geologia: processi, risorse ed applicazioni (f77)

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geologia: processi, risorse ed applicazioni (f77)
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MILANO
Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
MANIFESTO DEGLI STUDI E
PROGRAMMI DEGLI INSEGNAMENTI
DEL CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN
GEOLOGIA: PROCESSI, RISORSE ED
APPLICAZIONI (F77)
http://users.unimi.it/geologia/scgeol/ccl/index.htm
Classe delle Lauree Specialistiche in Scienze Geologiche N. 86/S
ANNO ACCADEMICO 2004-2005
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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MILANO
Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
F77
CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN
GEOLOGIA: PROCESSI, RISORSE ED APPLICAZIONI
Classe delle Lauree Specialistiche in Scienze Geologiche N. 86/S
MANIFESTO degli STUDI per l’A.A.2004-2005
Nell’Anno Accademico 2004-2005, è interamente attivato il Corso di Laurea Specialistica,
di durata biennale, in GEOLOGIA: PROCESSI, RISORSE ED APPLICAZIONI. Le attività
didattiche si svolgono presso il Dipartimento di Scienze della Terra “ A. Desio” a Città Studi.
1. Finalità
e obiettivi formativi.
Il Corso specializza la preparazione degli Studenti in diversi settori delle Scienze della Terra,
ricchi di prospettive di sviluppo scientifico-tecnologico e di occupazione, sia nel settore pubblico
che privato e offre una preparazione teorico-pratica attraverso insegnamenti, attività di terreno e di
laboratorio, Tesi di Laurea sperimentali, eventualmente abbinate a stages, tirocini e periodi di
studio esterni. Esso si propone di individuare, valorizzare ed accrescere le caratteristiche attitudinali
personali degli allievi, sotto la guida di un tutore. La tesi dovrà di norma rivestire carattere
sperimentale ed essere svolta sotto la guida di un relatore.
Gli studenti affronteranno l'analisi di processi naturali complessi, della trasformazione delle
risorse naturali e dei processi geologici conseguenti ad attività umane, basandosi su tecniche
analitico-strumentali, metodi di rilevamento dati sul terreno, ed infine apprenderanno i criteri per
costruire modelli teorico-interpretativi. Gli allievi utilizzeranno gli strumenti informatici più
appropriati alle esigenze delle Scienze della Terra e impareranno a presentare i risultati e le
interpretazioni scientifiche conclusive dei propri studi e ricerche in modo scritto e orale e in stile
formalmente ineccepibile.
I contenuti della Laurea Specialistica forniscono la preparazione necessaria per poter esercitare la
professione di geologo in modo autonomo (libera professione con iscrizione, dopo l’Esame di
Stato, all'interno della "Sezione dei Geologi" dell'Albo Professionale dei Geologi ai sensi del
D.P.R. 328/2001), o per inserirsi presso Enti di ricerca nazionali o internazionali, Pubbliche
Amministrazioni, Società professionali e Studi di consulenza, Aziende, Industrie e Laboratori che
trattano materiali naturali.
La laurea specialistica consente inoltre di accedere a Corsi di Dottorato di Ricerca, Master, Corsi
di Aggiornamento, Corsi di Perfezionamento e Corsi di Specializzazione nazionali e internazionali.
2. Requisiti di
ammissione.
Possono accedere al corso di laurea specialistica in "Geologia: processi, risorse ed applicazioni" i
laureati in Scienze Geologiche dell'Università degli Studi di Milano (laurea di primo livello, classe
delle Scienze della Terra N.16), ai quali spetta il riconoscimento integrale di tutti i 180 crediti
formativi acquisiti.
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Possono altresì accedervi coloro che siano in possesso di una laurea universitaria di primo livello
conseguita presso gli atenei italiani nella classe delle lauree in scienze della terra (classe 16) o nelle
classi delle lauree in scienze dell'architettura e dell'ingegneria edile (classe 4), in urbanistica e
scienze della pianificazione territoriale e ambientale (classe 7), in ingegneria civile e ambientale
(classe 8), in scienze dei beni culturali (classe 13), in scienze e tecnologie agrarie, agroalimentari e
forestali (classe 20), in scienze e tecnologie chimiche (classe 21), in scienze e tecnologie fisiche
(classe 25), in scienze e tecnologie per l'ambiente e la natura (classe 27), in scienze geografiche
(classe 30), in tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali (classe 41), nonché
coloro che siano in possesso di altro titolo di studio conseguito all'estero e riconosciuto idoneo.
Le lauree triennali citate danno accesso all’iscrizione alla specialistica, con debito formativo da
stabilire durante il colloquio di verifica dell'idoneita'.
Possono essere ammessi con riserva al I anno della Laurea Specialistica in "Geologia: processi,
risorse e applicazioni" gli studenti iscritti ad uno dei corsi di Laurea di cui sopra che non abbiano
ancora acquisito il monte-crediti totale di 180 CFU, alla data del 10 settembre 2004. Il CCD in
Scienze della Terra sconsiglia la preiscrizione allo studente che non abbia acquisito almeno 150
CFU. Secondo quanto deliberato dal Senato Accademico, il mantenimento dell'ammissione alla LS
è subordinato al conseguimento della laurea entro il 28 Febbraio 2004.
Per l'ammissione al Corso di Laurea Specialistica, la verifica della preparazione personale sarà
compiuta dalla Commissione Didattica Specialistica di Scienze Geologiche tramite un colloquio
individuale; il colloquio di verifica avrà luogo il giorno 17 settembre 2004 alle ore 9,00, presso la
Sala Riunioni del DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA “Ardito Desio”, in via
Mangiagalli 34, a Città Studi, MILANO. Esso considera anche il curriculum seguito nella carriera
pregressa dello studente e ne valuta la piena idoneità ad affrontare il nuovo percorso di studio,
identificando, per mezzo di semplice dialogo sul contenuto dei corsi già svolti per ottenere il titolo
triennale, eventuali necessità di adeguamento, sotto forma di crediti formativi aggiuntivi, con il fine
di agevolare sin dall’inizio del Corso il conseguimento del titolo. L’approvazione finale circa
l’ammissione dei candidati spetterà al Consiglio di Coordinamento Didattico.
I crediti in eccesso alla quota di 180 conseguiti durante la laurea triennale vengono riconosciuti
previa congruità degli esami sostenuti espressamente dichiarata con delibera del CCD.
Gli eventuali debiti formativi potranno essere recuperati durante il primo anno di corso, anche
mediante la frequenza di insegnamenti impartiti nel Corso di Laurea in Scienze Geologiche di
primo livello.
NON E' AMMESSO AD ISCRIVERSI ALLA LAUREA SPECIALISTICA CHI GIA’ POSSIEDE
LA LAUREA QUINQUENNALE DI SCIENZE GEOLOGICHE, dichiarata equivalente al titolo
finale della Specialistica.
Si rammenta che studenti immatricolati nell’ordinamento della Laurea quinquennale di Scienze
Geologiche interessati ad acquisire la nuova Laurea Specialistica biennale, possono
convenientemente esercitare opzione di passaggio al nuovo ordinamento (triennale + biennale) se
hanno maturato un numero di crediti prossimo a quello richiesto per la Laurea di primo livello (L.
Triennale). Devono in questo caso acquisire almeno la Laurea Triennale e seguire le norme
suddette.
E’ possibile, durante il periodo estivo, presentare istanza d’opzione da ritirare e presentare in
Segreteria Studenti (via Celoria 20), effettuare il passaggio dalla laurea di cinque anni a quella di
tre anni + due. A chi intende optare per la nuova laurea si consiglia di calcolare il numero di crediti
riconosciuto, attraverso l’utilizzo della tabella di conversione e del piano di studi riportati su questo
Manifesto.
Per recente delibera del Senato Accademico, si ammettono direttamente (senza colloquio) i laureati
triennalisti provvisti del Certificato di verifica di preparazione personale ottenuto in sede di esame
di laurea e trasmesso d’ufficio alle Segreteria Studenti.
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3. Organizzazione
del corso di laurea
La didattica del corso di Laurea Specialistica in "Geologia: processi, risorse ed applicazioni" è
organizzata per ciascun anno di corso in due cicli denominati convenzionalmente "semestri",
ciascuno della durata media effettiva di 13 settimane. Il primo "semestre" di attività didattica si
svolge dal 27 Settembre 2004 al 14 Gennaio 2005; il secondo “semestre” dal 28 Febbraio al 10
Giugno 2005; ogni semestre è suddiviso in due parti denominate a) e b) intervallate da una
“finestra” per lo studio e gli esami.
La preparazione della Tesi di Laurea può utilmente iniziare già nel primo anno, a seconda dei
consigli del tutore e delle necessità del percorso scelto.
Le attività formative comprendono corsi di insegnamento istituzionali, organizzati in moduli
didattici e che possono prevedere la stesura di elaborati, esercitazioni pratiche di laboratorio e di
terreno, seminari e lo svolgimento, come prova finale, di una Tesi di Laurea redatta in forma scritta
e da sostenere pubblicamente.
L'apprendimento è valutato in crediti formativi. Un cfu corrisponde ad un carico di 25 ore di
attività standard per lo studente e può essere così articolato: - 8 ore di lezione in aula e 17 ore di
studio personale; - 12 ore di esercitazione e/o laboratorio e 13 ore di studio personale; - 25 ore di
attività sul terreno, corrispondenti a tre giornate intere; -25 ore di attività personale. L'acquisizione
dei crediti stabiliti per ciascun insegnamento avviene al superamento delle relative prove d'esame,
valutate in trentesimi.
Per il conseguimento dellla Laurea Specialistica lo studente deve totalizzare 300 crediti,
comprensivi dei 180 relativi al diploma di primo livello. Sulla base di tali 300 crediti lo studente
deve acquisire:
30 crediti in Discipline di base (Discipline matematiche, informatiche e statistiche;
Discipline fisiche; Discipline chimiche);
86 crediti nelle Discipline caratterizzanti (Discipline geologiche e paleontologiche – 37
cfu; Discipline geomorfologiche e geologiche applicative – 17 cfu; Discipline
mineralogiche, petrografiche e geochimiche – 32 cfu);
33 crediti nelle Discipline affini o integrative (Discipline geofisiche – 9 cfu;
insegnamenti relativi alla Cultura scientifica, tecnologica, giuridica ed economica –
7 cfu; insegnamenti relativi a Interdisciplinarità e applicazioni – 17 cfu);
39 crediti nelle Discipline dell’Ambito di Sede elencate nei percorsi formativi sotto
riportati.
51 crediti a scelta dello studente;
15 crediti per altre attività;
46 crediti riservati alla prova finale (di cui 40 per la tesi di Laurea Specialistica).
Si vedano le tabelle in allegato (All. 1 – tabella delle attività formative tratta dall’ordinamento
didattico, All. 2 – insegnamenti della Laurea di Primo Livello, All. 3 - insegnamenti della Laurea
Specialistica).
Il Corso di Laurea Specialistica offre undici diversi percorsi di specializzazione, indicati dal
Consiglio di Coordinamento Didattico (riportati di seguito); alternativamente lo studente può
presentare un piano di studio individuale, sempre da sottoporre all'approvazione del Consiglio di
Coordinamento Didattico. La scelta dei percorsi formativi e dei moduli didattici previsti avviene
con l'ausilio di un tutore. In ogni caso il piano di studi deve includere un adeguato numero di corsi
specialistici, al fine di soddisfare i requisiti minimi di crediti per ogni ambito, e necessari per poter
accedere alla prova finale. Gli insegnamenti istituzionali del Corso di Laurea Specialistica,
utilizzabili per la composizione dei percorsi formativi sono elencati di seguito. Fatte salve le
propedeuticità dei corsi specifici della Laurea Specialistica, lo studente può ottenere crediti
mediante insegnamenti mutuati tra quelli istituzionali della Laurea Triennale in Scienze Geologiche
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o da altre Lauree Triennali e Specialistiche, o tra altri insegnamenti inseriti nel Manifesto degli
Studi.
Il curriculum del Corso di Laurea prevede:
- didattica teorico-pratica con attività formative obbligatorie e attività a libera scelta dello
Studente; - eventuali periodi di stage/tirocinio presso aziende, studi professionali, laboratori
universitari di ricerca, enti e centri di ricerca, durante la preparazione personale della Tesi di laurea.
Gli Studenti possono scegliere tra undici Percorsi Formativi che forniscono capacità di tipo
“analitico” per la raccolta di dati in vari settori delle Scienze della Terra e la loro gestione, e di tipo
interpretativo per la loro elaborazione e sintesi. Lo svolgimento della Tesi è assistito da un
qualunque docente con il quale lo studente prenderà accordi; la selezione del percorso e la scelta
degli esami opzionali del percorso può essere assistita dai tutori elencati nella tabella seguente:
TABELLA DEI TUTORI DEI PERCORSI FORMATIVI
Percorsi formativi –
1.Geologia applicata all’ingegneria
2.Esplorazione, gestione e tutela delle risorse
idriche
4.Prevenzione e gestione dei rischi naturali
3.Esplorazione e gestione delle risorse energetiche
Docenti di riferimento
Prof. Giovanni Pietro BERETTA
Dr. Tiziana APUANI
Dr. Marco MASETTI
Prof. Alfredo MAZZOTTI
Prof. Riccardo BERSEZIO
Dr. Fabrizio BERRA
5.Geomateriali nei processi industriali,
Prof. Gilberto ARTIOLI
nell’ambiente e nel commercio
Prof. Alessandro PAVESE
Prof. Stefano POLI
6. Georisorse minerarie
Prof. Alfredo FERRARIO
Dr. Giovanni GRIECO
Dr. Marilena MORONI
7.Geologia strutturale
Prof. Guido GOSSO
Prof. Iole SPALLA
Prof. PaolaTARTAROTTI
8.Geologia del sedimentario: ricerca e applicazioni Prof. Flavio JADOUL
Prof. Riccardo BERSEZIO
Dr. Fabrizio BERRA
Prof. Elisabetta ERBA
9.Geologia e petrologia dei complessi magmatici e Prof. Stefano POLI
metamorfici.
Prof. Attilio BORIANI
Prof. Arrigo GREGNANIN
10.Geoarcheologia e beni culturali
Prof. Gilberto ARTIOLI
Prof. Mauro CREMASCHI
Dr. Luca TROMBINO
11.Paleontologia e sue applicazioni
Prof. Marco BALINI
Prof. Elisabetta ERBA
Dr. Lucia ANGIOLINI
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4. Percorsi formativi indicati dal Consiglio di Coordinamento Didattico, con breve
descrizione dei loro obiettivi, e lista dei corsi istituzionali fondamentali e consigliati
1. Geologia applicata all'ingegneria
L’obiettivo è l’applicazione della geologia alla realizzazione di opere d’arte e infrastrutture sul
territorio, di diverso livello ed impegno tecnico-economico. Sono previsti il rilevamento delle
caratteristiche tecniche delle terre e delle rocce, in relazione a quelle geologiche, anche al fine della
stesura di cartografie tematiche con strumenti informatici, mediante misure in situ, con tecniche di
esplorazione geologica del sottosuolo (abbinando tecniche dirette e indirette) e sperimentazioni di
laboratorio, per la caratterizzazione della resistenza, della deformabilità e della permeabilità delle
terre e delle rocce alla scala della matrice e dell’ammasso in posto.
La corretta parametrizzazione del mezzo geologico sarà posta in relazione alla progettazione
degli interventi in base alle conoscenze sull’interazione tra il manufatto e il substrato geologico; ci
si avvarrà di tecniche di modellazione concettuale e fisico-matematica, con appositi strumenti
informatici. Verranno considerate anche le tecniche di indagine e di caratterizzazione e di supporto
alla modellazione del comportamento di terre e rocce e quindi alla progettazione relative a gallerie,
dighe, vie di comunicazione, ponti, viadotti, discariche, etc. ai fini della loro ottimizzazione dal
punto di vista tecnico- economico e soprattutto in vista di un corretto inserimento delle opere sul
territorio in relazione al loro impatto ambientale e secondo le normative di settore.
Il laureato geologo avrà quindi le conoscenze sufficienti per programmare e svolgere le indagini,
nonchè partecipare alla progettazione delle opere sopra illustrate.
INSEGNAMENTI FONDAMENTALI
cfu
Geologia applicata I
Geologia applicata II
Geotecnica
4
4
4
Idrogeologia
4
INSEGNAMENTI
FONDAMENTALI
Idrogeologia applicata
Rilevamento geologico-tecnico
Geomorfologia delle aree di
montagna
Idrologia
cfu
4
4
3
4
Corsi opzionali: gli opzionali sono tutti inclusi nella lista degli insegnamenti istituzionali di
questo Corso di Laurea Specialistica, o tra gli insegnamenti opzionali della Laurea Triennale in
Scienze Geologiche. Sono consigliati gli insegnamenti dei raggruppamenti GEO/04 e GEO/05.
Corsi opzionali della Laurea Triennale in Scienze Geologiche (sono considerati
fondamentali per gli studenti che scelgono questo percorso formativo): Indagini e misure
geologico tecniche in situ (4 cfu), Opere e norme per l’utilizzo del territorio (3cfu), Opere e
norme per la mitigazione dei rischi geologici (4cfu), Circolazione idrica del suolo e sottosuolo
(4cfu).
Propedeuticità: Geologia applicata I per Geologia applicata II, Idrogeologia per Idrogeologia
applicata.
2. Esplorazione, gestione e tutela delle risorse idriche
Il percorso prepara un geologo che esplora, valuta, gestisce in modo ambientalmente compatibile
e tutela le risorse idriche, provvedendo al loro risanamento con azioni di bonifica, laddove sono
compromesse.
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Per il conseguimento dell’obiettivo sarà fornita una preparazione avanzata sulla
parametrizzazione di acquiferi, acquitardi e acquicludi e sulla circolazione idrica nei mezzi a
porosità interstiziale e fissurale, primariamente nei grandi sistemi idrogeologici che caratterizzano
il territorio nazionale, e sulla modellazione del flusso idrico sotterraneo, anche in relazione alle
acque superficiali, ai cambiamenti climatici e all’uso ottimale delle risorse; verrà inoltre definito il
comportamento nelle acque sotterranee di composti organici ed inorganici. Saranno considerati i
problemi derivanti dalla presenza sul territorio di fonti puntuali e non puntuali di contaminazione,
con le relative tecniche di studio e di modellazione matematica dei fenomeni; si farà largo ricorso a
tali strumenti che, allo stato attuale della ricerca scientifica, sono ritenuti indispensabili al fine di
progettare interventi per la salvaguardia delle risorse idriche sotterranee a grande e piccola scala e a
predisporre analisi di rischio ambientale.
Sarà prevista l’acquisizione di conoscenze utili alla progettazione delle opere di captazione delle
acque sotterranee e di ottimizzazione dei sistemi di monitoraggio delle acque sotterranee; inoltre
verranno fornite le conoscenze relative alle normative del settore.
Il geologo avrà quindi le conoscenze per programmare e svolgere indagini, cartografare con
moderni strumenti informatici la distribuzione territoriale delle risorse idriche sotterranee e la loro
vulnerabilità all’inquinamento, progettare sistemi di captazione e monitoraggio delle acque
sotterranee e di bonifica di siti contaminati.
INSEGNAMENTI FONDAMENTALI
Idrogeologia
Idrogeologia applicata
Geologia degli idrocarburi II
Geologia applicata I
Sedimentologia degli acquiferi
cfu
4
4
4
4
3
INSEGNAMENTI
FONDAMENTALI
Geomorfologia delle aree di pianura
Idrologia
Rilevamento geologico-tecnico
Geologia applicata II
cfu
3
4
4
Corsi opzionali: gli opzionali sono tutti inclusi nella lista degli insegnamenti istituzionali di
questo Corso di Laurea Specialistica, o tra gli insegnamenti opzionali della Laurea Triennale in
Scienze Geologiche. Sono consigliati gli insegnamenti dei raggruppamenti GEO/04 e GEO/05 e
Pedologia (4cfu).
Corsi opzionali della Laurea Triennale in Scienze Geologiche (sono considerati
fondamentali per gli studenti che scelgono questo percorso formativo): Indagini e misure
geologico tecniche in situ (4 cfu), Geologia degli idrocarburi (4cfu), Opere e norme per l’utilizzo
del territorio (3cfu), Circolazione idrica nel suolo e sottosuolo (4cfu), Opere e norme per la
mitigazione dei rischi geologici (4cfu).
Propedeuticità: Geologia applicata I per Geologia applicata II, Idrogeologia per Idrogeologia
applicata.
3. Esplorazione e gestione delle risorse energetiche
Le attività di ricerca e produzione di fonti di energia ed in particolare quelle derivanti da
idrocarburi sono interessate da una continua evoluzione tecnologica sostenuta da forti iniziative di
ricerca scientifica anche in relazione al rispetto dei vincoli ambientali. Tale situazione richiede la
disponibilità di personale con una adeguata preparazione di base e specifica che comprenda le varie
discipline necessarie alla ricerca e allo sviluppo di risorse di energia e di salvaguardia ambientale.
In tal senso, le Scienze della Terra assumono un ruolo centrale nel processo di formazione e di
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addestramento, in quanto in esse è compresa la gran parte delle metodologie di indagine e di studio
del sottosuolo terrestre ovvero del "serbatoio" delle risorse stesse. Pertanto, questo percorso
formativo comprende lo studio e l'approfondimento di quelle discipline mirate alla
caratterizzazione del sottosuolo per la ricerca di fonti di energia (idrocarburi, geotermia,
combustibili fossili, etc.) e per la salvaguardia ambientale (stoccaggio di gas metano, re-iniezione
di gas nocivi, individuazione siti contaminati da idrocarburi, monitoraggio della subsidenza, etc.).
Oltre che all'acquisizione e all'approfondimento delle conoscenze sugli strumenti di indagine
geologica e geofisica, gli studenti verranno esposti alla trattazione di elementi di economia delle
fonti di energia, di politica delle risorse energetiche e di normativa sulla salvaguardia ambientale.
Gli Studenti possono includere come opzionali nel piano di studi corsi elencati nelle liste di
insegnamenti della Laurea Triennale in Scienze Geologiche, della presente Laurea Specialistica e/o
di altri corsi di laurea, anche appartenenti ad altri ambiti disciplinari.
INSEGNAMENTI FONDAMENTALI
**Geologia degli idrocarburi II
*Sedimentologia I
*Sedimentologia II
***Sismologia di esplorazione II
cfu
4
3
3
5
INSEGNAMENTI
FONDAMENTALI
*Bacini sedimentari I
*Bacini sedimentari II
****Geotermia
cfu
3
3
3
Corsi opzionali: sono fruibili come corsi opzionali tutti i corsi inclusi nella lista degli
insegnamenti istituzionali di questo Corso di Laurea Specialistica, o tra gli insegnamenti
opzionali della Laurea Triennale in Scienze Geologiche. Sono consigliati per questo percorso
formativo: *Stratigrafia I (3cfu), *Stratigrafia II (3cfu), *Diagenesi I (3cfu), *Diagenesi II (3cfu),
*Micropaleontologia I (3cfu), *Micropaleontologia II (3cfu), *Laboratorio di micropaleontologia
(3cfu), *Modellazione dati sedimentologici II (4cfu), ***Strumenti e metodi di acquisizione
geofisica (4cfu), ***Esplorazione sismica a piccola profondità (4cfu), Chimica organica (3cfu)
Corsi opzionali della Laurea Triennale in Scienze Geologiche. Sono considerati fondamentali
per gli studenti che scelgono questo percorso formativo: *Petrografia del sedimentario (4cfu),
**Geologia degli idrocarburi I (4cfu), ***Sismologia di esplorazione I (5cfu), ***Log geofisici e
proprietà fisiche (4cfu). Sono fruibili come opzionali ai fini di questo percorso della laurea
specialistica anche: *Analisi di facies e ambienti sedimentari (4 cfu), *Rilevamento geologico del
sedimentario (7cfu), *Laboratorio di sedimentologia (3cfu), *Modellazione dati sedimentologici I
(4cfu), *Sezioni geologiche (4cfu), **Sistemi informativi geografici (5cfu).
Propedeuticità: la propedeuticità e la progressione didattica suggerita sono indicate per mezzo
della numerazione dei moduli e della relativa posizione negli anni di corso e nei semestri.
Esempio: Idrocarburi I (III anno, I semestre) precede Geologia degli Idrocarburi II; Sismologia di
esplorazione I (III anno, I semestre) precede Sismologia di esplorazione II; Bacini sedimentari I
(II anno, I semestre) precede Bacini sedimentari II (II anno, I semestre).
Tutti gli insegnamenti esplicitamente indicati nei tre paragrafi precedenti come fondamentali e/o
opzionali appartengono ai seguenti Ambiti Disciplinari:
*: Ambito delle Discipline geologiche e paleontologiche
**: Ambito delle Discipline geomorfologiche e geologiche applicative
***: Ambito delle discipline geofisiche
****: Ambito delle Discipline mineralogiche, petrografiche e geochimiche
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Questa indicazione serve per orientare gli studenti nel conteggio dei crediti formativi relativi ai
corsi indicati nelle tabelle allegate a questo manifesto degli studi.
4. Prevenzione e gestione dei rischi naturali
Il percorso formativo ha l’obiettivo di preparare una geologo capace di definire i gradi di
pericolosità presenti nel territorio, attraverso il riconoscimento dei processi geologici ed idrologici
in atto, possibili o probabili.
Saranno fornite le conoscenze necessarie per poter studiare il dissesto idrogeologico nel suo
complesso, individuare i settori a maggior rischio di frana, di alluvione ed a maggior rischio di
interazione fra processi fluviali e di versante; allo scopo verrà dato particolare rilievo alle
metodologie di indagine geologiche, geomorfologiche, idrologiche e idrogeologiche. Verranno
inoltre proposte le tecniche più appropriate per il monitoraggio e la sistemazione delle aree
sensibili. Si prevede l’utilizzo di modelli matematici, sia per l’interpretazione dei processi di
versante e per le previsione del loro possibile espandimento, che per l’analisi dei comportamenti
afflussi-deflussi e per la previsione degli eventi estremi. Verrà fornita un’esperienza sul campo,
utilizzando le stazioni di misura e la rete di monitoraggio gestita dal Dipartimento di Scienze della
Terra. Verranno inoltre acquisite capacità di proporre la zonazione dei territori a seconda della
vulnerabilità dei siti, della pericolosità dei fenomeni geologici e della possibile interazione con i
sistemi antropici, definendo e perimetrando condizioni di rischio a scala locale e regionale (con il
supporto di moderni strumenti informatici), anche in relazione alle normative di settore. Potranno
essere affrontate anche altre situazioni di rischio naturale connesse a fenomeni sismici e vulcanici.
Il geologo sarà quindi in grado di individuare e prescrivere le tecniche più appropriate per lo
studio, il controllo, la previsione e la mitigazione dei rischi connessi a fenomeni geologici ed
idrologici e preparata a collaborare con le pubbliche Autorità alla gestione e mitigazione delle
emergenze nel caso di eventi catastrofici.
INSEGNAMENTI FONDAMENTALI
Geologia applicata I
Geologia applicata II
Geotecnica
Rilevamento geologico-tecnico
cfu
4
4
4
4
INSEGNAMENTI
FONDAMENTALI
Idrologia
Idrogeologia
Idrogeologia applicata
Sistemazioni idraulico-forestali
cfu
4
4
4
4
Corsi opzionali: gli opzionali sono tutti inclusi nella lista degli insegnamenti istituzionali di
questo Corso di Laurea Specialistica, o tra gli insegnamenti opzionali della Laurea Triennale in
Scienze Geologiche. Sono consigliati gli insegnamenti dei raggruppamenti GEO/04 e GEO/05,
Pedologia (4cfu).
Corsi opzionali della Laurea Triennale in Scienze Geologiche (sono considerati
fondamentali per gli studenti che scelgono questo percorso formativo): Indagini e misure
geologico tecniche in situ (4 cfu), Opere e norme per l’utilizzo del territorio (3cfu), Circolazione
idrica nel suolo e sottosuolo (4cfu), Opere e norme per la mitigazione dei rischi geologici (4cfu).
Propedeuticità: Geologia applicata I per Geologia applicata II, Idrogeologia per Idrogeologia
applicata.
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5. Geomateriali nei processi industriali, nell'ambiente e nel commercio
Il percorso formativo intende fornire una preparazione avanzata, basata sulla comprensione delle
proprietà chimico-fisiche di geomateriali necessari a varie industrie e sull’impiego di tecniche
analitiche d'avanguardia per la loro caratterizzazione. L'obiettivo dell'offerta didattica è di
consentire: (a) la gestione della ricerca applicata in relazione ai processi industriali; (b) la
valutazione e prevenzione del degrado dei beni culturali ed ambientali in relazione ai geomateriali
di impiego; (c) la certificazione di geomateriali per impiego industriale, commerciale e sanitario;
(e) lo sviluppo di nuovi materiali con valore aggiunto, partendo da geomateriali primari; (d)
l’analisi, la gestione ed il recupero di scarti industriali e dei siti estrattivi dismessi e; (f) la ricerca di
base, con particolare riferimento a processi di trasformazione, in condizioni non ambientali.
INSEGNAMENTI FONDAMENTALI
Analisi Mineralogiche
Cristallochimica
Cristallografia
cfu
4
3
4
INSEGNAMENTI
FONDAMENTALI
Fisica dei Minerali
Mineralogia Applicata II
Petrologia
cfu
4
3
3
Corsi opzionali: gli opzionali sono tutti inclusi nella lista degli insegnamenti istituzionali di
questo Corso di Laurea Specialistica, o tra gli insegnamenti opzionali della Laurea Triennale in
Scienze Geologiche. Sono consigliati: Calcolo scientifico, Chimica fisica II (3cfu), Complementi
di matematica II, Elementi di probabilità e statistica, Fisica dello stato solido, Giacimenti e
metallogenesi (6cfu), Minerali industriali (4cfu), Petrologia applicata II (3cfu), Pietre
ornamentali e da costruzione (3cfu).
Corsi opzionali della Laurea Triennale in Scienze Geologiche (sono considerati
fondamentali per gli studenti che scelgono questo percorso formativo): Mineralogia applicata
(3cfu).
6. Georisorse minerarie
Il percorso formativo si prefigge di fornire agli studenti un panorama delle materie prime naturali
non rinnovabili di tipo sia metallico che non metallico (minerali industriali) e dei processi
minerogenetici nei vari ambienti geologici, e quindi di illustrare l’ampio spettro di problematiche
relative alla ricerca e allo sfruttamento delle risorse. Il percorso formativo si prefigge anche di
introdurre gli studenti ad altre tematiche di interesse, come le relazioni tra giacimento ed ambiente
in fase di pre- e post-sfruttamento (modelli geoambientali), il riciclaggio e l’economia delle
georisorse. Lo studio delle risorse minerarie in generale affronta un approccio multidisciplinare,
poiché sono coinvolte indagini molto diverse (geologiche s.l., geochimiche, mineralogiche,
geofisiche, ecc.) a seconda del tipo di risorsa, del tipo di ambiente geologico e del tipo di problema
relativo alla prospezione mineraria o allo sfruttamento. I corsi proposti sono volti a dare agli
studenti una conoscenza dei principali modelli genetici delle georisorse, di fondamentale
importanza per la prospezione mineraria, e alcuni strumenti di indagine (geologici, mineralogici,
geochimici, ecc.) utilizzabili sia nella ricerca in campo giacimentologico che in contesto applicativo
(approvvigionamento e gestione delle risorse).
INSEGNAMENTI FONDAMENTALI
cfu
INSEGNAMENTI
FONDAMENTALI
cfu
10
Giacimenti e metallogenesi
Minerografia
6
4
Minerali industriali
Modelli geoambientali delle
risorse minerarie
4
3
Corsi opzionali: gli opzionali sono inclusi nella lista degli insegnamenti istituzionali di questo
Corso di Laurea Specialistica, o tra gli insegnamenti opzionali della Laurea Triennale in Scienze
Geologiche, e solo limitatamente appartengono ad un altra Laurea Specialistica. La scelta
dipende in parte anche dalle tematiche del progetto di tesi. Comunque sono consigliati: Calcolo
scientifico, Elementi di probabilità e statistica, Cristallochimica, Geochimica Applicata, Pietre
da Costruzione ed Ornamentali, Petrologia, Laboratorio di Petrologia, Analisi Microstrutturale,
Laboratorio di Geologia Strutturale, Metodi di prospezione mineraria, Metodi integrati per lo
studio dei basamenti cristallini, Geodinamica I eII, Geotermia, Bacini sedimentari, Strumenti e
metodi di acquisizione geofisica, Geologia degli Idrocarburi I, Mineralogia Applicata II.
7. Geologia strutturale
Poiché gli insegnamenti caratterizzati provengono dall’ambito geologico-strutturale e geofisico,
questo percorso rappresenta un’integrazione della geologia strutturale e della geofisica per lo studio
della dinamica della litosfera. Obiettivo del percorso è l’interpretazione, per ogni tipo
d’applicazione, delle grandi strutture della litosfera terrestre, come le catene di collisione, le zone di
lacerazione intracontinentale e di trascorrenza, integrando vari metodi geologici e geofisici, per
situare avvenimenti geologici di interesse economico o scientifico nei termini unificanti della
Nuova Tettonica Globale; insegna a rivelare, a scala grande o piccola, la complessità delle
architetture della crosta terrestre, e a derivare dal comportamento meccanico delle rocce, i processi
che le hanno costruite durante la deformazione, a varia profondità, nelle zone tettonicamente attive
della litosfera. Insieme Si apprendono (1) le tecniche di rilevamento geologico per l’analisi diretta
delle strutture oggi esposte in superficie, per collocarne la genesi nella crosta superficiale e
profonda, o nel mantello, e dedurne le modalità di deformazione, anche con l'applicazione della
meccanica dei continui; (2) le tecniche di microanalisi per rivelare i meccanismi di deformazione
alla scala granulare e intracristallina, e le leggi del flusso lento e della deformazione fragile, per
comprendere i comportamenti fisici delle rocce in ogni contesto tettonico, considerandole come
“manufatti naturali”. Il laureato potrà far uso dei dati strutturali alla micro, meso e mega-scala, uniti
con i dati geofisici, per (a) la prospezione, la progettazione geologica di grandi opere e
l’accertamento delle cause primarie dei grandi rischi naturali; (b) la ricostruzione cronologica
relativa della storia geo-tettonica nella litosfera terrestre e la costruzione di modelli evolutivi nelle
aree orogeniche complesse e in altri ambienti geodinamici; (c) l’applicazione dell'analisi strutturale
multiscala a uno o più ambienti petrogenetici; (d) la comprensione dei meccanismi di deformazione
dominanti in differenti condizioni Pressione/Temperatura, caratteristiche di specifici gradienti
geotermici corrispondenti ai differenti contesti geodinamici.
INSEGNAMENTI
FONDAMENTALI
cfu
Analisi strutturale I
Analisi strutturale II
Analisi microstrutturale **
Geodinamica I
3
3
3
3
Fisica dell’interno della Terra
6
INSEGNAMENTI
FONDAMENTALI
Geodinamica II
Geologia regionale
Laboratorio di geologia strutturale *
Tecniche analitiche integrate per lo
studio strutturale degli orogeni ***
cfu
3
3
3
3
11
Corsi opzionali: gli opzionali utili a coprire i 9 cfu mancanti per raggiungere il totale di 39 cfu
sono tutti inclusi nella lista degli insegnamenti istituzionali di questo Corso di Laurea
Specialistica (Allegato 3), o tra gli insegnamenti opzionali della Laurea Triennale in Scienze
Geologiche (Allegato 2). Tra questi sono fortemente consigliati Sismologia e Tettonofisica.
Corsi opzionali della Laurea Triennale in Scienze Geologiche: è considerato fondamentale
per questo percorso formativo il Rilevamento geologico strutturale (7 cfu). Sono fruibili come
opzionali ai fini di questo percorso della laurea specialistica anche: Strutture tettoniche del
collasso orogenico (2cfu); Strutture tettoniche degli ambienti intrusivo, metamorfico e della
litosfera oceanica (4cfu); Strutture tettoniche della sovrastruttura crostale e del vulcanico (4cfu);
Microstrutture delle tettoniti (3cfu); Modellizzazione 3D dei dati strutturali (2cfu).
Corsi opzionali dalle discipline affini e integrative: Fondamenti di modellistica ambientale,
Matematica per le applicazioni, Fisica dei continui.
Propedeuticità: Analisi strutturale I e II propedeutici a * ; Microstrutture delle tettoniti
propedeutico a ** ; Analisi strutturale I e II, + Geologia regionale o Geodinamica I o
Geodinamica II propedeutici a ***.
8. Geologia del sedimentario: ricerca e applicazioni
Il percorso formativo ha come obbiettivo la formazione di geologi specializzati nello studio e
caratterizzazione qualitativa e quantitativa dei sistemi sedimentari fossili ed attuali (ambienti
sedimentari, sistemi deposizionali, bacini sedimentari) nel relativo contesto geologico, geodinamico
ed ambientale. La preparazione all'analisi multidisciplinare dei processi sedimentari,
dell'evoluzione ambientale e della biodiversità dei bacini sedimentari servirà ai laureati ad
affrontare le attività di ricerca e le relative applicazioni. La progressione didattica comprende
ampio spazio per le attività di lavoro sul terreno, nei laboratori geologici, sedimentologici,
paleontologici, petrografici, geochimici, e nell'utilizzo di strumenti informatici per l'analisi dei dati
e la modellazione. I laureati in questo percorso formativo acquisiranno abilità utili ad affrontare lo
studio dei bacini sedimentari e delle risorse in essi ospitate, per quanto riguarda la loro origine, la
loro valorizzazione, gestione e sfruttamento. Le conoscenze acquisite forniranno le capacità per la
ricostruzione della distribuzione e dei rapporti tridimensionali tra i corpi sedimentari, consentendo
di trarre considerazioni importanti, sia dal punto di vista ambientale sia pratico, sulla distribuzione
delle caratteristiche litologiche dei corpi stessi. Il percorso mette a disposizione esperienze utili a
comprendere i processi che hanno operato nel passato negli oceani e sulle terre emerse, anche come
chiave di comprensione e previsione dell'evoluzione e dei mutamenti climatico - ambientali.
Gli Studenti possono includere come opzionali nel piano di studi corsi elencati nelle liste di
insegnamenti della Laurea Triennale in Scienze Geologiche, della presente Laurea Specialistica
e/o di altri corsi di laurea, anche appartenenti ad altri ambiti disciplinari.
INSEGNAMENTI FONDAMENTALI
Bacini sedimentari I
Bacini sedimentari II
Sedimentologia I
Sedimentologia II
cfu
3
3
3
3
INSEGNAMENTI
FONDAMENTALI
Stratigrafia I
Stratigrafia II
Diagenesi I
Diagenesi II
cfu
3
3
3
3
12
Corsi opzionali: sono fruibili come corsi opzionali tutti i corsi inclusi nella lista degli
insegnamenti istituzionali di questo Corso di Laurea Specialistica, o tra gli insegnamenti
opzionali della Laurea Triennale in Scienze Geologiche. Sono consigliati per questo percorso
formativo: Modellazione dati sedimentologici II (4cfu), Sedimentologia degli acquiferi (3cfu),
Idrostratigrafia (3cfu), Geologia marina (6cfu), Paleomagnetismo e paleogeografia (6cfu),
Stratigrafia regionale II (3cfu), Micropaleontologia I (3cfu), Micropaleontologia II (3cfu),
Laboratorio di Micropaleontologia (3cfu).
Corsi opzionali della Laurea Triennale in Scienze Geologiche. Sono considerati
fondamentali per gli studenti che scelgono questo percorso formativo: Analisi di facies e
ambienti sedimentari (4 cfu), Petrografia del sedimentario (4cfu). Sono fruibili come opzionali ai
fini di questo percorso della laurea specialistica anche: Rilevamento geologico del sedimentario
(7cfu), Laboratorio di sedimentologia (3cfu), Stratigrafia regionale (4cfu), Modellazione dati
sedimentologici (4cfu), Sezioni geologiche (4cfu), Geologia degli idrocarburi (4cfu), Sistemi
informativi geografici (5cfu).
Tutti gli insegnamenti esplicitamente indicati nei tre paragrafi precedenti come fondamentali e/o
opzionali appartengono all’Ambito delle Discipline geologiche e paleontologiche, ad esclusione
di Geologia degli idrocarburi e Sistemi informativi geografici (5cfu) appartenenti all’Ambito
delle Discipline geomorfologiche e geologiche applicative.
Propedeuticità: la propedeuticità e la progressione didattica suggerita sono indicate per mezzo
della numerazione dei moduli e della relativa posizione negli anni di corso e nei semestri.
Esempio: Stratigrafia I (I anno, I semestre) precede Stratigrafia II (I anno, I semestre); entrambi
precedono Bacini sedimentari I (II anno, I semestre) che precede Bacini sedimentari II (II anno, I
semestre).
9. Geologia e petrologia dei complessi magmatici e metamorfici
Il percorso formativo vuole fornire strumenti specialistici di analisi e modellazione dei complessi
magmatici e metamorfici in sinergia con varie discipline geologiche complementari, partendo dalla
raccolta dei dati sul terreno sino allo studio chimico-fisico delle rocce in laboratorio. L'offerta
didattica è intesa a dare un ampio spettro di conoscenze geologiche e di metodologie strumentali,
volte a garantire la flessibilità nella formazione dello studente.
Le metodologie utilizzate si avvalgono di approcci tecnologici innovativi ed avanzati,
integrandosi comunque con le disciplice tradizionali delle Scienze della Terra. Le informazioni
tratte dagli studi sul terreno vengono costantemente confrontate ed elaborate con ricerche di
laboratorio, basate su analisi chimiche e strutturali, su sintesi e prove fisiche in apparecchiature che
riproducono condizioni ambientali caratteristiche dell'interno della Terra, e su modelli numerici al
calcolatore.
Il percorso si pone come obiettivo la formazione di un laureato in grado di affrontare: (1) analisi e
modellazione dei processi vulcanici, plutonici e metamorfici; (2) rilevamento ed elaborazione di
cartografia tematica in terreni cristallini e vulcanici; (3) attività di ricerca volta alla comprensione
dell'evoluzione dell'interno della Terra, dei pianeti rocciosi e delle meteoriti; (4) applicazioni della
petrologia allo studio dei materiali litoidi.
INSEGNAMENTI FONDAMENTALI
cfu
INSEGNAMENTI
FONDAMENTALI
cfu
13
Cristallografia
Metodi integrati per lo studio dei
basamenti cristallini
Petrofisica
4
3
Petrologia
Petrologia applicata II
3
3
3
Vulcanologia II
3
Corsi opzionali: gli opzionali sono tutti inclusi nella lista degli insegnamenti istituzionali di
questo Corso di Laurea Specialistica, o tra gli insegnamenti opzionali della Laurea Triennale in
Scienze Geologiche. Sono consigliati: Analisi strutturale I + (3cfu), Analisi microstrutturale +
(3cfu), Calcolo scientifico, Chimica fisica II (3cfu), Complementi di matematica II,
Cristallochimica (3cfu), Fisica dell’interno della terra +++ (6cfu), Geotermia (3cfu), Minerografia
(3cfu), Pietre da costruzione e ornamentali (3cfu), Rilevamento geologico-tecnico ++ (4cfu)
+
Ambito delle Discipline geologiche e paleontologiche
Ambito delle Discipline geomorfologiche e geologiche applicative
+++
Ambito delle Discipline geofisiche
Tutte gli altri insegnamenti si riferiscono all’Ambito delle Discipline mineralogiche,
petrografiche e geochimiche
++
Corsi opzionali della Laurea Triennale in Scienze Geologiche (sono considerati fondamentali
per gli studenti che scelgono questo percorso formativo): Petrografia del metamorfico (4cfu),
Petrografia dell’igneo (4cfu), Vulcanologia I (3 cfu)
10. Geoarcheologia e beni culturali
Il percorso mette gli studenti in grado di: (1) applicare i metodi e le tecniche delle Geoscienze
allo studio ed alla conservazione dei beni culturali archeologici intensi nel modo più ampio (dal sito
al singolo oggetto archeologico); (2) possedere competenze nel campo della contestualizzazione
del sito archeologico, dello scavo stratigrafico, della lettura dei processi di formazione dei siti e
della ricostruzione del paesaggio archeologico; (3) possedere competenze nel campo della
caratterizzazione archeometrica dei materiali archeologici.
Lo studente sarà impegnato ad approfondire un ampio bagaglio tecnico e metodologico, per molti
aspetti innovativo, nel quadro delle altre discipline delle scienze della terra, con particolare
riguardo all’applicazione delle tecniche sedimentologiche, micromorfologiche, geopedologiche dei
depositi archeologici; all’analisi delle foto aeree e da satellite, su base specialmente digitale, con
applicazione dei software dedicati; all’utilizzo della cartografia geomorfologia per la ricostruzione
del paesaggio antico; all’utilizzo adeguato delle tecniche di indagine mineralogico-petrografiche. Il
geologo che avrà seguito il percorso formativo sarà in grado di: (a) condurre ricerca scientifica nel
campo della ricerca geoarcheologica ed archeometrica; (b) compiere opera di consulenza negli
scavi stratigrafici e nei progetti di ricerca archeologica territoriale; (c) condurre e gestire per la
parte geologica cantieri di scavo archeologico; (d) promuovere e condurre campagne di rilevamento
territoriale finalizzate alla redazione di carte archeologiche; (e) organizzare e gestire piani di
valutazione del rischio archeologico sia a livello di sito e che di area finalizzate alla pianificazione
territoriale ed alla tutela dei beni culturali.
INSEGNAMENTI FONDAMENTALI
Geoarcheologia II *
Geologia del Quaternario II
cfu
6
6
INSEGNAMENTI
FONDAMENTALI
Geopedologia e paleopedologia
Geopedologia e paleopedologia II
cfu
3
3
14
Corsi opzionali: sono fruibili come corsi opzionali tutti i corsi inclusi nella lista degli
insegnamenti istituzionali di questo Corso di Laurea Specialistica, o tra gli insegnamenti
opzionali della Laurea Triennale in Scienze Geologiche (confrontare con i suggerimenti riportati
nel paragrafo successivo). Sono consigliati per questo percorso formativo: Analisi mineralogiche
*** (4cfu), Mineralogia Applicata II *** (3cfu), Geoarcheologia I * (4cfu), Geologia del
Quaternario I (5cfu), Geopedologia (2cfu), Laboratorio di Geopedologia (2cfu), Sedimentologia I
(3cfu), Sedimentologia II (3cfu), Stratigrafia I (3cfu), Stratigrafia II (3cfu), Geomorfologia delle
aree di pianura * (3cfu).
Corsi opzionali della Laurea Triennale in Scienze Geologiche: sono considerati fondamentali
per gli studenti che scelgono questo percorso formativo: Mineralogia applicata *** (3cfu),
Analisi e tecniche per i beni culturali *** (3cfu). Sono fruibili come opzionali ai fini di questo
percorso della laurea specialistica anche: Geoarcheologia e Archeopedologia * (4cfu), Analisi di
facies e ambienti sedimentari (4cfu), Laboratorio di sedimentologia (3cfu), Geochimica Isotopica
e metodi di datazione *** (4cfu), Siti e Scavi Paleontologici (3cfu), Petrografia del sedimentario
(4cfu), Fotogeologia * (4cfu), Sistemi informativi geografici ** (5cfu), Legislazione per le
scienze della terra ** (3cfu), Esplorazione elettrica ed elettromagnetica **** (4cfu), Sismologia
di esplorazione **** (5cfu).
Gli insegnamenti esplicitamente indicati nei paragrafi precedenti come fondamentali e/o
opzionali appartengono principalmente all’Ambito delle Discipline geologiche e paleontologiche,
tranne le seguenti specificazioni:
* Ambito delle Discipline geologiche e paleontologiche e Ambito delle Discipline
geomorfologiche e geologiche applicative
** Ambito delle Discipline geomorfologiche e geologiche applicative
*** Ambito delle Discipline mineralogiche, petrografiche e geochimiche
**** Ambito delle Discipline geofisiche
Propedeuticità: la progressione didattica suggerita è indicata per mezzo della numerazione dei
moduli e della relativa posizione negli anni di corso e nei semestri.
11. Paleontologia e sue applicazioni
Il percorso si propone di formare specialisti che sappiano operare sui fossili nel modo più ampio e
completo possibile. Verranno fornite basi metodologiche ed operative per il riconoscimento e
l'analisi sul terreno dei fossili, per il campionamento, la successiva preparazione, e per lo studio
tafonomico, sistematico e paleobiologico dei reperti, nonché approfondite conoscenze di geologia
del sedimentario. L’offerta didattica comprende anche metodologie quantitative, elaborazioni
statistiche dei dati e analisi di immagine computerizzata.
Un particolare riguardo verrà dedicato alle applicazioni della Paleontologia, ovvero alla
costruzione ed applicazione dei metodi relativi di datazione basati sui fossili, al contributo
all'analisi di facies, alle ricostruzioni (paleo)ambientali, (paleo)climatiche e (paleo)oceanografiche.
I Laureati in questo percorso acquisiranno abilità utili ad affrontare lo studio dei fossili da un
punto di vista tassonomico, per applicazioni in biostratigrafia, caratterizzazione ed evoluzione degli
ecosistemi e conservazione del patrimonio paleontologico.
INSEGNAMENTI FONDAMENTALI
cfu
Paleontologia degli invertebrati
6
INSEGNAMENTI
FONDAMENTALI
Micropaleontologia I
cfu
3
15
Paleontologia dei vertebrati
Stratigrafia I
Stratigrafia II
6
3
3
Micropaleontologia II
Laboratorio di Micropaleontologia
3
3
Corsi opzionali: sono fruibili come corsi opzionali tutti i corsi inclusi nella lista degli
insegnamenti istituzionali di questo Corso di Laurea Specialistica, nella lista degli insegnamenti
dei Corsi di Laurea Specialistica della Classe di Scienze della Natura (Classe 68/S), o tra gli
insegnamenti opzionali della Laurea Triennale in Scienze Geologiche (confrontare con i
suggerimenti riportati nel paragrafo successivo). Sono consigliati per questo percorso formativo:
Complementi di Paleontologia (3cfu), Geologia marina (6cfu), Paleomagnetismo e
paleogeografia (6cfu), Stratigrafia regionale II (3cfu), Paleontologia vegetale e archeobotanica
(6cfu), Tecniche di scavo paleontologico e preparazione dei fossili (3cfu), Siti paleontologici nel
mondo (3cfu), Biomineralizzazione (3cfu), Geomicrobiologia (3cfu), Paleoceanografia (6cfu),
Paleontologia stratigrafica (3cfu), Paleoecologia (3cfu) e Musei e didattica geopaleontologica
(6cfu).
Corsi opzionali della Laurea Triennale in Scienze Geologiche. Sono considerati
fondamentali per gli studenti che scelgono questo percorso formativo: Analisi di facies e
ambienti sedimentari (4 cfu) e Stratigrafia regionale (4cfu). Sono particolarmente consigliati
come opzionali ai fini di questo percorso formativo: Siti e scavi paleontologici (3cfu) o
Patrimonio paleontologico italiano (4cfu), Rilevamento geologico del sedimentario (7cfu),
Sistemi informativi geografici (5cfu) e Petrografia del sedimentario (4cfu).
Tutti gli insegnamenti esplicitamente indicati nei tre paragrafi precedenti come fondamentali e/o
opzionali appartengono all’Ambito delle Discipline geologiche e paleontologiche, ad esclusione
di Sistemi informativi geografici (5cfu)
appartenente all’Ambito delle Discipline
geomorfologiche e geologiche applicative.
Propedeuticità: la propedeuticità e la progressione didattica suggerita sono indicate per mezzo
della numerazione dei moduli e della relativa posizione negli anni di corso e nei semestri.
Esempio: Stratigrafia I (I anno, I semestre) precede Stratigrafia II (I anno, I semestre).
5. Presentazione Piani di Studio
Gli studenti dovranno presentare preliminarmente un piano di studio, di norma entro il gennaio
del primo anno di corso. Il piano di studio dello studente deve essere il più possibile coerente con
gli insegnamenti fondamentali ed opzionali previsti nel percorso formativo e con la tematica della
tesi sperimentale (vedi sotto). Lo studente potrà indicare nel proprio piano di studio insegnamenti
diversi da quelli proposti dal consiglio di coordinamento didattico, purché venga rispettato il
numero dei cfu richiesti. Il piano di studio dovrà essere approvato dal consiglio di coordinamento
didattico che ne valuterà la logica culturale.
Eventuali proposte di piano di studio libero, che non rientrino nei percorsi indicati, potranno
essere altresì presentate tramite apposito modulo cartaceo (da ritirare e riconsegnare presso la
Segreteria Didattica) e saranno debitamente valutate dall’apposita Commissione Piani di Studio.
6. Tesi ed esame di laurea
Gli studenti devono presentare domanda di assegnazione della tesi entro la fine del primo anno di
corso, in modo che la tesi possa essere formalizzata entro tale periodo. Pertanto la fase iniziale dello
16
svolgimento della tesi può aver luogo già durante il primo anno. La formalizzazione della tesi attiva
le coperture assicurative e l’accesso ai locali laureandi interni presso il dipartimento.
L'acquisizione dei crediti formativi relativi alla tesi di laurea specialistica (40 cfu) è subordinata
alla partecipazione dello studente ad una intensa attività presso un laboratorio dell'università o di
altro ente pubblico o privato, nonché attività di terreno, sotto la responsabilità di un tutore. La tesi
prevede un relatore e un correlatore. La tesi deve in ogni caso consistere in un lavoro rivolto alla
soluzione di un problema scientifico e tale da documentare la capacità di una corretta impostazione
del metodo sperimentale. Non sono in alcun caso ammesse tesi compilative.
Per conseguire la Laurea Specialistica in "Geologia: processi, risorse ed applicazioni" lo studente
deve aver acquisito 300 crediti, compresi quelli già riconosciuti validi per l'accesso al Corso di
Laurea Specialistica, ed aver superato una prova finale, che consiste nella presentazione e
discussione di una tesi scritta (in italiano o in una lingua dell'Unione Europea).
Il Presidente del CCD di Scienze della Terra
(Prof. Guido Gosso)
Il Preside della Facoltà
(Prof. Gianpiero Sironi)
17
All. 1 -Tabella delle attività formative tratta dall’ordinamento didattico
ATTIVITA'
FORMATIVE
AMBITI DISCIPLINARI
SETTORI SCIENTIFICO-DISCIPLINARI
CREDITI FORMATIVI
MINIMI FISSATI
DALLA CLASSE
a) di base
Discipline
matematiche,
informatiche e
statistiche
INF/01
ING-INF/05
MAT/01 - MAT/09
SECS-S/02
Discipline fisiche
FIS/01 - FIS/08
9
Discipline chimiche
CHIM/02, CHIM/03, CHIM/06
9
12
Tot.
b) caratterizzanti Discipline geologiche e GEO/01 - Paleontologia e paleoecologia
paleontologiche
GEO/02 - Geologia stratigrafica e
sedimentologica
GEO/03 - Geologia strutturale
GEO/04 - Geografia fisica e
Discipline
geomorfologia
geomorfologiche e
geologiche applicative GEO/05 - Geologia applicata
Discipline
GEO/06 – Mineralogia
mineralogiche,
GEO/07 - Petrologia e petrografia
petrografiche e
GEO/08 - Geochimica e vulcanologia
geochimiche
GEO/09 - Georisorse minerarie e
applicazioni mineralogico-petrografiche
per l'ambiente e i beni culturali
Tot.
c) affini o
integrative
Discipline geofisiche
Cultura scientifica,
tecnologica, giuridica
ed economica
Interdisciplinarità e
applicazioni
Attività relative ai
percorsi formativi
indicati dal CCD
(Ambito di sede)
ASSEGNATI
DALL'ATENEO
30
37
17
32
78
FIS/06 - Fisica per il sistema terra e per il
mezzo circumterrestre
GEO/10 - Geofisica della terra solida
GEO/11 - Geofisica applicata
GEO/12 - Oceanografia e fisica
dell'atmosfera
Si veda l’elenco delle discipline
contenuto nell’ordinamento didattico
86
(di cui 71 nel
triennio)
9
7
Si veda l’elenco delle discipline
contenuto nell’ordinamento didattico
Tot.
30
Totale a+b+c
138
GEO/01 – Paleontologia e paleoecologia
GEO/02 – Geologia stratigrafica e
sedimentologica
GEO/03 – Geologia strutturale
GEO/04 – Geografia fisica e
geomorfologia
GEO/05 – Geologia applicata
GEO/06 – Mineralogia
30
(di cui 22 nel
triennio)
17
33
(di cui 24 nel
triennio)
149
(di cui 117 nel
triennio)
39
18
GEO/07 – Petrologia e petrografia
GEO/08 – Geochimica e vulcanologia
GEO/09 – Georisorse minerarie e
applicazioni mineralogico-petrografiche
per l'ambiente e i beni culturali
GEO/10 – Geofisica della terra solida
GEO/11 – Geofisica applicata
GEO/12 – Oceanografia e fisica
dell'atmosfera
AGR/08 - Idraulica agraria e sistemazioni
idraulico-forestali
AGR/14 – Pedologia
CHIM/12 - Chimica dell'ambiente e dei
beni culturali
FIS/07 - Fisica applicata (a beni culturali,
ambientali, biologia e medicina)
ICAR/02 - Costruzioni idrauliche e
marittime e idrologia
ICAR/03 - Ingegneria sanitariaambientale
ICAR/07 – Geotecnica
ICAR/08 - Scienza delle costruzioni
ICAR/20 - Tecnica e pianificazione
urbanistica
ING-INF/05 - Sistemi di elaborazione
delle informazioni
ING-IND/21 – Metallurgia
ING-IND/22 - Scienza e tecnologia dei
materiali
ING-IND/23 - Chimica fisica applicata
d) a scelta dello
studente
15
e) per la prova
finale
30
f) altre attività
- Ulteriori conoscenze linguistiche
- Abilità informatiche e telematiche, relazionali o comunque utili per l'inserimento
nel mondo del lavoro
- Tirocini formativi e di orientamento
- Altre attività volte ad agevolare le scelte professionali, mediante la conoscenza
diretta del settore lavorativo cui il titolo di studio può dare accesso
Totale d+e+f
15
15
(di cui 12 nel
triennio)
60
TOTALE
198
151
(di cui 63 nel
triennio)
300
51
(di cui 45 nel
triennio)
46
(di cui 6 nel
triennio)
19
Allegato 2 - Insegnamenti della Laurea di Primo Livello
Denominazione dell'insegnamento/modulo
ANALISI CHIMICHE DI ROCCE MINERALI E FLUIDI
ANALISI DI FACIES E AMBIENTI SEDIMENTARI
ANALISI E TECNICHE PER I BENI CULTURALI
CAMPAGNA GEOLOGICA DI FINE CORSO
CHIMICA FISICA GENERALE
CHIMICA GENERALE E INORGANICA E COMPLEMENTI DI CHIMICA
CIRCOLAZIONE IDRICA NEL SUOLO E SOTTOSUOLO
ECONOMIA DELLE GEORISORSE
ESCURSIONI GEOLOGICHE (3 giorni)
ESCURSIONI GEOLOGICHE II (3 giorni)
ESPLOR. ELETTR.ED ELETTROMAGN.
ESPLOR.GRAVIMETR.E MAGNETICA
FISICA DEI CONTINUI
FISICA I
FISICA II
FISICA TERRESTRE
FOTOGEOLOGIA
GEMMOLOGIA
GEOARCHEOLOGIA E ARCHEOPEDOLOGIA
GEOCHIMICA AMBIENTALE
GEOCHIMICA GENERALE I
GEOCHIMICA GENERALE II
GEOLOGIA DEGLI IDROCARBURI
GEOLOGIA DEL SEDIMENTARIO/STRATIGRAFIA
GEOLOGIA STRUTTURALE E TETTONICA REGIONALE
GEOMORFOLOGIA
GEORISORSE
INDAGINE E MISURE GEOLOGICO-TECNICHE IN SITU
INFORMATICA E LABORATORIO DI INFORMATICA
INTRODUZIONE ALLA GEOLOGIA
LABORATORIO DI MINEROGRAFIA
LABORATORIO DI PETROGRAFIA
LABORATORIO DI SEDIMENTOLOGIA
LABORATORIO MINERALI
LABORATORIO ROCCE MAGMATICHE E METAMORFICHE
LABORATORIO ROCCE SEDIMENTARIE
LINGUA INGLESE
LOG GEOFISICI E PROPRIETA' PETROFISICHE
MATEMATICA I
MATEMATICA II
MATEMATICA PER LE APPLICAZIONI
MATERIE PRIME PER L'INDUSTRIA
METODI DI PROSPEZIONE MINERARIA
MICROSTRUTTURE DELLE TETTONITI
Settore scientifico- CF
disciplinare
U
dell'insegnamento
GEO/06/07/08/09
4
GEO/02
4
GEO/09
3
GEO/01-11
2
CHIM/03
4
CHIM/03-12
8
GEO/05
4
GEO/09
2
GEO/01-11
1
GEO/01-11
1
GEO/11
4
GEO/11
3
FIS/01-06
4
FIS/01-07
6
FIS/01
6
GEO/10
6
GEO/02, GEO/03.
4
GEO/06
3
GEO/02, GEO/04
4
GEO/08
3
GEO/08
2
GEO/08
2
GEO/05
4
GEO/02
5
GEO/03
7
GEO/04
5
GEO/09
2
GEO/05
4
INF/01
4
GEO/02-03
2
GEO/09
3
GEO/07
3
GEO/02
3
GEO/06
3
GEO/07
3
GEO/02
3
L-LIN/12
3
GEO/11
4
MAT/01-09
8
MAT/01-09
6
MAT/01-09
4
GEO/09
4
GEO/09
3
GEO/03
3
20
MINERALOGIA
MINERALOGIA APPLICATA
MODELLIZZAZIONE DATI SEDIMENTOLOGICI
MODELLIZZAZIONE 3 D DEI DATI STRUTTURALI
ONDE E OTTICA
OPERE E NORME PER LA MITIGAZIONE DEI RISCHI GEOLOGICI
OPERE E NORME PER L'UTILIZZO DEL TERRITORIO
PALEONTOLOGIA E LABORATORIO FOSSILI
PATRIMONIO PALEONTOLOGICO ITALIANO
PETROGRAFIA
PETROGRAFIA DEL METAMORFICO
PETROGRAFIA DEL SEDIMENTARIO
PETROGRAFIA DELL'IGNEO
PETROLOGIA APPLICATA E SPERIMENTALE
PRINCIPI DI IDROGEOLOGIA
PRINCIPI DI MECCANICA DELLE TERRE E DELLE ROCCE
RILEVAMENTO DEI TERRENI CRISTALLINI
RILEVAMENTO DEL SEDIMENTARIO
RILEVAMENTO GEOLOGICO E INTERPRETAZIONE CARTE GEOLOGICHE
RILEVAMENTO GEOLOGICO STRUTTURALE
RILEVAMENTO GEOMORFOLOGICO E DEL QUATERNARNARIO
SEZIONI GEOLOGICHE
SISMOLOGIA DI ESPLORAZIONE
SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI CON LABORATORIO
STRATIGRAFIA REGIONALE
STRUTTURE TETTONICHE DEGLI AMBIENTI INTRUSIVO,
METAMORFICO….
STRUTTURE TETTONICHE DEL COLLASSO OROGENICO
STRUTTURE TETTONICHE DELLA SOVRASTRUTTURA CROSTALE…..
TOPOGRAFIA E LABORATORIO DI CARTOGRAFIA
VULCANOLOGIA
GEO/06
GEO/06
GEO/02
GEO/03
FIS/01
GEO/05
GEO/05
GEO/01
GEO/01
GEO/07
GEO/07
GEO/02
GEO/07
GEO/07
GEO/05
GEO/05
GEO/06 GEO/07
GEO/02
GEO/02, GEO/03
GEO/03
GEO/04
GEO/02/03
GEO/11
GEO/05
GEO/02
5
3
4
2
4
4
3
8
4
5
4
4
4
3
2
5
2+5
2+5
6
2+5
2+5
4
5
5
4
GEO/03
4
GEO/03
GEO/03
ICAR/06
GEO/08
2
4
4
3
21
Allegato 3 - Insegnamenti della Laurea Specialistica
Denominazione dell'insegnamento/modulo
COMPLEMENTI DI MATEMATICA*
CALCOLO NUMERICO*
CALCOLO DELLE PROBABILITÀ E STATISTICA*
Settore scientifico- CF Anno di
disciplinare
U
corso
dell'insegnamento
I
MAT/01-09
5
I
MAT/01-09
5
I
MAT/01-09
5
SECS-S02
FIS/01-07
3
3
I
I
CHIM/02
CHIM/01-12
4
3
I
I
ANALISI STRUTTURALE I
GEO/03
3
I
ANALISI STRUTTURALE II
ANALISI MICROSTRUTTURALE
GEO/03
GEO/03
3
3
I
I
ANALISI MINERALOGICHE
BACINI SEDIMENTARI I
GEO/06
GEO/02
4
3
I
II
BACINI SEDIMENTARI II
GEO/02
3
II
BIOMINERALIZZAZIONE
CARTOGRAFIA NUMERICA *
GEO/01
ICAR/06
3
7,5
II
I-II
COMPLEMENTI DI PALEONTOLOGIA
CRISTALLOCHIMICA
GEO/01
GEO/06
3
3
I
I
CRISTALLOGRAFIA
DIAGENESI I
GEO/06
GEO/02
4
3
I
II
DIAGENESI II
GEO/02
3
II
ESPLORAZIONE SISMICA A PICCOLA PROFONDITÀ *
FISICA DELL’INTERNO DELLA TERRA *
GEO/11
GEO/10
4
6
I-II
I
FISICA DEI MINERALI
GEOARCHEOLOGIA I *
GEO/06
GEO/02-04
4
4
I
I
GEOARCHEOLOGIA II*
GEO/02-04
6
I
GEODINAMICA I
GEODINAMICA II
GEO/03
GEO/03
3
3
I-II
I-II
GEOLOGIA APPLICATA I
GEOLOGIA APPLICATA II
GEO/05
GEO/05
4
4
I
II
GEOLOGIA DEGLI IDROCARBURI II
GEOLOGIA DEL QUATERNARIO *
GEO/05
GEO/02
4
5
II
I
GEOLOGIA DEL QUATERNARIO II*
GEO/02
6
I
GEOLOGIA MARINA *
GEOLOGIA REGIONALE
GEO/01
GEO/03
6
3
I
I
GEOMICROBIOLOGIA
GEOMORFOLOGIA DELLE AREE DI MONTAGNA
GEO/01
GEO/04
3
3
I
I
GEOMORFOLOGIA DELLE AREE DI PIANURA
GEO/04
3
I
GEOPEDOLOGIA *
GEOPEDOLOGIA E PALEOPEDOLOGIA I*
GEO/02
GEO/02
2
3
I
I
GEOPEDOLOGIA E PALEOPEDOLOGIA II*
GEOTECNICA
GEO/02
GEO/05
3
4
I
I
GEOTERMIA
GIACIMENTI E METALLOGENESI
GEO/08
GEO/09
3
6
II
I
STATISTICA APPLICATA*
FISICA DELLO STATO SOLIDO *
CHIMICA FISICA II
CHIMICA ORGANICA *
22
IDROGEOLOGIA
GEO/05
4
I
IDROGEOLOGIA APPLICATA
GEO/05
4
I
IDROSTRATIGRAFIA
LABORATORIO DI ELABORAZIONE NUMERICA DEI DATI GEOFISICI *
GEO/02
GEO/11
3
3
II
I-II
LABORATORIO DI GEOLOGIA STRUTTURALE
LABORATORIO DI GEOPEDOLOGIA *
GEO/03
GEO/02
3
2
I-II
I
LABORATORIO DI MICROPALEONTOLOGIA
METODI INTEGRATI PER LO STUDIO DEI BASAMENTI CRISTALLINI
GEO/01
GEO/07
3
3
I
II
MICROPALEONTOLOGIA I
GEO/01
3
I
MICROPALEONTOLOGIA II
MINERALI INDUSTRIALI
GEO/01
GEO/09
3
4
I
I
MINERALOGIA APPLICATA II
MINEROGRAFIA
GEO/06
GEO/09
3
4
I
II
MODELLAZIONE DATI SEDIMENTOLOGICI II
GEO/02
4
I
MODELLI GEOMBIENTALI DELLE RISORSE MINERARIE
PALEOCEANOGRAFIA
GEO/09
GEO/01
3
6
I
I
PALEOECOLOGIA
PALEOMAGNETISMO E PALEOGEOGRAFIA
GEO/01
GEO/02
3
6
II
I
PALEONTOLOGIA DEGLI INVERTEBRATI
PALEONTOLOGIA STRATIGRAFICA
GEO/01
GEO/01
6
3
I
I
PALEONTOLOGIA VEGETALE E ARCHEOBOTANICA*
GEO/01
6
I
PETROFISICA
PETROLOGIA
GEO/07
GEO/07
3
3
I
I
PETROLOGIA APPLICATA II
PIETRE ORNAMENTALI E DA COSTRUZIONE
GEO/07
GEO/07
3
3
I
I
RILEVAMENTO GEOLOGICO-TECNICO
GEO/05
4
I
SEDIMENTOLOGIA I
SEDIMENTOLOGIA II
GEO/02
GEO/02
3
3
I
I
SEDIMENTOLOGIA DEGLI ACQUIFERI
SISMOLOGIA *
GEO/02
GEO/10
3
6
II
II
SISMOLOGIA DI ESPLORAZIONE II *
SITI PALEONTOLOGICI NEL MONDO*
GEO/11
GEO/01
5
3
II
I
STRATIGRAFIA I
GEO/02
3
I
STRATIGRAFIA II
STRATIGRAFIA REGIONALE II
GEO/02
GEO/02
3
3
I
I
STRUMENTI E METODI DI ACQUISIZIONE GEOFISICA*
TECNICHE ANALITICHE INTEGRATE PER LO STUDIO STRUTTURALE
DEGLI OROGENI
TECNICHE AVANZATE PER IL TRATTAMENTO DI IMMAGINI
TECNICHE DI SCAVO PALEONTOLOGICO E PREPARAZIONE DEI
FOSSILI*
TELERILEVAMENTO I *
TETTONOFISICA *
GEO/11
4
GEO/03
3
I-II
I-II
ING-INF/03
5
GEO/01
3
ICAR/06
GEO/10
5
6
I-II
II
GEO/08
3
I
AGR/08-14
AGR/08-14
4
4
II
II
ICAR
4
II
VULCANOLOGIA II
PEDOLOGIA *
SISTEMAZIONI IDRAULICO-FORESTALI *
IDROLOGIA *
I-II
23
TABELLA di CONVERSIONE
per il passaggio dall’Ordinamento in cinque anni
all’Ordinamento in tre anni e accesso alla Laurea Specialistica
Si rammenta che questa procedura è particolarmente conveniente agli studenti provvisti di un numero di
crediti prossimo (sia in eccesso che in difetto) alla somma dei crediti necessari a terminare la Laurea
Triennale.
VECCHIO ORDINAMENTO
Cfu
Vecchio
NUOVO ORDINAMENTO
Cfu Nuovo
PRIMO ANNO
Istituzioni di matematiche I
Geografia Fisica
9
9
Matematica I
Introduzione alla Geologia
Climatologia e
paleoclimatologia
Topografia e Laboratorio di
Cartografia
8
2
5
4
Chimica Generale e Inorg.
9
8
Fisica Sperimentale I
9
Rilevamento geologico
8
Colloquio lingua inglese
Escursioni
4
1
Chimica generale e
inorganica e complementi di
chimica
Fisica I
Fisica dei continui
Rilevamento geologico e
Interpretazione delle carte
geologiche
Laboratorio rocce
sedimentarie
Lingua Inglese
Escursioni
Matematica II
Matematica per le
applicazioni
Mineralogia
Georisorse
Laboratorio minerali
Mineralogia applicata
Paleontologia e Laboratorio
fossili
6
4
6
4
6
3
3
1
SECONDO ANNO
Istituzioni di matematiche II
9
Mineralogia
Laboratorio di Mineralogia
8
5
Paleontologia I
Laboratorio di Paleontologia I
8
5
5
2
3
3
8
4
24
Fisica Sperimentale II
9
Geologia I
Laboratorio di Geologia I
8
5
Escursioni
Campagna (5gg)
1
2
Patrimonio paleontologico it.
Fisica II
Onde e ottica
Geologia strutturale e
Tettonica regionale
Storia della Geologia
Elementi di geodinamica
Escursioni
Campagna geologica
6
4
7
2
2
1
2
TERZO ANNO
Petrografia
Laboratorio di Petrografia
8
5
Fisica Terrestre
Geomorfologia
8
8
Geologia II
Laboratorio di Geologia II
8
5
Geologia Applicata I
8
Geochimica
8
Petrografia
Laboratorio rocce
magmatiche e metamorfiche
Laboratorio di Petrografia
Fisica Terrestre
Geomorfologia
Parte del corso di
Rilevamento Geomorfologico
del Quaternario (2 crediti
assistiti)
Geologia del
sedimentario/Stratigrafia
Stratigrafia regionale
Analisi di facies e ambienti
Principi di meccanica delle
terre e delle rocce
Geologia applicata I*
Geochimica generale I
Geochimica generale II
Geochimica ambientale
5
3
3
Analisi chimiche di rocce
minerali e fluidi
Mineralogia applicata
Chimica fisica generale
Cristallografia*
4
3
6
5
2
5
4
4
5
4
2
2
3
QUARTO E QUINTO ANNO
(in ordine alfabetico)
Analisi mineralogiche
8
Chimica Fisica
8
4
4
25
Cristallografia
8
Esplorazione geologica del
sottosuolo
8
Fisica della terra solida
8
Fisica della terra fluida
8
Fotogeologia
8
Geodinamica
8
Geofisica applicata
8
Geologia applicata II
8
Geologia del cristallino
8
Geologia del Quaternario
Geologia Marina
Geologia degli idrocarburi
8
8
8
Geologia regionale
Geologia stratigrafica
8
8
Mineralogia applicata II*
Cristallografia*
Indagini e misure geologicotecniche in situ
Log geofisici e proprietà
fisiche
Fisica dell’interno della
terra**
Fisica delle acque
sotterrane**
Fotogeologia
Geomorfologia
Geodinamica I*
Geodinamica II*
Tecniche analitiche integrate
per lo studio strutturale degli
orogeni*
Esplorazione elettrica ed
elettromagnetica
Esplorazione gravimetrica e
magnetica
Opere e norme per l’utilizzo
del territorio
Geologia applicata II*
Microstrutture delle tettoniti
Analisi microstrutturale*
Petrografia del metamorfico
Geologia del quaternario***
Geologia Marina*
Geologia degli idrocarburi
Log geofisici e proprietà
fisiche
Strutture tettoniche
dell’ambiente intrusivo,
metamorfico e della litosfera
oceanica
Geologia regionale o, in
alternativa, Strutture
tettoniche della sovrastruttura
crostale e dell’ambiente
vulcanico
Stratigrafia I*
Stratigrafia II*
3
4
4
4
6
6
4
5
3
3
3
4
3
3
4
3
3
4
3
6
4
4
4
3 (o 4)
3
3
26
Geologia strutturale
8
Geotecnica
8
Giacimenti minerari
Idrogeologia
8
8
Idrogeologia applicata
Micropaleontologia
8
8
Mineralogia applicata
8
Mineralogia sistematica
8
Paleoecologia
8
Paleontologia II
8
Petrologia
8
Prospezioni geofisiche
8
Prospezione geomineraria
8
Rilevamento geologico tecnico
8
Stratigrafia regionale
Analisi strutturale I*
Analisi strutturale II*
Strutture tettoniche del
collasso orogenico
Opere e norme per l’utilizzo
del territorio
Geotecnica*
Materie prime per l’industria
Metodi di prospezioni
mineraria
Georisorse
Circolazione idrica nel suolo
e sottosuolo
Idrogeologia*
Idrogeologia Applicata*
Laboratorio di
micropaleontologia*
Micropaleontologia*
Mineralogia applicata
Materie prime per l’industria
Gemmologia
Mineralogia applicata
Paleoecologia*
Complementi di
paleontologia*
Biomineralizzazione***
Paleoceanografia*
Geomicrobiologia***
4
3
3
2
Petrografia dell’igneo
Petrografia del metamorfico
Sismologia di esplorazione
Log geofisici e proprietà
fisiche
Metodi di prospezione
mineraria
Materie prime per l’industria
Economia delle georisorse
4
4
5
4
Opere e norme per l’utilizzo
del territorio
Rilevamento geologico
3
4
4
3
2
4
4
4
3
6
3
4
3
3
3
3
3
6
3
3
4
2
3
4
27
Sedimentologia
8
Sismologia
Vulcanologia
8
8
Campagna (10gg)
4
RILEVAMENTO
PERSONALE/ TIROCINIO
9
tecnico*
Sedimentologia I*
Sedimentologia II*
Analisi di facies e ambienti
sedimentari
Sismologia**
Vulcanologia
Strutture tettoniche della
sovrastruttura crostale e
dell’ambiente vulcanico
Parte di un corso di
Rilevamento assistito (del
valore di 2 crediti), deve
essere completato con un
Rilevamento personale di
terzo anno.
TIROCINIO
Parte di un corso di
Rilevamento
PROVA FINALE
RELAZIONE del TIROCINIO
3
o del RILEVAMENTO
PERSONALE
*corsi della Laurea Specialistica “Geologia: processi, risorse ed applicazioni”
**corsi della Laurea Specialistica “Geofisica di esplorazione ed applicata”
***corsi della Laurea Specialistica Classe Scienze della natura
3
3
4
6
3
4
2
6
5
6
28
PROGRAMMI DEGLI INSEGNAMENTI (in ordine
alfabetico)
ANALISI MICROSTRUTTURALE (3 cfu)
PROF.SSA MARIA IOLE SPALLA
3 CFU: corrispondenti a 16 ore di lezione e 12 ore di esercitazioni
Consiste di una parte teorica e di una parte di esercitazione pratica per l’applicazione
dei principi teorici all’analisi microstrutturale delle rocce polideformate. Vengono
considerate propedeutiche al corso le nozioni, pratiche e teoriche, acquisite durante il
corso della Laurea Triennale “Microstrutture delle Tettoniti”.
Programma delle lezioni – Reologia degli aggregati polimineralici e policristallini:
meccanismi di deformazione (tipi di flusso e leggi che lo governano). Carte dei
meccanismi di deformazione e profili di resistenza. Deformazione, recupero e
ricristallizzazione dei più comuni costituenti mineralogici delle rocce, sistemi di
scivolamento intracristallino. Indicatori cinematici. Principali tecniche di analisi
microstrutturale.
L’esame consiste in una prova orale che comprende il riconoscimento dei
meccanismi di deformazione dominanti in un campione polideformato. La
collezione didattica è a disposizione degli studenti per la consultazione presso il
docente del corso.
ANALISI MINERALOGICHE* (4 Cfu)
PROF.SSA CARLA DE POL
*mutuato dal Corso di Laurea Specialistica in Scienze Naturali
(= 3 Cfu lezioni + 1 Cfu esercitazioni)
Vengono illustrate alcune delle tecniche più comunemente usate per identificare e
studiare i minerali. Le esercitazioni pratiche sugli argomenti trattati nelle lezioni
permettono la diretta applicazione delle nozioni acquisite.
Diffrattometria di raggi X. Natura, produzione e filtrazione di raggi X. Diffrazione di
raggi X: equazione di Bragg, indici e ordine dei riflessi. Sfera di riflessione e reticolo
reciproco. Metodi su cristallo singolo: metodo di rotazione, di oscillazione, di
Weissenberg, di precessione, del diffrattometro a quattro cerchi. Metodi delle polveri:
camere focalizzanti, diffrattometro, camera di Gandolfi. Applicazioni: indicizzazione
dei riflessi, determinazione delle assenze sistematiche e del gruppo spaziale,
determinazione e raffinamento delle costanti reticolari, raffinamento delle strutture
cristalline. Esempi di identificazione dei minerali con metodi delle polveri.
29
Microscopia elettronica. Principi teorici delle tecniche a scansione e a trasmissione.
Microscopio elettronico a scansione: schema costruttivo, formazione della immagine,
applicazioni. Microscopio elettronico a trasmissione: schema costruttivo, diffrazione
degli elettroni, formazione del contrasto dell' immagine, immagine in campo chiaro,
immagine in campo scuro, immagine in alta risoluzione, applicazioni nello studio dei
fenomeni di geminazione e di essoluzione.
Spettrometria di assorbimento nell'infrarosso. Principi teorici. Strumenti a
dispersione, strumenti a trasformata di Fourier. Aspetti sperimentali. Applicazioni
alla identificazione di minerali.
Determinazione della densità. Metodo dello spostamento, metodo del picnometro,
metodi della pesata idrostatica, metodi dei liquidi pesanti.
Determinazione degli indici di rifrazione. Metodi diretti: totalrifrattometri, metodi del
prisma. Metodi indiretti: metodo della variazione del liquido di immersione, metodo
della variazione della temperatura, metodo della variazione della lunghezza d'onda,
metodo della doppia variazione.
Testi consigliati.
Appunti di lezione. G. CAROBBI, Trattato di mineralogia, Vol. 1 e 2, USES Edizioni
Scientifiche S.p.A., Firenze, 1971. J. ZUSSMAN, Physical methods in determinative
mineralogy, Academic Press, London-New York, 1977.
ANALISI STRUTTURALE I (3 cfu)
PROF. GUIDO GOSSO
Il corso approfondisce la tettonica della sovrastruttura crostale e l’analisi ed
interpretazione dei dispositivi di deformazione acquisiti nei tre principali regimi
litosferici. Si svolge in aula (integrando eventualmente con brevi visite giornaliere a
casi alpini). E’ incluso un approfondimento teorico sulla deformazione delle rocce
naturali in ambiente fragile dominante e un’analisi bibliografica su argomenti trattati
in riviste scientifiche, da riassumere e presentare oralmente in un incontro di tipo
seminariale, oggetto di eventuale valutazione ai fini dell’esame finale del corso. Una
dispensa sarà messa a disposizione, ma gli allievi verranno invitati ad analizzare la
bibliografia coi loro mezzi, e a riassumerla.
30
ANALISI STRUTTURALE II (3 cfu)
DOTT. MICHELE ZUCALI
Il corso approfondisce la tettonica dell’infrastruttura crostale e l’analisi ed
interpretazione di dispositivi di deformazione impressi nei regimi litosferici di
trascorrenza, subduzione e collisione. Si svolge in aula (integrando eventualmente
con brevi visite giornaliere a casi alpini). Comprende un approfondimento teorico
sulla deformazione a dominante plastica delle rocce naturali e un’analisi bibliografica
su argomenti trattati in riviste scientifiche, da riassumere e presentare oralmente in un
incontro di tipo seminariale, oggetto di eventuale fiscalizzazione ai fini dell’esame
finale del corso. Una dispensa sarà messa a disposizione, ma gli allievi verranno
invitati ad analizzare la bibliografia coi loro mezzi, e a riassumerla.
BACINI SEDIMENTARI I (3CFU)
DOTT. FABRIZIO BERRA
Il corso prepara gli Studenti alla comprensione dei meccanismi che portano allo
sviluppo dei bacini sedimentari e che ne controllano l'evoluzione nei differenti
contesti geodinamici. Particolare attenzione verrà riservata alle caratteristiche
stratigrafiche, sedimentologiche e tettoniche che caratterizzano i diversi tipi di bacini
ed alle implicazioni pratiche del loro studio.
Bacini Sedimentari: i bacini sedimentari nel contesto litosferico attuale; fattori di
controllo dello sviluppo e dell'evoluzione dei bacini sedimentari; caratteristiche e
geometrie dei corpi sedimentari; evoluzione termica; presentazione di esempi di
bacini nei principali contesti geodinamici, studio di bacini antichi e ricostruzione del
loro significato geodinamico.
BACINI SEDIMENTARI II (3CFU)
DOTT. FABRIZIO BERRA
Laboratorio Bacini Sedimentari: metodologie per l'analisi di bacino; interpretazione
geologica integrata di sezioni sismiche, dati di pozzo, log ed altre indagini geofisiche;
modellazione dell'evoluzione dei bacini sedimentari; implicazioni per lo studio delle
risorse cei bacini sedimentari. Questo modulo ha impostazione prevalentemente
pratica, basata sul lavoro diretto degli Studenti su casi reali.
31
BIOMINERALIZZAZIONE (3 cfu)
PROF. ELISABETTA ERBA
La Biomineralizzazione comprende tutti i processi biologici che producono parti
mineralizzate negli organismi animali, vegetali e batteri (scheletro, gusci, denti, ossa,
etc.). Il corso comprende l’analisi della secrezione di parti mineralizzate nei
vertebrati, negli invertebrati e nei microorganismi. Oltre ad analizzare i processi che
convertono gli ioni in minerali, verranno enfatizzate le funzioni biologiche dei
minerali. Biomineralizzazione e cicli biogeochimici.
Le comunità microbiche e l’origine della biomineralizzazione. I batteri magnetotattici
e la produzione di magnetite.
Biocalcificazione e biosilicizzazione nel plancton marino (nannoplankton,
foraminiferi, diatomee, radiolari).
La mineralizzazione negli organismi invertebrati (brachiopodi, molluschi,
echinodermi, ammonoidi, anellidi).
Tipologie e distribuzione dei Tessuti Mineralizzati nei Vertebrati. Principali funzioni
dei Tessuti Mineralizzati nei Vertebrati. I Tessuti Mineralizzati nei Vertebrati e prime
fasi evolutive.
La mineralizzazione nelle piante (ossalato di calcio, carbonato di calcio e silice).
CALCOLO DELLE PROBABILITA’ E STATISTICA (5 Cfu)*
*mutuato da CALCOLO DELLE PROBABILITA’ E STATISTICA del Politecnico
di Milano
CALCOLO NUMERICO (5 Cfu)*
PROF.SSA DE TISI FLAVIA
*mutuato da CALCOLO NUMERICO della Laurea Triennale di Chimica.
CARTOGRAFIA NUMERICA (7,5 Cfu)*
PROF. RICCARDO BARZAGHI
*mutuato da Cartografia numerica per Ingegneria Civile e ambientale del Politecnico
di Milano
Lezioni
I sistemi di riferimento: generalità. I sistemi di riferimento della topografia classica:
geoide ed ellissoide. I sistemi di riferimento geocentrici (WGS84 e ITRFXXXX).
Elementi di Cartografia: generalità e proiezioni. La geometria dell’ellissoide. Le
rappresentazioni conformi ed equivalenti. La rappresentazione conforme di Gauss. La
cartografia ufficiale italiana. La cartografia catastale. La cartografia numerica. I Gis e
le loro principali funzionalità (GRASS, ArcView). La qualità dei dati in un GIS.
32
Acquisizione dati: la fotogrammetria ed il telerilevamento. Acquisizione dati:
GPS&GIS e digitalizzazione carte. Dati raster e vettoriali. DBMS nei GIS.
Esercitazioni
Il progetto "Isola" del Comune di Modena. Un GIS per la viabilità automobilistica.
L'interpolazione spaziale di dati nei GIS: la creazione di un DTM. Un esempio di uso
dei GIS per l'Idrologia. Georeferenziazione di immagini telerilevate in un GIS.
CHIMICA FISICA II (4 cfu)
PROF. CARLO GRAMACCIOLI
Il programma sarà reperibile presso il docente
CHIMICA ORGANICA* (3 Cfu)
DR. DANIELE PASSARELLA
* Mutuato da Scienze Naturali (Triennale)
Dipartimento di Chimica Organica e Industriale
Via Venezian 21
• Struttura e proprietà delle molecole organiche: orbitali – doppietti elettronici non
condivisi – forze intra- ed intermolecolari – polarità dei legami – polarità delle
molecole – acid e basi
• Alcani: nomenclatura - fonti – proprietà – conformazioni
• Alogenuri alchilici: nomenclatura – proprietà – reazioni di sostituzione nucleofila
– carbocationi
• Alcheni: nomenclatura – proprietà – reazioni di addizione
• Alchini: nomenclatura – proprietà
• Alcooli ed eteri: nomenclatura – proprietà
• Aldeidi e chetoni: nomenclatura – proprietà - reattività
• Acidi carbossilici e derivati: nomenclatura – proprietà - reattività
• Derivati aromatici
• Ammine: nomenclatura – proprietà
• Carboidrati
• Amminoacidi e proteine
• Acidi nucleici
• Accenni a composti organici di origine naturale e loro bioattività
• Estensione dei concetti base della chimica organica alla comprensione di
argomenti di biochimica.
Testi consigliati: W. H. BROWN “Introduzione alla Chimica Organica“ EdiSES
G. RUSSO
“Chimica Organica”
Ambrosiana
33
COMPLEMENTI DI MATEMATICA (5 Cfu)*
PROF. ALESINA ALBERTO
*mutuato da COMPLEMENTI DI MATEMATICA della Laurea Specialistica di
Chimica
COMPLEMENTI DI PALEONTOLOGIA (3 cfu)
PROF. MARCO BALINI
Il corso è complementare al corso di base di Paleontologia del triennio e si propone
due finalità. La prima consiste nel fornire conoscenze approfondite sulla teoria e la
pratica della classificazione dei fossili. Il secondo scopo è quello di illustrare alcuni
aspetti applicativi della Paleontologia non trattati nei corsi di base.
La classificazione dei fossili.
Ripresa dei concetti base di Sistematica, Tassonomia, Classificazione e
Nomenclatura. Significato di specie paleontologica e problemi di delimitazione.
Stratofenetica. Metodi statistici: pregi e difetti. Biometria: variabili e campi di
variabilità. Principali tecniche statistiche, esempi di applicazione e di interpretazione.
Tassonomia evolutiva, principi, gerarchia tassonomica, pregi e difetti. Tassonomia
numerica: nascita, sviluppo e declino; significato nell'ambito dello sviluppo della
Paleontologia moderna. Tassonomia cladista: principi e metodi di applicazione. La
Paratassonomia, con esempi (Paleoichnologia e Conodonti)
Nomenclatura: i Codici di Nomenclatura Zoologica e Botanica. I principi
fondamentali: il principio di priorità e il Principio del primo revisore, P. dei tipiportatori di nome, P. di coordinazione, P. di omonimia, P. di nomenclatura binomiale.
Esame di esempi pratici di problematiche comuni. Problemi di sinonimia.
Applicazioni della Paleontologia.
Applicazioni della Tafonomia, tafofacies e analisi dei rimaneggiamenti (con esempi).
Applicazioni della Paleoichnologia, paleoichnofacies e biofabric: individuazioni delle
lacune (con esempi).
CRISTALLOCHIMICA (3 cfu)
PROF. ACHILLE BLASI
Intende approfondire ed estendere i concetti e gli aspetti generali della
cristallochimica già trattati nell’insegnamento di Mineralogia del secondo anno della
laurea triennale. Particolare enfasi sarà data ai fenomeni di polimorfismo, soluzione
solida ed essoluzione nei più importanti gruppi di silicati e non-silicati. Attenzione
sarà rivolta anche ai minerali utili e a quelli di interesse petrologico.
Testi consigliati.
34
Appunti di lezione.
Cipriani C. & Garavelli C. (1983). Cristallografia chimica e mineralogia speciale. IV
ed., USES, Firenze.
Gottardi G. (1984). I minerali. III ed., Boringhieri, Torino.
Klein C. & Hurlbut C.S.,Jr. (1993). Manual of mineralogy (after J.D.Dana). XXI ed.,
John Wiley & Sons, New York.
Putnis A (1992) Introduction to mineral sciences. Cambridge University Press.
CRISTALLOGRAFIA (4 Cfu)
PROF. GILBERTO ARTIOLI
Il corso vuole fornire i concetti indispensabili per una comprensione delle proprietà
strutturali e chimico-fisiche dello stato cristallino, permettere allo studente di poter
affrontare la letteratura di tipo cristallografico-strutturale, nonchè introdurre i
fondamenti dell’utilizzo delle tecniche diffrattometriche nella caratterizzazione di
materiali.
Programma del Corso
(1) Cristalli ideali (12 ore)
Fondamenti di cristallografia: reticoli, simmetria, gruppi puntuali e spaziali.
Descrizione delle strutture cristalline: cella elementare, posizioni atomiche,
molteplicità.
Cenni di calcolo cristallografico: trasformazioni di coordinate, matrice metrica,
distanze ed angoli di legame.
(2) Cristalli reali (4 ore)
Introduzione ai concetti di nucleazione e crescita cristalline. Difettualità puntuale ed
estesa. Cenni di pseudosimmetria, strutture derivative.
(3) Tecniche di diffrazione di raggi-X (16 ore)
Introduzione alla fisica della diffrazione. Principali tecniche diffrattometriche
utilizzate in laboratorio. Utilizzo delle tecniche di diffrazione da polveri nella
caratterizzazione dei materiali. Il diffrattometro per polveri: funzionamento ed
utilizzo. Applicazione della diffrattometria di polveri per l’analisi diagnostica e
quantitativa. Cenni di analisi a profilo completo.
Testi consigliati:
Giacovazzo C. et al. (2002) Fundamentals of crystallography. 2nd Edition. IUCr,
Oxford Science Publications, Oxford.
35
DIAGENESI I E II (3+3 cfu)
PROF. FLAVIO JADOUL
Modulo 1- I principi chimico-fisici che condizionano i processi diagenetici.
L’attività dei ruolo dei batteri durante la diagenesi. Aspetti tessiturali e diagenetici dei
depositi sedimentari, porosità primaria e secondaria. I processi di cementazione,
alterazione, ricristallizzazione, soluzione, sostituzione. La compattazione meccanica e
chimica.
GLI AMBIENTI DIAGENETICI E GLI STRUMENTI UTILIZZATI PER IL
LORO RICONOSCIMENTO: ANALISI CON IL MICROSCOPIO OTTICO
(MICROFACIES),
MICROSCOPIO
ELETTRONICO
(SEM,
TEM),
LUMINOSCOPIO ( CATODOLUMINESCENZA), LE INDAGINI DEGLI
ISOTOPI STABILI, LO STUDIO DEGLI ELEMENTI IN TRACCIA, DELLE
INCLUSIONI FLUIDE, METODI DI INDAGINE SULLE ARGILLE.
Criteri di riconoscimento dei processi diagenetici sindeposizionali (precoci) e
connessi al seppellimento (burial diagenesi). Le principali modificazioni diagenetiche
nelle rocce carbonatiche (dolomitizzazione, dedolomitizzazione, silicizzazione),
terrigene, evaporitiche.
Modulo 2 - La diagenesi della sostanza organica. Le indagini diagenetiche nella
ricerca e nella valutazione delle fonti di energetiche, esempi di studi diagenetici.
Esercitazioni al microscopio e utilizzo della catodoluminescenza.
ESPLORAZIONE SISMICA A PICCOLA PROFONDITA’ (4 Cfu)
PROF. IGNAZIO TABACCO
* mutuato dalla Specialistica in Geofisica di Esplorazione ed Applicata
Il corso si propone di fornire conoscenze avanzate sulla applicazione delle
metodologie di esplorazione sismica a profondità non superiori a poche centinaia di
metri. Particolare rilievo sarà dato alle tematiche della caratterizzazione sismica dei
terreni più superficiali e alla loro correlazione con dati geotecnici. Saranno
analizzate le possibili applicazioni allo studio della stabilità dei versanti e delle
fondazioni di manufatti di grandi dimensioni.
Contenuti.
1. Richiami alla teoria di base della esplorazione sismica.
2. Sorgenti.
3. Acquisizione dei dati di campo: strumentazioni, offset ottimale, coperture
multiple, tomografia.
4. Correlazione dei parametri elastici misurati in modo dinamico ( sismico) e
statico ( misure geotecniche)
5. Esempi di applicazioni
6. Acquisizione ed elaborazione di dati di campo.
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Il corso prevede esercitazioni sul campo e laboratori di elaborazione e interpretazione
dei dati.
FISCA DEI MINERALI (4 cfu)
PROF. ALESSANDRO PAVESE
Obiettivo. L’insegnamento si propone di fornire gli strumenti di base per la
comprensione dei principali meccanismi fisici che governano il comportamento dei
materiali cristallini sia in riferimento al loro impiego industriale (ricerca e sviluppo di
prodotti, controllo di qualità, ottimizzazione di processi) sia alle loro proprietà in
ambiente naturale (processi ad alta pressione e temperatura).
Programma.
Modulo I Richiami di termodinamica. Scambi di calore tra sistemi e sorgenti. Sistemi
monofase e multifase. Regole di equilibrio. Applicazioni. Elementi di meccanica
statistica.
Modulo II I modelli classici e quantistici. Meccanismi di accoppiamento materiaradiazione elettromagnetica; probabilità di transizione. Elementi di dinamica
reticolare. La struttura a bande. La teoria di campo cristallino.
Testi consigliati.
Ashcroft NW and Mermin ND, 1976, Solid State Physics, Saunders College
Publishing International Edition.
Putnis A, 1992, Introduction to Mineral Sciences, Cambridge University Press
FISICA DELL’INTERNO DELLA TERRA (6 Cfu)
DOTT.SSA ANNA MARIA MAROTTA
Obiettivi
Approfondire la conoscenza dei meccanismi fisici che regolano la dinamica della
Terra ed i processi che coinvolgono il sistema litosfera-mantello.
Contenuti
Proprietà reologiche della Terra, a diverse scale di tempo. Elasticità. Flessione
elastica e viscoelastica della litosfera in 2D e 3D. Soluzioni speciali della equazione
per la flessione.
Creep lineare e non lineare. Convezione transitoria e stazionaria nel mantello
terrestre. Modello del ‘Boundary-layer’. Plasticità. Criteri di frattura fragile e duttile.
Modellizzazione termo-meccanica della deformazione litosferica.
Testi consigliati:
a. Geodynamics, Donald L. Turcotte and Gerald Schubert
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b. Rheology of the Earth - Deformation and flow processes in geophysics and
geodynamics, Giorgio Ranalli
GEOARCHEOLOGIA I* (4 cfu)
Prof. MAURO CREMASCHI
*Mutuato da Scienze Naturali (Triennale)
Definizioni
La Geoarcheologia, tra ricerca archeologica e Scienze della Terra: Archeometria,
tecniche scientifiche per lo studio e la tutela dei Beni culturali.
Il concetto di tempo in Archeologia e Geoarcheologia
Tecniche per la misura del tempo: tecniche incrementali: la dendrocronologia;
tecniche radiometriche: radiocarbonio e termoluminescenza.
Il quadro paleoclimatico di riferimento
Le variazioni climatiche del Quaternario, con particolare attenzione a quelle
dell’Olocene.
Concetto di sito archeologico
Tecniche di esplorazione. Tecniche pedologiche e sedimentologiche per la diagnosi
dei processi di formazione dei siti archeologici.
Il paesaggio archeologico
Tecniche geomorfologiche, remote sensing e GIS, per la ricostruzione dei paesaggi
del passato. Geoarcheologia dell’impatto antropico.
Manufatti
Manufatti litici e manufatti ceramici, approccio geoarcheologico ed archeometrico: le
tecniche di produzione, marcature delle provenienze.
Valutazione del rischio archeologico
La Geoarcheologia applicata alla valutazione ed alla protezione del patrimonio
Archeologico.
TESTI CONSIGLIATI
Durante il corso verrà fornito materiale bibliografico sui temi trattati.
• Birkeland P. W., 1974. Pedology Weathering and Geomorphological Research.
Oxford University Press, New York.
• Bosellini A., Mutti E. & Ricci Lucchi F., 1989. Rocce e Successioni
Sedimentarie. UTET, Torino.
38
• Bowen D. Q., 1984. Quaternary Geology: A framework for multidisciplinary
work. Pergamon Press, Oxford.
• Bradley S. R., 1999. Paleoclimatology. II edition. Academic Press,
Amsterdam.
• Butzer K.W. 1982. Archaeology as human ecology, Cambridge University
Press
• Castiglioni G. B., 1979. Geomorfologia. UTET.
• Cremaschi M. e Rodolfi G., 1991. Il Suolo. La Nuova Italia Scientifica, Roma.
• Crowley J. T. & North G., 1991. Paleoclimatology. Oxford Monographs on
Geology and Geophysics, 18 Oxford University Press, New York.
• Foster Flint R., 1971. Glacial and Quaternary Geology. Wiley & Sons, New
York.
• Giordano A., 1999. Pedologia. UTET, Torino.
• Goldberg P., Holliday V., Ferring C.R., 2001. Earth Sciences and
Archaeology, Kluver Academic.
• Kandel R., 1999. L’incertezza del Clima. Piccola Biblioteca Einaudi Scienza.
• Marchetti M., 2000. Geomorfologia Fluviale. Pitagora editrice, Bologna.
• Cremaschi, M., 2000. Manuale di Geoarcheologia. Ed. Laterza
• Pinna M., 1996. Le variazioni del clima: Dall’ultima grande glaciazione alle
prospettive per il XXI secolo. Franco Angeli, Milano.
• Rapp G. & Hill C., 1998. Geoarchaeology. Yale University Press.
• Renfrew C. e Bahn P., 1995. Archeologia, teorie, metodi e Pratica. Zanichelli,
Bologna.
• Roberts N., 1993. The Holocene, an environmental history. Blackwell.
• Rossi P., 1979. I segni del Tempo: storia della terra e storia delle nazioni da
Hooke a Vico. Feltrinelli Editore, Milano.
• Schiffer M.B. 1987. Formation Processes of the Archaeological Record.
University of New Mexico Press, Albuquerque
• Strahler A. N., 1984. Geografia fisica. Piccin, Padova.
GEOARCHEOLOGIA II* (6 cfu)
Prof. MAURO CREMASCHI
*Mutuato da Scienze Naturali (Specialistica)
Fondamenti filosofici della disciplina
Le prove geologiche dell’antichità dell’uomo tra XVIII e XIX secolo; Boucher de
Pertes e le industrie antidiluviane; Positivismo e Paletnologia; la cesura
dell’idealismo; il dopoguerra: le Scienze per l’Archeologia ed i Beni Culturali; gli
anni sessanta: la New Archaeology: cultura materiale e contesto; oggi: l’uomo e
l’ambiente, la necessità di costruire la memoria.
Il tempo e la sua misura
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Tecniche di datazione incrementale e radiometrica (campi di applicazione delle
tecniche di datazione con particolare riguardo a dendrocronologia, radiocarbonio,
Uranio/Torio, Potassio/Argon e termoluminescenza).
Il quadro paleoclimatico di riferimento
Il Quaternario: Isotopi stabili dell’Ossigeno, nei carotaggi oceanici e nelle carote dei
ghiacci artici ed antartici; ruolo della circolazione atmosferica ed oceanica nei
mutamenti climatici globali.
I siti archeologici come archivi per la storia dell’ambiente e delle comunità
antropiche
Processi di formazione dei siti; esplorazione, diagnosi, documentazione, tecniche di
campo ed analisi di laboratorio.
• La stratigrafia archeologica: concetto di unità stratigrafica, il sistema
Harrisiano.
• Ricostruzione dei processi di formazione dei siti archeologici, l’attività
antropica come generatrice di stratigrafie:
Elementi di pedologia (il profilo del suolo, codici di descrizione pedologica, i
processi ed i fattori della pedogenesi, cenni di classificazione del suolo e tecniche di
valutazione delle terre)
Elementi di micromorfologia pedologica (il suolo a livello microscopico, principali
codici descrittivi, componenti principali e figure).
Elementi di sedimentologia (concetto di tessitura, natura e forma dei clasti, concetti
stratigrafia, le facies e le associazioni di facies; esempi dal sistema continentale).
• Casi di Studio: dai siti ‘sporadici’ all’archeologia urbana
Il paesaggio archeologico
I reciproci condizionamenti dell’uomo e natura nel modellamento del paesaggio:
storia dell’impatto antropico.
Elementi di Geomorfologia: i principali processi morfodinamici, evoluzione del
reticolo idrografico, evoluzione dei versanti, elementi di geomorfologia climatica.
Uso del remote sensing per l’identificazione delle evidenze archeologiche e dei loro
rapporti con il paesaggio: tecniche di rilevamento: il microrilievo, i DTM (modelli
digitali tridimensionali) cartografia, cartografia geomorfologica, uso della stazione
totale, GPS palmare e GPS differenziale.
Tattiche di survey geoarcheologico; settlement patterns ed evoluzione del paesaggio.
Manufatti litici e manufatti ceramici - approccio geoarcheologico ed archeometrico:
marcature delle provenienze.
La Geaorcheologia per la tutela del patrimonio archeologico.
Aspetti legislativi della tutela dei Beni culturali nella legislazione italiana e nel diritto
internazionale. Conservazione dei siti archeologici, procedure di valutazione dei siti
archeologici, la carta del rischio archeologico.
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Casi di Studio
Geoarcheologia dell’impatto antropico e degli adattamenti ai cambiamenti climatici.
Uso del suolo da parte delle comunità acquisitive (cacciatori e raccoglitori) - casi di
studio.
Uso del suolo da parte delle comunità produttive(agricoltori): evidenze geologiche e
micromorfologiche della paleoagricoltura; evidenze della pastorizia - casi di studio.
• Geoarcheologia della degradazione ambientale e degli inquinamenti.
• Geoarcheologia delle risorse idriche, impatto antropico nelle civiltà irrigue.
Adattamenti alla desertificazione i casi delle aree sahariane, della penisola arabica e
dei deserti asiatici.
ESERCITAZIONI E ATTIVITÀ PRATICHE
Il corso comprende escursioni sul terreno ed uno stage finale.
TESTI CONSIGLIATI
• Birkeland P. W., 1974. Pedology Weathering and Geomorphological Research.
Oxford University Press, New York.
• Bosellini A., Mutti E. & Ricci Lucchi F., 1989. Rocce e Successioni
Sedimentarie. UTET, Tori
• Bowen D. Q., 1984. Quaternary Geology: A framework for multidisciplinary
work. Pergamon Press, Oxford.
• Bradley S. R., 1999. Paleoclimatology. II edition. Academic Press,
Amsterdam.
• Butzer K.W. 1982. Archaeology as human ecology, Cambridge University
Press.
• Castiglioni G. B., 1979. Geomorfologia. UTET.
• Cremaschi M. e Rodolfi G., 1991. Il Suolo. La Nuova Italia Scientifica, Roma.
• Cremaschi, M., 2000. Manuale di Geoarcheologia. Ed. Laterza.
• Crowley J. T. & North G., 1991. Paleoclimatology. Oxford Monographs on
Geology and Geophysics, 18 Oxford University Press, New York.
• Foster Flint R., 1971. Glacial and Quaternary Geology. Wiley & Sons, New
York.
• Giordano A., 1999. Pedologia. UTET, Torino.
• Goldberg P., Holliday V., Ferring C.R., 2001. Earth Sciences and
Archaeology, Kluver Academic.
• Kandel R., 1999. L’incertezza del Clima. Piccola Biblioteca Einaudi Scienza.
• Marchetti M., 2000. Geomorfologia Fluviale. Pitagora editrice, Bologna.
• Pinna M., 1996. Le variazioni del clima: Dall’ultima grande glaciazione alle
prospettive per il XXI secolo. Franco Angeli, Milano.
• Rapp G. & Hill C., 1998. Geoarchaeology. Yale University Press.
• Renfrew C. e Bahn P., 1995. Archeologia, teorie, metodi e Pratica. Zanichelli,
Bologna.
• Roberts N., 1993. The Holocene, an environmental history. Blackwell.
41
• Rossi P., 1979. I segni del Tempo: storia della terra e storia delle nazioni da
Hooke a Vico. Feltrinelli Editore, Milano.
• Schiffer M.B. 1987. Formation Processes of the Archaeological Record.
University of New Mexico Press, Albuquerque.
• Strahler A. N., 1984. Geografia fisica. Piccin, Padova.
GEODINAMICA I ( 3CFU)
PROF.SSA PAOLA TARTAROTTI
Il Corso fornisce le nozioni sui meccanismi tettonitici attivi in corrispondenza delle
zone di subduzione, dei margini divergenti e trascorrenti, nonché informazioni
dettagliate sulla loro strutturazione. Obiettivo del corso sarà inoltre fornire alcune
nozioni sulla geodinamica specifica della litosfera oceanica attuale e dei complessi
ofiolitici, residui fossili di antichi oceani. Particolare riguardo sarà rivolto:
• alla comprensione della struttura e composizione della litosfera oceanica negli
oceani attuali (struttura sismica e interpretazione litologica)
• all’illustrazione delle tecniche e metodologie di rilevamento in mare
• alla morfologia e tettonica del sistema dorsali medio-oceaniche
• ai processi di interazione crosta oceanica/acqua marina
al confronto con le ofioliti: il ciclo della crosta oceanica (esempi dalle Alpi; traiettorie
P-T).
GEODINAMICA II (3 cfu)
PROF.SSA M. IOLE SPALLA
24 ore di lezione
Obiettivo del corso è l’analisi dei modelli tettonici attualistici e la loro applicazione ai
casi naturali. Particolare riguardo sara dedicato al ruolo della convezione mantellica
nella dinamica delle placche, alla deformazione continentale dei margini attivi ed alle
relazioni tra stato termico della litosfera e i differenti contesti geodinamici. Vengono
considerate propedeutiche al corso le nozioni acquisite durante il corso di
Geodinamica I.
Programma delle lezioni – Il ruolo del mantello: convezione, meccanismo di
convezione e struttura convettiva; le placche come manifestazione della convezione
mantellica; eterogeneità nel mantello. Strutturazione delle placche continentali nelle
zone di subduzione e collisione e meccanismi di accrezione o erosione tettonica
attivi; strutturazione delle placche continentali nelle zone di estensione litosferiche e
meccanimi di accrezione e assottigliamento attivi. Stato termico della litosfera nelle
zone meccanicamente stabili e nelle zone attive (subdzione, collisione e rift):
modelli teorici e confronto con l’evoluzione termica e tettonica delle catene
collisionali (Alpi, catena Varisca,….) o dei rift continentali fossili ed attuali.
42
L’esame consiste in una prova orale che può essere accompagnata da un seminario su
un argomento di interesse dello studente da concordare con il docente del corso.
GEOLOGIA APPLICATA I (4 cfu)
PROF. GIUSEPPE SFONDRINI
4 cfu : 20 ore lezioni frontali + 6 ore esercitazioni + 24 ore escursioni
Il corso si propone di focalizzare gli aspetti geologici connessi alla realizzazione di
opere di ingegneria, fornendo altresì gli indirizzi per la valutazione del loro impatto
ambientale. Viene illustrato quale possa e debba essere il contributo del geologo alla
loro progettazione, individuando gli strumenti tecnici indispensabili. Oltre alla
necessaria acquisizione dei contenuti teorici verranno affrontati e presentati alcuni
casi pratici.
1) Premessa
Lo sviluppo della Geologia applicata dalla visione pionieristica, essenzialmente
geologica, sino al moderno approccio geologico-ingegneristico.
2) I campi di applicazione
Georisorse. Ambiente e territorio. Costruzioni.
Valutazione della pericolosità e dei rischi. Valutazione dell’impatto ambientale.
3) Il bagaglio tecnico necessario
Discipline geologiche
Discipline ingegneristiche
4) Il progetto delle opere e la loro tipologia
Le principali opere di ingegneria, progetto di massima
Alcuni esempi
5) Rischi insiti nei siti
Rischio Idrogeologico:
Stabilità dei versanti. Criteri per la definizione delle condizioni di equilibrio.
Tipologia delle frane e loro meccanismi, modelli concettuali e modelli matematici.
Regime dei corsi d’acqua. Valutazione e misure delle portate di deflusso. Modelli
idraulici dell’invaso lineare, modelli distribuiti.
Erosione, trasporto solido e trasporto di massa.
Interazione fra corsi d’acqua e versanti, processi indotti, frane di sbarramento.
Rischio sismico:
Criteri geologici per la macro e micro zonizzazione.
Rischio vulcanico, richiami e cenni.
Subsidenza, rischi connessi, metodologie per l’individuazione di zone
suscettibili.
Alcuni esempi pratici
6) Strumenti di indagine
43
Richiami sulle prospezioni e prove in sito. Prove ed indagini in
laboratorio.
Il contributo della modellazione per la definizione dei volumi significativi.
Strumenti di controllo.
Testi consigliati:
P.B. Attewell & I.W. Farmer (1976) – Principles of Enineering Geology –
Chapman and Hall - John Wiley & Sons
(*) E. Hoek (2000) – Rock Engineering - Evert Hoek Consulting Engineer Inc.
(°) E. Hoek & J. V. Bray (1981) - Rock Slope Engineering – Institution of Mining
and Metallurgy
(°) E. Hoek & E. T. Brown (1982) – Underground Excavation in Rock - Institution
of Mining and Metallurgy
(°) B. H. G. Brady & E. T. Brown (1999)– Rock Mechanics - For underground
mining - Kluver Academic Publishers
(°) Z. T, Bieniawski (1989) – Engineering Rock Mass Classification – John Wiley
& Sons
A. Desio (1973) - Geologia Applicata all’Ingegneria – Hoepli
(°) G. Barla (a cura di) (1986-1994; 1998-2002)I Cicli di Conferenze di Meccanica
delle Rocce – Associazione Geotecnica Italiana
Note: (*) Scaricabile dalla rete Web
(°) Testi segnalati solo per maggiori approfondimenti su argomenti specifici
GEOLOGIA APPLICATA Il (4 cfu)
PROF. LAMBERTO GRIFFINI
24 ore lezioni frontali + 6 ore esercitazioni + 12 ore escursioni
Introduzione ai metodi geonumerici
Elementi di base per il calcolo numerico. Richiami di analisi matriciale e di calcolo
differenziale. Definizione di accuratezza (teoria degli errori), convergenza e stabilità.
Soluzioni implicite ed esplicite. Richiami di calcolo tensionaIe. Il metodo delle
differenze finite. Approssimazione ed interpolazione. Il metodo degli elementi finiti.
Cenni sui metodi al contorno. Il metodo degli elementi discreti.
Caratterizzazione, definizione e modellazione dei materiali e degli ammassi
Approfondimenti sulle caratteristiche di deformabilità e resistenza dei materiali
geologici.
Prove per la definizione dei parametri di ingresso per la modellazione del
comportamento meccanico dei materiali.
Approfondimenti sulle caratteristiche di deformabilità e resistenza delle discontinuità.
44
Prove per la definizione dei parametri di ingresso per la modellazione del
comportamento meccanico delle discontinuità.
Prove per la definizione dei parametri di ingresso per la modellazione del
comportamento meccanico degli ammassi. Prove di laboratorio e prove in sito.
Concetti di mezzi isotropi ed anisotropi (anisotropia trasversale ed ortotropa).
Concetto e realizzazione di modelli continui equivalenti.
Problemi connessi alla stabilità dei pendii naturali ed artificiali
Condizioni al contorno, variazioni dello stato tensionale e deformazioni in condizioni
di carico e scarico, sia allo stato asciutto che in presenza di filtrazione. Metodi di
controllo delle tensioni e deformazioni, metodi di stabilizzazione.
I problemi connessi con la realizzazione di cavi in sotterraneo. Condizioni al
contorno, variazione dello stato tensionale e deformazioni, sia allo stato asciutto che
in presenza di filtrazione. Metodi di controllo delle tensioni e deformazioni, metodi di
stabilizzazione.
GEOLOGIA DEGLI IDROCARBURI II (4 cfu)
PROF. P.F.BARNABA
Questo modulo si sviluppa in 32 ore di lezione frontale e comprende alcune visite
presso Unità operative di una compagnia petrolofera. La finalità del modulo è di
integrare e ampliare le conoscenze sulla Geologia degli idrocarburi acquisite nel
corso della Triennale; esso è improntato principalmente sui seguenti argomenti:
relazioni esistenti tra I bacini sedimentary e le province petrolifere , Geologia e
ingegneria dei giacimenti di idrocarburi, problemi ambientali nell’esplorazione e
nella coltivazione dei giacimenti gassiferi e petroliferi, distribuzione degli idrocarburi
in Italia e nel mondo.
GEOLOGIA DEL QUATERNARIO I* (5 cfu)
PROF. MAURO CREMASCHI
*Mutuato da Scienze Naturali (Triennale)
Generalità
Il posto del Quaternario nella Storia della Terra.
I principali temi della Geologia del Quaternario fra Catastrofismo ed Attualismo:
l’instabilità del clima.
I proxy data
Gli archivi geologici per la ricostruzione del clima e dell’ambiente nel passato
nell’ambiente continentale. Sedimenti, suoli e forme. Gli archivi paleontologici
(pollini, micromammiferi)
45
Concetto e misura del tempo in geologia del Quaternario.
Le fonti tradizionali per misurare il tempo passato. Tecniche incrementali
(dendrocronologia,
lichenometria,
limnologia);
tecniche
radiometriche
(Radiocarbonio, Isotopi dell’Uranio, Termoluminescenza, altre tecniche). Il
Paleomagnetismo.
La questione dell’Era Glaciale
Glaciazione quadripartita e Poliglacialismo.
La ricostruzione climatica basata sugli isotopi stabili dell’ossigeno: i carotaggi
oceanici. Isotopi dell’Ossigeno e gas atmosferici: le carote dei ghiacciai artici,
antartici e continentali.
Il Quaternario
Cenni di stratigrafia del Quaternario: Pleistocene superiore ed Olocene.
TESTI CONSIGLIATI
Durante il corso verrà fornito materiale bibliografico sui temi trattati.
• Birkeland P. W., 1974. Pedology Weathering and Geomorphological Research.
Oxford University Press, New York.
• Bosellini A., Mutti E. & Ricci Lucchi F., 1989. Rocce e Successioni
Sedimentarie. UTET, Torino.
• Bowen D. Q., 1984. Quaternary Geology: A framework for multidisciplinare
work. Pergamon Press, Oxford.
• Bradley S. R., 1999. Paleoclimatology. II edition. Academic Press,
Amsterdam.
• Castiglioni G. B., 1979. Geomorfologia. UTET.
• Cremaschi M. e Rodolfi G., 1991. Il Suolo. La Nuova Italia Scientifica, Roma.
• Cremaschi M., 2000. Manuale di Geoarcheologia. Laterza, Bari.
• Crowley J. T. & North G., 1991. Paleoclimatology. Oxford Monographs on
Geology and Geophysics, 18 Oxford University Press, New York.
• Foster Flint R., 1971. Glacial and Quaternary Geology. Wiley & Sons, New
York.
• Giordano A., 1999. Pedologia. UTET, Torino.
• Kandel R., 1999. L’incertezza del Clima. Piccola Biblioteca Einaudi Scienza.
• Marchetti M., 2000. Geomorfologia Fluviale. Pitagora editrice, Bologna.
• Pinna M., 1996. Le variazioni del clima: Dall’ultima grande glaciazione alle
prospettive per il XXI secolo. Franco Angeli, Milano.
• Roberts N., 1993. The Holocene, an environmental history. Blackwell.
• Rossi P., 1979. I segni del Tempo: storia della terra e storia delle nazioni da
Hooke a Vico. Feltrinelli Editore, Milano.
• Strahler A. N., 1984. Geografia fisica. Piccin, Padova.
46
GEOLOGIA DEL QUATERNARIO II* (6 cfu)
PROF. MAURO CREMASCHI
*Mutuato da Scienze Naturali (Specialistica)
Le radici filosofiche dei principali temi della Geologia del Quaternario
L’età del mondo, l’antichità dell’uomo, tra catastrofi ed attualismo: il periodo
glaciale, tra determinismo e processi culturali: i cambiamenti climatici e le civiltà.
I proxies data
Ccome ricostruire gli ambienti del passato, cenni di sedimentologia del continentale, i
processi pedologici ed i paleosuoli, i processi geomorfologici. Processi e fattori negli
ambienti di sedimentazione delle cavità e ripari sottoroccia, forme e depositi
dell’ambiente glaciale, forme e depositi dell’ambiente fluviale, i paleoalvei.
Tecniche di rilevamento e cartografia
Uso del remote sensing; elementi di GIS.
La misura del tempo
Datazioni incrementali e radiometriche. Approfondimenti sulla dendrocronologia,
problematiche concernenti il radiocarbonio, la serie dell’Uranio, il Potassio/Argon, la
stratigrafia paleomagnetica.
La questione del glaciale
Il periodo glaciale la glaciazione quadripartita, la teoria astronomica ed il
poliglacialismo. Applicazioni alla stratigrafia del glaciale nelle Alpi, nell’Europa
centro settentrionale e nell’America del Nord.
La stratigrafia isotopica
Gli isotopi stabili dell’ossigeno nei fondali oceanici ed i cambiamenti paleoclimatici
del Pleistocene.
Gli isotopi stabili dell’Ossigeno nei carotaggi artici ed antartici: cambiamenti
climatici fra Pleistocene ed Olocene, il ruolo dei gas serra e del particellato
atmosferico.
Le aree a loess
Loess cinesi e suscettività magnetica; l’Europa: loess e morfogenesi periglaciale; il
bacino loessico padano adriatico: un ponte per l’Oriente.
Le variazioni climatiche recenti
Oscillazioni delle linee di riva, fra eustatismo e neotettonica.
Stratigrafia del Pleistocene superiore del Tardiglaciale e dell’Olocene alle medie
latitudini.
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Cambiamenti nei regimi monsonici ed aridificazione alle basse latitudini durante
l’Olocene.
I mutamenti climatici dell’Olocene cambiamenti globali ed antropizzazione.
ESERCITAZIONI E ATTIVITÀ PRATICHE
Il corso comprende escursioni sul terreno ed uno stage finale.
TESTI CONSIGLIATI
• Birkeland P. W., 1974. Pedology Weathering and Geomorphological Research.
Oxford University Press, New York.
• Bosellini A., Mutti E. & Ricci Lucchi F., 1989. Rocce e Successioni
Sedimentarie. UTET, Torino.
• Bowen D. Q., 1984. Quaternary Geology: A framework for multidisciplinare
work. Pergamon Press, Oxford.
• Bradley S. R., 1999. Paleoclimatology. II edition. Academic Press,
Amsterdam.
• Castiglioni G. B., 1979. Geomorfologia. UTET.
• Cremaschi M. e Rodolfi G., 1991. Il Suolo. La Nuova Italia Scientifica, Roma.
• Cremaschi M., 2000. Manuale di Geoarcheologia. Laterza, Bari.
• Crowley J. T. & North G., 1991. Paleoclimatology. Oxford Monographs on
Geology and Geophysics, 18 Oxford University Press, New York.
• Foster Flint R., 1971. Glacial and Quaternary Geology. Wiley & Sons, New
York.
• Giordano A., 1999. Pedologia. UTET, Torino.
• Kandel R., 1999. L’incertezza del Clima. Piccola Biblioteca Einaudi Scienza.
• Marchetti M., 2000. Geomorfologia Fluviale. Pitagora editrice, Bologna.
• Pinna M., 1996. Le variazioni del clima: Dall’ultima grande glaciazione alle
prospettive per il XXI secolo. Franco Angeli, Milano.
• Robertts N., 1993. The Holocene, an environmental history. Blackwell.
• Rossi P., 1979. I segni del Tempo: storia della terra e storia delle nazioni da
Hooke a Vico. Feltrinelli Editore, Milano.
• Strahler A. N., 1984. Geografia fisica. Piccin, Padova.
GEOLOGIA MARINA* (6 cfu)
PROF.SSA ISABELLA PREMOLI SILVA
*Mutuato da Scienze Naturali (Triennale)
Definizione della Geologia Marina, suoi obiettivi e cenni storici. I metodi di indagine
in Geologia Marina: 1) metodi diretti (campionamento mediante dragaggi, carotaggi,
da sottomarino e robot, perforazioni); 2) metodi indiretti (indagini geofisiche e
48
oceanografiche). Strumentazione. Integrazione fra Geologia e Geofisica in Geologia
Marina.
Elementi fisiografici: Piattaforme continentali, Rialzi continentali, Piane abissali. I
canyon sottomarini. Fosse oceaniche. Guyots, Atolli e Seamounts. Elementi di
oceanografia: parametri chimico-fisici della massa d’acqua; circolazione superficiale
e profonda e loro controllo su sedimentazione e clima.
La Crosta oceanica e sua evoluzione. Le grandi unità morfostrutturali: Dorsali
medioceaniche e loro significato geodinamico. Anomalie magnetiche. Punti tripli.
Punti caldi. Margini continentali passivi, attivi e trasformi. Zone di subduzione. Archi
vulcanici.
Sedimentazione negli oceani: pelagica, terrigena, vulcanogenica, autigena ecc.
Biocostruzioni.
Evoluzione dinamica degli oceani dal Giurassico all'attuale. Implicazioni
paleoclimatiche e paleoceanografiche.
GEOLOGIA REGIONALE (3 Cfu)
PROF.SSA PAOLA TARTAROTTI
Scopo del Corso di Geologia Regionale è illustrare l’assetto geologico-strutturale di
alcuni settori geodinamici dell’area Mediterranea. In particolare, verranno affrontate
problematiche che riguardano sia le catene orogeniche, sia l’assetto tettonico delle
microplacche attuali del Mediterraneo.
Prima parte (8 ore = 1 CFU): Geologia regionale, ricostruzioni paleogeografiche e
modelli geodinamici di messa in posto della Catena collisionale Alpina, con
particolare riguardo alle Alpi Nordoccidentali interne.
Seconda parte (8 ore = 1 CFU): Geologia regionale, ricostruzioni paleogeografiche e
modelli geodinamici di messa in posto della Catena Appenninica.
Terza parte (8 ore = 1CFU) Geologia e tettonica dell’area Mediterranea occidentale
attuale.
Il Corso può essere integrato con brevi esercitazioni su carte geologiche e al
microscopio, e con escursioni, NON obbligatorie, relative alle tematiche svolte.
GEOMICROBIOLOGIA (3cfu)
PROF.SSA ELISABETTA ERBA
Il ruolo delle comunità microbiche (batteri, funghi, alghe e protozoi microscopici) nella
produzione, deposizione e diagenesi dei sedimenti. I batteri e la biogeochimica marina.
Attività microbica e metanogenesi.
Evidenze dell’attività microbica nei sedimenti dall’Archeano all’Attuale: biofilms, resti
fossili, precipitati biosedimentari, strutture, biogeochimica.
La biosfera profonda.
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GEOMORFOLOGIA DELLE AREE DI MONTAGNA (3 Cfu)
PROF. ALFREDO BINI
28 ore totali
16 lezione
12 esercitazione
Lo scopo principale del corso è quello di delineare l'evoluzione delle aree montane,
base indispensabile per la progettazione di opere in ambiente montano.
Dopo un rapido richiamo di alcuni concetti di geomorfologia verranno trattati
argomenti di geomorfologia fluviale, glaciale e periglaciale.
GEOMORFOLOGIA DELLE AREE DI PIANURA (3 Cfu)
PROF. ALFREDO BINI
28 ore totali
16 lezione
12 esercitazione
Lo scopo principale del corso è quello di delineare l'evoluzione della pianura in modo
da tracciare correttamente sezioni geologiche di sottosuolo.
Dopo un rapido richiamo di alcuni concetti di geomorfologia verranno trattati
argomenti di geomorfologia glaciale e fluviale e di Geologia del Quaternario inerenti
le aree di pianura.
GEOPEDOLOGIA* (2 cfu)
DOTT. LUCA TROMBINO
*Mutuato da Pedologia di Scienze Naturali (Triennale)
Il suolo come interfaccia tra biosfera, atmosfera e litosfera
Definizioni di suolo. I costituenti del suolo: la frazione minerale, minerali primari e
secondari, serie di alterazione; la frazione organica e il suo destino nel suolo, tipi di
humus; l’acqua nel suolo.
Il profilo pedologico
Il profilo del suolo e la sua differenziazione in orizzonti. Orizzonti organici e
orizzonti minerali: caratteristiche dei diversi tipi di orizzonte e la loro nomenclatura. I
concetti di pedon e polypedon. Descrizione del profilo sul terreno: colore,
granulometria, aggregazione, porosità, contenuto in carbonati, pH, figure
pedologiche.
Pedogenesi: processi e fattori
Alterazione meccanica e chimica delle rocce. Processi generali di evoluzione del
suolo: pedoturbazione e bioturbazione, idrolisi, lisciviazione, decarbonatazione e
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decalcificazione. I processi fondamentali della pedogenesi: carbonatazione,
brunificazione, lisciviaggio, cheluviazione, melanizzazione, calcificazione,
vertisolizzazione, rubefazione, fersiallitizzazione, ferruginazione, ferrallitizzazione,
idromorfia, salinizzazione e alcalinizzazione. I fattori di evoluzione del suolo e
l’equazione di Jenny: parent material, clima, organismi, topografia, tempo.
La classificazione dei suoli
La classificazione dei suoli: classificazioni: genetiche, gerarchiche e miste. Esempio
di classificazione genetica: la classificazione francese ecologica di Duchaufour e le
sue dodici classi.
I suoli nel contesto ambientale
Suoli e geomorfologia: relazioni tra suolo e paesaggio. L’erosione del suolo. La
desertificazione.
TESTI CONSIGLIATI
Introduzione alla materia:
• CREMASCHI M. (2000). Manuale di Geoarcheologia. Editori Laterza, RomaBari. [capitolo “Pedologia”]
Testi in italiano:
• GIORDANO A. (1999). Pedologia. UTET, Torino.
• MCRAE S.G. (1991). Pedologia Pratica. Zanichelli, Bologna
• SANESI G. (2000). Elementi di Pedologia. Calderini Edagricole, Bologna.
Testi in lingua straniera:
• BRADY N.C. & WEIL R.R. (1999). The Nature and Properties of Soils (XII
Edition). Prentice Hall, New Jersey.
• DUCHAUFOUR P. (1995). Pédologie: Sol, Végétation, Environnement. Abregés
(IV Édition). Masson, Paris.
GEOPEDOLOGIA E PALEOPEDOLOGIA I* (3 cfu)
DOTT. LUCA TROMBINO
*Mutuato da Scienze Naturali (Specialistica)
Suoli e come strumenti di ricostruzione del passato
Il fattore tempo. Aggradazione, degradazione e stabilità; resistasia e biostasia. Cicli
pedogenetici brevi e lunghi. Cronosequenze e crono-toposequenze.
Paleopedologia e paleosuoli
La nascita di una nuova disciplina: storia e problematiche affrontate. I paleosuoli:
concetti, definizioni ed esempi. Paleosuoli sepolti, relitti, policiclici, complessi e
composti, vetusuoli.
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Applicazioni della paleopedologia: stratigrafia, paleoclimatologia, archeologia.
Caratterizzazione dei paleosuoli
La datazione dei paleosuoli: datazioni su base stratigrafica, geocronologica e ottica.
Lo studio dei paleosuoli: indici morfologici, chimici, fisici e di alterazione.
TESTI CONSIGLIATI
Testi in italiano
• CREMASCHI M. (2000). Manuale di Geoarcheologia. Editori Laterza, RomaBari. [capitolo “Pedologia”]
• CREMASCHI M. & RODOLFI G. (1991). Il Suolo. La Nuova Italia Scientifica,
Roma.
GEOTECNICA (4 cfu)
PROF. GIUSEPPE SFONDRINI
24 ore lezioni frontali + 12 ore esercitazioni
Il corso ha la finalità di introdurre nell’aspetto ingegneristico della meccanica delle
terre, fornendo altresì le metodologie per la risoluzione dei principali problemi di
interazione fra opere di ingegneria e substrato. Le esercitazioni consentono
l’apprendimento delle principali tecniche di laboratorio per la misura dei parametri
meccanici Semplici esempi di calcolo illustrano l’impiego delle soluzioni più note,
comunemente utilizzate per la progettazione di alcune opere e per la verifica della
loro stabilità. Verranno anche impiegati alcuni fra i pacchetti di calcolo più affidabili.
1) Premessa
Geotecnica e Meccanica delle terre. Il contributo del geologo.
2) Stato tensionale naturale negli ammassi
Tensioni geostatiche totali, neutre ed efficaci.
3) Stato tensionale indotto
Semispazio omogeneo: Carico in condizioni di assialsimmetria, in condizioni di
deformazione piana; soluzioni con la teoria dell’elasticità per il calcolo delle tensioni
indotte, totali, neutre, efficaci.
Prove geotecniche per la definizione dei parametri di ingresso.
Semispazio omogeneo: Scarico conseguente alla realizzazione di scavi superficiali.
Calcoli con semplici esempi di progettazione.
4) Deformazioni
Deformazioni indotte nei mezzi granulari e nei mezzi coesivi.
Principali soluzioni secondo la teoria dell’elasticità ed il metodo edometrico corretto.
Richiami sulle prove geotecniche per la definizione dei parametri di ingresso.
52
Calcoli con semplici esempi di progettazione.
5) Verifiche della stabilità
Stabilità delle pareti dello scavo, spinte sulle opere di sostegno, soluzioni secondo
l’equilibrio limite; verifica al sifonamento.
Stabilità dei pendii naturali. Principali soluzioni con il metodo dell’equilibrio limite
globale. Soluzioni secondo il metodo delle tensioni e degli elementi finiti.
Calcolo con esempi pratici.
Testi consigliati
R. Lancellotta (1993) – Geotecnica, Zanichelli
T. William Lambe, Robert V. Whitman (1997) - Meccanica dei terreni (traduzione
di Calogero Valore). - D. Flaccovio
J. E. Bowles (1991) – Fondazioni progetto e analisi, McGraw Hill
(°) J. Atkinson (1997) – Geotecnica. Meccanica delle fondazioni, McGraw Hill
K. Terzaghi, R. B. Peck (1974) – Geotecnica, UTET
(°) B. M. Das (1997) – Advanced Soil Mechanics, McGraw Hill
(°) H. F. Winterkorn & H.-Y. Fang (1991) – Foundation Engineering Handbook –
Van Nostrand Reinhold Company
(°) Autori vari (1985) - Geotecnical Engineering in Italy, Associazione Geotecnica
Italiana
(*) Naval Facilities Engineering (1986)
Design Manual 7.01 - Soil mechanics
Design Manual 7.02 - Foundations and Earth Structures
Note: (*) Scaricabile dalla rete Web
(°) Testi segnalati per eventuali maggiori approfondimenti su argomenti
specifici
GEOTERMIA (3 Cfu)
PROF. STEFANO POLI
Tipologie di sistemi geotermici: sistemi ignei recenti, sistemi tettonici, sistemi
geopressurizzati, sistemi secchi. Flusso di calore, geoterme e ruolo dei sitemi
magmatici. Modelli concettuali dei sistemi geotermici: sistemi a vapore dominante, a
liquido dominante. Caratteristiche fisiche e chimiche dei fluidi idrotermali: gas,
vapore e liquido. Manifestazioni superficiali dei sistemi geotermici. Ruolo
dell’assetto geologico strutturale nella definizione di campi geotermici e nella
delimitazione dei serbatoi.
Sfruttamento delle risorse geotermiche: usi diretti e indiretti. Sistemi a bassa entalpia:
usi civili e industriali (es. in agricoltura e manifatturiero). Sistemi ad alta entalpia:
produzione di energia geotermoelettrica. Estrazione (pozzi), trasporto (vapordotti) e
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centrali geotermiche. Tipologie di centrali. Rischi connessi allo sfruttamento
dell’energia geotermica.
Esempi dai principali campi geotermici italiani. Sono previste escursioni.
GIACIMENTI E METALLOGENESI (6 CFU)
PROF. ALFREDO FERRARIO
I Giacimenti Minerari in relazione all’uomo ed alle altre discipline scientifiche
Cenni Introduttivi
L'uomo ed i metalli
Concetto di Giacimento Minerario
Sviluppi storici delle teorie metallogeniche
Concetto di paragenesi metallica e mineralogica
Le province metallogeniche
Le carte Metallogeniche e Minerarie
Criteri compilativi per una carta metallogenica
Scelta dei parametri per la loro compilazione
Criteri di lettura di una carta metallogenica/mineraria
Giacimenti Minerari ed Ambienti Geologici
Giacimenti Minerari in ambiente magmatico
Legati a magmi basici
Le cromiti
(In Ofioliti, in complessi basici)
I solfuri di Ni-Cu-(PGM)
(Sudbury, Komatiiti)
I PGM e PGE
(Merensky Reef, Pipes Ultrafemici)
I diamanti e le carbonatiti
(Kimberliti, lamproiti)
Legati a magmi calc-alcalini
I Porphyry copper – molibdeno
(Cordigliera americana)
Legati a magmi alcalini
I giacimenti a Sn – W
(Mount Pleasant, Provoncia Circimpacifica)
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Giacimenti minerari in ambiente sedimentario
Legati a sedimentazione chimica e biochimica
(Lo Zambian Copper Belt)
Giacimenti in rocce silicee
(I Banded Iron Formations)
I noduli e le concrezioni di fondo oceanico
Legati a processi di degradazione e alterazione superficiale
I placers
(Witwatersrand)
Le lateriti
(Niquelandia)
Giacimenti minerari generati dall'interazione dell'ambiente magmatico/idrotermale
con quello circostante
Giacimenti prossimali e distali
I greenstonebelts
(Sud Africa – Brasile)
Giacimenti legati ai mobile belts
(Olimpic Dam)
Le idrotermaliti e l'ambiente idrotermale
I metalli dell’ambiente idrotermale
(L’oro in varie regioni )
Giacimenti minerari in ambiente metamorfico
Il metamorfismo conservativo,disgregativo o generativo di giacimenti
minerari
Giacimenti conservati
Modelli metallogenici e moderna prospezione geomineraria
Modellizzazione attraverso parametri geochimici e geofisici
Esempi di giacimenti scoperti negli anni 80 e 90
Nota: considerato il carattere monografico del Corso, non è stato seguito un libro di
testo in modo particolare ma bensì sono stati cerniti numerosi libri, articoli scientifici
e monografie concernenti gli argomenti trattati. Di volta in volta si suggeriranno le
fonti ove accedere per una eventuale consultazione. Il Corso prevede esercitazioni
pratiche di lettura di carte metallogeniche e minerarie e, lettura di modelli o tavole
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metallogeniche. Il Corso , inoltre, prevede una o più escursioni pratiche a miniere od
aree mineralizzate.
IDROGEOLOGIA (4 CFU)
PROF. GIOVANNI PIETRO BERETTA
(20 ore lezione + 6 ore esercitazione + 24 ore escursione)
Il Corso si propone la finalità di fornire conoscenze avanzate sul moto delle acque nel
sottosuolo, con specifico riferimento alle valutazioni quantitative. Sono illustrate le
modalità di studio delle captazioni di acque (pozzi e sorgenti).
Vengono illustrate le caratteristiche idrochimiche dei complessi idrogeologici e le
modalità di circolazione di contaminanti nel sottosuolo.
1. Richiamo alle principali leggi che regolano la circolazione idrica sotterranea:
Legge di conservazione della massa e legge di Darcy. Regime stazionario e
transitorio. Trasmissività e coefficiente di immagazzinamento. Modalità di
circolazione idrica nelle rocce (fessurate e carsificate) e leggi descrittive.
2. Reti di flusso: Carte piezometriche. Reticolo di flusso. Rapporti acque
superficiali-acque sotterranee. Limiti idrogeologici. Analisi quantitativa della
superficie piezometrica. Portata della falda.
3. Afflusso di acque ai pozzi: Regime stazionario: legge di Dupuit e di Kamenski.
Regime transitorio: legge di Theis. Principio di sovrapposizione degli effetti.
Afflusso ai pozzi in falda inclinata.
4. Prove di pompaggio: Prove in abbassamento ed in risalita. Metodi di Theis,
Walton-Hantush, Boulton, Neuman. Prove di pompaggio in presenza di limiti
idrogeologici.
5. Le sorgenti: Classificazione delle sorgenti. Studio della captazione di sorgenti.
Curve di esaurimento e stima delle risorse idriche immagazzinate nel sottosuolo.
6. Principi generali di geostatistica e applicazioni all’idrogeologia: Variabili
stazionarie e non stazionarie. Costruzione di variogramma sperimentale e modello di
variogramma. Kriging. Cartografia del valore atteso delle variabili e dell’isoscarto.
Ottimizzazione delle reti di monitoraggio.
7. Idrochimica. Principali costituenti disciolti nelle acque sotterranee. Reazioni tra
acqua e matrice. Equilibri chimici. Indicatori idrochimici. Facies idrochimica. Metodi
di rappresentazione della composizione chimica delle acque. Isotopi ambientali e loro
applicazione nello studio della circolazione delle acque sotterranee.
56
8. Trasporto di sostanze nelle acque sotterranee. Legge di Fick e della dispersione.
Meccanismi di migrazione degli inquinanti. Potere autodepurante del terreno e
interazione tra fase solida- liquida e gassosa. Cenni al flusso multifase (LNAPL e
DNAPL).
Testi consigliati
Beretta G.P. (1992) – “Idrogeologia per il disinquinamento delle acque sotterranee”,
Pitagora Editrice, Bologna
Bear J. (1979) – “Hydraulics of groundwater”. Mc Graw-Hil, New York
Celico P.(1986) – “Prospezioni idrogeologiche”. Vol. 1 e 2, Liguori Editore, Napoli
Francani V. (1998) – “Idrogeologia generale”, CLUP Edizioni, Milano
Freeze R.A., Cherry J.A. (1979) – “Groundwater”. Prentice –Hall, Inc. Engleewood
Cliffs
Todd D.K. (1980) – “Groundwater Hydrology” J.Wiley & Sons
IDROGEOLOGIA APPLICATA (4 CFU)
PROF. GIOVANNI PIETRO BERETTA
20 ore lezione + 6 ore esercitazione + 24 ore escursione
Il Corso ha la finalità di fornire la metodologie per la risoluzione dei principali
problemi relativi alle acque sotterranee in merito alla loro gestione e tutela.
Sono quindi affrontati gli aspetti relativi allo sfruttamento e alla contaminazione delle
acque mediante modellazione matematica.
Sono infine considerati gli interventi di prevenzione e risanamento ambientale.
Oltre ad una necessaria acquisizione di contenuti teorici saranno affrontati casi
pratici, anche mediante la predisposizione di progetti e relazioni che richiedono
l’utilizzo di software specifici nel campo idrogeologico.
1. Parametri idrodispersivi. Porosità efficace, dispersività. Prove con traccianti in
sito e in laboratorio. Fattore scala e dispersività.
2. Parametri di interazione tra matrice e sostanze trasportate dalle acque nel
sottosuolo. Principali meccanismi di interazione (precipitazione, ossido-riduzione,
idrolisi, scambio ionico, adsorbimento, biodegradazione). Prove in laboratorio.
Potenziale di biodegradazione del mezzo saturo e insaturo (prove respirometriche in
situ).
3. Modelli di flusso. Analisi delle reti di flusso. Soluzioni discretizzate
dell'equazione di flusso: metodo delle differenze finite e degli elementi finiti.
Implementazione e utilizzo di un modello di flusso: modello concettuale, condizioni
iniziali e al contorno, discretizzazione spazio-temporale, taratura e verifica del
modello, analisi di sensibilità, simulazioni e previsioni. Modelli di flusso nel mezzo
non saturo.
57
4. Modelli di trasporto. Soluzioni discretizzate dell'equazione di trasporto: metodo
delle differenze finite, degli elementi finiti, degli elementi di contorno, delle
caratteristiche, del percorso aleatorio. Implementazione e utilizzo di un modello di
trasporto: modello concettuale, condizioni iniziali e al contorno, discretizzazione
spazio-temporale, taratura e verifica del modello, analisi di sensibilità, simulazioni e
previsioni. Modelli di trasporto nel mezzo non saturo.
5. Costruzione di pozzi per acqua. Indagini geologiche per la perforazione dei
pozzi. Metodi di perforazione (percussione, rotazione con circolazione diretta e
inversa, altri tipi). Completamento del pozzo (rivestimento, cementazioni,
isolamenti). Filtri e dreni. Pozzi semplici e pozzi cluster. Sviluppo del pozzo
(spurghi, pistonaggi, aria compressa). Prove di portata (curva caratteristica e portata
ottimale). Efficienza dei pozzi (Jacob, Rorabough, Dragoni).
6 . Bonifica e messa in sicurezza. Limiti tabellari, di fondo e per aree sensibili.
Indagini dirette ed indirette sulle matrici acqua, aria e suolo. Messa in sicurezza dei
siti con barriere fisiche ed idrauliche. Tipi di interventi di bonifica chimichi, fisici e
biologici in relazione anche all’idrogeologia del sito.
7. Analisi di rischio. Definizione del rischio (sorgenti, percorsi bersagli). Sviluppo
del modello concettuale. Livelli di valutazione. Indagini da eseguire. Limiti di
risanamento basati su valutazioni rischio.
8. Vulnerabilità degli acquiferi e aree di salvaguardia delle captazioni. Metodi di
classificazione della vulnerabilità degli acquiferi. Metodi per la perimetrazione della
aree di salvaguardia di pozzi e sorgenti.
9. Cartografia idrogeologica e piani di tutela delle risorse idriche. Bilanci idrici.
Zone di riserva. Piani di risanamento e piani di bacino. Utilizzo sostenibile delle
risorse idriche sotterranee. Normativa nel campo delle acque sotterranee.
Testi consigliati
Anderson M., Woessner W.W. (1992) – “Applied Ground-Water Modeling”.
Academic Press, San Diego
Beretta G.P. (1992) – “Idrogeologia per il disinquinamento delle acque sotterranee”.
Pitagore Editrice, Bologna
Fetter C.W. (1992) – “Contaminant Hydrogeology”. Mac Millan, New York
Chiesa G. (1991) – “Pozzi per acqua”. Hoepli, Milano
Domenico P.A. , Schwartz F.W. (1998) – “Physical and Chemical Hydrogeology”. J,
Wiley & Sons, New York
58
IDROLOGIA* (4 cfu)
PROF. GANDOLFI
*mutuato da Elementi di Idraulica e Idrologia della Laurea di Agrotecnologie per
l’ambiente e il territorio - Agraria
1. Cenni d’Idrologia
Bilancio idrologico
Struttura e componenti del bilancio idrologico.
Misura delle precipitazioni; altezze di pioggia ragguagliate a un’area.
Misura delle portate; scala delle portate di un corso d’acqua in una sezione;
coefficiente di deflusso e di afflusso; curva delle durate.
Stima delle portate di piena
Modelli probabilistici: concetti di variabile aleatoria, campione e popolazione;
frequenza e probabilità di una variabile aleatoria; tempo di ritorno; rischio;
distribuzioni di probabilità; carte probabilistiche; stima dei parametri; metodi di
verifica delle ipotesi; curve di possibilità pluviometrica; modelli di stima regionale
delle portate.
Modelli di trasformazione afflussi-deflussi: componenti dell’idrogramma di piena;
perdite idrologiche; modelli lineari; metodi pratici dell’invaso e della corrivazione;
concetto di evento critico; formule pratiche per il calcolo delle portate di piena; cenni
sui modelli fisicamente basati.
2. Serbatoi, dighe e traverse
Serbatoi
Serbatoi di compenso; capacità di compenso; regolazione senza sfiori; regolazione
con sfiori; erogazioni compatibili con un’assegnata capacità di compenso.
Dighe
Scopi; tipologia; RID - Regolamento Italiano Dighe.
Dighe a gravità: profilo tipico; verifica statica; criteri di dimensionamento e verifica.
Dighe a gravità alleggerita: caratteristiche; cenno al calcolo statico.
Dighe a volta: caratteristiche; cenno al calcolo statico.
Dighe in materiali sciolti: caratteristiche; linea di saturazione; cenni sulle verifiche di
stabilità.
Cenni sulle opere idrauliche di un serbatoio: scarichi di superficie; scarichi di fondo e
intermedi; opere di presa; laminazione delle piene nelle dighe; opere di dissipazione,
Traverse fluviali
Scopi; tipologia; portata di progetto; curve di utilizzazione; opere di presa.
3. Elementi di idraulica fluviale
Morfologia dei corsi d’acqua naturali: tratti di montagna, intrecciati e meandrizzati;
alvei di magra e golene; scabrezza e resistenza al moto.
59
Trasporto solido: equilibrio limite dei granuli; criterio di Shields; forme di fondo;
equilibrio dinamico.
Effetti delle sezioni singolari lungo l’alveo: problemi di erosione dovuti a pile di
ponti e curve.
Interventi di sistemazione degli alvei fluviali: sistemazione del fondo e delle sponde;
briglie e soglie; regolarizzazione delle pendenze longitudinali; casse di laminazione,
casse di deposito.
Interventi di ingegneria naturalistica: tipologie ed esempi.
4. Canali e condotte
Generalità; cenni sui problemi idraulici di dimensionamento e verifica; formule di
moto uniforme; formule di resistenza; cenni di moto permanente; rivestimenti e
schemi costruttivi; analisi delle interazioni con il terreno.
5. Cenni su acquedotti e fognature
Acquedotti
Fabbisogni civili, industriali e irrigui; opere di presa, schemi generali delle reti di
adduzione e distribuzione; serbatoi.
Fognature
Tipi e schemi di rete; scolmatori di piena; impatto ambientale delle acque di
drenaggio reflue e meteoriche.
IDROSTRATIGRAFIA (3cfu)
PROF. RICCARDO BERSEZIO
Il Corso, che costituisce il naturale proseguimento del corso Sedimentologia degli
Acquiferi, prepara a conoscere ed applicare le metodologie e le tecniche per la ricostruzione
idrostratografica regionale nel caso dei sedimenti porosi. Il programma prevede:
applicazione dei metodi di correlazione alle ricostruzioni idrogeologiche regionali;
gerarchizzazione delle unità deposizionali e metodo degli elementi architetturali; concetto di
idrofacies ed unità idrostratigrafica; ricostruzione geometrica e mappatura 3D delle unità
idrostratigrafiche (complessi acquiferi); ricerca e delimitazione delle aree di ricarica;
definizione del modello idrostratigrafico; valutazione dell’incertezza nella modellazione.
LABORATORIO DI ELABORAZIONE NUMERICA DEI DATI GEOFISICI*
(3 cfu)
PROF. EUSEBIO STUCCHI / PROF. ALFREDO MAZZOTTI
* mutuato dal Corso Di Laurea Specialistica In Geofisica Di Esplorazione Ed
Applicata
3 cfu, 8 ore lezione frontale, 24 ore esercitazione
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Il corso mira a far acquisire agli studenti capacità operative di base nell’utilizzo di
strumenti numerici per l’elaborazione di dati geofisici. Gran parte del corso e’ dedita
ad esercitazioni di laboratorio con strumenti informatici (Matlab) su dati sintetici e
reali. La parte teorica è dedicata all’approfondimento del campionamento
bidimensionale e agli spettri di Fourier 2D e alle tecniche numeriche di stima della
somiglianza fra due funzioni. Le esercitazioni svilupperanno i seguenti argomenti
Il modello convoluzionale nel dominio dei tempi
Funzione di riflettività e traccia sismica risultante dal modello convoluzionale.
Ondina di Ricker. Esempio di convoluzione dell'ondina di Ricker con una traccia
impulsionale ricavata dal modello di velocità del Marmousi.
Campionamento e Trasformata di Fourier
Il campionamento di una armonica sinusoidale: problema dell’aliasing. Frequenza di
Nyquist. Esempio di trasformata di Fourier di una traccia sismica relativa alla
componente verticale di una registrazione accelerometrica del terremoto di Loma
Prieta.
Funzioni di autocorrelazione e cross-correlazione
Proprietà delle funzioni di autocorrelazione e cross-correlazione. Il rumore random
(rumore casuale con distribuzione normale, media zero e varianza unitaria).
Comportamento della funzione di autocorrelazione nei confronti del rumore random.
Filtraggio adattato.
La fase di un’ondina.
Swrappamento Traslazione nei tempi. Rotazione dello spettro lineare di fase.
LABORATORIO DI GEOLOGIA STRUTTURALE (3 cfu)
PROF.SSA PAOLA TARTAROTTI
Scopo del Laboratorio di Geologia Strutturale è di applicare, mediante esercitazioni,
svolte in prevalenza sul terreno, i principi di geologia strutturale con particolare
riguardo ai terreni metamorfici. Le esercitazioni comprendono due fasi:
• prima fase: raccolta ed elaborazione dei dati strutturali (es. foliazioni, tracce
di foliazione, assi di piega, tracce dei piani assiali, indicatori cinematici) con
l’applicazione dei principi di sovrapposizione su rocce para- e ortoderivate
• seconda fase: proiezione dei dati strutturali per la ricostruzione geometrica
del solido polideformato
il laboratorio prevede una o più uscite sul terreno (di preferenza: aree della catena
alpina) per la raccolta dei dati strutturali.
Al termine del corso lo studente presenterà una relazione contenente gli esercizi
svolti e l’elaborazione dei risultati.
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LABORATORIO DI GEOPEDOLOGIA* (2 cfu)
DOTT. LUCA TROMBINO
*Mutuato da Scienze Naturali (Triennale)
Tecniche geopedologiche I
I suoli in laboratorio. Pretrattamenti; analisi fisiche (granulometrie, umidità,
diponibilità di acqua, densità, porosità). Analisi chimiche (calcimetrie, calcare attivo,
scambio cationico, determinazioni di sostanza organica, azoto, fosforo, ferro, analisi
geochimiche per fluorescenza ai raggi X e assorbimento atomico). Analisi
mineralogiche (minerali pesanti, diffrazione ai raggi X).
Tecniche geopedologiche II
Micromorfologia di sezioni sottili di suolo. Storia della micropedologia. I campioni
indisturbati: campionamento e preparazione. Richiami di ottica mineralogica. La
descrizione di sezioni sottili di suolo: criteri descrittivi e concetti di base (fabric,
microstruttura, costituenti minerali e organici, massa di fondo, rapporto C/F, figure
pedologiche). Micromorfologia quantitativa e elementi di analisi di immagine.
Pedologia pratica
La Soil Taxonomy: orizzonti diagnostici di superficie e di profondità, proprietà
diagnostiche; le categorie del sistema, la formazione dei nomi e i dodici ordini.
Il rilevamento e la cartografia pedologica: metodologie, attività di terreno e
laboratorio, fotointerpretazione, unità fisiografiche e di paesaggio, redazione di carte
podologiche.
La valutazione delle terre: tipi di valutazione del territorio; tipo di utilizzazione,
caratteri e qualità, requisiti del territorio. Il procedimento di valutazione. Land
evaluation: capacità d’uso e attitudine del territorio.
ESERCITAZIONI E ATTIVITÀ PRATICHE
Il corso prevede esercitazioni pratiche al microscopio, per fornire gli elementi di
descrizione micromorfologica di sezioni sottili di suolo.
TESTI CONSIGLIATI
Testi in italiano:
• CREMASCHI M. & RODOLFI G. (1991). Il Suolo. La Nuova Italia Scientifica,
Roma.
• GIORDANO A. (1999). Pedologia. UTET, Torino.
Suoli in laboratorio:
• GALE S.J. E HOARE P.G. (1991). Quaternary Sediments. Belhaven Press,
London.
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• OSSERVATORIO NAZIONALE PEDOLOGICO E PER LA QUALITÀ DEL SUOLO (1997).
Metodi di Analisi Fisica del Suolo. Ministero per le Politiche Agricole, Roma.
• OSSERVATORIO NAZIONALE PEDOLOGICO E PER LA QUALITÀ DEL SUOLO (1994).
Metodi Ufficiali di Analisi Chimica del Suolo. Ministero delle Risorse
Agricole, Alimentari e Forestali, Roma.
Suoli al microscopio:
• CREMASCHI M. (2000). Manuale di Geoarcheologia. Editori Laterza, RomaBari. [capitolo “Micromorfologia”]
• BULLOCK P., FEDOROFF N., JONGERIUS A., STOOPS G., TURSINA T. E BABEL C.
(1985). Handbook for Soil Thin Section Description. Waine Research
Publication, Albrighton.
LABORATORIO DI MICROPALEONTOLOGIA (3cfu)
PROF.SSA ISABELLA PREMOLI SILVA
Riconoscimento al microscopio nei lavati dei componenti inorganici ed organici;
identificazione al microscopio nei lavati dei foraminiferi a livello generico ed in parte
specifico; identificazione di macroforaminiferi, alghe calcaree e tintinnidi in sezione
sottile e nannofossili calcarei in vetrini, a livello generico.
METODI INTEGRATI PER LO STUDIO DEI BASAMENTI CRISTALLINI
(3 Cfu)
PROF. ATTILIO BORIANI
Il corso è finalizzato all'apprendimento delle tecniche e dei criteri di approccio per lo
studio dei basamenti cristallini, utilizzando l'intero spettro del sapere geologico,
petrologico e geochimico. Partendo dal riconoscimento del singolo litotipo, passando
per l'applicazione di tutte le metodologie petrologiche, chimiche e isotopiche anche ai
fini della datazione di particolari eventi, fino alla ricostruzione dell'evoluzione
complessiva del segmento di crosta continentale in studio. Il corso è
fondamentalmente basato sull'esame critico di "case histories" anche allo scopo di
illustrare come le interpretazioni sull'evoluzione siano cambiate man mano che
progredivano basi teoriche e capacità analitiche.
MICROPALEONTOLOGIA I (3cfu)
PROF.SSA ISABELLA PREMOLI SILVA
Storia della Micropaleontologia. La micropaleontologia applicata alla ricerca
stratigrafica e alle ricostruzioni paleoambientali, paleogeografiche e paleoceanografiche.
Utilizzazione pratica della micropaleontologia nella ricerca petrolifera. Metodi di
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raccolta dei campioni sul terreno, di preparazione in laboratorio e di osservazione. Breve
rassegna dei vari gruppi di microfossili. Cenni sui metodi statistici in
micropaleontologia.
Rassegna sistematica, paleoecologia e distribuzione stratigrafica dell' Ordine dei
Foraminiferi.
MICROPALEONTOLOGIA II (3cfu)
PROF.SSA ISABELLA PREMOLI SILVA
Microfossili animali: morfologia, ecologia, principi di classificazione e distribuzione
stratigrafica degli Ostracodi, Radiolari, Tintinnidi, e Conodonti.
Microfossili vegetali: morfologia, ecologia, principi di classificazione e distribuzione
stratigrafica dei Nannofossili calcarei, Protofiti a guscio siliceo e altri gruppi di Protofiti,
alghe calcaree. Cenni di palinologia.
Rassegna stratigrafica delle microfaune e microflore dal Paleozoico all' Attuale. Utilizzo
delle curve climatiche e della stratigrafia isotopica nel Quaternario.
MINERALI INDUSTRIALI (4 cfu)
DOTT. GIOVANNI GRIECO
Il corso è volto all’approfondimento degli aspetti mineralogici, geologici ed
applicativi delle risorse minerarie non metalliche: i minerali industriali. Si
esamineranno: 1) i caratteri mineralogici con particolare riferimento a quelli utili
industrialmente; 2) i procedimenti industriali di trattamento, lavorazione e
raffinazione del minerale; 3) i caratteri geologici e gli elementi di prospezione dei
depositi di minerali industriali 4) aspetti del mercato dei minerali industriali in Italia e
all’estero 5) cenni sulla normativa italiana relativa ai minerali industriali. Nel corso
verranno trattati:
a) i minerali per l’industria ceramica (feldspati)
b) i minerali per l’industria chimica (salgemma, zolfo, fosfati, fluorite)
c) i fluidi da perforazione (bentonite, barite)
d) gli ecominerals
e) gli aggregati
f) serpentino, amianto e talco
Alcuni testi e riviste consigliati:
Rivista internazionale: Industrial Minerals.
Harben PW, Kuzvart M (1996) - Industrial Minerals: a global geology. Industrial
Minerals Information Ltd.
Manning DAC (1995) – Introduction to Industrial Minerals. Chapman & Hall.
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MINERALOGIA APPLICATA II (3 Cfu)
PROF. GILBERTO ARTIOLI
Il corso vuole fornire approfondimenti sull’utilizzo di tecniche analitiche avanzate
per la caratterizzazione dei processi di trasformazione e di reazione che coinvolgono
minerali e fasi sintetiche. Particolare rilevo verrà dato alle tecniche in situ (sia in
diffrazione che in spettroscopia) che permettono di studiare i processi (1) in
condizioni non ambientali (alta temperatura, alta pressione, celle per fluidi,
condizioni idrotermali, etc.), (2) con risoluzione temporale per lo studio delle
cinetiche di reazione, e (3) mediante tecniche simultanee e combinate.
Esempi che utilizzano tali tecniche saranno tratti da processi di interesse
mineralogico, ambientale, ed industriale: interazione fluido minerale, nucleazione e
crescita cristalline in condizioni idrotermali, cinetiche di decomposizione di
fillosilicati, materiali con espansione termica anomala, inibitori e superfluidificanti
organici in clinker Portland, etc.
Ciascuno studente dovrà scegliere un argomento di interesse metodologico o
applicativo, leggere ed assimilare la letteratura scientifica fornita dal docente, e
preparare un seminario alla fine del corso.
MINEROGRAFIA (4 cfu)
PROF. ALFREDO FERRARIO
Il Corso verte essenzialmente sullo studio minerografico dei minerali metallici e delle
loro associazioni.
1) Introduzione. Scopi della minerografia. Preparazione delle sezioni lucide. Il
microscopio polarizzatore a luce riflessa. Cenni sulla teoria dell’ottica di
riflessione. Proprietà ottiche dei minerali opachi in luce riflessa. Riconoscimento
delle singole proprietà.
2) Descrizione e riconoscimento dei più comuni e importanti minerali opachi e delle
loro strutture e tessiture attraverso le osservazioni sistematiche delle loro
proprietà. Parallelo riconoscimento di alcuni fra i detti minerali in campioni a
mano di tout-venant.
3) Illustrazione e riconoscimento di paragenesi caratteristiche di alcuni tra i
principali tipi di di mineralizzazioni: a) associate a rocce mafiche e ultramafiche;
b) in ambiente di piattaforma carbonatica; c) in sequenze vulcano-sedimantarie; d)
negli skarn.
Esame di tali associazioni in alcuni tra i più significativi giacimenti italiani e
stranieri, attraverso lo studio comparativo dei campioni a mano e delle relative
sezioni lucide.
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MODELLAZIONE DATI SEDIMENTOLOGICI II (4 cfu)
DOTT. FABRIZIO FELLETTI
Il corso, naturale prosecuzione del corso Modellazione dati sedimentologici I,
opzionale del triennio in Scienze Geologiche, prepara all’applicazione delle
metodologie di analisi quantitativa per la modellazione dei sistemi sedimentari, con
approccio geostatistico. Queste metodologie di previsione sono utilizzate per la
caratterizzazione degli acquiferi, la valutazione della dispersione degli inquinanti, la
modellazione dei serbatoi di idrocarburi, la cartografia tematica. Il programma
prevede: quantificazione delle variabili geologiche (stima e simulazione geostatistica),
integrazione dei dati geologici e geofisici (approccio deterministico, approccio
probabilistico), quantificazione dell’incertezza (metodo Monte-Carlo e simulazioni
condizionate per quantificare l’incertezza.). Nelle esercitazioni gli Studenti potranno
applicare a diversi casi geologici le metodologie di analisi ed i codici di calcolo più
comuni nella ricerca e nell’industria.
MODELLI GEOAMBIENTALI DELLE RISORSE MINERARIE (3 cfu)
DOTT. GIOVANNI GRIECO
Il corso intende fornire strumenti idonei alla valutazione dell’impatto ambientale
connesso allo sfruttamento dei depositi minerari ed alla progettazione di interventi di
mitigazione dell’impatto, sia in località in corso di sfruttamento che dismesse. In
particolare verranno trattati:
a) i fattori che controllano le condizioni ambientali dei depositi minerari
b) la classificazione dei modelli geoambientali dei depositi minerari
c) la biodisponibilità
d) le principali tecniche applicative per la paramterizzazione dell’impatto (Acid Base
Accounting; Acid Rock Drainage; Quality Assurance/Quality Control)
Nella seconda parte del corso verranno trattati i modelli geoambientali di alcune
categorie di depositi particolarmente significative (Magmatic Sulphides; Porphiry
Copper; Mississippi Valley-Type Pb-Zn; Polimetallic vein; Au-Ag-Te vein).
Alcuni testi consigliati:
Edward A. du Bray (Ed.) (1995)- Preliminary Compilation of Descriptive
Geoenvironmental Mineral Deposit Models. Open File report 95-0831, U.S.
Geological Survey (PDF file scaricabile da http://pubs.usgs.gov/of/1995/ofr-95-0831)
Plumlee G.S., Logsdon MJ Eds. (1999) – The environmental geochemistry of mineral
deposits. Reviews in Economic Geology Vol. 6A.
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PALEOCEANOGRAFIA (6cfu)
PROF.SSA ELISABETTA ERBA
Parametri (litologici, fisici, chimici, biologici) utilizzati in paleoceanografia.
Ricostruzioni di paleo-temperatura, paleo-salinità, paleo-ossigenazione, paleoproduttività, paleo-CO2, paleo-circolazione superficiale e profonda. Variazioni
regionali e globali nell’evoluzione degli oceani. Cicli biogeochinici negli oceani.
Croste e noduli di manganese come indicatori paleoceanografici.
Interazioni tra oceani, atmosfera, geosfera e biosfera. Paleoceanografia e cambiamenti
climatici. La glaciazione Antartica. Il Late Paleocene Thermal Maximum. Eventi
Anossici Oceanici (OAEs) del Fanerozoico. La “Snowball Earth”.
PALEOECOLOGIA (3 cfu)
DOTT.SSA LUCIA ANGIOLINI
Il corso prepara gli Studenti all’analisi delle interazioni che determinano la
distribuzione e l’abbondanza degli organismi nel passato geologico e alla
comprensione dell’evoluzione degli ecosistemi nel tempo. Il modulo di paleoecologia
non è semplicemente finalizzato alle ricostruzioni paleoambientali, ma alla valutazione
di ampie tematiche che sfumano dalla biologia alla geologia.
Il modulo si articola in lezioni frontali e attività di laboratorio, durante la quale è
prevista l’analisi di associazioni fossili tramite l’utilizzo di software specifici. La
valutazione finale viene effettuata con una prova teorico-pratica.
Programma
Principi di paleoecologia. Uniformismo tassonomico. Morfologia funzionale. Fattori
che regolano la distribuzione degli organismi (abiotici e biotici). Analisi
paleoecologica. Metodologie di campionamento. Dinamica di popolazione. Curve di
sopravvivenza. Analisi di comunità. Biodiversità. Cenni di paleobiogeografia. Metodi
statistici multivariati.
PALEOMAGNETISMO E PALEOGEOGRAFIA (6 cfu)
DOTT. GIOVANNI MUTTONI
Il paleomagnetismo è una disciplina che trova svariate applicazioni nel campo della
stratigrafia, paleoceanografia, tetronica, etc.
Il programma del modulo di Paleomagnetismo verterà sui seguenti temi: principi di
geomagnetismo, campo geomagnetico dipolare e non dipolare; principi fisici di
magnetismo dei materiali; principali minerali magnetici e loro caratteristiche; metodi
statistici di analisi dei dati in paleomagnetismo; strategie di campionamento in
paleomagnetismo.
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Dopo questa parte introduttiva si passerà ad analizzare i principali campi di
applicazione del paleomagnetismo, tra i quali: il paleomagnetismo applicato alla
stratigrafia (magnetostratigrafia); il paleomagnetismo applicato alle recostruzioni
paleogeografiche; il paleomagnetismo applicato allo studio della deformazione
rotarionale nelle catene collisionali; verrà fatto cenno anche ai metodi di magnetismo
delle rocce applicati alla paleoceanografia e allo studio delle ciclicità, Milankovisma
e non, registrata in facies sedimentarie marine
PALEONTOLOGIA DEGLI INVERTEBRATI (6 cfu)
PROF. MARCO BALINI
Il corso è strutturato in modo da consentire allo studente di acquisire la capacità
effettiva di classificazione dei fossili invertebrati, e si articola su lezioni frontali (32
ore) e su attività di laboratorio (24 ore). La valutazione finale viene effettuata con una
prova pratica di classificazione e una prova teorica. La prova pratica viene svolta con
l'utilizzo del Treatise on Invertebrate Paleontology e con alcune monografie.
Invertebrati: come, quando e perchè
Gli invertebrati attuali e gli invertebrati fossili: filtro tafonomico e frequenza nel record
sedimentario.
I principali momenti nella storia evolutiva degli Invertebrati. Da Procarioti a Eucarioti;
la fauna di Ediacara e la radiazione del Cambriano. Crisi e radiazioni successive
(cenni).
Come si studiano
Cenni di storia della Paleontologia degli Invertebrati. Dagli albori a Linneo.
Dall'ottocento al novecento: dai pionieri alla scienza moderna. Problematiche attuali e
sviluppi per il futuro.
Le basi attuali della classificazione degli Invertebrati. Il Treatise on Invertebrate
Palaeontolgy. Le monografie.
Caratteristiche morfologiche e ipotesi funzionali dei principali gruppi di Invertebrati
fossili: Poriferi, Cnidari, Briozoi, Brachiopodi, Bivalvi, Gasteropodi, Cefalopodi,
Echinodermi, Graptoliti e Trilobiti. Ogni anno verranno approfonditi da un punto di
vista pratico (laboratorio) tre gruppi sistematici, a rotazione di anno in anno. La prova
pratica si terrà sui tre gruppi analizzati in dettaglio.
PALEONTOLOGIA DEI VERTEBRATI* (6 cfu)
PROF. ANDREA TINTORI
*mutuato dalla Laurea in Scienze Naturali (specialistica)
Cenni di filogenesi e metodologie.
I primi vertebrati: gli AGNATI.
PESCI. Origine dei principali gruppi (Placodermi, acantodi, condritti, attinopterigi,
sarcopterigi). Il Devoniano: il periodo d’oro. I condritti del Permo-Carbonifero.
Attinopterigi: radiazione dei teleostei nel Cenozoico
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Piano fondamentale dello scheletro dei TETRAPODI.
ANFIBI. La colonizzazione della terraferma: problemi strutturali. Gli anfibi
‘primitivi’, origine degli anfibi ‘moderni’, dagli anfibi ai rettili (rettiliomorfi).
Gli AMNIOTI (Rettili, Uccelli, Mammiferi): definizione e rapporti.
Caratteri scheletrici generali dei RETTILI, finestre temporali e classificazione.
Anapsidi paleozoici, cheloni.
Diapsidi primitivi, lepidosauromorfi e lepidosauri, arcosauromorfi e arcosauri. Il
tarso degli arcosauri.
L’origine degli UCCELLI e i grandi predatori terziari.
Dai SINAPSIDI ai MAMMIFERI, pelicosauri, terapsidi, cinodonti, implicazioni
paleobiologiche. I mammiferi all’ombra dei dinosauri. La radiazione terziaria dei
marsupiali e dei placentali, convergenze adattative, il grande interscambio americano.
Estinzioni e radiazioni.
Le tracce dei vertebrati, orme, predazione, riproduzione.
Fossil Lagerstätten e vertebrati.
Testi consigliati:
Benton M.J. – Paleontologia dei Vertebrati – Franco Lucisano Ed., Milano, 2000
Feduccia A. - The origin and evolution of Birds – Yale University Press, London
Janvier P. – Early vertebrates – Oxford Sciences Publications, Clarendon Press.
PALEONTOLOGIA STRATIGRAFICA (3 CFU)
PROF.SSA ALDA NICORA
Il programma sarà disponibile presso la docente
PALEONTOLOGIA VEGETALE E ARCHEOBOTANICA* (6 Cfu)
DOTT. CESARE RAVAZZI
*mutuato dalla Laurea in Scienze Naturali (specialistica)
C.N.R. – Istituto per la Dinamica dei Processi Ambientali
[email protected]
Introduzione. Suddivisione sistematica delle piante vascolari: pteridofite,
gimnosperme, angiosperme. Ciclo di una pteridofita e di una spermatofita.
Macroresti: fossili di foglie, legni, carboni, detrito vegetale, frutti e semi. Modi di
fossilizzazione di resti vegetali.
Palinologia generale. Palinomorfi: polline, spore, dinoflagellati. Morfologia e
identificazione del polline nelle Angiosperme e nelle Conifere. Significato
filogenetico della morfologia pollinica (esempi). Produzione e dispersione del
polline, modelli di sedimentazione pollinica. Metodi di terreno e di laboratorio.
Somma pollinica, spettro pollinico, calcolo della concentrazione e dell’influsso.
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Preparazione e interpretazione di un diagramma pollinico. Applicazioni della
palinologia.
Evoluzione e paleontologia dei principali gruppi di piante vascolari. Le prime
piante vascolari. Rhyniophyta. La stele e la sua evoluzione. Lycophyta. Sphenophyta.
Pterophyta. Legno picnoxilico e manoxilico. Progymnospermophyta. La vegetazione
del Devoniano. Origine delle Spermatofite. Pteridospermales. La vegetazione del
Carbonifero. Cycadales, Cycadeoidales. Ginkgophyta. Coniferophyta, Coniferales.
La vegetazione del Triassico e del Giurassico. Magnoliophyta: origine e
diversificazione. La vegetazione del Cretaceo e del Cenozoico.
Storia della vegetazione nel Quaternario. Biomi ed ecosistemi naturali e antropici
del Quaternario e loro caratteri climatici. Cronostratigrafia, climatostratigrafia,
biostratigrafia e biocronologia del Quaternario. Storia della vegetazione nell'ultimo
ciclo glaciale-interglaciale e nell’Olocene. Torbiere e depositi lacustri come archivi
naturali, oscillazioni del limite del bosco e fluttuazioni glaciali.
Archeobotanica. L'impatto antropico sulla vegetazione tra il Paleolitico Superiore e il
Mesolitico. La diffusione dell’agricoltura nel Neolitico. Le trasformazioni antropiche
della vegetazione nell’età dei Metalli, in età romana e medievale. Classificazione
degli indicatori antropogenici. Piante coltivate: cereali, leguminose. Infestanti
segetali, ruderali, ambientali. Apofite; Antropofite, Archeofite, Neofite. La
domesticazione delle piante: casi di studio.
Escursioni e esercitazioni. Descrizione e campionamento di depositi di interesse
paleobotanico / archeobotanico. Trattamento in laboratorio, identificazione del
polline e dei macroresti vegetali.
Dispense
Dispense del corso: Palinologia. Evoluzione e paleontologia delle piante vascolari
(disponibili anche su CD in formato pdf).
TESTI E ARTICOLI SEGNALATI
Behre K.E. (1981) – The interpretation of anthropogenic indicators in pollen
diagrams. Pollen et Spores, 23 (2): 225-245.
Behre K.E. (1988) - The role of man in European vegetation history. In (Huntley B.
& Webb T III eds.): Vegetation history. Kluwer Academic Publishers. pp. 633-672.
Castelletti L. (1988) - Legni e carboni in archeologia. In (Mannoni T., Molinari A. a
cura di): Scienze in Archeologia, II ciclo di lezioni sulla Ricerca applicata in
Archeologia. Certosa di Pontignano. pp. 321-394.
70
Failla O., Forni (eds. 2001). Le piante coltivate e la loro storia. FrancoAngeli,
Milano. 382 pp.
Moore P.D., Webb J.A. & Collison M.E. (1991) - Pollen Analysis. Blackwell,
London.
Ravazzi C. (1994) - Lo studio del polline fossile per la ricostruzione degli ambienti
del passato. Didattica delle Scienze, 171: 20-26 (Aprile 1994).
Stewart W.N. & Rotwell G.W. (1992) - Paleobotany and the evolution of plants.
Cambridge Univ. Press, Cambridge. 2 ed.
Zohary D. & Hopf M. (2000) - Domestication of Plants in the Old World. Third
Edition. Oxford University Press
Zunino M., Zullini A. (1995) - Ecobiogeografia. In (Zunino M. & Zullini A.):
Biogeografia. Casa Editrice Ambrosiana. pp. 91-105. (biomi terrestri).
PEDOLOGIA (4 cfu)*
PROF. ROBERTO COMOLLI
*Mutuato da Geopedologia di Agrotecnologie per l’ambiente e il territorio di Agraria
Genesi e classificazione dei suoli
Definizione di suolo. Funzioni principali del suolo. Morfologia e nomenclatura del
profilo pedologico. Fattori di formazione del suolo: clima, organismi viventi
(vegetazione, pedofauna, uomo), geomorfologia e topografia, substrato, tempo.
Regimi di temperatura e umidità. Cenni di litologia: rocce ignee, sedimentarie e
metamorfiche. Minerali argillosi. Principali processi pedogenetici (in particolare:
carbonatazione, brunificazione, lisciviazione, podzolizzazione, gleyizzazione,
vertisolizzazione, fersiallitizzazione). Classificazioni tassonomiche dei suoli: Soil
Taxonomy, Référentiel Pédologique, World Reference Base. Principali tipologie
pedologiche sec. WRB. Geografia dei suoli del mondo. Suoli di Lombardia.
Rilevamento e cartografia dei suoli
Tecniche di rilevamento pedologico. Campagne di rilevamento: modalità, tempi e
costi. Descrizione dei suoli in campagna. Orizzonti genetici e diagnostici.
Campionamento e determinazioni analitiche di laboratorio. Scale cartografiche.
Osservazioni necessarie. Unità tassonomiche. Unità cartografiche. Tipologia e
contenuto di carte dei suoli a scale diverse. Cartografia dei suoli in Lombardia e in
Italia.
Cartografie valutative
Obiettivi e metodi della valutazione territoriale. Metodi categoriali (Land Capability
Classification System - USDA). Metodi parametrici (Carta della potenzialità dei suoli
d'Italia e carte della capacità produttiva). Metodi integrali (Land Suitability – FAO).
Caratteristiche e qualità dei suoli e del territorio.
Degradazione del suolo per erosione
71
Erosione idrica. Universal Soil Loss Equation. Altri modelli di stima dell’erosione
idrica. Erosione eolica. Perdita tollerabile di suolo. Principali tecniche di controllo
dell’erosione e di conservazione del suolo.
Degradazione biologica, chimica e fisica del suolo
Perdita di sostanza organica. Acidificazione. Salinizzazione. Sodizzazione.
Inquinamento diffuso e contaminazione dei suoli agricoli. Standard di qualità dei
suoli. Deterioramento della struttura.
Pedotecnica
Classificazioni granulometriche. Densità reale, densità apparente e porosità.
Conducibilità idraulica. Potenziale idrico. Acqua disponibile. Potenziale di
ossidoriduzione.
Utilizzazioni agricole e ambientali della scienza del suolo
Fertility Capability Soil Classification System (FCC). Zonizzazione agro-ecologica
FAO (AEZ). L’approccio pedologico nel recupero di situazioni degradate (cave,
discariche). Vulnerabilità del suolo e delle acque sotterranee alla contaminazione
agrochimica. Conoscenze pedologiche e pianificazione del territorio.
Testi consigliati
D. Baize & B. Jabiol, 1995, Guide pour la description des sols, INRA, Paris, pp. 375.
M. Cremaschi & G. Rodolfi (cur.), 1991, Il suolo, La Nuova Italia Scientifica, Roma.
D. Dent & A. Young, 1981, Soil Survey and Land Evaluation, E & FN Spon,
London, pp. 278.
A. Giordano, 1999, Pedologia, UTET, Torino, pp. 364.
J.-P. Legros, 1996, Cartographies des sols. De l'analyse spatiale à la gestion des
territoires, Presses polytechniques et universitaires romandes, Lausanne, pp. 321.
S.G. McRae, 1991, Pedologia Applicata (trad. it.), Zanichelli, Bologna.
R.P.C. Morgan, 1995, Soil Erosion & Conservation, 2nd edition, Longman, London,
pp. 198.
F. Previtali, 1999, Elementi di Geopedologia. Tassonomie dei suoli, CUEM, Milano,
pp. 194.
F. Previtali, 2001, Elementi di Geopedologia. Genesi e geografia dei suoli, CUEM,
Milano, pp. 266.
D.G. Rossiter, 1994, Lecture notes: "Land evaluation", Cornell University,
Department
of
Soil,
Crop
and
Atmospheric
Sciences
(http://wwwscas.cit.cornell.edu/landeval/le_notes/lecnot.htm).
D.L. Rowell, 1994, Soil Science. Methods & Applications. Longman Scientific &
Technical, London, pp. 350.
M.E. Sumner (ed.), 2000, Handbook of soil science, CRC Press, Boca Raton, USA.
72
PETROFISICA (3CFU)
DOTT. ZAPPONE
L'esistenza di un Laboratorio di Petrofisica presso il Dipartimento consente di
condurre un corso in parte teorico e in parte sperimentale. Petrofisica e Reologia
Sperimentale sono un punto di contatto tra discipline come la petrologia, la geofisica
e la geologia strutturale. Il contenuto del corso comprende:
- misura di densità e le velocità ultrasoniche di campioni di roccia, come supporto
all'interpretazione geologica della crosta e del mantello superiore sulla base di un
modello geometrico della distribuzione delle velocità sismiche. Esempi: basamento
toscano a supporto dell'interpretazione sismica del profilo CROP03, e basamento
metamorfico sudalpino (zona Ivrea-Verbano e Serie dei Laghi), Cordigliera Betica,
per costruire un modello di riferimento delle proprietà sismiche, che tenga conto
delle relazioni geometriche tra le varie unità litologiche affioranti.
- Relazioni tra caratteri petrofisici e caratteri tecnici delle rocce.
- Reologia sperimentale. La determinazione delle proprietà reologiche delle rocce,
attraverso le leggi di flusso, come dato di base per la modellazione geodinamica.
PETROLOGIA (3cfu)
DOTT.SSA PATRIZIA FUMAGALLI
Lo spazio compositivo: coordinate cartesiane e baricentriche, scelta dei componenti,
unità dello spazio compositivo (di massa, di atomi, di ossigeni, di cationi e di ossidi),
unità conservative e non conservative. Trasformazione dei componenti e principali
applicazioni: proiezioni nel diagramma AFM; determinazione della composizione di
un minerale soluzione solida in funzione degli end members; bilancio di reazioni.
Diagrammi di stato: regola della leva, regola delle fasi, linea di frazionamento del
liquido, linea di frazionamento del solido, percorso del liquido, percorso del solido,
diagrammi binari (soluzione solida completa:sistemi monotoni, con azeotropo di
minimo e azeotropo di massimo; completa immiscibilità allo stato solido: sistemi con
eutettico, sistemi con peritettico con composto intermedio, senza composto
intermedio), diagrammi ternari (con fasi immiscibili, con soluzioni solide)
Equilibri di fase: criterio di stabilità di Gibbs e definizione dell'energia libera di
Gibbs, diagrammi G-X, µ-X, T-X, diagrammi P-T-X, sezioni e proiezioni
(schreinemakers). Analisi topologica: le regole di Schreinemakers, corollari e
degenerazioni. Il calcolo termodinamico e la costruzione di diagrammi di fase
attraverso i programmi e le banche dati.
Geotermobarometria: Richiami di termodinamica di equilibri eterogenei, proprietà
termodinamiche delle soluzioni (formulazione dell'attività), costante di equilibrio,
dipendenza della costante di equilibrio da P e T, reazioni di scambio (geotermometri
granato-biotite; granato-olivina, ossidi Fe-Ti...), relazioni di solvus (geotermometri
73
muscovite-paragonite, sistema
(geobarometro "GASP", ...).
dei
feldspati),
reazioni
di
"mass
transfer"
PETROLOGIA APPLICATA II (3 Cfu)
PROF. STEFANO POLI
Diagrammi di fase per la caratterizzazione e trasformazione di geomateriali, e lo
sviluppo di analoghi: richiami sui diagrammi di fase binari e ternari con composti a
composizione fissa; processi di equilibrio e processi di frazionamento; principi di
analisi dei diagrammi di fase ternari con soluzioni; metodi per la costruzione di
diagrammi di fase per via sperimentale e attraverso il calcolo termodinamico;
interpretazione e uso di database propri delle Scienze della Terra, dell'American
Ceramic Society, della JANAF. Relazioni di fase e materiali nel diagramma Al2O3SiO2 (proprietà e usi di pirofillite, andalusite, caolini ed i ceramici a mullite e
allumina); relazioni di fase e materiali nel diagramma MgO-Al2O3-SiO2 (steatiti,
cordieriti, forsteriti, allumine, spinelli - associazioni di fase); relazioni di fase e
materiali nel diagramma CaO-Al2O3-SiO2: utilizzo delle rocce carbonatiche
nell'industria dei leganti, in metallurgia e nell'industria del vetro e della ceramica;
leganti aerei e leganti idraulici; gli aggregati per calcestruzzo;
Analisi tessiturale quantitativa di materiali lapidei e analoghi, e relazioni con le
proprietà fisiche: Principi che governano l'assetto tessiturale (nucleazione, crescita,
processi di diffusione, etc.). Diagrammi Trasformazione Tempo Temperatura;
Reazioni di precipitazione e simplectiti. Deformazione intracristallina,
intercristallina. Creep nei materiali naturali e sintetici, misura del creep. Tessiture di
creep. Sintesi e sinterizzazione. Fratturazione e Tenacizzazione. Analisi morfologica
quantitativa, Texture coefficient, Analisi frattale. Crystal Size Distribution. Softwares
per l'analisi tessiturale quantitativa. Illustrazione del database di tessiture del
Laboratorio di Petrologia Sperimentale di Milano.
PIETRE ORNAMENTALI E DA COSTRUZIONE (3 Cfu)
PROF. STEFANO POLI
I marmi; i graniti; le pietre – definizioni. Cenni sulle varietà commerciali. Aspetti
giacimentologici e criteri per la valutazione della qualità dei materiali. Tecnologie di
estrazione ed il ciclo produttivo in cava. Trasformazione dei lapidei: dal blocco ai
semilavorati, lastre sino ai prodotti standard finiti. Tecnologie per le lavorazioni
speciali. Aspetti avanzati della caratterizzazione e trattamento di pietre ornamentali e
da costruzione. Applicazioni ed impieghi: sistemi di rivestimento, pavimentazioni per
esterni ed interni, arredo urbano. Certificati d'origine.
74
RILEVAMENTO GEOLOGICO TECNICO (4 cfu)
PROF. ALBERTO CLERICI
16 ore lezioni frontali + 6 ore esercitazioni + 36 ore escursioni
1. Introduzione: obiettivi, metodi e tecniche
2. Acquisizione dei dati
Il rilevamento geologico-tecnico in terreni, in ammassi rocciosi a comportamento
rigido ed in ammassi rocciosi deboli.
Il rilievo geologico-tecnico in aree in frana.
Il rilievo geologico-tecnico in scavi e cunicoli esplorativi.
La descrizione di una carota di sondaggio e di un campione indisturbato.
La densità delle stazioni di rilievo in funzione della scala, del tipo di problema e della
complessità "geologica" dell'area: il concetto di volume rappresentativo elementare.
Prelievo di campioni superficiali in terreni e in roccia.
Esecuzione di prove e misure speditive in sito.
3. Elaborazione dei dati rilevati
Cenni di elaborazione statistica dei dati.
La resistenza al taglio delle discontinuità.
L’impiego delle classificazioni tecniche degli ammassi rocciosi nello studio della
stabilità dei versanti e nello scavo in sotterraneo.
Il criterio di rottura di Hoek e Brown.
Sezioni geologico-tecniche.
Modalità di esame: l'attività svolta sul terreno porterà alla redazione di un elaborato
cartografico e di una relazione tecnica; alla consegna di questi lo studente potrà
sostenere la prova orale.
Testi consigliati:
A. Clerici - Fondamenti di rilevamento geologco-tecnico. Edizioni MG Scientific
Publications
SEDIMENTOLOGIA I e II (3+3 cfu)
PROF. FLAVIO JADOUL
Le proprietà dei fluidi a bassa viscosità e dei sedimenti sottoposti all’azione di un
flusso, modalità di trasporto. Le indagini sedimentologiche.
Modulo 1- Sedimentologia marina.
Origine dei sedimenti carbonatici, caratterizzazione degli ambienti di piattaforma
carbonatica, evaporitici di mare basso e di bacino attuali e antichi. Gli ambienti
75
costieri e bacinali a sedimentazione silicoclastica. Interpretazione delle strutture
sedimentarie durante l’analisi delle facies. Organizzazione e utilizzo delle facies
sedimentarie per la ricostruzione paleoambientale e per l’interpretazione stratigraficosequenziale.
Modulo 2- Sedimentologia degli ambienti continentali e costieri.
Caratterizzazione sedimentologia degli ambienti deposizionali eolici, fluviali, deltizi,
lacustri.
Interpretazione delle strutture sedimentarie, l’analisi di facies delle successioni
terrigene continentali, marino transizionali e d’origine torbiditica.
Organizzazione e utilizzo delle facies sedimentarie per la ricostruzione
paleoambientale e per l’interpretazione stratigrafico-sequenziale.
Laboratorio sul terreno: 3 escursioni giornaliere dedicate al riconoscimento di
strutture sedimentarie e associazioni di facies caratteristiche degli ambienti
deposizionali carbonatici di mare basso, bacinali, fluviali, torbiditici
SEDIMENTOLOGIA DEGLI ACQUIFERI (3cfu)
PROF. RICCARDO BERSEZIO
Il corso prepara a conoscere ed applicare le metodologie per la realizzazione dei
modelli geologici concettuali dei sistemi sedimentari porosi, come base per le
ricostruzioni idrogeologiche a scale diverse (locale - regionale). I contenuti
comprendono: analisi della tipologia e scala dell’eterogeneità dei sistemi sedimentari;
metodi e tecniche per la ricostruzione e caratterizzazione dell’eterogeneità dei
parametri sedimentari che determinano il comportamento idrogeologico dei sedimenti;
anisotropia delle proprietà idrodispersive; integrazione dei parametri descrittivi
dell’eterogeneità in un modello geologico qualitativo e quantitativo; caratterizzazione
di acquiferi acquitardi e acquicludi.
SISMOLOGIA (6 Cfu)
PROF. ALBERTO MARCELLINI
Il corso di sismologia riguarda sia la conoscenza del terremoto attraverso lo studio
della sorgente sismica e della propagazione delle onde sia le metodologie rivolte alla
mitigazione del rischio sismico.
Il terremoto è uno dei fenomeni naturali più devastanti e senz’altro tra i più temuti sin
dall’antichità per il suo presentarsi senza preavviso e per la rapidità con cui si
verifica: intere regioni spazzate via in meno di un minuto.
I terremoti si originano negli strati più superficiali della terra a testimonianza del fatto
che la litosfera è composta da zolle in continuo movimento una rispetto all’altra.
L’energia liberata dai terremoti più forti è in molti casi superiore alle più potenti
esplosioni nucleari tanto che le onde sismiche irradiate dall’ipocentro compiono più
volte il giro della Terra. Lo studio della propagazione delle onde attraverso il globo
76
terrestre ha permesso lo sviluppo di molte delle attuali conoscenze sulla sua struttura
interna.
L’obiettivo della prima parte del corso è rivolto alla conoscenza dell’origine dei
terremoti, del perché siano localizzati in particolari zone e di come si può calcolarne
la forza. Lo studente verrà indotto a cimentarsi con la possibilità di prevedere i
terremoti: tematica, o rompicapo, che da millenni attrae brillanti scienziati. Una cura
particolare sarà rivolta alla conoscenza delle equazioni che governano la
propagazione delle onde sismiche: strumento matematico potentissimo per la
conoscenza del globo terrestre.
Nell’antichità forti terremoti hanno decretato la scomparsa di intere civiltà. Anche ai
giorni nostri le immagini di distruzione provocate dai terremoti quali quello di Izmit
(Turchia) del 1999 o di Kobe (Giappone) del 1995 hanno impressionato tutto il
mondo.
Anche l’Italia è un paese di forte sismicità, basti ricordare i terremoti del Friuli del
1976, della Campania-Basilicata del 1980, la recente sequenza sismica UmbroMarchigiana del 1997, oppure il catastrofico sisma che nel 1908 rase al suolo le città
di Messina e Reggio Calabria. E’evidente che in Italia si deve imparare a convivere
con il terremoto, ciò implica la necessita di eliminare o ridurre al minimo le perdite
sia in vite umane che economiche.
La seconda parte del corso è rivolta allo studio delle strategie per ridurre i danni del
terremoto. Saranno sviluppati i metodi che permettono di individuare le zone più a
rischio: quali informazioni è necessario raccogliere (e come raccoglierle) e le
tecniche probabilistiche da adottare.
Sulla base dell’osservazione che un terremoto può produrre danni significativamente
diversi anche a distanza di poche decine di metri verranno illustrate le tecniche e le
metodologie di microzonazione sismica. Disciplina sorta nella seconda metà del
secolo scorso, la microzonazione sismica ha l’obiettivo di indagare il comportamento
dei suoli sotto l’azione delle onde sismiche e fornisce la spiegazione
dell’osservazione sopra riportata. Rappresenta perciò uno degli strumenti più efficaci
per la prevenzione e la domanda di questo tipo di indagine è in continuo aumento sia
in Italia, sia in Europa, sia negli altri paesi sismici del mondo.
Dispense al corso distribuite agli studenti
Libri consigliati:
Lay,T. and Wallace,T.C. Modern Global Seismology Academic Press, New
York, 1995, pp.521
Per maggiori approfondimenti
Aki,A.,and Richards P.G. Quantitative Seismology 2 volms , Freeman,
San Francisco,1980
77
SISMOLOGIA DI ESPLORAZIONE II (5 Cfu)*
PROF. ALFREDO MAZZOTTI/ PROF. EUSEBIO STUCCHI
* mutuato dal corso di laurea specialistica in Geofisica di esplorazione ed applicata
Il corso si propone di fornire conoscenze avanzate per la realizzazione di prospezioni
sismiche a riflessione e per la valutazione ed interpretazione dei dati sismici con
applicazioni alla ricerca di fonti energetiche (idrocarburi e geotermia), all’ingegneria
(stabilità dei versanti, fondazioni) e allo studio di strutture crostali. Contenuti:
Approfondimenti sull’acquisizione dei dati sismici.
La sorgente vibroseis.
Tecniche di array forming.
Criteri di progettazione dell’acquisizione in funzione degli obiettivi di esplorazione.
Acquisizione 3D marina e terrestre.
Approfondimenti sulla elaborazione dei dati sismici.
Elaborazione in controllo di fase e di ampiezza.
Deconvoluzione tramite filtro di Wiener: spiking, predittiva, shaping.
Operazioni multicanale.
Migrazione tempi 2D e 3D.
Il problema della conversione in profondità delle immagini sismiche.
Tecniche avanzate di esplorazione sismica.
Modello convoluzionale per riflessioni ad incidenza non verticale.
Coefficienti di riflessione complessi e conversioni di modo.
Introduzione alle tecniche di diagnosi petrofisica da dati sismici: sismica ad onde S e
sismica AVO. Effetti sul segnale sismico dovuti a variazioni litologiche, di contenuto
in fluidi e di porosità.
Cenni alle tecniche di esplorazione sismica 3D.
Discussione di esempi applicativi.
Sono disponibili per gli studenti le dispense delle lezioni ed altra documentazione
relativa alle esercitazioni.
SISTEMAZIONI IDRAULICO-FORESTALI (4 cfu)*
PROF. GIAN BATTISTA BISCHETTI
*Corso mutuato da Agraria
Il corso si prefigge di fornire le conoscenze dei sui principali processi e forme di
dissesto idrogeologico nell’ambiente forestale e montano; acquisire capacità
progettuali relativamente alle principali opere per la sistemazione idraulico-forestale,
con particolare riferimento alle tecniche ed ai principi di ingegneria naturalistica.
78
I processi che originano il dissesto idrogeologico
Erosione superficiale a scala di bacino. Frane: Classificazione generale, frane
superficiali. Debris flow. Implicazioni del trasporto solido nelle sistemazioni
idraulico-forestali.
Elementi di Geotecnica
I terreni in geotecnica: classificazione, proprietà, caratteristiche. Resistenza al taglio.
Condizioni di stabilità dei pendii: pendio indefinito, cenni sui modelli di stabilità,
contributo della vegetazione alla stabilità. Strutture di sostegno.
L'interazione tra versanti e reticolo idrografico
Interazione tra dinamica di versante e dinamica della rete idrografica. Tipologie di
torrenti: torrenti di scavo, di trasporto e profilo di equilibrio. Morfometria di bacino e
d'alveo.
La sistemazione dei bacini montani
Criteri generali di sistemazione dei bacini montani. Criteri generali di sistemazione
delle frane. Criteri generali di sistemazione dei torrenti.
I principi dell'ingegneria naturalistica
Principi. Materiali: materiale vegetale vivo, materiale vegetale morto, inerti. Problemi
di reperimento del materiale vegetale. Aspetti critici dell'utilizzo dell'ingegneria
naturalistica nelle sistemazioni montane. Normativa nazionale e regionale.
Le opere di sostegno
Progettazione delle opere a gravità. Muri. Gabbioni. Terre rinforzate. Palificate.
Le opere di versante
Inerbimenti. Viminate. Gradonate. Cordonate. Fascinate. Palizzate. Grate vive.
Drenaggi. Cuneo filtrante. Coperture con materiale sintetico.
Le opere trasversali d'alveo
Briglie a gravità: tipologie, dimensionamento idraulico e statico, opere accessorie.
Briglie filtranti. Soglie. Cunettoni.
Le opere longitudinali d'alveo
Scogliere in massi. Rivestimento diffuso con astoni. Pennelli e repellenti. Graticciate.
Test consigliati:
Appunti e materiale distribuito a lezione
G. Benini Sistemazioni Idraulico forestali, UTEU, Torino, 1994
H.M. Schiechtl Bioingegneria forestale, Castaldi, Feltre, 1991
79
STATISTICA APPLICATA (3 Cfu)*
PROF.SSA MIRELLA GORLA SARI
*mutuata dalla laurea specialistica integrata di scienze naturali - analisi e gestione
degli ambienti naturali e paleobiologia e storia della vita
Dipartimento di Genetica e di Biologia dei Microrganismi
Via Celoria 26, A5
Richiami e complementi:
- Popolazione e campionamento
- Inferenza statistica
- Simatori
- Test delle ipotesi: calcolo di β
Estensione dell’Analisi della Varianza (ANOVA)
- Uso dei coefficienti ortogonali
- Esperimenti crossed o nested
- Condizioni di validità dell’ANOVA
- Modelli dell’ANOVA
- Componenti della varianza, varianze attese
Estensione dell’Analisi della Regressione
- Richiami e utilizzo della regressione
- Test di Parallelismo
Regressione multipla
- Stima dei parametri
- ANOVA
- Contributo marginale delle variabili X
- Scelta delle variabili da includere nel modello
Regressione curvilinea
Dosaggio biologico
- Dosaggio per rapporto di inclinazione
- Dosaggio per rette parallele
Adattamento del modello lineare a dati sperimentali
- Modello lineare generale (GLM)
- Relazioni tra ANOVA e Regressione
- ANOVA ad uno o più criteri
- Disegni sbilanciati
Analisi della covarianza
80
- Scomposizione dei residui
- Analisi mediante GLM
STRATIGRAFIA I (3 cfu)
PROF.SSA ALDA NICORA
Metodi di stratigrafia: richiamo sui metodi stratigrafici tradizionali. Esempi di metodi di
rappresentazione dei dati stratigrafici.
Approccio multidisciplinare allo studio stratigrafico.
Scale di riferimento stratigrafico: scale paleomagnetiche, stratigrafia
isotopica (isotopi dell'ossigeno, carbonio, zolfo, stronzio), scale
numeriche (metodi di datazione assoluta K/Ar, Ar/Ar, Rb/Sr, U/Pb, T/Th,
Sm/Nd,C14,tracce di fissione), dendrocronologia, lichenometria (cenni).
Metodi geofisici in stratigrafia: log in pozzo, sismica a riflessione,
stratigrafia sismica (principi).
Ciclostratigrafia e Stratigrafia sequenziale: fattori orbitali/ambientali
di controllo della sedimentazione, tettonica ed eustatismo (richiami),
sequenze deposizionali e variazioni del livello del mare, costruzione delle
curve di variazione globale degli onlap costieri, problematiche legate alla
stratigrafia sequenziali e suoi limiti, con esempi in contesti sedimentari
diversi (terrigeno vs carbonatico)
STRATIGRAFIA II (3 cfu)
PROF.SSA ALDA NICORA
Stratigrafia storica:
Origine della biosfera ed evoluzione delle prime forme di vita. Stratigrafia del
Precambriano. Paleozoico inferiore in Europa, in Sardegna ed in Carnia. Carbonifero ed
orogenesi ercinica in Europa, nelle regioni alpine e nel resto d'Italia. Permiano e
Triassico in Europa ed in Italia. Giurassico e Cretaceo in Europa ed in Italia. Paleogene e
Neogene: bacini collisionali alpini ed appenninici.
Per ogni periodo vengono illustrati i lineamenti paleogeografici generali, i processi
geodinamici, gli aspetti climatici, le crisi biologiche, le successioni stratigrafiche di
riferimento, gli strumenti paleontologici.
Escursioni sul terreno. Il corso è integrato da escursioni sul terreno giornaliere da
svolgere nell'area lombarda o nell'Appennino o da un'escursione di fine corso.
81
STRATIGRAFIA REGIONALE II (3 cfu)
PROF. MAURIZIO GAETANI
Il corso, esclusivamente di terreno, prevede una escursione di 9 giorni da tenersi
nell’Italia Meridionale alla fine del semestre. L’obbiettivo è quello di analizzare in
modo approfondito l’evoluzione di alcuni bacini sedimentari che si sono succeduti
nel tempo, studiandone modi e tempi della loro individuazione, sviluppo,
colmamento ed inversione finale, interpretandoli nel quadro della paleogeografia
mediterranea e della dinamica regionale.
STRUMENTI E METODI DI ACQUISIZIONE GEOFISICA (4 Cfu)*
PROF. ALFREDO LOZEJ
* mutuato dal Corso di Laurea Specialistica In Geofisica Di Esplorazione Ed
Applicata
Il corso si propone di fornire conoscenze sulla strumentazione e le metodologie di
acquisizione sul terreno relativi alle varie tecniche di esplorazione geofisica. In
particolare la prospezione gravimetrica, la prospezione magnetica, la sismica,
l’elettrica ed il georadar. Per ciascuno di detti metodi verranno descritti:
i principi di funzionamento degli strumenti, evidenziando i concetti di
precisione della misura, range dinamico, campionamento, accoppiamento con il
terreno;
le sorgenti comunemente impiegate nella prospezione tramite metodi geofisici
attivi;
l’organizzazione delle campagne di rilevamento e di misura in funzione della
risoluzione di specifici problemi applicativi (ad esempio ricerca di acqua, di
inquinanti, archeologica ed altre).
Il corso prevede anche esercitazioni di laboratorio e di campagna.
TECNICHE ANALITICHE INTEGRATE PER LO STUDIO STRUTTURALE
DEGLI OROGENI (3 CFU)
PROF.SSA MARIA IOLE SPALLA
3 CFU: corrispondenti a 9 giorni di escursione
Il corso illustra l’impostazione di alcuni problemi di geologia strutturale, ricorrenti
nello studio di una catena montuosa di collisione; si svolge esclusivamente sotto
forma di escursione su sezioni strutturali di catene collisionali, esempi di zone attive
della litosfera, caratterizzate dalla sovrapposizione di impronte strutturali di ambiente
estensionale, trascorrente o convergente, caratteristiche dei differenti livelli
strutturali. Vengono considerate propedeutiche al corso le nozioni acquisite nei corsi
82
di Analisi Strutturale, Analisi Microstrutturale più almeno uno dei caratterizzanti
Geodinamica o Geologia Regionale. L’obiettivo è l’utilizzo integrato delle tecniche
strutturali analitiche utili alla ricostruzione dell’evoluzione tettonica a scala regionale
di una porzione di orogene, con il conseguente confronto con i modelli attualistici
numerici e/o analogici elaborati per la decifrazione dei dispositivi tettonici attivi
nelle zone meccanicamente e termicamente instabili della litosfera. Gli argomenti
dello studio sono principalmente i rapporti strutturali tra il basamento cristallino e le
coperture sedimentarie, la polifasicità della storia tettonica, la strutturazione delle
indentazioni tra le litosfere oceanica e continentale. L’esame cosiste nella
presentazione e discussione di una relazione sui temi dell’escursione.
TECNICHE AVANZATE PER IL TRATTAMENTO DI IMMAGINI (5 Cfu)*
PROF. TUBARO/SARTI
*mutuato da Ingegneria delle Comunicazioni del Politecnico di Milano
TELERILEVAMENTO I (5 cfu)*
PROF. LECHI
*mutuato da Ingegneria delle Comunicazioni del Politecnico di Milano
TETTONOFISICA (6 Cfu)*
PROF. ROBERTO SABADINI
* mutuato da TETTONOFISICA per FISICA
VULCANOLOGIA II (3 Cfu)
DOTT. GIOVANNI GRIECO
Richiamo dei meccanismi di eruzione esplosiva. Prodotti e depositi nel vulcanismo
esplosivo. Classificazione dei prodotti piroclastici. Depositi di caduta, depositi di
flusso piroclastico, depositi di surge, ignimbriti. Lahars. Eruzioni freatiche e freatomagmatiche e loro prodotti. Maars
La struttura dei vulcani: vulcani monogenici, coni di scorie, campi vulcanici; vulcani
a scudo; stratovulcani; caldere e pit-craters.
Pericolosità, rischio vulcanico e vulnerabilità. Introduzione alla pericolosità
vulcanica. Pericolosità di eruzioni effusive, pericolosità in eruzioni esplosive,
pericolosità legata ai lahars. Pericolosità dei gas vulcanici. Sismicità e tsunami
vulcanici. Rischio vulcanico nell'aviazione. Aerosols ed effetti climatici delle
eruzioni vulcaniche
Risposte e mitigazione del rischio vulcanico. Carte del rischio. Monitoraggio dei
vulcani attivi. Reti di sorveglianza, gestione del rischio e processi decisionali; quadro
83
normativo della Protezione Civile; carta del rischio vulcanico al Vesuvio e Piano
Vesuvio redatto dalla Protezione Civile.
Il vulcanismo come risorsa. I sistemi geotermici. Suoli e nuove terre. Materiale
vulcanico nel commercio e nell'industria: proprietà tecniche e usi. Porfidi, trachiti, e
tufi. Pozzolana e cementi idraulici. Perlite. Uso delle ceneri vulcaniche per l'industria.
Ossidiana - usi preistorici. Bentonite.
84
INFORMAZIONI
Tutte le informazioni riguardanti la didattica, nonché l’indirizzario dei
docenti, sono reperibili presso il sito dell’Università degli Studi di Milano
www.unimi.it e il sito del CCD di Scienze della Terra
http://users.unimi.it/geologia/scgeol/ccl/index.htm dove si possono trovare
tutti gli argomenti riguardanti il Corso di laurea specialistica in Geologia:
processi, risorse ed applicazioni.
Per gli studenti iscritti esiste anche il sito della Segreteria Didattica
Http://users.unimi.it/geodid per le news riguardanti la didattica e per la
modulistica. Ricordiamo che per le pratiche amministrative e per la
gestione della carriera dello studente sono invece totalmente responsabili
le Segreterie Studenti.
INDIRIZZI UTILI
Università degli Studi di Milano
Via Festa del Perdono, 7- tel. 02/503.1
http://www.unimi.it
Cosp- Centro di servizio di Ateneo per l’Orientamento allo studio e alle
Professioni
(lunedì-venerdì, 9.30-12.30)
via Festa del Perdono, 7- tel. 02/503.12113-12148
http://www.cosp.unimi.it
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Servizio assistenza disabili
va festa del Perdono, 7-tel.02/503.12225-12353
e-mail: [email protected]
Segreterie studenti
(lunedì-venerdì, 9.00-12.00)
e-mail: [email protected]
Numero verde: 800 188128
Via Mercalli, 21
- Facoltà di Giurisprudenza- tel.02/503.12186
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- Facoltà di Scienze Politiche- tel. 02/503.12100
- Facoltà di Medicina e Chirurgia- tel.02/503.12219
85
- Facoltà di Scienze Motorie- tel. 02/503.12219
- Ufficio Esoneri, Borse, Premi e Collaborazioni Studentesche- tel. 02/503.12123
- Ufficio Dottorati, Master, Corsi di Perfezionamento- tel.02/503.12199
- Ufficio Studenti -e-mail: [email protected]
Via Celoria, 22
- Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali- tel.02/503.13900
- Facoltà di Agraria, Farmacia e Medicina Veterinaria- tel. 02/503.13901
I.S.U.- Istituto per il diritto allo Studio universitario
Via Santa Sofia, 9- tel.02/5830.18017
Via Clericetti, 2- tel. 02/3956.1
C.U.S.- Centro Universitario Sportivo
Centro Polisportivo.Idroscalo
Via Circonvallazione Est, 11- Segrate (MI)- tel.02/7021141
(lunedì-venrdì, 10.00-16.00)
www.cusmilano.it
Ufficio Programmi Comunitari di Formazione- Sezione Socrates Erasmus
Via S.Antonio, 12- tel.02/503.13501
http://studenti.unimi.it/socrates.out
Ufficio formazione permanente e stage
Via Festa del Perdono, 7-tel.0275835.2093
e-mail: [email protected]
CTU- Centro di servizio per le tecnologie e la didattica universitaria
multimediale e a distanza
Via Celoria, 20
http://ateneo.ctu.unimi.it
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SILSIS
Scuola Interuniversitaria lombarda per l’Insegnamento Secondario
Segreteria di direzione
Via Celoria, 16- tel. 02/503.17271
http://silsismi.fisica.unimi.it
e-mail: [email protected]
86
In copertina: intensa attività del vulcano Tungurahua – Ecuador
Redazione della guida a cura di Claudio Mariani – Segreteria Didattica CCD SdT
87

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