Hometown |Mutonia
Transcript
Hometown |Mutonia
ZimmerFrei Hometown | Mutonia ITALIA | 2013 LINGUA italiano | inglese SOTTOTITOLI inglese | italiano FORMATO DI RIPRESA full HD, audio stereo DURATA 69 min PROIEZIONI UFFICIALE: 14 novembre - cineMAXXI – ore 17.00 REPLICA: 15 novembre - cineMAXXI – ore 22.30 UFFICIO STAMPA Rosalba Ruggeri mob.: +39 338 8218803; e-mail: [email protected] ZimmerFrei Hometown | Mutonia CREDITI ARTISTICI | TECNICI SOGGETTO E REGIA ZimmerFrei PRODUZIONE Santarcangelo •13 IN COLLABORAZIONE CON Regione Emilia-Romagna - Film Commission DISTRIBUZIONE Bo Film srl DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA Roberto Beani MONTAGGIO Anna de Manincor SUONO Massimo Carozzi MUSICA Francesco Fuzz Brasini, Loren Connors, Andy MacFarlane, Music For No Movies, Stefano Pilia, The Rock'n'Roll Kamikazes SECONDA CAMERA Anna de Manincor ASSISTENTI ALLE RIPRESE Flavio Perazzini, Elena Mattioli ASSISTENTE AL MONTAGGIO Gianluca Mattei SECONDO ASSISTENTE AL MONTAGGIO Davide Rossi SEGRETARIA DI EDIZIONE Irena Radmanovic POST-PRODUZIONE Andrea Vito Camozzi K6Blue MASTERING Walter Cavatoi TRADUZIONE Paul Gummerson FOTO SUL SET Lele Marcojanni UFFICIO STAMPA Rosalba Ruggeri CAST Andy, Aron, Debi, Elsalita, Florian, Freddy, Gabi, Garlix, Giuseppe, Hal, Kenny, KK, Josie, Lyle, Lupan, Massimo, Mikey, Molly, Nina, Ninawa, Pamela, Quentin, Rob, Ruth, Shona, Silvia, Strapper, Su_e_side, Tommy, Tom, Wrekon e Mutoid Waste Company DISTRIBUZIONE Bo Film CONTATTO: Serena Gramizzi - [email protected] ZimmerFrei Hometown | Mutonia SINOSSI Film documentario sul campo dei Mutoid di Santarcangelo di Romagna, realizzato con la partecipazione dei suoi abitanti. Mutonia è uno strano villaggio dentro il villaggio, una città temporanea che si trasforma nel tempo, in relazione a un contesto urbano, territoriale e sociale più grande. Nata con lo spirito anarchico, dissacrante e sperimentatore dei traveller e cyber punk che l’hanno fondata, la cittadella ha ospitato due generazioni di traveller e ne è diventata un luogo di origine, una “madrepatria” in cui tornare periodicamente o fermarsi per crescere i figli. Questo originale luogo dell’abitare, fatto di rottami assemblati e veicoli trasformati in casa, è ora esposto al rischio di sparizione, poiché non esiste una regolamentazione urbanistica che contempli la sua eccezionalità, che in fondo è fatta di quotidianità e invenzione, fragilità e energia, trasgressione e bisogno di radicamento (come ogni altra vita). NOTE DI REGIA Camion-roulotte, case-officina, sculture di rottami, cucine all’aperto, case dei giochi, docce solari, pire di fuoco, animali meccanici e barbecue al lanciafiamme. Il campo dei Mutoid è un esperimento abitativo e di vita, una comunità instabile che combina immaginario postindustriale, pratiche del riciclo, autogestione e ridefinizione del rapporto tra l’abitare, il consumo del territorio e la salvaguardia dell’habitat biologico e storico in una ex-cava sul fiume Marecchia. Il film è stato girato in un momento molto delicato: un’ordinanza del Comune intima agli abitanti di smantellare l’accampamento e restituirlo allo stato di 23 anni fa. Vivere in strutture temporanee e mobili sembra essere diventato un’altra delle nostre libertà da difendere, anche quando la precarietà è una scelta e non una sciagura. TEMPORARY CITIES PROGETTO DI ZIMMERFREI | SERIE DI DOCUMENTARI Temporary Cities è una serie di film documentari che il gruppo ZimmerFrei sta realizzando dal 2010. Si tratta di ritratti di città girati in un’area di scala molto ridotta, che può andare da una zona particolare di un quartiere, a una piazza o addirittura a una singola panchina, in cui il tema principale è l’uso e la percezione dello spazio pubblico da parte di cittadini, abitanti e utilizzatori temporanei che abitano e trasformano lo spazio urbano. Al momento i ritratti di città sono cinque: Bruxelles, Copenhagen, Budapest, Mutonia e Marsiglia. La prima occasione produttiva è stata la commissione del Kunsten Festival des Arts di Bruxelles per realizzare un film e un’installazione nella strada in cui il festival aveva sede nel 2010: rue de Laeken/Lakenstraat. Il film ha coinvolto i negozi e gli uffici che si affacciano su tutta la via, dando luogo a uno spaccato della vita quotidiana e lavorativa di un pezzo della città di Bruxelles, diventando così osservatorio su una “città interiore” molto vasta e misteriosa, che affiora nell’inconscio collettivo sia della comunità francofona che fiamminga. Il film LKN Confidential ha così destato l’interesse produttivo di alcuni festival europei che si occupano di arte nello spazio pubblico e sono riuniti nel network In Situ. Dal 2011 l’iniziale progetto di “ritratti di città” si ridefinisce nella serie Temporary Cities, di cui hanno visto la luce The Hill (2011), girato nel quartiere popolare di Nørrebro a Copenhagen, con la produzione di KIT/InSitu, e Temporary 8th, girato nell’ex quartiere rom di Budapest, l’VIII Distretto, con la produzione di Artopolis/PLACCC Festival/In Situ. Al momento è in corso la produzione del documentario sulla città di Marsiglia, presentato in anteprima a settembre 2013 dal centro di produzione Lieux Publics nell’ambito della programmazione di Marsiglia Capitale Europea della Cultura 2013. Il progetto proseguirà nei prossimi due anni toccando l’Olanda, con il Festival Oerol dell’isola di Terschelling e la co-produzione di In Situ. I film già prodotti hanno beneficiato del Creation aid by IN SITU network, nell’ambito di META Project, con il supporto della Comunità Europa (DGEAC – Culture Program) e stanno avendo un buon riscontro internazionale, con numerosi screening e partecipazioni a festival di cinema e documentari. Tra questi il Torino Film Festival 2012 ha dedicato un Omaggio a ZimmerFrei nella sezione “Onde”, proiettando tutti i film della serie e il festival Visioni Italiane 2013 di Bologna ha premiato Temporary 8th come miglior film documentario. MUTOID WASTE CO. Nel 1991 il gruppo Mutoid Waste Company è stato invitato al Festival di Santarcangelo per un progetto speciale che ha radunato artisti, scultori, costruttori e travellers inglesi, francesi, tedeschi e italiani della scena punk, cyber e post-industrial. Invece di ripartire alla fine del festival, i Mutoid sono rimasti. E il terreno in cui avevano allestito il loro spettacolo di sculture meccaniche e mutanti è diventato “il Campo dei Mutoid”. Mutonia è un villaggio dentro il villaggio e da più di vent’anni fa parte della cittadina romagnola di Santarcangelo. Mutoid Waste Company è un gruppo fondato nel Regno Unito da Joe Rush e Robin Cooke nei primi anni 80. Influenzati dalla filosofia e dall’estetica cyber punk di Gibson e dalle ucronie di Philip Dick, da film come Blade Runner, Mad Max, Interceptor e dai fumetti di Judge Dredd, e a Londra hanno organizzazione numerosi concerti e party illegali della scena dub reggae, rock psichedelico e acid house di fine anni ’80. Il loro nome è ispirato dalla serie TV britannica Blake’s 7, che aveva creato i Mutoids, esseri umani ricondizionati a cui era stata rimossa la personalità. I Mutoid sono diventati famosi per le gigantesche sculture in ferro riciclato e saldato, per i robot meccanici e per i bizzarri e avanguardisti riadattamenti degli edifici in disuso dove tenevano i loro party. Nel 1989, dopo svariate incursioni della polizia nel loro quartier generale di King’s Cross, hanno lasciato il Regno Unito stabilendosi in Germania, dove hanno raggiunto una certa celebrità per le sculture giganti composte di vecchie parti di automobili e macchinari industriali. All’inizio degli anni 90 si sono spostati a Santarcangelo di Romagna e hanno creato Mutonia, il “villaggio degli scarti”, continuando a svolgere attività performative e visuali a difesa del libero arbitrio e del recupero del rapporto dell’uomo con la natura e gli oggetti in un’ottica post-industriale. La Mutoid Waste Co. ha realizzato sculture, installazioni, esposizioni, spettacoli, parate e show di piazza, feste, concerti, rave party, festival, workshop, parchi divertimento, scenografie, arredi, costumi per il cinema e per la moda, anche in collaborazione con altri artisti e dando luogo alla formazione di ulteriori gruppi e raggruppamenti temporanei. Nel 2012 la Mutoid Waste Company ha chiuso le Paraolimpiadi di Londra con una parata di macchine mutanti, acrobati e fuochi pirotecnici. La popolazione di Mutonia ha fluttuato tra il centinaio e la dozzina di persone, gli abitanti di solito aumentano in primavera e diminuiscono in inverno. La loro economia è andata dall’indipendenza e autarchia totale alle collaborazioni e commissioni da parte di festival, teatri e amministrazioni comunali, in plurime versioni di sperimentazione abitativa e lavorativa e alchimie esistenziali ed esperienziali diverse. Molti dei fondatori e dei primi arrivati non vivono più al campo, c’è chi è tornato a Londra o ha proseguito per il Canada, l’Australia, il Sudamerica, la Germania o la Francia. Ma alcuni di loro vivono tuttora a Mutonia, chi continuando a partecipare alle attività dei Mutoid, chi facendo altre attività singole o con altri gruppi. Dopo un lungo periodo di esistenza sottotraccia, il campo Mutoid si trova ora ad un nuovo crocevia che potrebbe determinarne lo scioglimento o la rifondazione, in quanto l’amministrazione comunale deve ridefinire il loro status di abitanti e l’usufrutto del terreno. Nato come accampamento temporaneo e comunità sperimentale, diventato poi stazione preferenziale del nomadismo dei travellers e villaggio stabile per alcuni di loro, Mutonia è di nuovo di fronte a nuovo stadio di trasformazione, che non esclude i compromessi né il rischio di estinzione, deformazione o normalizzazione. Santarcangelo •13 | Festival Internazionale del Teatro in Piazza (quarantatreesima edizione) ha invitato ZimmerFrei a sviluppare un nuovo progetto video sul proprio territorio, intersecando la tematiche in corso d’indagine in altre città d’Europa, quali l’uso e la percezione dello spazio pubblico, la temporanea comunità di abitanti, la scala ridotta del territorio da eleggere a osservatorio, la modalità di produzione in residenza e il linguaggio del documentario che sfuma in film collettivo “non-fiction”. Dopo un percorso di riflessione comune durato un anno, in cui ZimmerFrei ha presentato al pubblico di Santarcangelo l’anteprima del loro lavoro sottoforma di preview/work in progress, al Festival di Roma viene infine presentata l’edizione definitiva. ZIMMERFREI ZimmerFrei è un collettivo formato dall’artista e videomaker Anna de Manincor (Trento, 1972), il sound designer Massimo Carozzi (Massa, 1967) e l’artista e performer Anna Rispoli (Bassano del Grappa, 1974). Il gruppo ha due sedi, una a Bruxelles e una a Bologna, dove il gruppo è stato fondato nel 2000. La pratica artistica di ZimmerFrei mescola linguaggi e formati diversi: video e film documentari, installazioni sonore e ambientali, serie fotografiche, performance, laboratori partecipativi e progetti di arte pubblica. ZimmerFrei s’immerge in prima persona in contesti urbani e rurali in via di trasformazione in cui si formano e si disfano città e comunità temporanee. Esplorando i confini tra spazio pubblico e territori privati ZimmerFrei ritrae, tradisce e trasfigura figure e situazioni quotidiane rendendole occasione di brevissime e instabili epifanie. SITO WEB http://www.zimmerfrei.co.it/ http://vimeo.com/zimmerfrei GALLERIA http://www.monitoronline.org/artists/zimmerfrei/ PREMI Festival Visioni Italiane, Bologna 2013, Premio DOC Gotham Prize, New York 2012 Premio Terna/AMACI, 2010 Festival Visioni Italiane, Bologna 2009, Premio DOC SEAT Pagine Bianche d’Autore, 2007, Primo Premio Festival Videopolis, Padova 2007, Primo Premio Iceberg, Bologna 2001, Sezione Cinema e Video Festival Opere Nuove, Bolzano 2001 - Miglior Film MOSTRE PERSONALI - ARTE CONTEMPORANEA 2012 “Where we come from”, L’Ozio, Amsterdam, a cura di Silvia Cirielli 2012 “Panorama”, AuditoriumArte, Auditorium Parco della Musica, Roma, a cura di Anna Cestelli Guidi 2011 “zimmerfrei. campo | largo”, MAMbo, Bologna, a cura di Stefano Chiodi 2010 “TOMORROW IS THE QUESTION!”, Monitor, Roma 2010 “LKN Confidential”, Bruxelles nous appartien BNA/BBOT, Bruxelles 2010 “ZimmerFrei”, Qbox, Atene, a cura di Christiana Galanopoulou 2009 “ZimmerFrei”, Front Room, Brooklyn NYC 2008 “Everyday (the satellite seems a little further out of reach)”, project “Inaudito”, Galleria Nazionale di Arte Moderna, Roma, a cura di Daniela Cascella e Oscar Pizzo