ULSS5_2007_N 1 - ULSS 8 Berica
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POSTE ITALIANE S.p.A. Tassa pagata Pubblicità diretta non indirizzata DRT/DCB/VI/185/03/SC del. 19/11/2003 Azienda Bilancio sociale Ospedale Giornata mondiale del rene Territorio Ammalati in casa: quale assistenza? Prevenzione Lampade abbronzanti Alle famiglie 17.02.2007 inaugurazione Ospedale di Comunità n.1 anno 2007 3° Giornata aziendale della qualità a Montecchio Maggiore premiati i progetti vincitori del 2° Concorso Ulss 5 Notizie periodico d’informazione dell’Azienda Ulss 5 Ovest Vicentino numero 1 anno 2007 DIRETTORE Daniela Carraro DIRETTORE RESPONSABILE Elisabetta Carlotti REDAZIONE Daniela Carraro, Delia Pinton, Carmine Molinini, Elena Sandri Un momento della presentazione dei progetti vincitori, l’elenco è pubblicato a pag. 8 I l terzo appuntamento con la qualità si è concluso con una grande partecipazione che ha coinvolto tutto il personale dell’Ulss 5 Ovest Vicentino (la più grande azienda del territorio con i suoi circa duemila addetti tra dirigenti e operatori sanitari del comparto, amministrativi, tecnici e ausiliari). Un progetto nato nel 2004 dalla volontà della Direzione Generale di favorire condizioni di miglioramento continuo della qualità dei servizi partendo dalla concreta esperienza degli operatori. Alla cerimonia di premiazione, avvenuta lo scorso 19 gennaio a Montecchio Maggiore, grande soddisfazione per l’ampia adesione con 81 progetti pervenuti. Questa la commissione giudicatrice: Direttore Generale Daniela Carraro, Direttore Amministrativo Giuseppe Cenci, Direttore Sanitario Giampaolo Stopazzolo, Direttore Medico Ospedaliero Francesco Bisetto, Direttore del Distretto Socio Sanitario Elvio Pistaffa, Direttore del Dipartimento di Prevenzione Adolfo Fiorio, Vice Presidente della Conferenza dei Sindaci e Sindaco del Comune di Brendola Mario Dal Monte e Presidente dell’ANDOS Ovest Vicentino Piera Pozza per il mondo 2 del volontariato. I progetti presentati nel 2006, hanno visto la partecipazione di 272 dipendenti, di cui 178 donne e 94 uomini, suddivisi in 177 personale ospedaliero, 30 personale del Distretto socio sanitario, 12 del Dipartimento di prevenzione e 53 dei servizi generali. Venti progetti sono stati premiati con l’attribuzione di un assegno di mille euro ciascuno, mentre a 2 progetti è stato consegnato un computer portatile. Nell’ambito dei 4 ospedali (Arzignano, Lonigo, Montecchio Maggiore e Valdagno) sono stati presentati 58 progetti di cui 13 vincitori. Per il Distretto Socio Sanitario nel 2005 sono pervenuti 11 progetti, nel 2006 10, di cui 4 vincitori. Il Dipartimento di Prevenzione nel 2005 ha presentato 5 progetti e nel 2006 altri 4 di cui 1 vincitore. E ancora nell’ambito dei Servizi generali nel 2005 sono pervenuti 18 progetti e 14 nel 2006 di cui 4 premiati. Anche quest’anno si pubblicherà il libro contenente tutti i progetti del 2° concorso, con particolare evidenza ed analisi per quelli vincitori. È invece in fase di avvio il 3° concorso qualità che ricalcherà i precedenti. Giuseppe Zordan Azienda Ulss 5 via Trento, 4 36071 Arzignano (VI) tel. 0444 479580 www.ulss5.it e-mail: [email protected] RACCOLTA PUBBLICITARIA Meneghini&Associati Srl viale Trento, 56 36100 Vicenza GRAFICA Raffaello Galiotto STAMPA Tipografia Rumor via dell’Economia, 117 36100 Vicenza Consegnato in tipografia maggio 2007 Autorizzazione del Tribunale di Vicenza n. 669 del 21.12.1989 tiratura 69.000 copie distribuzione gratuita Si ringraziano gli autori degli articoli: Fabio Armellini, Pietro Barbera, Annalisa Bergozza, Francesco Bisetto, Gabriele Brotto, Donata Cecchinato, Patrizia Draghicchio, Nicoletta Dugatto, Adolfo Fiorio, Mauro Gonzo, Elvio Gremes, Alessia Guarenti, Gioacchino La Rosa, Maurizio Lestani, Pietro Mainente, Giovanni Martini, Dario Mastropasqua, Patrizia Mella, Monica Menti, Valentino Miconi, Antonella Pinzauti, Elvio Pistaffa, Claudio Ronco, Giorgio Roncolato, Massimo Ronconi, Giovanni Ronzani, Mario Saugo, Andrea Toma, Stefano Zanolini, Giuseppe Zordan, Raffaella Zordan. maggio 2007 Azienda Bilancio sociale 4 Strutture sociali e socio sanitarie 4 Il Comitato per le Pari Opportunità 5 Il Comitato contro il mobbing 5 Nuovo impianto videoconferenza 6 Aula informatica 6 Dipartimento Amministrativo Interaziendale 6 Liste d’attesa 7 Grazie 8 Giornata aziendale della qualità 8 Territorio e cure primarie 9 Stage in Ulss 9 Ulss e Convegni 10 Ospedale Giornata mondiale del rene Ostetricia e Ginecologia Nuovo Direttore Medico Ostetricia: cambio al vertice Nuovo punto prelievi Montecchio antisismico Centro di salute mentale Donazione di organi e tessuti Nuovo direttore di anatomia patologica Terapia anticoagulante orale 11 12 12 12 13 13 13 14 14 15 Territorio Medicina convenzionata 17 Dottore, che sintomi ha la felicità? 21 Ammalati in casa: quale assistenza?21 TG Extra 22 Interventi di sollievo 22 Informatizzazione punti prelievo 22 Gestione Integrata del paziente diabetico 23 Presentazione UTAP e CUPLA 23 Prevenzione Lampade abbronzanti 25 Estate e fegato sano 25 Passi... si riparte 26 Anoressia nervosa 27 Linguaggio del cibo 28 Progetto salute 28 Epidemiologia in Provincia di Vicenza 29 Morte in culla: qualcosa si può fare 30 maggio 2007 Editoriale A ll’attenzione delle lettrici e dei lettori, il primo numero della Rivista dell’Ulss 5 Ovest Vicentino del 2007 si presenta ricco di informazioni sui principali avvenimenti che hanno caratterizzato l’attività dell’Azienda Ulss nell’ultimo periodo. L’obiettivo dichiarato, ancora una volta, è di informare e comunicare l’azienda nel modo più interessante e completo possibile: dai nuovi primari che arrivano, ai convegni organizzati e spiegati per gli aspetti che possono interessare i pazienti, le giornate sulla salute, l’avvio di cantieri per opere molto importanti per la popolazione e, per la prima volta, gli orari e i turni dei medici di medicina generale che, riuniti in associazione e con la medicina di gruppo, offrono il loro servizio con modalità gradite ai pazienti. Invito a leggere con attenzione l’articolo sulle liste d’attesa perché la strategia richiesta dalla Regione e messa in campo dall’Ulss, grazie alla Il Direttore Generale collaborazione dei medici ospedalieri Daniela Carraro e del territorio, può funzionare solo se anche i cittadini si sentono partecipi del processo di cura e sono responsabilizzati sull’uso corretto delle risorse pubbliche. Anche l’Ospedale di comunità è partito: esperienza originale in Veneto perché la responsabilità clinica è del medico di famiglia, inserito in un contesto di cura ospedaliero, con la partecipazione molto innovativa anche degli infermieri e con un ruolo ben preciso per il Distretto Socio Sanitario. È un’esperienza nuova che stiamo costruendo giorno per giorno, insieme tra varie componenti dell’Ulss e di cui continueremo a dare tutte le informazioni possibili. In questo numero abbiamo voluto, inoltre, ringraziare tutti coloro, singoli o istituzioni, che nell’ultimo anno hanno effettuato donazioni all’Ulss 5: sono molti e testimoniano apprezzamento per il nostro lavoro e lasciano un segno tangibile di questo apprezzamento che si tramuta subito in migliori servizi e opportunità per i pazienti. A tutti un grazie sincero. 3 Azienda Bilancio sociale l’Ulss 5 di esempio per la sperimentazione in Veneto O gni Azienda Sanitaria, in virtù della propria missione istituzionale di promuovere e tutelare la salute degli individui e della collettività, è chiamata a rendere conto dell’attività svolta, dei risultati raggiunti e degli effetti prodotti dalla propria azione. Il bilancio sociale è uno strumento di rendicontazione che dà conto della responsabilità dell’Azienda Sanitaria nei confronti della comunità di riferimento e, al tempo stesso, contribuisce a rafforzare il rapporto fiduciario e il dialogo permanente con i propri interlocutori. La Regione Veneto, tramite l’Agenzia Regionale Socio Sanitaria ha deciso di partecipare al dibattito nazionale su questi temi e, con il Convegno del 12 febbraio 2007 “Quale rendicontazione sociale per il Sistema Socio Sanitario del Veneto”, ha aperto il confronto con le Aziende Sanitarie italiane e del Veneto che hanno già redatto un Bilancio Sociale e con altre Regioni italiane che hanno avviato progetti di rendicontazione sociale a livello regionale. Nel corso del Convegno sono state proposte le Linee Guida per la sperimentazione della Rendicontazione Sociale per le Aziende Sanitarie del Veneto in base alle quali si avvierà il processo di sperimentazione nelle Aziende Sanitarie che aderiranno al progetto, tra cui una delle prime aderenti è stata l’Ulss 5, che ha partecipato come relatore a tale Convegno. L’Ulss 5 redige dall’anno 2003 la Relazione Socio Sanitaria che dal 2005 si è evoluta verso il Bilancio Sociale, anticipando di fatto il percorso proposto attualmente dalla Regione Veneto. Annalisa Bergozza Strutture sociali e sociosanitarie approvate le norme di autorizzazione e di accreditamento L a Giunta regionale ha adottato la deliberazione n. 84 del 16 gennaio 2007 che fissa gli standard sui quali si devono basare le strutture sociosanitarie del Veneto per avere l’autorizzazione all’esercizio e l’accreditamento istituzionale, e quindi risultare idonee a erogare prestazioni sociosanitarie e sociali per conto dell’Ente regionale. L’applicazione dei nuovi standard e l’attuazione delle nuove procedure sono partite da gennaio 2007 e la deliberazione è d’importanza fondamentale per l’intero sistema dei servizi sociali, vale a dire per le oltre 3000 strutture attive sul territorio regionale: dai centri di servizio per anziani non autosufficienti agli asili nido per la prima infanzia, dalle comunità terapeutiche per le dipendenze ai centri educativi ed occupazionali per disabili, ai centri famiglia per i minori con disagio. L’obiettivo è di rendere i servizi sociali e 4 sociosanitari più adeguati a un moderno sistema di accoglienza e di qualità, rispondendo anche alle esigenze di razionalizzazione della spesa. È con la legge regionale n. 22 del 2002 che la Regione ha avviato il percorso per ridefinire, con la gradualità richiesta in un settore così complesso, il sistema veneto di organizzazione delle strutture sociosanitarie sulla base di nuovi requisiti strutturali (dotazione di spazi adeguati, rispettosi delle norme di sicurezza), tecnologici (apparecchiature e strumentazioni aggiornate) ed organizzativi (dotazione quantitativa e qualitativa di personale in rapporto all’attività svolta) richiesti per essere autorizzati all’esercizio e ottenere l’accreditamento istituzionale. Giuseppe Zordan maggio 2007 Azienda Il Comitato per le Pari Opportunità M aria Trentin, Consigliera di Parità della Provincia di Vicenza, ha partecipato alla scorsa riunione del Comitato Pari Opportunità. Ha così avuto modo di illustrare la sua attività, portando l’esperienza di anni di lavoro nel settore e ponendo un accento particolare sull’importanza di corsi di formazione sul tema pari opportunità che, anche approfittando del suo sostegno, questa Azienda intende effettuare. La discussione si è poi articolata su tempo-lavoro tempovita, part-time e problematiche ad esso collegate, l’argomento caldo però è risultato essere “Mobbing e molestie sessuali” ed il codice sull’argomento, proposto dal Comitato. Grande soddisfazione ha suscitato la decisione dell’Azienda di farlo proprio con l’approvazione, da parte del Direttore Generale, del Regolamento Aziendale sul “Codice di Condotta per la prevenzione delle molestie sessuali e morali nei luoghi di lavoro e per la tutela della dignità delle donne e degli uomini che lavorano nell’Ulss 5”. Tale codice ha l’obiettivo di tutelare la dignità delle persone all’interno del luogo di lavoro, di prevenire e reprimere comportamenti connotabili come molestie sessuali e morali, di promuovere condizioni favorevoli ad una rispettosa convivenza e favorire la risoluzione positiva di eventuali azioni di discriminazione. I principi sui quali si fonda il codice sono essenzialmente due: - tutte le persone hanno diritto ad essere trattate con dignità e rispetto, senza discriminazioni per motivi culturali, politici, religiosi, etnici, sessuali o di altro genere, - tutti i lavoratori e le lavoratrici hanno diritto ad un ambiente di lavoro sicuro, sereno e favorevole alle relazioni interpersonali, su un piano di uguaglianza, reciproca correttezza e rispetto. maggio 2007 approvato il Codice di Condotta Le molestie a sfondo sessuale, il mobbing ed ogni altra forma di discriminazione insidiano la dignità di coloro che li subiscono compromettendone la salute, la fiducia, il morale e la motivazione al lavoro, incidono negativamente anche sulla prestazione di lavoro, sul clima organizzativo, sull’immagine dell’Azienda e perciò sono inammissibili. Salvaguardando il diritto alla riservatezza dei soggetti coinvolti, l’Ulss 5 assicura, a chi segnali, a ragion veduta, di essere vittima di molestie sessuali o morali, l’adozione di provvedimenti diversificati, tempestivi (non oltre 30 giorni dalla conoscenza del fatto) ed imparziali, per garantire l’interruzione della condotta molesta. Come contributo alla prevenzione di comportamenti indesiderati, verranno anche messi in atto progetti di formazione ed informazione sull’argomento. Patrizia Draghicchio Da sinistra a destra Patrizia Draghicchio, Piergiovanna Venco, Raffaela Menozzi, Maria Trentin, Marisa Crestani, Sonia Bardella, Luisa Scandola, Anna Radin, Margherita Menegozzo, Cristina Marchesini Il comitato contro il mobbing Con delibera del 12 ottobre 2006 è stato approvato il Comitato paritetico sul fenomeno del Mobbing per l’Area della Dirigenza Medica e Veterinaria dell’Ulss 5, nella seguente composizione: Componenti di parte aziendale Effettivi Supplenti Dr. Giampaolo Stopazzolo Dr. Dario Mastropasqua Direttore Sanitario Dr. Domenico Mantoan Dr.ssa Milvia Marchiori Dr. Adolfo Fiorio Dr. Massimo Pasqualotto Dr. Elvio Pistaffa Dr. Elvio Gremes Componenti di parte sindacale Effettivi Dr. Graziano Meneghini (CISL-FP) Dr. Giovanni Ronzani (CIMO) Dr.ssa Igea Romeo (ANAAO) Dr. Ermanno Dian (SIMET) Supplenti Dr.ssa Anna Masiero (UMSPED) Dr. Maurizio Dal Bosco (FESMED) Dr. Valentino Miconi (ANPO) Dr. Pierluigi Randon (SIVEMP) Direttore Medico di Ospedale Direttore Dip. Prevenzione Direttore Distretto Socio Sanitario Il Comitato resterà in carica quattro anni e nel suo primo insediamento saranno nominati il Presidente e, tra i rappresentanti di parte sindacale, il Vicepresidente. 5 Azienda Nuovo impianto videoconferenza Cinque aule per parlare contemporaneamente da tutte le strutture C inque aule collegate per poter effettuare corsi a distanza, incontri e riunioni, evitando spostamenti in auto e perdite di tempo inutili. È stata attivata la nuova multi-videoconferenza aziendale che consente di effettuare, da cinque aule attrezzate, oltre che da normali postazioni informatiche dotate di telecamera, più videoconferenze simultanee. Nelle normali videoconferenze punto-punto gli interlocutori sono due invece, grazie ad un sofisticato server MCU, in Ulss 5 è possibile avere fino a 24 interlocutori diversi all’interno dell’Azienda o anche all’esterno via ISDN o Internet. L’Ulss 5, a causa del territorio ampio e orograficamente complesso, è caratterizzata dalla dispersione delle sedi su 10 Comuni del territorio e ciò comporta continui spostamenti degli operatori per formazione, aggiornamento ed incontri periodici, tutte attività indispensabili per migliorare le cure ai pazienti. Grazie al nuovo sistema di videoconferenza sarà possibile ridurre notevolmente il numero di spostamenti tra le sedi dell’Azienda in quanto le riunioni ed i corsi potranno essere svolti contemporaneamente su più sedi. Il sistema è stato inaugurato ufficialmente con gli auguri natalizi lo scorso dicembre: in ogni ospedale, a turno, il Direttore Generale e gli altri Direttori hanno fatto gli auguri alla folta rappresentanza di lavoratori, medici e dirigenti presenti nelle diverse sedi e poi hanno salutato, con omaggi ed una targa ricordo, i collaboratori che hanno raggiunto la pensione nel corso dell’anno, ciascuno nella sede in cui aveva lavorato. Giorgio Roncolato Aula informatica I nformatiz zazione! Una vera e propria parola d’ordine per l’Ulss 5, che dallo scorso anno ha avviato l’ammodernamento del sistema informatico aziendale (CUP, Accettazione/Dimissione, Pronto Soccorso, Radiologia e Servizio Trasfusionale, ecc.) e l’introduzione della Cartella Clinica Informatizzata che consentirà la condivisione di tutte le informazioni sanitarie dei pazienti tra i Reparti dei quattro ospedali, garantendo la massima sicurezza. Ma queste nuove tecnologie saranno utilmente sfruttate se anche il personale che le utilizza sarà adeguatamente coinvolto e formato. L’aula informatica presso il Centro Formazione di Montecchio M. non è più sufficiente per queste nuove esigenze, così l’Azienda ha deciso di crearne una nuova nell’ospedale di Valdagno, presso il quale è in sperimentazione la Cartella Clinica Informatizzata. Giorgio Roncolato Dipartimento amministrativo interaziendale attivato tra Vicenza e Ovest Vicentino in via sperimentale A ttivato in via sperimentale, per la durata di un triennio, il Dipartimento Amministrativo Interaziendale nell’area Economico-Finanziaria tra le Aziende Ulss 6 “Vicenza” e Ulss 5 “OvestVicentino”. La creazione del Dipartimento interaziendale, la cui direzione è affidata al Direttore del Servizio Finanziario e Fiscale dell’Ulss 6 Vicenza, dott.ssa Annamaria Tomasella, garantisce l’autonomia gestionale operativa del Servizio Risorse Finanziarie di Arzignano, diretto dalla dott.ssa Nicoletta Dugatto, ed è volta a favorire lo scambio di informazioni tra gli operatori delle varie aree, ad implementare iniziative di formazione comuni e a sviluppare protocolli operativi omogenei. Gli interventi permetteranno di ottenere un migliora6 mento del livello professionale degli operatori, un più razionale impiego delle risorse umane e una gestione più efficiente dei due servizi finanziari coinvolti. Gli ambiti interessati sono: - contabilità generale e bilancio; - settore entrate e gestione dei crediti; - gestione uscite e gestione finanziaria in senso proprio. “Questa collaborazione è in linea con gli indirizzi regionali - ha detto il Direttore Generale dell’Ulss 5 Daniela Carraro - ispirati all’esigenza di definire modelli organizzativi per razionalizzare e ottimizzare le risorse”. Nicoletta Dugatto maggio 2007 Azienda Liste d’attesa L tempi massimi regionali: rispettati per la maggior parte delle visite e prestazioni a riduzione dei tempi d’attesa è un obiettivo primario per la Regione Veneto, che ha affidato alle Ulss direttive specifiche. Un progetto che l’Ulss 5 ha affrontato con un approccio trasversale: da un lato è indispensabile l’attenzione congiunta degli specialisti ospedalieri e ambulatoriali, dei medici di famiglia e delle direzioni mediche per portare tutte le agende al Centro Unico di Prenotazione (CUP), dall’altro è necessario che i cittadini comprendano che il sistema sanitario pubblico soddisfa le richieste di prestazioni secondo le necessità cliniche. Da gennaio 2005 è stato costituito il gruppo di lavoro misto ospedale-territorio su impulso del Direttore Generale Daniela Carraro e composto da: direttore medico di presidio, direttore del distretto, direttore amministrativo ospedaliero, responsabile CUP, medici di famiglia e responsabili dei reparti con il maggior numero di richieste di visita (cardiologia, ortopedia, oculistica e radiologia). Questo gruppo ha lavorato in parallelo sui tre aspetti indicati dalla Regione. Punto di partenza è la riorganizzazione della domanda: le richieste di visite e prestazioni sono sempre contrassegnate da un codice di priorità in ricetta, che indica il tempo massimo entro cui è necessario che il paziente abbia la prestazione: lettere U (urgente - 24 ore), B (breve - 10 giorni) D (differibile - 30 giorni) e P (programmabile - 180 giorni e fino a due anni). Il gruppo di lavoro ospedale-territorio ha predisposto i protocolli per la definizione delle priorità, le modalità di accesso attraverso percorsi diagnostico-terapeutici e gruppi di attesa omogenei per livelli di urgenza. I primi protocolli hanno riguardato le prestazioni maggiormente richieste (ortopedia, cardiologia, oculistica e radiologia) e, in seguito, per tutte le altre fornite dall’Ulss 5. Il gruppo di lavoro ha operato in parallelo anche sulla riorganizzazione dell’offerta. Innanzitutto tutte le agende sono state portate al Centro Unico di Prenotazione, oggi dotato di un nuovo maggio 2007 software, con funzionalità telefoniche e web per prenotazione e disdetta, e di un numero riservato alla libera professione. Azienda, Direzione medica ospedaliera e Distretto hanno inoltre lavorato per dare agli ambulatori la necessaria flessibilità in relazione alle domande di visite e prestazioni di ciascuna delle quattro classi. Nel frattempo è anche partita l’organizzazione degli ambulatori per le patologie che necessitano approcci integrati tra i vari specialisti. Per le visite di controllo, inoltre, è stata inserita la prenotabilità direttamente dallo specialista. Cioè il paziente “dopo la visita” può andare direttamente al CUP per prenotare la visita di controllo, consegnando l’impegnativa del medico di famiglia quando più comodo o al momento della visita stessa. Non meno importante é la comunicazione: numerose le iniziative per far conoscere l’impegno dell’Ulss per la riduzione delle liste d’attesa, incontri con i sindaci, le associazioni e la popolazione, affissioni pubbliche e l’invio mensile di informazioni specifiche alle associazioni di tutela del malato e alla posta elettronica di ogni medico di famiglia. Risultati del piano strategico? I tempi di attesa della maggior parte delle prestazioni sono rientrati nella norma regionale e la maggior parte dei medici segnano la prioritarizzazione sulle ricette. Su 146 prestazioni, nel mese di febbraio ben 140 sono sotto i tempi regionali. Cosa resta da fare? La verifica costante delle azioni intraprese rimane una chiave per il consolidamento delle strategie. Alcune visite e prestazioni risultano ancora offerte a tempi superiori a quelli fissati dalla Regione: in particolare l’ecocolor-doppler dei tronchi sovraortici. La massima attenzione va ora diretta alla verifica dell’appropriatezza delle prescrizioni, seguendo le disposizioni regionali in materia da ultimo con DGRV n. 600 del 2007. Modalità di ritiro dei referti: Nel rispetto della legge sulla Privacy (D.Lgs. 196 del 30.06.03) si ricorda che i referti clinici possono essere consegnati: 1. direttamente alla persona interessata munita di documento di identità valido 2. ad una persona di fiducia inviata dall’interessato munita di delega e dei documenti relativi al delegante e al delegato Si ricorda inoltre che il mancato ritiro del referto entro 30 giorni dalla disponibilità dello stesso, comporta l’addebito dell’intero costo della prestazione e delle spese postali, anche per gli utenti esenti dal pagamento del ticket Mancata fruizione della prestazione prenotata: L’utente che non si presenti presenti, o che non comunichi la propria impossibilità a fruire della prestazione prenotata, è tenuto al pagamento della quota di partecipazione alla spesa sanitaria e delle spese postali, anche se esente. Per non incorrere nella sanzione prevista, l’utente dovrà comunicare la disdetta della prestazione non oltre i due giorni feriali antecedenti la visita o l’esame. Daniela Carraro 7 Azienda Grazie La Direzione Generale intende ringraziare quanti, nel 2006, hanno contribuito, con donazioni, al miglioramento qualitativo delle prestazioni a favore dell’utenza dell’Ulss 5: Sig. Bruno Brendolan di Lonigo (VI); Cav. Dr. Aldo Marchi di Vicenza; Ing. Mario Zanetti di Lonigo; Dr. Enrico Castaman di Vicenza; Sig.ra Attilia Nalin Andreasi di Montecchio Maggiore; Associazione Vip Vicenza Onlus di Caldogno; Associazione A.I.T.Sa. M. Onlus di Montecchio Maggiore; Associazione FIDAS di Brendola; Cassa Rurale ed Artigiana di Brendola; Apindustria di Vicenza; Rotary Club di Arzignano; Ditta Ferring spa di Milano; Ditta Astra Zeneca spa di Basiglio; Ditta Recordati Industria Chimica e Farmaceutica spa di Milano; Ditta Artenia srl di Roma; Ditta Janssen-Cilag spa di Cologno Monzese; Ditta Pfizer Italia srl di Roma e la Ditta Calpeda Pompe spa di Montorso Vicentino. In particolare sono stati donati: un software Premium View, un congelatore, un registratore SpaceLabs Medical e relativi accessori, 9 televisori, 2 lettori DVD, 2 personal computer, 5 condizionatori, un frigorifero, un elettrocardiografo, un sistema di monitorizzazione pazienti ricoverati, numerosi volumi e pubblicazioni scientifiche e somme di denaro per un totale di 350.430 euro. Si ringrazia, inoltre, la Fondazione Cariverona che ha finanziato con 1.500.000 euro il progetto “Sviluppo di un sistema di teleradiologia”. Giornata aziendale della qualità i progetti vincitori del concorso (continua da pag. 2) Titolo Organizzazione del nuovo laboratorio. Metodi, turnazione e nuova programmazione Cartella radiologica informatizzata Realizzazione e distribuzione di una guida informativa quale strumento di educazione terapeutica del paziente anticoagulato SDOmon: realizzazione di un sistema di monitoraggio in tempo reale della qualità di compilazione delle Schede di Dimissione Ospedaliera nelle UU.OO. Percorso fornitura protesi nei malati oncologici con particolare riferimento a busti-collari Produzione e applicazioni cliniche del gel di piastrine presso l’Ulss Diffusione capillare delle pratiche riabilitative cardiologiche a tutto il personale infermieristico della cardiologia Percorso privilegiato presso l’ambulatorio protetto dell’U.O.C. di Ortopedia-Traumatologia di Montecchio nella preparazione all’intervento protesico programmato di anca e ginocchio Mamma: a piccoli passi verso casa La gestione del paziente tracheostomizzato domiciliare Gestione informatizzata del “Magazzino Dispositivi Medici Monouso” presso il blocco operatorio di Arzignano La raccolta del sangue cordonale in Ulss 5 Disfagia: è indispensabile mantenere la qualità e ridurre i costi Le farmacie di turno sul cellulare Elaborazione ed utilizzo di una scheda di dimissione infermieristica nell’ambito del “Protocollo per la sperimentazione delle dimissioni protette nei reparti dei presidi ospedalieri dell’Ulss 5” Il prontuario terapeutico delle case di riposo come strumento utile a favorire l’appropriatezza prescrittiva Implementazione della centrale operativa per il sistema di residenzialità extraospedaliera Occhio ……. agli occhi Agenda controllo scadenze Adozione di un regolamento per lo svolgimento di gare per via telematica per l’acquisto di beni e servizi sotto soglia comunitaria Il cane è più felice a casa sua Una scommessa sul futuro – le strutture di staff nell’autorizzazione all’esercizio e nell’accreditamento istituzionale 8 Referente del progetto Luisa Scalzotto Francesco Cappellari Andrea Toma Milvia Marchiori Carla Lora Paola Calvi Sara Meggiolaro Enrico Castaman Paola Massignani Giorgio Gentilin Anna Radin Alessandra Mengoni Giovanni Ronzani Renato Girardello Andreina Raschietti Ermanno Dian Marisa Volpe Cecilia Acco Delia Pinton Luca Zuffellato Giancarlo Arsego Stefano Cocco maggio 2007 Azienda Territorio e cure primarie L a Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 5 ha approvato, lo scorso marzo, il “Documento di indirizzo per la programmazione territoriale delle Cure Primarie” proposto dall’Esecutivo della Conferenza dei Sindaci e redatto insieme al Vice Presidente della Conferenza, Mario Dal Monte con il Direttore del Distretto dr. Elvio Pistaffa. Alla Conferenza, presieduta dal Sindaco del Comune di Montecchio Maggiore, Maurizio Scalabrin, erano presenti i Sindaci dei Comuni di Alonte, Arzignano, Brendola, Brogliano, Castelgomberto, Chiampo, Crespadoro, Gambellara, Montebello V., Montorso, Nogarole V., Recoaro T., San Pietro Mussolino, Trissino e Valdagno (16 su 22). Le politiche socio-sanitarie nazionali e regionali individuano sempre più il territorio come principale contesto in cui sviluppare il massimo impegno per soddisfare i bisogni sanitari e socio-sanitari della popolazione. Un ruolo specifico è affidato agli enti locali, ai quali si chiede di essere stimolo critico nei confronti dell’Azienda, ma anche di essere consapevoli della necessità di un radicale riorientamento delle risorse all’interno del Servizio Sanitario Nazionale, il cui elemento critico è sempre meno il sistema ospedaliero e sempre più quello territoriale, con la consapevolezza che il governo della domanda di salute rappresenta il tema principale su cui impostare la programmazione della salute per i prossimi anni. La disponibilità dei Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta, creatasi negli anni attraverso le esperienze dei Patti Aziendali, la crescita delle forme associative, la possibilità di utilizzare nuovi strumenti organizzativi, come le Unità Territoriali di Assistenza Primaria (UTAP) - vedasi l’esperienza di Brendola - consentono di riprogrammare l’assistenza i sindaci approvano territoriale con nuove risorse. L’Ulss 5 pertanto si porrà come obiettivi la valorizzazione delle nuove opportunità offerte dalla Medicina Generale, allo scopo di migliorare il governo della domanda di salute attraverso la riprogrammazione e potenziamento della realtà distrettuale, sulla base dei seguenti criteri: - ripensare il territorio come una struttura organizzativa strutturata sulla base di territori omogenei mediante la creazione di Unità Territoriali di Assistenza Primaria - fondare la nuova organizzazione sulla partecipazione necessaria e responsabile del MMG e PLS al processo di gestione della domanda di salute del cittadino, sulla base di criteri di appropriatezza prescrittiva e di indicatori di verifica - utilizzare lo strumento informatico al massimo delle potenzialità disponibili nella realtà attuale - perseguire la massima integrazione tra i servizi territoriali socio-sanitari all’interno dei territori omogenei e tra servizi territoriali ed ospedalieri - coinvolgere gli enti locali nel processo di programmazione della rete dei servizi, sempre sulla base di territori omogenei. Il sistema delle cure primarie rappresenta infatti il futuro del servizio sanitario regionale e non può fare a meno di un sistema territoriale in grado di gestire la domanda di salute in modo efficace e produttivo: «È la prima Conferenza dei Sindaci del Veneto che ha preso coscienza del peso del territorio e che crede sulle sue potenzialità di sviluppo» ha dichiarato il Direttore Generale Daniela Carraro dopo l’approvazione del documento. Elvio Pistaffa Stage in Ulss F initi gli esami di maturità all’Istituto Tecnico Commerciale di Valdagno, una telefonata della responsabile dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico dell’Ulss 5 mi ha offerto l’opportunità di effettuare tre mesi di stage presso lo stesso. Messa da parte l’incertezza iniziale, ho accettato di buon grado, convinta che si sarebbe rivelata un’esperienza utile per il mio futuro lavorativo. esperienza diretta Ho avuto la possibilità di conoscere al meglio la struttura interna dell’Azienda Ulss e il funzionamento di una realtà così complessa e importante. Ringrazio di cuore i colleghi per la loro grande disponibilità e per avermi coinvolta fin dal primo momento nello svolgimento delle tante mansioni dell’ufficio. Alessia Guarenti Per informazioni relative alla possibilità di effettuare uno stage presso l’Ulss 5, rivolgersi al proprio istituto scolastico o università, oppure contattare l’Ufficio personale allo 0445 423045 o allo 0445 423046. maggio 2007 9 Azienda Ulss e convegni 1. Congresso di ostetricia Il 30 settembre 2006, Arzignano ha ospitato il Congresso di Ostetricia “La gravidanza oggi, l’ostetrica, il medico e i futuri genitori”. Dopo una parte iniziale più tecnica destinata agli operatori del settore, la sessione pomeridiana dell’incontro è stata dedicata all’intera cittadinanza. 2. I genitori scoprono l’iperattività Il 17 novembre scorso l’Ulss 5 ha proposto il convegno “Pierino nell’occhio del ciclone”. ciclone” I relatori, esperti della nostra Ulss e da tutto il Veneto, hanno cercato di fornire a operatori, genitori e insegnanti le nozioni di base per capire e affrontare i disturbi da deficit di attenzione/iperattività. Un’attenzione dovuta ai tanti bambini “pierini”, che faticano a rispettare le regole e sempre in movimento, bambini distratti che i genitori richiamano di continuo e senza ottenere maggiore attenzione o autocontrollo. 3. Igiene alimentare Il 7 dicembre si è svolto a Valdagno il convegno “Il pacchetto igiene: un’opportunità e una sfida per una moderna sicurezza alimentare”. L’ approccio innovativo dell’appuntamento, rivolto in primis a veterinari, medici dei Servizi di Igiene degli Alimenti e ai tecnici della prevenzione, ha coinvolto rappresentanti ed operatori della grossa distribuzione, per diffondere i valori di base del “corretto rapporto fra Cittadino e Stato”. Tra i presenti, anche l‘Assessore Regionale Elena Donazzan. 4. Volontariato Andos Cinque giornate per dare nuove forze all’Andos. Il “Corso di formazione delle volontarie Andos”, finanziato dal Centro Servizio per il Volontariato della Provincia di Vicenza, ha coinvolto tra maggio e ottobre 2006 oltre 40 volontarie, grazie anche al prestigioso contributo di psicologi, medici ed esperti della formazione. Questo progetto ha concretizzato un importante processo di formazione all’autoconoscenza e alla maturazione di abilità personali nei confronti delle molte donne operate al seno. 5. La cardiologia per i medici di base Circa 80 i partecipanti, tra medici e infermieri, all’ottavo incontro “Attualità in Cardiologia”, il Corso di aggiornamento per Medici di Medicina Generale svolCardiologia” tosi il 14 Aprile a Montecchio Maggiore. Il corso, tenuto da esperti dell’area, ha permesso di esaminare con attenzione temi di attualità quali l’elettrocardiogramma, gli interventi coronarici, le insufficienze mitraliche, scompenso cardiaco e le cardiopatie ischemiche. 10 maggio 2007 Ospedale Giornata mondiale del rene L’ 8 marzo si è celebrata la IIa Giornata Mondiale del Rene, un appuntamento voluto dalla federazione internazionale delle associazioni scientifiche che si occupano di malattie renali e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’evento ha avuto una grande risonanza in tutta la Provincia di Vicenza. I membri dello staff del Dipartimento Interaziendale di Nefrologia Dialisi e Trapianto Renale, assieme ai volontari della Associazione Amici del Rene di Vicenza, hanno dedicato uno sforzo enorme alla riuscita della manifestazione. Iniziata con una conferenza stampa televisiva dell’Assessore alla sanità del Veneto Flavio Tosi, la giornata si è sviluppata in una serie di iniziative comprendenti dirette TV, articoli sui quotidiani e gazebo agli ingressi degli ospedali di Vicenza, Schio, Thiene Valdagno, Arzignano e Bassano. Medici e personale volontario, inoltre, hanno eseguito oltre 1400 misurazioni della pressione, fornendo consigli per un corretto stile di vita e sono stati distribuiti alla popolazione oltre 2000 documenti e depliant informativi: uno sforzo di prevenzione e diagnosi precoce delle malattie renali che sta alla base di una prevenzione efficace. Tutte le informazioni sulla riuscita della manifestazione sono disponibili sul sito www.worldkidneyday.org. La scelta di istituire una giornata dedicata alle malattie renali è dovuta al fatto che, in Italia, ne sono affette circa 3 milioni di persone ed altrettante sono stimate avere delle disfunzioni renali senza saperlo. Oltre a questo, più di 70 mila pazienti sono in emodialisi cronica. Una tendenza in continuo aumento. Questa crescita è dovuta all’invecchiamento della popolazione, alla maggiore incidenza di diabete ed ipertensione ed infine ad un consumo di farmaci maggio 2007 parola d’ordine: prevenzione talora sconsiderato. Diventa perciò importantissima un’accurata e capillare informazione, che porti ad una diagnosi precoce e ad una cura tempestiva. È inoltre fondamentale instaurare una costante collaborazione con i medici di famiglia, poiché la prevenzione e la diagnosi precoce fatte sul territorio rappresentano una possibilità unica di migliorare lo stato di salute dei cittadini. Che cosa fare per scoprire una malattia renale iniziale? Fare attenzione ai segni premonitori, quali necessità di urinare molto di notte, pressione alta, presenza di sangue o proteine nelle urine e senso ingiustificato di stanchezza. Quando la malattia si fa più avanzata compaiono insonnia, pallore e anemia, nausea e vomito, gonfiore alle gambe o alle mani, perdita di appetito, prurito e pressione molto alta. Chi sono i soggetti particolarmente a rischio? Adulti sopra i 60 anni, ipertesi, diabetici ed obesi, pazienti con familiarità per malattie renali e coloro che abusano di farmaci antinfiammatori. Quali esami sono importanti anche nelle fasi precoci? Misurare la pressione arteriosa, eseguire un esame delle urine e dosare la creatinina nel sangue. Questi esami sono sufficienti per una informazione di base che poi potrà essere integrata con altre indagini su consiglio del curante e dello specialista. Suggerimenti: se il check up è negativo, si potrà ripetere dopo un anno nei soggetti a rischio. Se è positivo, d’accordo con il medico di famiglia, si consiglia di consultare uno specialista nefrologo. Medici e volontari a disposizione per misurare la pressione arteriosa Claudio Ronco 11 Ospedale Ostetricia e Ginecologia ospedale di Arzignano L’ Unità Operativa di Ostetrica e Ginecologia dell’Ospedale di Arzignano dispone di 36 letti di degenza, 20 per l’ostetricia e 16 per la ginecologia. Il personale è composto da 13 ginecologi, 22 ostetriche, 11 infermieri professionali e 17 operatori sociosanitari. L’attività chirurgica viene eseguita prevalentemente per via laparoscopica (mini-invasiva), con notevoli vantaggi per le pazienti. In questa super-specializzazione il reparto vanta una esperienza e uno standard di qualità tali da essere apprezzati sia in ambito regionale che in ambito nazionale: l’anno scorso sono stati svolti cinque corsi di chirurgia laparoscopica ginecologica, ai quali hanno partecipato ginecologi provenienti da tutta Italia. Nel 2006 sono stati eseguiti 1520 interventi chirurgici, con 396 interventi maggiori e una percentuale di laparoscopie superiore al 70%. Anche i dati relativi all’ostetricia per l’anno 2006 sono stati confortanti, avendo superato il tetto delle mille nascite, esattamente con 1002 nati presso le nostre sale parto e una percentuale di tagli cesarei del 28%. L’offerta di prestazioni specialistiche ambulatoriali è ampia, con la possibilità di prenotare visite ginecologiche ed ostetriche, ecografie in gravidanza e ginecologiche, screening per il cervicocarcinoma (colposcopie e Pap Test), accertamenti e colloqui per la diagnosi pre-natale (amniocentesi e villocentesi), nonché gli apprezzati corsi pre- e postparto presso la Villa Brusarosco. Per il 2007 sono in itinere alcuni progetti, quali la ristrutturazione delle sale parto e l’ampliamento delle prestazioni ambulatoriali con il servizio di uroginecologia, un ambulatorio per la sterilità ed uno per la gravidanza a 37 settimane. Gioacchino La Rosa Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia Nuovo Direttore Medico dr. Francesco Bisetto C ambio al vertice della direzione medica ospedaliera. A partire dall’inizio del 2007, a dirigere l’area medica dell’Ulss 5 è il dr. Francesco Bisetto, nato a Castelfranco Veneto nel 1956. Il nuovo Direttore Medico Ospedaliero proviene da un’esperienza pluriennale svolta all’Ulss 15 Alta Padovana dove, dal 1996, ricopriva il medesimo incarico presso il Presidio Ospedaliero di Camposampiero. Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1984 presso l’Università di Padova si è successivamente specializzato in Nefrologia e in Igiene e Medicina Preventiva. Ha lavorato come nefrologo presso Il Servizio di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale di Camposampiero dal 1985 al 1992, per passare poi alla direzione sanitaria della stessa azienda. Si occupa particolarmente di analisi dei processi produttivi e di indicatori di esito. Sarà lui a portare avanti il lavoro iniziato dal dr. Domenico Mantoan, che già dall’inizio del 2007 è in “comando” presso la Regione Veneto come Dirigente Regionale di Direzione per i Servizi Sanitari. 12 Ostetricia: cambio al vertice dr. Giovanni Martini D a gennaio 2007 il dr. Giovanni Martini è il nuovo Primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Valdagno. Il dr. Giovanni Martini, nato a Bergantino (RO) nel 1952, ha conseguito il Diploma di Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Ferrara nel 1978 dove si è specializzato in Ostetricia nel 1985. Dal 1981 a oggi ha prestato servizio in qualità di Dirigente Medico nella disciplina di OstetriciaGinecologia dell’Ulss 5, negli ospedali di Arzignano e Valdagno. maggio 2007 Ospedale Nuovo punto prelievi S cresce l’Ospedale di Valdagno i arricchisce il Presidio Ospedaliero di Valdagno che, da dicembre, offre alla comunità un nuovo Punto Prelievi. I locali sono stati realizzati al piano terra della struttura ospedaliera in uno spazio ricavato all’interno dell’atrio di ingresso, per una superficie complessiva di 650 metri quadri, di cui 275 dedicati al pubblico (ingresso, attesa, segreteria, area prelievi, ambulatorio e servizi) e i restanti 375 destinati alle attività di analisi (laboratorio, studi medici, archivio, servizi e spazi logistici). Per l’Azienda sanitaria si tratta di un investimento pari a 360 mila euro, che garantirà all’utenza la presenza costante di personale specializzato ed un servizio di qualità per le attività di prelievo e analisi dei dati raccolti. All’inaugurazione ufficiale del 15 dicembre scorso hanno partecipato il Direttore Generale Daniela Carraro, il Presidente della Conferenza dei Sindaci Maurizio Scalabrin, l’allora Direttore Medico Domenico Mantoan, il Direttore del Laboratorio Analisi Valentino Miconi, il Sindaco di Valdagno Alberto Neri e le principali autorità locali. Valentino Miconi Montecchio antisismico è il primo intervento nella Regione Veneto L’ ala ovest dell’ospedale di Montecchio Maggiore sarà presto “antisismica”. Presenti il 13 marzo all’apertura del cantiere il Direttore Generale dell’Ulss 5 Daniela Carraro, il Sindaco del Comune di Montecchio Maggiore Maurizio Scalabrin e l’ing. Gabriele Brotto dell’Ulss 5. Per le nuove normative nazionali e regionali, che hanno classificato il Comune di Montecchio Maggiore tra i comuni a rischio sismico, così come quasi tutti i comuni del vicentino, tutti gli edifici pubblici necessitano di nuovi requisiti di sicurezza. Si è definito, quindi, di realizzare gli interventi previsti con una soluzione innovativa composta da strutture in acciaio e rinforzi con fibre di carbonio. Il progetto, un investimento di 520 mila euro, prevede la realizzazione di idonei controventi in acciaio collegati con travi in calcestruzzo al vano scala esistente, nonché di rinforzi dei pilastri e delle travi esistenti con fasciature in fibra di carbonio. Gabriele Brotto Centro di salute mentale I nizieranno entro l’estate i primi lavori di ristrutturazione della sede del Dipartimento di salute mentale a Montecchio Maggiore. Dopo il superamento del progetto iniziale per la realizzazione di una nuova struttura, l’Ulss ha definito un intervento di ristrutturazione dell’ex casa di salute di Montecchio Maggiore con l’intento di conservare il patrimonio edilizio esistente, migliorando lo standard qualitativo dei servizi socio sanitari in esso esistenti. Il progetto, finanziato parzialmente con fondi regionali, prevede l’adeguamento della distribuzione interna dei locali e la messa a norma dell’intero stabile; la ristrutturazione dell’impiantistica elettrica, idraulica e metano; l’installazione di nuove tecnologie; l’elimina- maggio 2007 presto il via ai lavori zione delle barriere architettoniche; la sistemazione del tetto; la sostituzione di tutti i serramenti esterni e il risanamento delle facciate del complesso edilizio. Questi nuovi lavori, che interessano anche l’originario corpo di fabbrica di una Pieve del XIV secolo, hanno reso necessario il parere della Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici di Verona per definire le modalità di conservazione delle capriate in legno. È pertanto in fase di definizione un nuovo progetto, per un totale di circa 2.700.000 euro, di ristrutturazione per il rifacimento dell’ultimo solaio e della copertura, in linea con le nuove norme antisismiche. Gabriele Brotto 13 Ospedale Donazione di organi e tessuti fondamentale l’educazione dei medici F ormare e sensibilizzare i medici è indispensabile per diffondere la volontà di donazione degli organi. Lo scorso ottobre Arzignano ha ospitato il corso “L’educazione alla donazione di organi e tessuti: aspetti clinico assistenziali e psico-sociali”, organizzato dal dott. Dario Mastropasqua con l’obiettivo di sviluppare la cultura della donazione. “La disponibilità di organi - nota il Direttore del Dipartimento per le Emergenze e le Cure Intensive e del Servizio di Anestesia e Rianimazione - è influenzata in modo determinante dall’attività e dall’atteggiamento degli operatori sanitari, che rivestono un ruolo chiave nel riconoscere i potenziali donatori, nell’ottenere dai familiari il consenso al prelievo, nel risolvere gli ostacoli organizzativi”. Presupposto imprescindibile diviene quindi un’adeguata formazione tecnica e motivazionale di coloro che si trovano a contatto con il trapianto e la donazione. Il corso si è proposto, appunto, di diffondere una corretta informazione agli operatori sanitari, che rivestono l’importante ruolo di opinion leader e, quindi, un compito strategico nel diffondere la cultura della donazione. Dario Mastropasqua Come si esprime la volontà di donare? Sono previste due modalità per esprimere la volontà: - attraverso la dichiarazione scritta, che il cittadino porta con sè assieme ai propri documenti (modulo del Ministero della Salute allegato al certificato elettorale del 21/05/2000); - attraverso la registrazione della volontà (positiva o negativa) effettuata presso l’Ulss di appartenenza. Se il cittadino non si esprime, vale il silenzio assenso? No, per la normativa attuale, chi non si esprime lascia la possibilità ai familiari di opporsi. È possibile modificare la propria volontà? Si, è sufficiente effettuare una nuova dichiarazione. Punti di accettazione per la raccolta delle dichiarazioni di volontà dei cittadini: URP - Arzignano, Via Trento, 4 da lunedì a giovedì 9.00-13.00 / 14.00-16.30 venerdì 9.00-13.00 Ufficio accettazione ospedale di Arzignano da lunedì a venerdì 10.00-12.00 / 14.00-16.00 Ufficio accettazione ospedale di Lonigo da lunedì a venerdì 10.00-12.00 / 14.00-16.00 Ufficio accettazione ospedale di Montecchio Maggiore da lunedì a venerdì 9.00-11.00 Ufficio accettazione ospedale di Valdagno da lunedì a venerdì 9.00-13.00 Arzignano: nuovo direttore di Anatomia Patologica dr. Maurizio Lestani D al 1 gennaio 2007 il dr. Maurizio Lestani è il nuovo direttore dell’Unità Operativa Complessa di Anatomia Patologica dell’Ospedale di Arzignano; succede al dr. Romano Colombari trasferitosi all’Ulss 20 di Verona. Il dr. Lestani è nato a Codroipo (UD) nel 1957, ha conseguito la Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Verona nel 1984 e si è specializzato in Anatomia ed Istologia Patologica e in Ematologia Clinica e di Laboratorio. Fino alla fine del 2006 il dr. Lestani ha prestato la propria opera presso il Dipartimento di Patologia del Policlinico scaligero, dove è stato il referente per la diagnostica emato-oncologica e dove mantiene incarichi di professore a contratto. Ha ricoperto, tra altri, i ruoli di responsabile organizzativo del Servizio di Diagnostica Citologica dell’Ospedale Civile di San Bonifacio e di 14 responsabile patologo dello Screening cervico-vaginale dell’Ulss 20. Con il dr. Colombari ha sperimentato in passato una proficua collaborazione: i due dirigenti sono stati gli organizzatori dei corsi di aggiornamento per tecnici di Anatomia Patologica e di Citopatologia delle Ulss di Vicenza e Verona. Cinquanta i partecipanti complessivi, provenienti da 7 Ulss, per le quattro giornate del corso tenuto ad Arzignano lo scorso novembre: l’omogeneizzazione delle procedure, il monitoraggio del rischio chimico e biologico e lo scambio di esperienze lavorative sia di tipo organizzativo che tecnico-professionale i contenuti più significativi dell’evento. Maurizio Lestani maggio 2007 Ospedale Terapia anticoagulante orale L e malattie del sistema cardiocircolatorio costituiscono un serio problema sanitario: oltre l’1% degli italiani, infatti, soffre di malattie trombo-emboliche venose. La medicina attuale propone di affrontare simili patologie con una Terapia Anticoagulante Orale, che utilizza farmaci che riducono il rischio di coagulazione del sangue in modo controllato e reversibile. Questo permette una cura sicura contro la trombosi venosa profonda degli arti inferiori e l’embolia polmonare, nonché di prevenire l’ictus nei pazienti affetti da fibrillazione atriale e nei portatori di valvole cardiache artificiali. I farmaci anticoagulanti orali sono stati utilizzati sin dalla metà del secolo scorso, ma espongono il paziente ad un rischio emorragico: per questo è fondamentale che la prescrizione del farmaco avvenga sempre sotto il controllo medico. Sarà il medico infatti che indicherà al paziente la quantità di farmaco da assumere e quando fare il prelievo di sangue per il controllo dell’INR, test coagulativo che ne permette l’efficace monitoraggio. Poiché non è possibile prevedere nel singolo paziente l’effetto di una determinata dose di farmaco, a causa di numerose ed imprevedibili interazioni con la dieta, gli altri farmaci e lo stato di salute, è necessario che il paziente si sottoponga periodicamente a controlli di laboratorio e clinici, per stabilizzare il proprio livello di anticoagulazione. Dall’esigenza di ottimizzare la sorveglianza del paziente anticoagulato, nasce in Italia alla fine degli anni ‘80 la Federazione dei Centri per la diagnosi della trombosi e la Sorveglianza delle terapie Antitrombotiche (FCSA). La Federazione conta oltre 300 Centri italiani e ad essa, dal 2002, è iscritto anche il Centro dell’Ulss 5 che fa capo maggio 2007 la prevenzione delle patologie della circolazione al Laboratorio di Patologia Clinica dell’Ospedale di Arzignano, diretto dal dr. Valentino Miconi. Nel corso dei suoi primi cinque anni di attività, oltre 350 pazienti hanno potuto beneficiare di oltre 13 mila visite, con un canale preferenziale nella sorveglianza della terapia: 60-90 minuti di attesa per il controllo del tempo di protrombina, compresa la gestione di possibili problematiche ad essa legate (sovradosaggio, necessità di sospensione della terapia per estrazioni dentarie, manovre invasive, interazioni con farmaci…). Il Centro arzignanese offre un programma informatizzato per la gestione della cartella clinica del paziente che, oltre a semplificare la gestione dei dati e della terapia, permette di valutare alcuni indicatori di qualità terapeutica sia individuale che globale. Questo consente di concentrare gli sforzi medici sui reali problemi di gestione della terapia, spesso dovuti a difetti nella comunicazione con il paziente. Fondamentale nell’attività del Centro, infatti, è l’insegnamento all’utente di chiare e semplici regole, con la consapevolezza che la responsabilizzazione continua del paziente sia l’elemento vincente per una terapia sicura ed efficace. Proprio con questa finalità educativa è stato realizzato per gli utenti un pratico manuale, recentemente premiato nell’ambito del 2° Concorso Qualità indetto dall’Ulss 5. Andrea Toma Pietro Barbera 15 messaggio promozionale Territorio Medicina convenzionata il ruolo dell’associazionismo C on l’obiettivo di migliorare le potenzialità assistenziali verso l’utenza, le attuali Convenzioni dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta, prevedono che i medici possano svolgere la loro attività di Medici convenzionati col S.S.R. (Servizio Sanitario Regionale) oltre che singolarmente anche in forma associata. Tutte le varie forme associative prevedono che il singolo medico che vi aderisce, si impegni in caso di necessità, per prestazioni non differibili, a svolgere la propria attività nei confronti degli assistiti degli altri medici partecipanti all’associazione. Patrizia Mella Le forme associative previste sono: Medicina in associazione: i Medici, mantenendo ciascuno la propria sede di ambulatorio, coordinano tra di loro gli orari di apertura dei rispettivi ambulatori. Medicina in rete: i Medici associati “In Rete”, mantenendo ciascuno la propria sede di ambulatorio, oltre che coordinare tra di loro gli orari di apertura dei rispettivi ambulatori, svolgono la loro attività utilizzando sistemi informatici che garantiscono ad ogni medico il collegamento reciproco tra i singoli ambulatori e l’accesso alle informazioni relative agli assistiti dei componenti l’associazione della “Medicina di Rete”. Medicina di gruppo: oltre che coordinare tra di loro gli orari di apertura dei rispettivi ambulatori, i Medici svolgono la loro attività in un’unica sede. Medicina in forme associative miste. I singoli Medici associati in una forma associativa aderiscono ad un’altra forma associativa già costituita. U.T.A.P. (Unità Territoriale di Assistenza Primaria): i Medici associati in “UTAP”, oltre che coordinare tra di loro gli orari di apertura dei rispettivi ambulatori, e svolgere l’attività in un’unica sede con un unico servizio di segreteria e personale infermieristico in comune, garantiscono prestazioni specialistiche di primo livello (es. prelievi ematochimici, test glicemici), l’attività di prenotazione/cassa e la gestione diretta dell’assistenza domiciliare infermieristica nel territorio di competenza. Orari degli ambulatori dei Medici di Medicina Generale in associazione Punto Salute Centro forma associativa medici medicina di gruppo Biolo Maurizio 1° 8.30-10.30 11.00-15.00* 17.00-19.00 11.00-13.00* 17.00-19.00 1° amb.: Arzignano p.za Campo Marzio, 15 0444 451831 2° amb.: Montorso via Valchiampo, 20/C 0444 686077 (Caneva) 0444 686073 (Rancan) Caneva Dario 1° 16.30-18.30 12.00-13.00* 9.00-12.00* 17.00-18.30 11.00-13.00 ambulatorio mer giov ven sab 9.00-12.00 16.00-19.00 9.00-12.00 16.00-19.00 Crudo Vincenzo 1° 9.30-11.30 9.00-11.00* 18.00-19.30 9.00-11.00 9.00-11.00* 8.00-10.00 Lovato Piergianni 1° 15.00-19.00 8.15-12.00 15.00-19.00 15.00-19.00* 8.15-12.00 Rancan Lauretta 1° 11.00-12.30 17.00-19.00 8.00-11.00* 11.00-13.00 8.00-9.00* 2° 17.00-18.30 9.00-11.00 17.00-18.30 17.00-18.30 1° 8.30-12.00 15.00-19.00* 8.30-12.00 Venturini Renato 1° amb.: Arzignano Vignaga Giovanni c.so Matteotti, 67/10 0444 450445 2° amb.: Arzignano Zanato Stefano via Della Pastoria, 1 0444 477028 medicina di gruppo Arzignano - via Dei Broli, 2 Cotrozzi Ezio 0444 671326 maggio 2007 mart 2° Selmo Lorenzo medicina di gruppo lun 9.15-11.00 15.00-19.00 8.00-10.00* 9.00-12.30 9.00-12.30 9.00-12.30 9.00-12.30 9.00-10.30 17.30-18.30* 16.30-18.00* 10.30-12.30* 8.00-10.15 8.00-10.15 8.00-10.00 8.00-10.15 8.00-9.15 1° 10.00-11.00* 9.15-10.15* 17.00-17.30* 17.00-17.30* 17.00-17.30* 17.00-17.30* 2° 17.30-19.00 17.30-19.00 17.30-19.00 17.30-19.00 10.30-12.30 10.30-12.30 9.30-12.30 16.00-19.00 16.00-19.00* 1° 16.00-18.00* 1° 8.30-12.00 9.00-12.00 8.30-12.00* 18.00-19.30 18.00-19.00 9.00-12.00 9.00-10.00 18.00-19.00* medico a rotaz. 17 Territorio forma associativa medici 340 7066152 9.00-10.00 Tarantini Mario Cosimo 17.00-18.00 9.00-10.00 18.00-19.00 9.00-10.00 15.00-16.00* medico a rotaz. 0444 676092 Trainotti Claudio 10.00-12.30 15.00-18.00 0444 670869 Vazzoler Antonella 10.00-13.00 8.30-11.30 15.30-18.30 8.30-11.30* 15.30-18.30* Bassi Laura 9.00-10.30 16.30-18.30 14.00-15.30 9.00-10.30 Fazio Giovanni 17.00-20.00 8.00-11.00 medicina mista (associaz. e rete) Montorso V. - p.za Malenza, 8 0444 685046 Arzignano - via Pellizzari, 119 0444 671790 Arzignano - via Pellizzari, 119 0444 453597 Arzignano loc. Tezze via Chiesa Nuova, 10 0444 482303 Zermeghedo - p.za Regaù, 2 0444 484240 Arzignano - via Dal Molin, 1 0444 674908 Arzignano - via Trento, 69/10 0444 670550 medicina di gruppo Chiampo - via Dal Maso, 26/B 0444 624682 ambulatorio Zuin Anna Cheti 1° 2° lun 16.00-18.00 mart mer giov ven sab 10.00-12.30 10.00-12.30* 9.00-10.00 medico a rotaz. 15.00-18.30* 9.00-10.30 8.00-11.00 20.00-23.00 8.00-11.00 10.00-12.00* 8.00-9.30 10.00-12.00* 14.30-16.00 8.00-9.30 14.30-16.00 8.00-11.30 10.00-12.30 16.30-19.30 10.00-12.30 16.30-19.30 Concato Lamberto 16.30-19.00 10.30-12.30 16.30-19.00 10.30-12.30 15.30-19.30* 9.00-12.00 9.00-12.00 9.00-12.00 9.00-12.00 9.00-12.00 16.00-18.00* Mancuso Girolamo 16.00-18.00* 18.00-19.00 18.00-19.00 9.30-12.30 9.30-12.30 9.00-11.00* 9.30-12.30 Serra Loredana 17.00-19.00* 15.30-19.00 11.00-12.30 9.00-12.00 15.00-16.00* 9.00-12.00 16.00-19.00 9.00-12.00 Cinquemani Stefano 12.00-13.00* 16.00-19.00 12.00-13.00* 12.00-13.00* 17.00-18.00* 9.00-10.00* 14.00-15.00* 9.00-10.00* 12.00-13.00* 8.30-9.30 Nicoletto Bertilla 18.00-19.30 10.00-12.00 10.00-12.00 14.00-15.00 Pellegrino Giuseppe 13.00-14.00* 8.00-9.30* 13.00-14.00* 8.00-9.30* 15.00-16.00* medicina in associazione Chiampo - via D. Alighieri, 1 0444 420885 Crespadoro - p.za Municipio, 9 0444 429073 Altissimo - via Roma 0444 687899 Altissimo - via Molino 0444 487310 Chiampo - via D. Alighieri, 13 0444 625013 Nogarole V. - p.za G. Marconi, 1 0444 427057 Chiampo - via D. Alighieri, 1 0444 625926 Chiampo - via Dei Nobili 0444 420555 San Pietro Mus.- via Chiesa Nuova, 48 0444 687635 medicina mista (gruppo e associaz.) Montec. M. - via De Gasperi, 54 0444 699460 Montec. M. - via De Gasperi, 54 0444 697763 Montec. M. - via De Gasperi, 54 0444 491600 Montec. M. - via Meucci, 23 0444 698675 Montecchio M. - via Duomo, 11 0444 695428 medicina di gruppo Montec. M. - via L. Da Vinci, 41 0444 695442 Montec. M. - via L. Da Vinci, 41 0444 491272 Montec. M. - p.za Garibaldi,1 0444 699132 loc. S. Urbano - via Rio Secco Montec. M. - via Da Vinci L., 41 349 2640138 18 10.00-12.00 8.30-9.30* 8.30-10.30 10.30-12.00 9.30-10.30* 17.30-19.30* 9.30-10.30 18.30-20.00 17.30-19.30 9.00-12.00 9.00-12.00 Carrubba Salvatore 9.00-12.00 11.00-13.00* 17.30-19.30 16.00-18.00* 17.30-19.30 15.00-15.30* 10.30-12.00 8.30-9.00* 8.00-9.00* Celsan Mirco 1° 15.30-17.30 9.00-11.00 9.00-11.00 8.00-8.30* 8.00-9.00* 16.00-16.30* 2° 8.30-10.00 9.00-10.00 16.30-17.30 16.00-17.30 8.00-11.00 8.00-10.00 16.00-17.30 8.00-10.00 16.00-17.30 Gugole Antonio 10.00-11.00* 17.30-18.30* 10.00-11.00* 17.30-18.30* 17.30-18.30* Benetton Franco Pellicciari Carlo Pietro 1° 2° 8.30-10.00 8.30-9.00* 9.00-10.00 8.30-10.00 8.30-11.00 14.30-16.30* 16.00-18.30 10.40-12.40* 16.00-19.00 17.00-20.00 17.30-19.30 9.30-12.30 8.00-10.00* 9.30-12.30 9.30-12.00 9.30-12.00 10.30-11.30* 9.30-13.00 8.30-10.00 12.00-13.30* 12.00-13.30* 15.15-18.15 13.00-14.15* 8.00-10.00* 8.00-9.00* 8.30-10.00 10.30-12.30 8.30-10.00 15.30-18.30 15.30-18.30 17.30-19.30* Sartori Adriana Stefani Giampietro 8.00-11.15 8.00-11.15 17.00-19.00 8.00-11.15 8.00-11.15 11.15-12.15* 11.15-12.15* 19.00-20.00* 11.15-12.15* 11.15-12.15* 17.30-19.30 10.30-12.30* 10.30-12.30* 16.00-19.00 16.45-19.30 16.30-19.30 14.00-16.30 16.00-19.00 Bari Renzo Guerra Mario Tessari Claudio 8.30-10.00 1° 8.30-11.30 17.00-19.00 8.30-11.30* 2° 17.00-19.00 8.30-11.30 17.00-19.00 8.30-11.30* 17.00-19.00 Rizzato Alberto 8.00-11.00 8.00-11.00 8.30-11.30 8.00-11.00 8.00-11.00 8.00-11.00 Lampreda Alessandro 9.00-12.30 16.00-19.30 16.00-19.30 16.00-19.30 9.00-12.30 Lovison Ilario 1° 2° 16.00-19.30 16.00-19.30 16.00-19.30 9.00-12.30 9.00-12.30 9.00-12.00 17.30-19.00 9.00-12.00 11.00-12.00 9.15-10.30 3° Maccà Paolo 16.00-19.30 9.00-12.30 9.00-12.30 9.00-12.30 16.00-19.30 maggio 2007 Territorio forma associativa Montec. M. - via Da Vinci L., 41 0444 490577 Montec. M. - p.za Garibaldi,1 0444 697835 Montec. M. - via Da Vinci L., 41 0444 699390 medicina in associazione Montec. M. - via Meneguzzo,17 0444 697562 loc. S. Urbano - via Rio Secco 340 3446323 Montec. M. - via IV Novembre, 34 0444 499620 Montec. M. -via Peroni M., 1 0444 490888 Montec. M. - via IV Novembre, 34 349 8126201 loc. S. Urbano - via Rio Secco medici ambulatorio Peruzzo Umberto lun 1° 9.00-12.30 2° 17.30-19.00 Righetto Gianni mart 9.00-12.30 mer giov ven sab 9.00-12.30 16.00-19.30 16.00-19.30 17.30-19.00 9.00-12.00 9.00-12.00 9.00-12.30 16.00-19.30 9.00-12.30 16.00-19.30 9.00-12.30 9.00-12.00 8.30-12.00 8.30-12.00 Bertagna Emanuela 1° 13.30-15.30 15.00-19.00 15.00-19.00 13.00-14.00 2° Longo Bartolo 8.00-9.30 Polazzo Giancarlo Scrigner Marina 14.00-16.00 8.00-10.30 16.30-20.15 8.00-10.30 19.30-20.30* 15.00-19.00 15.00-19.00 8.30-11.00* 8.30-11.00 8.30-11.00* 1° 10.00-12.00 9.00-11.00 17.00-19.00 9.00-11.00 17.00-19.00 2° 12.45-13.45 Punto Salute Nord forma associativa medicina in rete Recoaro Terme - p.za Dolomiti, 9 0445 780225 Recoaro Terme - p.le Roma, 11 0445 76505 Recoaro Terme - via Capitello, 31 0445 780221 medicina mista (gruppo e rete) 1° amb.: Valdagno via G. Matteotti, 12 0445 407973 2° amb.: Valdagno via Bellini, 27 0445 413032 3° amb.: Valdagno via Giori, 11 0445 413131 medici ambulatorio Tomasi Antonella Zulpo Gino medicina mista (gruppo e rete) Valdagno - via L. Marzotto, 1/A 0445 411589 Valdagno - via S. Clemente, 7 0445 407112 Valdagno - via L. Marzotto, 1/A 0445 413355 Valdagno - via Borgheri, 1/b 0445 403255 Valdagno - via L. Marzotto, 1/A 0445 411589 Valdagno - via S. Clemente, 7 0445 407112 Valdagno - via S. Cristoforo, 19 0445 403652 maggio 2007 mer 2° 10.00-13.00* 10.00-13.00* 1° Novella Guido Toniolo Barbara giov 16.00-19.00* 1° Massarelli Giuseppe Visonà Eugenio Castelgomberto - via Verdi, 40 0445 445309 mart ven 17.00-19.00* 16.00-19.00* 8.00-10.00* 10.00-13.00* 10.00-13.00* 8.00-12.00* 8.00-12.00* 10.00-12.00* 8.00-10.00* 3° 10.00-12.00* 17.00-19.00* 1° 16.00-18.30* 8.00-12.00* 16.30-19.00* 3° 9.00-12.00* 16.30-19.00* 1° 18.00-19.00* 17.00-19.00* 17.00-19.00* 16.30-19.00* 8.00-10.00* 9.00-12.00* 9.00-12.00* 18.00-19.00* 3° 18.00-19.00* 11.30-12.30* 1° 8.00-12.00* 16.00-18.30* 3° 17.00-19.00* 9.00-12.00* 9.00-12.00* 8.00-10.00* 11.30-12.30* 16.00-18.30* 8.00-12.00* 8.00-10.00* 17.00-19.00* Dolci Alberto 9.00-12.30* 9.00-12.30 9.00-13.00* 17.00-19.00* 16.00-19.00* 9.00-12.30 Tonello Paolo 9.30-12.30* 17.00-19.00* 9.30-12.00* 9.30-12.30* 17.00-19.00* Lora Maria Pia Massignani Dino 1° 17.30-19.30* 1° 16.00-19.00* 9.00-12.00 9.00-11.00 1° 15.30-16.00* 2° Zenere Dino 9.00-12.15 16.00-19.00* 9.30-12.15 17.30-19.30* 9.00-12.15 2° 2° Tomba Attilio sab 8.00-10.00 8.00-10.00 8.00-10.00 19.00-20.00* 18.30-20.30* 18.30-20.00* 8.00-12.00 8.00-1200 8.00-12.00 11.00-13.00* 8.00-12.00 15.00-19.00* 9.00-13.00 9.00-13.00 8.00-13.00 9.00-13.00 8.00-12.00 18.00-19.00* 17.00-19.00* 17.00-19.00* Cailotto Orietta Lora Liliana lun 9.00-10.30 9.00-11.00 16.30-19.00* 16.00-19.00* 16.00-19.00 9.00-11.00 8.00-11.00 16.30-19.00* 8.00-11.00 8.15-10.30 17.00-19.00* 8.15-10.30 17.00-19.00* 8.15-10.30 8.30-11.30 8.30-11.30 8.30-11.30 8.30-11.30 8.30-11.30 17.00-19.00* 17.00-19.00* 19 Territorio forma associativa medicina in associazione Valdagno - via Festari, 6 0445 408974 Valdagno - via Dalmazia, 2/f 0445 403585 Valdagno - v.le Trento, 73 0445 409767 Valdagno - via Don E. Tazzoli, 3 0445 473458 Valdagno - via Zara, 4 0445 480454 medicina in associazione Recoaro T. - via Campogrosso, 9 0445 780505 Valdagno - via Bellini, 7 0445 410480 Valdagno - via Bellini, 7 0445 410480 Valdagno - via Madonnetta, 4 0445 480044 Valdagno - c.so Italia, 97 0445 406802 Recoaro Terme - via Lelia, 38 0445 75359 medici medicina di gruppo Cornedo Vic. - via Cavour, 2 0445 952855 9.00-10.00 Marchioro Giuseppe 15.30-19.00* 9.00-12.00 15.30-19.00* 9.00-12.00 15.30-19.00* medico a rotaz. medicina in associazione Brogliano - via Borgoloco, 11 0445 947556 Cornedo Vic. - via Tassoni, 20 0445 952423 Cornedo Vic. - via G. Marconi, 40 0445 951120 medicina in associazione Cornedo Vic. - via Marconi, 35 0445 446268 Cornedo Vic. - via Marconi, 35 0445 446268 Brogliano - via Gen. A. Tomba, 23 0445 947054 Cornedo Vic. - via Marconi, 35 380 5198714 Brogliano - via Capitello 380 5198714 medicina di gruppo 1° amb.: Trissino p.za G. Mazzini, 29 0445 491568 2° amb.: Castelgomberto 0445 941013 3° amb.: via Selva 0445 960483 ambulatorio lun mart mer giov ven Bertolini Giannino 9.15-11.15 9.15-11.15 9.15-12.00 18.00-19.00 18.00-19.00* Lupo Vittorio 16.30-19.30 16.30-20.00 9.30-13.30 16.30-19.30 9.30-13.45 Scalzotto Graziano sab 9.15-11.15 17.00-19.00 17.45-19.00* 1° 10.00-12.00 17.30-18.30 10.00-12.00 17.30-18.30* 10.00-12.00 2° 17.30-18.30 9.30-11.30 9.30-11.30 Vencato Paola 8.30-11.30 8.00-11.30 8.30-11.30 8.00-11.00 14.30-15.30* 17.00-18.00 16.00-19.00 14.00-15.00* Cucciarrè Giovanni 8.00-12.00 18.00-19.00* Dall’Ara Stefano 15.00-19.00 11.00-13.00 11.00-13.30 15.00-19.00 15.00-18.00 Dogana Roberto 8.00-11.00 8.00-12.00 8.00-12.00 8.00-12.00 8.00-10.00* 18.00-19.00* 8.00-9.00 8.00-9.00 8.00-11.00 8.00-11.00 16.00-19.00* 16.00-19.00* 9.30-12.30 9.30-12.30 9.00-12.30 16.00-19.00* 16.00-19.00* 16.00-19.00 9.00-12.30 9.00-12.30 9.00-12.30 9.00-12.30 15.00-19.00* 16.00-19.00* 8.30-10.30 8.30-12.15 8.30-12.15 8.30-10.30* 8.30-12.15 10.30-12.30* 18.00-19.00 18.00-19.00 Mistè Maria Laura Pietropan Angelo Stella Luigi Montagna Nadia 8.30-12.30 10.30-12.30* 8.30-12.30 10.30-12.30* 8.30-12.30 16.00-19.00* 16.00-19.00* Rigon Angelo 9.00-12.00 16.00-19.00* 9.00-12.00 16.00-19.00* 9.00-12.00 Scarpa Roberto 9.00-10.00 15.00-19.00 8.30-12.00 15.00-19.00* 8.30-12.00 15.00-19.00 medico a rotaz. 9.00-10.00 medico a rotaz. 9.00-10.00 medico a rotaz. 8.30-11.00 8.30-11.00 8.30-11.00 16.00-18.00* 17.00-18.00* 8.30-11.00 17.00-18.00* 18.00-19.30 18.00-19.30 18.00-19.30 8.30-12.00 8.30-10.00 8.30-12.00 8.30-10.00 8.30-12.00 Guiotto Flavio 17.00-19.00* 17.00-19.00* 17.00-19.00* 8.15-12.15 8.15-12.15 8.15-12.15 8.15-12.15 Santagiuliana Giuseppe 8.15-12.15 17.00-19.00* 17.00-19.00* Fattori Maristella Pisani Danila 9.00-12.00 9.00-12.00 16.30-19.00 9.00-12.00 16.30-19.00 14.00-15.00 18.00-19.00 9.00-10.00 18.00-19.00 9.00-10.00 Sacconi Maurizio Taccola Maria Cristina 1° 8.30-11.00 17.00-19.00 8.30-11.00 17.00-19.00 8.30-11.00 17.00-18.00 2° 18.00-19.00* 14.30-15.30* 14.30-15.30* 15.00-16.00* 14.30-15.30* 11.30-13.00 3° 17.30-19.00 Bordin Anna 1° 9.30-13.00* 15.00-19.00* 9.30-13.00* 9.30-13.00* 15.00-19.00* Corponi Giuseppe 1° 9.00-12.00 Fortuna Valter 1° 17.00-19.00 10.30-12.30* 17.00-19.00 10.30-12.30* 9.00-11.30 2° 9.00-11.00 8.45-10.00* 9.00-11.00 8.45-10.00* 17.00-19.00* 17.00-19.00 Lupo Francesco 1° 9.00-12.30 10.00-12.00* 9.00-12.30 10.00-12.00* 9.00-12.00 17.00-19.00 16.00-19.00 Pesavento Valeria 1° 9.00-10.30 17.30-19.00 9.00-10.30* 17.00-19.30* 9.00-10.30 3° 11.00-12.00 9.00-12.00 9.00-12.00 17.00-19.00 9.00-12.00 10.00-12.00 15.00-19.00* * Visite su appuntamento Gli orari degli ambulatori dei Medici di medicina generale in associazione del Punto Salute Sud (ovvero dei Comuni di Alonte, Brendola, Gambellara, Grancona, Lonigo, Montebello V. e Sarego) verranno pubblicati nel prossimo numero del notiziario. 20 maggio 2007 Territorio Dottore, che sintomi ha la felicità? presentati calendario e agenda della Salute Mentale 2007 “D ottore, che sintomi ha la felicità? - orgoglio e pregiudizio in psichiatria” è il titolo del calendario e dell’agenda 2007 della Salute Mentale, che sono stati presentati lo scorso dicembre a Villa Brusarosco, ad Arzignano. La presentazione è stata effettuata con un filmato realizzato dal Centro Arcobaleno, con la collaborazione di Alessandro Alcuniti. Nel video sono state mostrate delle interviste ad alcuni arzignanesi sul tema della salute mentale; inoltre, alcune riprese hanno documentato il corso di disegno, tenuto dal fumettista Emanuele Vezzaro, in cui un gruppo di giovani che frequentano il Centro Diurno ha realizzato i fumetti che caratterizzano l’agenda e il calendario. Attraverso la realizzazione di questa esperienza abbiamo potuto trovare la capacità di ostacolare il pregiudizio sulla malattia mentale, con l’orgoglio di pensare, fare, scrivere, “schizzare fumetti” sulla dignità di essere in un centro di riabilitazione. Stefano Zanolini Ammalati a casa: quale assistenza? N egli ultimi anni è stata dedicata sempre maggiore attenzione alle problematiche legate all’assistenza domiciliare dei soggetti non autosufficienti. Tale attenzione si è estrinsecata con varie modalità di intervento che hanno coinvolto sia l’Ospedale che il Territorio. Di particolare rilievo è l’attivazione nel 2006 di un protocollo sperimentale di Dimissioni Protette cercando con ciò di realizzare una reale continuità assistenziale per tutte le persone in fase di dimissione che per motivi sociali, sanitari o semplicemente anagrafici si trovano in una situazione di dipendenza. Il progetto assistenziale post-ospedaliero, che può prevedere il rientro a domicilio o l’inserimento in struttura, viene in queste occasioni progettato in collaborazione fra gli operatori territoriali (medici di medicina generale, medici ed infermieri del Distretto ed assistenti sociali) e i sanitari (medici ed infermieri) del reparto dove il paziente è ricoverato. A tutt’oggi sono già più di 120 gli utenti che sono stati interessati da tale nuova modalità operativa. Si è inoltre verificato un progressivo incremento dell’organico infermieristico distrettuale che ha, fra le altre cose, permesso di completare la riorganizzazione del servizio infermieristico domiUtenti seguiti a domicilio nel 2006 Utenti in assistenza infermieristica 1712 Utenti in assistenza programmata (visite periodiche del MMG) 2351 Utenti in ADIMED 598 maggio 2007 ciliare su tutto il territorio aziendale. Tale riorganizzazione è iniziata fin dal 2002 nel Punto Salute Nord, coinvolge dal 2005 il Punto Salute Centro e dal 5 febbraio 2007 è attiva anche nel Punto Salute Sud. Si prevede la presenza in servizio attivo del personale infermieristico per 12 ore giornaliere dal lunedì al venerdì, al sabato mattina dalle ore 7 alle ore 13 e pronta disponibilità telefonica dalle ore 13 alle ore 19 del sabato e dalle ore 7 alle ore 19 della domenica e di tutti i giorni festivi. Il servizio di pronta disponibilità viene attivato dai Medici di Continuità Assistenziale (Guardia Medica) che vengono settimanalmente informati dei casi più delicati seguiti in assistenza domiciliare. Tale sforzo organizzativo insieme ad una crescente attenzione dei Medici di Medicina Generale, stimolata anche dai Patti Aziendali con gli stessi, ha determinato un progressivo incremento dell’assistenza domiciliare. Nel corso del 2006 sono stati più di 1700 i pazienti oggetto di prestazioni infermieristiche domiciliari. Gli utenti seguiti in ADIMED, la forma più complessa di assistenza domiciliare che prevede l’intervento integrato di diverse figure professionali, sempre nel 2006 sono stati 598. Oltre che la numerosità dei pazienti ADIMED, basti pensare che nel 2002 erano stati 272, risulta profondamente modificata anche la tipologia degli stessi con presenza di patologie molto più importanti ed impegnative e che quindi richiedono sempre nuove conoscenze ed abilità del personale con conseguente formazione continua dello stesso. Elvio Gremes 21 Territorio TG EXTRA in onda al giovedì alle 19.10 in replica il sabato alle 12.00 e il sabato sera alle 01.00 Una opportunità informativa per gli immigrati Da otto anni il “TG EXTRA, settimanale per le comunità straniere di Vicenza”, della rete televisiva TVA Vicenza svolge un’attività di informazione per le comunità straniere, in collaborazione con vari Enti tra cui le Ulss del Vicentino: 64 trasmissioni, 3 a settimana e 2 in replica, che si rivolgono ad una comunità passata dalle 30 mila presenze alle attuali 65 mila. Il TG fornisce informazioni preziose per le comunità straniere residenti in zona riguardanti gli enti e i servizi pubblici che con queste fasce di popolazione interagiscono. “Il TG collabora con l’Ulss 5 anche nel far conoscere le attività dell’Azienda come, ad esempio, le attività del Servizio di Mediazione Culturale, oltre a ciò che viene attuato nell’ambito dei servizi ospedalieri e territoriali in funzione dell’inserimento sociale e della salute psicofisica della popolazione.” - nota il dott. Mauro Gonzo - responsabile del Servizio di Mediazione Culturale. “L’iniziativa rappresenta anche un “ponte” che unisce le due comunità - immigrata e italiana - che possono meglio conoscersi reciprocamente attraverso le trasmissioni che documentano le ricorrenze, la cultura, gli eventi significativi” conclude il Direttore Generale Daniela Carraro. Mauro Gonzo 22 Interventi di sollievo per le famiglie che assistono in casa persone non autosufficienti C on il mese di marzo 2007 si è concluso il programma locale Intereventi di Sollievo a favore delle famiglie che assistono in casa persone in condizione di non autosufficienza e grave disabilità. Gli obiettivi di questo programma sono stati di favorire la permanenza in contesto familiare della persona anziana non autosufficiente e della persona con disabilità. In particolare, si è trattato di azioni che hanno favorito il ricorso, da parte delle famiglie, all’inserimento temporaneo del loro congiunto in struttura residenziale o a forme di assistenza a domicilio per garantire una migliore qualità di vita della persona anche attraverso l‘accompagnamento a momenti di vita sociale. I destinatari sono state le persone con disabilità, in condizione di gravità, in età evolutiva (da 0 a 17 anni), in età adulta (da 18 a 64 anni) e persone anziane non autosufficienti (oltre i di 65 anni), residenti nel territorio dell’Ulss 5, le cui famiglie si sono trovate nelle con- dizioni di sostenere un elevato carico assistenziale ed emotivo nella gestione della persona. Nella valutazione dei risultati del programma, particolare apprezzamento e beneficio è stato riconosciuto dalle famiglie ai progetti di accoglienza temporanea, che si sono rivelati positivi tanto per la persona ospitata quanto per il sollievo dei famigliari che si fanno carico quotidianamente dell’assistenza. I servizi sociali competenti del Comune e dell’Ulss hanno realizzato i programmi di sollievo valutando le situazioni di priorità. Complessivamente i beneficiari sono stati: 30 persone in età evolutiva, 49 in età adulta e 49 in età anziana, per un totale di 128 utenti. Il programma locale Interventi di Sollievo è stato finanziato con uno specifico contributo regionale e ha comportato per l’Azienda Ulss una spesa complessiva di euro 133.849,55. Antonella Pinzauti L’informatizzazione dei Punti Prelievo dalla Farmacia Ospedaliera un esempio di solidarietà P aola Cornale, Paola Lora, Roberta Meggiolaro, Luciana Muraro e Nicoletta Storti, gestiscono la Segreteria del Laboratorio Analisi di Valdagno. Grazie alla loro sollecitudine e disponibilità, alcuni operatori del Distretto Nord, hanno potuto imparare a prenotare gli esami di laboratorio tramite computer e, facendo tesoro dell’esperienza della segreteria, anche a gestire esenzioni, fatture ed altro. I Punti Prelievo del Distretto Nord, situati a Cornedo Vicentino, Recoaro Terme, Trissino e Valdagno, sono stati dotati del necessario per poter espletare nelle loro sedi queste attività e gli operatori già esperti hanno subito iniziato ad utilizzare la nuova procedura. Attualmente l’utente, in giorni ed orari stabiliti, porta l’impegnativa del medico di famiglia al Punto Prelievi della sua zona dove gli viene prenotato il prelievo, da eseguirsi presso lo stesso Punto Prelievi o addirittura a domicilio, se ne esiste la comprovata necessità. Con le medesime modalità i Punti Prelievo ricevono il pagamento di eventuali ticket e consegnano le risposte. Sono in corso di completamento le attività per informatizzare anche i Punti Prelievo dei Distretti Centro e Sud. Patrizia Draghicchio maggio 2007 Territorio Gestione integrata del paziente diabetico M edici di medicina generale (Giampietro Stefani Natalino Bianco Luigi Lago Maria Pia Lora Loredana Lora e Giovanni Fazio), Associazioni dei Pazienti Diabetici di Montecchio Maggiore- Arzignano-Lonigo (con il Presidente Filippo Portoghese e il vice presidente) e di Valdagno, (con la presidente Carla Lorenzi e la vicepresidente) con il Direttore del Distretto Socio Sanitario (Elvio Pistaffa) il dirigente del Distretto (Marco Cristofoletti), il coordinatore del Progetto (Massimo Cigolini), la responsabile del Centro Antidiabetico (Simonetta Lombardi) e con la partecipazione del Direttore Generale: questi i partecipanti alla riunione in cui sono stati presentati i primi risultati del Progetto “Gestione integrata dal paziente diabetico”, approvato dall’Ulss 5 alla fine del 2005, dopo un lungo lavoro di preparazione effettuato dagli specialisti ospedalieri e dai medici di medicina generale coordinati dal responsabile del Distretto Socio Sanitario. Il progetto prevede che l’assistenza a questi pazienti venga effettuata in parte dal proprio medico di famiglia (che abbia aderito al progetto) e in parte dal Centro Antidiabetico che quindi concentra la sua aperto il dialogo tra Ulss, medici e pazienti attività su visite e controlli necessari per i pazienti che abbiano complicazioni. Il programma prevede che la gestione integrata tra medici del territorio e ospedalieri sia supportata da una cartella clinica specifica elettronica, che viene letta in tempo reale dai medici che la compilano (medico di famiglia o ospedaliero a seconda del tipo di prestazione) con immediata condivisione dei dati con l’altro medico. “In questo modo il paziente - ha osservato la dottoressa Lombardi - non viene mai “perso” dal sistema di cure attivato e riceve le prestazioni necessarie nelle scadenze necessarie dalle sue esigenze cliniche senza inutili tempi di attesa”. “Circa mille i pazienti gestiti dal proprio medico di fiducia che condividono i dati in cartelle cartacee e che sono comunque a disposizione dei medici ospedalieri per il seguito, se necessario, delle cure in ambito ospedaliero”, nota il dr. Stefani. Daniela Carraro Presentazione UTAP a CUPLA Provinciale È stato presentato al presidente del CUPLA (Coordinamento Unitario Pensionati del Lavoro), Lino Ferrin, il servizio di Unità Territoriale di Assistenza Primaria (UTAP) di Brendola. Il Coordinamento rappresenta 35 mila soci di sette associazioni di pensionati. All’incontro, che si è tenuto il 20 marzo scorso, erano presenti il Direttore Generale Daniela Carraro, il Direttore del Distretto Socio Sanitario Elvio Pistaffa, il Sindaco del Comune di Brendola e Vice Presidente della Conferenza dei Sindaci Mario Dal Monte e il Medico di Medicina Generale Giuseppe Visonà, referente dell’UTAP. L’obiettivo di fondo del Servizio di Unità territoriale, è stato sottolineato nell’incontro, è posto nel miglioramento della qualità delle cure, razionalizzando gli interventi e la continuità terapeutica per l’assistito ed evitando il frazionamento della risposta. L’accordo per l’attivazione dell’UTAP è stato sottomaggio 2007 incontrati i rappresentanti dei pensionati scritto il 30 gennaio scorso presso il Centro Polifunzionale di Brendola. Il modello sperimentale di cure primarie era stato presentato all’Assessore alle Politiche Sanitarie Flavio Partendo da sinistra, il Direttore Generale Daniela Carraro, Medico di Medicina Tosi il 30 giugno 2006. Generale dott. Giuseppe Visonà, Presidente del CUPLA provinciale sig. Lino Il Direttore Generale il Sindaco di Brendola Mario Dal ringrazia moltissimo per Ferrin, Monte, il Direttore del Distretto Socio la collaborazione tutti Sanitario dott. Elvio Pistaffa coloro che hanno partecipato alla realizzazione di questo progetto, in particolare i Medici di Medicina Generale di Brendola, il Sindaco, il Direttore del Distretto e il Direttore Medico Ospedaliero (fino al 31 dicembre 2006) dr. Domenico Mantoan.” Elvio Pistaffa 23 messaggio promozionale Prevenzione Lampade abbronzanti A manti dell’abbronzatura artificiale, cambiate abitudini! Le lampade solari, secondo uno studio dell’International Agency for Research on Cancer, sarebbero direttamente associate al rischio di tumori cutanei, in particolare in chi ha iniziato a ricorrervi tra l’adolescenza e i 30 anni. É un’affermazione allarmante, bisogna perciò fare un passo indietro e capire di cosa si parla. L’abbronzatura non è altro che la risposta della pelle ad una “overdose” di radiazioni ultraviolette (UVA e UVB), siano esse naturali o prodotte dalle lampade solari. Le radiazioni UVA sono le più diffuse in natura e arrivano più in profondità nella pelle, mentre le radiazioni UVB rimangono più superficiali. Le UVA danno una abbronzatura più lenta ma più duratura, sono meno pericolose a breve e provocano un precoce invecchiamento della pelle. Le UVB portano ad un’abbronzatura più rapida, ma meno duratura e provocano eritemi solari o ustioni. Le “lampade” utilizzate nei solarium sono di diversa natura: quelle a bassa pressione producono esclusivamente UVA, hanno bassa potenza quindi le sedute durano più a lungo; i lettini ad alta pressione produco- sono pericolose? no sia UVA che UVB (le altre radiazioni sono bloccate dai filtri) e creano un’abbronzatura più immediata. Tutte le radiazioni ultraviolette, comunque, provocano un danno al nucleo delle cellule che, anche se possiedono numerosi meccanismi riparativi, oltre una certa soglia, rischia di portare alla formazione di carcinomi. Solitamente, già a 20 anni noi abbiamo esaurito il 50% del capitale di radiazioni che la nostra pelle sa assorbire nella sua vita. Se si inizia in giovane età a sottoporsi a trattamenti abbronzanti prolungati il “capitale sole“ diminuisce, con ovvie ripercussioni negative. Non va dimenticato che la pelle, prima dei 18 anni, è fragile, ed ancora immatura, per cui il danno rischia di essere amplificato. Attenzione poi alle modalità di utilizzo dei solarium: non rispettare i tempi di esposizione, fare troppe sedute e non usare occhialini o crema protettiva può essere controproducente. Sarebbe un peccato non poter godere degli effetti positivi dell’abbronzatura, rischiando eritemi, invecchiamento precoce della pelle e attivazione di nei o di tumori cutanei. Pietro Mainente Estate e fegato sano L un decalogo per chi viaggia e malattie del fegato rappresentano la principale causa di morte nella fascia d’età tra i 35 e i 44 anni. Ecco perché il dr. Armellini - direttore del Dipartimento di Area Medica dell’Ospedale di Valdagno - nell’imminenza delle ferie estive ha proposto alcune, semplici regole per la salute del nostro fegato. 1. L’epatite A si trasmette tramite alimenti infetti come frutti di mare e verdure consumati crudi, l’acqua non bollita o anche il ghiaccio. 2. Non utilizzate forbicine o rasoi di persone che non si conoscono: le epatiti B e C si trasmettono attraverso il sangue di un soggetto infetto. 3. Mangiate frutta e verdura in abbondanza: sono fonte preziosa di vitamine (A e C), ferro, fibre e acido folico. Ridurre quanto possibile cibi grassi o fritti. Niente alcol se si ha una malattia al fegato. 4. Controllate il peso limitando le calorie (soprattutto i cibi ricchi in grassi). Si previene così l’accumulo di grasso nel fegato. 5. Assumete con moderazione vino o birra ai pasti ed evitate i superalcolici. Alcuni farmaci associati alle bevande alcoliche possono avvelenare il fegato. 6 Niente droghe, di nessun tipo. Quelle sintetiche possono provocare danni permanenti al fegato. Con lo scambio di siringhe è possibile contrarre l’epatite B e maggio 2007 C. La combinazione droga + alcol può essere letale. 7. Attenzione a piercing e tatuaggi. Controllare che vengano utilizzati strumenti monouso e sterili, in un ambiente pulito e non improvvisato. 8. Evitare rapporti sessuali a rischio non protetti. Le malattie a trasmissione sessuale sono molte: tra queste è inclusa l’epatite B. 9. Vaccinatevi contro l’epatite B e A. Dal 1991 la vaccinazione contro il virus B è obbligatoria per i bambini: chi ha meno di 25 anni è già immunizzato, tutti gli altri, se non sono immunizzati, possono comunque farla. In caso di epatite A, se non ci si è immunizzati spontaneamente, è opportuno effettuare il vaccino in occasioni di viaggi in paesi esotici o di permanenza in aree endemiche. 10. Controllare periodicamente le transaminasi. Inizialmente le malattie del fegato sono spesso asintomatiche. Fabio Armellini 25 Prevenzione Passi: si riparte... da studio trasversale a sorveglianza di popolazione I l Progetto Passi (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia), ha visto due anni fa l’Ulss 5 partecipare alla sperimentazione di alcuni metodi utili per la sorveglianza dei fattori comportamentali di rischio e per il monitoraggio dei programmi di prevenzione delle malattie croniche. Dopo la fase sperimentale PASSI nel mese di aprile vede gli Operatori del Dipartimento di Prevenzione ancora impegnati nelle interviste telefoniche degli Assistiti in quanto PASSI è oggi diventato il punto di partenza per un progetto del Ministero della Salute e delle Regioni che vuole mettere a regime una sorveglianza di popolazione in tutte le Regioni e Aziende sanitarie locali (Asl) del Paese. Il passaggio dalle indagini trasversali (Studio PASSI del 2005) alla sorveglianza continua (Studio PASSI avviato nel 2007) implica lo studio e la sperimentazione di modalità diverse di raccolta e utilizzo dei dati. Questi i principali vantaggi del sistema di raccolta continuo: si tratta di un’iniziativa originale non solo per l’Italia, ma anche per l’Europa. Solo la Finlandia, infatti, realizza da qualche anno una sorveglianza di popolazione. In particolare, questa iniziativa nasce in Italia con una peculiarità unica: tarare questo strumento di sorveglianza soprattutto per un utilizzo dei dati a livello locale da parte delle nostre Asl e Regioni. Il Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), supportato da esperti regionali e da un “comitato di saggi” provenienti da diverse istituzioni del Paese, ha avviato un processo che vedrà le Ulss in prima linea nella sperimentazione e messa a regime di una sorveglianza di popolazione. L’obiettivo è costruire uno strumento 26 utile per migliorare nei prossimi anni l’impatto e l’efficacia del nostro sistema di salute sulle malattie croniche. Obiettivo della sorveglianza Passi è costruire proprio una base di dati specifica per il livello aziendale, in continua crescita e aggiornamento, per monitorare l’andamento dei fattori di rischio comportamentali e degli interventi di prevenzione ad essi orientati. Questa stessa base di dati permetterebbe di confrontare le diverse realtà aziendali fra di loro, seguendone l’evoluzione nel tempo. Consente inoltre di aggiungere la dimensione temporale all’indagine e quindi di cogliere fenomeni altrimenti non percepibili (linee di tendenza o cambiamenti anche rapidi di alcune variabili in concomitanza con interventi di sanità pubblica, applicazione di normative, eventi naturali, ecc) e di cambiare in corso d’opera la velocità con cui vengono acquisiti i dati, aumentando (con un modesto impegno aggiuntivo) il numero di interviste fatte ogni mese e di conseguenza la precisione delle stime. Tra gli obiettivi non secondari della sorveglianza Passi (come già messo in luce dall’esperienza dei precedenti studi trasversali ai quali ha partecipato anche l’Ulss 5), quello di registrare l’opinione della popolazione sulla propria salute. Lo Studio Passi diventa così una vera e propria piattaforma di comunicazione che, se ben strutturata e utilizzata, può trasformasi in un’occasione reale di empowerment del sistema di salute aziendale, regionale e delle comunità stesse. Adolfo Fiorio maggio 2007 Prevenzione Anoressia nervosa I disordini alimentari, di cui anoressia e bulimia nervosa fanno parte, sono diventati nell’ultimo ventennio una vera e propria emergenza. Ne giunge conferma dal dr. Fabio Armellini, Direttore Dip. di Area Medica di Valdagno che spiega: “La SIS.DCA (Società Italiana per lo Studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare) mi ha inviato una nota riguardante la tragica fine per anoressia di due modelle che ha avuto vasto eco da parte dei mass media. Ricondurre l’anoressia, un disagio grave e difficile da curare, alla semplice voglia di essere magre come modelle, colpevolizzando queste ragazzine e dipingendole come banalmente interessate a indossare la taglia 38, non può portare a significativi passi avanti nella cura e nella comprensione delle reali problematiche”. Qual è la situazione in Italia? “Cominciamo dai dati epidemiologici. La prevalenza dell’anoressia nervosa in Italia è allineata con le frequenze di altri paesi industrializzati: 3-5 casi ogni mille giovani donne di età compresa fra i 13 e i 30 anni. Quindi non qualche milione di casi come è stato ripetutamente scritto, ma circa 4000 casi per ogni milione di giovani donne”. Ci sono persone più a rischio? “La frequenza è più alta della media in alcune categorie professionali: le indossatrici per esempio. Le pressioni alle quali le mannequins sono esposte rappresentano certo un fattore che aumenta il rischio; ma non va trascurato il fatto che quella stessa scelta professionale può essere, in alcuni casi, effetto e segno di una predisposizione all’anoressia”. Quali sono gli elementi che contribuiscono alla malattia? “L’idolatria contemporanea della magrezza femminile è - insieme alla maggio 2007 in Italia cinque casi ogni mille donne grande disponibilità di cibo - tra gli elementi che hanno contribuito all’aumento dell’incidenza dei disturbi dell’alimentazione e del peso corporeo. Tuttavia, analisi cliniche e studi sperimentali (uno celebre è stato condotto qualche anno fa nelle isole Fiji) portano a pensare che il culto della magrezza abbia un effetto patoplastico piuttosto che patogenetico: non è la causa delle anoressie e delle bulimie; la sua azione è soprattutto quella di suggerire la forma del sintomo attraverso il quale un malessere, grave e profondo, si esprime e, insieme, cerca un lenimento. Solo così possiamo comprendere il fatto che moltissime ragazze sono scontente del loro corpo e del loro peso e magari intraprendono diete non necessarie, ma solo poche - per fortuna - si ammalano di anoressia. Le leggi contro la taglia 38 riusciranno forse a sottrarre alcune professioniste a torture insensate e proveranno a contrastare l’aspirazione contemporanea a magrezze femminili irrealistiche. Ma non basteranno certo a modificare i processi psicopatologici che sottendono la costruzione di una malattia così complessa, pericolosa e tenace”. Cosa si può fare per combatterla? “Devono essere incoraggiate ricerche rigorose sui metodi efficaci di prevenzione primaria dei disturbi dell’alimentazione e del peso corporeo. Va sottolineata la necessità di disegnare gli interventi di prevenzione in modo integrato per rivolgerli sia alle anoressiebulimie che all’obesità, problema di dimensioni ben più vaste e sempre più grave anche in Italia”. Fabio Armellini Cos’è la SIS.DCA? La Società Italiana per lo Studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare (SIS.DCA), Sezione Speciale della Società Italiana di Psichiatria, è attiva da quindici anni. Fa parte della Federazione delle Società Medico Scientifiche e raccoglie fra i suoi membri molti tra i clinici e i ricercatori italiani attivi nel campo dei disturbi dell’alimentazione (anoressia nervosa, bulimia nervosa, binge eating disorder etc.). Sotto il suo patrocinio si pubblica la rivista: Eating and Weight Disorders. Studies on Anorexia, Bulimia and Obesity, dedicata alle patologie dell’alimentazione. 27 Prevenzione Il linguaggio del cibo approccio socio educativo all’alimentazione I l Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute dell’Ulss 5 ha proposto per l’anno scolastico 2006/07 il Progetto Sperimentale “Il linguaggio del cibo - Approccio socio educativo all’alimentazione”, realizzato dalle psicopedagogiste dott.ssa Donata Cecchinato e dott.ssa Raffaella Zordan e dall’assistente sanitaria Monica Menti. La decisione di promuovere questo percorso si colloca nella più ampia dimensione delle politiche socio sanitarie regionali e nazionali, ma anche europee, che individuano nella corretta alimentazione un’importante garanzia di salute. Nella nostra Ulss la sperimentazione del progetto è stata attivata in co-progettazione con le scuole aderenti ed è stata proposta per rispondere ad una crescente richiesta di intervento da parte delle scuole stesse. Il presupposto è stato quello di attivare un percorso che valorizzasse negli alun- ni il senso pedagogico dell’agire, ovvero il “riflettere per agire”, mettendosi con loro in relazione di reciprocità e di comunicazione interattiva. È stato loro proposto un viaggio attraverso: la mente, il corpo, il cuore che li ha portati ad esplorare non solo le conoscenze afferenti all’area sanitaria, ma anche e soprattutto le loro emozioni e sentimenti nei riguardi del cibo. Per il corrente anno scolastico il progetto ha coinvolto circa 140 alunni delle classi quinte delle Scuole Primarie di - Istituto Comp. di Valdagno (2 classi di Novale) - Istituto Comp. di Cornedo (2 classi) - Istituto Comp. di Brendola (2 classi) - Istituto Comp. di Molino di Altissimo (1 classe di Crespadoro). Molto positivi sono stati l’interesse e la partecipazione degli alunni e degli insegnanti. Donata Cecchinato Raffaella Zordan Monica Menti Progetto salute diete e integratori: vantaggi e svantaggi N Per informazioni Ufficio Servizi Sociali Comune di Montecchio Maggiore tel. 0444 705617 28 ello scorso marzo si è tenuto nella sala consiliare del Municipio di Montecchio Maggiore l’incontro dal titolo “Diete e integratori: vantaggi e svantaggi”. L’iniziativa, aperta alla cittadinanza, rientra nel “Progetto Salute” che propone incontri di formazione ed informazione rivolti alla popolazione su tematiche di prevenzione e promozione della salute, promosso dall’Assessorato ai Servizi Sociali e alla Sanità del Comune di Montecchio Maggiore (Assessore Agostino Pilati), in collaborazione con il Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute Ulss 5, diretto dal dr. Venceslao Ambrosini. Durante l’incontro, a cura del dott. Giovanni Ronzani, responsabile del Servizio di Dietetica e Nutrizione Clinica dell’Ulss 5, si è parlato delle numerosissime diete dai nomi e dai contenuti estremamente fantasiosi che vengono proposte al consumatore con lo scopo di catturare la sua attenzione, e spesso i suoi soldi, millantando risultati stupefacenti. Si è cercato di spiegare come funziona il nostro organismo ed i motivi perché alcune di tali diete, spesso ideate negli Stati Uniti, non solo non sono vantaggiose ma, anzi, possono esporre a situazioni di rischio nutrizionale. In questo contesto è stato sottolineato come sia opportuna anche una sana diffidenza degli integratori dietetici soprattutto se promettono risultati straordinari e senza sforzo, nella perdita di peso o nella prestazione fisica. Giovanni Ronzani maggio 2007 Prevenzione Epidemiologia in Provincia di Vicenza I mass-media ci hanno abituato all’uso delle statistiche in sanità. Una certa inflazione di queste indagini sulla salute ha reso, nel tempo, più attenti ed esigenti non solo gli amministratori delle Aziende Sanitarie, ma anche le Amministrazioni Comunali ed i cittadini. Forse anche grazie a questo, le Direzioni delle Ulss del Vicentino hanno istituito, a fine 2005, un coordinamento tra le diverse attività epidemiologiche della Provincia, riconoscendo un valore aggiunto alla valutazione delle attività di prevenzione, cura e riabilitazione portate avanti dal Servizio Sanitario Nazionale e alle scelte di salute dei cittadini e della comunità: l‘epidemiologia è infatti lo studio delle condizioni sanitarie della popolazione. Il coordinamento di questo gruppo è stato affidato all’Ulss 4. Un antefatto importante di questa scelta è sicuramente l’istituzione dell’Osservatorio ClinicoEpidemiologico “Delio Giacometti”, esempio unico in Italia di Fondazione Civica che, in collaborazione alla Direzione dell’Ulss 5 ed al Comune di Arzignano, offre “valutazione sanitaria” a favore dei suoi cittadini. Il Coordinamento Epidemiologico Provinciale avrà quindi una missione di servizio per: - la focalizzazione dell’attenzione sulla salute, e non solo sull’efficienza gestionale della “produzione di salute”; - la partecipazione attiva di reti di operatori all’autovalutazione ed al miglioramento del loro operato; - la capacità di supportare le amministrazioni ed i cittadini rispetto a scelte attive di salute e a problemi per la salute rilevanti per la comunità. L’analisi iniziale delle risorse ha evidenziato che, nei Dipartimenti di Prevenzione e nei Servizi delle Aziende Vicentine, sono presenti almeno un paio di persone che si occupano di maggio 2007 dal 2006 un coordinamento tra le attività epidemiologiche epidemiologia e di valutazione; molti di questi hanno già una buona formazione di base mentre altri l’hanno conseguita proprio lo scorso anno. Nel 2006, primo anno di attività, sono stati affrontati i seguenti argomenti: - incidenza delle malattie infettive e diffusione della copertura per le vaccinazioni, nella prospettiva dell’attenuazione dell’obbligo vaccinale; - copertura degli screening oncologici (mammografia, pap-test, ricerca fecale del sangue occulto); - consumo di antibiotici per faringite e otite in età pediatrica; - percorso della terminalità: assistenza domiciliare integrata e decesso a domicilio; - indicatori di qualità dell’assistenza ospedaliera; - analisi storica e geografica della mortalità nelle Ulss del Vicentino. Finora i risultati sono positivi. Un indizio incoraggiante del buon funzionamento dell’esperimento sta senz’altro nella partecipazione degli operatori dei servizi delle Ulss. Si ringraziano per i risultati raggiunti il dr. Venceslao Ambrosini ed il dr. Fabrizio Fusco, il dr. Adolfo Fiorio, il dr. Massimo Pasqualotto e la dr.ssa Emanuela Destefani, il dr. Marco Cristofoletti ed il dr. Elvio Pistaffa. Certamente non sarà possibile per il Coordinamento Epidemiologico Provinciale “fare tutto”. È però auspicabile una forte partecipazione degli Enti, degli operatori e degli utenti nel decidere “cosa fare” prioritariamente e nel farlo nel miglior modo possibile. Il documento finale del lavoro è stato raccolto in un report, presentato con successo anche all’interno del portale “Epicentro” dell’Istituto Superiore di Sanità vedi www.epicentro.iss.it/territorio/pdf/Rapporto_annuale_2006.pdf. Mario Saugo 29 Prevenzione “Morte in culla”: qualcosa si può fare promozione della salute perinatale e infantile L a morte in culla di un neonato, o sudden infant death syndrome (Sids), è un evento tragico che colpisce soprattutto i bambini tra un mese e un anno di età. Non corrisponde ad una precisa patologia e non ne è stata ancora definita una causa specifica, ma la medicina ne ha accertato i maggiori fattori di rischio. La morte dei neonati durante il sonno, infatti, sembra essere causata da anomalie nella zona cerebrale che controlla i ritmi del sonno e della veglia. veglia Altri eventi esterni, come il fatto di dormire in posizione prona, l’esposizione a fumo passivo e piccole infezioni respiratorie, aggravano la situazione facilitando la morte del bambino. Aspetti epidemiologici Dopo le malformazioni congenite, la Sids è la causa principale di morte post neonatale negli Stati Uniti (1,7 per mille nati vivi) e dati simili sembrano essere registrati anche in Europa. In Italia la stima è di 1 su 1000. In tutto questo la prevenzione gioca un ruolo essenziale: negli USA, una campagna per promuovere l’abitudine a far dormire i bambini in posizione supina (a pancia in su) è riuscita a ridurre le morti infantili di oltre il 40%. Fattori di rischio I principali fattori di rischio sono collegati ai comportamenti scorretti di chi si prende cura dei neonati: il far dormire il bambino in posizione prona (a pancia in giù) e su materassi, cuscini e piumini soffici e avvolgenti, l’esposizione del feto e del neonato al fumo; la giovanissima età della madre e l’assenza di un percorso di assistenza adeguata nel periodo pre- e post-natale; la nascita prematura o il basso peso alla nascita e la presenza di infezioni respiratorie. Non esiste, invece, alcuna correlazione con le vaccinazioni. La prevenzione comincia dal dormire in posizione corretta… Non essendo possibile individuare i bambini a rischio, le campagne di prevenzione messe in atto finora sono tutte rivolte all’intera popolazione. In particolare, ai genitori si raccomanda di: • far dormire i bambini sulla schiena, in posizione supina (pancia in su) • non fumare durante la gravidanza e dopo la nascita del bambino • coprire il bambino con coperte che rimangano ben rimboccate e che non si spostino durante il sonno, Nella nostra Ulss, la campagna di prevenzione per le morti in culla si inserisce nel progetto “GENITORIPIÙ”, un’iniziativa della Regione Veneto che mira alla promozione della salute nei primi anni di vita e alla valorizzazione delle capacità dei genitori, nonché il loro rendersi primi protagonisti della salute dei figli. 30 coprendo il viso e la testa del neonato • non utilizzare cuscini soffici, o altri materiali che possano soffocare il bambino • allattare al seno il bambino nei primi sei mesi di vita. • far dormire il bambino in un ambiente né eccessivamente caldo né troppo freddo e con sufficiente ricambio di ossigeno • limitare la co-presenza del bambino nel letto con altre persone durante il sonno. Il naturale affetto dei genitori, vera e insostituibile sostanza che alimenta ogni crescita, trova così modo di esprimersi in azioni pratiche: un’attenzione che gli operatori dell’Ulss e i Pediatri di Famiglia incoraggiano a garanzia della salute del Massimo Ronconi bambino. maggio 2007 messaggio promozionale messaggio promozionale