Intervista Marilù Oliva - Ufficio Stampa @ Comunicazione

Transcript

Intervista Marilù Oliva - Ufficio Stampa @ Comunicazione
••
18 BOLOGNA SPETTACOLI
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
FELTRINELLI
Oliva: «Inno
alla vecchiaia
E’ un’età
di desideri»
IL SUO non è un romanzo
sulla vecchiaia. Tutt’altro. E’
la parabola di come tre arzille signore over settanta riescono a mandare in crisi un
sistema di relazioni basato
sull’indifferenza e sulla negazione della terza età. Attorno
all’esistenza di tre ‘regine’ di
un palazzo popolare ubicato
guarda caso in una ipotetica
via Damasco di Bologna, si
muove la vicenda di Le Sultane (Elliot Editore), di Marilù
Oliva, che lo resenta allee 18
alla Feltrinelli Ravegnana.
Attorno a Wilma, Mafalda,
Nunzia, ciascuna in lotta con
i propri ‘difetti’ – incapacità
di superare un lutto, avarizia, golosità, bigottismo - e la
propria voglia di uscire dai
ranghi per fare sentire la propria voce in un mondo costruito a misura di bellezza e
giovinezza, si svolge l’esistenza di figli e vicini, che diventano spettatori di un epilogo
che non è né buono né cattivo. Semmai agrodolce, come
si confà a una tragicommedia velata di noir.
Tra il titolo, ‘Le Sultane’,
e Bologna, città in cui il
testo è ambientato, c’è
un apparente ossimoro
culturale...
«Ci ho un po’ giocato. Il titolo deriva dal fatto che queste
tre signore ‘governano’ il palazzo in cui vivono, tra amicizia, solitudine e una voglia di
rivincita che le porta a infrangere determinati tabù. Non
sono tre acide o vittime, più
che arrabbiate sono deluse e
disilluse».
Lei però alla fine le riscatta, suscitando peraltro
una certa empatia, cosa
ben
diversa
dalla
pietà…
«Sì, ho voluto creare una situazione di quasi complicità
col lettore, che dovrebbe
quanto meno sospendere il
giudizio. Le affranco perché
credo che il male, tranne in
casi patologici, non nasca da
sé. C’è un moto propulsore.
Ciascuna di loro ha una storia che non le ha risparmiate».
Che idea dell’anzianità
ha voluto dare?
«E’ una fase della vita piena
di vitalità e desideri».
Camilla Ghedini
COMUNALE
Zia McCabe, la
tastierista dei
Dandy Warhols
e Andrew
Vanwyngarden
degli Mgmt
Niente anticipi
dalle banche
Lavoratori
senza stipendio
FIERA LUNEDI’ E MARTEDI’ NELL’AREA 44
Unaltrofestival ‘indie’
SE LA STAMPA INGLESE ha
definito la band Telegram talmente Indie da poter spiegare con una
fotografia il termine “Indie” sul
dizionario, si può davvero dire la
stessa cosa per Unaltrofestival: la
sua scaletta di band musicali che
ascolteremo tra il 14 e 15 luglio
(un lunedì e martedì... più snob
di così!) in un nuovo spazio della
Fiera, tra cui proprio i Telegram,
è la summa di un mondo sonoro
“indipendente” che ormai da tempo traina una grossa fetta del mercato musicale. Per chi non mastica con gusto questo companatico
musicale, i nomi sembreranno un
po’ come giunti da Marte, ma chi
se ne intende, come l’assessore Alberto Ronchi, assicura che questo festival è l’idea dell’anno. E finalmente è giunto anche a Bologna, secondo quella visione gemellare della Comcerto che lo scorso
anno ha organizzato la prima edizione al Magnolia di Milano e
che, per la seconda prova, ha trovato nello staff del Covo (e di Vicolo Bolognetti) i complici ideali
per pensare un rilancio in grande.
Il festival ha infatti un cast invertito che si gioca in due serate: la line up del 14 luglio a Milano sarà
ASSE CON MILANO
La line-up delle band
ruoterà tra le due città
Via Stalingrado palco senza fine
alla Fiera il 15 luglio e proporrà
MGMT come headliner e poi
Panda Bear, His Clancyness,
M+A e Kuroma, quella del 14 luglio da noi, con The Dandy
Warhols, The Horrors, Temples, Telegram e Foxhound, il
PIAZZA MAGGIORE
Piera Degli Esposti
e le sue storie
ALLE 21,45 Piera Degli
Esposti introdurrà in
piazza Maggiore la
proiezione del film ‘Tutte
le storie di Piera
Tutto (o quasi) di e su
Piera Degli Esposti’. Le
immagini di repertorio si
alternano a dichiarazioni
e interviste, per comporle
un affettuoso omaggio.
giorno dopo affronterà il palco
meneghino. Ogni serata, che ha
inizio tra le 18,30 e le 19, ha un ingresso di 30 euro, o un biglietto a
50 euro se si scelgono entrambe.
IN QUESTO NUOVO format festivaliero confluiscono poi alcune
forze creative e organizzative che
in città, prossimamente, rivoluzioneranno la proposta culturale. C’è
il Comune, che ha finanziato con
8000 euro, c’è il Covo, che si sta
espandendo - lento ma inesorabile - sulla scena rock bolognese, e
c’è la Fiera, che di collaborazioni
con l’amministrazione comunale
ne ha già avviate e che per il futuro farà di certo breccia sul mercato grazie alle suw tante possibilità
logistiche. Come annuncia Lele
Roveri, già patron di Estragon e
ora anche direttore creativo della
Fiera (che si è appena aggiudicata
il bando per la gestione del parco
Nord): «Ora, dalle parti di via Stalingrado, le location per eventi sono molteplici. C’è l’Estragon per
2000 persone, Hall 36 fino a 7000,
Area 44 (quella di Unaltrofestival) ideale per 5000 persone, Arena Joe Strummer fino a 28.000 e
Area 48 – quella di The JamBOche arriva a un massimo di 70.000
persone».
Benedetta Cucci
CHI AVEVA creduto che
con il conferimento dell’immobile di via Zamboni, il Teatro Comunale si fosse messo in portfolio un titolo di garanzia sufficiente vita natural
durante, è stato smentito nelle ultime ore dal fulmine caduto a sorpresa tra le auguste
mura alle prese con l’ultima
produzione prima della sosta
estiva, il musical Rag Time.
La Carisbo avrebbe nuovamente interrotto la linea di
credito e quindi non verrebbero corrisposti gli stipendi
in pagamento da domani.
«Una cosa che non capiamo e
non tolleriamo», denuncia
Antonia Rossa della Cgil che
con i rappresentanti delle altre sigle sindacali sta facendo
ogni genere di pressione sulle
istituzioni perché cessi una
volta per tutte questa continua fibrillazione su un ambiente che pure ha dato prova
di grande responsabilità sacrificando parte dello stipendio
per il bene della fondazione.
Pochi mesi fa fu il Comune
ad anticipare parte del suo
contributo annuo per non lasciare i dipendenti senza salario, ma adesso che il versamento è stato completato, tale strada non appare più percorribile. Così come sembra
una pretesa irricevibile quella di Carisbo di ottenere da
parte dello stesso consiglio comunale una sorta di manleva
in caso la partita di giro del
Fus non finisse la sua corsa
nei forzieri della banca impegnata a immettere liquidità e
anticipi di cassa. «Le prossime ore saranno decisive e influirannno anche sulla riunione che venerdì alle 17 proprio il teatro ospita con tutte
le rappresentanze parlamentari espresse dalla città. Se i lavoratori resteranno senza paga, le tensioni esploderanno e
anche noi faremo denunce
più circostanziate - anticipa
Rossa -. E’ gravissimo infatti
che il supporto che i privati
dovrebbero dare al tessuto
produttivo sia costantemente
motivo di disputa e venga così messa a repentaglio la sopravvivenza stessa del teatro».
l. bo.
BOLOGNETTI ROCKS ISPIRAZIONE BIBLICA DALL’ECCLESIASTE
Maria Antonietta si toglie i sassi
ARRIVA al Bolognetti Rocks una delle speranze più brillanti della musica del nostro
paese. La grintosa Maria Antonietta, al secolo Letizia Cesarini, pesarese, classe 1987,
presenterà il suo nuovo album Sassi, uscito
per La Tempesta! Il titolo fa riferimento a
un verso dell’Ecclesiaste, uno dei libri sapienziali della Bibbia che viene citato anche
in uno dei brani, Abbracci, un cui verso recita: «C’è un tempo per lanciare i sassi, un
tempo per raccoglierli» e prosegue «C’è un
tempo per astenersi dagli abbracci e un tem-
po per gli abbracci». «Questo disco parla della felicità e di come proietta sempre un’ombra lunga. Di come il diavolo la insidia molto spesso e di come vorresti essere più intelligente per proteggerla meglio. Questo disco
parla di una specie di consapevolezza che ti
è venuta perché ti hanno rotto le ossa migliaia di volte, adesso però non me le possono
spezzare più», spiega sibillinamente lei che
rivela di aver scritto tutte le canzoni sul divano della casa dove si era trasferita a vivere
col compagno Giovanni.
Maria Antonietta è pesarese e ha 27 anni. In
‘Sassi’ anche la cover ‘Non ho l’età’ di Gigliola
Cinquetti