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stadium GIOVEDÌ 16 MAGGIO 2013 Dal 1906 la voce del Centro Sportivo Italiano Presidenza Nazionale Via della Conciliazione, 1 00193 Roma tel. 06 – 68404550 fax 06- 68802940 www.csi-net.it [email protected] I PRECEDENTI Nordamericani in vantaggio 3-1 È la prima volta che Mater Ecclesiae e Martyrs si affrontano in una finale. Entrambe hanno all’attivo un successo nel torneo. Solo 4 i precedenti tra le finaliste, due delle squadre sempre presenti nelle edizioni passate della Clericus Cup: 3-1 in favore degli statunitensi il bilancio, con il Mater Ecclesiae vittorioso nel primo anno del torneo (3-1 sul North American College) e poi sempre sconfitto, nonostante due pareggi. Nel 2009 finì due volte 0-0 con i Martyrs, poi, vittoriosi ai rigori in entrambi gli incontri disputati. Nel girone di qualificazione si imposero per 5-4. Dischetto decisivo anche nella semifinale, vinta 4-3 dai ragazzi Usa. Ancora in semifinale le due squadre si sono incontrate l’ultima volta l’anno scorso, con la vittoria dei Martyrs per 2-0: mattatori lo striker Scottie Gratton, assente nel 2013 per infortunio e l’inglese Mark Paver. 29 Dal Mondiale di calcio pontificio un assist agli Oratori LA FINALE IN TV Su Tv2000 sabato sera nel cuore della Clericus Sabato sera su TV2000 ampio reportage sulle finali del Mondiale della Chiesa, con i protagonisti della finale in studio e don Alessio Albertini, consulente ecclesiastico nazionale Csi. Commenti, interviste sulla giornata conclusiva del torneo in onda nel corso della fascia sportiva della trasmissione “Nel cuore dei Giorni - indaco”, condotta da Giampiero Spirito, a partire dalle ore 20.30. ilpunto A Novanta minuti dal Paradiso Venerdì 17 maggio, a poche ore dal fischio conclusivo del campionato pontificio, due seminaristi-calciatori giocheranno in anticipo la finale, nello studio televisivo di Novanta minuti, il programma condotto da Enrico Varriale, in onda su Rai Sport 1, a partire dalle ore 19. di Massimo Achini a settima edizione della Clericus Cup si concluderà domenica prossima. Già ora possiamo affermare, e con enorme soddisfazione, che il torneo 2013 ha mostrato in modo ancora più evidente come si sia trasformato negli anni da iniziativa “curiosa”, capace di attirare l’attenzione per via di quella definizione di “campionato di calcio vaticano”, in una vera e propria tradizione affermata e rispettata nei seminari, negli istituti pontifici e in tutte le realtà in cui si formano i giovani sacerdoti. Se lo spirito della Clericus è sempre stato quello di consentire a gruppi di ecclesiastici di riscoprire “sulla propria pelle” la gioia del fare sport, così da accettare di farne un giorno uno strumento di pastorale, l’obiettivo consequenziale, più lontano ma non per questo meno importante, è accendere i riflettori sull’importanza dello sport in parrocchia. Inquadrata L così, la Clericus si rivela per ciò che effettivamente è nata: essere uno degli strumenti cui il Csi si affida per vincere la partita di “una società sportiva in ogni parrocchia”, una specie di assist fornito agli oratori. Ed ecco che, per accentuare questo aspetto, all’interno della Clericus 2013, ma guardando alle edizioni future, sta lievitando una bellissima novità. Abbiamo lanciato una proposta ai seminaristi delle varie squadre: vorremmo che si rendessero disponibili a legarsi alle parrocchie e agli oratori più vicini ai loro istituti, impegnandosi a operarvi con una certa continuità come “missionari dello sport”: andando ad allenare i ragazzi, incontrandoli per aprirli all’esperienza sportiva, accompagnando la nascita e il decollo di nuove società sportive. Sarebbe una cosa vantaggiosa per tutti: per i ragazzi, ovviamente, ma anche per i parroci che, impegnati come sono, fruirebbero di una forma di aiuto e potrebbero allargare il ventaglio delle attività proposte; per gli stessi seminaristi, che potrebbero “farsi le ossa” con una prima esperienza in parrocchia e potrebbero guadagnare punti, forse anche “crediti formativi”, da spendere nel corso degli studi o al loro termine. La proposta, ha già incontrato i consensi di alcuni seminari che si sono detti disponibili, ed è destinata ad allargarsi man mano che l’idea troverà adeguata diffusione. Un’altra novità scenderà in campo il giorno delle finali, sabato mattina. Nell’intervallo tra le gare si esibiranno i ragazzini della squadra della parrocchia del Ss. Crocifisso, che hanno partecipato, vincendolo, all’Oratorio Cup romano. Un modo, questo, per sottolineare come siano proprio i ragazzi delle parrocchie e degli oratori i beneficiari ultimi della Clericus. Sabato a Roma la finale del Mondiale della Chiesa In campo i campioni uscenti del North American Martyrs contro i latinamericani del Mater Ecclesiae Don Albertini: «Fede, rispetto, orizzonti nuovi» La Clericus Cup vede lo scudetto DI FELICE ALBORGHETTI L a Clericus Cup si tingerà di celeste, o decreterà ancora gloria a stelle e strisce? Lo sapremo sabato prossimo, dopo l’inedita finale fra i detentori del trofeo, gli statunitensi del North American Martyrs, e gli sfidanti del Collegio internazionale Maria Mater Ecclesiae, squadra a forte predominanza sudamericana, schierata in campo con i colori abituali della Madonna. Siamo nel mese mariano, qualche favore in più per questi ultimi, sostiene qualcuno; in realtà, mai come in questa stagione regna l’incertezza sui pronostici. Dopo il terzo e quarto posto (ore 9, Oratorio San Pietro) conteso fra i neocatecumenali del Redemptoris Mater e il Collegio Urbano, il campo con vista sul Cupolone ospiterà, alle ore 11, l’attesissima sfida conclusiva del campionato di calcio pontificio, promosso dal Csi, con il patrocinio dell’Ufficio sport della Cei, del Pontificio Consiglio per i Laici e del Pontificio Consiglio della Cultura. Protagoniste sono state 16 squadre, in campo con 355 tra preti e seminaristi di 56 Paesi di tutto il mondo. Sabato, a bordo campo, accanto alla celebre Coppa con il Saturno siederanno, i due rettori dei Seminari, padre Carlos Skertchly del Mater Ecclesiae e monsignor James Checchio del North American Col- lege, un abitué in fatto di finali, avendone i suoi seminaristi disputate con questa ben 4 nelle ultime 5 edizioni. A celebrare l’ultima... liturgia calcistica ci sarà anche il consulente ecclesiastico nazionale del Csi, don Alessio Albertini, che ribadisce la missione dell’edizione 2013 della Clericus Cup. «Ogni capitano simbolicamente è sceso in campo con una fascia recante la scritta da me scelta “Succede a chi ci crede”. Un modo per evidenziare quanto la fede sia capace di grandi sorprese, inaspettate ma straordinariamente belle. Una fede che raggruppa le diversità, che spinge ad andare oltre, che è capace di gesti di rispetto, che spalanca orizzonti nuovi. È più di un pallone che rotola. La Clericus resta una manifestazione bellissima per chi ci crede veramente». Ci credono le finaliste. Ci crede Del Bosque, il tecnico della Nazionale spagnola, che in apertura del torneo mandò un videomessaggio d’incoraggiamento alle “furie rosse” in clergy, debuttanti alla Clericus. Ci credono gli argentini del Verbo Incarnato eliminati appena dopo l’elezione di Papa Francesco. Ci crede il Santo Padre, tifoso e appassionato di calcio. Ci crede il Csi, che premierà al termine del campionato con delle stole sacerdotali il miglior giocatore, attaccante, portiere e allenatore del torneo. I NUMERI i giocatori del Mondiale del Clero, con passaporto di 56 diverse nazionalità. Il Messico è il Paese più rappresentato con 46 atleti, davanti a Italia e Usa con 29 giocatori iscritti 355 i gol finora realizzati nelle 30 partite disputate, fra regular season e fasi ad eliminazione diretta 94 8 le reti messe a segno in 5 match da Joao Kalevski, il bomber brasiliano del Mater Ecclesiae, leader nella classifica dei cannonieri, principale papabile alla stola di miglior attaccante del torneo le finali disputate negli ultimi cinque anni dai seminaristi statunitensi del North American Martyrs. Per ora due argenti e un oro all’attivo 4 54 cartellini estratti dagli arbitri del Csi Roma. Tre rossi, 50 gialli, e un solo azzurro all’indirizzo di Olkssi Fedorovych (Collegio Brasiliano) MATHURIN SADIO MBALLA MEBENGA Capitano Seminario Gallico Capitano Collegio Urbano o vissuto la Clericus Cup H come una lezione pratica della teologia pastorale. Essa è la a Clericus Cup per me è e L rimarrà sempre un’occasione privilegiata di disciplina teologica che studia la prassi ecclesiale per fornire eventuali criteri d’intervento correttivo. Lo sport, nelle varie parrocchie o sostenuto dalla Chiesa, come la Clericus, è una prassi ecclesiale. Se la teologia pastorale ha come oggetto formale l’agire della Chiesa, allora lo sport, promosso dalla Chiesa nello scopo di educare, può essere un elemento di studio di questa disciplina. È bene, per i pastori e i futuri pastori, scendere nel campo per vivere e sperimentare ciò che studiano nelle varie Università. Questa esperienza sportiva permetterà a chi ha coscienza dello spirito della Clericus di poter espanderlo come impegno pastorale nel suo Paese. incontro, di scambio e soprattutto di condivisione con tutti i fratelli in Cristo di Roma della nostra passione (il calcio) ma in chiave nuova, senza mettere al centro né il guadagno, né la vittoria a tutti i costi; spero che il Centro Sportivo Italiano continui a sostenere questa bellissima esperienza, cercando di espanderla anche nei vari Paesi di provenienza dei partecipanti, perché oggi, lo sport e soprattutto il calcio rappresenta un’opportunità unica di evangelizzazione e una piattaforma straordinaria di educazione dei nostri giovani che necessitano attenzione, ascolto e comprensione. Don Alessio Albertini con i capitani delle squadre DON SANTIAGO CAUCINO Centrocampista e vicerettore Sedes Sapientiae uest’iniziativa del Csi è veramente bella. Lo sport fa trovarsi insieme Q in una sfida comune. Sebbene si tratti solo di un gioco, questa condivisione a cielo aperto ritengo che oggi sia più che necessaria. Nell’era del digitale alle volte il mondo sembra voler rinchiudersi in uno schermo... la realtà è molto più ricca. Nella vita quotidiana, nello sport, siamo “veramente” noi stessi. Anche nel calcio alle volte lamentiamo che siamo “troppo” noi stessi, e ci rendiamo conto che dobbiamo anche affrontare la sfida che suppongono le nostre limitazioni, i nostri difetti. La Madre Celeste confida nei gol di Kalevski Il canguro Barakat, il “Del Piero” statunitense uccede a chi ci crede», è stato il « S motto, coniato dal consulente ciessino don Alessio Albertini, di questa edizione del torneo calcistico per sacerdoti. E al termine della stagione, ci hanno forse davvero creduto maggiormente Mater Ecclesiae e North American Martyrs. Due squadre pronte, allenate, ben messe in campo, sempre vittoriose nelle gare disputate in questa stagione. Prima della finale ci crede più di tutti Joao Kalevski, il super bomber del torneo (8 reti, leader dei cannonieri), l’attaccante del Mater Ecclesiae, capace di 4 doppiette nelle 5 partite disputate. Un veterano del torneo il biondo (ha giocato le ultime sei Clericus Cup, sempre con una maglia diversa), senza mai raggiungere la vittoria. «Giocai una finale nel 2009 proprio con la maglia degli Stati Uniti, perdendola contro il Red Mat. Nel mio collegio siamo pochissimi a giocare a calcio e ho sempre dovuto trovare una squadra. Da tempo mi piaceva il Mater Ecclesiae per il suo gioco veloce e sudamericano. Sento che è l’anno buono. Spero in una vittoria, magari con un mio gol». Il cecchino celeste, già bomber nel 2010 con la maglia del Brasile clericale, è tifoso del Vasco de Gama e adora Ronaldinho. «Mi piace il suo tocco, il suo calcio, è fantastico». Sul fronte Usa, l’uomo partita potrebbe essere, come nella semifinale, l’australiano Lewi Barakat. Il numero 10 di Sidney, che segna alla Del Piero, ma non s’ispira a Pinturicchio. «Sono tifoso del Western Sidney, la rivale della squadra di Alex – dice il seminaristi dei Martyrs – in Lewi Barakat Joao Kalevski Italia il mio idolo è Pirlo, perché ha la calma nella sua forza, sa controllare e gestire la partita.Vinceremo, se saremo uniti, ovvero se giochiamo insieme, di squadra. Il Mater ha grandi talenti. Speriamo e preghiamo». FA csiflash A Cremona la finale italiana della Danone Nations Cup Sarà il Centro Sportivo “Giovanni Arvedi” di Cremona ad ospitare domenica 19 maggio la finale nazionale dei campionati Csi under 12 - Danone Nations Cup 2013, uno dei più importanti tornei di calcio giovanile, organizzato in 40 Paesi del mondo e in Italia realizzato con il Csi. Alla finale italiana, dopo le fasi locali disputate in tutta Italia, si sono qualificate le 10 squadre: Us Don Bosco Genova, San Francesco Cesate Milano, Us Salboro Padova, Aurora Seriate Bergamo, Us Cremonese, Real Marsica L’Aquila, Santa Maria Escrivà Roma, Wonderful Bari, Sgs Turritana Porto Torres, Reggina Calcio. La cerimonia di presentazione della finale con sorteggio dei gironi si terrà sabato 18, alle ore 17, presso la Piazzetta Federico II, antistante il Comune cittadino. In Aspromonte il clinic di Edusport 2013 L’Hotel Centrale di Gambarie d’Aspromonte ha ospitato, il week end scorso, la prima edizione di “Edusport 2013”. I clinic previsti all’interno del campus formativo residenziale Csi, hanno coinvolto 150 corsisti tra Arbitri (Pallavolo, Basket e Calcio), Dirigenti sportivi, Allenatori, Animatori ed Educatori sportivi. I fischietti del Csi reggino si sono soffermati, sulla funzione educativa dell’arbitro. L’itinerario ha coinvolto venti direttori di gara. Il professor Giacomo Abate (Team Nazionale Formazione Csi) ha guidato il laboratorio formativo per allenatori e dirigenti di Scuola Calcio. Il focus, che ha coinvolto oltre 30 corsisti, ha trattato il tema: Scuola Calcio Csi. Linee guida per l’organizzazione e lo sviluppo di un modello di scuola sportiva multidisciplinare a misura di bambino. Il confronto tra i corsisti ed il docente ha potuto sviluppare nuove e significative idee per lo sviluppo di progetti sportivi vicini alle necessità del bambino. Per le Scuole Calcio partecipanti, il Csi reggino, ha rilasciato l’attestato di “Scuola Calcio Etica”. Firmata la convenzione Csi-Fisdir Nel corso dei lavori del Consiglio Nazionale del Csi, sabato scorso, è stata firmata la convenzione tra il Centro Sportivo Italiano e la Fisdir la Federazione italiana sport disabilità intellettiva e relazionale, che prevede, tra le altre cose, la costituzione di una commissione paritetica di lavoro, tra i due organismi sportivi. A siglare l’intesa sono stati il presidente nazionale del Csi Massimo Achini e il presidente nazionale della Fisdir, Marco Borzacchini, che è anche vicepresidente del Cip che ha elogiato il Csi per il grande lavoro svolto sino ad ora. Ad introdurre la convenzione è stata Anna Manara, responsabile sport e disabili del Csi.