immersione
Lo sviluppo dell’attività subacquea ha consentito a ciascun subacqueo di poter
facilmente accedere a software in grado di pianificare sia l’immersione che la
decompressione.
Un grosso impulso alla commercializzazione di questi strumenti è arrivato
dalla pubblicazione degli algoritmi del prof. Bhulmann che fino ad allora
erano stati di esclusivo appannaggio delle Marine Militari.
Nitrox
23
Modulo 1 • Introduzione
Pure Tech Agency
Modulo 1 • Introduzione
Pure Tech Agency
Tavola 1.2 - Software HLPlanner
Questi software, se usati correttamente, sono un ottimo strumento per
elaborare ogni tipo di immersione, comprese quelle in Nitrox.
Resta inteso che l’utilizzo di questi programmi richiede necessariamente
una conoscenza teorico-pratica della decompressione e un’ottima
padronanza nell’uso di un personal computer.
Si sconsiglia l’uso dei programmi decompressivi a subacquei
senza una appropriata conoscenza della teoria della
decompressione
p
PTA consiglia di frequentare il corso Software-Planned Deco dove
potrai imparare l’uso dei programmi decompressivi per poter pianificare
la tua immersione con tabelle personalizzate
1.8 Applicazioni del Nitrox
Considerando i molteplici aspetti che caratterizzano la miscela Nitrox,
possiamo ben comprendere e apprezzare tutte le sue più varie applicazioni.
L’uso del Nitrox, infatti, permette di godere al meglio dell’immersione
ricreativa, aumentado i tempi di permanenza sul fondo senza dover effettuare
alcuna sosta obbligatoria per la decompressione, diminuendo i rischi di PDD
e riducendo o annullando la narcosi d’Azoto.
Pertanto l’impiego del Nitrox viene particolarmente sfruttato da:
• Istruttori e guide dell’attività subacquea ricreativa
• Fotografi e video operatori subacquei
• Appassionati di immersioni su relitti e in altitudine
• Subacquei che effettuano parecchie immersioni in brevi periodi
• Sommozzatori scientifici
• Operatori di protezione civile e subacquei professionisti
• ....
• Il Nitrox offrirà loro immersioni più sicure, più lunghe, ripetitive, con minor
intervallo di superficie e una grande riduzione della sensazione di stanchezza.
24
Nitrox
Pure Tech Agency
Modulo 1 • Introduzione
MODULO 2
FISIOLOGIA DEL NITROX
Panoramica
• Fisiologia dell’Ossigeno
• Effetti fisiologici al variare
della pO2: ipossia, iperossia ai
centri nervosi, effetti
dell’esposizione alla pO2
• Effetti fisiologici al variare della pN2
Obiettivi
Questo modulo ti consentirà di comprendere il comportamento
e gli effetti dell’Ossigeno sulla fisiologia umana in ambiente
iperbarico.
Al termine di questo modulo sarai in grado di:
• Conoscere gli effetti fisiologici dei vari gas
• Spiegare gli effetti fisiologici al variare della pO2
• Riconoscere l’ipossia, i suoi segni/sintomi e le sue conseguenze sul corpo
umano
• Riconoscere l’iperossia ai centri nervosi, i suoi segni/sintomi e le
conseguenze sul corpo umano
• Definire i limiti di tempo d’esposizione alla pO2 in condizioni normali
• Elencare i fattori predisponenti all’iperossia
• Elencare i fattori decrementanti della pO2
• Conoscere gli effetti fisiologici al variare della pN2
• Riconoscere la Patologia Da Decompressione, i suoi segni e sintomi e le
sue conseguenze sul corpo umano
• Elencare i fattori predisponenti alla Patologia Da Decompressione
• Conoscere e gestire le eventuali emergenze
Nitrox
25
Pure Tech Agency
L’ Aria, come abbiamo visto, è una miscela composta da Ossigeno e Azoto.
Entrambi questi gas manifestano differenti problematiche legate al loro
utilizzo.
I pr
principali effetti negativi dell’Ossigeno e dell’Azoto sono
rispettivamente
risp
la tossicità dell’Ossigeno, la narcosi e la
Patologia
Pato
Da Decompressione (PDD).
Il motivo
m
per il quale sussistono questi effetti nel subacqueo e
non nell’uomo che respira la stessa miscela fuori dell’acqua è
da ricercare
r
nella differente pressione assoluta alla quale
vien respirata la miscela (assai più elevata in acqua); tale
viene
aum
aumento
si ripartisce proporzionalmente su entrambi i gas che
entr
entrano
in soluzione nel sangue in quantità differenti e fanno
quin insorgere diverse problematiche: l’Ossigeno diventa
quindi
toss
tossico,
l’Azoto provoca narcosi ed è la causa scatenante
per la PDD.
Nell prossime sezioni tratteremo quindi i principali effetti del
Nelle
variare
vari
della pO2 e pN2 sull’organismo umano.
Durante i nostri programmi d’addestramento subacqueo ricreativo di livello
base, abbiamo appreso che la profondità
di 30 m è considerata
il limite per una immersione sicura; in
seguito, progredendo
nell’addestramento,
sappiamo che tale limite è estendibile
fino ad un massimo
di 40 m.
È questa la massima
profondità che la subacquea sportiva ha
stabilito per le immersioni ricreative,
basandosi sulle risposte fisiologiche dei subacquei a quelle profondità e giudicando ancora gestibili (almeno nella maggioranza dei casi) le problematiche
legate alla narcosi d’Azoto.
Andrea Bellati
Modulo 2 • Fisiologia
Informazioni generali
Infatti la capacità di giudizio, i tempi di reazione, la percezione sensoriale
(vista – tatto – sensazione di freddo – ecc.), la coordinazione muscolare, il
controllo della profondità e del tempo subiscono consistenti variazioni se
sottoposti agli effetti di un’immersione profonda; la Narcosi è una delle cause
principali di incidenti in immersioni profonde (oltre i 30 m).
Prima di passare ai prossimi argomenti, introduciamo alcune definizioni che
riprenderemo meglio nel prossimo modulo: la pressione, la percentuale gassosa,
la frazione e la pressione parziale di un gas.
26
Nitrox
La pressione (P) è per definizione una forza applicata perpendicolarmente
su di una superficie unitaria ed è direttamente proporzionale alla forza
(F) e inversamente proporzionale all’area (A).
Da questo concetto possiamo ricavare la formula matematica:
F
P = ----------
A
Tavola 2.1 - Applicazione della stessa forza rispetto a due diverse superfici
La percentuale (gassosa) è la quantità di gas contenuta in una miscela,
calcolata rispetto ad un totale di cento. Differisce dalla frazione che è calcolata
ponendo il totale uguale a 1 (e non a 100).
_ = 0.32.
Ad esempio la percentuale 32% equivale alla frazione 32
100
La pressione parziale di un gas, in una miscela, è la pressione che il
singolo gas esercita rispetto alla pressione totale della miscela
stessa.
2.1 Fisiologia dell’Ossigeno
L’Ossigeno è indispensabile per la vita, viene assimilato attraverso il
meccanismo della respirazione ed ha la funzione di innescare una serie di
processi vitali per il corpo umano.
La sua assimilazione avviene negli alveoli polmonari
dove entra in contatto con il sangue, legandosi ad
una speciale proteina contenuta nei globuli rossi,
l’emoglobina, che lo trasporta nel circolo arterioso
per liberarlo tramite i capillari e cederlo ai tessuti
che ne hanno bisogno.
Le cellule che compongono i vari tessuti lo utilizzano
come comburente per bruciare zuccheri, grassi e
proteine, trasformandoli in energia e restituendo
al circolo venoso anidride carbonica (CO2) come
prodotto di scarto.
Tavola 2.2 - I polmoni e gli scambi gassosi
L’Ossigeno può essere molto pericoloso per il subacqueo, soprattutto in
particolari condizioni relative alla sua pressione parziale.
La pressione parziale di un gas si ottiene moltiplicando la sua frazione
per le atmosfere assolute riferite alla profondità a cui la miscela verrà
respirata.
Da questo momento dovrai cambiare modo di pensare e concentrare la
tua attenzione unicamente sulla pressione parziale dei gas e non solo
sulla loro percentuale in miscela.
Nitrox
27
Modulo 2 • Fisiologia
Pure Tech Agency
Modulo 2 • Fisiologia
Pure Tech Agency
In generale i vari effetti fisiologici dei vari gas respirabili (Argon,
Neon, Idrogeno, Elio, Azoto, Ossigeno) sono sempre in relazione alla
pressione cui sono respirati
La tabella qui di seguito riporta gli effetti che l’Ossigeno ha sul corpo umano
in relazione alla sua pO2.
EFFETTI FISIOLOGICI AL VARIARE DELLA pO2
pO2
EFFETTI
0.10
Perdita di conoscenza, morte
0.12
Ipossia grave
0.16
Lievi sintomi di ipossia
0.21
Normossia, condizione ottimale
0.30
Esposizione in saturazione per periodi maggiori di 24 ore
0.40
Esposizione in saturazione per periodi minori di 24 ore
0.50
Massima esposizione in saturazione, primi sintomi Lorraine Smith
1.40
Esposizione massima per immersioni con elevato carico lavorativo
1.60
Limite massimo US Navy per immersioni lavorative
1.60 - 2.00
Probabile effetto Paul Bert causa tempi d’esposizione o affaticamento
2.00
Ossigeno puro a 2 ata in condizioni di riposo per terapia iperbarica
2.50
Livello massimo in decompressione per immersioni in saturazione
3.00
Nitrox 50 a 6 ata esposizioni brevi per terapia in camera iperbarica
Tavola 2.3 - Effetti fisiologici al variare della pO2
2.2 Effetti fisiologici al variare della pO2
La condizione ottimale d’utilizzo d’Ossigeno viene definita normossia e si
ha con la pO2 pari a 0.21 ata.
In questa condizione, respirando Aria alla pressione di 1 atmosfera gli scambi
avvengono in situazione di equilibrio.
Quando andiamo ad alterare questa condizione, variando cioè la pressione o
la concentrazione d’Ossigeno, il corpo ha delle reazioni non sempre positive.
Se la pO2 è inferiore a 0.21 ata il corpo inizia a manifestare i primi
effetti dovuti alla carenza d’Ossigeno, sotto 0.16 ata inizia l’ipossia che
può presentarsi sotto forma di affaticamento, respirazione accelerata,
perdita di coscienza (0.12/0.10 ata) e probabile decesso.
L’assenza totale d’Ossigeno è chiamata anossia.
Durante la normale respirazione introduciamo il 21% di Ossigeno, ne
consumiamo il 4% circa e ne espiriamo il 16%, quantità questa ancora
sufficiente a mantenere le funzioni vitali, almeno in condizioni di riposo;
la usiamo infatti per praticare la rianimazione cardio - polmonare
Al contrario, superare il limite di 0.21 ata comporterebbe un
esubero della pressione dell’Ossigeno detto iperossia.
28
Nitrox
Ora è chiaro come per variazioni contenute della pO2 e per tempi
d’esposizione brevi l’Ossigeno possa essere utilizzato addirittura
a scopo terapeutico, oppure per alleviare la sensazione di affaticamento
conseguente ad una normale immersione in Aria: i subacquei che emergono
da un’immersione in Nitrox si sentono generalmente più in forma di quelli
che effettuano immersioni in Aria.
Il limite di respirabilità dell’Ossigeno dipende da molti fattori, la maggior parte
dei quali sono individuali, ad esempio l’allenamento fisico, l’esperienza ed il tipo
d’attività svolta durante l’immersione, lo stress, l’assunzione di farmaci, droghe
o alcool, oppure fattori climatici o ambientali come il freddo e la corrente.
Ipossia
Il termine ipossia indica una situazione di carenza di Ossigeno o una
insufficiente sua pressione parziale, può essere generalizzata o localizzata
in una determinata parte del corpo (ipossia Tissutale)
Può essere la conseguenza di un’errata miscelazione, di una mancata
analisi del gas respiratorio o dovuta ad una grave corrosione interna
della bombola in quanto il processo ossidativo consuma parte dell’Ossigeno
contenuto nella miscela (va sottolineato che quest’ultima eventualità è
verificabile anche nelle bombole caricate ad Aria, dove anzi il rischio è
maggiore visto che la quantità di Ossigeno è più bassa).
Nel Nitrox, l’ipossia è un problema più teorico che reale dato l’alto tenore di
Ossigeno, ma resta sempre buona norma controllare periodicamente il buono
stato della propria attrezzatura e analizzare la miscela che si andrà a respirare.
SEGNI E SINTOMI DELL’IPOSSIA
confusione mentale
difficoltà di giudizio
instabilità emotiva
scarsa consapevolezza
cianosi (labbra e base delle unghie bluastre)
sonnolenza
debolezza
perdita parziale dei controllo muscolare
Tavola 2.4 - Segni e Sintomii dell’ipossia
Occorre porre l’accento sul fatto che i segni/sintomi giungono istantaneamente
dopo poche inspirazioni, accompagnati da uno stato di confusione e
spaesamento simile a quello dell’ubriacatura, ma che la persona colpita, spesso,
non riesce a riconoscere. Questo provoca una pericolosa sopravvalutazione
delle proprie ridotte capacità percettive, i primi tessuti a risentirne sono
quelli nervosi, in particolar modo il cervello, l‘apparato visivo e quello uditivo e,
in generale, quello sensoriale con l’alterazione nella percezione dei colori,
un restringimento del campo visivo e una perdita della visione centrale.
Inoltre poiché la miscela ipossica viene percepita come quella normale è
assai difficile accorgersi dell’insorgenza di una crisi.
E’ assolutamente necessario controllare sempre e, personalmente, la miscela
che si utilizzerà in immersione. Vedremo nel quinto modulo come fare.
Nitrox
29
Modulo 2 • Fisiologia
Pure Tech Agency
Pure Tech Agency
Modulo 2 • Fisiologia
Iperossia ai centri nervosi
Il termine iperossia indica una maggiore concentrazione di Ossigeno rispetto
alla condizione normossica.
Se l’O2 è respirato a una pressione superiore a 1.6 ata in condizioni normali
o inferiore a 1.6 ata ma per lunghi periodi, vi è un avvelenamento
da Ossigeno, tanto grave quanto maggiore è la pressione o il tempo di
esposizione.
Studi medici hanno portato allo sviluppo di una tabella che fissa i limiti di
esposizione all’Ossigeno durante le immersioni, sia per una singola esposizione,
che per più esposizioni nell’arco delle 24 h.
Questi limiti valgono solo in condizioni di normalità.
Limiti di esposizione all’Ossigeno per il CNS
Pressione parziale Durata massima per singola Massimo tempo cumulativo per
di O2 (atm)
esposizione (in minuti)
esposizione ripetitive nelle 24 h
1.6
45
150
1.5
120
180
1.4
150
180
1.3
180
210
1.2
210
240
1.1
240
270
1.0
300
300
0.9
360
360
0.8
450
450
0.7
570
570
0.6
720
720
Tavola 2.5 - Limiti di esposizione all’Ossigeno per il CNS
Esempio
Se pianifichi una singola immersione di 40’ secondo la tabella,la pO2 massima
d’utilizzo sarà di 1.6 ata
Se pianifichi una singola immersione di 50’ secondo la tabella, la pO2 massima
d’utilizzo sarà di 1.5 ata
Se pianifichi una singola immersione di 160’ secondo la tabella, la pO2 massima
d’utilizzo sarà di 1.3 ata
30
Nitrox
Pure Tech Agency
La tossicità dell’Ossigeno si presenta in due modi:
• Forma acuta:
tossicità al CNS (Central Nervous System, Sistema
Nervoso Centrale) o effetto Paul Bert
L’avvelenamento da Ossigeno a carico del Sistema Nervoso Centrale è
collegato ad alti livelli respirabili di pressione parziale d’Ossigeno, ciò anche
per brevissime esposizioni (i tempi sono molto variabili).
Tutto ciò ha come conseguenza una crisi convulsiva, simile a quella
epilettica, che se ci si trova fuori dall’acqua non è potenzialmente pericolosa
se non per lesioni corporee, ma se ci si trova immersi può portare ad
annegamento.
Per questo motivo che la NOAA ha stabilito come massima pressione parziale
d’Ossigeno 1.6 atmosfere.
La crisi iperossica può manifestarsi annunciata da segni e sintomi premonitori quali:
SEGNI - SINTOMI di AVVELENAMENTO AL CNS
V Visual
• disturbi ed alterazioni visive
E Ear
• fischi all’orecchie
N Nausea
• nausea (intermittente)
T Twitching • spasmi muscolari (i primi sono quelli facciali e delle labbra)
• aumento dell’ansietà
I Irritabilità • comportamenti irrazionali (malessere, cambi d’umore)
• euforia (perdita della sensazione di pericolo)
D Dizzines • capogiri e vertigini
convulsioni e perdita di coscienza
Tavola 2.6 - Segni e Sintomi dell’avvelenamento da O2 al CNS
Occorre tenere presente che tutti i segni e sintomi appena elencati possono
presentarsi in qualunque ordine, contemporaneamente o solo in parte,
oppure non manifestarsi affatto, in tal caso si incorrere direttamente
in una crisi convulsiva senza alcun preavviso.
Questa manifestazione, come già accennato, non è per se stessa pericolosa,
né arreca danni all’organismo, ma in acqua la perdita del controllo
muscolare e respiratorio causa la probabile perdita del boccaglio ed
introduzione di liquido nelle vie aeree: sopravviene l’annegamento.
In acqua i segni e sintomi di una crisi iperossica
sono difficilmente riconoscibili e poichè precedono
di pochi secondi la crisi convulsiva, anche qualora ci
accorgessimo della loro comparsa, una nostra reazione
sarebbe probabilmente inefficace perché tardiva.
Nitrox
31
Modulo 2 • Fisiologia
FORMA ACUTA e FORMA POLMONARE
Modulo 2 • Fisiologia
Pure Tech Agency
Nei casi in cui si usano miscele iperossiche come il Nitrox, va fatta una doverosa
raccomandazione: nonostante vi sia una somiglianza di alcuni sintomi
della tossicità al Sistema Nervoso Centrale con quelli della narcosi
da Azoto, non bisogna confondersi, questa patologia è estremamente
pericolosa e non è possibile fare allenamento per controllarla come si
fa per la narcosi.
• Forma polmonare: tossicità polmonare e del corpo o effetto Lorraine
Smith
Si può incorrere nell’avvelenamento polmonare da Ossigeno respirando a
lungo una miscela con pressione parziale d’Ossigeno superiore a 0.5 atm, ma
generalmente inferiore a 1 atm con margini vicini alle 24 h. Questo è chiamato
effetto Lorraine Smith in onore del fisiologo che studiò e descrisse questa
malattia.
E’ chiamata anche tossicità del corpo intero oppure tossicità di Ossigeno
polmonare, alcuni di questi sintomi sono simili alla polmonite. Sebbene
la tossicità polmonare da Ossigeno è ben oltre i margini d’esposizione per
i subacquei ricreativi, nessun corso che tratti d’Ossigeno sarebbe completo
senza menzionare questi effetti collaterali da troppo Ossigeno.
SEGNI E SINTOMI DELL’IPEROSSIA POLMONARE
problemi respiratori: non si riesce a fare respiri profondi, respirazione
asmatica,difficoltosa
irritazione via aeree: dolore al petto, in particolare nella zona toracica e
dello sterno
infiammazione del tessuto polmonare con conseguente riduzione della
capacità vitale
tosse secca
difficoltà nel coordinare i movimenti
Tavola 2.7 - Segni e Sintomi dell’iperossia polmonare
Questi sintomi possono evidenziarsi in qualsiasi ordine!
Immergersi respirando pressioni parziali d’Ossigeno superiori
ad 1.6 ata è estremamente pericoloso e non è permesso dagli
standards PTA
I limiti d’esposizione all’O2 vanno rigorosamente rispettati!
Usare in modo errato ed improprio queste miscele è un atto che
un Nitrox diver PTA non deve mai compiere in quanto conosce le
regole per trarre ogni vantaggio da questa tecnica d’immersione
32
Nitrox
L’iperossia si verifica quando si superano i limiti di profondità prescritti (40 m
per Nitrox I, 34 m per Nitrox II), utilizzando tabelle diverse da quella della
miscela respirata, quando si superano i tempi prescritti o come conseguenza di
un’errata miscelazione con mancata analisi.
Tutti i segni/sintomi possono
scomparire qualora diminuisca
Alcuni incidenti da iperossia insorgono un
A
ccerto tempo dopo l’inizio dell’immersione.
la pO2; bisogna però considerare
Questo tempo di latenza varia in
Q
che
questa
sintomatologia
funzione
inversa
rispetto
alla
profondità.
f
i
può essere altalenante, il che Sperimentalmente (soggetto a riposo, in camera
proibisce la continuazione iperbarica, in respirazione di ossigeno in circuito
dell’immersione anche nel aperto) è stato stabilito che:
caso in cui le condizioni
Profondità Latenza
Profondità Latenza
migliorassero.
7m
7h
10 m
50’
8m
3h
20 m
30’
Se per qualsiasi ragione, non voluta ne pianificata, tu o il
tuo compagno superaste la quota massima d’immersione,
la stessa deve essere terminata immediatamente!
Non è raro che la stessa sintomatologia si possa ripresentare anche dopo
alcuni minuti dall’emersione; in tal caso non dovrai fare altro che aspettare
che passi evitando di arrecarti danni con urti contro il materiale circostante
(naturalmente questo sarà cura di qualcun altro nei tuoi confronti e
viceversa).
Se avverti qualcuno dei sintomi d’iperossia, risali
immediatamente con calma e tranquillità, limitando i
movimenti al minimo indispensabile (usando soprattutto
il GAV) ed esci prontamente dall’acqua, anche se ti senti
completamente ristabilito.
In superficie non respirare Ossigeno puro.
Aspetta 24 h prima di immergerti di nuovo
Una “cattiva abitudine” derivante da immersioni disordinate e/o da un uso
troppo semplicistico del computer da immersione può ricondurre a profili
che non sempre rispettano le quote pianificate o, nel caso d’immersioni in
Nitrox, che non rispettano i limiti “imposti” dalle tabelle d’immersione e dalla
profondità massima operativa.
Un Nitrox Diver PTA non adotta questo sistema
d’immersione, egli si attiene rigorosamente a ciò che ha
appreso durante il “suo corso” e a ciò che pianifica, ma se,
malauguratamente, durante la tua immersione, per emergenze o
per qualsiasi altro motivo “dovessi sforare” la quota, attieniti alle
norme appena apprese
Nitrox
33
Modulo 2 • Fisiologia
Pure Tech Agency
Ma cosa fare nell’eventualità di dover decidere se superare i limiti di profondità
non già per una mera voglia di trasgredire, bensì per aiutare o soccorrere il
proprio compagno?
Lo scottante tema del recupero di un sub in
difficoltà deve porre di fronte alla coscienza
e responsabilità dei propri atti chi intende
soccorrere, superando il limite di profondità
consentito. Se il subacqueo non si è accorto
di aver superato la profondità ed è ancora in
buone condizioni fisiche, si dovrà richiamare
la sua attenzione (con una torcia subacquea
o un segnalatore acustico) ed invitarlo a
risalire restandogli sopra entro la profondità
consentita.
Se ciò sarà stato inutile, ognuno prenderà la
decisione che ritiene più opportuna secondo
le variabili (anche personali) che si possono
presentare, sapendo bene che il rischio diventa
molto serio ed elevato se si superano
i limiti di pochi metri, per di più in uno stato di stress psichico e molto
probabilmente anche fisico.
Si deve considerare che il soccorritore, a sua volta, si troverà oltre i
limiti fisiologici, sia rispetto ai limiti dell’Ossigeno, sia esponendosi quindi
anche ad un rischio di PDD, non avendo un esatto calcolo della saturazione (le
tabelle arrivano solo sino alla profondità prescritta).
Andrea Bellati
Modulo 2 • Fisiologia
Pure Tech Agency
Vale sempre la regola che è meglio un incidente che due!
In caso di dubbi parlane con il tuo Istruttore:
i limiti che ti sono imposti non prevedono che qualche
centimetro dopo la massima profondità consentita vi sia un filo
percorso da corrente elettrica: essi sono stati creati sulla base
di opportuni calcoli conservativi, ma ciò non deve consentire
di mantenere le cattive abitudini che spesso si adottano nelle
immersioni con Aria, si corre il rischio di “viaggiare sul filo
del rasoio”. Ricordati che l’Ossigeno non si comporta come
l’Azoto. È pericoloso giocare con questi limiti!
Calcolo delle UPTD
I problemi di tossicità di questo gas sono legati ai tempi d’esposizione a
pressioni elevate ed alla quantità assorbita nell’arco di 24 ore.
Esiste, infatti, un sistema matematico per valutare la dose tossica di Ossigeno
respirato che collega il tempo di esposizione a pressione parziale aumentata
di questo gas con la diminuzione della Capacità Vitale (ossia il volume di
aria che si riesce a espirare con una espirazione massima forzata, dopo aver
compiuto una inspirazione massima).
Questo sistema, messo a punto da Wright nel 1942, stabilisce che la
respirazione di 1 ata di Ossigeno al 100% per 1 minuto, rappresenta
l’unità tossica polmonare (U.P.T.D. - Unit Pulmonary Toxicity Dose).
34
Nitrox
Pure Tech Agency
Per pO2 diverse è stabilita dalla seguente tabella:
ata
UPTD al minuto
ata
UPTD al minuto
ata
UPTD al minuto
0.5
0
1.3
1.48
2.1
2.64
0.6
0.265
1.4
1.63
2.2
2.77
0.7
0.490
1.5
1.78
2.3
2.91
0.8
0.656
1.6
1.93
2.4
3.04
0.9
0.831
1.7
2.07
2.5
3.17
1.0
1
1.8
2.22
2.6
3.31
1.1
1.16
1.9
2.36
2.7
3.44
1.2
1.32
2.0
2.50
2.8
3.57
Tavola 2.9 - Calcolo della UPTD
Per calcolare la dose d’UPTD basta moltiplicare il valore della tabella per il
numero di minuti d’esposizione.
Esempio
Effettuiamo un’immersione con Nitrox I a 20 m per 40’
Calcolando l’UPTD:
Profondità 20 m = 3 ata Tempo = 40’ Miscela = Nitrox I : O2= 32% = 0.32
pO2: 0.32x3 = 0.96 ata
dalla tavola 2.9: UPTD al minuto= 1 ata
Dose Totale = 1 x 40 = 40 UPTD
Effettuiamo un’immersione con Ossigeno a 6 m per 4 h
Calcolando l’UPTD:
Profondità 6 m = 1.6 ata Tempo = 4 h (240’) Miscela = O2= 100% = 1
pO2: 1.6 ata
dalla tavola 2.9: UPTD al minuto= 1.92
Dose Totale = 1.93 x 240 = 463.2 UPTD
Utilizzando la Capacità Vitale (CV) come indice di tossicità polmonare,
mediamente si ottengono le seguenti relazioni:
RELAZIONE TRA UPTD E CAPACITÀ VITALE
UPTD
Riduzione della Capacità Vitale
615
2%
1035
6%
1425
10%
2190
20%
Tavola 2.10 - Relazione tra UPTD e capacità vitale
Le riduzioni della capacità vitale non sono permanenti; infatti dopo
una riduzione del 2% abbiamo il ritorno ai valori normali in circa 2 ore, mentre
dopo una riduzione del 10% dovremo attendere fino a 12 ore. Il valore di 615
UPTD è stato proposto come limite massimo di esposizione giornaliera per un
subacqueo, mentre 1425 UPTD sono il limite massimo in corso di trattamento
di Ossigeno in terapia iperbarica. Un trattamento con tabella U.S. Navy 6
fornisce 646 UPTD.
Nitrox
35
Modulo 2 • Fisiologia
CALCOLO DELL’UPTD AL MINUTO
Pure Tech Agency
Modulo 2 • Fisiologia
Di seguito è riportato lo studio denominato REPEX che ha valutato la dose
ammissibile in corso di esposizioni ripetute giornaliere ad alte pressioni
parziali di ossigeno, come avviene nelle immersioni in saturazione.
TABELLA REPEX
massima dose giornaliera di OTU
Giorni consecutivi Dose massima di Dose massima cumulativa di
di immersione
OTU giornaliera
OTU
1
850
850
2
700
1400
3
615
1860
4
525
2100
5
460
2300
6
420
2520
7
380
2660
Tavola 2.11 - Massima dose giornaliera di OTU (Tabella Repex)
In realtà tutte queste valutazioni hanno i loro limiti: i valori sono stati ricavati
da un gruppo di subacquei militari della U.S. Navy e l’esposizione è stata
considerata continuativa, cioè senza alcuna interruzioni respirando Aria.
In considerazione di questo, se da una parte c’è il problema della trasferibilità
dei dati ricavati su subacquei addestrati, quali sono quelli militari, al subacqueo
comune, dall’altra c’è una sovrastima dell’effetto tossico dell’Ossigeno.
Si aggiunge il fatto che questi calcoli sono stati effettuati per immersioni in
saturazione di Ossigeno (cioè con elevati tempi di esposizione all’Ossigeno
puro), il che li rende poco adatti ad essere utilizzati per le immersioni
sportive in Nitrox: se si confrontano i valori dell’esercizio nella pagina
precedente con quelli riportati nella tavola 2.9, il risultato è ben lontano dai
limiti giornalieri.
Fattori di predisposizione alla tossicità dell’Ossigeno
Tutti i dati riportati fino ad ora sono stati studiati in condizioni normali, cioè
in camera iperbarica e in assenza di stress o sforzo fisico, ne consegue che per tutte
le casistiche diverse dalle condizioni prese in esame, i valori andranno corretti
decrementandoli di 0.1 ata per ogni singolo fattore di diversità:
FATTORI DI PREDISPOSIZIONE ALLA TOSSICITÀ DELL’OSSIGENO
• aumento della pCO2 dovuto ad un elevato sforzo fisico
• respirazione affannosa o difficoltosa
• freddo
• uso di farmaci
• uso di droghe od alcool
• stress
• scarsa condizione fisica
• predisposizione individuale
Tavola 2.12 - Fattori di predisposizione alla tossicità dell’Ossigeno
36
Nitrox
Non si è tutti sensibili allo stesso modo all’avvelenamento da
Ossigeno, così come non si è individualmente in giorni diversi per
l medesima
la
d i
immersione
i
i
In definitiva i fattori decrementanti della pO2 sono il tempo d’esposizione e le
situazioni predisponenti alla tossicità dell’Ossigeno della tavola 2.12.
Esempio
Se pianifichi un’immersione di 45’ in condizioni di freddo e sforzo
fisico la pO2 massima sarà?
pO2= 1.6 ata x 45’ in condizioni normali
pO2= 1.5 ata x 45’ in condizioni di freddo
pO2= 1.4 ata x 45’ in condizioni di freddo e sforzo fisico
La pO2 massima sarà 1.4 (1.6 - 2 fattori decrementanti)
E se l’immersione durasse 50’?
La pO2 massima sarà 1.3 (1.6 - 3 fattori decrementanti, infatti superiamo
di 5’ il tempo di massima esposizione all’Ossigeno per immersione)
L’Ossigeno non è l’Azoto! Non puoi superare i limiti
prescritti dal Nitrox come è d’uso fare per i
limiti ricreativi consigliati con l’Aria!
È sbagliato credere di abituarsi a pO2 elevate, come per
l’Azoto, al contrario è scientificamente provato che ci si
sensibilizza, aumentando il rischio di una crisi iperossica
2.3 Effetti fisiologici al variare della pN2
Come ben sappiamo, il nostro corpo assorbe Azoto durante le immersioni
subacquee.
Tempo, profondità e fN2 sono i fattori principali che influenzano la quantità d’Azoto
assorbita durante l’immersione; questa quantità sarà poi rilasciata durante la
risalita e la permanenza in superficie mediante il processo desaturativo.
CONFRONTO TRA LE PRESSIONI PARZIALI DELL’AZOTO A VARIE PROFONDITÀ
Profondità
Pressione
pN2 Aria
pN2 32% 02
pN2 36% 02
0m
1 ata
0.79 atm
0.68 atm
0.64 atm
10 m
2 ata
1.58 atm
1.36 atm
1.28 atm
20 m
3 ata
2.37 atm
2.04 atm
1.92 atm
30 m
4 ata
3.16 atm
2.72 atm
2.56 atm
40 m
5 ata
3.95 atm
3.40 atm
Tavola 2.13 - Confronto tra le pressioni parziali dell’Azoto a varie profondità
La risalita dovrà essere abbastanza lenta da permettere all’Azoto in eccesso
nell’organismo di lasciare il nostro corpo tramite la respirazione: tale risalita
non dovrà essere esageratamente lenta o personalizzata ma è quella
già calcolata dalle tabelle che usi normalmente.
Nitrox
37
Modulo 2 • Fisiologia
Pure Tech Agency
Modulo 2 • Fisiologia
Pure Tech Agency
Quando la quantità d’Azoto assorbita è così elevata da non poter essere
eliminata con la sola respirazione durante la normale risalita, l’Azoto esce dallo
stato di soluzione formando delle bolle sia nei tessuti che nei vasi sanguigni
ostruendo la circolazione: questo processo è conosciuto come “Patologia Da
Decompressione”.
Per evitare la formazione di bolle sarà necessario aggiungere alla
normale risalita un periodo di desaturazione aggiuntivo detto tappa di
decompressione.
Durante questa sosta viene eliminata una parte considerevole dell’Azoto
disciolto nei tessuti evitando la formazione delle bolle e consentendo di
riemergere senza incorrere nella PDD.
Non si devono fare immersioni con decompressione senza un
adeguato addestramento. Potrai conseguire l’addestramento
necessario partecipando al Corso Decompression PTA
Patologia Da Decompressione (PDD)
Il termine “Patologia Da Decompressione” identifica la formazione di bolle
d’Azoto nei tessuti e nei vasi sanguigni.
L’Azoto che è assorbito durante l’immersione, essendo un gas inerte e non
metabolico, non è utilizzato dal corpo e, al momento dell’emersione, deve essere
eliminato attraverso il normale atto respiratorio.
Legge di Henry
“A temperatura costante, la quantità di gas che si scioglie in un
liquido è proporzionale alla pressione che il gas esercita sulla
superficie del liquido stesso”
Più è alta la pressione della miscela di gas che respiriamo, tanto più
questa si discioglie ed entra in soluzione nel sangue; durante questa
fase i tessuti del nostro corpo assorbono una quantità di Azoto superiore
al normale, pertanto raggiunta la saturazione, cominciano a rilasciarlo nel
circolo sanguigno.
Durante la risalita l’Azoto, soggetto ad una minore pressione, ritorna allo
stato gassoso aggregandosi in bolle di varie dimensioni che possono
provocare danni laddove si depositano.
J. S. Haldane, osservando che questi sintomi non si verificavano nei
subacquei che si immergevano entro i 10 m; teorizzò che il
corpo umano potesse sopportare dosi di Azoto doppie rispetto
ad una condizione normale (cioè alla quantità assorbita alla
pressione di una atmosfera).
Elaborò la teoria che finché la differenza di pressione
(gradiente pressorio) tra i tessuti e il sangue si manteneva
entro un rapporto di 2:1 la respirazione era sufficiente a smaltire l’eccesso
di Azoto, al contrario si potevano riscontrare fenomeni di PDD (allora
conosciuta come “malattia dei cassoni” o “Bends”).
In seguito, grazie a studi più approfonditi condotti monitorando diversi
tessuti organici, fu scoperto che questo valore non è costante, ma dipende
dalle caratteristiche del tessuto stesso
38
Nitrox
N
i
L’ingresso dell’Azoto nel nostro corpo avviene tramite gli alveoli polmonari,
dove la superficie di contatto è molto estesa e il gas può passare per osmosi
nel circolo sanguigno con estrema rapidità. Per questo motivo si considera il
sangue come il tessuto più “rapido” per ciò che riguarda l’assunzione d’Azoto.
Dal sangue il gas è distribuito in tutto il corpo umano; in generale i tessuti più
irrorati, (muscoli, organi interni, ecc.), saranno quelli che si saturano più velocemente,
mentre quelli meno irrorati (grasso, cartilagini ecc.) saranno i più lenti.
La PDD è la diretta conseguenza di un’inadeguata desaturazione,
usiamo questa definizione per non indurti a confonderla con la sola
“sosta“ in quanto il processo desaturativo comprende sia una corretta
risalita sia la relativa sosta
Come principi fondamentali per una corretta desaturazione occorre:
• Rispettare i limiti di tempo e profondità in
funzione della miscela utilizzata
• Utilizzare solo tabelle specifiche per la
miscela respirata
• Fare una corretta analisi della miscela
Poiché le bolle d’Azoto possono formarsi od essere trasportate ovunque nel
corpo, i segni e sintomi di una loro presenza in quantitativi e dimensioni
patologiche sono i più vari:
SEGNI E SINTOMI DELLA PDD
• stato di stanchezza persistente
• fastidioso prurito alla pelle
• eruzione a macchie sulle pelle
• insensibilità, formicolio e paralisi locale
• dolore articolare alle braccia e alle gambe
• dolore al torace o alle giunture
• vista annebbiata
• difficoltà d’udito e pronuncia
• capogiri e vertigini
• incapacità di orinare
• difficoltà respiratorie
• aerofagia; colpi di tosse
• collasso, perdita dei sensi
Tavola 2.14 - Segni e sintomi della PDD
Nitrox
39
Modulo 2 • Fisiologia
Pure Tech Agency
Pure Tech Agency
Modulo 2 • Fisiologia
Nel 50% dei casi circa i sintomi della PDD compaiono entro 30’ dopo l’uscita
dall’acqua e in ogni modo nel 95% dei casi entro 3 ore.
Se ti accorgi di avere qualche sintomo da PDD,
interrompi subito l’immersione. Assumi liquidi in gran
quantità (escludendo alcolici od eccitanti/diuretici
come the o caffè), respira Ossigeno possibilmente
al 100%, prestando attenzione ai limiti d’assunzioni
dell’Ossigeno (in assenza di esso puoi respirare Nitrox
dall’erogatore della tua bombola) e cerca subito
l’assistenza qualificata DAN
Tieni sempre presente che un corretto intervento prevede di agire anche
nel dubbio in quanto il comportamento umano in questi casi è distorsivo:
tende ad allontanare il problema adducendo la responsabilità dei dolori, dei
malesseri o della spossatezza ad uno sforzo fisico, a problemi digestivi o a
qualunque altra presunta causa. La malattia da decompressione può
sopraggiungere, anche se sono state rispettate tutte le norme di
sicurezza.
Il subacqueo deve segnalare ogni sintomo che accusa senza per questo pensare
di fare brutta figura o di rovinare la giornata agli altri (aspettare peggiorerà
l’evoluzione della malattia).
PTA consiglia vivamente di associarsi al DAN.
https://www.daneurope.org
Fattori di predisposizione alla PDD
I processi descritti fino ad ora sono aggravati e velocizzati da condizioni ambientali
e personali particolari quali:
FATTORI DI PREDISPOSIZIONE ALLA PDD
• sforzo fisico durante e dopo l’immersione
• scarsa forma fisica
• obesità (20% oltre il peso forma)
• freddo durante e dopo l’immersione
• disidratazione
• problemi circolatori generali o locali
• uso di farmaci, droghe ed alcool
• fumo
• lesioni varie (traumi, strappi, lussazioni, rotture)
• precedenti episodi di PDD
Tavola 2.15 - Fattori di predisposizione alla PDD
Se ritieni di avere qualcuno dei fattori di predisposizione descritti nella
tavola precedente, faresti bene ad usare Nitrox associato ad un computer
o a tabelle per immersione in Aria.
40
Nitrox
Pure Tech Agency
Andrea Bellati
L’Azoto rappresenta il 78% dell’Aria che si respira ed è un gas inerte,
cioè non è utilizzato dall’organismo in nessun processo metabolico.
Entra in soluzione nel sangue tramite gli alveoli polmonari come l’Ossigeno e
viene trasportato fino ai tessuti che lo assorbono per poi ricederlo nuovamente
al sangue che lo riporterà nei polmoni che lo espelleranno attraverso la
respirazione.
Nonostante non venga utilizzato dal corpo umano, forti concentrazioni di
questo gas sono responsabili di uno stato di alteazione sensoriale
simile a quello causato dall’assunzione di alcool (da qui il termine
effetto Martini).
Il meccanismo fisiologico responsabile di
questa patologia è molto complesso e per
certi aspetti ancora poco chiaro: una delle
teorie più accreditate è quella di Mayer–
Overton, la quale sostiene che l’Azoto in
grandi concentrazioni interferisce con la
trasmissione degli impulsi elettro-chimici
nelle sinapsi intracellulari.
In queste zone infinitesimamente piccole,
gli impulsi elettrici vengono veicolati
per mezzo di sostanze chimiche dai
neurotrasmettitori fino alla nuova cellula
che li riceve e a sua volta li ritrasmette.
L’effetto dell’Azoto è di inibire le cellule ricettive e quindi rallentare
o annullare il passaggio delle informazioni. Le zone più sensibili a questo
fenomeno sembrano essere alcune regioni del cervello e del sistema nervoso.
I centri più colpiti sono quelli che controllano il comportamento e la
capacità percettiva sensoriale.
È importante notare come questa patologia, a differenza della PDD
o della tossicità dell’Ossigeno, non dipende dai tempi d’esposizione,
ma essenzialmente dalla pressione parziale di questo gas
Ciò che resta ignoto è il motivo per cui alcuni soggetti siano più predisposti
di altri o come mai lo stesso subacqueo possa soffrirne in maniera differente
in giorni diversi.
Resta il fatto che quando il subacqueo è esposto ad una pN2 elevata possono
cominciare a manifestarsi i segni e i sintomi della narcosi, ma anche in
loro assenza, oltre una certa profondità, diminuiscono la capacità di
reagire e la lucidità.
I fattori individuali o ambientali sono le maggiori cause di predisposizione a
questo inconveniente.
Quando la pressione parziale dell’Azoto supera il valore di 3.2 ata, come
avviene nelle immersioni in Aria oltre i 30 m, la sua combinazione con
l’Anidride Carbonica provoca un effetto narcotico nell’organismo.
Nitrox
41
Modulo 2 • Fisiologia
Narcosi da Azoto
Pure Tech Agency
Modulo 2 • Fisiologia
I principali segni e sintomi della Narcosi da Azoto sono:
SEGNI E SINTOMI DELLA NARCOSI D’AZOTO
• alterazione della vista e dell’udito
• macchie nere o scintillanti nel campo visivo
• “effetto tunnel ”
• vertigini e giramenti di testa
• nausea
• comportamento euforico, irresponsabile, irrazionale
Tavola 2.16 - Segni e sintomi della narcosi d’Azoto
Solitamente i segni e i sintomi di questa patologia sopraggiungono in
maniera graduale e possono essere usati efficacemente per individuare
la situazione d’emergenza e prevenire un aggravamento della situazione a
causa della perdita del controllo.
La prassi da operare nel caso si manifestassero i primi effetti narcotici
dell’Azoto è semplice e consiste nel risalire di alcuni metri fino alla loro
scomparsa, facendo molta attenzione a non scendere più oltre questa quota
valutando se interrompere l’immersione.
Essendo la percentuale di N2 nelle immersioni in Nitrox molto ridotta
rispetto a quella in Aria, avremo una narcosi inferiore o quasi nulla.
Riprendiamo la tavola 2.13 con il confronto fra le pressioni parziali dell’Azoto
a varie profondità per diverse miscele per meglio capire il concetto.
CONFRONTO TRA LE PRESSIONI PARZIALI DELL’AZOTO A VARIE PROFONDITÀ
Profondità
Pressione
pN2 Aria
pN2 32% 02
pN2 36% 02
0m
1 ata
0.79 atm
0.68 atm
0.64 atm
10 m
2 ata
1.58 atm
1.36 atm
1.28 atm
20 m
3 ata
2.37 atm
2.04 atm
1.92 atm
30 m
4 ata
3.16 atm
2.72 atm
2.56 atm
40 m
5 ata
3.95 atm
3.40 atm
Tavola 2.17 - Confronto tra le pressioni parziali dell’Azoto a varie profondità
Questo argomento è approfondito durante i Corsi PTA
TEK–IN e TECHNICAL DIVER (air)
42
Nitrox
Pure Tech Agency
MODULO 3
Modulo 1 • Introduzione
FISICA DEL NITROX
Panoramica
• Nozioni di base sulla pressione
• Frazione - Pressione parziale - MOD
• Pressione Atmosferica
• Sistema di calcolo a T
• Pressione Idrostatica
• Pressione Assoluta
• Legge di Dalton
• Applicazioni del sistema di calcolo a T
• Differenze pratiche nel superare la MOD
Obiettivi
Questo modulo ti consentirà di avere familiarità con le relazioni
matematiche che regolano le miscele dei gas secondo la Legge di
Dalton, non limitatamente all’Aria e al Nitrox.
È utile comprendere queste relazioni in modo da ottenere tutti i benefici
possibili da un’immersione con Nitrox.
Al termine di questo modulo sarai in grado di:
• Sapere cosa si intende per pressione atmosferica pressione, idrostatica e
pressione assoluta
• Enunciare la legge di Dalton
• Distinguere tra la pressione (parziale) e la frazione (percentuale) di un gas
• Comprendere il sistema di calcolo a T e calcolare con esso la Pressione, la
profondità e la frazione di un gas
• Calcolare la profondità massima operativa (Maximum Operative Depth o
MOD) respirando Aria, Nitrox I, Nitrox II o altre miscele iperossigenate (o
Nitrox)
• Definire e calcolare i vari fattori che influenzano la MOD
Nitrox
43
Pure Tech Agency
Modulo 3 • Fisica
Informazioni generali
Prima di addentrarci nelle problematiche del Nitrox è utile ricordare gli
strumenti che la matematica e la fisica ci forniscono per comprendere tutto
ciò che succede durante una immersione.
Simboli
La seguente tavola identifica i simboli ed le abbreviazioni che useremo:
UNITÀ DI MISURA E RELATIVE ABBREVIAZIONI
P
pressione totale
espressa in ata
ata
atmosfera assoluta
ata è la somma della pressione atmosferica e
della pressione ambiente (idrostatica)
msw
metres of salt water
metri di acqua salata
fg
frazione equivalente di un l’equivalente decimale della percentuale di un
gas in una miscela
gas
fO2
frazione equivalente del
come fO2, fN2, fHe, ...
gas specifico
pg
pressione di un gas nella Nelle formule che seguono le unità di pressione
sono in ata
miscela
pO2
pressione parziale di quel
pO2, pN2, pHe, ...
specifico gas
Convenzionalmente gli ata e i bar vengono usati indifferentemente
Tavola 3.1 - Unità di misura e relative abbreviazioni
3.1 Nozioni di base sulla pressione
Pressione
Il concetto di pressione parziale richiede da parte nostra la conoscenza di ciò
che viene definito pressione.
La pressione dal punto di vista fisico è definita come una forza applicata
perpendicolarmente ad una superficie unitaria, presa come riferimento.
Dove:
• P = pressione totale
• F = forza
• A = area
Il concetto di pressione è univoco ed indipendente dalle unità di
misura adottate, perché, infatti noi possiamo quantificare la pressione
(sulla base delle varie forme di identificazione di forza applicata e di superficie
unitaria) in vari modi, di cui si indicano solo alcuni esempi:
44
Kg/cm²
Kilogrammi per centimetro quadrato
mca
metri di colonna d’acqua
Torr
millimetri di mercurio
bar
unità barometriche
psi
Pounds Square Inch - libbre per
pollice quadrato
Pascal
Newton/m²
ata
Atmosfere assolute in relazione alla pressione atmosferica media terrestre al
livello del mare che è pari ad 1.013 Kg su 1 cm2
Nitrox
È intuitivo che una ben determinata pressione ha valori numerici
diversi, in funzione del sistema adottato.
Per misurarla utilizziamo spesso come unità di misura l’atmosfera
assoluta (ata): come è noto 1 ata equivale, in accordo con la definizione di
pressione, alla forza del peso di 1.013 Kg su di una superficie di 1 cm2.
FATTORI DI CONVERSIONE
ata
bar
msw
KPa
PSI
fsw
mmHg
1
1.01325
10.33
101.325
14,696
33,9
760
2
2.02650
20.66
202.650
29.392
67.8
1520
3
3.03975
30.99
303.975
44.088
101.7
2280
4
4.05300
41.32
405.300
58.784
135.6
3040
5
5.03325
51.65
506.625
73.480
169.5
3800
Tavola 3.2 - Fattori e leggi di conversione
Dalla tavola 3.2 si possono calcolare le relazioni che intercorrono tra le varie
grandezze:
RELAZIONI TRA GRANDEZZE
1 msw
0.0967 ata
1 bar
0.9869 ata
1 Kpa
0.0098 ata
1 psi
0.0680 ata
1 fsw
0.0294 ata
1 mmHg
0.0013 ata
Tavola 3.3 - Relazioni fra le grandezze
Per completezza d’informazione ricaviamo le relazioni per convertire le
grandezze msw – fsw (meters of salt water - feet of salt water):
COVERSIONE DELLE GRANDEZZE
msw - fsw
msw = 0.305 x fsw
fsw - msw
fsw = 3.256 x msw
ata - msw
ata = (msw:10) + 1
msw - ata
msw = (ata x 10) - 10
ata - fsw
ata = (fsw : 33) + 1
fsw - ata
fsw = (ata x 33) - 33
Tavola 3.4 - Conversioni delle grandezze
Alcune unità di misura della pressione hanno tra di esse valori poco differenti
per cui, per i nostri scopi pratici e per rendere più facile l’argomento, possono
considerarsi equivalenti.
Parleremo quindi indifferentemente di atmosfere, bar o kg/cm² (le più
consuete), indicando, ad esempio, con un unico valore numerico la pressione di
carica delle bombole o la pressione esistente a 30 m di profondità.
Nitrox
45
Modulo 3 • Fisica
Pure Tech Agency
Pure Tech Agency
Adesso che ne conosciamo il significato, possiamo distinguere la pressione in
vari modi:
Modulo 3 • Fisica
Pressione atmosferica
La massa d’Aria che circonda la terra raggiunge con gli
strati più alti e rarefatti approssimativamente 20.000
metri.
Tale massa ha un proprio peso che a livello del mare è circa
di 1 kg per cm2.
Per convenzione questo valore è stato considerato pari
a 1 atmosfera (atm).
Pressione idrostatica
La Pressione idrostatica è la pressione esercitata da un fluido in quiete su ogni
superficie a contatto con esso e dipende unicamente dalla densità del fluido
e dall’affondamento dell’oggetto di riferimento rispetto alla superficie
(cioè dalla profondità), ed essendo l’acqua incomprimibile, a differenza dell’Aria, il
suo aumento sarà costante ed è pari a 1 atm ogni 10 m.
Nel caso dell’acqua, il diverso grado
di salinità influisce sulla sua densità
L’acqua dolce a 4°C ha una
e quindi sulla Pressione idrostatica,
densità pari a 1,00 Kg/dm3
ma tale differenza è di circa il
mentre l’acqua salata alla
2.5% e generalmente si considera
medesima temperatura ha una
trascurabile.
densità di circa 1,025 Kg/dm3
Pressione assoluta
La Pressione Assoluta è la Pressione totale che grava sul corpo di ogni
subacqueo ed è il risultato della somma fra la Pressione Atmosferica e
la Pressione Idrostatica.
PRESSIONE
ATMOSFERICA
PRESSIONE
ASSOLUTA
PRESSIONE
IDROSTATICA
Vi ricordate dal vostro corso di primo livello come calcolare la profondità in
relazione alla pressione e viceversa?
46
Convertire ata in msw:
Convertire msw in ata:
msw = (ata -1) 10
ata = (msw :1) +10
Nitrox
Pure Tech Agency
Lo scienziato inglese John Dalton, (1766-1844) studiò il comportamento dei
ga
gas e scoprì che la pressione esercitata da ogni campione
di gas è la somma delle pressioni delle singole molecole.
La relazione tra la pressione totale e la pressione parziale
L
in una miscela di gas viene stabilita dalla “Legge di
Dalton” sulla pressione parziale:
D
“La pressione totale (P) esercitata da una miscela
“L
di gas è uguale alla somma delle singole pressioni
d
parziali (pg) di tutti i gas presenti nella miscela”
p
ovvero
“l pressione
i
“la
esercitata da un miscuglio gassoso è pari alla somma
delle pressioni parziali che ciascun gas eserciterebbe da solo
occupando lo stesso volume del miscuglio”
Si evince, quindi, che:
– in una miscela di vari gas ogni molecola esercita una pressione
– la pressione totale è la somma di queste singole pressioni
Possiamo esprimere matematicamente questa legge come segue:
L’Aria ha circa 78 molecole
di Azoto ogni 21 molecole di
Ossigeno più 1 molecola di
altri gas
P=p1 + p2 + p3 + p4 +.........+ pn
In cui:
P è la pressione totale e p1, p2, ..., pn sono le pressioni parziali dei singoli gas
Utilizzando la Legge di Dalton l’aria può essere espressa in questo modo:
P = 0.79 + 0.21 = 1
Se ci esprimiamo in ata o bar
P = 79% + 21% = 100%
Se ci esprimiamo in percentuale
Nitrox
47
Modulo 3 • Fisica
3.2 Legge di Dalton
Pure Tech Agency
3.3 Frazione - Pressione parziale - MOD
Modulo 3 • Fisica
Analizziamo ora i concetti che sono fondamentali per effettuare ogni calcolo
relativo alle miscele:
Frazione di un gas
Indica la quantità di un gas presente in una miscela.
Come già visto nel modulo 2 può essere espressa in percentuale o in frazione
Nell’Aria, la quantità delle molecole
COMPOSIZIONE DELL’ARIA
di Azoto (più i gas inerti) è 79/100
Costituente
Frazione in volume
e quella delle molecole di Ossigeno
Azoto
0.788110
è 21/100.
Ossigeno
0.20953
Questa è la frazione o equivalente
Argon
0.00934
frazionario del gas nella miscela.
Biossido
di
carbonio
0.00034
A partire da questo momento,
Neon
1.82
x 10-5
per semplificare, parleremo
Elio
5.2 x 10-6
di “frazione” e non più di
Metano
1.5 x 10-6
“frazione percentuale”.
Kripton
Idrogeno
Ossido di diazoto
Xenon
1.1 x 10-6
5 x 10-7
3 x 10-8
8.7 x 10-8
Tavola 3.5 - Composizione dell’Aria in frazioni di volume
Pressione parziale
In una miscela la pressione che un singolo gas esercita rispetto alla
Pressione totale viene detta pressione parziale di quel gas.
Ogni singolo gas esercita la sua pressione indipendentemente dagli altri gas.
Da questo momento, per semplificare, la chiameremo solo “pressione”.
Conoscere la frazione e quindi la pressione parziale di un gas è
fondamentale per poter comprendere i vantaggi e i limiti della miscela
che lo contiene, in particolar modo se si tratta di miscele iperossigenate.
Fino ad ora, infatti, abbiamo visto le problematiche legate ai due gas principali
che compongono le miscele iperossigenate, ora applicheremo queste nozioni
alla realtà delle nostre immersioni, imparando a valutare i pregi e i rischi
che l’Ossigeno e l’Azoto hanno per le specifiche concentrazioni in cui verranno
usati.
La Pressione Assoluta della miscela, che è direttamente
collegata alla profondità, è un dato fine a se stesso che
serve per calcolare le singole pressioni dei gas del composto.
Sono queste, infatti, l’oggetto del nostro studio perchè sono
le uniche responsabili degli effetti fisiologici presi in esame
48
Nitrox
Pure Tech Agency
La seguente tavola mostra la relazione tra la pressione assoluta e le singole
pressioni parziali di Ossigeno e Azoto per le due miscele standard del Nitrox,
ma è possibile ricavare la stessa relazione per ogni miscela.
RELAZIONE TRA PRESSIONE ASSOLUTA E PRESSIONI PARZIALI
NELLE MISCELE NITROX I E NITROX II
P R E S S I O N E P R E S S I O N E
AT M O S F E R E
PARZIALE DI N2
PARZIALE DI 02
PROFONDITÀ
ASSOLUTE
in metri
NITROX
(ata/bar)
NITROX I
NITROX I
NITROX II
II
1
0
0.32
0.36
0.68
0.64
2
10
0.64
0.72
1.36
1.28
3
20
0.96
1.08
2.04
1.92
4
30
1.28
1.44
2.72
2.56
5
40
1.60
1.80
3.40
3.20
Esprimere la pressione in ata o bar è indifferente, in quanto la loro differenza è in ragione
dell’1% circa. (1 ata = 1.01325 bar)
Tavola 3.6 Pressioni parziali di Ossigeno e Azoto nel Nitrox 32
Da notare come a 40 m l’Ossigeno contenuto nella miscela Nitrox II raggiunge
la pressione di 1.8 ata, decisamente oltre gli standard di sicurezza.
Se ne deduce che questa miscela (e tutte le miscele iperossigenate con frazioni
di Ossigeno superiori al 32%) non possa essere usata a questa profondità.
Ogni miscela iperossigenata ha quindi una profondità massima di
utilizzo dipendente dalla percentuale di Ossigeno in essa contenuta.
Questa profondità è chiamata M.O.D., Maximum Opertive Depth e la sua
conoscenza risulta estremamente fondamentale per poter pianificare con
sicurezza una immersione o ci si troverà a respirare una miscela tossica con
le drammatiche conseguenze che già conosciamo.
Volutamente si vuole utilizzare la terminologia anglosassone nelle
abbreviazioni in quanto il brevetto ha valenza internazionale.
A differenti miscele corrispondono differenti limitazioni
fisiologiche e modalità operative, dovrai tenerne conto
durante la pianificazione della tua immersione
Le problematiche legate all’uso di miscele iperossiche non
ti devono far trascurare le normali regole per una buona
pianificazione.
Non tenere conto di eventuali cambiamenti o variazioni
nell’ambiente, nell’attrezzatura, nello stato psico-fisico,
così come trascurare la scorta di gas, la profondità, i limiti
di non decompressione, i limiti di esposizione all’Ossigeno,
...., può causare situazioni molto pericolose per la tua
incolumità!
Nitrox
49
Modulo 3 • Fisica
M.O.D. - Maximum Operative Depth
Pure Tech Agency
Modulo 3 • Fisica
3.4 Sistema di calcolo a T
La frazione, la pressione parziale e la pressione assoluta sono legate
da una precisa relazione matematica, diretta espressione della legge di
Dalton:
P = pg : fg
pg = P x fg
fg = pg : P
Dove
SERVE PER
P = pressione assoluta calcolare la MOD
pg = pressione del gas calcolare la tossicità del gas
fg = frazione del gas calcolare la BEST MIX
Introduciamo ora il “sistema a T”:
una rappresentazione grafica molto semplice
per tenere a mente le formule sopra descritte e
facilitare, così, i calcoli:
per trovare uno dei tre valori copri quello
ignoto e risolvi l’espressione matematica
mostrata da quelli rimasti:
pg
fg
P
pg
fg
P
pe
per conoscere la P (Pressione totale che ti ricordiamo
se
serve a derivare la profondità) basta coprire la parte
de
destra dei cerchio
A
Anche in questo caso pg e fg risulteranno legate da
una
un divisione, infatti: P = pg : fg
se volessimo conoscere pg (pressione del gas), basta coprire
op e la
a parte
pa te superiore
supe o e
del cerchio In questo caso fg e P risulteranno legate
da una moltiplicazione, infatti: pg = fg x P
pg
fg
pg
fg
50
P
P
E infine, se volessimo
co
conoscere la fg (frazione dei
ga
gas), basta coprire la parte sinistra dei cerchio
In questo caso pg e P risulteranno legate da una
divisione,
infatti: fg = pg : P
di
Nitrox
Pure Tech Agency
3.5 Applicazione del sistema di calcolo a T
pO2 = 1.6
Se pianifichi un’immersione in Aria in condizioni
normali entro i 45’, qual’è la MOD?
fO2 = 0.21
P = 1.6 : 0.21 = 7.6 ata
MOD = 66 m
pO2 = 1.6
fO2 = 0.32
P = 1.6 : 0.32 = 5 ata
Se pianifichi un’immersione in Nitrox I in condizioni
normali entro i 45’, qual’è la MOD?
MOD = 40 m
pO2 = 1.6
fO2 = 0.36
P = 1.6 : 0.36 = 4.4 ata
Se pianifichi un’immersione in Nitrox II in
condizioni normali entro i 45’, qual’è la MOD?
MOD = 34 m
Queste miscele sono state pensate appositamente per ottimizzare le immersioni
ricreative coprendo l’intero range operativo (0 - 40 m).
Calcolo della tossicità dell’Ossigeno
P = 4.9 ata
fO2 = 0.40
pO2 = 4.9 x 0.40 = 1.96 ata
Puoi effettuare un’immersione in condizioni
normali entro i 45’, ad una profondità di 39 m
disponendo di una miscela Nitrox 40?
No perchè la pO2 supera il limite di 1.6 ata.
Calcolo della Best Mix
pO2 = 1.6
P = 4.9 ata
Best Mix = 1.6 : 4.9 = 0.326 ata
Quindi se vuoi effettuare la stessa
immersione (39 m) in condizioni normali
entro i 45’, quale sarà la Best Mix?
La migliore miscela sarà un Nitrox con una quantità di Ossigeno pari a 0.32.
Non superare mai la pO2 di 1.6 ata, rispetta sempre la MOD
della miscela che respiri e verifica sempre che la miscela
rientri nei limiti di utilizzo.
Ricordati di considerare nei tuoi calcoli, gli eventuali
fattori decrementanti appresi nel modulo due.
Per esercitarti, puoi ricalcolare gli esempi appena fatti
applicando alcuni dei suddetti fattori.
Nitrox
51
Modulo 3 • Fisica
Calcolo della profondità massima di utilizzo (MOD)
Pure Tech Agency
• Se la differenza resta entro +/-1% assoluto, la variazione sarà
fisiologicamente tollerabile
• Se la differenza supera +/-1% assoluto, la variazione non sarà
fisiologicamente tollerabile
Una differenza di fO2 maggiore dell’1% assoluto, infatti, aumenta il
pericolo di tossicità di Ossigeno, dato che provoca un incremento della pO2;
in questo caso occorre calcolare la nuova MOD ed attenersi strettamente
ad essa come sempre oppure farsi cambiare la bombola.
Al contrario, una differenza di fO2 in negativo superiore all’1% assoluto,
aumenta il pericolo di incorrere in una PDD, dato che la maggiore fN2
aumenta la sua concentrazione nei tessuti. In questo caso occorre cambiare
la bombola.
• Se hai pianificato un’immersione in Nitrox I in condizioni
normali e ti trovi una miscela al 33%, sei nei limiti fisiologici
accettabili e quindi la tua MOD rimarrà invariata
• Se hai pianificato un’immersione con un Nitrox 35%
in condizioni normali e ti trovi una miscela al 39%,
sei oltre i limiti fisiologici accettabili e quindi dovrai
necessariamente ricalcolare la tua MOD oppure cambiare
la bombola
Andrea Bellati
Modulo 3 • Fisica
Differenza della percentuale di 02 nella miscela
52
Nitrox
Pure Tech Agency
Affrontiamo ora un argomento che spesso viene trascurato da altri
sistemi didattici ovvero la pratica sistematica di superare i limiti di
profondità dettati dalla tossicità dell’Ossigeno (oltre 1.6 ata).
In questo manuale è ampiamente evidenziato il pericolo intrinseco nel
superamento della pO2 di 1,6 ata, che per la miscela Aria si traduce in
una MOD di 66 m (vedi esercizio Cap. 3.7), ma non si può ignorare che
esiste una grande varietà di comportamenti devianti per cui alcuni
subacquei si immergono sistematicamente oltre questi limiti.
È quindi nostra responsabilità affrontare l’argomento evidenziando
le esagerazioni di certi racconti, e porre l’attenzione sulle conclusioni
errate che possono nascere dal loro ascolto, perché possono indurre ad
applicare i medesimi comportamenti nelle immersioni in Nitrox (un
allievo potrebbe non valutare la tossicità dell’Ossigeno nelle immersioni ad
Aria, ma solo in quelle con miscele iperossigenate).
In Aria
Facciamo alcune considerazioni:
1. I subacquei dediti a questa pratica non sono così numerosi come
si potrebbe pensare, grazie anche all’informazione, all’addestramento
teorico/pratico e all’aggiornamento forniti dalla subacquea tecnica.
Sbagliato quindi pensare che sia credibile, affidabile e sicura in relazione
alla sua diffusione
2. Non esistono racconti in prima persona di incidenti dovuti all’iperossia
in quanto chi ne é stato colpito non può più testimoniarli: i problemi
legati alla tossicità dell’O2 (convulsioni, impossibilità di coordinamento
muscolare, perdita boccaglio, annegamento), rendono quasi sempre fatale ogni
attacco ad elevate profondità (oltre i 66 m)
Potrai acquisire maggiori informazioni a riguardo frequentando il corso
Technical Air PTA
3. Il superamento volontario della MOD in Aria viene effettuato con
tempi di fondo estremamente brevi a causa dell’enorme consumo di
Aria. L’Aria residua inoltre deve bastare anche per la lunga risalita e gli
altrettanto lunghi tempi di decompressione. È necessario considerare che
utilizzando Aria non vi è nessuna riduzione dei tempi di decompressione.
Possiamo pertanto considerare le immersioni in Aria a quote oltre l’1.6
ata di pO2, come delle “toccate e fughe”
Potrai acquisire maggiori informazioni sulla decompressione e su come
ottimizzare le soste decompressive nel Corso Decompression PTA
Nitrox
53
Modulo 3 • Fisica
3.6 Differenze pratiche nel superare la MOD
Pure Tech Agency
In Nitrox
Modulo 3 • Fisica
Sebbene il superamento della MOD in Aria sia pericoloso, lo è ancora di più
con miscele Nitrox, infatti:
4. I tempi di permanenza sul fondo sono più lunghi perchè le profondità
sono molto più limitate, il consumo di gas è nettamente inferiore e la
scorta richiesta per la risalita e l’eventuale sosta di decompressione
è più esigua grazie alla maggiore presenza di Ossigeno in miscela.
5. L’aumento dei tempi di fondo espone il subacqueo a picchi di
po2 maggiori che nelle immersione molto profonde in Aria in quanto
l’incremento della pO2 con miscele iperossigenate non è proporzionale
all’aumento della quota ma cresce esponenzialmente come dimostra la
seguente tabella:
Miscela Quota
Differenza
oltre il limite
pO2
Differenza
Aria
71 m
+5 m
1.71 ata
+0.11
Nitrox I
45 m
+5 m
1.76 ata
+0.16
Aria
76 m
+10 m
1.80 ata
+0.20
Nitrox I
50 m
+10 m
1.92 ata
+0.32
Tavola 3.7 Differenza di incremento della pO2 con Aria e Nitrox I
Quindi il rischio di una crisi iperossica è ben più elevato nelle miscele
Nitrox perché è più elevata la pressione dell’Ossigeno.
Riassumendo:
• il superamento sistematico della MOD in Aria di una ristretta ed
incerta cerchia di subacquei non ne smentisce la pericolosità per
i motivi elencato ai punti 1 e 2
• il superamento sistematico del limite dei 66 m in Aria non è
assimilabile a quello sistematico della MOD in Nitrox per i motivi
elencati ai punti 3 e 4
Il superamento della MOD respirando
miscele iperossigenate è estremamente
più pericoloso che respirando Aria!
54
Nitrox
Pure Tech Agency
MODULO 4
Modulo 1 • Introduzione
INTRODUZIONE E USO TABELLE
NITROX I - II IN CURVA
Panoramica
• Introduzione alle tabelle NOAA I – II
• Calcolo immersioni ripetitive in curva
• Nozioni di base sull’uso delle tabelle
• Tabella NOAA I
di non decompressione
• Concetto di profondità equivalente
• Tabella NOAA II
respirando Aria
• Calcolo dell’EAD
Obiettivi
Questo modulo ti porterà a comprendere le procedure di utilizzo
delle tabelle d’immersione U.S. Navy per l’Aria e NOAA per il Nitrox.
Al termine di questo modulo sarai in grado di:
• Utilizzare al meglio le tabelle di immersione U.S.Navy, NOAA I e NOAA II
• Conoscere le frazioni di O2 su cui lavorano le tabelle NOAA
• Pianificare immersioni in curva di sicurezza con Nitrox I
• Pianificare immersioni in curva di sicurezza con Nitrox II
• Pianificare immersioni in curva di sicurezza con ogni Nitrox
• Pianificare immersioni ripetitive in curva di sicurezza respirando
miscelediverse utilizzando l’EAD
• Calcolare la profondità equivalente in Aria (EAD) con i corretti
arrotondamenti
Nitrox
55
Pure Tech Agency
Modulo 4 • Tabelle
Informazioni generali
Nel secondo modulo “Fisiologia del Nitrox”, hai appreso che il tuo corpo durante
l’immersione assimila più Azoto del normale, ma che può tollerarne solo una
certa quantità in eccesso senza sviluppare la Malattia Da Decompressione.
Le tabelle d’immersione vengono usate per controllare la quantità
di Azoto nel corpo e stabilire i limiti massimi di tempo e profondità
relative alle diverse miscele Nitrox, nonché la velocità di risalita.
Un brevettato PTA è un subacqueo preparato e coscienzioso e
la pianificazione di ogni immersione è un elemento essenziale
della propria preparazione. A tale scopo la conoscenza e
l’uso di tabelle appropriate e la capacità di redigere un
programma di pianificazione sono indispensabili
Sfatiamo ora la falsa informazione, spesso utilizzata a puro scopo di marketing
che le immersioni in curva sono immersioni senza decompressione.
NON ESISTONO IMMERSIONI SENZA DECOMPRESSIONE
Se ciò fosse vero, potremmo anche risalire velocemente senza avere problemi,
ma sappiamo perfettamente che le cose non sono in questi termini.
LA VELOCITÀ DI RISALITA È UNA VERA E PROPRIA DECOMPRESSIONE
In effetti nulla vieterebbe di effettuare una risalita differenziata e continua
come consentirebbero alcuni modelli di computer che indicano velocità di
risalita progressive programmando la decompressione di metro in metro
verso la superficie, ma tale tecnica è impraticabile perché implica un controllo
continuo dei dati elaborati dal computer. Non è pensabile una risalita con gli
occhi incollati allo strumento, senza per altro poterne aggiornare in tempo
reale la velocità. Le soste decompressive sono perciò una scelta obbligata
dovuta all’impossibilità pratica di effettuare una risalita continua con
variazioni infinitesimali.
È esatto dunque affermare che esistono una decompressione in movimento
e una decompressione a profondità fissa: la prima non prevede soste ed
è adatta a quei tessuti (detti “veloci”) che riescono a desaturare mantenendo
una velocità di risalita agevole; per i tessuti che, invece, desaturano tanto
lentamente da rendere disagevole od impossibile effettuare la risalita a
velocità continuamente variabile è dunque necessario e più sicuro effettuare
delle fermate.
Ma, sosta o no, sempre di decompressione si tratta.
56
Nitrox
Pure Tech Agency
Introduzione alle tabelle NOAA I – II
Le tabelle più conosciute ed usate al mondo sono quelle della Marina Militare
degli Stati Uniti d’America (U.S. Navy); per questo motivo il National Oceanic
& Atmospheric Administration (NOAA) ha preparato le tabelle per miscele
Nitrox utilizzando lo stesso schema ed algoritmo di partenza delle US Navy.
Queste tabelle Nitrox lavorano su percentuali di Ossigeno fisse:
32% ((NOAA
NOAA II)) e 36% (NOAA
(NOAA II)
II)
Le tabelle per miscele Nitrox I - Il sono dunque assolutamente identiche alle
tabelle standard U.S. Navy ad Aria per formato e modalità d’uso.
Grazie a questo sistema non è necessario imparare nessun nuovo procedimento
di calcolo, inoltre c’è la possibilità di interscambiare le suddette tabelle nelle
immersioni ripetitive con differente miscela respiratoria.
4.2
Nozioni di base sull’uso delle tabelle
Le Tabelle per Aria (U.S. Navy), per Nitrox I (NOAA I) e per Nitrox II (NOAA
II) si dividono in tre sezioni:
PRIMA SEZIONE
La prima sezione indica i limiti di non Decompressione e l’indicazione
della quantità d’Azoto residua alla fine dell’immersione, quantità
espressa con le lettere denominate gruppi di appartenenza.
SECONDA SEZIONE
La
seconda
sezione
è
da utilizzarsi dopo aver
identificato la lettera del
gruppo di appartenenza della
precedente. Questa sezione
serve per stabilire quanto
Azoto residuo viene eliminato
dal corpo durante l’intervallo
di superficie, alla fine del
quale verrà indicato un nuovo
gruppo di appartenenza per
l’immersione successiva.
TERZA SEZIONE
La terza sezione serve per determinare
la quantità di Azoto residua rimasta
nel corpo alla fine della precedente
immersione ed è espressa in minuti.
Nel caso di immersione ripetitiva con
miscela diversa dalla precedente, il
calcolo della quantità di Azoto residuo
deve essere effettuato spostandosi
sulla terza sezione della Nuova
Tabella, avendo cura di mantenere
lo stesso gruppo di appartenenza
precedentemente calcolato dopo
l’intervallo di superficie.
Nitrox
57
Modulo 4 • Tabelle
4.1
Pure Tech Agency
REGOLE GENERALI DI UTILIZZO
Modulo 4 • Tabelle
• Il tempo di fondo deve essere calcolato da quando inizia la discesa fino al
momento in cui inizia la risalita
• Utilizza sempre la profondità esatta o arrotonda per eccesso se si tratta
della prima immersione
• Utilizza sempre la profondità esatta o arrotonda per difetto se si tratta
della seconda immersione
• Utilizza sempre il tempo esatto o quello immediatamente superiore
• Utilizza sempre l’intervallo di superficie uguale od immediatamente
inferiore
• Utilizza sempre la velocità di risalita riferita al tipo di tabella che usi
• Evita i limiti massimi
• Programma sempre le immersioni successive a profondità inferiori rispetto
a quelle precedenti
• Limita la profondità massima secondo il tuo addestramento
• Le tabelle sono calcolate per subacquei in buone condizioni fisiche, non
eccessivamente esposti al freddo ed a sforzi particolari
• Sono da considerarsi immersioni ripetitive tutte quelle effettuate entro 12
ore dalla precedente
Anche rispettando i limiti di utilizzo imposti dalla tabelle,
la sicurezza non potrà mai essere assoluta!
Nella pagina seguente abbiamo inserito una tabella U.S. Navy Aria per
familiarizzare con essa prima di passare alle tabelle Nitrox (puoi constatare
che sono identiche) in quanto, abituato dall’uso del computer subacqueo, puoi
aver dimenticato il loro corretto uso.
Con le premesse appena fatte ti invitiamo a prestare la massima attenzione
nell’eseguire gli esercizi che l’istruttore ti indicherà in modo da comprendere
ogni più piccola variazione.
Per facilitare la piena comprensione di tutti gli esercizi tieni sempre
di fronte a te le tabelle d’immersione.
Tu e i tuoi compagni dovete partecipare attivamente agli
esercizi che ti permetteranno di comprendere al pieno le
tabelle. Lavora sempre in team così da poter essere d’aiuto
ai tuoi compagni e loro a te, come in una buona immersione.
58
Nitrox
Modulo 4 • Tabelle
Pure Tech Agency
Tavola 4.1 - TABELLA U.S. NAVY ARIA
Nitrox
59
Pure Tech Agency
Tabella NOAA I
Modulo 4 • Tabelle
4.3
Tavola 4.2 - TABELLA NOAA Nitrox I
Esempio con procedimento analitico
Pianifica due immersioni in Nitrox I
• La prima a 31 m per 14’
• La seconda a 16 m per 28’
• L’intervallo fra le due è di 5 h e 10’
60
Nitrox
Quale sarà il gruppo di appartenenza al termine delle due
immersioni?
PRIMA SEZIONE
Scelta della tabella, profondità, tempo e gruppo di appartenenza della prima
immersione:
• Poiché non è riportata la profondità di 31 m scegli quella immediatamente
superiore: 33 m
• Poiché non è riportato il tempo di 14’ scegli quello immediatamente superiore: 15’
• L’immersione corrisponde a quindi a 15’ trascorsi a 33 m e non richiede
decompressione
• Il gruppo di appartenenza per l’Azoto residuo alla fine dell’immersione
corrisponde alla lettera E
SECONDA SEZIONE
Determinazione del nuovo gruppo di appartenenza dopo l’intervallo di
superficie:
• Seguì la riga corrispondente ad E fino a trovare l’intervallo di superficie che
è stato effettuato
• Poiché non è riportato l’intervallo di 5:10 scegli quello immediatamente
inferiore: 3:23
• Segui la riga corrispondente a 3:23 verso il basso fino a trovare il gruppo
di appartenenza per l’Azoto residuo all’inizio dalla nuova immersione, che
corrisponde alla lettera B
TERZA SEZIONE
Determinazione dell’Azoto residuo rimasto nel corpo, espresso in minuti:
• Segui la colonna della lettera B verso il basso fino ad intersecare la riga
relativa alla profondità prevista
• Poiché non è riportata la profondità di 16 m scegli quella immediatamente
inferiore: 15 m
• Nel punto di intersezione troverai l’Azoto residuo espresso in minuti (17)
dopo l’intervallo di superficie, da sommare al tempo reale della seconda
immersione
PRIMA SEZIONE
Determinazione della durata della seconda immersione e nuovo gruppo di
appartenenza:
• Poiché non è riportata la profondità di 16 m scegli quella immediatamente
superiore: 18 m
• Il tempo da considerare è quindi 17+28=45
• Poiché non è riportata la durata di 45’ scegli quella immediatamente
superiore: 50’
• Il Gruppo di appartenenza per l’Azoto residuo alla fine dell’immersione
risponde alla lettera G
• Se volessi effettuare una terza immersione prima che siano trascorse 12 ore
dalla fine della seconda, dovresti procedere come sopra, partendo cioè dal
gruppo di appartenenza alla fine della seconda immersione
Una seconda immersione nell’arco delle 12 ore sarebbe da evitare
nel caso la prima fosse risultata particolarmente impegnativa!
Nitrox
61
Modulo 4 • Tabelle
Pure Tech Agency
Pure Tech Agency
Tabella NOAA II
Modulo 4 • Tabelle
4.4
Tavola 4.3 - TABELLA NOAA Nitrox II
Esempio con procedimento analitico
Pianifica due immersioni in Nitrox II
• La prima a 25 m per 31’
• La seconda a 20 m per 30’
• L’intervallo fra le due è di 4 h e 15’
62
Nitrox
Quale sarà il gruppo di appartenenza al termine delle due
immersioni?
PRIMA SEZIONE
Scelta tabella, profondità, tempo e gruppo di appartenenza della prima
immersione:
• Poiché non è riportata la profondità di 25 m scegli quella immediatamente
superiore: 27 m
• Poiché non è riportato il tempo di 31’ scegli quello immediatamente superiore: 35’
• L’immersione corrisponde a quindi a 35’ trascorsi a 27 m e non richiede
decompressione
• Il gruppo di appartenenza per l’Azoto residuo alla fine della immersione
corrisponde alla lettera G
SECONDA SEZIONE
Determinazione del nuovo gruppo di appartenenza dopo l’intervallo di
superficie:
• Seguì la riga corrispondente a G fino a trovare l’intervallo di superficie che
è stato effettuato
• Poiché non è riportato l’intervallo di 4:15 scegli quello immediatamente
inferiore: 2:29
• Segui la riga corrispondente a 2:29 verso il basso fino a trovare il gruppo
di appartenenza per l’Azoto residuo all’inizio dalla nuova immersione, che
corrisponde alla lettera C
TERZA SEZIONE
Determinazione dell’Azoto residuo rimasto nel corpo espresso in minuti:
• Segui la colonna della lettera C verso il basso fino ad intersecare la riga
relativa alla profondità prevista
• Poiché non è riportata la profondità di 20 m scegli quella immediatamente
inferiore: 18 m
• Nel punto di intersezione troverai l’Azoto residuo espresso in minuti (21)
dopo l’intervallo di superficie, da sommare al tempo reale della seconda
immersione
PRIMA SEZIONE
Determinazione della durata della seconda immersione e nuovo gruppo
di appartenenza:
• Poiché non è riportata la profondità di 20 m scegli quella immediatamente
superiore: 21 m
• Il tempo da considerare è quindi 21 + 30 = 51
• Poiché non è riportata la durata di 51’ scegli quella immediatamente
superiore: 55’
• Il Gruppo di appartenenza per l’Azoto residuo alla fine dell’immersione
risponde alla lettera I
• Se volessi effettuare una terza immersione prima che siano trascorse 12 ore
dalla fine della seconda, dovresti procedere come sopra, partendo cioè dal
gruppo di appartenenza alla fine della seconda immersione
Una seconda immersione nell’arco delle 12 ore sarebbe da evitare
nel caso la prima fosse risultata particolarmente impegnativa!
Nitrox
63
Modulo 4 • Tabelle
Pure Tech Agency
Pure Tech Agency
Modulo 4 • Tabelle
4.5 Calcolo immersioni ripetitive senza sosta di
decompressione
Esempio con procedimento analitico
Pianifica due immersioni:
• La prima in Nitrox I a 37 m per 20’
• La seconda in Nitrox II a 16 m per 30’
• L’intervallo di superficie fra le due è di 2 h e 20’
Quale sarà il gruppo di appartenenza al termine delle due
immersioni?
PRIMA SEZIONE
La prima immersione è in Nitrox I
Tabella Nitrox I
Profondità 37 m, scegli quella superiore: 39
L’immersione si quantifica quindi in 20’ trascorsi a 39 m ed il gruppo di
appartenenza corrisponde alla lettera G
SECONDA SEZIONE
• Gruppo di appartenenza G, intervallo di superficie 2:20
• Scegli quello immediatamente inferiore: 2:00; il nuovo gruppo di appartenenza è D
Prima di passare alla sezione 3 controlla che miscela stai per
usare. Sbagliando tabella potresti incorrere in gravi rischi
di PDD
TERZA SEZIONE
• La seconda immersione è in Nitrox II
• Tabella Nitrox II
• Lettera D, profondità 16 m, scegli 15 m
• Trovi quindi 37‘ di Azoto Residuo
PRIMA SEZIONE
• Profondità 16 m, scegli quella superiore: 18 m
• Il tempo da considerare è 37 + 30 = 67’
• Scegli quello superiore: 70’
• Il gruppo di appartenenza è I
Ti invitiamo a procedere con questi esercizi solo quando ti
sarà ben chiaro il procedimento di base, senza confusioni,
dubbi o indecisioni .
Devi sempre fare riferimento alle tue tabelle, prestando
molta attenzione alle loro caratteristiche peculiari quali
la differenza di colore e gli altri segni caratteristici (la
stellina, la freccia ed il riquadro) che devono attirare la
tua attenzione sulla miscela che userai nella successiva
immersione
64
Nitrox
Pure Tech Agency
Calcolo dell’EAD
La NOAA, come già visto
nel modulo 1, ha condotto approfonditi studi sulle immersioni con Aria
arricchita di O2 che hanno portato alla standardizzazione di due miscele e
alla formulazione delle relative tabelle di immersione.
Tu, però, come Nitrox Diver PTA sarai abilitato all’uso di una maggiore
varietà di miscele (dal 21% al 40% di O2) e dovrai essere in grado di poter
pianificare la tua immersione anche se non disponi di specifiche tabelle
sfruttando il concetto dell’E.A.D. (Equivalent Air Depth, cioè della
profondità equivalente in Aria), ovvero la profondità alla quale si ha in Aria
la stessa pressione parziale d’Azoto della miscela iperossigenata.
Durante una immersione in Nitrox, infatti, il nostro organismo assorbe
Azoto in quantità equivalente ad una immersione in Aria ad una profondità
inferiore; con la seguente formula è possibile calcolare questa profondità:
EAD =
[fN2 x (Profondità (m) + 10)]
0.79
-10
Dove:
EAD = Equivalent Air Depth
fN2 = frazione di Azoto (1-fO2) della miscela Nitrox
Profondità = profondità reale dell’immersione (espressa in metri)
0.79 = frazione d’Azoto dell’Aria
10 = metri di colonna d’acqua pari al valore della pressione atmosferica a
livello del mare
In altre parole l’EAD si ottiene moltiplicando la frazione dell’Azoto della
miscela Nitrox per i metri di profondità assoluta che si ottengono aggiungendo
alla profondità reale, il valore della pressione a livello del mare cioè 10 m. Il
risultato viene diviso per la frazione dell’Azoto dell’Aria.
Il valore ottenuto è l’espressione della profondità assoluta in Aria, per trovare la
profondità idrostatica basterà togliere la pressione a livello del mare, cioè 10 m.
La formula [fN2 x (Profondità + 10)] non è altro che la pN2
a quella profondità
Nitrox
65
Modulo 4 • Tabelle
4.6 Concetto di profondità
equivalente respirando Aria
Pure Tech Agency
Modulo 4 • Tabelle
Poiché [fN2 x (Profondità + 10)] = pN2, la formula per il calcolo dell’EAD può
essere anche scritta:
EAD =
[fN2 x P (in atm)]
0.79
-1 x 10
Dove:
EAD = Equivalent Air Depth
fN2 = frazione di Azoto (1-fO2) della miscela Nitrox
P = Pressione Assoluta (pressione atmosferica+pressione idrostatica in atm)
0.79 = frazione d’Azoto dell’Aria
1 = pressione atmosferica a livello del mare (in atm)
10 = incremento della profondità per ogni atmosfera (metri/atm)
In questa formula (in tutto equivalente alla precedente), l’EAD si ottiene
moltiplicando la frazione dell’Azoto della miscela Nitrox per la Pressione
assoluta, cioè la somma della pressione atmosferica e della pressione idrostatica.
Il risultato viene diviso per la frazione dell’Azoto dell’Aria.
Il valore ottenuto è l’espressione in atmosfere della profondità assoluta,
sottraendo la pressione atmosferica, si trova quella idrostatica che moltiplicata
per 10 (aumento della profondità per ogni incremento di una atmosfera) darà
la profondità idrostatica in metri.
Queste formule hanno valore solo per immersioni
effettuate a livello del mare, in caso di immersioni in
quota (>700 m) il valore della pressione atmosfera non
sarà più 10 m o 1 atm, ma dovrà essere ricalcolato.
Usando la procedura di calcolo sopra descritta, è difficile ottenere un
risultato intero, nella maggior parte dei casi, i risultati saranno frazionari
e intermedi alle quote di profondità che sono riportati sulle tabelle: dovrai
arrotondare per eccesso e prendere la profondità maggiore più vicina
(i 17.7 m diverranno 18 m, i 21.3 m 24 m, e così via).
In questo modo aggiungerai un ulteriore fattore di conservativismo
alla tua immersione in Nitrox che ti permetterà di usare anche le tabelle
in Aria della U.S. Navy che normalmente sono reputate troppo permissive.
66
Nitrox
Pure Tech Agency
MOD
PROFONDITÀ REALE (m)
MOD
NITROX
O2% 21,0% 22,0% 23,0% 24,0% 25,0% 26,0% 27,0% 28,0% 29,0% 30,0%
EAD
09 09,0
08,8
08,5
08,3
08,0
07,8
07,6
07,3
07,1
06,8
12 12,0
11,7
11,4
11,2
10,9
10,6
10,3
10,1
09,8
09,5
15 15,0
14,7
14,4
14,1
13,7
13,4
13,1
12,8
12,5
12,2
18 18,0
17,6
17,3
16,9
16,6
16,2
15,9
15,5
15,2
14,8
21 21,0
20,6
20,2
19,8
19,4
19,0
18,6
18,3
17,9
17,5
24 24,0
23,6
23,1
22,7
22,3
21,8
21,4
21,0
20,6
20,1
27 27,0
26,5
26,1
25,6
25,1
24,7
24,2
23,7
23,3
22,8
30 30,0
29,5
29,0
28,5
28,0
27,5
27,0
26,5
25,9
25,4
33 33,0
32,5
31,9
31,4
30,8
30,3
29,7
29,2
28,6
28,1
36 36,0
35,4
34,8
34,3
33,7
33,1
32,5
31,9
31,3
30,8
39 39,0
38,4
37,8
37,1
36,5
35,9
35,3
34,7
34,0
33,4
40 40,0
39,4
38,7
38,1
37,5
36,8
36,2
35,6
34,9
34,3
MOD
pO2
1,4 56,7 53,6 50,9 48,3 46,0 43,8 41,9 40,0 38,3 36,7
1,5 61,4 58,2 55,2 52,5 50,0 47,7 45,6 43,6 41,7 40,0
1,6 66,2 62,7 59,6 56,7 54,0 51,5 49,3 47,1 45,2 43,3
NITROX
O2% 31,0% 32,0% 33,0% 34,0% 35,0% 36,0% 37,0% 38,0% 39,0% 40,0%
EAD
09 06,6
06,4
06,1
05,9
05,6
05,4
05,2
04,9
04,7
04,4
12 09,2
08,9
08,7
08,4
08,1
07,8
07,5
07,3
07,0
06,7
15 11,8
11,5
11,2
10,9
10,6
10,3
09,9
09,6
09,3
09,0
18 14,5
14,1
13,7
13,4
13,0
12,7
12,3
12,0
11,6
11,3
21 17,1
16,7
16,3
15,9
15,5
15,1
14,7
14,3
13,9
13,5
24 19,7
19,3
18,8
18,4
18,0
17,5
17,1
16,7
16,3
15,8
27 22,3
21,8
21,4
20,9
20,4
20,0
19,5
19,0
18,6
18,1
30 24,9
24,4
23,9
23,4
22,9
22,4
21,9
21,4
20,9
20,4
33 27,6
27,0
26,5
25,9
25,4
24,8
24,3
23,7
23,2
22,7
36 30,2
29,6
29,0
28,4
27,8
27,3
26,7
26,1
25,5
24,9
39 32,8
32,2
31,6
30,9
30,3
29,7
29,1
28,5
27,8
27,2
40 33,7
33,0
32,4
31,8
31,1
30,5
29,9
29,2
28,6
28,0
MOD
pO2
1,4 35,2 33,8 32,4 31,2 30,0 28,9 27,8 26,8 25,9 25,0
1,5 38,4 36,9 35,5 34,1 32,9 31,7 30,5 29,5 28,5 27,5
1,6 41,6 40,0 38,5 37,1 35,7 34,4 33,2 32,1 31,0 30,0
Tavola 4.4 - EAD e MOD per diverse miscele NITROX
Se ti troverai ad utilizzare le tabelle U.S. Navy, ricordati che sono
calcolate in base ad una velocità di risalita di 18 m al minuto
Puoi utilizzare qualsiasi tabella ad Aria per pianificare la tua immersione
in base alla profondità equivalente calcolata in precedenza, naturalmente
dovrai continuare a seguire le indicazioni della tabella scelta sino a
totale desaturazione solo allora potrai nuovamente cambiare tipo di
tabella.
Le tabelle NASE o PADI, infatti, non sono interscambiabili con le U.S.
Navy perché utilizzano algoritmi di calcolo differenti che generano
gruppi ripetitivi (gruppi di appartenenza) ed intervalli di superficie diversi.
Nitrox
67
Modulo 4 • Tabelle
PROFONDITÀ REALE (m)
EAD e MOD per diverse miscele NITROX
Pure Tech Agency
Modulo 4 • Tabelle
Esempi con procedimento analitico
Usa la massima attenzione nello svolgere gli esercizi che
seguiranno, assicurarti che ogni procedura e ogni passaggio,
anche i più semplici, siano veramente compresi
Pianifica una immersione a 32 m senza sosta di decompressione con Nitrox I
Non hai con te le tabelle NOAA, ma solo la tabella U.S. Navy per Aria.
Quale sarà l’EAD e l’incremento di tempo in curva rispetto all’Aria?
EAD = [ 0.68 x (32 m + 10 m) ]: 0.79 - 10 m
EAD = [0.68 x 4.2 atm : 0.79] - 1 x 10
EAD = 26.15
quindi 27 m
Ottenuto il valore dell’EAD cerca nella tabella ad Aria prescelta la profondità
di 27 m.
In questo caso potrai permanervi per ben 30’ senza dover effettuare alcuna
sosta decompressiva.
Se avessi utilizzato Aria il limite di permanenza sul fondo a 33 m (non essendo
riportata la quota dei 32 m dovrai arrotondare per eccesso) sarebbe stato di soli 20’.
Pianifica una immersione a 29 m senza sosta di decompressione con Nitrox II
Sei in possesso solamente della tabella U.S. Navy per Aria.
Calcola l’EAD:
EAD = [ 0.64 x (29 m + 10 m) ]: 0.79 - 10 m
EAD = [0.64 x 3.9 atm : 0.79] - 1 x 10
EAD = 21.59
quindi 24 m
Con la procedura appena utilizzata, troverai che l’EAD è 24 m
Quale sarà l’EAD e l’incremento di tempo in curva rispetto all’Aria?
Sulla tabella ad Aria, alla profondità di 24 m corrispondono ben 40’ di fondo
senza dover effettuare soste decompressive, un tempo quasi doppio rispetto a
quello concesso con l’Aria alla profondità corrispondente (30 m – 25’).
Pianifica una immersione a 39 m senza sosta di decompressione con Nitrox
27% utilizzando la tabella U.S. Navy per Aria.
Quale sarà l’EAD e l’incremento di tempo in curva rispetto all’Aria?
EAD = [ 0.73 x (39 m + 10 m) ]: 0.79 - 10 m
EAD = [0.73 x 4.9 atm : 0.79] - 1 x 10
EAD = 35.27
quindi 36 m
Ottenuto il valore dell’EAD cerca nella tabella ad Aria prescelta la profondità
di 27 m.
In questo caso potrai permanervi per 15’ senza dover effettuare alcuna sosta
decompressiva.
Se avessi utilizzato Aria il limite di permanenza sul fondo a 39 m sarebbe stato
di soli 10’.
68
Nitrox
Pure Tech Agency
ASPETTI OPERATIVI DELL’EANx
Panoramica
• Problematiche legate all’uso dei gas
• Analisi dell’EANx
• Produzione dell’ EANx
• Normativa in materia di gas
Obiettivi
Questo modulo affronterà le problematiche legate alla produzione,
all’analisi e all’uso delle miscele iperossigenate, te ne farà comprendere
i rischi e ti insegnerà gli accorgimenti necessari a salvaguardare la
sicurezza
Al termine di questo modulo sarai in grado di:
• Valutare i principali aspetti operativi dell’EANx
• Approfondire le problematiche legate alla produzione dell’EANx
• Conoscere il procedimento di miscelazione più semplice e quello più
utilizzato
• Imparare i sistemi di analisi del Nitrox con le corrette procedure di
verifica
• Registrare correttamente una bombola Nitrox presso un Centro di
Ricarica
• Apprendere una serie di consigli pratici per un corretto uso del Nitrox
In questo modulo verrà utilizzato anche il termine EANx per
comprendere tutte le miscele iperossigenate, non volendo
restringere gli aspetti operativi solo al Nitrox I e Il.
Inoltre, essendo questo l’ultimo modulo del Corso Nitrox, vogliamo
darvi un assaggio delle informazioni che troverete nel Corso
Decompression.
Fai molta attenzione, in particolare, ai consigli pratici perché
sono tra i più importanti e possono essere offerti solamente da
Centri con lunga e provata esperienza nel settore
Nitrox
69
Modulo 1 • Introduzione
MODULO 5
Modulo 5 • Aspetti Operativi
Pure Tech Agency
Informazioni generali
Prenderemo ora in esame gli aspetti pratici del NITROX e, più in generale,
di tutte le miscele iperossigenate (EANx).
Sebbene solo i centri specializzati e autorizzati ad utilizzare Ossigeno possano
effettuare ricariche di miscele iperossigenate, è comunque utile conoscere
come viene preparato il Nitrox e, in generale, l’EANx e quali sono le misure e
gli accorgimenti da adottarsi per salvaguardare la sicurezza.
Gli aspetti operativi sono raggruppabili in 4 sezioni:
PROBLEMATICHE NELL’UTILIZZO DEI GAS
Gli accorgimenti e le attrezzature necessarie per maneggiare con
sicurezza i gas con particolare riferimento all’Ossigeno
PRODUZIONE
Le attrezzature ed i sistemi con i quali è possibile arrivare ad avere una
miscela iperossigenata della percentuale voluta in modo sicuro
ANALISI
Le attrezzature ed i sistemi con i quali in modo preciso e rapido si
definisce e si codifica la miscela contenuta nella bombola
NORMATIVA IN MATERIA DI GAS
Come deve essere usata la bombola e il Nitrox in esso contenuto.
Oltre a tutto ciò che stai imparando
Ti verranno dati anche consigli pratici basati sull’esperienza diretta, atti a
ridurre al minimo i possibili errori.
Avrai modo di capire come la tua attrezzatura può essere utilizzata con
miscele Nitrox e quali sono gli accorgimenti da adottare in fase di utilizzo e i
controlli da effettuare in fase di preparazione di questa miscela.
Il Nitrox, infatti, contenendo una fO2 considerevolmente superiore a quella
dell’Aria rende inadatta la maggior parte della tua attrezzatura che è sì
resistente ed affidabile per l’utilizzo in Aria, ma non lo è altrettanto per essere
utilizzata con Ossigeno, a meno di una specifica indicazione del costruttore.
Vediamo ora come vari gas si comportano con i materiali che compongono il
tuo equipaggiamento subacqueo.
70
Nitrox
5.1 Problematiche nell’utilizzo dei gas
L’Aria è composta da Ossigeno (20,8%), Azoto (79%), Anidride Carbonica
(0,03%) ed altri gas rari presenti per la piccola percentuale restante.
Conosciamo bene le problematiche dei due gas principali per quanto attiene
al loro impatto fisiologico durante una respirazione iperbarica (Iperossia,
Ipossia e Tossicità per l’Ossigeno, Narcosi e MDD per l’Azoto, avvelenamento
per l’Anidride Carbonica e gas rari quali il Monossido di Carbonio), ma altri e
diversi problemi sussistono durante il processo produttivo della miscela.
L’Azoto è un gas inerte che normalmente
non crea altri problemi.
L
L’Anidride Carbonica può provenire da
A
Aria già contaminata, quando, ad esempio,
il miscelatore e/o compressore pompa Aria
d
da un ambiente circostante che contiene
p
percentuali di CO2 più elevate del normale,
ccome accade in luoghi chiusi e poco aerati.
Lo stesso si può dire del Monossido di
Carbonio, gas inodore incolore e insapore,
che può provenire dall’ambiente circostante
contaminato da esalazioni di scarico di
motori a scoppio, sia dello stesso compressore
(caso che può essere quindi più frequente nei
portatili) sia di altre macchine.
Tale gas, pericolosissimo per la facilità con
cui si lega all’emoglobina del sangue e per
la tossicità che provoca, può essere anche
prodotto dalla combustione di olio dei circuito
di lubrificazione dei compressori; anche per
questo motivo si usano compressori Oil-Free
(non lubrificati ad olio) quando si effettuano ricariche con miscele.
Fai molta attenzione alla ricarica della tua
bombola, sia che tu proceda personalmente,
sia che ti affidi ad un centro specializzato!
Controlla sempre che non vi sia pericolo di
contaminazione
Nitrox
71
Modulo 5 • Aspetti Operativi
Pure Tech Agency
Modulo 5 • Aspetti Operativi
Pure Tech Agency
L’Ossigeno è sì un gas vitale, ma allo stesso tempo estremamente pericoloso:
durante il processo di miscelazione l’Ossigeno viene utilizzato ad alte
pressioni alle quali il rischio d’incendio è sempre presente, perciò si vuole
concentrare l’attenzione sulle problematiche nel maneggiare ed utilizzare
miscele ricche di Ossigeno o composte da Ossigeno Puro.
Tu come Nitrox diver non sei abilitato ad utilizzare Ossigeno puro,
ma la conoscenza dei rischi connessi a questo gas è molto importante, anzi
essenziale.
L’Ossigeno in grandi
altamente pericoloso
concentrazioni
è
La maggior parte dei materiali a contatto con l’Ossigeno reagisce o
ossidandosi o bruciando: il primo è un processo che avviene naturalmente,
il secondo necessita di un innesco che favorisca l’accensione di un gas.
La combustione è, infatti, una reazione chimica che avviene tra un
combustibile ed un comburente (ossidante), avviata da un innesco di
accensione (calore).
La combustione può avvenire anche senza il fuoco (es. ruggine) ma necessita di
un innesco per cominciare a svilupparsi; ad accensione avvenuta, la reazione
chimica rilascia energia (calore) la quale continua a mantenere la reazione.
Se viene a mancare uno dei tre elementi (combustibile, Ossigeno o
calore) non vi può essere fuoco.
Per prevenire gli incendi bisogna far sì che tutti e tre gli
elementi non siano contemporaneamente presenti
72
Nitrox
Vediamo ora nello specifico i tre elementi:
• Ossigeno - In miscele con percentuali superiori al 40% questo gas può
provocare rapida autocombustione se posto a contatto con alcuni
elementi, come per esempio gli oli e gli idrocarburi. Inoltre anche a
basse concentrazioni (<40%), ma compresso ad alte pressioni diventa
addirittura detonante.
• Combustibile – Per dare il via all’incendio basta la presenza di un qualsiasi
elemento che possa prendere fuoco, persino una particella di lubrificante,
di solvente, silicone, gomma, plastica, grasso, materie organiche ecc.
Mai usare un lubrificante al silicone con
attrezzature a contatto con l’Ossigeno!
Usare solo lubrificanti
Ossigeno-compatibili.
• Accensione - un fiammifero, una sigaretta, un piccolo tizzone, un poco di
brace può innescare la combustione.
Mai fumare in prossimità di una
b
bombola
b l contenente
t
t Nitrox
Nit
o, pegg
peggio,
Ossigeno puro.
Le principali fonti che possono innescare la combustione in un sistema
di miscelazione o in una bombola sono l’attrito e la compressione dei gas.
Per attrito si intendono gli urti fra le particelle in movimento nel flusso gassoso
o la resistenza prodotta dal gas mentre passa attraverso delle restrizioni: più
le particelle vengono agitate, più si sviluppa calore, più aumenta il rischio
di innesco. Anche la compressione, può provocare il riscaldamento delle
bombole e quindi generare calore sufficiente per avviare la combustione: la
combustione di un gas surriscaldato si chiama autocombustione.
Pertanto con una percentuale di Ossigeno superiore al 40% è necessario
depurare da possibili elementi inquinanti ogni parte che viene a contatto con
essa rendendola Ossigeno-compatibile.
Attenzione ai lubrificanti dell’attrezzatura, delle rubinetterie, dei sistemi
di leve e a quelli dei compressori: potrebbero innescare una combustione e
contaminare la miscela con Monossido di Carbonio (CO).
In un centro di ricarica Training Facility PTA i rischi d’incendio sono
minimizzati perché si utilizzano apparecchiature tecniche specifiche, condotte
solo da personale specializzato e specificamente addestrato.
Nitrox
73
Modulo 5 • Aspetti Operativi
Pure Tech Agency
Modulo 5 • Aspetti Operativi
Pure Tech Agency
Pulizia per l’Ossigeno
La pulizia dei materiali che vengono a contatto con percentuali
superiori al 40% di Ossigeno è una procedura altamente specializzata
e non è semplice, metodi “fai da te” spesso attuati senza specifiche
attrezzature mettono in gioco la sicurezza dell’individuo.
Ricorda che l’attrezzatura in commercio non è pulita per l’Ossigeno se
non reca esplicita dichiarazione in tal senso da parte della casa costruttrice.
Convertire una normale attrezzatura per Aria in attrezzatura “pulita
per Ossigeno” non è sempre possibile
Solo a titolo informativo accenniamo alle pulizie ottenute utilizzando sostanze
come la soda caustica, l’aceto o il cherosene: sono metodi assolutamente da
non applicare mai perché detti solventi se da una parte eliminano ogni traccia
di impurità, dall’altra lasciano cospicui residui che poi vengono respirati.
Rivolgiti sempre e solo a centri specializzati dove operano Professionisti.
Tieni presente che è diversa la pulitura dei materiali dalla loro compatibilità con
l’Ossigeno ad alte percentuali: ad esempio, un O-ring può essere stato professionalmente
pulito sino a non presentare la minima traccia di elementi contaminanti, ma non per
questo può essere messo a contatto con elevate percentuali di Ossigeno.
Infatti con fO2 superiori al 40% lo stesso materiale deve essere Ossigenocompatibile.
Allo stesso modo una attrezzatura Ossigeno-compatibile può sporcarsi con
agenti contaminanti e quindi necessitare una nuova pulizia prima di essere
nuovamente impiegata.
Ricorda che con percentuali di Ossigeno superiori al 40%,
ogni singola parte a contatto con tale miscela deve essere
pulita e resa Ossigeno-compatibile e deve essere anche
dichiaratamente progettata per l’uso con Ossigeno tramite
una certificazione specifica rilasciata da tecnici qualificati.
Altrimenti non utilizzatela!
5.2 Sistemi, tecniche e centri di miscelazione
Le tecniche per produrre le miscele dipendono da svariati fattori, tra i quali sicuramente non sono da trascurare i tipi di gas coinvolti,
l’equipaggiamento disponibile e le possibilità logistiche del centro di
ricarica. I sistemi di miscelazione possono essere schematizzati in quattro
principali tipologie:
• Miscelazione per pressioni parziali
• Miscelazione continua
• Miscelazione per volumi
• Miscelazione per pesi
Esiste infine un altro tipo di miscelazione detto a “membrana” che, a differenza
di quelli sopra citati produce miscele iperossigenate sottraendo Azoto all’Aria
anziché aggiungere Ossigeno.
74
Nitrox
Voi non siete abilitati a farvi personalmente le miscela.
Le informazioni contenute in questo modulo hanno
carattere puramente nozionistico e non devono essere
messe in atto da chi non è qualificato e certificato
• Miscelazione per pressioni parziali
È uno dei metodi di miscelazione più comune e si basa su un calcolo
matematico che mette in relazione la quantità del gas introdotta con
la sua pressione parziale: se per esempio introduciamo 50 atm di Ossigeno in
una bombola vuota e successivamente andiamo a rabboccare con 150 atm di
Azoto otterremo una miscela Ean al 33% di Ossigeno (50 O2/150 N2).
Questo metodo si basa sul presupposto che tutti i gas si comportino
allo stesso modo e siano ugualmente comprimibili (teoria dei gas
perfetti), in realtà ogni gas reagisce in maniera diversa alla pressione ed alla
temperatura, da qui le discrepanze che si hanno nell’analisi di due miscele
effettuate in situazioni differenti ma con le stesse pressioni parziali.
I Gas Perfetti
Gas puramente ideali ai quali si associano determinate caratteristiche tra le quali
avere molecole puntiformi, di dimensione nulla, essere libere di muoversi senza
interazioni reciproche e effettuare urti elastici, cioè senza perdita di energia.
Questa condizione permette di studiare le relazioni che sussistono tra le
coordinate termodinamiche, cioè la Pressione (p), il Volume (V) e la Temperatura
(T), trascurando la naturale dispersione di energia e i particolari comportamenti
che ogni singolo gas altrimenti avrebbe.
Grazie a questa condizione ideale (assenza di variabili) la relazione tra il Volume,
la Pressione e la Temperatura possono essere definite dalla seguente relazione
PV=nRT. In altre parole la pressione (P) è direttamente proporzionale alla
temperatura (T) e inversamente proporzionale al volume (V), “n” e “R” sono due
costanti: n rappresenta il numero di moli del gas (numericamente coincide con la
sua massa atomica espressa in grammi) e R è la costante dei gas perfetti ed è pari
a 8,314472 J/(mol·K).
Nella realtà sappiamo che i gas non sono tutti uguali, hanno caratteristiche
specifiche che li distinguono tra loro e ne determinano diversi comportamenti: l’Aria
disperde il calore con una velocità quasi doppia rispetto all’Argon, e l’Elio ha una
massa volumica notevolmente inferiore rispetto all’Ossigeno e all’Azoto (He=0.176
kg/Nm3, O2=1.428 kg/Nm3, N2=1.250 kg/Nm3), ma il loro comportamento si
avvicina tanto più al comportamento dei gas perfetti, quanto più il gas è rarefatto,
ovvero in condizioni di bassa pressione e alta temperatura.
Durante la fase di ricarica di una bombola le pressioni sono elevate e questo
determina delle anomalie rispetto ai comportamenti ideali sopra descritti; così
la notevole differenza tra peso specifico tra l’Ossigeno e l’Elio comporta che
quest’ultimo sia maggiormente comprimibile, ne deriva che se una bombola da 10 l
viene riempita ad una pressione di 200 bar, conterrà 2000 l di Aria o Nitrox (il peso
specifico dell’ O2 e del N2 possono essere considerati approssimativamente pari,
quindi Aria e Nitrox avranno peso specifico di circa 1,292 kg/Nm3), ma ben 2200 l
di Elio. Ecco perché anche se i calcoli matematici sono esatti, è facile trovare delle
discrepanze con la miscela ottenuta.
Esiste un manuale dedicato alle tecniche di miscelazione per pressioni parziali
(U.S. Navy Diving Gas Manual, ed. 1971) che tiene conto del comportamento
reale dei gas, ma tale pratica presuppone conoscenze matematiche approfondite
e calcoli non proprio elementari.
Nitrox
75
Modulo 5 • Aspetti Operativi
Pure Tech Agency
Sebbene questo procedimento non necessiti di particolari attrezzature è
d’obbligo sottolineare che per l’utilizzo di Ossigeno puro, tutti i componenti
devono essere Ossigeno-dedicati, il flusso di carica dell’Ossigeno non
deve mai superare la velocità di 5 bar/min, ma quando viene effettuato
il rabbocco con Aria le rubinetterie e le fruste utilizzate perdono questa
caratteristica in quanto si considera l’Aria come un elemento contaminante, a
meno che non si utilizzi Aria secca cioè perfettamente pura.
• Miscelazione continua
E’
E il metodo di miscelazione del
Nitrox
per eccellenza perché sia
N
l’Ossigeno
che l’Aria sono
l’
miscelati
alla
pressione
m
atmosferica,
riducendo
al
a
minimo,
se non annullando i
m
rischi
legati al maneggiare
r
gas
ad
alte
pressioni.
g
Attraverso
una frusta di travaso
A
O2 compatibile, l’Ossigeno viene
iniettato nel flusso dell’Aria,
in
l’operatore
l’
attraverso una sonda
collegata
c
ad un regolatore di
flusso può tenere sotto controllo
la quantità di gas immessa. La
miscela
m
così ottenuta viene fatta
passare
p
attraverso ostruzioni e
serpentine
s
metalliche che miscelano
perfettamente
p
il composto per
giungere infine al compressore che la può comprimere in bomboloni di
stoccaggio o direttamente in bombole ad uso subacqueo.
Poiché in questo sistema il Nitrox viene prodotto a pressione ambiente, per
arricchire l’Aria con l’Ossigeno è sufficiente che questo sia ad una pressione
superiore ad una atmosfera, questo permette di sfruttare completamente la
bombola di stoccaggio che contiene il gas puro.
Questo sistema offre una buona precisione della miscela Ean, poiché
questa è analizzata durante tutto il processo consentendo di intervenire per
correggerla prima che sia completata.
• Miscelazione per volumi
Questo metodo sfrutta un sistema analogo al
metodo a flusso continuo: la miscelazione
avviene a basse pressioni ed è costantemente
analizzata, la differenza è che l’Ean viene
calcolata in base al suo volume.
In un sacco polmone o in una camera iperbarica
a 15 atm vengono immessi i gas, un sensore
analizza la miscela e una volta raggiunta la
percentuale di Ossigeno desiderata, l’Ean
ottenuta può essere utilizzata per riempire
bomboloni di stoccaggio o bombole ad uso
subacqueo.
76
Nitrox
Roberto Menzaghi
Roberto Menzaghi
Modulo 5 • Aspetti Operativi
Pure Tech Agency
L’inconveniente di questo metodo è
che il sacco polmone deve essere
abbastanza grande da contenere
lo stesso volume che occuperà
il composto finale e quindi non
può essere impiegato per grossi
quantitativi.
• Miscelazione
Mi
l i
per pesii
Questo metodo richiede buona conoscenza della fisica dei gas e
l’applicazione delle tecniche sui gas reali poiché attraverso un complesso
procedimento matematico bisogna ricavare il peso di ogni gas dal volume che
questo occuperà nella miscela finale: la bombola per la miscela viene pesata e
il gas viene aggiunto fino a raggiungere il peso calcolato per il volume voluto.
Ottenuta la miscela viene “fatta riposare” per consentire ai gas di stabilizzarsi
e successivamente si può procedere ad correzioni della miscela.
• Sistema a membrana permeabile
Questo sistema si fonda sulla capacità di sottrarre Azoto dall’Aria forzando
Aria pulita attraverso una membrana permeabile dotata di particolari
caratteristiche.
La membrana, composta da migliaia di sottili tubicini vuoti, permette
all’Ossigeno di passare molto più velocemente dell’Azoto.
Andrea Bellati
Il gas che al termine del processo esce
dalla membrana è più ricco di Ossigeno
dell’Aria e il livello dell’Ossigeno viene
verificato per mezzo della velocità
del flusso; la massima percentuale di
Ossigeno ottenuta è circa il 40%.
Con questo metodo non è necessario
utilizzare Ossigeno puro; il gas così
ottenuto può essere compresso nelle
bombole con adeguati compressori.
Questo sistema è pratico e necessita di
poca manutenzione, purché l’aria con
cui viene alimentato sia filtrata correttamente e non vi sia traccia di vapori
d’olio perché danneggerebbero la membrana.
Se il centro dove caricherai la tua bombola utilizza un compressore a
membrana assicurati che operi con un compressore oil-free, in quanto con
percentuali di Ossigeno inferiori al 40% personale non professionale
potrebbe utilizzare normali compressori contaminando così la tua
bombola.
Ti suggeriamo il corso PTA Blending & Mixing che prende in esame i
singoli gas respirabili, le problematiche legate alla loro miscelazione
e manipolazione, oltre alla vigente normativa in materia.
www.pure-tech-agency.net/IT/corsi/provider/Blending_Mixing/introduzione.html
Nitrox
77
Modulo 5 • Aspetti Operativi
Andrea Bellati
Pure Tech Agency
I Centri dove trovare l’EANx
Come dunque hai visto la produzione delle miscele EANx non è difficile ma
può essere pericolosa, ragione per cui ti dovrai appoggiare ai vari centri
specializzati che adottano tutte le misure di sicurezza necessarie.
Fai sempre riferimento ai Training Facility PTA
Questi centri sono stati scelti per la loro preparazione in merito e qui
potrai trovare oltre a bombole di varie miscele, anche la cortesia nell’accogliere
le richieste dei subacquei, la professionalità per essere di aiuto a tutti con
informazioni e consigli adeguati e la possibilità di seguirti anche a livello
didattico.
Il Training Facility PTA è, infatti, il posto migliore per qualunque tua necessità
e la qualifica ottenuta è sinonimo di sicurezza e rispetto delle più rigorose
norme di sicurezza:
• L’Aria per le ricariche tradizionali è purissima
• L’Ossigeno è maneggiato sempre con molta cura e altissima
professionalità
• Il personale ha seguito corsi specifici che l’abilitano ad effettuare miscele
con gas come l’Ossigeno, l’Elio, l’Argon, ...
• Tutte le attrezzature e gli impianti hanno superato i collaudi previsti
per legge e hanno ottenuto le specifiche certificazioni
Per sapere dove puoi trovare i centri specializzati in ricarica Nitrox oppure
i Training Facility PTA chiedi informazioni al Tuo Istruttore PTA oppure
consulta il sito internet:
www.pure-tech-agency.net/IT/strutture/centri/training_facility/index.html
dove troverai un elenco sempre aggiornato.
Andrea Bellati
Modulo 5 • Aspetti Operativi
Pure Tech Agency
78
Nitrox
5.3 Analisi dell’EANx
Come si analizza
Come Nitrox Diver PTA sarai abilitato ad immergerti ed a noleggiare bombole
con miscela Nitrox presso i centri d’immersione che spesso sono associati agli
stessi centri di ricarica.
E’ importante che tra entrambe le parti si stabilisca un rapporto di
collaborazione, ma soprattutto, di fiducia.
Ti recherai presso il centro presentando il tuo brevetto Nitrox PTA per
noleggiare o far caricare la tua bombola con la miscela desiderata; il centro
verificherà la validità del brevetto per noleggiarti la bombola.
Nel caso la bombola sia di tua proprietà ne controllerà anche la data di
collaudo prima di procedere alla ricarica.
La bombola che il centro fornirà (sia tua che a noleggio) dovrà recare
in evidenza la percentuale di Ossigeno presente e dovrà essere
obbligatoriamente da te verificata tramite una delle procedure di analisi
che ora andremo a vedere.
Se ciò non avvenisse, rifiuta la bombola e rifiuta d’immergerti
con quel centro!
È essenziale controllare ogni volta la miscela che dovremo utilizzare
perché può capitare un errore di travaso, uno scambio di bombola, una svista,
un mal funzionamento del compressore o del miscelatore per avere una
miscela diversa da quella richiesta con conseguenze anche gravi per la tua
sicurezza.
Analizza sempre personalmente la tua miscela, non demandare
a nessun altro questa operazione, ne va della tua sicurezza.
Non devi assolutamente fidarti:
• Dei cartellini identificativi posti sulle bombole da altri
• Del colore della bombola
• Di scritte o adesivi applicati sulla stessa
• Dei luoghi di stoccaggio od immagazzinamento dove la trovi
Per essere veramente certo di quello che andrai a respirare devi analizzarlo tu
stesso. Per altro questa è una prassi che, come già detto, un centro di ricarica
serio e professionale deve esigere da te.
Nitrox
79
Modulo 5 • Aspetti Operativi
Pure Tech Agency
Analizzatori di Ossigeno
Grazie alle sue particolari proprietà l’Ossigeno è il gas più facile da
analizzare.
Vi sono molti modi per rilevare il contenuto
di O2 in una miscela, ma il più diffuso è
senz’altro quello che sfrutta le proprietà
chimiche di alcuni materiali con cui sono
costruite delle speciali sonde che ossidandosi
producono elettricità (azione galvanica)
che può essere facilmente rilevata da uno
strumento elettronico proprio come quelli
che si trovano negli ospedali.
Esistono in commercio vari modelli portatili
ad altissima precisione, puoi chiedere
maggiori informazioni al tuo Istruttore e/o
al tuo centro Training Facility PTA.
Le dimensioni possono trarre in inganno,
ma benché questi tester siano piccoli e
leggeri sono capaci di rilevare frazioni di
Ossigeno dello 0,1%.
Andrea Bellati
Modulo 5 • Aspetti Operativi
Pure Tech Agency
Le sonde sono costituite da una “cellula combustibile” galvanica che
contiene un elemento chimico che ossidandosi genera corrente elettrica.
La produzione di elettricità è legata alla rapidità del processo che sarà
tanto più veloce, quanto maggiore sarà la pressione parziale dell’Ossigeno
e quindi la sua concentrazione. I sensori sono conservati in buste sigillate
sottovuoto per evitare che a contatto con l’Aria cominci l’ossidazione
dell’elemento; per questo una volta aperti hanno vita limitata (tra i tre
mesi e i quattro anni) indipendentemente dal loro utilizzo. La precisione
del sensore oscilla tra lo +- 0.5% (i più affidabili) e il +- 2% di errore per
questo motivo bisogna prestare molta attenzione nel loro acquisto; molti
costruttori, inoltre, indicano nei dati tecnici anche la precisione dello
strumento elettronico che rileva i dati, ma il fatto che un analizzatore
elettronico possa ridurre l’errore di rilevazione allo +- 0.01% non vuol dire
che il sensore possa effettuare una analisi così accurata
Per ottenere la massima precisione di lettura è importante comprendere bene
il loro funzionamento: il sensore deve essere posto a contatto con la
miscela per rilevare la frazione di Ossigeno, poi, tramite un cavo dati, i
rilevamenti sono inviati ad un microprocessore che li analizza e ne permette
la lettura tramite un display.
Il funzionamento è assai semplice, devi però fare molta attenzione
nell’eseguire con cura tutte le fasi del processo, senza tralasciare
nessun controllo.
80
Nitrox
La taratura
Andrea Bellati
Lo strumento va tarato tutte le volte
che lo si utilizza: la misurazione, infatti, è
il confronto tra i valori di Ossigeno rilevati e
quelli del gas campione sul quale lo strumento
è stato tarato.
Normalmente si usa l’Aria come riferimento
perché si conosce l’esatto contenuto di
Ossigeno, pari a 20.8 % a livello del mare.
Poiché il sensore è influenzato dalla pressione,
dalla temperatura e dall’umidità, spesso rileva
valori diversi da quelli standard (20.8%), perciò è
necessario procedere manualmente correggendo
l’errore, operazione questa che in alcuni strumenti
avviene automaticamente, per tutti gli altri si dovrà
à accendere
d
llo strumento,
t
t attendere
tt d
qualche minuto che si stabilizzi e riportare il valore ottenuto a 20.8%.
Fatto questo l’apparecchio è pronto ad effettuare le misurazioni: deve essere
quindi portato a contatto con la miscela.
Devi operare in modo che il gas contenuto nella bombola non
sia in contatto con l’ambiente circostante oppure otterrai un
valore falsato
Analisi del gas
• Analisi a flusso continuo
Si appoggia intorno al’O-ring della bombola
un deviatore di flusso collegato al sensore.
Si dovrà fare attenzione a tenere le parti a
stretto contatto affinché non vi siano possibili
entrate dell’Aria circostante.
Andrea Bellati
La procedura di analisi è sufficientemente semplice da eseguire, ma deve essere
fatta con estrema cura e correttezza al fine di ottenere un dato sicuro che ti
consentirà di scegliere la giusta tabella Nitrox o impostare correttamente il
computer.
Questo procedimento può essere fatto in due modi:
• Analisi a rilevazione ambientale
Il gas viene immesso in un piccolo contenitore
isolato dall’ambiente circostante, dove è posto anche il sensore. In questo caso si
può usare un piccolo sacchetto di plastica facendo attenzione che non sia forato.
Usando questo sistema va tenuto presente che, all’inizio, nel sacchetto c’è
l’Aria per cui si dovranno effettuare dei lavaggi per sostituirla interamente
con il gas della miscela.
Si procederà a gonfiare il sacchetto immettendo la miscela e successivamente
lo si svuoterà delicatamente curando di effettuare un ricambio totale del gas
in esso contenuto. Quest’operazione andrà ripetuta finché l’analizatore non
fornirà dei valori stabili.
Nitrox
81
Modulo 5 • Aspetti Operativi
Pure Tech Agency
Flusso del gas
Un’analisi, per dirsi corretta, deve prendere in considerazione
anche la velocità di passaggio del gas nel sensore.
Un flusso eccessivo potrebbe aumentare la pressione e ciò
determinerebbe una lettura di dati più alti di quelli
reali a causa dell’aumento della pressione parziale
dell’Ossigeno.
Per contro un flusso troppo ridotto provocherebbe
il problema opposto, alcuni analizzatori utilizzano dei
flussometri o dei particolari innesti da connettere alla frusta
di bassa pressione del gav per regolare la velocità (o portata)
del gas che dovrebbe essere uguale a quella usata per la
calibratura.
Quando si usa il metodo a flusso continuo, non bisogna
aprire violentemente il rubinetto poiché si potrebbe starare lo strumento o
danneggiare il sensore. Quando si usa il metodo a rilevazione ambientale non
bisogna gonfiare il sacchetto fino a farlo diventare rigido: questo indica
che la pressione interna è superiore a quella ambiente per la quale il sensore è
stato tarato. Il sacchetto va tenuto sempre morbido permettendo alla miscela che
entra, di uscire liberamente.
Andrea Bellati
Modulo 5 • Aspetti Operativi
Pure Tech Agency
Per evitare possibili sbalzi pressori che starerebbero lo strumento,
è bene aprire il rubinetto della bombola prima di avvicinarsi al
sensore qualunque metodo si utilizzi.
Al fine di acquisire una corretta manualità nell’uso di questo sistema e capire
quando si sbaglia, è consigliato effettuare una rilevazione da una bombola di Aria:
se il display segnala una fO2 maggiore di 20.8% la pressione nel sacchetto va
diminuita.
È possibile effettuare più rilevazioni senza sosta anche se ogni 3 o 4 analisi
è buona norma controllare sempre che l’apparecchio abbia ancora
una corretta taratura testando l’Aria ambientale. Un sistema pratico per
velocizzare le analisi multiple, sicuri della taratura, è quello di alternare l’analisi
di una miscela Nitrox con una di Aria.
Se lo strumento dovesse avere difficoltà a stabilizzarsi su un valore nonostante
la taratura sia corretta, potrebbe avere la batteria scarica oppure è indice che il
sensore è prossimo all’esaurimento.
Procedure per l’analisi della miscela
•Accendere qualche minuto prima l’analizzatore
•Effettuare la taratura dell’analizzatore
•Collegare l’analizzatore alla bombola
•Aprire lentamente la valvola quanto basta per far uscire un leggero
flusso di gas
•Attendete che i dati si stabilizzino
•Verificare che la miscela sia quella richiesta
•Chiudere la valvola della bombola
•Registrate i dati sul cartellino di identificazione
•Compilare l’apposito registro presso il Centro di Ricarica
82
Nitrox
Come si registra
Una volta analizzata la miscela, vengono effettuate le pratiche di registrazione
prima sulla bombola e poi presso il Centro di Ricarica.
Sulla bombola
Per identificare la bombola viene usato uno specifico cartellino, spesso
fornito dallo stesso centro di ricarica, dove sono riportate tutte le informazioni
relative sia alla miscela contenuta, sia ai controlli eseguiti:
• La data
• Il numero identificativo della bombola (può essere il numero di serie o quello
specifico del centro di immersione)
• Il nome di chi ha analizzato la miscela
• Il modello dell’analizzatore
• La pressione di carica
• La MOD (Maximum Operative Depth)
• La frazione dell’Ossigeno
• La frazione dell’Azoto
• La frazione di eventuali altri gas
Compilare correttamente il cartellino identificativo eviterà che in un attimo
di distrazione qualche subacqueo si impossessi inavvertitamente della tua
bombola, oppure che tu non riesca più a riconoscerla in mezzo a tante altre
tutte uguali.
Nel caso in cui sulla bombola sia presente un cartellino già compilato dal
centro di ricarica con la pressione e il contenuto della miscela, devi sempre
verificare l’assoluta correttezza di questi dati prima di completarlo con
il resto delle informazioni e con la tua firma; qualora invece risultasse errato,
ne dovrai compilarne uno nuovo con i dati da te rilevati.
DATA
no BOMBOLA
ANALIZZATA DA
MODELLO ANALIZZATORE
PRESSIONE
%O2
%N2
MOD
%He
%Ar
Tavola 5.2 - Cartellino identificativo della bombola
Tali cartellini sono appositamente monouso per evitare che scritte,
cancellazioni o scarabocchi confondano e rendano di difficile lettura i loro
importanti dati.
Contribuisci anche tu all’ordine generale del Centro di Ricarica e
alla tua sicurezza non solo mantenendo un comportamento serio e preciso,
ma anche osservando che ognuno faccia altrettanto.
Nitrox
83
Modulo 5 • Aspetti Operativi
Pure Tech Agency
Di norma tutte le bombole cariche hanno il cartellino di analisi sulla
rubinetteria, quelle scariche no; segui rigorosamente anche tu questa
procedura e se trovi un cartellino su una bombola scarica, strappalo.
Al centro di ricarica
Identificata la bombola si procede a completare le pratiche di registrazione,
compilando di tuo pugno l’apposito registro miscele con le stesse informazioni
presenti sul cartellino della bombola.
Io sottoscritto ......................................, brevetto tipo ................….N°..........
in data ....................ritiro da .............................................la bombola N°..........
contenente aria arricchita con il ................. % di Ossigeno,
da me determinato dopo una personale adeguata analisi, la
massima pressione parziale di Ossigeno che posso utilizzare in
immersione sarà ............ pO2, e quindi la mia massima profondità
sarà di metri ............ , la pressione della bombola è di ...................bar.
Quanto sopra dichiarato è stato da me verificato: .........................................
data.......................................
- FAC-SIMILE -
Tavola 5.3 - Fac Simile di un registro di analisi della miscela
Da questo momento è tua la responsabilità della bombola e della miscela in
essa contenuta, pertanto non devi assolutamente prestare questa bombola a
nessuno, neppure se abilitato ad effettuare immersioni in Nitrox, saresti tu il
responsabile di eventuali conseguenze.
Segui la tua bombola durante le operazioni di trasporto e
carico in barca.
Una bombola non vale l’altra e se la tua viene caricata su un’altra
barca per un errore, non entrerete in acqua in due.
Roberto Menzaghi
Modulo 5 • Aspetti Operativi
Pure Tech Agency
TU SEI IL RESPONSABILE DELLA BOMBOLA
84
Nitrox
5.4 Normativa in materia di gas
Le bombole Nitrox sono identificabili tramite una particolare
colorazione che può differire da Paese a Paese:
• in Italia e in tutta l’Unione Europea (UE) tutte le miscele con una percentuale
di Ossigeno superiore al 21% hanno l’ogiva colorata di bianco
• nei paesi Anglosassoni sono identificate dai colori giallo-verde
Con Decreto 7 gennaio 1999 il Ministero dei Trasporti, ravvisando
l’opportunità di uniformare le colorazioni distintive delle bombole nei Paesi
CE, ha disposto l’applicazione della norma UNI EN 1089-3 che prevede un
sistema di identificazione delle bombole con codici di colore delle ogive.
Il nuovo sistema di identificazione è divenuto obbligatorio per le bombole
nuove il 10 agosto 1999 con deroga per quelle già in uso fino al giugno 2006.
La codifica dei colori secondo la nuova normativa è individuata con
la lettera maiuscola “N” riportata in due posizioni diametralmente opposte
sull’ogiva.
La codifica dei colori riguarda solo l’ogiva delle bombole, in generale il corpo
della bombola può essere dipinto di qualsiasi colore che non comporti il pericolo
di erronee interpretazioni.
La colorazione dell’ogiva della bombola non identifica il gas, ma solo
il rischio principale associato al gas
TIPO DI PERICOLO
Vecchia colorazione
INERTE
INFIAMMABILE
OSSIDANTE
Nuova colorazione
Alluminio
N
Verde Brillante
Alluminio
N
Rosso
Alluminio
N
Blu Chiaro
TOSSICO e/o
CORROSIVO
Giallo
TOSSICO e
INFIAMMABILE
Giallo
TOSSICO o
OSSIDANTE
Giallo
N
N
N
Giallo
Giallo+Rosso
Giallo+
Blu Chiaro
Tavola 5.4 - Tabella colorazione dei gas in base al rischio
Solo Per I Gas Più Comuni Sono Previsti Colori Specifici
GAS con colorazione individuale
ACETILENE
AMMONIACA
ARGON
C2H2
VECCHIA
Arancione
NH3
Ar
Verde
Amaranto
Nitrox
NUOVA
N
N
N
Marrone
Rossiccio
Giallo
Verde
Scuro
RAIL
3009
1018
6001
85
Modulo 5 • Aspetti Operativi
Pure Tech Agency
Pure Tech Agency
Modulo 5 • Aspetti Operativi
GAS con colorazione individuale
AZOTO
BIOSSIDO DI
CARBONIO
CLORO
ELIO
IDROGENO
OSSIGENO
PROTOSSIDO DI
AZOTO
VECCHIA
N2
NUOVA
Nero
CO2
Grigio
Cl2
He
RAIL
Nero
N
Grigio
Giallo
Giallo
Marrone
Marrone
Rosso
Rosso
Bianco
Bianco
Blu
Blu
H2
O2
N2O
9005
7037
1018
8008
3000
9010
5010
=COLORAZIONE PER TUTTO IL GRUPPO GAS TOSSICI E O CORROSIVI
Tavola 5.5 - Tabella colorazione dei gas più comuni
Colore identificativo di altri gas
ARIA AD USO
INDUSTRIALE
ARIA RESPIRABILE
MISCELA ELIO-OSSIGENO
AD USO RESPIRATORIO
Bianco+
Nero
N
Verde
Brillante
Bianco+
Nero
N
Bianco+
Nero
N
Bianco+
Marrone
Alluminio
Tavola 5.6 - Tabella colorazione altri gas
Per una maggiore identificazione della miscela potrà essere applicata su un
lato della bombola la scritta NITROX.
Tavola 5.7 - Adesivo ufficiale PTA identificativo delle miscele Nitrox
86
Nitrox
CONSIGLI PRATICI
• Fai sempre grande attenzione alla profondità e alla durata
dell’immersione
• Tieni sempre sotto controllo il tempo dell’immersione. Non devi
superare mai i limiti imposti dal tuo brevetto Nitrox PTA che non ti
consente immersioni con soste di decompressione
• Fai sempre attenzione alla profondità, soprattutto nelle prime
immersioni, perché quando ti avvicinerai ai 40 m non avvertirai
quella sensazione fisiologica leggermente narcotica che ti fa percepire
la quota; ti sembrerà, infatti, di essere a 30 m.
• Non fidarti delle tue sensazioni perché con il Nitrox cambiano!
• Non superare mai la pO2 di 1.6 ata, rispetta sempre la MOD della
miscela che respiri e usa sempre la miscela entro i parametri di
sicurezza
• Usa il Nitrox su fondo piatto o su pareti che non superino la MOD
prevista
• Quando la tua esperienza sarà adeguata, potrai usare il Nitrox
in qualsiasi condizione. Mettiti sempre nella condizione di non
sbagliare!
• Stai molto attento alla velocità di risalita quando usi le tabelle: per le
NOAA-PTA la velocità di risalita adottata da PTA è di 10 m/min
• Presta molta attenzione ai punti cruciali che le tabelle NOAA-PTA
hanno evidenziato con appositi segnali, ti ricorderanno di aggiornare
le tabelle se deciderai di cambiare miscela
• Applica un adesivo con indicata la MOD della miscela se usi un
computer per Aria con miscele Nitrox
• Ricordati di aggiornare il tuo computer Nitrox se nella seconda
immersione cambi miscela
• Rispetta sempre i limiti imposti da ogni miscela
• Non confondere il nuovo limite dei 40 m del Nitrox I con quello
tradizionalmente eretto da tutte le associazioni ricreative al fine
di ridurre i rischi legati alla narcosi d’Azoto. Mentre il primo deve
Nitrox
87
Modulo 5 • Aspetti Operativi
Pure Tech Agency
Modulo 5 • Aspetti Operativi
Pure Tech Agency
essere assolutamente rispettato, il secondo può essere superato
attraverso corsi che prevedono un addestramento specifico che ne
riduce i rischi
• Fai attenzione alla tossicità dell’Ossigeno. Una crisi iperossica non
è sempre preceduta da segni e sintomi come succede con la narcosi
d’Azoto: può esplodere all’improvviso con tragiche conseguenze!
• Pianifica sempre le tue immersione con le tabelle NOAA-PTA
• Ricordati di considerare, nei tuoi calcoli, gli eventuali fattori
decrementanti
• Esercitati nel calcolo a T per imparare a determinare in modo
puntuale e preciso la MOD di ogni miscela, verificare se rispetta
tutti i parametri di sicurezza per l’immersione in cui la si userà o
poter calcolare la Best Mix
• Al centro di ricarica: Fai molta attenzione alla tua bombola, affidati
sempre ad un centro specializzato!
• Controlla che non vi sia contaminazione in tutte le fasi di miscelazione
o ricarica
• Verifica sempre che la tua bombola Nitrox o quella che noleggi sia
identificata correttamente (colore-adesivi)
• Analizza sempre personalmente la miscela, non demandare a nessun
altro questa operazione
PER QUALSIASI PROBLEMA, DOMANDA O
• Dopo aver analizzato il gas compila l’apposito cartellino e firma il registr
registro
ro
CONSIGLIO, RIVOLGITI SEMPRE AL TUO
delle analisi
ISTRUTTORE PTA
Egli è qualificato per aiutarti nel
migliore dei modi
88
Nitrox
Modulo 5 • Aspetti Operativi
Pure Tech Agency
APPENDICE
•
Corsi PTA
•
Iter didattici
Nitrox
89
Modulo 5 • Aspetti Operativi
Pure Tech Agency
Corsi PTA
• NITROX DIVER: Abilita all’utilizzo di miscele iperossigenate con
concentrazioni di Ossigeno dal 22% al 40%
• DECOMPRESSION DIVER: Corso di approfondimento delle miscele
iperossigenate, abilita all’utilizzo di miscele con concentrazioni di Ossigeno
dal 22% a 100%, utilizzate entro i 45 m, in forma variabile (Best Mix) e con
sosta di decompressione
• TEK-IN: Corso di introduzione alla Subacquea Tecnica, abilita all’utilizzo
di Aria in immersioni condotte sino a profondità di 47 m che richiedono
soste di decompressione
• TECHNICAL DIVER: Corso in cui si diventa Subacquei Tecnici, abilita
all’utilizzo di Aria in immersioni condotte sino a profondità di 60 m che
richiedono soste di decompressione
• SOLO DIVER: Corso in cui il Subacqueo Tecnico diventa autosufficiente,
abilita alle immersioni multimiscela che richiedono soste di decompressione
in completa autonomia
• EXTENDED TECHNICAL DIVER: Corso che conduce il subacqueo
Tecnico ai massimi livelli, abilita alle immersioni in autosufficienza con
miscele Trimix e Heliox che richiedono soste di decompressione condotte
fino alla profondità di 100 m
• WRECK EXPLORER: Corso che abilita il subacqueo alle immersioni sui
relitti
• SPELEO: Corso che abilita il subacqueo alle immersioni in grotte marine,
risorgenze e sifoni, ad esclusione di progressione all’asciutto e/o in grotta
che richiede superamento di pozzi con corda
• SURFACE TECH ASSISTANT: Corso che abilita a prestare assistenza e
soccorso dalla/sulla superficie per immersioni con un massimo di 6 subacquei
durante sessioni didattiche, esplorative, di ricerca, spedizioni, record, ecc
• BLENDING & MIXING: Corso che abilita alla produzione di miscele
binarie e ternarie ad uso subacqueo
• SOFTWARE-PLANNED DECO: Corso che abilita all’uso di software per
la produzione di tabelle decompressive personalizzate
• SCIENTIFIC DEEP: Corso che abilita a eseguire rilievi, riprese foto-video
e campionamenti in ambiente subacqueo finalizzati allo studio biologico,
geologico, archeologico, oceanografico e delle scienze naturali
• HUMAN FACTOR: Corso che abilita a prevenire, valutare e gestire i
comportamenti propri e di chi coinvolto nell’immersione attraverso lo studio
del “fattore umano”
• REBREATHER: Corso che addestra il subacqueo all’immersione tecnica
sia in Aria che in miscela utilizzando macchine a circuito chiuso
90
Nitrox
Iter didattici
ITER 1
ITER 2
ITER 3
ITER 4
ITER 5
ITER 6
Tek-in
Tek-in
Nitrox
(Open Circuit Rebreather)
Nitrox
(Open Circuit Rebreather)
Nitrox
(Open Circuit Rebreather)
Tek-in
Technical (Air)
Nitrox
(Open Circuit Rebreather)
Tek-in
(Open Circuit Rebreather)
Decompression
(Open Circuit Rebreather)
Tek-in
(Open Circuit Rebreather)
Nitrox
(Open Circuit Rebreather)
Nitrox
(Open Circuit Rebreather)
Technical (Air)
Technical (Air)
Tek-in
(Open Circuit Rebreater)
Decompression
(Open Circuit Rebreather)
Decompression
(Open Circuit Rebreather)
Decompression
(Open Circuit Rebreather)
Decompression
(Open Circuit Rebreather)
Decompression
(Open Circuit Rebreather)
Technical
(Air – Trimix
Open
Circuit/
Rebreather)
Technical
(Air – Trimix
Open
Circuit/
Rebreather)
Technical
(Air – Trimix
Open Circuit/
Rebreather)
Solo
(Open Circuit Rebreather)
Solo
(Open Circuit Rebreather)
Solo
(Open Circuit Rebreather)
Solo
(Open Circuit Rebreather)
Solo
(Open Circuit Rebreather)
Solo
(Open Circuit Rebreather)
E x t e n d e d
Technical
(Open Circuit Rebreather)
Extended
Technical
(Open Circuit Rebreather)
E x t e n d e d
Technical
(Open Circuit Rebreather)
E x t e n d e d
Technical
(Open Circuit Rebreather)
E x t e n d e d
Technical
(Open Circuit Rebreather)
Extended
Technical
(Open Circuit Rebreather)
Nitrox
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Modulo 5 • Aspetti Operativi
Pure Tech Agency
w w w. p u r e - t e c h - a g e n c y. n e t