Corato, aumentano incendi e furti Cresce anche la paura
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Corato, aumentano incendi e furti Cresce anche la paura
IV I NORDBARESE PRIMO PIANO Venerdì 15 maggio 2009 CRIMINALITÀ FIAMME DOLOSE L’ultimo incendio ha riguardato immobiliare su corso Mazzini, I CITTADINI CHIEDONO PIÙ SICUREZZA uinn’agenzia pieno centro. Nessuna rivendicazione FURTI E RAPINE Sono in aumento. Soprattutto i furti (notturni) di auto, all’interno di abitazioni o nei garage. I cittadini preoccupati Corato, aumentano incendi e furti Cresce anche la paura Oggi al «Fermi» di Barletta Legalità sui banchi di scuola confronto con gli studenti Organici ridotti di carabinieri e polizia La notte la città diventa spesso «terra di nessuno» GIANPAOLO BALSAMO l CORATO. La tensione tra i coratini è oramai percepibile. Gli ultimi episodi di cronaca (incendi dolosi, furti d'auto, furti in abitazioni e nei box auto) hanno fatto aumentare la preoccupazione che, per molti, è diventata vera paura. Ma cosa sta avvenendo in città? Se lo chiedono in tanti e tanti sono i coratini che, non trovando riposte, puntano il dito inquisitore contro le locali forze dell'ordine che, nonostante gli arresti compiuti e gli sforzi profusi per assicurare più controlli e monitorare così il fenomeno delinquenziale, sono costrette a fare i conti con gli organici sempre più carenti. Mancano poliziotti al commissariato (dove c’è anche penuria di autovetture di servizio efficienti), mancano carabinieri nella locale caserma e difficilmente, ogni giorno, si riesce a garantire la presenza di una «pattuglia», soprattutto durante le ore serali e notturne. E così la città, molte notti diventa terra di nessuno e, dunque, appetibile a bande che scorazzano in lungo e in largo rubando autovetture (i furti sono aumentati rispetto agli scorsi anni) o incendiando locali. L'ultimo preoccupante episodio in tal senso è stato registrato la notte dello scorso 10 maggio. Ignoti hanno preso di mira l'agenzia immobiliare «Mediterranea» su corso Mazzini, in pieno centro cittadino. L'incendio, di probabile natura dolosa, ha divorato il locale, causando danni all’intero stabile. Nessuna rivendicazione. I piromani hanno lasciato solo cenere, fumo, un’acre puzza e suppellettili annerite. Lo scorso 1 maggio ancora fiamme dolose, ancora un episodio misterioso. Un incendio, divavampato in piena notte, distrusse un’agenzia di scommesse «Mister Toto» sull’estramurale cittadino. Anche in questo caso le forze dell’ordine non sono state finora in grado di chiarire se si è trattato di un grave atto vandalico, di uno sfregio o di un vero e proprio atto intimidatorio. Lo stesso interrogativo rimane per un altro incendio che, agli inizi di febbraio, interessò un concessionario d'auto (la «Cmt Auto» di via Modigliani) in una traversa periferica di via Don Minzoni. L'incendio, divampato intorno Ladri spesso in azione anche negli appartamenti che «ripuliscono» tutto, nonostante la presenza dei proprietari alle 4, avrebbe interessato inizialmente il locale adibito a bagno del concessionario e, dopo aver scaraventato a terra la porta, si sarebbe propagato in una parte dell’area espositiva. In questi mesi, tra l’altro, non sono mancate anche alcune auto incendiate (guarda caso sempre di notte) e rapine in esercizi com- merciali. Dunque, che fare? Da una parte è auspicabile un maggiore coinvolgimento dei cittadini sotto forma di collaborazione e denunce visto che l’omertà e l’indifferenza spesso non sono d’aiuto, anzi ostacolano le attività investigative. D’altro canto, però, oltre che riunire organizzare summit periodici con i referenti locali delle forze dell’ordine a Palazzo di città, l’amministrazioine comunale potrebbe anche farsi carico delle richieste di sicurezza provenienti dalla cittadinanza e sollecitare, per esempio, l’invio di più uomini così da rinforzare gli organici dei presidi cittadini di polizia e carabinieri. Una maggiore e costante presenza di queste forze dell’ordine (non va dimenticato comunque l’apporto della guardia di finanza e della polizia municipale) durante le ore serali e notturne, infatti, potrebbe essere un deterrente e scoraggiare i maleintenzionati. TIMORI IN CITTA’ Cresce la preoccupazione dopo i recenti episodi malavitosi [foto Calvaresi] «La cultura della legalità contro la cultura della prepotenza»: questo il tema del convegno che si terrà oggi dalle 10.30 nell’istituto tecnico «Enrico Fermi» di Barletta. L’appuntamento, di alta valenza didattica ed educativa, vedrà protagonisti i ragazzi dei vari istituti scolastici in rete del progetto legalità. I saluti saranno portati da Nicola Maffei, sindaco di Barletta, Giovanni Lacoppola, Dirigente dell’Usp, ufficio scolastico provinciale di Bari, e da Maria Grazia Vitobello, presidente commissione cultura del comune di Barletta. Interverranno in qualità di relatori Francesco Filograsso, presidente associazione «Nessuno Dimentichi Abele», Francesco Messina, giudice tribunale di Trani, il capitano Marco Vatore, comandante compagnia carabinieri di Barletta. Le conclusioni saranno tratte da Angela Tannoia, dirigente scolastico Itis « E. Fermi» di Barletta. Modera Giuseppe Dimiccoli, giornalista de “La Gazzetta del Mezzogiorno”. «La nozione di legalità è dinamica e dialettica ancorata ai principi fondamentali della nostra Carta costituzionale ma non cristallizzata in un rigido ordito normativo, incapace di favorire l’apertura della vita pubblica alle positive istanze di rinnovamento che la società continuamente pone. Le regole non devono essere aridi comportamenti obbligatori ma devono essere vissute con consapevolezza e partecipazione. Occorre dunque, informare e formare l’uomo alla completa socializzazione dell’individuo, diffondendo un’autentica cultura dei valori civili, in modo che gli adolescenti si riapproprino del senso del limite e che sostituiscano all’istinto la giustizia e all’impulso la ragione e il dovere», ha dichiarato la professoressa Angela Tannoia. Un appuntamento da non perdere per riflettere sull’importanza della legalità. BARLETTA AVEVA 82 ANNI. ERA PRESIDENTE DELL’UNIONE ITALIANA CIECHI BARLETTA POTEVANO CREARE SERI PROBLEMI IN MARE Scomparso Chiumeo una vita di battaglie La Guardia costiera sequestra reti da pesca abusive l BARLETTA. È scomparso l’altroieri all’età di 82 anni, Giuseppe Chiumeo, noto a Barletta per l’impegno nel campo sociale, politico e culturale. Non vedente dagli anni della giovinezza, Chiumeo era presidente della locale rappresentanza dell’Unione italiana ciechi: carica che ha ricoperto per decenni e col quale si è contraddistinto per le battaglie a favore dei diritti della categoria, convinto assertore e sostenitori del reinserimento e integrazione sociale dei non vedenti nella vita pubblica. Nel campo politico, Peppino Chiumeo va considerato come uno degli ultimi testimoni delle battaglie per la Sesta provincia. Uno dei personaggi che ha contribuito a scrivere pagine di storia della Sesta provincia accanto a Carlo Ettore Borgia, don Luigi Filannino, il senatore Borraccino al fine di realizzare il grande sogno che verrà coronato il prossimo 6 e 7 giugno con l’elezione del primo consiglio della provincia di Barletta-Andria-Trani. Tantissima gente lo ricorda presente ad ogni manifestazione per la provincia Bat al braccio della moglie Ada: pur non vedente era chi "vedeva" in queste vicende politiche più lontano e forse più profondo di tutti gli altri. La sua cecità non gli era affatto un ostacolo. Per tutta una vita ha sempre rivendicato con orgoglio l’attaccamento a Barletta, alla sua storia e alla cultura popolare. Anche nella l BARLETTA. Gli uomini della Guardia costiera a lavoro per la salvaguardia del mare e per evitare inutili incidenti. La motovedetta CP845 dell’Ufficio circondariale marittimo di Barletta ha sequestrato ieri mattina 300 metri di rete da posta a tremaglio abusivamente posizionata nelle acque antistanti il lungomare di ponente a Barletta, larga quasi due metri. La rete non era segnalata e quindi era pericolosa per la sicurezza della navigazione; l’essere appesa a due bottiglie vuote evidenzia che si tratta dell’ennesima rete abusiva che danneggiava l’ecosistema marino tolta dalla Guardia costiera. L’IMPEGNO Da sempre in prima linea nelle lotte per l’istituzione della sesta Provincia storia delle marionette, quell’opera dei pupi che aveva ereditato dal suocero siciliano, quel don Michele Immesi arrivato a Barletta ai primi del Noveceno su di una zattera carica di arance. Chiumeo era Orlando, era il paladino Rinaldo: recitava a memoria, col copione stampato in mente, dando appunto voce ad interpretazioni di enorme successo popolare e grosso temperamento, un carico di emozioni che la sua famiglia ha immesso nel patrimonio culturale della città donando al Comune quella collezione Immesi che oggi (magari) nessuno può più visitare nella parte alta del Castello ma di cui tutti sono gelosi. I funerali si svolgono oggi, alle 16, nella chiesa del Santissimo Crocifisso in via Petrarca nel quartiere Patalini. Ai familiari vanno le più sincere condoglianze della Gazzetta. L’UOMO DEI PUPI Giuseppe Chiumeo, noto anche per aver diffuso l’arte delle marionette . La rete, sottoposta a sequestro penale, è a disposizione dell’Autorità giudiziaria di Trani. Il comandante Giuseppe Stola «assicura l’impegno a ripulire i litorali da questa pratica scorretta e pericolosa per la navigazione». Infatti essendo la stagione estiva alle porte saranno intensificati i controlli da parte degli uomini dell’Ufficio di Barletta.