Leitmotiv. Arte e mercato si incontrano nella moda

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Leitmotiv. Arte e mercato si incontrano nella moda
talkin’
di isabella falbo
Leitmotiv
Arte e mercato si incontrano nella moda
L’avventura estetica dei Leitmotiv (Juan Caro, Bogotà, 1978 – Fabio Sasso, Busto Arsizio 1980) è iniziata a Bologna nel 2006 alla Galleria d’Arte Sesto Senso con l’installazione Double Faces in cui il duo, formatosi rispettivamente all’Accademia di Belle Arti e al Dams
Arte, presentava borse concepite come sculture.
Da sempre capaci di seguire la propria strada, nel 2006 hanno fondato il brand Leitmotiv: non un semplice brand di moda ma, come
essi stessi lo hanno definito, «un carillon appoggiato su una credenza grigia e spoglia di una camera impolverata. Tutti sanno che quando il carillon sarà aperto lascerà nell’aria una melodia che colorerà inevitabilmente l’ambiente di mille sfumature».
Da 15 stagioni Juan Caro e Fabio Sasso portano avanti un lavoro caratterizzato dall’elaborazione di un linguaggio originale che garantisce unicità e riconoscibilità al prodotto in cui l’arte e il mercato si incontrano nella moda.
Isabella Falbo: Fin dagli esordi avete
dimostrato di sostenere il connubio di
arte e moda, la vostra metodologia appare strettamente connessa all’atto
creativo derivante da un approccio artistico ma finalizzato al mercato secondo
la logica pop warholiana “l’arte è business”. Quali sono gli elementi che caratterizzano l’universo Leitmotiv?
Leitmotiv: Sono elementi legati al processo creativo, a monte del quale regna il nesso con l’arte. Risulta indispensabile ricercare questi stimoli provenienti da mostre
d’arte, design, ecc. Fondamentale per noi
infatti è la fase di ricerca, crediamo che una
proposta estetica debba essere sempre
accompagnata da uno studio approfondito, che ci permetta di conoscere il mondo che stiamo indagando. Questo ci porta
a ricostruire e decodificare i diversi stimoli
provenienti dalle immagini, quindi dalle arti
visive, che vengono raccontate attraverso
stoffe, costruzioni che diventano collezioni
di abbigliamento e accessori.
Con le vostre collezioni avete sempre
saputo come rendere “il sogno” e suscitare continuamente stupore. Come fate a
conciliare l’approccio artistico dell’ispirazione, della ricerca e dell’elaborazione personale di mondi altri con la velocità vorace del sistema moda orientato
ad appagare il mercato? Cosa pensate
della “slow fashion”?
Cerchiamo di ricavarci del tempo per viaggiare e arricchire il nostro spirito, quindi è
necessaria la fase di osservazione. Parallelamente entrambi siamo molto energici
nella nostra quotidianità, sempre spinti da
nuovi impulsi che fanno sì che i ritmi creativi coincidano con quelli produttivi. Pensiamo sia questo il segreto. La moda da
una parte deve essere democratica, quindi è giusto che le persone abbiano accesso a nuove idee e proposte in modo più
accessibile. Parallelamente lo slow fashion
fa brillare queste ultime, in quanto ha contenuti di ricerca più elevati e permette al
Ritratto dei Leitmotiv (Juan Caro, Fabio Sasso).
Foto: Isabella Falbo
Nella pagina a fianco:
Leitmotiv, stampa e abiti della collezione Leitmoticon,
P/E 2015
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cliente finale di indossare un oggetto d’abbigliamento dotato di qualità estetiche di
alto livello.
Nel 2006 avete debuttato a Milano come
vincitori del concorso Fashion Incubator durante Milano Moda Donna; nel
2009 avete presentato la collezione
P/E come vincitori del progetto Who is
on Next? durante Alta Roma; successivamente nel 2010 e nel 2011 avete collaborato con un marchio come Furla disegnando la capsule collection
nell’ambito del Furla Talent Hub; avete
collaborato con Mango nell’ambito di
Mango Fashion Awards a Barcellona ed
altro. Oggi il brand Leitmotiv è conosciuto a livello internazionale e, a settembre, avete ottenuto visibilità mondiale e
il riconoscimento ufficiale del sistema
conquistando la passerella di Milano
Moda Donna, l’evento più prestigioso organizzato dalla Camera Nazionale della
Moda Italiana. Cosa significa essere entrati in un calendario così autorevole e
tagliare questo traguardo?
È una vetrina internazionale che demarca l’importanza del Made in Italy e l’ente
più autorevole per quanto riguarda l’eccellenza e il talento di quest’ultimo è la Camera Nazionale della Moda Italiana, quindi siamo onorati di farne parte. Questo è
un momento importante di crescita, in linea con quella che è la storia del nostro
marchio.
Per il vostro debutto a Milano Moda Donna avete proposto la collezione P/E 2015
Leitmoticon, caratterizzata da pattern
riempiti da scie di colori, visioni e suggestioni del mondo sintetizzate in emoticon firmati Leitmotiv. Da una riflessione attenta e intelligente sulla realtà e
sullo sviluppo del linguaggio contemporaneo avete creato nuove icone già divenute preziose con l’interessamento di
Stroili gioielli. Cosa rappresenta questo
connubio per voi? Quali pensate siano le
collaborazioni incidenti sulle ambizioni
di crescita all’interno del sistema moda
ufficiale?
La realtà Stroili è molto interessante.
Azienda italiana che vanta diverse tipologie di prodotto, dall’accessorio di larga
diffusione a quello più elevato, entrambi
curati nei dettagli, raffinati e dotati di valore estetico. Queste caratteristiche si sono
unite perfettamente alla creatività, vivacità
e al colore del mondo Leitmotiv. Possiamo
definirla una collaborazione affascinante e
stimolante. Per un designer è indispensabile entrare in contatto e collaborare con
realtà diverse, in passato abbiamo lavorato con Furla, Borsalino, Anteprima, Alcantara, Castañer, Marella. Collaborazioni preziose che permettono di entrare in
sintonia con aziende e progetti diversi,
consentendo una crescita significativa, sia
dal punto di vista della conoscenza che
della visibilità.
Prossimi eventi?
Per scaramanzia non si dicono
.
Info: www.leit-motiv.com
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