Appendice - Emergency First Response
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Appendice - Emergency First Response
Appendix Appendice Indice Chiave delle risposte degli Esami Finali Primary Care e Secondary Care A-3 Modulo di Iscrizione al Corso A-4 Modulo di Completamento delle Abilità A-5 Foglio di Annotazione per la Valutazione della malattia A-6 Estendere le tue opportunità di insegnamento dell’ Emergency First Response Sviluppare un Piano Commerciale A-8 Ripasso delle Conoscenze del Paricipant Manual – Chiave delle Risposte A-12 ERF Primary Care – Participant Final Exam Answer Sheet – Foglio della Risposta A-13 ERF Secondary Care Participant Final Exam Answer Sheet – Foglio della Risposta A-14 Accordo di Licenza Emergency First Response A-15 Apprendimento individuale dell’istuttore A-17 A-1 Appendix Emergency First Response Primary Care – Participant Final Exam Answer Sheet (Foglio della Risposta) Nome ________________________________________________________ Data __________________________ Luogo _______________________________________________________ Instructor ______________________ 1. 2. 3. 4. 5. □ Vero □ Falso □ a. □ b. □ c. _________________________________ _________________________________ _________________________________ □ a. □ b. □ c. □ d. □ e. □ f. □ g. _________________________________ _________________________________ _________________________________ _________________________________ 6. _____________________________________ _____________________________________ 13. □ a. □ b. □ c. □ d. 14. Numero di telefono: ___________________________ 15. 19. □ a. □ b. □ c. □ d. □ e. □ f. ____________________________________ ____________________________________ □ a. □ b. □ c □ a. □ b. □ c □ Vero □ Falso 20. ______ Sangue rosso scuro, che fluisce costantemente. 16. 17. 18. ______ Sangue che cola lentamente dalla ferita ______ Sangue rosso brillante, che sprizza dalla ferita. 21. 22. 23. 24. 11. □ □ □ □ □ 12. A = _____________________________________ 30. _____________________________________ 31. _____________________________________ 32. B = _____________________________________ 33. _____________________________________ 34. C = _____________________________________ 35. 7. 8. 9. 10. □ b. □ c. Vero □ Falso a. □ b. □ c. Vero □ Falso a. □ b. □ c. a. 25. 26. 27. 28. 29. □ a. □ b. □ c. □ d. □ e. □ f. □ g. □ h. □ i. □ j. □ k. □ a. □ b. □ c. □ d. □ e. □ f. □ g. □ h. ____________________________________ ____________________________________ ____________________________________ ____________________________________ □ a. □ b. □ c. □ d. □ e. □ f. □ Vero □ Falso □ a. □ b. □ c. □ a. □ b. □ c. □ a. □ b. □ c. □ a. □ b. □ c. □ a. □ b. □ c. □ a. □ b. □ c. □ Vero □ Falso □ a. □ b. □ c. □ a. □ b. □ c. _____________________________________ D = _____________________________________ S = _____________________________________ Product No. 70353I Version 1.1 A-13 © Emergency First Response Corp., 2004 Translation by Emergency First Response Europe, 2005 Appendix Emergency First Response Secondary Care Participant Final Exam Answer Sheet (Foglio della Risposta) Nome ________________________________________________________ Data _________________________ Luogo _______________________________________________________ Instructor _____________________ 1. □ Vero □ Falso 2. □ a. □ b. □ c. 3. □ a. □ b. □ c. □ d. □ e. □ f. □ g. 4. □ a. □ b. □ c. 5. □ a. □ b. □ c. 6. □ a. □ b. □ c. 7. □ a. □ b. □ c. 8. S = _____________________________ A = _____________________________ M = _____________________________ A = _____________________________ D = _____________________________ E = _____________________________ 9. □ Vero □ Falso 10. □ a. □ b. □ c. □ d. □ e. □ f. A-14 Appendix ACCORDO DI LICENZA EMERGENCY FIRST RESPONSE La PADI Worldwide Corp. (un’azienda della California, da qui in avanti “PADI”) ha il diritto e l’autorità di utilizzare e concedere in sub-licenza i vari marchi di proprietà della Emergency First Response Corp. (un’azienda della California, da qui in avanti “EFR”). Questi marchi includono, ma non sono limitati a questi, Emergency First Response, The Responder, alcuni logotipi – incluso un cuore rosso con sovraimpresso un tracciato delle pulsazioni, così come altri marchi, inclusi i marchi di Specialità e di Certificazione. EFR e PADI fanno affidamento sui precedenti marchi per indicare la fonte di origine dei loro servizi, brevetti e prodotti, in modo che il pubblico sia protetto, e che gli istruttori, gli studenti e gli altri soci EFR e PADI ricevano servizi e prodotti, pertinenti alle loro attività commerciali, di alta qualità. Per dare la possibilità agli Istruttori EFR di pubblicizzare, promuovere ed indicare la fonte o l’origine dei servizi della EFR, delle sue certificazioni e dei suoi prodotti, agli Istruttori EFR ed ai Membri della PADI International Resort and Retailer Associations (IRRA) viene concessa, contestualmente, la licenza d’uso dei succitati marchi esclusivamente per ciò che concerne i materiali pubblicitari, specificatamente stampati, film o video format e software; mezzi fissi, come floppy disks, hard drives o CD-ROM, oppure qualsiasi metodo digitale interattivo o mezzo di trasmissione, inclusi, ma non limitati a ciò, internet ed i Siti World Wide Web. La licenza non si estende alla produzione di altri materiali stampati, come manuali, libri, istruzioni, abbigliamento, o alla produzione di qualsiasi altro materiale che sia già fabbricato, venduto, distribuito, o dato in licenza ad altri, dalla EFR. Questa licenza, concessa dalla EFR e dalla PADI, si applica esclusivamente a: (1.) Annunci pubblicitari stampati e materiali promozionali (giornali e pubblicazioni periodiche, inserzioni su elenchi telefonici, volantini e cartelli); (2.) Materiali pubblicitari sotto forma di film e video format, come televisioni commerciali, proiezioni di diapositive o video promozionali; e (3.) Software, mezzi fissi, come floppy disks, hard drives o CD-ROM, oppure qualsiasi metodo promozionale digitale interattivo o mezzo di trasmissione inclusi, ma non limitati a, internet ed i Siti World Wide Web, nessuno dei quali potrà avere scopo di rivendita. L’espressione “Emergency First Response” non può essere utilizzata per registrare nomi di domini internet. La presente licenza, da utilizzare a scopi pubblicitari e promozionali, viene concessa purché i marchi originati dalla EFR siano rispettati nell’esatto formato, carattere, aspetto generale, stile di carattere, sfondo e proporzioni. In nessun caso i marchi potranno essere combinati con altri marchi, simboli, lingue o messi in un formato o aspetto diverso da quelli attualmente utilizzati dalla EFR. Deve essere utilizzato l’intero marchio registrato: il suo utilizzo parziale, o troncato, non è autorizzato. Questa licenza è personale per gli individuali Istruttori EFR o Membri IRRA, e non è in alcun modo trasferibile, condivisibile e concedibile, sotto forma di sub-licenza, ad alcuna altra parte. Non osservandone i termini, la EFR ha l’esclusivo diritto di disapprovare qualsiasi tipo di materiale promozionale preparato e sarà il suo insindacabile giudizio a valutare se i criteri impiegati soddisfino o no gli standard di questo Accordo di Licenza. A questo scopo, ogni suggerimento o richiesta sull’utilizzo dei marchi da parte dei Membri, dovrà essere inviato alla EFR o allo staff PADI il più presto possibile, per evitare errori, frodi, sostituzioni o altri problemi che possano essere nocivi ai marchi su elencati. Senza tener conto di questa licenza, la EFR avrà il diritto di istituire e intraprendere qualsiasi tipo di azione sia necessaria per proteggere i suoi marchi da ogni persona, azienda o società che usi, ora o nel futuro, i marchi, o qualsiasi marchio simile, sue derivazioni, analogie, nomi registrati, testi o disegni immaginari. Questa licenza si estenderà entro i termini di associazione alla PADI e l’autorizzazione come Istruttore EFR, è scadrà contestualmente al termine della relazione di affiliazione del Membro alla EFR e/o alla PADI. Product No. 10281I Version 1.0 © Emergency First Response Corp., 2003 Translation by Emergency First Response Europe, 2005 A-15 Appendix A-16 Appendix Apprendimento individuale dell’istruttore Le pagine seguenti trattano le conoscenze fondamentali necessarie al corso Istruttori Emergency First Response. Il segmento “Sistemi del corpo umano” tratta di come lavorano i vari sistemi del corpo umano e come essi relazionano all’Emergency Responder. La sezione “Emergenze mediche” analizza i segni, i sintomi ed il trattamento di varie emergenze mediche. In qualità di candidato Istruttore Emergency First Response, dovrai leggere questi segmenti e rispondere alle domande relative al Ripasso delle Conoscenze dello studio indipendente. Questi due segmenti ti servono anche come riferimento di base per quando insegnerai i tuoi corsi Emergency First Response. A-17 Appendix Sistemi del corpo umano A-18 Quando sei testimone di un grave incidente automobilistico o vedi qualcuno che fa una brutta caduta, è plausibile presumere che il paziente abbia qualche lesione che mette a rischio la sua vita. Sebbene possa non essere ovvio ad una prima occhiata, molte scene di incidenti richiedono cure di emergenza medica. Sfortunatamente, non tutte le emergenze che mettono a rischio la vita sono così evidenti. Alcune gravi condizioni sono provocate da malattie o di incidenti poco evidenti. Qualche volta i sintomi del paziente si instaurano rapidamente, mentre altre volte il paziente peggiora progressivamente nel tempo. Poiché il tempo di intervento è un fattore critico, gli Emergency Responders devono essere in grado di riconoscere tutte le condizioni che mettono a rischio la vita, e poi fornire le appropriate cure di emergenza medica. Prestare efficaci cure di emergenza ad un paziente ferito o malato non richiede un’approfondita conoscenza del corpo umano. L’attenzione all’ABCD’s della lifeline del paziente permette al Responder di trattare la maggioranza delle emergenze che mettono a rischio la vita. Tuttavia, sapere come lavora il corpo, fornisce una base per assicurare che l’ABCD’s della lifeline di una persona sia gestita secondo i principi del primo soccorso. Quella meravigliosa macchina che noi chiamiamo corpo umano è fatta da miliardi di cellule. Cellule individualmente differenti costituiscono un tessuto. Tessuti simili creano un organo. Un insieme di organi e di altre strutture, che eseguono specifiche funzioni fisiche, è chiamato sistema. Perché il corpo possa funzionare appropriatamente, tutti sistemi devono funzionare insieme. Quando un paziente ferito o malato, uno o più di questi sistemi può essere lesionato. Spesso, una lesione o una malattia che affligge un sistema può colpire anche altri. La maggioranza delle emergenze che mettono a rischio la vita colpisce uno o più dei tre più importanti e sensibili sistemi del corpo umano – respiratorio, circolatorio e nervoso. I più grandi organi di questi tre sistemi sono il cuore, i polmoni, il cervello ed il midollo spinale. Tutti sistemi del corpo sono importanti, ma un malfunzionamento di questi può provocare rapidi e gravi danni se non la morte. La macchina miracolosa che chiamiamo corpo umano. Sistema respiratorio Il sistema respiratorio fornisce al corpo l’ossigeno e rimuove l’anidride carbonica – il gas di scarto del metabolismo. La respirazione inizia quando il cervello rileva un aumento di anidride carbonica nel sangue. Quando i livelli di anidride carbonica aumentano, il cervello segnala al diaframma, Il sistema respiratorio fornisce ossigeno al corpo e rimuove l’anidride carbonica – il gas di scarto del metabolismo. Appendix un grande muscolo sotto il torace, di schiacciarsi e spingere verbronchiolo so il basso. Quando il diaframma si schiaccia e le costole vengoalveolo no sollevate e spinte in fuori, il volume dei polmoni aumenta, risucchiando aria del corpo attraverso il naso o la bocca. L’aria che entra del corpo è umidificata e filtrata. alveoli Dopo che l’aria è entrata nel corpo, passando attorno alla lingua, scende nella gola, o faringe, e supera l’epiglottide, una cartilagine che impedisce ai cibi ed ai fluidi di entrare nei capillari polmoni. Qui, la faringe si divide in due passaggi, uno per il cibo, l’esofago, e uno per l’aria. Il passaggio dall’aria è chiamato I polmoni sono come delle spugne protette dalla cassa trachea. La trachea si divide in bronco sinistro e destro, ciascuno toracica. Nei polmoni, i bronchi si dividono in passaggi aerei sempre più piccoli . dei quali porta ad uno dei due polmoni. I polmoni sono come delle spugne protette dalla cassa toracica. Nei polmoni, i bronchi si dividono in passaggi aerei sempre più piccoli. La parte terminale del più piccolo bronchiolo termina con centinaia di piccolissimi sacchetti di aria chiamati alveoli. Ogni sacchetto di aria è racchiuso in una rete di capillari. La parete che separa questi sacchetti di aria dai capillari è davvero sottile. Tutti gli scambi dei gas dei polmoni avvengono negli alveoli. Attraverso queste pareti, l’ossigeno si combina ai globuli rossi ed è trasportato nel corpo. L’anidride carbonica, dal sangue, passa attraverso le pareti capillari in questi sacchetti di aria e poi viene espirata dal corpo. L’importanza per l’Emergency Responder I problemi respiratori richiedono l’immediata attenzione del responder perché, senza ossigeno, il cervello inizia a morire entro pochi minuti. È importante controllare, come prima cosa, se un paziente incosciente e non reattivo stia respirando. Per alcuni pazienti, sarà sufficiente aprire le vie aeree per far abbassare nella lingua, nella gola, permettendo così la ripresa del respiro. La lingua è la più comune causa di ostruzione delle vie aeree nei pazienti areattivi. Dopo aver aperto le vie aeree come prima cosa, la respirazione artificiale – cioè realmente respirare per il paziente - , è il passaggio successivo. L’aria che tu inspiri contiene il 21% di ossigeno ma ne usi solo circa il 5%. Le tue ventilazioni di emergenza contengono molto più dell’ossigeno necessario a sostenere un paziente che non respira. Ecco perché respirazione artificiale è così efficace nei pazienti che hanno battito cardiaco. Altro problema respiratorio che riguarda l’Emergency Responder è la totale ostruzione delle vie aeree. Di solito accade quando un paziente soffoca a causa di cibo, sebbene qualsiasi altro oggetto messo in bocca possa bloccare le vie aeree; è importante saper riconoscere un’ostruzione delle vie aeree in quanto il paziente non può parlare. Egli si sentirà imbarazzato e tenderà anche ad allontanarsi. In un paziente incosciente, spesso la lingua cade all’indietro e blocca le vie aeree. A-19 Appendix Devi sospettare un soffocamento quando un paziente si afferra o si stringe il collo all’altezza della gola: chiedendogli cosa c’è che non va, puoi stabilire se riesce o no a parlare, a respirare o a tossire. Un paziente con totale ostruzione delle vie aeree, se non gli vengono rapidamente deostruite, può perdere conoscenza. Il Sistema Circolatorio La maggioranza delle cellule del corpo umano non si trovano a diretto contatto con l’ambiente esterno. Funzione del sistema circolatorio è quella di agire come sistema di trasporto per fornire a queste cellule ciò che è essenziale per la vita: trasporta sia il sangue che la linfa. Il cuore, il sangue ed i vasi sanguigni formano il sistema cardiovascolare, mentre i linfonodi, la linfa ed i vasi linfatici formano il sistema linfatico. Il Sistema Cardiovascolare Il sangue A-20 Scopo del sistema circolatorio è quella di agire come sistema di trasporto per fornire a queste cellule ciò che è essenziale per la vita. Il sangue è il tessuto liquido che costituisce il mezzo di trasporto del sistema circolatorio. Un corpo adulto, in buona salute e di taglia media, ne contiene circa sei litri/quarti. Il sangue trasporta l’ossigeno ed i nutrienti alle cellule e preleva da esse l’anidride carbonica e gli altri prodotti di scarto; gioca anche un ruolo di difesa del corpo controre malattie e provvede alla regolazione della temperatura corporea. Il sangue è composto da un mezzo liquido e da solidi ematici: questi solidi includono i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine. La porzione liquida, o plasma, rappresenta circa il 55% del sangue, mentre i solidi compongono il restante 45%. Il cuore La cura dell’organo centrale del sistema circolatorio, il cuore, è di grande rilevanza per l’Emergency Responder. Il cuore è un organo muscolare che pompa il sangue attraverso una intricata rete di vasi sanguigni. Leggermente più grande del tuo pugno, ed a forma di pera, batte più di 70 volte al minuto – circa 2,5 miliardi di volte in una vita di durata media. Appendix Il cuore si trova nella cavità toracica, sotto lo sterno e tra i due polmoni: come puoi vedere nell’illustrazione, il cuore è suddiviso, verticalmente, in due parti. il lato destro pompa il sangue ai polmoni, mentre quello sinistro lo pompa alle altre parti del corpo. Ogni lato è ulteriormente suddiviso in due camere, una superiore ed una inferiore, separate da valvole. Nell’illustrazione a lato si può vedere come il cuore faccia a pompare il sangue ai polmoni ed al corpo. Il controllo del battito cardiaco Il cuore è costituito da muscoli che si contraggono in successione: La cura dell’organo centrale del sistema circoquando il primo gruppo di cellule viene stimolato, questo, a sua volta, latorio, il cuore, è di grande rilevanza per stimola quello più vicino, e così via. Questa reazione a catena continua l’Emergency Responder. finché tutte le cellule si contraggono. Perché il cuore possa pompare con efficacia, questa successione di attività deve avvenire in un modo preciso e sicuro. Il sangue ricco di Dal corpo ritorna In cima alla porzione destra del cuore si trova ossigeno affluisce sangue povero di al corpo ossigeno un gruppo di cellule muscolari cardiache specializzate. Questo gruppo di cellule primarie, chiamate stimolatrici, da inizio alla reazione e regola il ritmo delle contrazioni di tutto il cuore; appena l’onda di contrazione entra nel cuore, raggiunge, dopo una frazione di secondo, il secondo gruppo di cellule specializzate. Questo gruppo rilascia un impulso elettrico ai muscoli, facendo Il sangue affluisce ai contrarre la parte inferiore del cuore. Dopo che enpolmoni trambe le parti del cuore, superiore ed inferiore, hanno terminato la contrazione, un battito cardiaco è compleCome i cuore pompa il sangue ai polmoni ed al corpo. tato. Se, a causa di un blocco delle arterie cardiache, alle cellule stimolatrici manca l’ossigeno, il cuore può venirsi a trovare in una condizione elettrica anormale. La più comune causa di un ritmo cardiaco anormale, che negli adulti provoca l’improvviso arresto cardiaco è la fibrillazione ventricolare. Più avanti ne saprai di più sulla fibrillazione ventricolare. Vasi sanguigni, Polso e Pressione Sanguigna Durante ciascuna contrazione cardiaca, il sangue fluisce nelle arterie – i vasi che trasportano il sangue che proviene dal cuore: sono resistenti ed elastiche. Quando il sangue, dopo una contrazione cardiaca, entra nelle arterie, queste si stringono: questo restringimento, se l’arteria passa subito sotto la pelle, si può rilevare facilmente, e si chiama pulsazione. A-21 Appendix Guarda l’illustrazione a fianco per localizzare le arterie vicine alla pelle, dove l’Emergency Responder può rilevare le pulsazioni di un paziente. Le contrazioni cardiache spingono il sangue attraverso le arterie con notevole forza: questa forza viene chiamata pressione sanguigna. Quando un’arteria viene recisa, il sangue sprizza sotto pressione e ad intervalli regolari. Di solito, il sangue è rosso brillante, poiché è ricco di ossigeno. Le arterie, in cui transita il sangue che parte dal cuore, diventano via via più piccole: al loro termine si suddividono in una rete di sottilissimi vasi chiamati capillari. Tutte le cellule del corpo sono vicinissime alla rete capillare; questa strettissima associazione tra capillari e cellule permette gli scambi dei materiali. Poiché le pareti dei capillari sono costituite da una unica e spessa cellula, i gas ed i nutrienti possono facilmente diffondersi attraverso queste. Un piccolo taglio od un’abrasione, ovunque sulla pelle, danneggiano certamente il letto capillare: quando si tagliano i capillari, il sangue cola lentamente e, di solito, si ferma rapidamente grazie alla coagulazione. Per consentire al sangue di ritornare dai capillari al cuore, questi si trasformano in grandi vasi chiamati vene. Le vene riportano il sangue al cuore: quando una vene viene recisa, il sangue fluisce costantemente dalla ferita, senza spruzzi ritmici. Di solito questo sangue è rosso scuro, poiché è povero di ossigeno. Anche l’arteria radiale, vicino al polso, può servire a rilevare le pulsazioni. L’arteria carotidea è un’arteria potente, spesso impiegata per rilevare le pulsazioni. L’importanza per l’Emergency Responder A-22 L’ABCD’s della cura primaria include la gestione dei problemi circolatori e dei gravi sanguinamenti: è importante che l’Emergency Responder conosca diverse arterie del corpo umano. L’arteria carotidea, su ambo il lati del collo, è molto vicina alla pelle e, di solito, molto facile da trovare: è un’arteria potente, poiché è vicina al cuore, e porta il sangue ricco di ossigeno al cervello. E’ per questa ragione che spesso viene impiegata per rilevare le pulsazioni. Anche l’arteria radiale, vicino al polso, può servire allo stesso scopo: tuttavia, un paziente potrebbe non avere pulsazioni carotidee o radiali rilevabili, ma avere ancora battito cardiaco. Rilevare le pulsazioni potrebbe non essere il miglior metodo per determinare se un paziente abbia o no battito cardiaco. Due arterie che possono essere impiegate come punti di pressione sono l’arteria brachiale, che si trova in ciascun braccio, e L’arteria brachiale, in ciascun braccio, e l’arteria femorale, in ciascuna gamba, sono l’arteria femorale, in ciascuna gamba: sono grandi vasi sanguigni che grandi vasi sanguigni che passano tra la scorrono tra la pelle ed un osso. Comprimendole con una certa forza pelle ed un osso. Comprimendole con una certa forza contro l’osso, si possono controllacontro l’osso, si possono controllare gravi sanguinamenti, limitando il re gravi sanguinamenti, limitando il flusso sanguigno. flusso sanguigno. Appendix Le arterie coronariche forniscono sangue direttamente al cuore stesso, e sono di grande importanza per l’Emergency Responder: gli attacchi e gli arresti cardiaci sono due dei più gravi problemi. Ne saprai di più su questo argomento nella Sezione delle Emergenze Mediche. Il sistema linfatico Come il sistema cardiovascolare, il sistema linfatico forma una vasta rete di vasi e fa parte del sistema circolatorio del corpo. I due principali scopi del sistema linfatico sono: • far tornare nel torrente ematico i fluidi raccolti dai tessuti • filtrare dal corpo le particelle estranee, i microrganismi e gli altri scarti tissutali. La linfa, un fluido trasparente e giallognolo, percorre minuscoli vasi passando attraverso piccoli organi conosciuti come linfonodi: simili a piccoli nodi su di uno spago, filtrano la linfa che li attraversa. I linfonodi contengono alcune cellule del sistema immunitario che si occupano di combattere le malattie: si trovano essenzialmente nel collo, nelle ascelle e nell’inguine. Anche la milza contiene linfonodi e vi si trova la massima concentrazione di cellule deputate alla difesa del corpo. L’importanza per l’Emergency Responder Nel contesto delle cure primarie, saper identificare i problemi che specificatamente riguardano il sistema linfatico di una persona malata o ferita, non è molto importante per l’Emergency Responder: tuttavia, una lesione addominale può causare emorragie interne alla milza, e queste possono mettere a rischio la vita. Poiché una persona affetta da un’infezione può presentare linfonodi infiammati, gonfi o cedevoli, dovresti essere in grado di scoprire questi segni e sintomi durante la valutazione di una lesione o di una malattia. Il sistema linfatico si occupa anche di rimuovere i veleni inoculati in seguito a morsi o punture di animali velenosi: come per qualsiasi lesione o malattia grave, devi fornire al paziente le cure iniziali attivando il Servizio Medico di Emergenza. A-23 Appendix Il sistema nervoso Tutte le attività mentali e fisiche vengono controllate dal sistema nervoso – una complessa rete di cellule che comunicano una con l’altra. La suddivisione dei compiti che esiste nel sistema nervoso gli permette di controllare il corpo umano con precisione ed efficacia: ne risulta che un nuotatore può muoversi nell’acqua aggraziatamente, un artista può dipingere un’opera originale e tu puoi imparare grazie a questa sessione di sviluppo delle conoscenze. I due più importanti organi del sistema nervoso centrale sono il cervello ed il midollo spinale. Il cervello è l’organo di controllo del corpo umano; il midollo spinale si estende dal cervello, diramandosi poi in una rete che attraversa il corpo. Le informazioni che vengono trasmesse da e verso il cervello includono: • Informazioni sensorie – tatto, gusto, vista, udito ed odorato. • Funzioni motorie – i movimenti • Funzioni involontarie – respirazione, circolazione, pulsazione, digestione • Livelli di coscienza – i diversi gradi di coscienza variano durante lo stato di veglia o durante il sonno. Le delicate cellule del cervello e del midollo spinale sono circondate da strati di tessuto protettivo che collaborano a mantenerle al sicuro da lesioni; ancora, il cranio protegge il cervello mentre la colonna vertebrale protegge il midollo spinale. Un liquido chiaro, chiamato liquido cerebrospinale, fornisce ulteriore protezione. A-24 L’importanza per l’Emergency Responder L’ABCD’s della cura primaria include la gestione delle lesioni spinali: sospetta la presenza di una lesione spinale dopo qualsiasi incidente provocato da una caduta, un grave urto, un incidente automobilistico o altro tipo di forte impatto. Se possibile, esegui la valutazione primaria nella posizione in cui trovi il paziente: non lo muovere a meno che non ci sia un problema di sicurezza. I sistemi digestivo ed urinario I sistemi digestivo ed urinario fornisco al corpo i nutrienti essenziali e rimuovono i prodotti di scarto. Prima che il tuo corpo possa utilizzare i nutrienti contenuti nel cibo che mangi, questo deve essere triturato, fisicamente e chimicamente: il processo della triturazione dei cibi in molecole si chiama digestione. Il processo inizia in bocca, con l’aiuto della saliva e della masticazione. I due più importanti organi del sistema nervoso centrale sono il cervello ed il midollo spinale. Appendix E’ nel piccolo intestino che il cibo viene assorbito dal sangue (con la collaborazione del pancreas e della colecisti). Il materiale in esubero o di scarto passa nel grande intestino per essere eliminato come feci. I reni estraggono dal sangue i liquidi di scarto e li eliminano dal corpo sotto forma di urina. esofago stomaco fegato grande intestino L’importanza per l’Emergency Responder Sebbene il sistema digestivo possa essere interessato da molte malattie, la maggioranza di queste non richiedono l’immediata attenzione di un Emergency Responder: tuttavia, poiché gli organi principali del sistema digestivo – stomaco, fegato e tutto l’intestino – sono abbondantemente irrorati dal sangue, l’ingestione di veleni e le emorragie interne sono problemi che lo riguardano. Il sistema scheletrico piccolo intestino I sistemi digestivo ed urinario fornisco al corpo i nutrienti essenziali e rimuovono i prodotti di scarto. Il corpo di un adulto conta più di 200 ossa, organizzate in una intelaiatura chiamata scheletro. Le ossa forniscono una rigida struttura su cui possono agire i muscoli, danno forma e sostegno al corpo e proteggono i delicati organi interni. Le ossa sono depositi di minerali, come il calcio ed il fosforo, che giocano un ruolo essenziale nel processo metabolico. Ed ancora, la parte interna di alcune ossa produce globuli rossi ed alcuni tipi di globuli bianchi. L’importanza per l’Emergency Responder Nonostante la loro resistenza, le ossa, se sottoposte ad un carico eccessivo, un impatto improvviso o a tensione proveniente da una direzione innaturale, possono incrinarsi ed anche rompersi. Le lesioni includono fratture, infrazioni ed incrinature ossee e lussazioni. Una lussazione si manifesta quando un osso viene rimosso dalla capsula della sua articolazione. Gli Emergency Responders imparano a prendersi cura di pazienti con problemi al sistema scheletrico nel Corso Primary Care (RCP), che tratta come prendersi cura di persone con possibili lesioni spinali. Il Corso Secondary Care (Primo Soccorso) tratta come prendersi cura di pazienti con lussazioni e fratture prima dell’arrivo del Servizio Medico di Emergenza. A-25 Le ossa forniscono una rigida struttura su cui possono agire i muscoli, danno forma e sostegno al corpo e proteggono i delicati organi interni. Appendix Il sistema muscolare I muscoli costituiscono la parte preponderante del corpo umano e ne rappresentano circa un terzo del peso. La loro capacità di contrazione non solo permette al corpo di muoversi, ma fornisce anche al forza necessaria per spingere le sostanze corporee, come il cibo ed il sangue, attraverso il corpo. I tendini, che connettono i muscoli alle ossa ed ai legamenti, sono spesse strisce di tessuto connettivo che mantengono le ossa nei loro punti di giuntura. I muscoli che svolgono movimenti simili e coordinati sono chiamati gruppi muscolari. I muscoli non solo producono il calore corporeo, ma collaborano alla protezione delle molte ossa, vasi sanguigni, nervi ed organi che si trovano nel corpo: senza sistema muscolare, nessuno degli altri sistemi organici potrebbe funzionare. L’importanza per l’Emergency Responder I muscoli, per poter svolgere le proprie specifiche funzioni, hanno bisogno che il sangue trasporti una grande quantità di ossigeno e nutrienti: ad esempio, se il muscolo cardiaco non viene più nutrito, si può ingenerare un arresto cardiaco, che richiede all’Emergency Responder di iniziare la cura primaria. Ancora, strappi muscolari, tendinei ed altre lesioni simili, possono provocare dolore e persino infermità perenni. Il corso Secondary Care (Primo Soccorso) tratta come fornire cure limitate per muscoli, tendini e legamenti lesionati, stirati o strappati. A-26 La comprensione dei vari sistemi del corpo umano fornisce le conoscenze di base grazie alle quali si può prendere una decisione quando ci si trova di fronte ad un’emergenza. Sapere che l’integrità dei sistemi circolatorio, respiratorio e nervoso è essenziale per mantenere la vita, aiuta l’Emergency Responder ad applicare, in un’emergenza, prioritariamente le abilità di cura primaria: la comprensione degli altri sistemi del corpo, fornisce le basi per il primo soccorso o per la cura secondaria – quando non si manifestano condizioni che mettano la vita in pericolo. Queste informazioni si applicano anche nella sezione Emergenze Mediche del corso Istruttori Emergency First Response, quando apprenderai quali segni e sintomi si manifestino in una determinata emergenza, e quale trattamento sia il più efficace. I muscoli, per poter svolgere le proprie specifiche funzioni, hanno bisogno che il sangue trasporti una grande quantità di ossigeno e nutrienti. Appendix Le Emergenze Mediche Questa sezione ti fornisce importanti informazioni su specifiche situazioni che richiedono cure di emergenza: quale sia il tipo di emergenza , il metodo per identificarla tramite segni e sintomi, e come trattarla. Lussazioni e Fratture Le lussazioni sono articolazioni al di fuori della loro sede. Le fratture sono ossa incrinate, spezzate, separate e fratturate. Una lussazione accade quando un’articolazione è sottoposta ad un’eccessiva pressione. L’articolazione del paziente appare deformata e la lesione è molto dolorosa. Sospetta una frattura se un arto, dopo una caduta od un urto, si presenta in posizione innaturale, non è più funzionale, si gonfia o si copre di lividi molto rapidamente, oppure, in un punto ben preciso, è molto dolorante. Esegui la steccatura di una lesione soltanto nel caso in cui le cure dello SME, oppure il trasporto presso un ospedale, siano ritardate, e se puoi procedere senza procurare altro disagio o dolore al paziente. Tutte le lussazioni e le fratture hanno bisogno di attenzione medica professionale. Cura del paziente • • • • • • • • • • • FERMATI – valuta ed osserva la scena. PENSA – Considera la tua sicurezza e formula un piano di azione. AGISCI – Controlla lo stato di coscienza ed ATTIVA lo SME, se appropriato. Vedi se riesci a determinare la causa della lesione. Ciò si chiama meccanismo della lesione, e può aiutare a determinare quali tipi di lesioni abbia il paziente Per un paziente coinvolto in una grave caduta, collisione od urto, esegui la valutazione della lesione per determinare l’estensione di ogni lesione oltre alle evidenti lussazioni e fratture. Se lo SME è in ritardo, oppure non sia disponibile, prepara il paziente per il trasporto. Scegli una steccatura lunga abbastanza da immobilizzare le ossa al di sopra e di sotto l’articolazione. Stecca la lesione nella posizione in cui l’hai trovata. Non cercare di raddrizzarla. Mentre esegui la steccatura, limita al massimo i movimenti. Fascia la steccatura mantenendola in posizione con una benda triangolare, od altro materiale disponibile. Le fratture di dita delle mani o dei piedi, possono essere fissate, per supporto, alle dita adiacenti. Controlla la circolazione prima e dopo aver applicato la steccatura. Se la steccatura interferisce con la circolazione, allentala. In caso di fratture chiuse o lussazioni, per ridurre il gonfiore durante il trasporto, applica sulla zona un impacco freddo. A-27 Appendix Piccoli tagli, graffi e lividi: sono ferite che non mettono a rischio la vita ed includono lacerazioni, graffi, abrasioni, tagli, punture e bernoccoli. Tagli profondi o punture devono essere trattate da un medico professionista. I pazienti le cui ferite non cessino di sanguinare con la pressione diretta o l’utilizzo di punti di pressione, hanno urgente bisogno di cure dello SME. Cura del Paziente – Tagli e Graffi • • • • • Indossa i guanti ed altre barriere per proteggerti, e proteggere il paziente, dalla trasmissione di malattie. Se necessario, controlla il sanguinamento con la pressione diretta. Lava perfettamente la ferita con acqua per rimuovere lo sporco ed ogni altra particella. Copri la ferita con una garza non adesiva e fasciala accuratamente. Controlla giornalmente la ferita cercando segni di infezione – arrossamenti, sensibilità o presenza di pus (fluido giallognolo o verdastro sulla zona ferita). Cura del Paziente – Lividi (ematomi) • • Applica, prima possibile, un impacco freddo sulla zona colpita. Solleva la zona colpita, se possibile, sopra il livello del cuore. Lesioni Dentali: includono la frattura della mascella, l’avulsio- A-28 ne (perdita) di denti, la loro rottura o rimozione, morsicature di labbra o lingua. Tratta le lesioni dentali conseguenti ad un trauma alla testa, collo, volto o bocca, come emergenze mediche. Segui le procedure di cura primaria e secondaria. Quando le lesioni dentali sono dovute a usura o lacerazioni, od incidenti minori, manda il paziente dal dentista per il trattamento. Fornisci cure secondarie. Cura del paziente – Avulsioni (denti rimossi) • • • • • • Indossa i guanti per proteggerti, e proteggere il paziente, dalla trasmissione di malattie. Localizza il dente rimosso. Non toccare la radice. Prendi il dente per la corona e risciacqualo dolcemente in una soluzione salina, latte o acqua. Mentre si va dal dentista, il dente deve essere conservato in una soluzione salina, latte o acqua. Se non si può andare dal dentista entro 60 minuti, reimpianta il dente nella sua sede, prima possibile. I denti reimpiantati entro 30/60 minuti hanno una buona possibilità di riattaccarsi alla loro sede. Incoraggia il paziente a seguire cure dentali. Appendix Strappi e Distorsioni: Muscoli, tendini e legamenti lesionati, stirati o strappati. Il trattamento generale implica il RICE – Rest (Riposo), Ice (Ghiaccio), Compression (Compressione) ed Elevation (Elevazione) per le prime 72 ore seguenti alla lesione. I pazienti dovrebbero consultare un medico professionista per determinare l’estensione della lesione ed accertarsi che nessun osso sia rotto. Cura del Paziente • • • • • • • REST (Riposo)– fai decontrarre la zona colpita, e non farla utilizzare quanto più sia possibile. ICE (Ghiaccio)– applica un impacco freddo sull’area colpita per almeno 20 minuti. Ripeti il raffreddamento almeno quattro volte al giorno. COMPRESSION (Compressione)– avvolgi la zona con un bendaggio elastico. ELEVATE (Eleva) – solleva la zona danneggiata, quanto più sia possibile, al di sopra del cuore. Se il paziente deve utilizzare la zona danneggiata, bloccala a qualcosa o steccala, per stabilizzarla e prevenire altri danni. Compresse antidolorifiche o analgesici possono ridurre il dolore e l’infiammazione. Incoraggia il paziente ad andare dal medico. Lesioni agli Occhi: includono tagli, penetrazioni, colpi, spruzzi di agenti chimici ed irritanti. Tratta le lesioni oculari conseguenti ad un trauma alla testa o al volto come emergenze mediche. Segui le procedure di cura primaria e secondaria. Non applicare mai pressione ad un occhio e stai attento a non strofinarlo. Se il paziente indossa lenti a contatto, rimuovile solo se ciò non causerà altri danni all’occhio. Incoraggia un paziente che ha un occhio dolorante o irritato ad andare, prima possibile, da uno specialista che lo curi. Fornisci la cura secondaria. Incoraggia il paziente a restare calmo. L’aumentata attività e la pressione sanguigna potrebbero causare una grave perdita di fluidi dall’occhio e procurargli altri danni. Cura del Paziente – Tagli e Penetrazioni in un Occhio. • • • • • • • • FERMATI – valuta ed osserva la scena. PENSA – Considera la tua sicurezza e formula un piano di azione. AGISCI – Controlla lo stato di coscienza ed ATTIVA lo SME. Esegui la valutazione primaria e controlla la “lifeline” del paziente – l’ABCDS. Applica una garza sterile ed un leggero bendaggio all’occhio. Se dall’occhio sporge un oggetto che vi è penetrato, metti sull’occhio un bicchierino di carta, e bendalo, fissandolo sulla zona. NON rimuovere l’oggetto. Considera di coprire ambedue gli occhi, per dissuadere il paziente dal muovere l’occhio ferito. Continua controllare la “lifeline” del paziente sino all’arrivo dello SME. A-29 Appendix Cura del Paziente – Colpo ad un Occhio. • • • • • • FERMATI – valuta ed osserva la scena. PENSA – Considera la tua sicurezza e formula un piano di azione. AGISCI – Controlla lo stato di coscienza ed ATTIVA lo SME, se appropriato. Esegui la valutazione primaria e controlla la “lifeline” del paziente – l’ABCDS. Applica impacchi freddi per 15 minuti. Qualora non si chiami lo SME, incoraggia il paziente ad andare da un’oculista, prima che sia possibile. Cura del Paziente – Spruzzi di agente Chimico in un Occhio. • • • • • • • FERMATI – valuta ed osserva la scena. PENSA – Considera la tua sicurezza e formula un piano di azione. AGISCI – Controlla lo stato di coscienza ed ATTIVA lo SME, se appropriato. Esegui la valutazione primaria e controlla la “lifeline” del paziente – l’ABCDS. Lava immediatamente l’occhio con acqua finché non arriva lo SME od almeno per 15 minuti. Spalanca l’occhio al massimo e chiedi al paziente di rotearlo per favorire il lavaggio. Se lo SME ritarda, continua il lavaggio. Non bendare l’occhio. Cura del Paziente — Irritanti in un Occhio. • A-30 • • • • • • Indossa i guanti per proteggerti, e proteggere il paziente, dalla trasmissione di malattie. Esamina l’occhio e cerca di individuare l’irritante. Sia tu che il paziente potreste sollevare la palpebra superiore e tirarla gentilmente in basso, sopra il ciglio inferiore. Incoraggia il paziente a sbattere le palpebre e lascia che le lacrime lavino via l’irritante. Se l’irritante rimane, lava l’occhio con un delicato getto d’acqua. Se l’irritante rimane, prova con cautela a rimuoverlo con un panno sterile ed umido. Se l’irritante rimane, fai in modo che il paziente, per il trattamento, si rivolga ad un’oculista. Lesioni da Elettricità: includono shock elettrici, Elettrocuzione e Ustioni da elettricità. Ogni contatto con l’elettricità può causare lesioni che mettono a rischio la vita, tipo: arresto cardio-polmonare, ustioni profonde e danneggiamento di tessuti interni. Appendix Tratta ogni shock elettrico che alteri lo stato di coscienza del paziente, che produca ustioni o sia correlata ad una collisione o caduta, come un’emergenza. Segui le procedure di cura primaria e secondaria. Ogni shock provocato da elettricità dovrebbe essere esaminato da un medico professionista. Cura del Paziente • • • • • • • • FERMATI – valuta ed osserva la scena- il paziente è ancora in contatto con elettricità? PENSA – Considera la tua sicurezza e formula un piano di azione – accertati che la corrente sia stata tolta. AGISCI – Controlla lo stato di coscienza ed ATTIVA lo SME, se appropriato. Esegui la valutazione primaria. Controlla la “lifeline” del paziente – l’ABCD’s. Se il paziente è cosciente, esegui la valutazione secondaria – cerca eventuali ustioni. Tratta le ustioni irrigandole con acqua fredda finché lo SME non arriva. (Per altre informazioni, vedi Ustioni). Qualora non si chiami lo SME, incoraggia il paziente ad andare da un medico. Ustioni: sono lesioni collegate alla temperatura, e possono essere di natura termica, chimica od elettrica. Le ustioni di primo grado riguardano solo lo strato superficiale della pelle. La pelle si presenta rossa, leggermente gonfia e dolorante al contatto. Di solito le scottature solari rientrano in questa categoria. Le ustioni di secondo grado interessano anche il secondo strato della pelle e, sulla pelle arrossata e chiazzata, appaiono vescichette. Le ustioni di terzo grado riguardano tutti gli strati della pelle – persino i tessuti sottostanti. Queste gravi ustioni, poiché i nervi sono stati distrutti, di solito non provocano dolore. Appaiono come aree carbonizzate nere, o bianche ed asciutte. Tratta ogni estesa ustione al volto, mani, piedi, inguine, natiche od alle principali articolazioni, come un’emergenza medica. Segui le procedure di cura primaria e secondaria. Su di un’ustione, non mettere mai ghiaccio, burro, grasso, unguenti, creme od oli. Cura del Paziente – Ustioni Gravi (secondo o terzo grado, oppure secondo grado con estensione superiore ai 5-7,5 centimetri/2-3 pollici) • • • • • FERMATI – valuta ed osserva la scena – Dov’è la fonte di calore? PENSA – Considera la tua sicurezza e formula un piano di azione – Gli indumenti del paziente, o ciò che lo circonda, stanno ancora bruciando o sono ancora caldi? AGISCI – Controlla lo stato di coscienza ed ATTIVA lo SME. Esegui la valutazione primaria e controlla la “lifeline” del paziente – l’ABCD’s. Se il paziente è vigile, esegui la valutazione secondaria per determinare l’estensione delle ustioni. A-31 Appendix • • • Copri le ustioni con bende sterili, fredde ed umide, oppure con un panno pulito. In caso di ustioni alle dita delle mani o dei piedi, togli i gioielli e separale con garze sterili, asciutte e non adesive. Continua controllare la “lifeline” del paziente fino all’arrivo dello SME – gestisci lo shock. Cura del Paziente – Ustioni Minori (primo grado e piccole di secondo grado) • • • • • • Indossa i guanti per proteggerti, e proteggere il paziente, dalla trasmissione di malattie. Irriga od inzuppa l’ustione con acqua fresca per almeno cinque minuti. Copri l’area con una fasciatura sterile. Lozioni per la pelle possono aiutare a prevenire che le ustioni si asciughino, e dare sollievo. Analgesici possono ridurre il dolore e l’infiammazione. Controlla giornalmente che sulle ustioni non ci siano segni di infezione – arrossamenti, tessuti molli, o presenza di pus (fluido giallognolo o verdognolo sulla zona ferita). Cura del Paziente – Ustioni Chimiche • • • • A-32 • • • • FERMATI – valuta ed osserva la scena – Di che cosa si tratta e dove sono gli agenti chimici? PENSA – Considera la tua sicurezza e formula un piano di azione – Come puoi evitare il contatto con l’agente chimico? AGISCI – Controlla lo stato di coscienza ed ATTIVA lo SME, se appropriato. Esegui la valutazione primaria e controlla la “lifeline” del paziente – l’ABCDS. In caso di agenti chimici liquidi, irriga la superficie della pelle con acqua corrente, fresca, per almeno 20 minuti. In caso di agenti chimici in polvere, prima di irrigare con acqua, spazzolali via dalla pelle. Copri l’ustione con un bendaggio sterile ed asciutto, oppure con un panno pulito. Qualora non si chiami lo SME, incoraggia il paziente ad andare da un medico. Ipotermia: è una lesione correlata alla temperatura che può essere grave o lieve. L’ipotermia grave si manifesta quando la temperatura corporea è inferiore ai 32° Celsius (C)/90° Fahrenheit (F); l’ipotermia lieve si manifesta quando la temperatura corporea è inferiore ai 34° Celsius (C)/93° Fahrenheit (F). Un paziente affetto da ipotermia grave potrebbe apparire disorientato, confuso, scoordinato o assolutamente areattivo. Un paziente affetto da ipotermia lieve potrebbe essere co- Appendix sciente e vigile, ma con brividi e manifestare piccoli problemi di coordinazione. Tratta l’ipotermia che alteri lo stato di coscienza del paziente, o gli provochi problemi di coordinazione come un’emergenza medica. Segui le procedure di cura primaria. Un paziente gravemente ipotermico potrebbe respirare così leggermente, od avere pulsazioni così lente, da rendere difficilmente rilevabile la presenza di questi segni. Perciò, i tentativi di rianimazione non dovrebbero mai essere abbandonati finché il paziente non sia stato riscaldato. Cura del Paziente – Ipotermia Grave • • • • • • • FERMATI – valuta ed osserva la scena – Il paziente è stato esposto ad un ambiente freddo? PENSA – Considera la tua sicurezza e formula un piano di azione – Nelle vicinanze, c’è una zona asciutta e calda? AGISCI – Controlla lo stato di coscienza ed ATTIVA lo SME. Esegui la valutazione primaria e controlla la “lifeline” del paziente – l’ABCD’s. Per prevenire la perdita di altro calore, non muovere il paziente a meno che non sia strettamente necessario. Ciò potrebbe provocare irregolarità al battito cardiaco. Togli gli indumenti bagnati senza strattonare il paziente. Coprilo con una coperta calda o abiti pesanti. Continua a controllare la “lifeline” del paziente sino all’arrivo dello SME. Cura del Paziente – Ipotermia Lieve • • • • Sposta il paziente in una zona riparata, calda ed asciutta, e avvolgilo in coperte o vestiti caldi. Se il paziente è bagnato, forniscigli abiti asciutti. Somministragli bevande calde, non alcoliche e senza caffeina. Continua a sostenere il paziente fino a quando non si sia completamente riscaldato. Geloni: sono lesioni correlate alla temperatura che includono i “Frostnip” (Morsi di freddo), i geloni superficiali e quelli profondi. I geloni si manifestano quando un’area del corpo congela e, nelle cellule, si formano cristalli di ghiaccio. Il “morso di freddo” è il primo stadio che manifesta sulla superficie cutanea. La pelle diventa rossa, dolorante e potrebbe prudere. I geloni superficiali colpiscono gli strati della pelle, ma non il tessuto soffice al di sotto. La pelle diventa rigida e bianca. I geloni profondi colpiscono tutti gli strati tissutali, incluso i muscoli, i tendini, i vasi sanguigni ed i nervi. La zona potrebbe essere bianca, viola scuro o rossa con vescichette, e, al tatto, essere rigida e legnosa. Tratta i geloni come un’emergenza medica. Segui le procedure di cura primaria e secondaria. A-33 Appendix Cura del paziente • • • • • • • • FERMATI – valuta ed osserva la scena – Il paziente è stato esposto ad un ambiente freddo? PENSA – Considera la tua sicurezza e formula un piano di azione – Nelle vicinanze, c’è una zona asciutta e calda? AGISCI – Controlla lo stato di coscienza ed ATTIVA lo SME. Esegui la valutazione primaria e controlla la “lifeline” del paziente – l’ABCD’s. Sposta il paziente in una zona riparata, calda ed asciutta. Inizia a riscaldare le zone colpite col tuo calore corporeo, o immergendole in acqua tiepida (non calda). Il soccorritore dovrebbe controllare l’acqua per accertarsi che sia tiepida. Riscalda lentamente. Non strofinare o massaggiare i geloni. Sappi che il riscaldamento potrebbe essere molto doloroso. Continua a controllare la “lifeline” del paziente sino all’arrivo dello SME. Colpo ed Esaurimento da Calore: anche queste A-34 sono lesioni correlate alla temperatura e si manifestano quando la temperatura corporea si innalza. Il colpo di calore si manifesta quando il sistema di controllo della temperatura si blocca, e questa si innalza pericolosamente (oltre ai 40°C/104°F). E’ una condizione che mette a rischio la vita. I pazienti affetti da colpo di calore possono avere pelle calda, asciutta od arrossata, polso rapido ed essere disorientati, confusi o senza conoscenza. Tratta il colpo di calore come un’emergenza medica. Segui le procedure di cura primaria. L’esaurimento da calore si manifesta quando la quantità di liquidi assunti non compensa la perdita dovuta alla traspirazione. La temperatura corporea si alza sino a 40°C/104°F. I pazienti con esaurimento da calore possono avere la pelle fredda e pallida, polso debole e provare nausea, giramenti di testa, debolezza ed ansietà Cura del Paziente – Colpo di Calore • • • • • • • FERMATI – valuta ed osserva la scena – Il paziente è stato esposto ad un ambiente caldo? PENSA – Considera la tua sicurezza e formula un piano di azione – Nelle vicinanze, c’è una zona ombrosa e fresca? AGISCI – Controlla lo stato di coscienza ed ATTIVA lo SME. Esegui la valutazione primaria e controlla la “lifeline” del paziente – l’ABCD’s. Sposta il paziente in una zona ombrosa e fresca. Raffredda immediatamente il paziente spruzzandogli, o spugnandolo con acqua fresca. Copri il paziente con panni bagnati e continua a controllare la sua “lifeline” sino all’arrivo dello SME. Appendix Cura del paziente – esaurimento da calore • • • • • • Sposta il paziente in una zona fresca. Raccomanda al paziente di sdraiarsi a terra, e sollevagli le gambe. Ogni pochi minuti, dai da bere al paziente acqua fresca, oppure bevande elettrolitiche. Raffredda il paziente nebulizzando acqua e facendogli aria. Continua a sostenere il paziente sino a che non si sia completamente raffreddato. Qualora non si chiami lo SME, incoraggia il paziente ad andare da un medico. Attacco Cardiaco: il più comune sintomo di attacco cardiaco è il dolore toracico (angina) accompagnato da pressione o schiacciamento al centro del torace, che dura per diversi minuti, oppure è intermittente e si ripresenta. Il dolore causato da un attacco cardiaco può irradiarsi alle spalle, collo o braccia. Il paziente può sudare o svenire o lamentare nausea, respiro corto e vertigini. Il paziente può negare che il disagio al torace sia così grave da richiedere cure mediche di emergenza. Se sospetti un attacco cardiaco, utilizza la tua capacità di giudizio e non ritardare l’attivazione dello SME. Cura del Paziente • • • • • • • • FERMATI – Valuta ed osserva la scena. PENSA – Considera la tua sicurezza e formula un piano di azione. AGISCI – Controlla lo stato di coscienza, vedi se il paziente ha una targhetta medica, ed ATTIVA lo SME. Esegui la valutazione primaria e controlla la “lifeline” del paziente – l’ABCD’s. Su di un paziente in stato di incoscienza, se necessario, esegui la RCP. Su di un paziente reattivo, conduci la valutazione della malattia. Se il paziente è anginoso (lamenta dolore al petto) ed è disponibile la nitroglicerina, aiuta il paziente ad assumerla, così come prescritto dal medico. L’aspirina è un potente inibitore della coagulazione e può ridurre il rischio di morte per attacco cardiaco. Aiuta il paziente mettendolo in una posizione confortevole e slacciandogli abiti troppo stretti, il colletto, ecc. Continua a controllare la “lifeline” del paziente sino all’arrivo dello SME. Considera di somministrare ossigeno, se ne disponi. Ictus: l’ictus si instaura quando un vaso sanguigno nel cervello si blocca o si rompe, privando di ossigeno il tessuto cerebrale. Paragonandolo ad un attacco cardiaco, pensa all’ictus come ad un attacco cerebrale. Invece di essere un’ostruzione al cuore, l’ictus è un’ostruzione al cervello. In ospedale, in sala d’emergenza, hanno molti sistemi per sbloccare un ictus. Quindi, se sospetti che un paziente stia subendo un ictus, ricordati di attivare immediatamente lo SME. I A-35 Appendix pazienti che stanno subendo un ictus possono lamentare, o presentare, segni d’intorpidimento, paralisi o debolezza sul volto, ad un braccio od una gamba, generalmente da un solo lato, e possono incontrare difficoltà nel parlare. Possono anche lamentare un forte, inspiegabile mal di testa, od una diminuzione della vista da uno o ad entrambe gli occhi. Tratta un ictus come un’emergenza medica. Segui le procedure della cura primaria. Cura del paziente – • • • • • • • FERMATI – Valuta ed osserva la scena. PENSA – Considera la tua sicurezza e formula un piano di azione. AGISCI – Controlla lo stato di coscienza, vedi se il paziente ha una targhetta medica, ed ATTIVA lo SME. Esegui la valutazione primaria e controlla la “lifeline” del paziente – l’ABCD’s. Su di un paziente reattivo, conduci la valutazione della malattia. Se il paziente ha difficoltà a parlare, rassicuralo e ponigli domande cui possa rispondere con un Si od un No. Aiuta il paziente mettendolo in una posizione confortevole. Continua a controllare la “lifeline” del paziente sino all’arrivo dello SME. Problemi diabetici: includono quelli causati da un basso li- A-36 vello di zucchero nel sangue – shock insulinico, reazione insulinica o ipoglicemia e quelli causati da un alto livello di zucchero nel sangue – coma diabetico, chetoacidosi diabetica o iperglicemia. Una reazione insulinica si instaura quando una persona, affetta da diabete, assume troppa insulina, non riceve sufficiente zucchero dal cibo o compie un esercizio estremamente stancante, che fa precipitare rapidamente il tasso di zucchero nel sangue. I pazienti che soffrono a causa di un basso livello di zucchero nel sangue, possono apparire pallidi, avere la pelle umida e sudare copiosamente. Possono lamentare mal di testa e vertigini, ed essere irritabili e confusi. Una chetoacidosi diabetica s’instaura quando una persona, affetta da diabete, non ha sufficiente insulina per controllare l’innalzamento del livello di zucchero nel sangue. I sintomi premonitori di un alto livello di zucchero nel sangue includono sete e frequenti minzioni. I segni ed i sintomi avanzati includono sonnolenza e confusione, polso rapido e debole ed una respirazione rapida, con alito che odora di frutta. Il paziente può anche provare nausea, vomito e dolori addominali. Tratta i casi avanzati come un’emergenza medica. Non somministrare mai insulina o farmaci ad un paziente, anche se te li chiede. Se sei in dubbio, fai sempre fare al paziente uno spuntino, dagli una merendina, dello zucchero, un succo di frutta, una bibita od una caramella. Quando il suo livello nel sangue si abbassa, lo zucchero diviene essenziale e, ad un paziente in quella situazione, non può causare alcun danno rilevante. Appendix Cura del Paziente – Basso livello di zucchero nel sangue • • • • • • • • FERMATI – Valuta ed osserva la scena. PENSA – Considera la tua sicurezza e formula un piano di azione. AGISCI – Controlla lo stato di coscienza, vedi se il paziente ha una targhetta medica, ed ATTIVA lo SME. Esegui la valutazione primaria e controlla la “lifeline” del paziente – l’ABCD’S. In caso di un paziente in stato di incoscienza, gestisci lo shock sino all’arrivo dello SME. In caso di un paziente vigile e reattivo, conduci la valutazione della malattia. Per ristorarlo rapidamente, dai al paziente qualcosa da mangiare, una merendina. Se non hai altro, dai al paziente dello zucchero, un succo di frutta, una bibita o una caramella; possono aiutare. Continua a sostenere il paziente sino a quando i segni ed i sintomi non scompaiono – approssimativamente 15 minuti. Se il paziente non migliora, trasportalo al più vicino ospedale. Cura del Paziente – Alto livello di zucchero nel sangue. • • • • • • FERMATI – Valuta ed osserva la scena. PENSA – Considera la tua sicurezza e formula un piano di azione. AGISCI – Controlla lo stato di coscienza, vedi se il paziente ha una targhetta medica, ed ATTIVA lo SME. Esegui la valutazione primaria e controlla la “lifeline” del paziente – l’ABCDS. In caso di un paziente in stato d’incoscienza, gestisci lo shock sino all’arrivo dello SME. Se sei in dubbio, e non sai se il paziente abbia un alto od un basso livello di zucchero nel sangue, dagli sempre qualcosa da mangiare, una merendina. In caso di un paziente vigile e reattivo, conduci la valutazione della malattia e controllagli la “lifeline” sino all’arrivo dello SME. Attacchi epilettici o Convulsioni: possono essere causate da epilessia, colpo di calore, avvelenamento, ipoglicemia, febbre alta (nei bambini), lesioni cerebrali, ictus o shock elettrico. Quando il paziente non è epilettico o soffre di disturbi convulsivi, se l’attacco dura più di cinque minuti, oppure c’è una serie di attacchi, o è associato a lesioni o malattie che richiedano cure, tratta un attacco come un’emergenza medica. Segui le procedure della cura primaria. Cura del Paziente • FERMATI – Valuta ed osserva la scena – il paziente ha avuto disturbi di origine epilettica? A-37 Appendix • • • • • • PENSA – Considera la tua sicurezza e formula un piano di azione – c’è qualche oggetto potenzialmente dannoso vicino al paziente? AGISCI – Controlla lo stato di coscienza, vedi se il paziente ha una targhetta medica, e, se appropriato, ATTIVA lo SME. Durante l’attacco, tenta di attutire i movimenti della testa del paziente, ed allontana da lui ogni oggetto, ma non lo trattenere. Proteggi il paziente. Dopo l’attacco, conduci la valutazione primaria. Metti un paziente che respira nella posizione di sicurezza. Nel caso di un paziente con disturbi di origine epilettica, sostienilo e rassicuralo sino a quando si rimette. Nel caso di un paziente che non ha mai avuto disturbi di origine epilettica, o se il paziente di ferisce durante l’attacco, continua a controllargli la “lifeline” sino all’arrivo dello SME. Reazioni allergiche: quelle gravi vengono chiamate anafilassi o shock anafilattico. Le reazioni gravi s’instaurano rapidamente – di solito immediatamente dopo che il paziente ha mangiato, o è stato morso da un insetto o ha assunto un farmaco. I pazienti con gravi reazioni allergiche possono presentare orticaria, ansimare, difficoltà respiratoria, dolore allo stomaco e lamentare nausea, difficoltà nel respirare e nel deglutire provocate dal gonfiore ai tessuti della gola. La loro pressione sanguigna può precipitare, provocando vertigini e svenimento. Tratta una grave reazione come un’emergenza medica, e segui le procedure della cura primaria. Le reazioni allergiche lievi includono starnuti, prurito agli occhi, naso che cola, ed orticaria cutanea. Le allergie lievi non mettono a rischio la vita e, di solito, sono controllate con antistaminici. A-38 Cura del Paziente – Reazioni Allergiche; Anafilassi. • • • • • • FERMATI – Valuta ed osserva la scena – il paziente è stato punto? Sta mangiando? PENSA – Considera la tua sicurezza e formula un piano di azione – E’ disponibile dell’epinefrina (adrenalina)? AGISCI – Controlla lo stato di coscienza, vedi se il paziente ha una targhetta medica, e, se appropriato, ATTIVA lo SME. Esegui la valutazione primaria e controlla la “lifeline” del paziente – l’ABCD’S Se il paziente ha con se un kit di epinefrina (adrenalina) aiutalo ad utilizzarlo seguendo le istruzioni allegate. Continua a sostenere il paziente sino all’arrivo dello SME. Se l’epinefrina (adrenalina) non è disponibile, continua a controllare la “lifeline” del paziente sino all’arrivo dello SME. I pazienti vigili e reattivi, per facilitare la respirazione, potrebbero preferire mettersi a sedere. Appendix Avvelenamento: può essere causato da ingestione, inalazione o assorbimento. Veleni ingeriti: includono farmaci, agenti chimici, smacchiatori, solventi, pesticidi e sostanze per giardinaggio o quelli contenuti nel cibo. Veleni inalati: quelli tipici derivano dal Monossido di carbonio, gas e fumi tossici. Veleni assorbiti attraverso la pelle: includono l’avvelenamento da edera, da quercia o “sumac” e spray chimici. Sospetta un avvelenamento quando la “fonte” dello stesso sia nelle vicinanze, oppure quando il paziente stesso afferma di essere entrato in contatto con sostanze tossiche. I differenti agenti chimici provocano disparate reazioni al corpo. In generale, i pazienti che hanno ingerito qualche veleno possono presentare ustioni o macchie attorno alla bocca, un’eccessiva salivazione, sudorazione, nausea e lacrimazione. Il loro alito può avere lo stesso odore della sostanza chimica e potrebbero avere difficoltà respiratoria. Possono manifestarsi anche vomito, diarrea, convulsioni, sonnolenza e perdita di conoscenza. I pazienti che hanno inalato monossido di carbonio, od altre sostanze dannose, possono accusare mal di testa, vertigini, nausea e difficoltà respiratoria. Possono tossire, ansimare ed avere difficoltà di respirazione. La loro pelle può diventare pallida e poi bluastra ed il letto ungueale e le labbra possono essere rosso ciliegia. Nei casi di avvelenamento lieve, i pazienti che hanno assorbito il veleno attraverso la pelle possono presentare pelle gonfia, orticaria, prurito, ustioni e vescichette. I sintomi possono manifestarsi in ritardo. In alcuni casi seri, i pazienti possono anche accusare difficoltà respiratoria, febbre, mal di testa e debolezza. Gli avvelenamenti da cibo accadono quando la gente mangia cibo contaminato da batteri oppure il cibo consumato è tossico, come alcuni funghi, pesci o crostacei. I sintomi possono manifestarsi in ritardo ed includono forti crampi allo stomaco, nausea, vomito, diarrea, debolezza ed una sensazione di disagio generale. Tratta ogni sospetto avvelenamento, per ingestione o inalazione, oppure ogni avvelenamento che modifichi la respirazione od il livello di conoscenza del paziente, come un’emergenza medica. Segui le procedure di cura primaria. Se possibile, mettiti in contatto con il locale Centro Antiveleni, per ottenere le istruzioni del caso, mentre attendi l’arrivo dello SME. Cura del Paziente – Veleni Ingeriti • • • • • FERMATI – Valuta ed osserva la scena – La sostanza velenosa si trova nelle vicinanze? PENSA – Considera la tua sicurezza e formula un piano di azione – La sostanza tossica può farmi male? AGISCI – Controlla lo stato di coscienza, ed ATTIVA lo SME. Esegui la valutazione primaria e controlla la “lifeline” del paziente – l’ABCDS. In caso di un paziente vigile e reattivo, conduci la valutazione della malattia – mentre attendi l’arrivo dello SME, ottieni informazioni su quale, quando e quanto veleno sia stato ingerito. A-39 Appendix • • • Se ne disponi, leggi, sull’etichetta della sostanza, le istruzioni da seguire in caso di avvelenamento e telefona al Centro Antiveleni per istruzioni. Se ti viene detto di indurre il vomito, utilizza la sostanza raccomandata dal locale Centro Antiveleni. Conserva il vomito in un contenitore, e consegnalo al personale dello SME. Continua a seguire le istruzioni del Centro Antiveleni e sostieni il paziente sino all’arrivo dello SME. Cura del Paziente – Avvelenamenti da cibo • • • • • • • FERMATI – Valuta ed osserva la scena – Il paziente potrebbe aver mangiato qualcosa di avariato, contaminato o dannoso? PENSA – Considera la tua sicurezza e formula un piano di azione. AGISCI – Controlla lo stato di coscienza e, se appropriato, ATTIVA lo SME. Conduci la valutazione della malattia – chiedi al paziente che cosa ha mangiato. Se il paziente manifesta segni di una grave reazione allergica, trattalo in modo appropriato. (Per altre informazioni vedi Reazioni Allergiche). Controlla la “lifeline” del paziente sino all’arrivo dello SME. Se il paziente vomita ed ha scariche diarroiche, per prevenire la disidratazione, fagli bere fluidi. Continua a sostenere il paziente sino a quando si riprende. Per permetterne l’esame da parte dei medici professionisti al fine di determinare il tipo di veleno, considera di conservare parte dei fluidi espulsi dal corpo. Se i sintomi sono gravi, prolungati o peggiorano, trasporta il paziente in ospedale. Cura del Paziente – Veleni Inalati A-40 • • • • • • FERMATI – Valuta ed osserva la scena – Ci sono, nelle vicinanze, sostanze o fumi velenosi? Sii molto cauto nell’entrare in spazi chiusi. Ricorda, alcuni gas velenosi sono sia inodori che incolori. Per sicurezza, un Emergency Responder deve sempre fare questa considerazione. Potresti dover attendere l’arrivo dello SME, con apparati di respirazione autonoma, per poter prestare realmente soccorso al paziente. PENSA – Considera la tua sicurezza e formula un piano di azione – La sostanza tossica può farmi male? AGISCI – Controlla lo stato di coscienza, ed ATTIVA lo SME. Se necessario, sposta il paziente in una zona con aria fresca. Esegui la valutazione primaria e controlla la “lifeline” del paziente – l’ABCD’s. In caso di un paziente vigile e reattivo, per rendergli più facile la respirazione, aiutalo slacciandogli gli indumenti attorno al collo ed al torace. Conduci la valutazione della malattia – mentre attendi l’arrivo dello SME, ottieni informazioni su quale, quando e quanto veleno sia stato inalato. Appendix • • Mettiti in contatto col Centro Antiveleni locale, per ricevere istruzioni. Se ne disponi, e ti è permesso utilizzarlo, somministra Ossigeno di emergenza. Continua a sostenere il paziente sino all’arrivo dello SME. Cura del Paziente – Veleni Assorbiti • • • • • • • • FERMATI – Valuta ed osserva la scena – Il paziente è entrato in contatto con una sostanza tossica? PENSA – Considera la tua sicurezza e formula un piano di azione – La sostanza tossica può farmi male? AGISCI – Controlla lo stato di coscienza e, se appropriato, ATTIVA lo SME. Conduci la valutazione della malattia – ottieni informazioni su quale, quando e quanto contatto abbia avuto il paziente con il veleno. Rimuovi con attenzione gli abiti contaminati e spazzola via dalla pelle ogni restante traccia di veleno. Irriga la zona con acqua dolce e lava la pelle con sapone. In caso di sostanze chimiche caustiche, o se il paziente lamenta sintomi gravi, mettiti in contatto con il Centro Antiveleni locale, per istruzioni. Qualora non si chiami lo SME, incoraggia il paziente ad andare da un medico. Impacchi freddi possono alleviare il prurito. Morsi e punture velenose – possono avere origine diversa: morsi di serpente e rettili, morsi di ragni, scorpioni, punture di api e formiche e lesioni da forme di vita marina. Sospetta un morso od una puntura velenosa quando, nelle vicinanze del paziente, ci sia una creatura velenosa, oppure se il paziente dice di essere stato morso o punto. Se ti è possibile ed è sicuro, guarda per bene la creatura, o catturala, per permetterne una corretta identificazione, ma non perdere tempo nel curare il paziente, e non esporti a rischi. Le reazioni al veleno, possono dipendere dalla corporatura del paziente, dal suo attuale stato di salute, da esposizioni precedenti, dalle reazioni chimiche del suo corpo, dalla localizzazione del morso o della puntura, e da quanto veleno sia stato inoculato. Alcuni pazienti soffrono di gravi reazioni allergiche sebbene abbiano subito morsi o punture non gravi – in particolare, punture di api. Vedi Reazioni Allergiche per il trattamento dell’anafilassi. I pazienti morsi da serpenti velenosi o da rettili possono presentare segni di denti aguzzi così come manifestare dolore, gonfiori o scolorimento della pelle nel punto in cui sono stati morsi. Possono lamentare debolezza, nausea, difficoltà nel respirare, parlare o deglutire, mal di testa, vista offuscata e formicolii o intorpidimenti al volto o intorno alla bocca. Possono avere polso rapido, febbre, freddo e possono vomitare. I pazienti morsi da ragni velenosi possono avere dolore, arrossamenti e/o calore sulla zona del morso, così come lamentare dolori addominali e crampi o A-41 Appendix spasmi muscolari, confusione, coma e copiosa secrezione salivare. Il paziente può anche lamentare mal di testa, nausea, difficoltà respiratoria e vertigini. Si possono manifestare sudorazione profusa ed intorpidimento alle estremità, così come formicolii attorno alla bocca. Spesso i sintomi non si manifestano che dopo più di un’ora dal morso. I morsi e le punture di insetti, di solito, producono dolore, arrossamenti, prurito e gonfiore nel punto colpito. Alcuni pazienti possono subire reazioni ritardate come febbre, dolore alle articolazioni, orticaria e gonfiori ghiandolari. Molte lesioni da forme di vita acquatica producono dolore bruciante o acuto nel punto ferito, così come gonfiore e/o esantemi e lividi. Alcuni pazienti possono subire shock, perdita di conoscenza, difficoltà o arresto respiratorio, debolezza, nausea e vomito. Alcuni morsi o punture causate da creature velenose possono non dare a luogo all’inoculazione di veleno nel paziente, provocando solo irritazioni non gravi. Tuttavia, poiché i sintomi possono manifestarsi in ritardo, incoraggia il paziente ad andare, in seguito, dal medico, per prevenire future invalidità. Tratta ogni morso o puntura di creature molto velenose come un’emergenza medica. Segui le procedure della cura primaria. Tratta ogni morso o puntura che provochino una ferita profonda, o modifichino la respirazione od il livello di conoscenza del paziente, come un’emergenza medica. Segui le procedure della cura primaria. Se ti è possibile, mettiti in contatto con il Centro Antiveleni locale, per ricevere istruzioni mentre attendi l’arrivo dello SME. Nella maggioranza dei casi di morsi o punture velenose, per rallentare la diffusione del veleno, utilizza una immobilizzazione pressoria. La tecnica è illustrata qui sotto. Cura del paziente – Morsi di serpente • A-42 • • • • • • FERMATI – Valuta ed osserva la scena –C’è un serpente velenoso nelle vicinanze? Ricorda, alcuni serpenti possono mordere più di una volta. Proteggiti. Tratta ogni morso di serpente come potenzialmente letale e gestiscilo come indicato qui sotto. PENSA – Considera la tua sicurezza e formula un piano di azione – Il serpente potrebbe raggiungermi o raggiungere il paziente? AGISCI – Controlla lo stato di coscienza ed ATTIVA lo SME. Conduci la valutazione primaria – controlla la “lifeline” del paziente – l’ABCDS. Dopo esserti messo in contatto con lo SME, ottieni e segui le istruzioni del centro medico di controllo per il trattamento sul campo necessario prima del suo arrivo. In generale, mantieni calmo il paziente, facendolo sdraiare a terra e cercando di farlo rilassare. A meno che lo SME non ti dica di fare il contrario, evita di rimuovere le tracce di saliva del serpente dalla ferita, in quanto potrebbero aiutare lo SME nell’identificazione del serpente stesso. Appendix • • • • Se lo SME ritarda o non è disponibile, devi provvedere al trasporto del paziente. La sola possibilità di trattamento efficace di morsi di serpenti velenosi consiste nella somministrazione di un siero anti-veleno. Perciò è essenziale un rapido trasferimento in ospedale. Se ti è possibile, trasporta il paziente, oppure fallo camminare lentamente. Applica una pressione diretta sulla ferita, mettendoci sopra una garza sterile, un tampone od una mano inguantata. Poi applica un’immobilizzazione pressoria. Continua a controllare la “ lifeline” del paziente sino all’arrivo dello SME, o durante il trasporto. Cura del paziente – Morsi di ragno • • • • • • • • • FERMATI – Valuta ed osserva la scena –C’è un insetto velenoso nelle vicinanze? PENSA – Considera la tua sicurezza e formula un piano di azione – Potrebbe raggiungermi o raggiungere il paziente? AGISCI – Controlla lo stato di coscienza e, se appropriato, ATTIVA lo SME. Conduci la valutazione primaria – controlla la “lifeline” del paziente – l’ABCDS. Dopo esserti messo in contatto con lo SME, ottieni e segui le istruzioni del centro medico di controllo per il trattamento sul campo necessario prima del suo arrivo. Se il paziente manifesta segni di una grave reazione allergica, trattalo appropriatamente. (Vedi Reazioni Allergiche per altre informazioni.). Controlla la “lifeline” del paziente sino all’arrivo dello SME. Rassicura e mantieni calmo ed a riposo il paziente. Secondo le istruzioni dello SME: a) pulisci l’area del morso con acqua e sapone, o con alcol da frizione, b) applica un impacco freddo sulla zona morsa, e sollevala oppure c) applica un’immobilizzazione pressoria. Poiché, per qualche ragno, esiste un siero anti-veleno, trasporta il paziente ad un ospedale. Cura del Paziente – Punture di Insetti (scorpioni, api, vespe e formiche) • • • • FERMATI – Valuta ed osserva la scena –C’è un insetto velenoso nelle vicinanze? PENSA – Considera la tua sicurezza e formula un piano di azione – Potrebbe raggiungermi o raggiungere il paziente? AGISCI – Controlla lo stato di coscienza e, se appropriato, ATTIVA lo SME. Conduci la valutazione primaria – controlla la “lifeline” del paziente – l’ABCDS. A-43 Appendix • • • • • • Dopo esserti messo in contatto con lo SME, ottieni e segui le istruzioni del centro medico di controllo per il trattamento sul campo necessario prima del suo arrivo. Se il paziente manifesta segni di una grave reazione allergica, trattalo appropriatamente. (Vedi Reazioni Allergiche per altre informazioni.). Controlla la “lifeline” del paziente sino all’arrivo dello SME. Se il pungiglione è ancora infisso, raschialo via lateralmente alla pelle – evita di pizzicare o schiacciare la sacca velenosa. Rassicura e mantieni calmo ed a riposo il paziente. Secondo le istruzioni dello SME: a) pulisci l’area del morso con acqua e sapone, o con alcol da frizione, b) applica un impacco freddo sulla zona morsa, e sollevala oppure c) applica un’immobilizzazione pressoria. Trasporta il paziente ad un ospedale. Cura del Paziente – Urticazioni da Corallo, Meduse ed Idroidi • • • • • • A-44 • • • • FERMATI – Valuta ed osserva la scena –Il paziente è ancora in acqua? C’è qualche creatura velenosa? PENSA – Considera la tua sicurezza e formula un piano di azione – Come posso ulteriormente proteggermi e proteggere il paziente? AGISCI – Controlla lo stato di coscienza e, se appropriato, ATTIVA lo SME. Conduci la valutazione primaria – controlla la “lifeline” del paziente – l’ABCDS. Se il paziente manifesta segni di una grave reazione allergica, trattalo appropriatamente. (Vedi Reazioni Allergiche per altre informazioni.). Controlla la “lifeline” del paziente sino all’arrivo dello SME. Dopo esserti messo in contatto con lo SME, ottieni e segui le istruzioni del centro medico di controllo per il trattamento sul campo necessario prima del suo arrivo. Rassicura e mantieni calmo ed a riposo il paziente. Neutralizza i tentacoli della medusa con dell’aceto. Rimuovi i grandi brandelli di tentacoli senza utilizzare le tue mani nude. Applica un impacco freddo sulla parte. Nel caso di urticazioni di grandi meduse, considera, dopo l’applicazione di aceto, di utilizzare un’immobilizzazione pressoria sull’area ferita. Trasporta il paziente presso un ospedale. Cura del Paziente – Morso di Polpo e Puntura di Conchiglia Cono • • FERMATI – Valuta ed osserva la scena –Il paziente è ancora in acqua? C’è qualche creatura velenosa? PENSA – Considera la tua sicurezza e formula un piano di azione – Come posso ulteriormente proteggermi e proteggere il paziente? Appendix • • • • • • AGISCI – Controlla lo stato di coscienza e, se appropriato, ATTIVA lo SME. Conduci la valutazione primaria – controlla la “lifeline” del paziente – l’ABCD’S. Dopo esserti messo in contatto con lo SME, ottieni e segui le istruzioni del centro medico di controllo per il trattamento sul campo necessario prima del suo arrivo. Rassicura e mantieni calmo ed a riposo il paziente. Applica immediatamente una pressione diretta sulla ferita con un bendaggio sterile, un tampone o una mano inguantata. Applica un’immobilizzazione pressoria sulla ferita. Trasporta il paziente presso un ospedale. Cura del Paziente – Lesioni da Spine di Pesce • • • • • • • • • • FERMATI – Valuta ed osserva la scena –Il paziente è ancora in acqua? C’è qualche creatura velenosa? PENSA – Considera la tua sicurezza e formula un piano di azione – Come posso ulteriormente proteggermi e proteggere il paziente? AGISCI – Controlla lo stato di coscienza e, se appropriato, ATTIVA lo SME. Conduci la valutazione primaria – controlla la “lifeline” del paziente – l’ABCDS. Dopo esserti messo in contatto con lo SME, ottieni e segui le istruzioni del centro medico di controllo per il trattamento sul campo necessario prima del suo arrivo. Rassicura e mantieni calmo ed a riposo il paziente. Tratta lo shock se necessario. Se necessario, gestisci gravi sanguinamenti. Rimuovi, se ciò può essere fatto con facilità, le spine di pesce infisse. Immergi la ferita in acqua calda ma che non scotti. Per lenire il dolore, lasciala immersa per almeno 90 minuti. Se necessario, ripeti questo trattamento. Se l’acqua calda non da sollievo, applica sulla ferita un impacco freddo. Pulisci la ferita con acqua e sapone. Applica un antisettico locale. Cerca assistenza medica. A-45