Sciopero per il futuro di

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Sciopero per il futuro di
28
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2014
In Italia
FTSE/MIB
FTSEItaliaAllShare
Euro-Dollaro
CAMBIO
-0,37%
-0,28%
All’estero
DOWJONES(NewYork)
NASDAQ(NewYork)
DAX(Francoforte)
1,3687
Petrolio
dollaro/barile
FTSE(Londra)
R Oro
102,59
euro/grammo
+0,12%
+0,10%
-0,39%
-0,46%
S
31,4351
ECONOMIA
FINANZA
&
L’ISTAT: QUELLI CHE ATTENDONO IL RINNOVO SONO I DUE TERZI DEL TOTALE, E IL RITARDO MEDIO È DI DUE ANNI
Senza contratto 8,5 milioni di lavoratori
Retribuzioni a gennaio +1,4%, cioè il doppio dell’inflazione. Ma solo per l’entrata in vigore alcuni accordi
LUIGI GRASSIA
La crisi economica si fa sentire non solo con i licenziamenti e la cassa integrazione ma anche con i contratti
di lavoro che scadono e non
si rinnovano, magari per anni. Dice l’Istat che a gennaio
addirittura due dipendenti
italiani su tre erano al lavoro
con contratti scaduti. Si
tratta di 8,5 milioni di persone che vanno avanti con le
vecchie intese: dai commessi agli statali, passando per
le segretarie degli studi professionali. Una cifra così alta
non si registrava dall’inizio
del 2008, ovvero da sei anni,
e il 2008 è stato l’anno d’inizio della crisi economica generale. Invece a gennaio
2014 risultavano titolari di
un contratto aggiornato,
cioè in vigore secondo i termini previsti, solo 4,4 milioni
di lavoratori. I ritardi dei
rinnovi si stanno accumulando, con l’attesa media che
ormai oltrepassa i due anni.
A monitorare lo stato di
salute dei contratti collettivi
è l’Istat, come fa ogni mese.
Da dicembre a gennaio la situazione è peggiorata, con
ben cinque contratti che nel
frattempo sono scaduti. Così
la quota di lavoratori italiani
in attesa di rinnovo del contratto è balzata dal 48,9% al
66,2%, e tradotta in cifre assolute questa impennata
percentuale corrisponde a
due milioni di persone in più.
Restano sul tavolo 51 intese
da firmare, di cui 15 riferibili
alla pubblica amministrazione. Comunque per quattro
accordi è praticamente fatta
visto che a febbraio sono state ratificate le ipotesi d’intesa (tessili, pelli e cuoio, gas e
acqua e turismo-strutture
ricettive). In tutto sarebbero
Distruggere i contratti
nazionali di lavoro
non è la soluzione
giusta. Restano uno
strumento importante
Giorgio Squinzi
presidente
di Confindustria
ANSA
Decine di categorie di dipendenti lavorano con il contratto scaduto
LE INCOGNITE SU DEFLAZIONE E BANCHE
Vertice Draghi-Merkel
«per stabilizzare l’Eurozona»
Il rischio deflazione in
Europa, l’unione bancaria e
la tenuta degli istituti di credito che presto dovranno fare i conti con l’esame degli
stress test della Bce. Sono i
temi cruciali del super vertice di ieri fra due pesi massimi dell’Europa: Mario Draghi e Angela Merkel. A Berlino il presidente della Bce e
la cancelliera tedesca hanno
fatto il punto sulla gover-
1
nance economica dell’Eurozona toccando anche il tema
più urgente del rischio-deflazione, che potrebbe spingere la Banca centrale europea ad agire già la prossima
settimana. «Sono interessati al rafforzamento e alla stabilizzazione dell’Eurozona»,
definendo questo tema
«parte centrale» dell’incontro ha detto Steffen Seibert,
portavoce della cancelliera.
500 mila dipendenti pronti a
rientrare nel pianeta dei contratti rinnovati (e questa dovrebbe essere la norma, non
l’eccezione). Ma anche con la
firma di questi quattro contratti i lavoratori che aspettano nel limbo continueranno a
essere circa 8 milioni, cioè
molto di più dei 6 milioni del
dicembre scorso.
Con lo scoccare del nuovo
anno sono decaduti contratti
che spaziano dal servizio
smaltimento rifiuti alla Rai,
ma a fare la differenza in negativo è soprattutto il contratto del commercio, che regola l’attività di circa due milioni di persone; poi sono in
attesa 650 mila edili, quasi
400 mila dipendenti della sa-
nità privata, 300 mila operai
agricoli, 260 mila impiegati
dei servizi di pulizia locale,
circa 200 mila addetti negli
studi professionali, 100 mila
autoferrotranvieri, e il comparto pubblico, con 2,9 milioni di addetti.
L’economia è nota come la
«triste scienza» ma arrivano
ogni tanto anche delle buone
notizie, ed eccone una fresca:
in Italia le retribuzioni contrattuali orarie (cioè, in parole
povere, gli stipendi medi) a
gennaio hanno avuto un balzo
dello 0,6% rispetto a dicembre, mentre sono salite addirittura dell’1,4% su base annua, cioè il doppio dell’inflazione. In realtà, spiega l’Istat,
dietro a questa bella sorpresa
c’è un piccolo trucco: il rialzo
mensile è dovuto ai miglioramenti economici previsti da
alcuni contratti di lavoro firmati nel recente passato (perché sì, qualche contratto si firma nonostante tutto) e i cui
meccanismi tecnici sono appena in vigore (gli aumenti di
solito partono proprio a inizio
anno). Ma anche fatta questa
riserva sull’aumento delle retribuzioni, si tratta di un fatto
positivo reale e non illusorio,
perché arrivano più soldi nelle tasche di un certo numero
di famiglie italiane in un momento in cui c’è bisogno; può
trarne beneficio anche la sperata ripresa economica.
Pure il divario fra il +1,4%
delle retribuzioni su base annua e il +0,7% dell’inflazione
può essere commentato in vario modo: in positivo corrisponde a un aumento del potere di acquisto per i lavoratori, in negativo c’è da constatare che i prezzi frenano solo
perché crollano i consumi, e
non perché (ad esempio) il sistema economico italiano diventa più efficiente (il che sarebbe virtuoso). E poi ci sono i
dubbi delle associazioni dei
consumatori secondo cui, in
realtà, i prezzi corrono più di
quanto stima l’Istat, per cui il
vantaggio acquisito dal potere
d’acquisto delle famiglie sarebbe illusorio, o almeno da ridimensionare.
Ad ogni modo per le retribuzioni il rialzo mensile di
gennaio è il più alto da due anni e anche il dato annuo risulta in lieve recupero rispetto a
dicembre (a +1,4% da +1,3%).
Sempre in termini tendenziali, cioè annuali, l’Istat registra
gli aumenti maggiori delle retribuzioni nei settori energia e
petroli (+4,6%), estrazione minerali (+4,3%) e telecomunicazioni (+4%).
L’AUMENTO PREVISTO COME COPERTURA FINANZIARIA ANDRÀ AVANTI FINO AL 31 DICEMBRE
Le accise fanno salire il prezzo della benzina
I consumatori: Renzi elimini questa stangata
La verde costerà
0,24 centesimi in più
al litro, il gasolio
rincara di 0,34
LUCA FORNOVO
Con un tempismo poco propizio per il governo Renzi arriva
un nuovo aumento delle accise sui carburanti che scontenta tutti: automobilisti, petrolieri, distributori e consumatori. Da sabato scatta un nuovo ritocco all’insù dell’accisa
sulla benzina, che passa da
728,40 euro per mille litri a
730,80, con un aumento di 0,24
centesimi al litro, e di quella sul
gasolio, da 617,40 a 619,80 per
mille litri (+0,24): considerando
anche l’Iva ai prezzi attuali l’aumento è di 0,34 centesimi. L’aumento era stato previsto ad
agosto del 2013 come copertura
finanziaria per diverse voci del
decreto Fare, tra cui la nuova
legge Sabatini. L’aumento resta in vigore fino al 31 dicembre.
L’aumento di 0,24 centesimi
al litro (0,34 per il gasolio) sembra lieve. La Cgia di Mestre calcola che l’incremento medio
annuo in capo a una famiglia
italiana con un’auto a benzina
che percorre mediamente
15.000 Km all’anno sarà di 13
euro, mentre per un’autovettura alimentata a gasolio l’aumento sarà di 17 euro.Rivolgendo lo sguardo indietro, però, gli
artigiani di Mestre fanno notare che il nuovo rialzo porterà,
nel periodo considerato tra il
2010 e il 2014, ad un aumento di
257 euro per un’auto a benzina
e a 388 euro per un’auto diesel
che percorre 15.000 chilometri
all’anno. La Cgia rileva poi come dal 2010 le accise sono aumentate 10 volte e l’Iva due. Oltre alle famiglie, saranno colpite anche alcune categorie professionali come i taxisti, gli autonoleggiatori, gli agenti di
commercio e i trasportatori
Secondo invece i calcoli Assopetroli Assoenergia da sabato fino al 31 dicembre 2018 i cittadini italiani, al netto delle addizionali regionali, subiranno
una pressione fiscale attraverso l’aumento delle accise sui
carburanti per autotrazione di
ben 1,18 miliardi di euro, ai quali
devono aggiungersi altri 260,26
milioni di Iva (calcolata sulle
accise) per un valore di circa
1,44 miliardi di euro.
Sul piede di guerra anche le
associazioni dei consumatori. Il
rincaro delle accise, commenta
il Codacons, «si tratta di una
misura di politica economica
vecchia, che ci aspettiamo sia
annullata dal governo Renzi».
Per fare il pieno servono sempre più euro
Per l’associazione dei consumatori «è ora di finirla di considerare gli automobilisti come
polli da spennare e cominciare
a tassare nel rispetto del criterio della capacità contributiva». Inoltre, proseguono i consumatori, «sarebbe una bella
novità se il nuovo governo attuasse finalmente un provvedimento promesso da oltre 10 anni, un meccanismo che sterilizzi l’aumento dei prezzi dei carburanti evitando che la doppia
tassazione accise + Iva si traduca in una stangata eccessiva».
Economia .29
LA STAMPA
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GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2014
RIUNIONE TELEFONICA SUL SALVATAGGIO DEL GRUPPO DELL’ENERGIA A CUI SONO STATI CHIUSI I RUBINETTI
LA FONDAZIONE REVOCA LA RICHIESTA DI ASSEMBLEA,
Sorgenia, ultimatum delle banche
“Cir versi almeno 150 milioni”
Carige, passa la linea
del compromesso
L’aumento in giugno
Istituti pronti
a convertire
parte dei crediti
per il risanamento
Energia
Sorgenia è
uno dei principali operatori
del mercato
dell’energia
elettrica
e del gas
naturale
con circa
500.000
clienti
su tutto
il territorio
nazionale
FRANCESCO SPINI
MILANO
Nella partita a scacchi sui destini di Sorgenia - il gruppo
dell’energia controllato da Cir
stretto tra debiti e crisi - le
banche preparano l’affondo.
In una riunione telefonica avvenuta nella prima mattinata
di ieri, i vertici degli istituti
esposti (in totale per 1,8 miliardi, 600 milioni dei quali
fanno capo al Monte dei Paschi di Siena. Sono coinvolti
Unicredit, Intesa Sanpaolo,
Bpm, Ubi Banca e Banco Popolare, tra gli altri) avrebbero
trovato una posizione comune da cui potrebbe dipendere
l’esito della trattativa con la
holding della famiglia De Benedetti.
Rispetto alla prima richiesta rivolta alla Cir, ovvero di
partecipare fino a 300 milioni
alla manovra finanziaria di risanamento pari a 600 milioni
di debito dichiarati in eccesso
dalla stessa società dell’energia, gli istituti avrebbero deciso di chiederne almeno 150. E
sarebbe, questo, un ultimatum. Ma di fronte all’impegno
del primo socio, gli istituti di
credito sarebbero pronti a fare la propria parte, con una
IL NODO DEI FINANZIAMENTI
Al via Epic, la piattaforma digitale
che fa incontrare Pmi e investitori
Parte lunedì e si chiama
Epic. È una piattaforma digitale nata per favorire l’incontro tra medie imprese
(fatturato tra i 25 e i 500 milioni di euro) e investitori
qualificati, pronti a supportarle attraverso la sottoscrizione di strumenti quali minibond, azioni o bond convertibili. Per proporsi le pmi
1
devono avere almeno tre bilanci, un rating (almeno
doppia B) e rendere disponibile un set standard di informazioni che rendono più facile la valutazione agli investitori, i quali dialogano in
una community. Il ceo di
Epic, una start up, è Andrea
Crovetto, il presidente è
Guido Ferrarini.
conversione parziale dei crediti
(alcune indiscrezioni parlano di
circa 300 milioni) e il resto (150
milioni) da modulare con altri
strumenti partecipativi, come
un convertendo. Un’architettura - a cui lavorano i consulenti
di Rothschild - che sarebbe ancora però da modulare. L’idea
sarebbe quella, considerando
l’impegno della holding (lasciata sola in questa partita dal socio di minoranza di Sorgenia,
l’austriaca Verbund, che ha già
svalutato a zero il suo 46%), di
entrare nel capitale con strumenti che permettano di accompagnare la società nella ristrutturazione, lasciando però
la guida all’attuale azionista di
maggioranza. Il problema è che
finora da Cir si sono mostrati
irremovibili. Da un’iniziale disponibilità di impegnarsi con
80 milioni di euro, ora sono fermi a quota 100. Troppo poco
per le banche. Senza un’ulteriore disponibilità, gli istituti potrebbero procedere a una conversione più ampia, prendendo
il controllo della società. Il dialogo con Cir riprenderà a breve. Il prossimo appuntamento è
per lunedì, quando però gli istituti vedranno i vertici di Sorgenia. Siamo dunque alla stretta
finale? Diverse fonti - nonostante Sorgenia, causa la chiusura di tutti i rubinetti da parte
delle banche, oltre una settimana fa abbia dichiarato di avere
solo un mese di autonomia finanziaria - appaiono scettiche
sul fatto che una soluzione sia
imminente.
L’anticipazione
Inizia la partita
più difficile
per la ricerca
di nuovi azionisti
I tempi dell’operazione
Carige, compromesso
tra banca e Fondazione
A giugno l’aumento
A
TEODORO CHIARELLI
INVIATO A GENOVA
E alla fine compromesso fu.
Come anticipato ieri da “La
Stampa”, è andata puntualmente in onda, con la benedizione della Vigilanza di
Bankitalia, la pace armata
fra Banca Carige e la Fondazione che sinora la controlla
con il 46,5% delle azioni. Dunque sì all’aumento di capitale
da 800 milioni a giugno e no
all’assemblea straordinaria.
Questa la decisione ieri del
cda di Banca Carige che si è
pronunciato proprio sulla
possibilità di convocare
un’assemblea per decidere le
modalità dell’aumento di capitale. Il cda della banca ha
deciso di esercitare la delega
per l’avvio dell’aumento di
capitale al 31 marzo, impegnandosi però a compiere la
ricapitalizzazione a giugno.
Questa formula era una
delle due opzioni indicate lunedì dalla Fondazione, che
intendeva così dilatare i tempi dell’operazione. Una volta
ricevuta la comunicazione
della banca presieduta da
Cesare Castelbarco e guidata dall’amministratore delegato Piero Montani, nel po-
lla fine avrebbe prevalso la volontà di non arrivare allo scontro definitivo e di trovare una soluzione che consenta (almeno all’apparenza) di salvare la faccia a tutti. Con tanto di benedizione (laica) da parte di Bankitalia. Dunque: l’aumento di capitale da 800 milioni di euro di Banca Carige sarà deliberato entro il 31
marzo prossimo, così come da mandato dell’assemblea dei soci del
13 aprile scorso. Ma con esecuzione dello stesso al mese di giugno,
così come chiedeva la Fondazione per poter avere il tempo di giocare la partita dei suoi diritti di opzione sulle azioni Carige, non potendo partecipare all’aumento per il niet di Bankitalia e Tesoro. Diritti
il cui valore oscillerebbe tra i 150 e i 180 milioni di euro.
L’ennesima convulsa giornata della banca genovese ha visto ieri il
suo appuntamento centrale nella visita in Bankitalia del presidente,
Su La Stampa di ieri
l’anticipazione del compromesso tra banca e Fondazione per l’aumento Carige
1
meriggio il cda della Fondazione presieduta da Paolo Momigliano ha deciso di revocare la
richiesta di assemblea.
Tutto bene quel che finisce
bene? Non è proprio così. La
Fondazione sconta le divisioni
al proprio interno e deve incassare le dimissioni di due
prestigiosi consiglieri come
Guido Alpa e Andrea D’Angelo, in duro e polemico dissenso
con Momigliano. Ma soprattutto inizia ora la partita più
difficile: quella per il controllo
della banca. Condannata a diluirsi sino al 14%«, la Fondazione troverà un socio con cui allearsi per conservare un ruolo? O spunterà un nuovo azionista di riferimento? O ancora
(ipotesi cui probabilmente lavora Montani), si andrà verso
una public company con un peso forte dei fondi?
CITTA’ DI TORINO
Il Consiglio Comunale deve indicare
un proprio delegato (carica gratuita)
nel Consiglio d’Amministrazione del
Convitto Nazionale Umberto I. Il bando è
disponibile presso l’URP in piazza Palazzo
di Città 9/A e sul sito della Città all’indirizzo
www.comune.torino.it/consiglio.
Per informazioni: tel. 011 4423686.
Scadenza bando: ore 16 del 10/03/2014.
IL DIRIGENTE Dr. Flavio Roux
GTECH S.p.A.
Viale del Campo Boario 56/d - 00154 Roma
tel. 06/518991 telefax 06.51894243
Avviso di bando di gara d’appalto
per estratto
GTECH S.p.A. ha indetto una gara pubblica
europea, mediante procedura ristretta, per
l’affidamento dei Servizi a supporto dell’attività per l’estrazione dei numeri del lotto CIG 5605130B97. Termine per il ricevimento
delle domande di partecipazione: 24 marzo
2014 ore 12.00. Il bando di gara integrale ed
i documenti complementari sono pubblicati
sul sito http://www.lottomaticaitalia.it/lottomatica_informa. Responsabile del procedimento: Avv. Claudia Ricchetti Legal Counsel
Italy - Senior Vice President.
IL DIRETTORE GENERALE
Dott. Fabio Attilio Cairoli
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Azienda Provinciale
per i Servizi Sanitari
Provincia Autonoma di Trento
Via Degasperi, 79 - 38123 Trento
ESTRATTO BANDO DI GARA
Quest’Azienda ha indetto procedura aperta per
l’affidamento del SERVIZIO DI GESTIONE DI
SISTEMI DINAMICI ANTIDECUBITO, occorrenti all’Azienda provinciale per i Servizi Sanitari di Trento. Importo annuo a base d’asta:
€ 1.139.800,00, oltre IVA e oneri per la sicurezza per € 175,00. Durata contrattuale di anni
4, a decorrere dalla data di sottoscrizione del
contratto, più ulteriori anni 4 per eventuale rinnovo. L’aggiudicazione avverrà ai sensi dell’art. 83 del DLgs n. 163/2006. Le offerte,
corredate della necessaria documentazione e
indirizzate all’Ufficio Protocollo dell’APSS, Via
Degasperi, 79 - Trento, dovranno pervenire
entro le ore 12.00 del 07/04/2014, temine
perentorio. La documentazione di gara è
liberamente accessibile all’indirizzo Internet
www.apss.tn.it sezione “Bandi di gara” Per
ulteriori informazioni rivolgersi al Servizio procedure di Gara e Contratti - Tel. 0461.904007
- Pec: [email protected]. Bando
inviato alla GUUE il 5 febbraio 2014.
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Acquisti Industriali, di Staff e Marketing
Avviso di deposito studio impatto ambientale
del progetto definitivo e dello studio d’impatto ambientale relativo al progetto di ampliamento della
cava di “Sabbie calcarenitiche e di calcare” in Loc.
“Amici” di Grottaglie (TA). (Pubblicazione ai sensi
dell’art. 11, comma 2, della L.R. n. 11/2001 e successiva L.R. n. 17/2007). Il sottoscritto PAOLO
SAURGNANI nato a Milano il 09.11.1959, Codice
Fiscale SRGPLA59S09F205L, in qualità di Procuratore Speciale munito di delega di rappresentanza
della società ECOLEVANTE S.p.A. con sede legale
a Rovato (BS) in Via XXV Aprile, 18 codice fiscale
04064280722 e partita iva 01363460500, informa
che ha presentato al comune di Grottaglie il progetto definitivo e lo studio di impatto ambientale.
L’area di cava ricade sui terreni delle p.lle nn.
61/p-62-63-64/p-84-128-181-182/p-183-184/p185 e 186 del Foglio di mappa n. 83, in Loc.
“Amici” di Grottaglie (TA), per una superficie coltivabile estesa mq. 263.000 circa, per cui rientra
nell’elenco A.3.a dell’All.to A alla L.R. n. 11/01.
Chiunque abbia interesse può presentare nei 60
giorni di consultazione al pubblico del progetto e
dello Studio d’Impatto Ambientale presso il competente Ufficio del comune di Grottaglie.
La Ditta
ECOLEVANTE S.p.A.
AVVISO PER ESTRATTO BANDO DI GARA
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Il giorno 19/02/2014 è stato pubblicato l’avviso di gara a procedura aperta interamente
gestita con sistemi telematici per l’affidamento
della fornitura di arredi floreali e relativi
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Trenitalia S.p.A. di valore complessivo pari a
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Il testo integrale dell’avviso può essere
consultato e prelevato all’indirizzo internet
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Claudia Gasbarri
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codice lotto numero 718
AL
48 .Alessandria e provincia
Reportage
MIRIAM MASSONE
ALESSANDRIA
G
li annunci dei treni in arrivo e in
partenza sono interrotti solo da un
altro avviso: «Attenzione: non lasciate incustoditi i vostri bagagli», ripete
la voce meccanica all’altoparlante. Entrare nella stazione
ferroviaria di Alessandria inaugurata meno di 10 anni fa
- è come fare un viaggio nel
«Deserto dei Tartari», senza
Drogo però, e senza la penna
di Buzzati che anche alla desolazione e all’attesa riesce a
regalare poesia. Qui di poetico
non c’è nulla: la maggior parte
dei negozi e dei locali sono
chiusi (l’ultimo ad aver tirato
giù la saracinesca è il McDonald’s), da una pensilina entra
la pioggia, tra i binari resistono, dal 2010, i cantieri dei «buchi» dove dovrebbero esser
costruiti gli ascensori. Su questo le Ferrovie confermano:
«C’ è stato uno stop dei lavori
per motivi normativi, ma riprenderanno ed entro fine anno saranno installati: uno per
ogni binario».
Nell’atrio ciondolano, con
gli sguardi più disperati del
solito, Vincenzo Ruggeri, 55
anni, e Giovanni Santoro, di
58. Assieme a un’altra decina
di senza fissa dimora, abitano
l’«hotel dei ferrovieri», un ex
palazzina per i dipendenti abbandonata e trasformata in
dormitorio per disperati. Domenica sarà sgomberata e
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2014
FerroHotel chiude domenica
“Ci aspetta la strada e il gelo”
È un dramma sociale per 15 senzatetto, il Comune contatta la Prefettura
Allo scalo ferroviario tra degrado e desolazione
Dall’alto a sinistra interno del FerroHotel, poi i cantieri
degli ascensori che saranno pronti entro l’anno e sotto la
stazione deserta con i negozi chiusi [FOTO ALBINO NERI]
l’accesso verrà murato. La proprietà, Immobiliare Alessandria con sede a Roma, vuole
riappropriarsene. Il problema,
come denunciato anche da Fabio Scaltritti della Comunità di
San Benedetto al Porto, è che
mancano soluzioni alternative
per gli ospiti. «Finiremo per
strada: aiutateci» raccontano
Vincenzo e Giovanni, disposti
ad aprirci le loro stanze, al secondo piano della palazzina.
Stanno al freddo, senza luce. Si
PARTECIPATE. IL PRESIDIO DOMANI ALLE 9,30
sono adattati con coperte. «Io
ho sistemato anche un piccolo
armadio: ora devo lasciare tutto, perché?». Questo era il suo
micro cosmo, alle pareti le immagini di Gesù e alla finestra
anche le stelle di Natale costruite con i fogli di giornale: «Ho
fatto anche il pittore». Mostra il
contratto di lavoro, conservato
nel cellophane: «Mi hanno lasciato a casa un anno fa, ero nel
settore scavi». Giovanni invece
è qui da 4 mesi: «Lavoravo nell’edilizia, ho perso tutto: sono
disperato. Ma domani (questa
mattina, ndr) incontrerò la segretaria del sindaco: voglio capire che ne sarà di noi». Le loro
stanze, dalle dimensioni di «celle», sono pulite e ordinate. «La
colpa invece è di chi arriva qui e
distrugge tutto». In effetti,
escluso il piano dove vivono
Vincenzo e Giovanni, con gli altri otto italiani, il resto è tutto
sudiciume e rottami. «E’ stato
qui anche monsignor Massimo
Marasini: ci ha dato forza d'animo, ma ora abbiamo bisogno di
aiuti concreti». Il rischio è che
LA TESTIMONIANZA
Vincenzo vive qui dentro
da quando ha perso il lavoro
«E’ il mio spazio ordinato»
Vincenzo e gli altri, siano costretti a trovare posto sui vagoni abbandonati ai margini dello
scalo, oppure all’interno della
stazione.
L’assessore al Welfare, Mauro Cattaneo conosce il dramma
sociale di chi vive lì: «Cercheremo di contattare la proprietà
per segnalare il problema che
s’innescherebbe con l’immediata chiusura e poi affronteremo
il discorso delle soluzioni alternative con la Prefettura».
EVENTO. DOMENICA AL MCDONALD’S
POLIZIA. IN SPALTO ROVERETO
Sciopero per il futuro Di corsa con la padella Ladro di automobile
di “Costruire Insieme” È la “Gara dei pancake” rincorso e arrestato
Sciopero di Cgil, Cisl e Uil
per i lavoratori Aspal e Costruire Insieme, le due partecipate che gestiscono i servizi giovani. Domani alle 9,30
presidio sotto Palazzo Rosso.
I sindacalisti spiegano le ragioni della protesta: «Vogliamo scongiurare i licenziamenti, reclamare la mancanza di un piano industriale per
Costruire Insieme, nata come polo culturale, e oggi privo di veri progetti a favore
dei cittadini, capire che fine
faranno i lavoratori impiegati
all’ufficio Tributi, di cui da
tempo si parla di un’ipotetica
cessione del servizio, conoscere il futuro del Sistema informatico territoriale, chiarire il
discorso di Costruire Insieme,
dove attualmente sono in distacco funzionale dipendenti
Aspal per i quali il futuro lavorativo resta molto incerto».
Al presidio, a sostegno dei
lavoratori, parteciperanno anche i genitori dei bambini della
scuola Bovio di Alessandria e
dell’extra-scuola, preoccupati
per i servizi di cui le loro famiglie usufruiscono e che rischiano di sparire.
[R.AL.]
Non tutti potranno essere eleganti come Kate Middleton
(regale pure con una padella
in mano mentre cercava di
non far cadere la sua frittella),
ma si può provare ad avvicinarsi allo stile. Alessandria è
stata scelta da McDonald’s
per la prima edizione italiana
della «Gara dei pancake», tradizione anglosassone del
Martedì Grasso: domenica,
dalle 10 in via Marengo, ci si
può cimentare nella corsa con
padellino e pancake. In palio
buoni e sconti per provare la
colazione McDonald’s.
[V. F.]
Un momento della gara golosa
Le Volanti sventano un furto
d’auto: i poliziotti hanno sentito urla provenire da una
traversa di Spalto Rovereto.
C’era anche un uomo che
correva, inseguito da un altro che gli gridava di fermarsi.
Gli agenti sono riusciti a
bloccare il primo uomo, un
algerino di 27 anni, senza
fissa dimora.
Chi lo tallonava era un italiano di 40 anni, allertato da
una donna a cui l’algerino
aveva cercato di rubare l’auto parcheggiata di fronte al-
la palestra dov’era in corso la
partita di pallavolo della figlia.
La donna si è accorta dell’uomo che armeggiava nella sua
auto e ha cominciato a gridare, costringendolo alla fuga.
Perquisito dagli agenti, il ladro nascondeva un coltello
pieghevole a più lame, della
lunghezza complessiva di 11
centimetri, e di una lima per
unghie con la punta visibilmente piegata.
L’algerino è stato quindi
arrestato in flagranza e denunciato per il possesso del
coltello.
[R.AL.]
AL
GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2014
Alessandria e provincia .49
.
In breve
ASSISE. I CONSULENTI DI PARTE INSISTONO: «LE ACQUE DI SPINETTA NON HANNO CAUSATO PERICOLO PER LA SALUTE»
Solvay: cromo non cancerogeno
Le parti civili: ma l’accusa è avvelenamento della falda e le sostanze trovate sono tossiche
SILVANA MOSSANO
ALESSANDRIA
«Nessuna delle sostanze contestate in questo processo risulta cancerogena per l’uomo». Lo dice il professor
Tommaso Dragani, epidemiologo dell’Istituto Tumori
di Milano, che Solvay ha ingaggiato per sostenere la madre delle tesi: «Le acque di
Spinetta non hanno causato
pericolo per la salute», anche
perché - è uno dei reiterati corollari - «le acque destinate
all’uso umano sono sempre
risultate potabili».
Se si sta svolgendo un processo in Corte d’Assise per avvelenamento della falda idrica
sotto lo stabilimento chimico è
«sulla base di una comunicazione dell’Arpa alla procura, a
maggio 2008, in cui si indicava
un “superamento dei limiti di
potabilità dell’acqua” che non
è vero». Parola di Solvay. Anzi,
dei suoi consulenti, ad esempio il professor Francani, che
ripete: «La contaminazione è
storica ed è dovuta a sostanze
che non si impiegavano più
(tranne un paio) all’arrivo di
Solvay». Se potesse lo direbbe
cantando, parafrasando i Rokes dei mitici anni ’60: «Ma
che colpa abbiamo noi?».
Solvay subentrò ad Ausimont nel 2002. Per due anni,
però, fu buio totale. «Vuoto in-
formativo» lo definisce il consulente. Al momento dell’acquisto
(di un polo chimico di quella
portata, non della casetta in Canada!, ndr) il venditore Ausimont tacque dei dati, è il leit motiv: per esempio sull’inquinamento fuori dallo stabilimento,
ed esibì solo il piano di caratterizzazione del 2001 e lo studio
Molfetta che indicava la separazione tra falda superficiale e falda profonda, che invece aveva
buchi da tutte le parti. Solvay,
pur di tirarsi fuori dall’accusa di
avvelenamento, è costretta a dire che si prese un bel «pacco»,
nonostante alcuni dirigenti Ausimont gestirono anche il primo
La tesi di difesa: quando
comprammo il polo da
Ausimont ci fu taciuta
la contaminazione
periodo di Solvay e che un buon
numero di addetti tecnici a scavalco c’erano e ci sono ancora.
Ma la tesi difensiva rileva «un
atteggiamento ostile da parte di
chi c’era prima».
Finalmente, nel 2004 Solvay
si accorge dell’inquinamento:
da quel momento parte quella
che Francani definisce «rivoluzione», di cui Fabio Colombo,
contitolare della Environ, ditta
di consulenza ambientale di
Il pm Riccardo Ghio controesamina i consulenti di Solvay in Assise
Solvay, enuncia le varie fasi, soffermandosi sui 27 milioni già
spesi per messa in sicurezza e
avvio di alcune operazioni definite di bonifica che necessitano,
per essere completate, tempi
obbligati non inferiori a 10-15
anni. Sempre che Solvay, prima
di allora, non decida di liberarsi
del polo chimico di Spinetta. Ma
questo esula dal processo.
Nel processo, invece, entrano le
argomentazioni lapidarie dell’epidemiologo Dragani: «Nessuna delle sostanze indicate nel
capo d’accusa è cancerogena»;
almeno in base alla scuola di
pensiero cui si rifà Dragani. Ma
proprio nessuna? No i clorurati,
no il clorodibrometano, no il cloroformio, no il dicloretano, no il
tetracloretano, no il tetracloroetilene. No, se ingerito, neppure
il cromo 6, con buona pace di Julia Roberts, protagonista da
Oscar del film «Erin Brockovich» tratto da una storia vera
sulla moria per tumori causati
da cromo esavalente. Ma, è qui
la replica delle parti civili, anche
ipotizzando di trascurare la
cancerogenicità, non si può negare che queste sostanze siano
tossiche e il processo si fa appunto per avvelenamento dovuto a sostanze tossiche. Dragani
imperterrito: «Dipende dalle
dosi: anche il sole, se preso in
misura massiccia, è tossico!».
E i casi di tumore evidenziati
dall’indagine epidemiologica di
Arpa Piemonte sulla popolazione di Spinetta? Secondo Carlo
Zocchetti, responsabile dell’Osservatorio epidemiologico della
Regione Lombardia, «è uno studio “debole”, non esaustivo».
Quei dati, a suo dire, «potrebbero non avere a che fare con l’ambiente, ma essere stati “disturbati” da altri fattori, come il fumo, l’alcol...». Déjà vu.
Alessandria
I congressi provinciali
della Fiom e della Fillea
1 S’inizia oggi, alle 15, alla
Taglieria del Pelo il congresso provinciale della Fiom,
prosegue domani. Domani
invece dalle 9 alla Scuola
edile il Congresso provinciale di Fillea sui problemi di
«territorio e case sicure»,
«lavoro regolare e buona
contrattazione», «sostenibilità e legalità». Poi si elegge il
[F. N.]
direttivo.
Arquata
Laboratorio di disegno
per bimbi e ragazzi
1 Laboratorio di disegno
per bambini dai 4 ai 10 anni
oggi dalle 16,30 nella biblioteca di Arquata con il
disegnatore novese Andrea Musso, illustratore di
libri per ragazzi. Il ricavato
della vendita dei libri di
Musso andrà all’associazione Animal’s Angels
Onlus di Novi.
[G. C.]
Strevi
Assemblea pubblica
su temi ambientali
1 Assemblea
pubblica a
Strevi, in sala consiliare, domani alle 21,15, sul progetto
di lavaggio di terre usate per
bonificare siti inquinati proposto dalla Riccoboni di Predosa alla Provincia nonché
sulla discarica prevista a
Sezzadio. Organizzano i comitati di base e il gruppo
Gente di Strevi.
[G. C.]
Alessandria
Una lezione pubblica
sui Gardella
TRIBUNALE. AZIENDA SMENTISCE CONSULENTE
La Cementir: il petcoke
era lecito e autorizzato
Cementir smentisce quanto
affermato da Lorenzo Veronese, consulente delle parti
civili nel processo carico
dell’ex direttore del cementificio di Arquata, Leonardo
Laudicina. Il professionista
nell’ultima udienza ha sostenuto che «il pet coke, impiegato come combustibile, non
era citato nell’Autorizzazione integrata ambientale
(Aia) rilasciata dalla Provincia. Per l’impiego di tale
combustibile è infatti necessario adottare impianti di
abbattimento, ad Arquata
Lo stabilimento Cementir
non installati. L’Aia è stata rilasciata con superficialità sotto questo aspetto».
L’azienda precisa: «Nell’allegato tecnico Aia del 2008, a
pagina 5, nel paragrafo in cui
sono descritti i dati caratteristici dell’impianto, si afferma:
“Il polverino di carbone utilizzato per la cottura del clinker
nei forni rotanti è ottenuto da
una essico-macinazione di coke petrolio”. E a pagina 13, nel
paragrafo Approvvigionamento fonti energetiche, è
scritto inoltre: “Con la riattivazione del forno numero 2 il
metano sostituirà totalmente
gli olii combustibili Btz e 3/5 e
in aggiunta sarà utilizzato il
petcoke per la combustione a
regime del forno”». L’utilizzo
del petcoke, conclude la Cementir, era pertanto assolutamente legale e lecito in quanto
autorizzato.
[G. C.]
IN APPELLO. ACCUSATI DI SEQUESTRO DI PERSONA
1 Alle 17,30 al Teatro Par-
Confermate condanne
per i due carabinieri
vum per il corso di Italia Nostra sulla storia, arte, architettura dell’Alessandrino, lezione di Annalisa Dameri su
«I Gardella in Alessandria:
architettura tra tradizione e
razionalismo».
[E. C.]
A quasi otto anni dai fatti e a 5
dalla sentenza di primo grado,
la Corte d’appello di Torino ha
sostanzialmente confermato
(sconto di un mese ciascuno)
le condanne a un anno e 4 mesi e sette mesi all’appuntato
Romano Domenighini e al brigadiere Maurizio Genovesi
del Nucleo Operativo, accusati di sequestro di persona, lesioni, violenza privata e falso
nella stesura del rapporto.
I carabinieri (Genovesi ora
è in pensione, Domenighini in
servizio altrove) il 18 novembre 2006, intervenuti su ri-
chiesta dei condomini nelle case popolari di via Volturno,
esasperati dalla presenza di
sconosciuti nelle cantine, prelevarono e abbandonarono in
aperta campagna, anzichè
condurlo in caserma, il tunisino Laser Awaiti.
L’uomo alcuni giorni dopo
raccontò ad altri carabinieri
che i due lo avevano preso a
manganellate. Entrambi hanno sempre negato: i difensori
Angeleri, Amatelli, Mirate ne
hanno chiesto l’assoluzione.
Valuteranno ora se ricorrere in
Cassazione.
[E. C.]
Sezzadio
Cena Lions all’Abbazia
pro-ospedale di Acqui
1 Domani
alle 20, all’Abbazia di Sezzadio, il Lions
Club di Acqui promuove cena e serata-casinò per raccogliere fondi a favore del
Pronto soccorso dell’ospedale acquese, che deve acquistare un saturimetro,
cioè l’apparecchiatura per
la misurazione non invasiva
della quantità di emoglobina «legata» con l’ossigeno
nel sangue.
[R. AL.]
AL
LA STAMPA
GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2014
Novi Ligure .51
.
GRANDI OPERE. APPROVATA DELIBERA DI GIUNTA DOPO IL MANCATO INCONTRO IN REGIONE
“Pronti a vietare il transito
ai camion del Terzo valico”
Vignole si cautela, se non sarà ridotta la pericolosità del casello dell’A7
La raccolta dei rifiuti ingombranti funziona a Novi Ligure
GIAMPIERO CARBONE
VIGNOLE BORBERA
Senza interventi e senza
un’analisi approfondita della
situazione del casello A7, il
Comune di Vignole è pronto
a emettere ordinanze contro
il transito dei camion diretti
e provenienti dai cantieri del
Terzo valico. Lo dispone la
delibera che la giunta ha approvato l’altra sera, subito
dopo la seduta dell’Osservatorio ambientale a Torino.
I sindaci avevano chiesto
che, al termine, fosse possibile incontrare Rfi, Cociv e la
Regione per affrontare varie
problematiche (eliminazione dello Shunt a Novi, circonvallazione di Serravalle e
casello di Vignole), ma l’assessore vignolese Alessandro Scopigno spiega che
«l’assessore regionale ai
Trasporti, Barbara Bonino,
ci ha comunicato sul momento che l’incontro sarebbe stato riservato solo a Voltaggio e Serravalle, rappresentanti dei Comuni nei tavoli regionali, e a nessun altro». Ciò ha indispettito non
poco, soprattutto dopo che
Rfi ha bocciato l’uso della
ferrovia per il trasporto dello smarino da Arquata a Novi San Bovo, il cui obiettivo
era eliminare buona parte
dei camion che rischierebbero di intasare il già difficoltoso casello di Vignole.
«A Torino - prosegue
Scopigno -, è emerso che la
ferrovia non verrà utilizzata
per lo smarino. A questo
punto, nonostante siano anni che il nostro comune continui a chiedere di intervenire sulla pericolosità elevata del casello, abbiamo deciso di deliberare per tutelare
i cittadini. Senza segnali
concreti sarà imposto un divieto sui limiti di portata e
sulla velocità degli automezzi che utilizzeranno il
casello. Non possono essere
le imprese legate al Terzo
valico a dettare legge. Vogliamo conoscere nel dettaglio il numero preciso di camion che passeranno dal casello, sia a pieno carico che
NOVI. CRESCE IL CONFERIMENTO NELL’AREA CIPIAN
Dai rifiuti ingombranti
l’unico “segno più”
per la differenziata
È scattata un’altra
campagna per la
corretta raccolta
nei cassonetti
Da anni il Comune di Vignole chiede interventi per ridurre la pericolosità del casello autostradale
vuoti, quanti saranno mezzi
da lavoro e i carichi di ghiaia e
materiali in genere per approvvigionare i cantiere di
Arquata e Serravalle».
Non c’è solo il rischio di intasamento del casello. Scopigno annuncia di aver chiesto
alll’Arpa uno studio sulla situazione attuale delle Pm10, le
polveri sottili prodotte dal
traffico, per capire quale sarà
l’impatto dei mezzi del Cociv.
L’uso della ferrovia per lo
smarino è una delle condizioni
previste dal piano cave appro-
LA DITTA APPALTATRICE HA GIÀ RIDOTTO GLI ORARI DI LAVORO
Pulizie nelle stazioni, a rischio il futuro degli addetti
La crisi colpisce anche
gli addetti alla pulizia delle
stazioni ferroviarie che fanno capo alla ditta «La cascina» di Roma, appaltatrice
degli impianti del Basso Piemonte, compresi quindi
quelli del Novese e dell’Ovadese. L’azienda capitolina ha
ereditato problemi pregressi, succedendo ad altre ditte
e cooperative che non avevano lasciato una situazione finanziaria rosea. Con il personale ridotto al minimo, ha optato per i contratti di solidarietà. Da Novi, giorno e notte, partono 8 operatori per le
varie stazioni, tra molte diffi-
1
coltà, prima tra tutte la riduzione dell’orario di lavoro che
da 6 ore e 20 minuti è sceso a
5 ore giornaliere, comportando di conseguenza un abbassamento dello stipendio,
dovuto all’applicazione degli
ammortizzatori sociali che
AL SAN GIACOMO. VOCI DI TRASFERIMENTO, L’AZIENDA PERÒ SMENTISCE
Si mobilita il comitato pro-ospedale
“Non toccate il reparto di Ortopedia”
A poco più di un anno di distanza dalla sua costituzione,
è pronto a tornare in campo
il comitato «Salviamo l’ospedale di Novi», creato verso la
fine del 2012 per salvaguardare i servizi di Pediatria e
Day surgery.
Adesso l’intervento del comitato è mirato al mantenimento in città del reparto di
Ortopedia, uno dei più efficienti e d’eccellenza dell’Asl
Al. Un reparto di «tradizione», oggi diretto dal dottor
Renzo Guerra, che ha vantato
altri illustri primari dagli anni ’60 a oggi. Basti pensare al
professor Chiapuzzo, medico
sociale della Sampdoria,
vato a dicembre dalla Regione
e richiesto dalla quasi totalità
dei sindaci nella moratoria ai
lavori del Terzo valico presentata un anno fa al governo. Per
lunedì, è già stato convocato
nuovo incontro tra i Comuni a
Pozzolo Formigaro.
L’ingresso del San Giacomo
quando in città venivano a sottoporsi a delicati interventi notissimi calciatori di seria A.
Benché l’azienda respinga le
voci relative al trasferimento
dell’Ortopedia a Tortona, i timori permangono.
«Stiamo preparando una richiesta di chiarimento su quanto trapela insistentemente proprio dall’ospedale - spiega Paolo
Moncalvo, cofondatore del comitato -. Non si tratta solamente di difendere un reparto che
funziona, ma anche di cercare
di capire le ragioni del probabile trasferimento del primario
all’ospedale di Casale la prossima estate. Ortopedia offre un
servizio basilare per la comuni-
dovrebbero attenuare le perdite aziendali. Un altro
aspetto difficile è legato alla
temuta riduzione dei buoni
pasto che potrebbe scattare
sempre nell’ottica di un risparmio, come pure una riduzione di organico. I servizi
di pulizia de «La cascina»
funzionano anche a Genova
dove operano circa una quarantina di dipendenti, seguiti
dalle organizzazioni sindacali. Al momento, tuttavia, gli
stipendi vengono pagati regolarmente. La situazione si
protrarrà almeno sino a luglio, quando cesseranno i
contratti di solidarietà. [G. FO.]
tà di un bacino vasto e molto popolato. Qualora avvenisse il
“trasloco” da Novi, si verificherebbero disagi di deambulazione, specialmente per gli utenti
che vivono nelle valli, dovendo
sottoporsi a lunghe trasferte sino a Tortona. Potremmo dunque trovarci nuovamente di
fronte all’ennesimo disagio, in
merito alla costituzione dell’ospedale unico. Senza contare
anche i problemi con i quali potrebbe trovarsi alle prese il personale che subirebbe a sua volta spostamenti».
All’Urp replicano però che
«l’azienda esclude ogni eventualità di trasferimento a Tortona. Riteniamo di dover smentire queste voci».
«Prendiamo atto e speriamo
sia vero - conclude Moncalvo -,
ma le nostre fonti non si basano
su dicerie, piuttosto su informazioni filtrate dall’interno. Ci
piacerebbe conoscere anche un
parere del Comune, magari dopo un’interpellanza».
[F. G.]
Cresce la differenziata, ma
solo per il conferimento al
centro raccolta della Tuara,
nella zona artigianale Cipian.
L’area in cui vengono scaricati rifiuti vari e ingombranti è
stata realizzata poco più di un
anno fa su una superficie di
oltre 5 mila metri quadrati.
«Nel 2013 - spiega l’assessore
all’Ambiente, Carmine Cascarino - hanno utilizzato
l’impianto ben 4 mila 171
utenti, soltanto di Novi, per
un totale di 7 mila 584 conferimenti. Leggendo questo dato si deduce che i novesi abbiano preso confidenza con
l’isola ecologica, come veniva
chiamato un tempo questo tipo d’impianto, anche se era
assai meno attrezzato di oggi.
Il numero quasi doppio (utenti-conferimenti; ndr) registrato, sta ad indicare che diversi cittadini hanno conferito più tipologie di rifiuti. Il peso presunto si aggira attorno
ai 2600 chilogrammi».
Oltre ai novesi si rivolgono
al centro di raccolta i residenti di Arquata, Basaluzzo, Capriata, Castellazzo Bormida,
Francavilla, Fresonara, Pasturana, Predosa, Serravalle
e Tassarolo. Gli utenti di questi paesi , l’anno scorso sono
stati oltre 700 con oltre mille e
500 conferimenti, per un peso
di 52 mila chili di rifiuti.
«Le tipologie di rifiuto più
conferite - prosegue Cascarino
- sono state, miscugli o scorie di
cemento, ingombranti, legno,
apparecchiature elettriche e
elettroniche, oli, grassi, batterie e accumulatori. Un’ottima
notizia viene dalla raccolta del
rifiuto organico. Per Novi, la
raccolta dell’organico è già oltre
60 chili-abitante all’anno, per
cui ben al di sopra della media
di bacino che è di 42 chili per
abitante. Si può ancora migliorare ma i novesi sono già tra i
più bravi, largamente migliori
tra i comuni centri zona e superati soltanto da pochi comuni
più virtuosi. Naturalmente c’è il
rovescio della medaglia che riguarda la pessima qualità della
raccolta differenziata».
Nel 2013, i rifiuti conferiti in
discarica si sono ridotti di oltre
il 2% rispetto allo stesso periodo del 2012. La raccolta differenziata, sul totale dei rifiuti
prodotti, si attesta intorno al
50%, quindi in leggero aumento
(1,2%) rispetto al 2012.
«Però - conclude Cascarino più che rincorrere percentuali
più alte di differenziata, oggi,
occorre cercare di migliorare la
raccolta qualitativa per evitare
un aggravio di costi e che i vari
consorzi smettano o rallentino
il ritiro dei rifiuti differenziati.
Se raccolti in modo corretto, sono una risorsa economica e il ricavato della vendita entra nelle
casse del Comune».
Si sta intensificando la pubblicità a domicilio per la corretta raccolta differenziata (progetto «Rifiuti sotto controllo»),
nel contempo e le verifiche con
bollino colorato che gli addetti
di «Gestione Ambiente» applicheranno ai cassonetti per valutarne la qualità.
[G. FO.]
SABATO. QUESTIONARIO FUORI DAI SEGGI
Primarie centrodestra
con check-up ai votanti
L’Università degli studi di Pavia parteciperà per una ricerca a carattere nazionale alle
primarie del centrodestra
«Alternativa novese».
Questo progetto, basato su
interviste agli elettori all’uscita dei tre seggi che saranno organizzati sabato in
città, è coordinato dalla dottoressa Lisa Lanzone con la
collaborazione del professor
Angelo Scotto, dell’università pavese. Lo studio si riferisce a una più ampia ricerca
del professor Fulvio Venturino, docente di Scienze politiche dell’Università di Cagliari, impegnato da anni sul tema delle elezioni primarie
che si tengono sul territorio
nazionale.
Le primarie del centrodestra
novese si aggiungeranno a quelle
svoltesi recentemente a Padova e
Pavia, mentre altri rilevatori saranno impegnati a marzo in provincia di Foggia. La partecipazione degli interpellati sarà volontaria e si baserà sulle domande di
un questionario compilato in forma anonima, volto a identificare
le motivazioni al voto e il grado di
coinvolgimento politico.
I risultati dell’indagine saranno diffusi tramite i mezzi
d’informazione e comunicati
nelle settimane successive agli
organizzatori della consultazione elettorale.
[G. FO.]
AL
LA STAMPA
GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2014
Tortona e Valle Scrivia .53
.
TORTONA. L’IMPEGNO ULTERIORE SARA’ DI 220 MILA EURO L’ANNO
Il Comune vara assunzioni
a tre mesi da fine mandato
Berutti: concorsi pubblici per posti strategici. Il sindacato: clientelismo
TORTONA. SPETTACOLO SENZA ANIMALI
MARIA TERESA MARCHESE
TORTONA
L’amministrazione Berutti a
tre mesi dalla scadenza del
mandato dà il via alla procedura di assunzione di sei dipendenti per 220 mila euro
l’anno. Sono due agenti di
polizia municipale (mediante mobilità), un dirigente del
settore finanziario, un coordinatore attività amministrative (che sarà l’addetto
stampa) e due di attività tecniche part-time al settore
territorio e ambiente, per il
Servizio informativo territoriale (Sit), mediante concorso pubblico.
Il piano triennale delle assunzioni 2014-2016 approvato
dalla giunta è stato illustrato
ieri dal sindaco Berutti, e dall’assessore al Personale, Federico Chiodi. La delibera ha
già l’ok dei revisori dei conti.
«Nei cinque anni di mandato
la spesa di personale si è ridotta di circa un milione di
euro passando dai 7.062.025
euro del 2009 ai 6.101.047 euro del 2013 - ha detto il sindaco, Massimo Berutti -. I dipendenti sono passati da 197
nel 2009 a 173 nel 2013 e i dirigenti da sette a sei. Quello del
settore affari generali, in pensione da gennaio, non sarà sostituito e il settore dal 1° marzo passerà al comandante
Querelle
Il sindaco
sostiene
con
foga
che non si
tratta
di iniziativa
elettorale
ma
per
«inserire una
serie di figure
che diano
maggior
servizio
ai cittadini»
24
Dipendenti
in meno, nei 5 anni
di mandato: questo il vanto
del sindaco, che rivendica
anche il risparmio
di un dirigente
della polizia municipale, Flaviano Crocco».
«Per decreto sono stati eliminati i contratti a termine - ha
aggiunto il primo cittadino -,
così attraverso i concorsi pubblici, e prima ancora con la mobilità volontaria, si ricopriranno settori strategici, con la
massima trasparenza».
«Con questa delibera - ha
spiegato l’assessore Chiodi procuriamo le risorse umane
per garantire la funzionalità dell’ente. Sono soprattutto posizioni attualmente occupate da personale con contratti a termine
in scadenza, o già scaduti. E la
Polizia municipale, da tempo
sotto organico, si avvicinerà a
una situazione di normalità».
«Ora la delibera sarà trasmessa alle rappresentazioni
La serata
Un’immagine
della
presentazione
di Carta
Quotidiana
ieri sera
agli edicolanti
del Tortonese
nel salone
della
Confesercenti
La Stampa? Ad un euro
con “Carta Quotidiana”
Dopo quella di martedì sera
sera all’Hotel Buoi Rossi, ad
Alessandria, ieri sera s’è replicato a Tortona: c’erano
un’altra cinquantina di edicolanti nella sede della Confesercenti all’evento-presentazione di Carta Quotidiana, il
nuovo servizio di abbonamento in edicola messo a
punto dal distributore Todis
con La Stampa, a cui hanno
già aderito un migliario di rivenditori di Piemonte, Liguria e Val d’Aosta.
Un progetto partito più di
un anno fa da Torino e che, visto il grande successo, è stato
esteso man mano al resto del
Nord Ovest. La base di tutto è
una «card» con relativo codice a barre che identifica l’abbonamento e consente quindi
di prelevare la copia di quotidiano in ognuno dei punti ven-
Oltre ai clown, acrobati del Cirque du Soleil e di Montecarlo
dita associati. Come si fa ad
avere Carta Quotidiana?Basta
telefonare al servizio Abbonati
de La Stampa (011-56.381) e richiedere la tessera che viene
spedita a casa. In alternativa, è
sufficiente andare sul sito web
de La Stampa, nella sezione ab-
Il nuovo abbonamento
con la «card» illustrato
anche a una cinquantina
d’edicolanti tortonesi
bonamenti, e acquistare la
«card» che anche in questo caso sarà spedita a casa.
Ma c’i è un’altra possibilità
ancora: le edicole abilitate
(contrassegnate da appositi
adesivi in vetrina) sono in possesso di materiale informativo
e depliant; al lettore basterà
compilare il modulo per esser
contattato dal servizio Abbonati de La Stampa.
Sono previsti abbonamenti a
tempo (6 mesi e 12 mesi), ma
anche «ricaricabili» (25 copie,
50 copie, 100 copie). Questi ultimi sono utili soprattutto per chi
non è certo di poter ritirare la
copia ogni giorno, o comunque
vuole investire un cifra limitata.
Carta Quotidiana offre comunque il giornale al miglior
prezzo possibile: per 25 copie è
a 1,10 euro, per scendere a 1,05
se si sale a 50 copie e ad un euro
per 100 copie. Mentre gli abbonamenti a tempo scendono sotto l’euro. Non solo, il progetto è
all’inizio e fra i possibili sviluppi
c’è la creazione di una «comunità di lettori» che tramite la
«card» acquisisca altri benefici: sconti su prodotti, ingressi
ad avvenimenti e così via.
sindacali interne - ha concluso
l’assessore - e in un incontro si
discuterà anche su altre questioni». Ma è già polemica:
«Non siamo stati informati nè
invitati alla presentazione. È
stato un modo per sistemare
“frettolosamente” situazioni
lavorative in modo clientelare», dice Paola Bisio, segretario
responsabile Fpl Uil enti locali
e coordinatore rsu del Comune.
«Dopo anni di sacrifici - replica
Berutti - finalmente si riescono
a inserire professionalità e figure per dare maggior servizio
ai cittadini. L’uscita dei sindacati è inopportuna».
Il Circo Orfei si mobilita
per sostenere Senologia
Domani gran galà
vicino a Conforama
con partecipazione
di Ambra e Nando
Anche il circo Orfei si mobilita per sostenere Senologia,
considerata un’eccellenza nel
panorama italiano per la diagnosi e la cura del cancro al
seno. Giansisto Garavelli,
medico dell’ente nazionale
circhi e Matteo Maimone
hanno avviato contatti con la
famiglia Orfei facendo conoscere le numerose iniziative
benefiche promosse dall’associazione “Franca Cassola
Pasquali”. Così domani sera,
, nel piazzale adiacente a
Conforama, si terrà il gran
galà benefico con il circo di
Nando Orfei. L’evento, senza
animali, sarà presentato da
Alessandra Dellacà e Lenny
Alvares, con la partecipazione straordinaria di Ambra e
Nando Orfei. «E’ per noi motivo di grande soddisfazione spiega Giannino Pasquali, presidente dell’associazione - poter avere al nostro fianco una
grande famiglia del circo con
questo prestigioso spettacolo
che coinvolgerà bambini, giovani ma anche genitori e nonni. Un’occasione per sostenere
una causa importante».
Nel cast figurano acrobati
del Cirque du Soleil e di Montecarlo dove proprio Garavelli
e Maimone sono stati ospiti
d’onore gettando le basi per
questa preziosa collaborazione. «Per molto tempo si è pensato che il tumore al seno dipendesse da una predisposizione genetica - dice la dottoressa Maria Grazia Pacquola -,
ma ormai si tende ad escludere il fattore genetico ed emerge sempre più la causale degli
aspetti ambientali. In Piemonte abbiamo 58,2 casi di tumori
al seno ogni 100.000 persone,
con mortalità al 12,4; in provincia 74,7 con mortalità al 14,8,
quindi in calo».
[M. T. M.]
AL
LA STAMPA
GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2014
.
Casale Monferrato .55
CASALE. DA VENERDI’ VANNO IN PENSIONE
Addio a due storici primari
“Un errore non sostituirci”
Botta sarà avvicendato, il posto della Sassone “a metà” con Tortona
FRANCA NEBBIA
CASALE
«I nostri sono reparti dal primariato indispensabile». Concordano le due «colonne» del
Santo Spirito che il 1° marzo
vanno a riposo: Mario Botta
primario d’Oncologia e Ornella Sassone di Neurologia.
In questo ospedale (di cui
sta mutando l’accoglienza con
un atrio rinnovato «che ospiterà i servizi di portineria,
Urp e ufficio stampa e che - dice Paola Costanzo, direttrice
del Santo Spirito - ed entrerà
in funzione lunedì»), i due medici hanno lavorato per circa
40 anni, con la breve parentesi di un anno di Sassone all’ospedale di Vercelli. Ma se
per Oncologia c’è qualche
speranza di sostituzione «Perchè la stessa Regione si è
pronunciata in questo senso
ribadendo primariati per le
Oncologie di Asti, Alessandria e Casale» - sarà ben più
difficile per Neurologia, dove
si prevede un primario «a metà» con Tortona, il dottor Paolo Provera. Sarà comunque
difficile vedere i due medici
seduti in panchina «da pensionati»: entrambi dicono che
continueranno ad operare nel
proprio campo, e Botta ci aggiunge anche il volontariato.
Mario Botta ha camminato
fin dal 1986 su un sentiero lastricato d’amianto: «I primi
studi partendo da segnalazioni dell’epidemiologo Enrico
Anglesio, su un mumero di
morti a Casale superiori ad altri territori». Poi contatti con
il sindaco Riccardo Coppo,
che firmò l’ordinanza per
bloccare la produzione
d’Eternit. Quindi i primi progetti scientifici per dimostrare la correlazione tra amianto
e mesotelioma, lo sviluppo
dell’Oncologia «prima come
ambulatorio, poi come modulo, quindi come struttura con
solo altre quattro in Piemonte
a Torino, Cuneo, Pinerolo ed
Alba». Negli anni di maggior
fulgore una settantina i posti
letto, oggi calati a una ventina
di cui 10 in day hospital; il 10%
dei malati da Lomelllina, Vercellese e oltre, contatti quoti-
Da lunedì pronto il nuovo atrio del Santo Spirito
Ultimi lavori prima dell’inaugurazione, sotto i due primari che vanno in pensione: Mario Botta che era
a capo di Oncologia e Ornella Sassone che guidava Neurologia, reparto fondato dal professor Broglia
diani con chi cerca informazioni su patologie legate all’amianto. Lascia un’equipe preparata:
Gabriele Biaggi, Elisabetta Gattoni, Alberto Muzio, Maria Vittoria Oletti.
Anche Ornella Sassone a
Neurologia (il reparto, come recita una targa all’ingresso, fondato dal professor Sergio Broglia, primario 1966-1995), ha visto migliorare la struttura
«grazie soprattutto a strumentazioni come la Tac, che consentono diagnosi certe: 27 i posti letto, ma già si annuncia una
riduzione a 10, nonostante casuali ospiti da Medicina o ricorso dei nostri ad altri reparti».
Nota dolente quella del personale medico, prima di 7 unità e
da agosto, causa maternità o
pensionamenti, ridotto a 4.
Un’equipe valida: Franco Ver-
gnano, Pietro Fiorentino, Alessandra Ferraris, Bianca Gatti
(va in pensione), Lucia Testa,
neo mamma. «Mi piace molto
viaggiare - dice Sassone - ma
sono così abituata a ritmi da
“acqua alla gola” che di rado
riesco ad allontanarmi da Casale». Un figlio, Mattia, 36 anni, e
un marito, il dr. Fabio Papili, anch’egli pensionato da poco, primario fino al 2013 di Pediatria.
PODISMO. NOVITA’ PER LA CORSA CITTADINA
La Stracasale a maggio
e passerà dal Ronzone
Novità per l’edizione 2014
della Stracasale: la gara verrà anticipata a metà maggio
per via delle elezioni, si terrà
infatti venerdì 16. Inoltre per
la corsa benefica, con raccolta fondi pro Anffas e Fondazione Piemontese di Ricerca
sul Cancro di Candiolo, è prevista una variazione dei due
percorsi: quello dei bambini
si terrà sempre nel centro
storico, ma con un tracciato
differente sempr di 2 chilometri e mezzo; mentre quello
degli adulti non raggiungerà
più, come negli ultimi anni, il
quartiere di Oltreponte, ma
per la prima volta attraverserà il Ronzone, con devia-
zione alla rotonda della scuola
materna dedicata a Luisa Minazzi e passaggio al Rotondino. Il percorso sarà sempre di
8 chilometri e mezzo.
Le magliette quest’anno costeranno 5 euro, con un ritocco
di un euro rispetto alle ultime
edizioni. «L’obiettivo è di raggiungere almeno il record dello scorso anno – dice Giovanna
Bevilacqua Scagliotti, presidente dell’Annfas che si occupa anche dell’organizzazione
della stracittadina – che ha visto superare le 5 mila magliette vendute». Partenza e arrivo
della corsa restano, visto l’ottimo riscontro dalla scorsa edizione, in piazza Castello. [R. SA.]
CONCLUSA INIZIATIVA AL LEARDI
Nonni portati su Internet dagli studenti
1 «Nonni in Internet» è il progetto appena concluso all’Istituto Le-
ardi, per imparare a usare i mezzi informatici, promosso dall’associazione Auser con l’aiuto di «tutor» d’eccezione: gli studenti coordinati
dal vicepreside Giancarlo Varese. Hanno partecipato una ventina di
«senior» molto soddisfatti dell’iniziativa. Nella foto i partecipanti, i
tutor, il sindaco Giorgio Demezzi e la dirigente Carla Rondano.
AL
LA STAMPA
GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2014
il caso
MARCO ACCOSSATO
L
a Regione, in «piano di rientro»,
cancella i contributi per i vaccini
contro le allergie.
Chi è costretto a una terapia
(anche salvavita) da alcuni
giorni paga interamente il
prezzo della cura: 900 euro
l’anno in media. Fino al mese
scorso il Piemonte copriva
invece - come prestazione
extra-Lea - il 50 per cento
della somma.
A segnalare la questione,
protestando, è una lettrice
del nostro giornale con una
lettera a «Specchio dei Tempi». Anche Federasma giudica «allarmante la scelta della
Regione, che viene imposta
senza alcuna valutazione dei
diritti acquisiti dei pazienti
già in cura, ai quali era stato
garantito il sostegno economico della terapia».
Scrive Monica su «Specchio dei Tempi»: «Sono una
delle tantissime persone che
soffrono di allergia stagionale ai pollini. Sui giornali si
legge che tali patologie sono
in aumento. Sono circa due
La terapia d’ora in poi sarà a totale carico dei malati
Anni di attività
534.140
Pazienti in terapia
(2004-2014)
2.396.279
Procedure diagnostiche
45.740
158
Nuovi pazienti
nel 2013
Operatori
3,9%
29%
Anafilassi
da allergia
alimentare
41%
Anafilassi
da farmaci
Anafilassi da puntura
di imenottero
- LA STAMPA
Un fondo extra
«L’unica soluzione
è comprendere
questi vaccini
nei livelli essenziali
di assistenza»
Gianni Cadario
Responsabile rete
regionale allergologia
Saper spendere
Simonetta
[email protected]
Una tiratina d’orecchie
“Perché poche ricette?”
U
na tirata d’orecchie
per Simonetta da Letizia (provincia di Savona): «Leggo sempre la sua rubrica, ma perchè non ha più
pubblicato ricette? Le sue ricette sono semplici e piacevoli. Mi accontenta?».
Letizia, ha comprato il libro «Le nuove ricette di Saper spendere»? Forse no.
Tuttavia l’accontentiamo subito con lo chef Yari di un ristorante torinese.
Per i pazienti seguiti dalla rete regionale di allergologia
significa d’ora in poi un impegnoeconomicononindifferente. Si calcola una spesa
di quasi mille euro l’anno
per terapie in alcuni casi
salvavita.
Che cosa
intende
fare la Regione?
Shock anafilattico
5,5%
Cruda con radicchio e...
Dosi per 1-2 persone. Ungere
con un filo d’olio 90 g di carne di
vitello piemontese tritata cruda aggiustando di sale a nostro
piacere. Tritare grossolanamente 20 g di nocciole. Spremere un arancio e incorporare
30ml d’olio d’oliva sbattendo
con una forchetta per ottenere
una vinaigrette; aggiustare di
sale e porre in frigo(un pizzico
di senape o di aceto bianco si
possono utilizzare per la vinai-
Sergio Morgagni
direttore Sanità
«E’ stata una decisione obbligata. Una sentenza della
Corte Costituzionale del
2013 dice espressamente
che le Regioni in piano di
rientro come la nostra non
possono finanziare extraLea neppure con risorse
proprie. Non è una richiesta,
è un’imposizione che il ministero della Salute ha immediatamente comunicato ai
presidenti interessati».
351.506
Diagnosi (2004-2014)
Prescrizioni (2013)
3
domande
a
Perché il Piemonte ha cancellato all’improvviso il
contributo ai vaccini antiallergici?
10
19.214
«Obbligati
a farlo
dalla Corte
Costituzionale»
Il dottor Sergio Morgagni è
direttore della Sanità Pubblica della Regione.
La rete allergologica del Piemonte
IL COSTO
Due milioni di euro. È quanto
la Regione metteva a disposizione degli allergici in terapia come fondo extra-Lea:
due milioni d’ora in poi a totale carico del malato. Una
goccia nell’oceano dei 107 milioni complessivi destinati a
quei farmaci che non rientrano nei «livelli essenziali di assistenza», ma che la Regione
non può più destinare perché
in profondo rosso.
Il problema riguarda migliaia di piemontesi: soltanto nel 2013 la Rete regionale
di Allergologia diretta dal
dottor Gianni Cadario ha
registrato quasi 46 mila
nuovi pazienti. Oltre due
Cronaca di Torino .69
Vaccini anti-allergie
La Regione cancella i fondi
Un anno di terapia
costa in media
circa 900 euro
anni che cerco di curarmi assumendo giornalmente “gocce sublinguali” che, visto che
ho perso il lavoro, acquisto
con sacrificio al modico prezzo di euro 144,50». In difficoltà economiche, ora Monica
dovrà spendere il doppio:
«Ma rinuncerò a curarmi
perché non me lo posso permettere», afferma.
.
milioni le prestazioni diagnostiche necessarie.
Il dottor Cadario, responsabile della Rete allergologica regionale, conferma il taglio dei contributi, i disagi
che ne derivano, e commenta:
«Trattandosi dell’unica terapia che può modificare l’evoluzione della malattia, la soluzione è che questi farmaci siano inseriti a livello ministeriale tra i Lea, anziché essere
lasciati alle disponibilità economiche delle Regioni come
copertura extra». Garantire i
vaccini significa proteggere i
cittadini fin dall’esordio delle
prime reazioni avverse, «e di
conseguenza - aggiunge sempre il dottor Cadario - scongiurare un aumento dei malati che finiscono poi per costare molto di più alle casse della
sanità pubblica, tra farmaci,
visite ed eventuali ricoveri».
grette purché non si esageri).
Tagliare al coltello una decina
di foglie larghe di radicchio o
trevisana e, dopo aver unto una
padella con un po’ d’olio d’oliva,
passare a fuoco medio per circa 2 minuti aggiungendo solo
un pizzico di sale. Disporre sul
piatto la carne tritata (usando
uno stampino a piacere per dare la forma), cospargere sulla
carne le nocciole tritate, sopra
il radicchio e per ultimo la vinaigrette all’arancio.
zucca, aggiustare di sale e pepe. A fine cottura aggiungere le
mandorle. Nel piatto adagiare
gli spinaci, sopra pollo, zucca e
mandorle. Condire con l’olio al
limone già preparato e scaglie
di grana.
Pollo, spinaci, zucca
Per 2. In una ciotola mettere
100 g di foglie di spinaci con sale e olio; spremere 1 limone in
un bicchiere, aggiungere 25 ml
di olio, agitare, poi fare riposare in frigo. Tagliare a listarelle
sottili un petto di pollo e a cubetti (meglio se non spessi) 70
g di zucca; tritare 30 g di mandorle spellate. In una padella a
fuoco medio rosolare pollo e
Vaccini salvavita
I vaccini d’ora in poi a totale carico dei pazienti sono quelli contro tutte le allergie respiratorie
in questo periodo alle porte, ma
IL PARADOSSO
«Nei casi più gravi
si tratta di medicinali
che salvano la vita»
anche quelli contro i veleni di
imenotteri, circa il 10 per cento
del totale. Un paradosso, quest’ultimo, poiché si tratta di
un’arma salvavita.
Appello al ministero
Le malattie allergiche sono malattie croniche e spesso pesan-
Penne carciofi speck e brie
Pulire 2 carciofi e tagliarli a listarelle abbastanza sottili. Tagliare 2 fette di speck alla julienne e tritare uno scalogno.
Mettere l’acqua a bollire. Nel
frattempo in padella antiaderente cuocere lo scalogno a
fuoco lento; cuocere poi i carciofi per 4-5 minuti e aggiungere lo speck mescolando bene e aggiungendo un po’ di acqua; spegnere il fuoco dopo 7
minuti. Nel frattempo cuocere
le pennette (80 g) scolare a
cottura e passare in padelle
con tutti gli altri ingredienti.
Nel piatto sopra le pennette
sminuzzare del formaggio brie
temente invalidanti che riguardano in Italia circa 20 milioni di
cittadini. In età pediatrica colpiscono tra l’8 e il 15 per cento dei
nostri bambini. Per questo motivo Federasma ne fa una battaglia di salute pubblica e giudica
«pessimo» il provvedimento regionale adottato dal Piemonte.
Attraverso la presidente Monica De Simone, l’associazione
chiede al ministero di includere
la terapia nell’elenco dei Lea:
«L’immunoterapia specifica
non solo rende migliore la vita
dei bambini allergici e dei pazienti in generale ma può interrompere la cosiddetta “marcia
allergica” ed evitare evoluzioni
verso patologie asmatiche che
porterebbero senza dubbio a un
esborso economico ben maggiore per il servizio sanitario».
twitter @MarAcc
e un pizzico di prezzemolo.
Due ricette di Cinzia:
Minestra orzo e castagne
Soffriggere l scalogno con olio
e un cucchiaio di acqua,salare e
ridurre a purea,aggiungere 140
g di orzo perlato e cuocere per
20 minuti aggiungendo acqua
fino a cottura. Mantecare con
burro e parmigiano.
Budino di riso
Scaldare 1/2 litro di latte aggiungere 150 g di riso; cuocer
per 1/2 ora a fuoco basso. Raffreddare. Amalgamare il riso
con 50 g di burro morbido, unire 50 g di canditi, un uovo intero e 2 tuorli, amalgamare bene.
Montarea neve i tre albumi rimasti e incorporarli al composto. Versare il tutto in uno
stampo da budino unto con una
noce di burro e cosparso con un
po’ di pangrattato. Cuocere in
forno a 160 gradi per 40 minuti.
«Per venire
incontro ai
piemontesi abbiamo deciso
di continuare ad acquistare
i vaccini desensibilizzanti
direttamente dalle case
farmaceutiche per offrirli
ai cittadini almeno a prezzi
calmierati. Inoltre abbiamo previsto di fornire il
vaccino gratuitamente alle
persone più abbienti attingendo al fondo delle Politiche Sociali: persone al di
sotto di una certa soglia
Isee; soglia che non abbiamo ancora fissato, ma dovrebbe essere quella del
“bonus bebè”».
Quali altri passi pensa di fare il Piemonte, anche per
sensibilizzare il ministero?
«Al tavolo nazionale con le
Regioni si sta decidendo che
cosa deve rientrare nei Lea, i
livelli essenziali di assistenza. Il nostro assessore alla
Sanità si è fatto carico del
problema; speriamo realmente che questi vaccini siano considerati presto come
“essenziali”».
[M. ACC.]